Lo Stato nella palude: il controllo politico-giudiziario, il folle decentramento e il protagonismo del Presidente della Repubblica.
Tra il centro-sinistra e il centro-destra è stato quasi impossibile appianare le differenze per costruire una casa comune della Repubblica e, allo stesso tempo, elaborare uno spazio di esercizio democratico non solo nuovo, ma anche estraneo al bizantinismo del passato. Ha rovinato il progetto di passare da un tipo di Stato all'altro, preservando e correggendo il parlamentarismo e, comunque, rafforzando il ruolo dell'esecutivo, in un momento in cui la frenesia del mondo economico e finanziario richiede decisioni e risposte più rapide e commisurate alla sua complessità e ai suoi ostacoli. La trasformazione quantitativo-qualitativa su scala mondiale non è stata percepita dalla classe dirigente italiana, che ha portato a un'alterazione meramente formale, cioè con una evoluzione quasi nulla e secondo una linea ininterrotta dalla partitocrazia ai partiti personalisti.
Moneta Positiva al Senato con il convegno “Spread, banche e sicurezza nazionale nel contesto europeo”. Presenti i senatori 5 Stelle Ricciardi e Turco: “Ci impegneremo in Parlamento”.
Può l’Italia uscire dal giogo deimercati finanziarie dellospread? Mentre sono ancora forti gli echi del braccio di ferro tra il governo gialloverde e la Commissione Europea in merito allalegge di Bilancio,Moneta Positivatorna a ribadire come il nostro paese abbia tutti i mezzi per recuperare quellasovranitàche ora sembra perduta. Adesso però l’associazione presieduta da Fabio Conditi non sembrerebbe essere più sola in questa battaglia. Moneta Positiva infatti è stata ospite al Senato in occasione del convegno “Spread, banche e sicurezza nazionale nel contesto europeo”, alla presenza anche dei senatori del Movimento 5 Stelle Sabrina Ricciardi e Mario Turco.
Il tema non è nuovo. E' lì da sette anni, da quando servì ad intronizzare Monti, portando l'Italia sulla china di un declino di cui ancora non si vede la fine. No, il tema non è nuovo, ma è di nuovo attualissimo. Il signor spread torna a presentarsi non solo come il supremo regolatore delle scelte economiche, ma come l'autentico dittatore dell'eterno "stato d'eccezione" in cui l'Italia si è cacciata entrando nell'euro.
Torneremo a breve sulle alterne vicende che ci stanno portando al decisivo snodo della Legge di Bilancio. Vicende che vedono un triplo e complicato confronto: tra il governo e l'Unione Europea sui numeri del bilancio 2019; tra M5s e Lega sulle priorità dei provvedimenti da adottare; tra questi due partiti e la Quinta Colonna dei poteri sistemici all'interno dell'esecutivo (Tria, Moavero, ecc.) sul grado di compatibilità (politica, oltreché economica) dell'intera manovra. Di certo a nessuno sfuggirà come, in questa triplice partita, la vera arma delle forze euriste sia fondamentalmente lo spread.
A dimostrazione che nel dibattito accademico, per quanto ingessato dal conformismo, circolano tesi ben più critiche di quelle riportate sui media mainstream, un recente bollettino di ricerca della stessa BCE avalla dichiarazioni che si potrebbero definire “no euro”: in esso si sostiene che il sistema di regole esistente rende i paesi dell’area euro vulnerabili agli umori dei mercati (e dunque agli speculatori); si afferma che le politiche condotte dopo la crisi del 2009, sebbene nel contesto delle regole che le imponevano, erano sbagliate perché focalizzate sul contenimento del debito (obiettivo comunque fallito) anziché sullo stimolo fiscale – con effetti deflattivi che si sarebbero di conseguenza potuti evitare. Nella conclusione afferma a chiare lettere che con la propria moneta sovrana non si fa default. (Ovviamente la responsabilità dell’euro in tutto questo non viene troppo evidenziata, ma stiamo pur sempre parlando di un bollettino della BCE). Interazioni monetarie-fiscali e vulnerabilità dell’area €uro le politiche monetarie e fiscali vengono condotte come nell’area euro, le profezie che si auto-avverano degli agenti economici possono portare a fluttuazioni indesiderate nella produzione, nell’inflazione e negli spread.
La nuova Elite Globalista annebbia il cervello della gente innanzitutto
con i 200 canali Tv, reality show, porno e il resto dei media spazzatura
e poi, quando si parla di cose serie, con tanti sofismi complicati
senza senso, tipo la "spread" e tutte le balle che raccontano sul debito
pubblico. Cobraf La realtà è invece semplice e brutale e se cerchi un poco alcuni te la dicono anche, ad esempio una società inglese di brokeraggio e consulenza, Tullett Prebon, ha questo mese un report terrificante: "Perfect Storm"
in cui ha la parte 3 intitolata "The Globalization Disaster" ti spiega
la verità: la Globalizzazione è una catastrofe per le economie
occidentali. Perchè se sposti la produzione in Asia, produci sempre di
meno dovresti logicamente consumare anche di meno. Per consumare come
prima allora ti indebiti e quindi tutti i paesi occidentali sono sempre
più indebitati, perchè importano sempre di più invece di prodursi da
soli quello che gli occorre... Leggi tutto...
Non è soltanto l'allarme "spread" che sta rientrando. Pare proprio che
sia il concetto in quanto tale ad avere perso di fascino e di seduzione
mediatica. Capita come in quei serial televisivi, dove un personaggio o
una situazione sembrano assumere un'importanza decisiva nella
narrazione, salvo poi essere liquidati e dimenticati nelle puntate
successive, come se non fossero mai esistiti. Ci sono alcuni telespettatori che, addirittura dagli anni '80, ancora
ricordano con indignazione la vicenda della figlia del commissario
Cattani nel serial "La Piovra". COMIDAD Tutta la prima serie si era basata
sull'effetto emotivo della violenza carnale subìta dalla figlia del
commissario ad opera di sicari mafiosi, e su tutte le peripezie del
commissario per salvare la ragazza. All'inizio della seconda serie, dato
che il personaggio-figlia ormai era d'ingombro, la poverina venne, con
brutalità mafiosa, liquidata dagli sceneggiatori col pretesto di un
banale incidente. La grande maggioranza degli spettatori non notò nulla
di strano, ed il serial continuò con crescente successo.
Da più di un
anno si è affermata la vulgata secondo cui l'aumento del debito pubblico
porta alla crescita degli interessi sul debito pubblico e dello spread,
il differenziale con i tassi tedeschi. A questo concetto è connessa
l'idea che una politica di rigore, riconducendo sotto controllo il
debito, può ridurre spread e interessi. Il Presidente Napolitano,
proprio allo scopo di risolvere la situazione di crescita del debito e
salvare l'Italia dall'insolvenza e dal baratro, ha nominato Monti che ha
applicato una politica di rigore. Di Domenico Moro Resistenze
Ora, però, a distanza di una anno dal suo
insediamento accade una cosa strana: il debito pubblico è aumentato
ancora. E di molto: la soglia psicologica dei 2mila miliardi è stata
sfondata, raggiungendo i 2.014.693 miliardi di euro. La cosa più
bizzarra, però, è che nell'anno montiano, tra novembre 2011 e ottobre
2012, il debito è aumentato del 5,3%, mentre tra novembre 2010 e ottobre
2011, Berlusconi presidente, il debito era cresciuto del solo 2%. In
assoluto con Monti il debito è aumentato di quasi 102 miliardi, mentre
nell'anno precedente l'aumento fu di 38 miliardi.
Altro fenomeno, apparentemente inspiegabile secondo la logica imperante, è il fatto che lo spread sia diminuito.
Ieri è stata una
giornata di fibrillazione e passione in Italia: tutti gli occhi degli
analisti, degli opinionisti e degli organi di informazione erano puntati sull’andamento
dello spread, che dopo essere sceso nei giorni scorsi intorno ai 300
punti base, è risalito sopra quota 350 punti base. L’indice di Piazza Affari è crollato
di -2,21%. I titoli bancari sono andati a picco. L’Italia si è avvicinata di
nuovo pericolosamente al cosiddetto baratro. Visi preoccupati dappertutto,
catastrofismo a fiotti, paura sparsa a piene mani e raffiche di dati allarmanti.
Persino il Vaticano ha ritenuto
opportuno pronunciarsi, per bocca del Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana Bagnasco: “La casa brucia.
Irresponsabile chi pensa a sé. Non si possono mandare in malora i sacrifici di
un anno. Monti? Errore non avvalersene in futuro”.
Ma cosa è accaduto di così straordinariamente minaccioso per l’Italia?
Come mai la propaganda di regime italiana si è mossa all’unisono con tanta
aggressività e compattezza? E’ accaduto un fatto normalissimo. Uno dei partiti
di maggioranza, il PDL, che
appoggiava il governo dei banchieri
guidato da Monti ha avuto l’insolenza di dire la verità: tutti i dati
economici, dal PIL, all’occupazione, alla produzione industriale, ai consumi, ai risparmi, al debito pubblico,
alla pressione fiscale sono
peggiorati dopo un anno di governo Monti, e quindi il PDL ha preferito non
garantire più il suo sostegno incondizionato. Cosa c’è di tanto strano in tutto questo?
DiLoretta Napoleoni - Cado In Piedi Stanno trasferendo il debito pubblico italiano dalle banche straniere alle nostre. E quando questo sarà interamente nei nostri istituti di credito, il default lo pagheremo solo noi. Oggi lo spread non ha il significato che aveva due anni
fa, o anche un anno fa, per il semplice fatto che la maggior parte del
debito pubblico italiano è stata sottoscritta dalle banche italiane. Leggi tutto...