Questo 21 Febbraio del 2020 coincide con il quattordicesimo anniversario della nostra creazione ed entriamo nel nostro quindicesimo anno di esistenza, più che mai convinti dell'utilità dei nostro lavoro di trasmettitori. Coincide anche con il cinquantacinquesimo anniversario dell'assassinio di Malcolm X, il brillante rivoluzionario il cui percorso e il messaggio sono di una stupefacente attualità.
Malcom da piccolo è stato anche un bambino martire. All'età di 9 anni fu mandato da orfanotrofi a famiglie d'accoglienza, così come i suoi sette fratelli e sorelle, dopo che la loro madre, impazzita per l'omicidio del padre (discepolo di Marcus Garvey e apostolo del "ritorno in Africa") da parte di razzisti bianchi, venne rinchiusa in una struttura psichiatrica. Bravo studente, abbandonò gli studi quando uno dei suoi insegnanti preferiti gli disse che il suo sogno di diventare un avvocato era "irrealistico per un negro" e che avrebbe fatto meglio ad imparare il mestiere di carpentiere.
In un giorno come oggi, 17 gennaio, nel 1961, il militante congolese Patrice Lumumba, torturato, venne brutalmente assassinato.
Quando il Congo ottenne l'indipendenza nel 1960, il movimento di liberazione nazionale guidato da Lumumba vinse le prime elezioni e formò un governo. Tuttavia, le posizioni amichevoli dell'URSS verso il nuovo governo allarmarono gli imperialisti che appoggiarono il colpo di stato di Mobutu: il governo eletto democraticamente venne rovesciato e venne imposta la dittatura nel paese. La carriera politica di Lumumba iniziò come sindacalista, quando nel 1955 fu eletto presidente di un ramo locale dei sindacati del pubblico impiego; nel 1958 fu uno dei co-fondatori del Movimento Nazionale Congolese, il primo partito nel paese che si basava sulla rappresentanza di tutte le tribù.
I movimenti vanno e vengono I leader parlano, i movimenti cessano Quando le loro teste volano Meglio che stiate attenti alla retribuzione con la guerra mentale 20 visioni su 20 e murales con metafore Sistemi al lavoro, per mantenere calma la gente lo sai che hanno ammazzato Malcom X che aveva dato potere ai miserabili
"Chi sostiene la legittimità dell’autorità si assume l’onere di giustificarla. E se non la può giustificare, è illegittima e dovrebbe essere destituita. A dire la verità, per me l’anarchia non è altro che questo".
Noam Chomsky
Il 7 Dicembre 2018 Noam Chomsky compie 90 anni. In un sondaggio del Reader’s Digest del 2013 sulle “100 persone più affidabili in America” (con ai primi posti celebrità di Hollywood), Noam Chomsky, che si autodefinisce anarchico, si classificò al ventesimo posto (dietro a Michelle Obama al diciannovesimo, ma prima di Jimmy Carter al ventiquattresimo). Dato che gli antiautoritari nel corso di tutta la storia degli Stati Uniti sono stati sistematicamente evitati, puniti economicamente, psicopatologizzati, criminalizzati e assassinati, il fatto che Chomsky sopravviva e prosperi è davvero notevole.
Nessuna guerra fra i popoli, nessuna pace fra le classi!
Così, questa domenica 11 novembre 2018, 80 capi di stato e di governo, invitati da Emmanuel Macron, celebreranno la fine della Grande Guerra del 14-18 ai piedi dell'Arco di Trionfo a Parigi. Tra gli assenti alla cerimonia ci saranno i discendenti dei fucilieri senegalesi che non hanno ottenuto il visto a causa del "rischio migratorio". Ci saranno altri assenti da questa cerimonia: i popoli martirizzati del Grande Macello, che ha lanciato il XX° secolo e la sua processione di orrori - guerre, massacri, genocidi, epidemie. Si dice generalmente che la Prima guerra mondiale ha ucciso circa 19 milioni di persone.
Il 9 ottobre 1967, nella Bolivia meridionale, vicino al desolato villaggio di La Higuera, l’esercito boliviano, in base a istruzioni avute dal governo degli Stati Uniti, tese una trappola all’isolata colonna di guerriglieri guidata da Ernesto ‘Che’ Guevara.
Il Che, uno degli eroi della Rivoluzione Cubana del 1959, credeva che Cuba, situata soltanto a 90 miglia dalla terraferma degli Stati Uniti, sarebbe rimasta vulnerabile, a meno che altre rivoluzioni non avessero avuto successo nel mondo. La sua reazione al violento bombardamento americano del Vietnam, era stata simile, non sufficiente a difendere il Vietnam, aveva detto, ma era necessaria ‘per creare due, tre, molti Vietnam’. Il fallimento di scatenare la rivoluzione in Congo, portò il Che in Bolivia, dove l’esercito di quel paese lo prese in trappola. Alla fine fu catturato e portato in un edificio scolastico. Mario Terán Salazar un soldato, fu incaricato dell’assassinio. Il Che guardò quell’uomo che tremava: “Calmati e prendi bene la mira,” gli disse. “Stai per uccidere un uomo.” Il Che morì in piedi.
Che: dove posso scriverti? Mi dirai che da qualsiasi parte, ad un minatore boliviano, ad una madre peruviana, al guerigliero che c’è o non c’è ma ci sarà. Tutto questo lo so, Che, tu stesso me l’hai insegnato, e oltretutto questa lettera non sarebbe per te. Come dirti che non avevo pianto tanto dalla notte in cui uccisero Frank, e in più questa volta non ci credevo. Tutti erano sicuri e io dicevo: non è possibile, una pallottola non può finire l’infinito, Fidel e tu dovete vivere, se voi non vivete ... come vivere. Sono quattordici anni che vedo morire esseri così immensamente amati, che oggi mi sento stanca di vivere, credo di aver vissuto abbastanza, il sole non mi sembra tanto bello, la palma ... non provo piacere nel vederla; a volte, come ora, nonostante la vita mi piaccia così tanto che per queste due cose vale la pena di aprire gli occhi ogni mattina, ho voglia di tenerli chiusi, come loro, come te.
In questo 14 maggio 2018, i palestinesi commemorano il 70° anniversario della loro Nakba, la catastrofe che è stata per loro la proclamazione dello Stato di Israele. Nel corso dei 25567 giorni da quella sinistra data, le quattro successive generazioni di palestinesi hanno dato prova di una costanza, una determinazione, in una parola, di un soumoud - una resilienza che costringe al rispetto. Alcuni per rimanere sulla loro terra, altri per tornare, e tutti con la stessa normale, naturale esigenza di vedere rispettato il loro diritto alla vita e alla terra. Un diritto universale e universalmente rispettato, tranne che per loro, e alcuni altri popoli, anche traditi dalla cosiddetta comunità internazionale (Sahrawi e Kashmiri). I ventenni palestinesi che oggi sfidano l'occupante che li ha rinchiusi a Gaza sono i figli di coloro che hanno fatto la prima Intifada del 1987, i nipoti di coloro che hanno vissuto l'annessione del 1967, nipoti di coloro che furono cacciati dai loro villaggi nel 1947-1948.
Il 5 maggio del 1818 nasceva Karl Marx, sono passati due secoli ed egli é oggi più attuale che mai. È sicuramente più attuale oggi che negli anni passati nei quali metà dell’Europa era governata da stati socialisti e l’altra metà dal compromesso tra capitale e lavoro, che aveva dato origine allo stato sociale. Il marxismo era la cultura egemone di un grande processo di emancipazione dei popoli in tutto il mondo, della liberazione dal colonialismo, della costruzione di società indipendenti ed in conflitto rispetto ai centri di potere del capitalismo mondiale.Paradossalmente questa forza politica e culturale del marxismo ne trascurava il nocciolo fondamentale, quello dello sfruttamento del lavoro come obbligo e caratteristica fondamentale della società capitalista. Solo minoranze radicali, poi diventate molto influenti con il movimento mondiale del 1968, avevano concentrato il proprio interesse sull’alienazione e sulla continua espropriazione che per sua stessa natura il capitalismo produce verso il lavoro.
Hugo Chavez è la spiegazione del perché, in tutta l’America Latina, la parola socialismo ha ancora un profondo significato, mentre in Europa lo ha perduto quasi del tutto. Questa spiegazione è, prima di tutto, nei numeri. Nei circa 20 anni in cui Chavez fu al potere in Venezuela, con alterne vicende, quel paese si portò al primo posto del continente nella riduzione della povertà; la mortalità infantile fu dimezzata; la rivoluzione educativa fece del Venezuela uno dei paesi più alfabetizzati del Sud America. Un paese che ha meno disoccupazione di tutti gli altri; che ha un’assistenza sanitaria senza confronti (con l’aiuto di Cuba).
E’ un elenco che si può estendere a tutte le sfere della vita venezuelana. Certo, tutto ha una sua spiegazione e le percentuali si comprendono solo se si tiene conto che il punto di partenza fu tremendamente basso. Ma, proprio per questo, proprio tenendo conto della disperazione sociale che Chavez trovò, si capisce la difficoltà e la grandezza dell’opera compiuta.
"Ciò che rimane di Guevara non è nei sogni ormai ingialliti di un marxismo agonizzante, ma il rovesciamento radiale della società. Rivoluzione come atto assoluto, gesto puro"(Massimo Fini)
Il 25 settembre di 13 anni fa morì il Professor Edward Said, uno degli intellettuali più influenti del Novecento e un’icona politica per tutti coloro che si impegnano a favore della Palestina. E come avviene con la maggior parte delle icone della storia, anche l’eredità di Said provoca un braccio di ferro tra i “sionisti liberali” e migliaia di critici antisionisti e attivisti del movimento BDS che si riferiscono alla sua erudizione e al suo impegno politico radicali. Per decenni, quando Said era ancora in vita, veniva accusato di essere un “professore del terrore”, e la rivista di destra Commentary lo offendeva, affermando che condurrebbe una “doppia carriera, da professore di letteratura ed ideologo del terrore”. Nel 2000 veniva diffamato e accusato di essere violento perché da un villaggio nel Sud del Libano, appena liberato dall’occupazione israeliana, durata ben 22 anni, aveva gettato una pietra in direzione di Israele. Durante la sua carriera sono stati compiuti degli sforzi concertati al fine di discreditare la sua erudizione e persino di negare la sua identità palestinese. Questa negazione è un’offesa vissuta da numerosi palestinesi della diaspora: anche se lo statuto di profugo palestinese è l'unico al mondo a venire trasmesso da una generazione all’altra, alla nostra gente nata al di fuori della sua patria storica e il cui stato di profugo non è stato documentato dalle Nazioni Unite viene negata l’identità palestinese mentre i sionisti cercano di cancellare il nostro diritto di ritorno, negando che centinaia di migliaia di palestinesi furono sfollati durante la nakba.
Il miglior omaggio a Fidel: guardare nella sua stessa direzione
Più di mezzo secolo fa, mentre nelle case latinoamericane si celebrava l’inizio del nuovo anno, succedeva una buona cosa a Cuba: un esercito guerrigliero, con base sociale contadina, trionfava nell’isola caraibica liberando il paese dalla tirannia batistiana. Si inaugurava così un processo politico che pretendeva non solo di rovesciare un dittatore ma di seguire una linea coscientemente rivoluzionaria: trasformare profondamente la società a beneficio delle grandi maggioranze.
Questo trionfo delle forze popolari, guidate dal Movimento 26 Luglio e dirette dal giovane avvocato Fidel Castro Ruz, risvegliò la simpatia della maggior parte della sinistra occidentale, ma in particolar modo della sinistra dell’America Latina. Era una luce che si affacciava nell’oscuro ambiente conservatore che si viveva allora nel sub-continente.
Aveva rotto con due tipi di fatalismo molto diffusi nella sinistra latinoamericana: uno geografico e l’altro militare. Il primo affermava che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato una rivoluzione socialista nella loro area strategica e Cuba trionfava molto vicino alle sue coste. Il secondo sosteneva che, data la sofisticazione che gli eserciti avevano raggiunto, non era più possibile vincere un esercito regolare, ma la tattica guerrigliera impiegata dai rivoluzionari dimostrò che era possibile indebolire l’esercito nemico fino ad arrivare a sconfiggerlo.
Il sito di Tlaxcala è di nuovo online. Abbiamo
lavorato sodo per pulirlo e proteggerlo dagli attacchi di hacker
molto dannosi la cui identità è sconosciuta. Durante
questi due mesi di interruzione, abbiamo pubblicato 500 articoli sul
nostro blog di emergenza: http://tlaxcala-int.blogspot.com. Questo
21 Febbraio del 2015 coincide con il nono anniversario della nostra
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Malcolm X, il brillante rivoluzionario il cui percorso e messaggio sono
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