Le divisioni e l'odio, le dispute religiose, linguistiche, culturali e
nazionali, il razzismo in tutte le sue varianti [1] sembrano essere una
vecchia ed efficace ricetta per dominare e sfruttare i popoli, il modo
di rovinarli, indebolirli e dividerli al fine di soggiogarli,
schiavizzarli o cancellarli dalle mappe a beneficio degli interessi di
colonizzatori e imperialisti. Questa politica, attuata durante la Guerra fredda contro l'Unione
Sovietica, la Cina e gli altri paesi socialisti, non è scomparsa con il
crollo dell'Urss e del campo socialista europeo.
In realtà, la guerra ideologica e le pratiche sovversive dei tempi della
Guerra fredda sono state adattate da oltre quattro decenni, agli
obiettivi egemonici dell'imperialismo Usa e dei suoi alleati della Nato,
al capitalismo che oggi chiamiamo neoliberismo, e da allora hanno
effetto su tutti i paesi e le regioni del mondo che rifiutano l'egemonia
imperiale.