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13 settembre 2019
24 febbraio 2018
Guerra, dittatura e democrazia: cercate l'errore
"La vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata. Tre giorni di dibattito alla Conferenza di sicurezza di Monaco hanno dato questa diagnosi: l'Occidente si sente assediato, sfidato e destabilizzato. E i colpevoli prendono il nome di Russia e Cina, queste due potenze "revisioniste" che sfidano l'ordine mondiale liberale e seminano il dissenso negli Stati Uniti e in Europa. "Un pezzo di bravura, questa filippica! Pubblicato in La Croix il 18 febbraio 2018 sotto la penna di François d'Alençon, egli pretende di riassumere la conferenza internazionale annuale sulla sicurezza tenutasi a Monaco dal 16 al 18 febbraio. Poiché condensa perfettamente la pappa per gatti che costituisce il discorso ufficiale nei paesi occidentali, merita una visita.
Apprendiamo, quindi, che "la vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata". Se seguiamo il nostro analista, queste povere democrazie tremano come foglie. Questo è inquietante, ammettiamolo. Credere che la paura si installi, che gocce di sudore imperlino la fronte degli europei verdi di spavento. "Assediato, sfidato, destabilizzato", l'Occidente se la farà addosso? Ma ha paura di cosa, esattamente?
Apprendiamo, quindi, che "la vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata". Se seguiamo il nostro analista, queste povere democrazie tremano come foglie. Questo è inquietante, ammettiamolo. Credere che la paura si installi, che gocce di sudore imperlino la fronte degli europei verdi di spavento. "Assediato, sfidato, destabilizzato", l'Occidente se la farà addosso? Ma ha paura di cosa, esattamente?
16 dicembre 2017
I nemici dell'America: chi c'è sulla lista?

Concluderemo discutendo le prospettive realistiche per le future opzioni imperialiste.
La priorità dei nemici degli USA
Gli strateghi dell'imperialismo considerano criteri politici, economici e militari nell'identificare i nemici ad alta priorità.
I paesi che seguono sono a priorità alta nella lista dei nemici:
15 dicembre 2017
Paul Craig Roberts: "L’America cammina verso l’Armageddon
L’ostilità orchestrata verso Russia, Cina, Iran e Corea del Nord protegge il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/della sicurezza, convincendo l’opinione pubblica americana che gli Stati Uniti sono minacciati da nemici. Mantiene anche vive le speranze del Partito Democratico che Trump possa essere rimosso dal suo incarico, e ha impedito al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia.
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12 settembre 2017
Il consigliere di sicurezza del presidente Jimmy Carter: "Ho creato il terrorismo jihadista e non me ne pento!"
"Qual è la cosa più importante per la storia del mondo? I talebani o il crollo dell'impero sovietico?" È la risposta di chi era il consulente per la sicurezza del presidente Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, alla domanda della rivista francese Le Nouvel Observateur (21 gennaio 1998) sulle atrocità commesse dai jihadisti di al-Qaeda. Un'aberrante mancanza di etica di individui che distruggono la vita di milioni di persone per raggiungere i loro obiettivi.
In questa intervista, Brzezinski confessa un'altra realtà: che i jihadisti non entrarono dal Pakistan per liberare il loro paese dagli occupanti sovietici infedeli, ma che sei mesi prima dell'ingresso dell'Armata Rossa in Afghanistan gli Stati Uniti hanno lanciato l'Operazione Ciclone, il 3 di Luglio 1979, inviando 30.000 mercenari armati anche di missili Stinger, in Afghanistan per devastare il paese, diffondere il terrore, rovesciare il governo marxista del dottor Nayibolá e piazzare una trappola per l'URSS: trasformandola nel suo Vietnam. E ci sono riusciti. Sul loro cammino, hanno violentato migliaia di donne, hanno decapitato migliaia di uomini e hanno causato la fuga di 18 milioni di persone dalle loro case. Caos che continua ancora oggi.
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17 luglio 2017
Alcune domande scomode sul terrorismo

Di fronte ai continui massacri di esseri umani perpetrati negli ultimi anni attraverso attentati in Asia, Africa, Nord America ed Europa, si dovrebbe cominciare a porre pubblicamente alcune domande semplici ma fondamentali.
Sanno le nostre società, ad esempio, che i Fratelli Musulmani furono creati per volere dell'impero britannico per assicurare il suo dominio in Egitto e nell'Asia Occidentale (quello che è stato chiamato “Medio Oriente”)? Che esso ha creato divisioni e in tal modo ha cercato di far fronte ai progetti sovranisti, laici e di sinistra che si erano sollevati contro la sua dominazione? Per caso qualcuno ha informato la nostra gente che Al-Qaeda fu creata alla fine degli anni 70 dagli Stati Uniti per rovesciare il legittimo governo afghano? Questo governo aveva avviato una politica economica di inclusione delle diverse classi popolari, un ampio programma di alfabetizzazione e anche una riforma agraria. Aveva ottenuto che migliaia di donne potessero frequentare l'università e che occupassero funzioni e cariche pubbliche. I talebani USA hanno messo fine a tutto ciò. La desolazione della situazione sociale di oggi in Afghanistan ci viene mostrata solo in parte dai nostri telegiornali. Dell'inferno che stanno vivendo le donne, solo una piccola parte.
8 giugno 2017
Zbigniew Brzezinski: Il grande architetto del terrorismo moderno
È morto da pochi giorni Zbigniew Brzezinski, uno degli ispiratori della politica estera americana dai tempi della guerra russo-afghana fino al recente conflitto in Siria, uno dei più geniali e spietati ideatori della violenza imperialista statunitense. The AntiMedia ne riassume l’eredità: la costruzione metodica dell’estremismo islamico, di al-Qaeda, la destabilizzazione sistematica del Medio Oriente, l’induzione di uno stato di tensione continua contro la Russia.
Zbigniew Brzezinski, ex consulente per la sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter, è morto lo scorso venerdì in un ospedale della Virginia, all’età di 89 anni. Sebbene il New York Times ammetta che l’ex consulente del governo fosse un “falco della teoria strategica”, travisare la sua eredità come se fosse, per il resto, infinitamente positiva, non è così semplice come l’establishment vorrebbe credere.
Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’ISIS — e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’ISIS — la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno.
Zbigniew Brzezinski, ex consulente per la sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter, è morto lo scorso venerdì in un ospedale della Virginia, all’età di 89 anni. Sebbene il New York Times ammetta che l’ex consulente del governo fosse un “falco della teoria strategica”, travisare la sua eredità come se fosse, per il resto, infinitamente positiva, non è così semplice come l’establishment vorrebbe credere.
Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’ISIS — e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’ISIS — la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno.
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28 maggio 2017
Manchester: i “ribelli moderati” che uccidono i nostri figli
ACCORDO SEGRETO
C’è un rapporto diretto tra la strage di Manchester e la scellerata guerra in Libia che, nel 2011, Londra condusse insieme a Parigi e Washington per abbattere il regime di Gheddafi.
Partendo dalle origini libiche di Salman Abedi, il giovane attentatore, è possibile ricostruire la follia di una politica estera che l’Occidente conduce da anni in Medio Oriente aiutando coloro che poi uccidono i nostri figli. Vediamo perché.
Due anni fa il giornale britannico The Guardian pubblicò dei documenti rinvenuti a Tripoli dopo la caduta di Gheddafi. I documenti aprivano uno squarcio importante su una storia che i media occidentali decisero di ignorare. Noi fummo tra i pochi a parlarne in questo articolo, ma la censura imposta attorno alla questione fu praticamente impenetrabile.
La storia è questa: Tony Blair aveva siglato un accordo segreto con il leader libico Gheddafi per un’intensa attività di collaborazione tra il MI6 (l’intelligence britannica) e i servizi segreti di Tripoli. L’obbiettivo era reprimere le organizzazioni terroristiche islamiste che operavano in Libia e Gran Bretagna attraverso fuoriusciti o cittadini britannici di origini libiche.
C’è un rapporto diretto tra la strage di Manchester e la scellerata guerra in Libia che, nel 2011, Londra condusse insieme a Parigi e Washington per abbattere il regime di Gheddafi.
Partendo dalle origini libiche di Salman Abedi, il giovane attentatore, è possibile ricostruire la follia di una politica estera che l’Occidente conduce da anni in Medio Oriente aiutando coloro che poi uccidono i nostri figli. Vediamo perché.
Due anni fa il giornale britannico The Guardian pubblicò dei documenti rinvenuti a Tripoli dopo la caduta di Gheddafi. I documenti aprivano uno squarcio importante su una storia che i media occidentali decisero di ignorare. Noi fummo tra i pochi a parlarne in questo articolo, ma la censura imposta attorno alla questione fu praticamente impenetrabile.
La storia è questa: Tony Blair aveva siglato un accordo segreto con il leader libico Gheddafi per un’intensa attività di collaborazione tra il MI6 (l’intelligence britannica) e i servizi segreti di Tripoli. L’obbiettivo era reprimere le organizzazioni terroristiche islamiste che operavano in Libia e Gran Bretagna attraverso fuoriusciti o cittadini britannici di origini libiche.
14 aprile 2017
Il Pentagono ha addestrato i "ribelli" di Al Qaeda in Siria all'uso di armi chimiche
I media occidentali confutano le loro stesse bugie
Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.
Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.
Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".
La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.
Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.
Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.
Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".
La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.
13 aprile 2017
Kissinger è il lato oscuro di Trump in Siria
"Io credo davvero che avremmo dovuto sopprimere i loro aeroporti, e impedire loro di usarli per bombardare persone innocenti e lanciare su di esse gas sarin". Queste sono state le parole pronunciate da Hillary Clinton poche ore prima che il suo nemico, il presidente Donald Trump, ordinasse attacchi aerei e il lancio di 59 missili da crociera Tomahawk contro il campo d'aviazione di Shayrat nel sud-est di Homs, in Siria.
Escalation
Il governo di Trump ha descritto gli attacchi come "unici" e ha insistito sul fatto che non ci sono piani di intensificazione. Ma l'escalation è in corso. La Russia, anche se è stata avvertita da parte degli Stati Uniti prima del bombardamento, ha sospeso un accordo con gli Stati Uniti per evitare collisioni a mezz'aria nello spazio aereo siriano.
Gli obiettivi del governo degli Stati Uniti di attaccare la Siria possono essere dedotti dalla storia di uno dei più potenti diplomatici nella storia degli Stati Uniti: Henry Kissinger.
28 luglio 2016
Da Nizza al Medio Oriente: l’unico modo di sfidare l’ISIS
Ho visitato l’Iraq nel 1999. All’epoca non c’erano i cosiddetti ‘jihadisti’ che aderivano ai principi del ‘jihadismo’, qualunque possa esserne l’interpretazione. Alla periferia di Baghdad, c’era un campo di addestramento militare, non per ‘al-Qaida’, ma per il ‘Mojahedin-e-Khalq’, un gruppo iraniano militante in esilio che operava, con finanziamenti e armi straniere, per rovesciare la Repubblica iraniana.
All’epoca, il defunto presidente iracheno, Saddam Hussein usava quella organizzazione che era stata esiliata, per saldare i conti con i suoi rivali a Teheran, dato che anche loro abbracciavano le milizie governative anti-irachene per ottenere esattamente lo stesso scopo.
L’Iraq non era certo in pace allora, ma la maggior parte delle bombe che esplodevano in quel paese, erano americane. Infatti, quando gli iracheni parlavano di ‘terrorismo’, si riferivano soltanto ‘Al-Irhab al-Amriki’ – il terrorismo americano.
Gli attacchi suicidi erano difficilmente un evento quotidiano, anzi non erano mai un evento, in nessuna parte dell’Iraq. Non appena gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan nel 2001 e poi l’Iraq nel 2003, si scatenò l’inferno.
L’Iraq non era certo in pace allora, ma la maggior parte delle bombe che esplodevano in quel paese, erano americane. Infatti, quando gli iracheni parlavano di ‘terrorismo’, si riferivano soltanto ‘Al-Irhab al-Amriki’ – il terrorismo americano.
Gli attacchi suicidi erano difficilmente un evento quotidiano, anzi non erano mai un evento, in nessuna parte dell’Iraq. Non appena gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan nel 2001 e poi l’Iraq nel 2003, si scatenò l’inferno.
25 luglio 2016
I terroristi dell’ISIS si addestrano nei pressi di un campo militare degli Stati Uniti in Kosovo
Ci sono almeno cinque campi di addestramento dell’ISIS (Daesh, in arabo) in Kosovo, a pochi chilometri dal campo militare degli Stati Uniti di Bondsteel.
Il portale di notizie nordamericano,VeteransToday, citando fonti vicine ai servizi di intelligence del Kosovo, ha riferito, ieri, che i campi di addestramento del Daesh sono situati vicino al confine del Kosovo con l'Albania e la Macedonia, nei pressi del campo più grande del mondo di fuori del territorio degli Stati Uniti.
I campi più grandi, ha precisato la fonte, sono nelle zone adiacenti alle città di Urosevac e Djakovica così come nel distrettoe Decani, mentre i più piccoli si trovano nelle regioni di Prizren e Pec.
Il portale di notizie nordamericano,VeteransToday, citando fonti vicine ai servizi di intelligence del Kosovo, ha riferito, ieri, che i campi di addestramento del Daesh sono situati vicino al confine del Kosovo con l'Albania e la Macedonia, nei pressi del campo più grande del mondo di fuori del territorio degli Stati Uniti.
I campi più grandi, ha precisato la fonte, sono nelle zone adiacenti alle città di Urosevac e Djakovica così come nel distrettoe Decani, mentre i più piccoli si trovano nelle regioni di Prizren e Pec.
22 giugno 2016
11 Settembre, ha senso parlarne ancora?
Non è solo per la persistenza del "terrorismo islamico" che l'argomento 11 settembre rimane oggi di grande attualità.
Si avvicina il quindicesimo anniversario degli attacchi dell’undici settembre, ed il prevedibile picco d’interesse scatenerà la più banale e genuina delle domande: ha ancora senso continuare a parlare oggi di quei fatti?
Vediamo allora di colmare alcune delle lacune che i nostri media hanno lasciato, così da poter dare un efficace risposta a tale domanda.
A seguito degli attacchi dell’undici settembre il presidente Bush ha equiparato l’associazione terroristica Al Qaeda con una nazione nemica; questo ha permesso agli Stati Uniti di invocare l’articolo V del trattato della NATO (1), che afferma sostanzialmente che un attacco militare contro un membro della NATO è un attacco contro tutti, coinvolgendo gli alleati nelle azioni susseguenti.
Avendo ratificato quel trattato ed avendo accettato l’interpretazione statunitense e quella del Consiglio di Sicurezza ONU, la Repubblica Italiana è di fatto in stato di guerra contro Al Qaeda dall’undici settembre 2001.
Si avvicina il quindicesimo anniversario degli attacchi dell’undici settembre, ed il prevedibile picco d’interesse scatenerà la più banale e genuina delle domande: ha ancora senso continuare a parlare oggi di quei fatti?
Vediamo allora di colmare alcune delle lacune che i nostri media hanno lasciato, così da poter dare un efficace risposta a tale domanda.
A seguito degli attacchi dell’undici settembre il presidente Bush ha equiparato l’associazione terroristica Al Qaeda con una nazione nemica; questo ha permesso agli Stati Uniti di invocare l’articolo V del trattato della NATO (1), che afferma sostanzialmente che un attacco militare contro un membro della NATO è un attacco contro tutti, coinvolgendo gli alleati nelle azioni susseguenti.
Avendo ratificato quel trattato ed avendo accettato l’interpretazione statunitense e quella del Consiglio di Sicurezza ONU, la Repubblica Italiana è di fatto in stato di guerra contro Al Qaeda dall’undici settembre 2001.
5 maggio 2016
Turchia: Erdogan, il grande taglieggiatore
Con l’accordo tra l’Unione Europea (UE) e la Turchia, entrato in vigore il 20 marzo scorso, è stato istituito un gigantesco campo di concentramento, affidato ad una delle figure più oscure del panorama internazionale: il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Quasi 5 milioni di rifugiati (2.5 milioni siriani e il resto in maggioranza iracheni e afgani) sono rimasti intrappolati in Turchia nella loro fuga verso l’Europa, mentre fuggivano dalle guerre che gli interventi della NATO hanno causato nei loro paesi.
L’accordo tra le 28 nazioni della UE e Ankara è stato denunciato da Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, visto che il patto viola il diritto internazionale sui rifugiati.
Il costo di questa monumentale prigione a cielo aperto sarà, per i prossimi due anni, di 6 mila milioni di euro, e il maggior beneficiario è Erdogan, il quale sa molto bene che tutte le sue richieste saranno soddisfatte dalla UE visto che una “fuga” di massa dei rifugiati verso la Grecia devasterebbe la molto precaria situazione dell’Europa politicamente e economicamente.
Erdogan ha oltretutto ottenuto che la UE semplifichi la richiesta dei visti e acceleri gli accordi per l’integrazione della Turchia nella UE, misura lungamente desiderata da Ankara e che la UE ha rifiutato sistematicamente per i sospetti anti-islamici.
6 gennaio 2016
L'FMI cambia le sue regole per isolare Cina e Russia
Lo scenario da incubo, preconizzato dagli strateghi della geopolitica americani, sembra diventare realtà: l’indipendenza economica straniera dal controllo degli Stati Uniti. Invece di privatizzare e rendere il mondo neoliberale sotto la pianificazione e proprietà finanziaria accentrata sugli Stati Uniti, i governi russo e cinese stanno investendo in economie di prossimità, in termini che cementino l’integrazione economica euroasiatica, sulla base del petrolio russo, delle esportazioni erariali e del finanziamento cinese. L’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) minaccia di rimpiazzare i programmi dell’FMI e della Banca Mondiale che favoriscono i venditori, le banche e i possessori di bond degli Stati Uniti (con gli Stati Uniti che detengono potere di veto unico).
Il prestito russo del 2013, concesso in seguito alla richiesta fatta dall’eletto governo pro-russo dell’Ucraina, ha dimostrato i benefici del mutuo commercio e delle relazioni d’investimento tra i due Paesi. Come indica il Ministro delle Finanze Anton Siluanov, in Ucraina le “riserve internazionali erano appena sufficienti per coprire le importazioni di tre mesi e nessun altro creditore era preparato a concedere un prestito a condizioni accettabili per Kiev”. Tuttavia la Russia ha fornito 3 miliardi di dollari di un fondo altamente necessario, al tasso d’interesse del 5%, quando i bond ucraini stavano fruttando quasi il 12% .” [1]
Ciò che provoca fastidio in modo particolare agli strateghi finanziari americani è il fatto che questo prestito, concesso dal fondo di debito sovrano russo, fosse protetto dalla pratica di prestito dell’FMI, il quale in quel periodo aveva assicurato esigibilità di credito, trattenendo nuovo credito proveniente da Paesi in default di debiti ufficiali stranieri (o almeno, non contrattando in buona fede per il pagamento).
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28 dicembre 2015
La CIA dietro le armi utilizzate negli attacchi di Parigi
Un'arma utilizzata negli attacchi di Parigi del 13 novembre proviene da un fornitore d'armi in stretto contatto con la CIA
Allo stato almeno una delle pistole usate negli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre è stata acquistata dalla Century International Arms e poi ri-esportata in Europa. Uno dei più grandi fornitori di armi negli USA, la Century Arms ha stretti legami con la CIA ed è stata accusata in America ed in Europa di essere coinvolta in commercio illegale di armi.
La pistola, una M92 semiautomatica, è stata prodotta nelle fabbriche di armi Zastava, a Kragujevac, in Serbia. La scorsa settimana, il direttore della fabbrica Milojiko Brzakovic ha detto di aver verificato sui propri registri che sette pistole costruite dallo stabilimento sono state utilizzate negli attacchi di Parigi. La fabbrica ha distribuito diverse pistole all'interno della ex Jugoslavia prima della dissoluzione della repubblica federale, tra la restaurazione capitalista e la guerra civile negli anni novanta, ma ha consegnato una di queste pistole nel maggio 2013 alla Century Arms, con base a Delray Beach, in Florida.
Allo stato almeno una delle pistole usate negli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre è stata acquistata dalla Century International Arms e poi ri-esportata in Europa. Uno dei più grandi fornitori di armi negli USA, la Century Arms ha stretti legami con la CIA ed è stata accusata in America ed in Europa di essere coinvolta in commercio illegale di armi.
La pistola, una M92 semiautomatica, è stata prodotta nelle fabbriche di armi Zastava, a Kragujevac, in Serbia. La scorsa settimana, il direttore della fabbrica Milojiko Brzakovic ha detto di aver verificato sui propri registri che sette pistole costruite dallo stabilimento sono state utilizzate negli attacchi di Parigi. La fabbrica ha distribuito diverse pistole all'interno della ex Jugoslavia prima della dissoluzione della repubblica federale, tra la restaurazione capitalista e la guerra civile negli anni novanta, ma ha consegnato una di queste pistole nel maggio 2013 alla Century Arms, con base a Delray Beach, in Florida.
18 dicembre 2015
Perché viene condotta una campagna d'odio contro i musulmani?
Perché viene condotta una campagna d'odio contro i musulmani?
Perché sono i Musulmani ad essere sempre più etichettati come terroristi?
Perché questa campagna d'odio diviene parte della campagna elettorale per le presidenziali americane?
Perché Donald Trump chiede misure liberticide di polizia federale contro i Musulmani d'America?
Perché i Musulmani sono oggetto di schedatura etnica e discriminazione sul lavoro?
Perché il Presidente Francese Francois Hollande ha sospeso i diritti civili in corrispondenza di una campagna d'odio diretta contro i Musulmani di Francia, i quali rappresentano il 7,5% della popolazione del paese?
Perché è l'occidente a condurre una guerra contro nazioni Musulmane?
Perché l'Islam è visto come male assoluto?
La risposta a queste domande è insieme semplice e complessa.
Si dà il caso che più del 60% delle riserve mondiali di petrolio greggio sono locate nelle terre Musulmane.
Perché sono i Musulmani ad essere sempre più etichettati come terroristi?
Perché questa campagna d'odio diviene parte della campagna elettorale per le presidenziali americane?
Perché Donald Trump chiede misure liberticide di polizia federale contro i Musulmani d'America?
Perché i Musulmani sono oggetto di schedatura etnica e discriminazione sul lavoro?
Perché il Presidente Francese Francois Hollande ha sospeso i diritti civili in corrispondenza di una campagna d'odio diretta contro i Musulmani di Francia, i quali rappresentano il 7,5% della popolazione del paese?
Perché è l'occidente a condurre una guerra contro nazioni Musulmane?
Perché l'Islam è visto come male assoluto?
La risposta a queste domande è insieme semplice e complessa.
Si dà il caso che più del 60% delle riserve mondiali di petrolio greggio sono locate nelle terre Musulmane.
30 novembre 2015
Una riflessione politicamente scorretta sul massacro di Parigi
In questi giorni tutti i media condannano unanimemente il massacro di Pariri, esortano all’unità dell’Occidente e ad intensificare l’azione militare contro l’ISIS. Ma … non bisognava risolvere il problema del terrorismo? Non sarà magari il momento di riflettere sulle responsabilità dell’Occidente nell’aumento del terrorismo?
E’ chiaro, il massacro di Parigi può solo causare orrore e lutto. Ma… perché delle persone così giovani possono agire in modo così atroce? Il municipio di Courcouronne, il ghetto da cui viene il kamikaze identificato Ismail Mostafa, è anche il luogo di origine di Assata Diakité, una delle vittime.
Tre riflessioni…
La prima è che le relazioni fra mondo arabo e Occidente hanno una storia pesante. Iniziano quando, nel 1916, durante la 1° Guerra Mondiale, Francia, Gran Bretagna, Russia e Italia fecero un accordo per dividere tutto l’Impero Ottomano.
23 novembre 2015
"ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
Ken O'Keefe è un ex-Marine degli Stati Uniti, di origine irlandese-palestinese, che ha rinunciato alla cittadinanza americana nel 2001. Come scrive nella propria biografia, "Quando ero un Marine denunciavo apertamente l'abuso di potere da parte dei miei superiori, e per questo motivo ho pagato un caro prezzo.
18 novembre 2015
La strategia del caos
Bandiere a mezz’asta nei paesi Nato per «l’11 Settembre della Francia», mentre il presidente Obama annuncia ai media: «Vi forniremo accurate informazioni su chi è responsabile». Non c’è bisogno di aspettare, è già chiaro. L’ennesima strage di innocenti è stata provocata dalla serie di bombe a frammentazione geopolitica, fatte esplodere secondo una precisa strategia.
Quella attuata da quando gli Usa, vinto il confronto con l’Urss, si sono auto-nominati «il solo Stato con una forza, una portata e un'influenza in ogni dimensione - politica, economica e militare - realmente globali», proponendosi di «impedire che qualsiasi potenza ostile domini una regione – l'Europa occidentale, l'Asia orientale, il territorio dell'ex Unione sovietica e l'Asia sud-occidentale – le cui risorse sarebbero sufficienti a generare una potenza globale».
Quella attuata da quando gli Usa, vinto il confronto con l’Urss, si sono auto-nominati «il solo Stato con una forza, una portata e un'influenza in ogni dimensione - politica, economica e militare - realmente globali», proponendosi di «impedire che qualsiasi potenza ostile domini una regione – l'Europa occidentale, l'Asia orientale, il territorio dell'ex Unione sovietica e l'Asia sud-occidentale – le cui risorse sarebbero sufficienti a generare una potenza globale».
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