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4 luglio 2016
Si affrettano a dire che ora tutto cambierà e che l'Europa unita sarà diversa
Vediamo: 25 marzo 1957, nasce la CEE (Comunità Economica Europea). L'Inghilterra, meglio dire la Gran Bretagna, non c'era. In prospettiva non ci sarà più. Ma vista la china cui sta scivolando la UE (Unione Europea) di adesso, arriveremo ancora a qualcosa di simile alla forma del 1957? Non ci possiamo giurare ma potrebbe essere ancora così.
È chiaro che in questi primi giorni dal delirio annunciato è difficile mettere ordine definitivo in quello che sta accadendo e in quello che le parti in causa, a favore o contro la disgregazione dell'Europa Unita, in un tempo più o meno ravvicinato, vorrebbero fosse.
I segnali della disgregazione si sono fatti però inquietanti, per chi vorrebbe tenere assieme questo nonsense di 28, ora 27, Paesi saldamente uniti. Ebbene è proprio questa saldezza politica che non è mai esistita. Forse in altri tempi, quando erano pochi gli Stati appartenenti all'Unione. Ma forse a guardare bene le cose, neppure allora. Insomma il capitalismo europeo dei centri forti e trainanti si è inventato molte forme amministrative, allargando in continuazione i membri partecipanti, pur di funzionare al meglio, per loro. Basti dire che nell'UE c'è pure Cipro!?!
È chiaro che in questi primi giorni dal delirio annunciato è difficile mettere ordine definitivo in quello che sta accadendo e in quello che le parti in causa, a favore o contro la disgregazione dell'Europa Unita, in un tempo più o meno ravvicinato, vorrebbero fosse.
I segnali della disgregazione si sono fatti però inquietanti, per chi vorrebbe tenere assieme questo nonsense di 28, ora 27, Paesi saldamente uniti. Ebbene è proprio questa saldezza politica che non è mai esistita. Forse in altri tempi, quando erano pochi gli Stati appartenenti all'Unione. Ma forse a guardare bene le cose, neppure allora. Insomma il capitalismo europeo dei centri forti e trainanti si è inventato molte forme amministrative, allargando in continuazione i membri partecipanti, pur di funzionare al meglio, per loro. Basti dire che nell'UE c'è pure Cipro!?!
3 dicembre 2015
Come e perché si metterà fine al denaro contante
Ex collaboratore di primo piano di quattro presidenti spiega come e perché le Elites vogliono metter fine all'uso del denaro in contanti: La Guerra al Cash sta prendendo velocità.
Negli ultimi mesi:
1) La SEC e altri enti regolatori hanno messo in campo una serie di norme che consentono ai fondi del mercato monetario di tenere bloccato il denaro fino ad un massimo di 10 giorni se dovesse verificarsi una prossima crisi finanziaria (cioè non si potrebbero ritirare i propri soldi dalla banca).
2) La FDIC ha varato leggi che le consentono di conoscere quali sono le banche di "rilevanza sistemica" e convertire i loro depositi in titoli azionari (il tanto temuto "bail in" utilizzato a Cipro nel 2013).
3) JP Morgan e altre grandi banche hanno iniziato a non accettare grandi depositi.
4) La Francia ha vietato ogni transazione in denaro contante fisico superiore a € 1000. La Spagna ha già vietato le transazioni oltre € 2.500. L'Uruguay ha vietato le transazioni per più di $ 5.000. E così via.
Negli ultimi mesi:
1) La SEC e altri enti regolatori hanno messo in campo una serie di norme che consentono ai fondi del mercato monetario di tenere bloccato il denaro fino ad un massimo di 10 giorni se dovesse verificarsi una prossima crisi finanziaria (cioè non si potrebbero ritirare i propri soldi dalla banca).
2) La FDIC ha varato leggi che le consentono di conoscere quali sono le banche di "rilevanza sistemica" e convertire i loro depositi in titoli azionari (il tanto temuto "bail in" utilizzato a Cipro nel 2013).
3) JP Morgan e altre grandi banche hanno iniziato a non accettare grandi depositi.
4) La Francia ha vietato ogni transazione in denaro contante fisico superiore a € 1000. La Spagna ha già vietato le transazioni oltre € 2.500. L'Uruguay ha vietato le transazioni per più di $ 5.000. E così via.
25 gennaio 2015
"Altri anni nell'€uro e l'Italia si trasformerà nel 'Mezzogiorno d'Europa"
“Una soluzione federale è auspicabile solo da chi pensa ad una dittatura tecnocratica imposta alle popolazioni dell’Europa” (Alessandro Bianchi)
Intervista a Ambrose Evans-Pritchard. International Business Editor of The Daily Telegraph
– Oggi si vota in Grecia e il giudizio si divide tra chi considera Tsipras un nuovo Papandreou o un nuovo Samaras che si piegherà presto ai voleri della Troika e chi, al contrario, la miccia in grado di far implodere la zona euro. Cosa comporterebbe una vittoria di Syriza e, più in generale, cosa rappresentano le elezioni in Grecia per il futuro della crisi europea in corso?
Sono un evento fondamentale per il futuro della zona euro. Ma non è ancora chiaro chi vincerà secondo gli ultimi sondaggi e gli scenari sarebbero diversi nel caso in cui Syriza dovesse ottenere una maggioranza assoluta o dovesse, al contrario, essere costretta ad una coalizione di governo, che complicherebbe inevitabilmente l’applicazione del suo programma.
Quello che nelle capitali europee (Berlino, Bruxelles e Francoforte) e nei mercati finanziari si pensa è che la vittoria di Tsipras sarà facilmente gestibile e che Syriza non sarà in grado di portare avanti i suoi obiettivi, in particolare la profonda ristrutturazione del debito della Grecia.
Intervista a Ambrose Evans-Pritchard. International Business Editor of The Daily Telegraph
– Oggi si vota in Grecia e il giudizio si divide tra chi considera Tsipras un nuovo Papandreou o un nuovo Samaras che si piegherà presto ai voleri della Troika e chi, al contrario, la miccia in grado di far implodere la zona euro. Cosa comporterebbe una vittoria di Syriza e, più in generale, cosa rappresentano le elezioni in Grecia per il futuro della crisi europea in corso?
Sono un evento fondamentale per il futuro della zona euro. Ma non è ancora chiaro chi vincerà secondo gli ultimi sondaggi e gli scenari sarebbero diversi nel caso in cui Syriza dovesse ottenere una maggioranza assoluta o dovesse, al contrario, essere costretta ad una coalizione di governo, che complicherebbe inevitabilmente l’applicazione del suo programma.
Quello che nelle capitali europee (Berlino, Bruxelles e Francoforte) e nei mercati finanziari si pensa è che la vittoria di Tsipras sarà facilmente gestibile e che Syriza non sarà in grado di portare avanti i suoi obiettivi, in particolare la profonda ristrutturazione del debito della Grecia.
27 dicembre 2014
Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno pianificatola confisca dei depositi bancari
La
confisca dei depositi dei clienti delle banche di Cipro, a quanto pare,
non è stata la disperata mossa una-tantum di alcuni funzionari della
“troika” europea, che cercavano di salvaguardare i loro bilanci.
Un documento congiunto della FDIC (US Federal Deposit Insurance Corporation) e della Banca d'Inghilterra, datato 10 Dicembre 2012, dimostra che questi piani sono stati discussi a lungo, ed hanno avuto origine nel “Finance Stability Board” del G20 che si è tenuto a Basilea, Svizzera, il cui risultato sarà quello di fornire alle banche un chiaro titolo [di possesso] sui fondi dei correntisti. La Nuova Zelanda ha promulgato una direttiva del tutto simile [ne ho parlato in un mio precedente articolo], la qual cosa prova che la confisca dei depositi non è una misura d’emergenza solo per quei paesi dell’Eurozona che sono in difficoltà.
Un documento congiunto della FDIC (US Federal Deposit Insurance Corporation) e della Banca d'Inghilterra, datato 10 Dicembre 2012, dimostra che questi piani sono stati discussi a lungo, ed hanno avuto origine nel “Finance Stability Board” del G20 che si è tenuto a Basilea, Svizzera, il cui risultato sarà quello di fornire alle banche un chiaro titolo [di possesso] sui fondi dei correntisti. La Nuova Zelanda ha promulgato una direttiva del tutto simile [ne ho parlato in un mio precedente articolo], la qual cosa prova che la confisca dei depositi non è una misura d’emergenza solo per quei paesi dell’Eurozona che sono in difficoltà.
15 ottobre 2013
FMI: PRELIEVO DEL 10% SU TUTTI I CONTI €UROPEI!
Prelievo forzoso: dopo il precedente di Cipro, tutta l'Europa è a rischio. E ora l'Fmi apre anche a questa possibilità. |
L’idea "brillante" viene enunciata in uno dei capitoli del report semestrale "Monitor delle finanze pubbliche" preparato dagli economisti del Fondo. Quello proposto e riportato dai quotidiani, tra cui un giornale greco, sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee.
Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?
8 ottobre 2013
IN TUTTO IL MONDO INIZIANO A VERIFICARSI CONFISCHE DEI DEPOSITI 'ALLA CIPRO'
Ora che il "bail -in" è diventato una prassi accettata in tutto il
pianeta, nessun conto in banca e nessun fondo pensione sarà più sicuro
al 100 %. In realtà, la confisca delle ricchezze "alla cipriota" sta
cominciando ad accadere in tutto il mondo. Come potrete leggere di
seguito, in Polonia i fondi pensione privati sono stati appena
alleggeriti da parte del governo ed è stato organizzato un "bail-in" per
una delle più grandi banche italiane. Purtroppo, questo è solo
l'inizio. Il precedente che è stato fissato a Cipro viene utilizzato
come modello per la creazione di procedure di bail-in in Nuova Zelanda,
in Canada e in tutta Europa. E' solo una questione di tempo prima di
vedere accadere questa cosa negli Stati Uniti. D'ora in poi, chiunque
mantenga una grande quantità di denaro in un singolo conto bancario o
fondo pensione si dimostrerà incredibilmente stupido.
Diamo uno sguardo ad alcuni degli esempi di come la confisca delle ricchezze "alla cipriota" si sta ora spostando in avanti in tutto il mondo ...
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Diamo uno sguardo ad alcuni degli esempi di come la confisca delle ricchezze "alla cipriota" si sta ora spostando in avanti in tutto il mondo ...
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5 aprile 2013
L'U€ PIANIFICA DI CONFISCARE I DEPOSITI IN TUTTA L'€UROZONA
La confisca dei depositi a Cipro non è che la prima applicazione pratica
di una soluzione pianificata da tempo per tutta la regione
translatlantica. Il piano prevede di passare dai salvataggi esterni
("bailouts") delle banche eseguiti con il prelievo fiscale, ai
salvataggi interni ("bail-ins") eseguiti confiscando azioni,
obbligazioni e depositi.
Movisol
Il Parlamento Europeo sta per votare una legge per la "risoluzione" delle banche in difficoltà la cui bozza è stata presentata dalla Commissione EU il 6 giugno 2012, basata su uno schema di bail-in che include la confisca dei depositi al di sopra della quota garantita di 100 mila euro. Il relatore della legge, Gunnar Hokmark, ha dichiarato alla Reuters il 20 marzo che probabilmente la legge passerà così come è stata scritta. "Dovremo essere in grado di eseguire il bail-in anche attingendo ai depositi. Quelli sotto i 100 mila euro sono protetti (…) quelli sopra i 100 mila non sono protetti e dovranno essere trattati come parte del capitale che può essere usato per il salvataggio". Hokmark è fiducioso che la maggioranza del Parlamento Europeo voterà in questo senso.
Il 25 marzo il nuovo presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, aveva creato scalpore affermando che la confisca dei depositi a Cipro era un "modello" per l'Eurozona.
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Movisol
Il Parlamento Europeo sta per votare una legge per la "risoluzione" delle banche in difficoltà la cui bozza è stata presentata dalla Commissione EU il 6 giugno 2012, basata su uno schema di bail-in che include la confisca dei depositi al di sopra della quota garantita di 100 mila euro. Il relatore della legge, Gunnar Hokmark, ha dichiarato alla Reuters il 20 marzo che probabilmente la legge passerà così come è stata scritta. "Dovremo essere in grado di eseguire il bail-in anche attingendo ai depositi. Quelli sotto i 100 mila euro sono protetti (…) quelli sopra i 100 mila non sono protetti e dovranno essere trattati come parte del capitale che può essere usato per il salvataggio". Hokmark è fiducioso che la maggioranza del Parlamento Europeo voterà in questo senso.
Il 25 marzo il nuovo presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, aveva creato scalpore affermando che la confisca dei depositi a Cipro era un "modello" per l'Eurozona.
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26 marzo 2013
CIPRO: "I BANCHIERI SONO SACRI, I DEPOSITI NO!"
La piccola isola del Mediterraneo orientale è responsabile solo dello 0,2% del PIL dell’Unione Europea. Ma l’architettura del nuovo piano di “salvataggio” per Cipro fa rinascere la paura sul futuro dell’euro. Comè possibile questo?
Anticipando le conclusioni, il piano di salvataggio per Cipro porta con sè tre grandi pericoli. Primo: distrugge le aspettative che si avevano sull’unione bancaria per l’Eurozona. Oltre ai problemi di supervisione delle banche, la crisi cipriota rivela che i banchieri sono sacri e i depositi no. Secondo: ravviva i timori dell’effetto contagio su altri paesi dell’Eurozona, tra cui l’Italia e la Spagna, questa volta rispetto al comportamento dei depositanti. Terzo: apre un nuovo fronte del teatro della cirisi europea nel coinvolgere la Russia.
Di Alejandro Nadal
L’economia cipriota ha sofferto pesantemente per la crisi europea. Le sue due principali banche hanno patito forti perdite per la ristrutturazione del debito dellaGrecia e la recessione ha portato al collasso le riscossioni. Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, è tornato il fine settimana scorsa da Bruxelles con un pacchetto di salvataggio. L’accordo prevedeva per il piccolo paese grandi difficoltà. Primo, il debito non include i grandi possessori di buoni che potrebbero essere candidati in uno schema di ristrutturazione stile Grecia. Secondo, qualsiasi taglio al principale dei buoni sovrani significherebbe il fallimento delle banche cipriote che sono le più esposte. Così si è deciso per un altro piano.
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Anticipando le conclusioni, il piano di salvataggio per Cipro porta con sè tre grandi pericoli. Primo: distrugge le aspettative che si avevano sull’unione bancaria per l’Eurozona. Oltre ai problemi di supervisione delle banche, la crisi cipriota rivela che i banchieri sono sacri e i depositi no. Secondo: ravviva i timori dell’effetto contagio su altri paesi dell’Eurozona, tra cui l’Italia e la Spagna, questa volta rispetto al comportamento dei depositanti. Terzo: apre un nuovo fronte del teatro della cirisi europea nel coinvolgere la Russia.
Di Alejandro Nadal
L’economia cipriota ha sofferto pesantemente per la crisi europea. Le sue due principali banche hanno patito forti perdite per la ristrutturazione del debito dellaGrecia e la recessione ha portato al collasso le riscossioni. Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, è tornato il fine settimana scorsa da Bruxelles con un pacchetto di salvataggio. L’accordo prevedeva per il piccolo paese grandi difficoltà. Primo, il debito non include i grandi possessori di buoni che potrebbero essere candidati in uno schema di ristrutturazione stile Grecia. Secondo, qualsiasi taglio al principale dei buoni sovrani significherebbe il fallimento delle banche cipriote che sono le più esposte. Così si è deciso per un altro piano.
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21 marzo 2013
Cipro e la rabbia di Mosca. Medvedev: Ue come Urss
Il premier russo: "se si continua
così l'intero sistema bancario cesserà di esistere". Il presidente
cipriota presenta ai partiti e al Parlamento il nuovo piano. Ipotesi
prelievo forzoso ma sui conti oltre i 100mila euro. Possibile
nazionalizzazione dei fondi pensione di società statali.
Nuovo piano per salvare Cipro. Dopo una giornata di consultazioni serrate, Nicosia avrebbe messo a punto un piano per evitare la bancarotta dell'isola. L'architettura del salvataggio prevede sempre il prelievo forzoso sui conti correnti, ma questa volta, solo su quelli oltre i 100 mila euro. Nelle prossime ore il presidente, Nicos Anastasiades, lo dovrebbe presentare prima ai partiti e poi - se riceverà il via libera - al voto del Parlamento.
L'accordo sul nuovo piano potrebbe scongiurare la bancarotta dell'isola, ma dopo l'ultimo no del Parlamento a Nicosia si valutano anche altre soluzioni. Secondo una fonte del governo, si sta pensando all'eventualità di nazionalizzare i fondi pensione di società statali e semi-statali che potrebbe produrre tre miliardi di euro. Non è esclusa nemmeno la possibilità di una fusione delle due maggiori banche dell'isola che ridurrebbe l'importo necessario alla ricapitalizzazione.
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Nuovo piano per salvare Cipro. Dopo una giornata di consultazioni serrate, Nicosia avrebbe messo a punto un piano per evitare la bancarotta dell'isola. L'architettura del salvataggio prevede sempre il prelievo forzoso sui conti correnti, ma questa volta, solo su quelli oltre i 100 mila euro. Nelle prossime ore il presidente, Nicos Anastasiades, lo dovrebbe presentare prima ai partiti e poi - se riceverà il via libera - al voto del Parlamento.
L'accordo sul nuovo piano potrebbe scongiurare la bancarotta dell'isola, ma dopo l'ultimo no del Parlamento a Nicosia si valutano anche altre soluzioni. Secondo una fonte del governo, si sta pensando all'eventualità di nazionalizzare i fondi pensione di società statali e semi-statali che potrebbe produrre tre miliardi di euro. Non è esclusa nemmeno la possibilità di una fusione delle due maggiori banche dell'isola che ridurrebbe l'importo necessario alla ricapitalizzazione.
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18 marzo 2013
CIPRO: COLOSSALE RAPINA IN BANCA DA PARTE DELL'U€
Colpo di scena sabato a Cipro. Colossale rapina in banca. Il governo
aveva annunciato giovedì congiuntamente alla UE e alla Troika un
salvataggio delle banche da 17 miliardi, una cifra pari al PIL
dell'isola (ma le passività totali delle banche cipriote sono 8 volte
tanto). Sembrava quindi un salvataggio con soldi della UE, a dispetto
delle proteste in Germania contro le banche cipriote, note per il
riciclaggio di denaro e i traffici degli oligarchi dell'Est Europa.
Cobraf
Ma nel frattempo la Germania aveva dato un ultimatum: o fate un prelievo forzoso dai conti correnti pesantissimo o uscite dall'Euro. Il governo di Cipro ha scelto l'eurozona e l'euro. Oggi annuncia, a banche chiuse, che all'apertura di lunedì mattina avranno già prelevato su tutti i depositi bancari detenuti in banche a Cipro : un 6.75% su quelli sotto 100mile euro (che sono assicurati per legge nella UE contro la bancarotta) e del 10% per quelli sopra 100mila euro. E fino ad allora i bancomat sono bloccati nel weekend a Cipro e agli istituti e' stato inoltre imposto di bloccare durante questo fine settimana la possibilita' di effettuare trasferimenti di denaro via internet.
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Cobraf
Ma nel frattempo la Germania aveva dato un ultimatum: o fate un prelievo forzoso dai conti correnti pesantissimo o uscite dall'Euro. Il governo di Cipro ha scelto l'eurozona e l'euro. Oggi annuncia, a banche chiuse, che all'apertura di lunedì mattina avranno già prelevato su tutti i depositi bancari detenuti in banche a Cipro : un 6.75% su quelli sotto 100mile euro (che sono assicurati per legge nella UE contro la bancarotta) e del 10% per quelli sopra 100mila euro. E fino ad allora i bancomat sono bloccati nel weekend a Cipro e agli istituti e' stato inoltre imposto di bloccare durante questo fine settimana la possibilita' di effettuare trasferimenti di denaro via internet.
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