10 maggio 2023
Ecco perché i pakistani si stanno ribellando contro l’establishment
3 febbraio 2023
Perù, repressione e resistenza sociale: "Non rinunceremo alla resistenza" dice Lourdes Huanca
7 dicembre 2022
RESISTENZA MAPUCHE ► LA LOTTA DI UN POPOLO MILLENARIO CHE DIFENDE LA PROPRIA TERRA
Sosteneva Eduardo Galeano che “in America tutti hanno una parte di sangue indigeno, alcuni nelle vene, altri sulle mani”, tra i secondi, indubbiamente, può essere annoverato il generale Julio Argentino Roca, passato alla storia per aver portato a termine, nel Sud del paese, la missione civilizzatrice del nuovo Stato argentino. Tale missione prevedeva l’eliminazione della barbarie, del “fetore d’America”, come direbbe R. Kush, cioè dei popoli indigeni. Si è trattato della tristemente conosciuta ‘campagna del deserto’, tra il 1869 e il 1884, ovvero, la campagna militare che ha macchiato di genocidio la genesi dello Stato argentino.Juana Antieco
18 novembre 2021
La psicologia dell’ipnosi di massa e il totalitarismo
15 marzo 2021
Paul Craig Roberts: “La falsa pandemia di Covid è la scusa per i campi di concentramento”
Dall’anno 2000, abbiamo assistito a due eventi epocali, l’11 settembre e il COVID-19. Entrambi hanno prodotto enormi cambiamenti nella libertà civile e nel potere del governo, riducendo il primo e rafforzando il secondo.
La narrativa ufficiale dell’11 settembre è incredibile in quanto contraria a tutta la scienza conosciuta. La narrativa ufficiale di Covid si basa sull’esecuzione del test PCR a cicli elevati noti per produrre falsi positivi al fine di produrre titoli di un alto tasso di infezione spaventoso. Le morti da Covid sono amplificate ignorando le comorbilità e contando anche le morti in motocicletta come morti da Covid.
19 febbraio 2021
Il coefficiente di stupidità della Sinistra
Capitalismo o morte? In un'intervista pubblicata nel dicembre del 2019, il famoso marxista americano David Harvey ha reso assai chiaro, con una franchezza deprimente, in che cosa possa rapidamente degenerare la teoria di Marx, quando, dopo decenni, si continua ad ignorare in maniera sovrana la crisi sistemica, e di conseguenza non si dà forma ad un adeguato concetto di crisi [*1].
Rivoluzione? Una «fantasia comunista», oramai non viviamo più nel 19° secolo. Il capitale è «too big to fail», è diventato troppo necessario, e pertanto non possiamo permetterci il suo crollo. D'altra parte, le cose devono essere «mantenute in movimento», dal momento che in caso contrario «moriremmo quasi tutti di fame».
16 febbraio 2021
Cash-front ► Il contrario del cash-back
29 dicembre 2020
+Resistenza –Resilienza!
Zona rossa, gialla, arancione, coprifuoco, lockdown, si può uscire, non si può uscire? Quando hai un dubbio, consulta la Costituzione perchè i DPCM sono acqua fresca! Lo ha confermato la sentenza del tribunale di Roma. Ora tocca a ciascuno di noi. L’unica via contro la gestione politica, terroristica e coercitiva, del virus è non accettare, smettere di obbedire prima che sia troppo tardi.
+ Resistenza – Resilienza. Se il termine “resistenza” è stato archiviato nostalgicamente nei libri di storia, il termine “resilienza” è stato ri-declinato dal regime come predisposizione a subire, a tacere, ad accettare tutto “per la nostra salute”. Di fronte a queste menzogne, occorre, invece, recuperare ragionamento critico che è precursore del dissenso e della rivoluzione.
5 giugno 2020
Il sistema psico-immunitario della generazione proto-digitale
Cioè hanno rinunciato alle due cose più importanti per una persona in età giovanile, hanno rinunciato al piacere di incontrarsi, di studiare insieme, di corteggiarsi, di far l’amore e così via.
Perché l’hanno fatto? L’hanno fatto per non ammazzare il nonno asmatico o il padre cardiopatico. Bravi bravissimi, in quanto nonno asmatico non so come ringraziarvi.
14 dicembre 2019
Venezuela: come dittatura, abbiamo visto di peggio. Creazione di armi globali di costruzione di massa a partire da Caracas
Sono stato uno dei 150 delegati stranieri provenienti da 35 paesi invitati a partecipare al Congresso Internazionale della Comunicazione, organizzato a seguito dell'incontro del Forum di San Paolo dello scorso giugno a Caracas. Questo incontro di partiti e movimenti progressisti latinoamericani è stato seguito da una serie di conferenze settoriali (lavoratori, afro-discendenti, donne, giovani e studenti, comuni, movimenti sociali e potere popolare, popolazioni indigene).
19 novembre 2019
Il paradosso del patriottismo militaristico latinoamericano
Colpi di stato appoggiati dagli USA in America Latina e nel Caraibe dal 1948 |
Immediatamente ho ricevuto i classici insulti che mi descrivono come "vendepatria", "infiltrato" e "traditore", le critiche della Santa Istituzione, della politica del Big Stick e dell'ideologia militarista che seduce coloro che hanno crampi alle braccio, alle mani e alle dita.
9 ottobre 2019
Ho avuto un fratello: Che
3 settembre 2019
Colombia: FARC della rosa e FARC del fucile
Da una parte, l’ex vicesegretario delle Farc, Ivan Marquez, che ha ripreso le armi insieme a due altri dirigenti storici, Jesus Santrich – recentemente uscito dal carcere - e Hernan Dario Velasquez, nome di battaglia el Paisa. Dall’altro, Rodrigo Londoño, presidente del partito politico Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, che ha respinto il ritorno alle armi per ribadire che la maggioranza degli ex guerriglieri intende mantenere gli impegni presi con gli accordi di pace del 2016.
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14 agosto 2019
Ex Relatore Onu sul Venezuela: «Il vero obiettivo degli Usa è il caos e la guerra civile a Caracas»
18 giugno 2019
Sudan: Awadeya, questa venditrice di tè che è diventata una figura di spicco della rivoluzione
13 marzo 2019
L’inizio di una “Stalingrado” sociale in Europa: i gilet gialli contro l’impero totalitario della finanza
Le proteste che stanno percorrendo incessantemente la Francia – nonostante le violente reazioni delle forze dell’ordine, su cui l’Onu ha recentemente sollecitato un’indagine – rappresentano una presa di coscienza e una forte reazione da parte del popolo contro l’enormità del progetto totalitario neoliberale, la controrivoluzione che – eliminata qualsiasi influenza keynesiana e marxista sulle scienze economiche e sociali – ha portato alla distruzione dell’Urss e dei regimi nazionalisti arabi, ha già distrutto la Grecia e ora sta arrivando nel cuore dell’Europa.
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11 marzo 2019
Un nuovo internazionalismo nasce in Venezuela
“Non si è liberi, non si è rivoluzionari, non si è indipendenti senza pagare il prezzo del valore, della rivolta e del coraggio”, dice Maduro all'AIP.
24 gennaio 2019
I 3 fattori che spiegano la storica resistenza del governo e del popolo venezuelano
1) Nonostante le difficoltà economiche dovute al crollo del prezzo del petrolio, all'embargo, alla guerra di bassa intensità tramite il contrabbando e il boicottaggio delle reti di distribuzione di beni di prima necessità, alla perdita di alcuni importanti partners regionali (in primis Brasile ed Argentina), nonché ai limiti noti della "monocultura" petrolifera, il presidente Maduro, il Psuv e le altre forze motrici della Rivoluzione bolivariana vanta ancora un forte sostegno tra lo zoccolo duro del loro blocco sociale di riferimento. Anche in queste ore, sono decine di migliaia gli attivisti delle reti ed i simpatizzanti del governo scesi in piazza per controbattere le mobilitazioni controrivoluzionarie.
5 gennaio 2019
Cuba sempre
La Rivoluzione è riuscita a vivere resistendo ad ogni forma di aggressione, da un’invasione orchestrata dagli Stati Uniti nel 1961 a Playa Giròn al permanente blocco economico imposto dall'imperialismo yankee, insieme a centinaia di attacchi terroristici coordinati dalla CIA oltre che a continue campagne controrivoluzionarie, molte delle quali provenienti da Miami. Cuba ha superato un numero senza fine di boicottaggi economici, politici, sociali e culturali, e da essi ne è uscita con sempre maggior onore per la sua resistenza, per il suo spirito rivoluzionario e per la sua dignità fondata nelle convinzioni socialiste che guidano i passi liberi del suo popolo per il mondo.
4 gennaio 2019
Cuba. Gli anni passano, la Rivoluzione resta
L’isola è percorsa dal fuoco rivoluzionario che, né Batista né gli Usa suoi alleati, sono riusciti a spegnere. Al contrario: esso è ormai penetrato in ogni angolo di quella terra, agitando il popolo, informando di sé ogni spirito ormai convinto che il tiranno, anche a Cuba come in URSS, potesse essere sconfitto.
Il Movimento 26 Luglio, guidato da Ernesto Guevara e da Camilo Cienfuegos, dopo un inutile tentativo da parte delle forze governative di distruggere alcune posizioni guerrigliere di istanza a Escambray, decide di iniziare l’attacco definitivo a Batista. E lo fa attaccando Santa Clara, cuore dell’isola e ultimo baluardo da conquistare per arrivare alla capitale.
Era il 28 dicembre del 1958.