Le elezioni presidenziali venezuelane di domenica 28 luglio hanno posto la nazione sudamericana al centro di un uragano globale. Non è la prima volta, ovviamente, vista la centralità politica e geopolitica che il Paese ha acquisito dall’inizio del secolo. La tempesta, così annunciata, è scoppiata prima che il Consiglio elettorale nazionale (CNE) annunciasse i primi risultati nelle prime ore del mattino. E anche settimane prima, se consideriamo le storie di brogli (e anche i sondaggi trionfalisti) pubblicate per settimane dall’opposizione locale, dalla destra globale e dai media mainstream come il momento giusto.
Tra circa due settimane si terranno le elezioni europee. Per le persone e i lavoratori, l’Unione Europea (UE) è al centro di una profonda crisi e il loro divorzio da essa è in gran parte completo. Il 16 maggio a Montauban, in un incontro degli attivisti della CGT a Tarn et Garonne, Jean-Pierre Page ha parlato dell'Unione europea, dell'estrema destra e della fascizzazione, dei nuovi equilibri di potere internazionali.
La credibilità politica, economica, sociale e culturale delle istituzioni europee è infatti notevolmente diminuita. Sono apparse sempre più numerose spaccature e divisioni tra i paesi membri che interessano tutti i settori: sociale, sicurezza, rifugiati, economico, monetario, ecc. La corruzione attraverso il ruolo di migliaia di lobby colpisce sia la Commissione di Bruxelles, il suo presidente, sia lo stesso Parlamento. Per esistere, l’UE cerca di compensare il suo funzionamento antidemocratico ricorrendo all’autoritarismo e attacca le libertà fondamentali.
La verifica in corso dei voti espressi nella contea di Maricopa, in Arizona, ha scoperto "discrepanze significative" nel numero di voti rispetto al numero presunto di voti che avrebbero dovuto esistere. Lo stratega politico Boris Epshteyn aggiunge che le discrepanze possono raggiungere il 17,5%, ed è "probabile che Joe Biden non abbia vinto in Arizona".
Il presidente del Senato dell'Arizona ha recentemente inviato una lettera al Consiglio dei supervisori della contea di Maricopa, delineando le principali questioni scoperte già nella revisione, e offrendo di risolverle senza ulteriori mandati di comparizione o azioni obbligatorie. Nella lettera, dice Epshteyn sul podcast di Steve Bannon, rivela: "Pallet cinque, lotto 2976, 200 schede rosa totali, totale effettivo 165. Mancano 35 schede su quel lotto". Ha aggiunto: "35 su 100 è il 17,5%. 10 su 200 è il 5%".
Se fossi palestinese, voterei per Marwan Barghouti come Presidente dell'Autorità Palestinese. Se fossi un sionista israeliano che insiste nel credere nella soluzione dei due stati, farei anche tutto il possibile per far eleggere Barghouti. E anche come israeliano che non crede più nella soluzione dei due stati, sto sognando, sinceramente sognando, il momento in cui quest'uomo finalmente uscirà di prigione e diventerà il leader dei palestinesi. Attualmente è l'unica possibilità per infondere nuova speranza nell’agonizzante popolo palestinese e nel cadavere che giace all'esterno, il cadavere del processo di pace, che non è mai stato un processo e nemmeno inteso a raggiungere la pace.
Per la prima volta in decenni, l'Autorità palestinese (AP) e Israele terranno elezioni parlamentari a pochi mesi di distanza l'una dall'altra. Molti nella comunità internazionale e nei media vedranno questo come un esercizio congiunto di democrazia, ma in realtà è una finestra sulla realtà di un sistema a due livelli che nega ai palestinesi la libertà e i diritti fondamentali che molti nel mondo danno per scontati.
Guidate lungo le strade tortuose della Cisgiordania questa primavera e vedrete cartelli elettorali che interrompono il bel paesaggio di ulivi e mandorli. Guardandoli da vicino, ci si può rapidamente rendere conto che il candidato mostrato non è un palestinese desideroso di fare campagna elettorale per un seggio parlamentare. Probabilmente è un candidato israeliano che corre per un seggio nel parlamento israeliano.
Il più grande organo di informazione israeliano, Ynet, ha riferito poche ore fa che nel paese che si è fatto volontariamente campo di esercitamento della Pfizer "il 75,4% di quelli diagnosticati ieri aveva meno di 39 anni. Solo il 5,5% aveva più di 60 anni. Il numero di pazienti in condizioni critiche è sceso a 858 - il minimo dal 4 gennaio. Tuttavia, questo numero è più del doppio che a metà dicembre, subito prima che Israele iniziasse il suo esperimento "pionieristico" di vaccinazione di massa. Ynet riferisce oggi che “In Israele il 59,9% dei pazienti critici ha più di 60 anni. Il 18,2% ha un'età compresa tra 50 e 59 anni. Inoltre, il 10,8% ha un'età compresa tra 40 e 49 anni e il 7,5% è nella sua trentina. Ad oggi, più di un terzo dei pazienti critici ha un'età compresa tra i 30 ei 59 anni".
“Il tempo della vita è breve e se viviamo è per calpestare la testa dei re.”
(Shakespeare)
Per la terza volta di seguito, il movimento catalano pro-indipendenza ha vinto con la maggioranza assoluta nelle elezioni catalane. Ha vinto clamorosamente con 74 seggi, più dei 68 che stabiliscono la maggioranza (nelle elezioni precedenti aveva vinto con 70). Questa volta anche con il 51,22% dei voti, rendendolo la maggioranza tra gli elettori.
Le elezioni erano previste per il prossimo anno, ma sono state anticipate perché i tribunali spagnoli hanno destituito il presidente catalano Joaquim Torra per aver disobbedito a una commissione elettorale che gli aveva ordinato di togliere uno striscione che criticava l'incarcerazione dei politici catalani.
La rivista Time ha pubblicato un resoconto dettagliato di ciò che descrive come una “cospirazione” tra “attivisti di sinistra e titani del business” per creare “uno straordinario lavoro nell’ombra” per “proteggere” le elezioni presidenziali del 2020.
Il New York Times aveva riferito di queste azioni già a gennaio, facendo riferimento alla “Democracy Defense Coalition“. Il Daily Beast ne aveva parlato in autunno. Ma l’articolo del Time è il rapporto più approfondito su ciò che altri hanno solo suggerito stesse accadendo dietro le quinte.
Da quando Biden si è "insediato" alla Casa Bianca, sono successi molti eventi, che possiamo definire strani, in quanto sembrerebbe che il 46° presidente, non ha molto margine di manovra per governare il paese. Dal giorno dopo il giuramento si è affannato a firmare leggi e decreti che poi nessuno prende in considerazione. Ma vediamo qualche esempio.
Il Pentagono ha bloccato i membri dell'amministrazione entrante del presidente Joe Biden dall'ottenere l'accesso a informazioni critiche sulle operazioni in corso, compreso il ritiro delle truppe in Afghanistan, le prossime missioni di operazioni speciali in Africa e il programma di distribuzione del vaccino Covid-19, secondo nuovi dettagli forniti da funzionari della transizione e della difesa.
TRUMP STA VINCENDO LE CAUSE PER LA FRODE ELETTORALE, MA TUTTI TACCIONO
Di recente, mi sento sempre più come se fossi tornato nella Cina comunista. Un posto dove ogni giorno, non importa quale canale si accende, quale trasmissione radiofonica si ascolta, o a quale servizio di notizie online ci si abbona (eccetto LifeSiteNews e un paio di altri), viene fuori la stessa squallida linea di partito.
L'oligarchia è così sicura di poter manipolare i nostri stessi pensieri - dopo tutto, controlla i motori di ricerca, i feed di Twitter e le notizie di tendenza - che non si preoccupa nemmeno più di nascondere quello che fa. Cancellare l'account del presidente Trump ha reso chiaro al mondo come il piccolo subdolo Jack Dorsey passa le sue giornate: cancellare maniacalmente gli account che si discostano dalle sue "verità".
In televisione abbiamo visto che Biden ha giurato e che sarebbe diventato Presidente. Inoltre abbiamo saputo dalla Tv che avrebbe firmato 17 Executive Order, e quindi starebbe governando. Leggete quanto segue e capirete perché coniugo il verbo non nel modo indicativo, come avrei dovuto fare.
Il presidente degli Stati Uniti sviscera il suo potere esecutivo attraverso emanazioni definite Executive Order, cioè ordini esecutivi. Dopo che il presidente ha firmato un E.O., la Casa Bianca lo invia all’Office of the Federal Register (OFR) per renderlo pubblico e far partire la decorrenza dei termini ai fini dell’acquisizione del valore legale. L’OFR numera ogni ordine consecutivamente come parte di una serie pubblicata nel Registro Federale quotidiano immediatamente dopo il ricevimento. Per una tabella degli ordini esecutivi specifici per la regolamentazione dell’agenzia federale, il sito è questo :https://www.federalregister.gov/
Previsione su questo nuovo governo tecnico a guida Draghi che, con l'eventuale ausilio del centrodestra, porterà l'Italia verso la sua inevitabile fine.
Draghi darà qualche contentino iniziale, punterà alla vaccinazione semi di massa (che poi vaccinazione non è e se la fanno loro) e poi presenterà il conto.
Un conto salatissimo che toccherà pensioni, stipendi pubblici (locali) IMU ed IVA al cui confronto quello della Grecia sarà stato risibile.
Nel frattempo da subito proseguirà la svendita di asset italiani anche in termini di territori, porti, spiagge, aziende, attività e quant'altro.
Con un articolo su ProMarket, pubblicazione dello Stigler Center presso la University of Chicago-Booth School of Business, il professor Luigi Zingales apre a un utile dibattito sul vero e proprio potere politico manifestato dai TAGAF (Twitter, Amazon, Google, Apple e Facebook) con la loro azione coordinata di censura nei confronti del Presidente Trump e di blocco del social Parler, frequentato dalla destra americana. Pur non essendo un sostenitore di Trump, ma anzi condannando severamente quella lui chiama "sedizione", Zingales tuttavia considera l'estrema concentrazione del settore digitale una porta aperta alla deriva autoritaria e una pericolosa minaccia alla democrazia, e invita a rompere questo silenzio.
Jade Sacker, fotogiornalista che lavora per CNN, viene pizzicata da un video durante l’irruzione a Capitol Hill mentre esulta con un membro di BLM/Antifa: "Ce l'abbiamo fatta!", dice lei.
E lui risponde: "Non è il video più bello che hai registrato in tutta la tua vita?". I due ridacchiano esultanti. Poi lei chiede se lui sta filmando e lui risponde "Si, ma poi lo cancello".
Nelle ultime ore gli eventi negli Stati Uniti si susseguono in velocità, ed è difficile per molti capire cosa stia succedendo o cosa sia successo nei mesi scorsi.
Di certo Trump aveva le prove inconfutabili della frode attraverso i server sparsi per il mondo, come quelli di Dominion a Francoforte e gestiti dalla CIA. Settimane fa era trapelata la notizia di un'incursione in Germania dove dopo uno scontro a fuoco, fossero stati sequestrati i detti server. Fatto adesso confermato dalle accuse della Procura della Repubblica di Napoli, contro Arturo D'Elia, che vedremo qui di seguito, e di cui avevamo parlato in un articolo del 3 dicembre: Operazione Sequestro Server CIA ►Cos'è successo a Francoforte?
Volendo fare un rapido bilancio delle elezioni del 6 Dicembre si possono trarre le seguenti conclusioni. Iniziamo dai risultati. Il Chavismo ha ottenuto il 68,4% dei voti; l’Alleanza Democratica, che riunisce ciò che resta dei vecchi partiti della Quarta Repubblica, soprattutto Acción Democrática e COPEI, sale al 17,5%, l’Alleanza Unita Venezuelana ha raccolto il 4,1%; il PCV il 2,7% e un insieme variegato di altre forze politiche il 6,5%.
Il ruolo di maggioranza del Chavismo è stato pienamente confermato, ma emerge un gruppo di forze politiche che, nella sua eterogeneità, rappresenterà una sfida importante per il governo del presidente Maduro. L’imperialismo ed piani della destra sovversiva sono stati sconfitti, in una battaglia di Pirro.(1)
Il 2020 verrà proabilmente indicato come la fine della supremazia USA e Occidentale.
Ciò potrà verificarsi o per collasso interno con scenari tipo guerra civile, oppure per il sopravvento delle forze globaliste che, pur essendo trasversali a tutto e a tutti, negli USA vengono assimilate allo “Stato Profondo” e hanno i principali capisaldi nell’altissima finanza speculatrice, nel complesso militare-industriale e farmaceutico (vaccini e test prima ancora che medicine), nei media mainstream, nei “padroni” del partito Democratico (i Clinton, i Pelosi, gli Obama…) molto più che fra i maggiorenti repubblicani.
Il caso meno probabileè che la Corte Suprema Federale avalli le prove fornite da Trump (1) e lui ottenga il secondo mandato.
La Germania, e più precisamente Francoforte, teatro di uno scontro senza precedenti tra Forze speciali dell’esercito Usa e uomini della Cia nell’ambito di un sequestro di server e materiale informatico?
In altri tempi, si sarebbe detto che nemmeno la più audace delle storie di spionaggio sarebbe arrivata a tanto. E invece questo clamoroso scenario è stato descritto da Thomas McInerney, lieutenant general (figura equiparabile al generale di corpo d’armata) oggi in pensione, protagonista di una lunga carriera militare incluso il conflitto in Vietnam, poi commentatore tv (per anni a Fox News) sui temi della difesa, e infine sostenitore di Donald Trump sia nel 2016 che nel 2020.
McInerney ha rilasciato un’intervista telefonica al WVW Broadcasting Network, dichiarando che sue fonti gli hanno rivelato che uomini delle Forze speciali dell’esercito Usa, probabilmente appartenenti al corpo speciale Delta Force, avrebbero realizzato un raid presso una server farm gestita dalla Cia a Francoforte.
Il Tenente Generale Thomas McInerney e il Tenente Generale Michael Flynn hanno rilasciato oggi interviste alla WVW Broadcasting Network. È stata la prima intervista di Flynn dopo la sua amnistia.
In una sorprendente testimonianza, McInerney ha dichiarato che le sue fonti gli hanno riferito che le Forze Speciali dell'Esercito degli Stati Uniti, forse la famosa Delta Force, hanno fatto un'incursione nella server farm gestita dalla CIA a Francoforte, in Germania. 5 soldati sono stati uccisi nello scontro a fuoco che ne è seguito, così come un paramilitare della CIA. Secondo i rapporti, il personale della CIA sarebbe arrivato dall'Afghanistan per motivi di sicurezza.
I server sono stati sequestrati e messi al sicuro.