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6 luglio 2021

Sahara Occidentale ► Il mare indomabile (4/4)

Gli accordi di pesca firmati dall'UE-Marocco contribuirebbero a perpetuare e approfondire l'occupazione. Diverse imprese spagnole beneficerebbero della pesca di sardine e polpi del Saharawi.

Aisha non sa nuotare e nonostante sia magra e fragile, spiega che ha fiducia nel mare dove è nata in esilio. Sarebbe capace di gettarsi nell'oceano per annodare tra loro tutte le reti dei pescherecci che pescano e impoveriscono i fondali. Questa ragazza rifugiata saharawi di 13 anni che vive a Siviglia vorrebbe un boicottaggio di natura poetica. Un'azione a fuoco lento per cambiare il mondo in un attimo. "Un giorno sarò io a pescare dalla spiaggia di Boujdour e venderò il mio pesce a Rabat".

Sahara Occidentale ► La macchia del deserto (3/4)

Il Marocco ha superato Almeria nelle esportazioni di pomodori nel 2020. Per la prima volta. Ma l'impronta della sua produzione mostra che gran parte di queste cifre provengono dalla regione di Dakhla, nel Sahara occidentale occupato.

L'incertezza di Almeria

-Dove laggiù?
Non vedo nulla
.
Dolores lascia cadere dei semi umidi e ribelli dopo il morso del pomodoro.

-"José, portami quel panno laggiù", sentiamo mentre l'immagine Skype mostra tre vasi con gerani traboccanti di rosa e bianco nella finestra posteriore, un'immagine della Virgen del Mar (patrona di Almería),

5 luglio 2021

Sahara Occidentale ► Rompere il vento (2/4)

L'ex ministro popolare Ana Palacio come consulente, o la basca Siemens Gamesa, con rappresentanza nell'IBEX 35, sono alcuni dei nomi che contribuiscono al saccheggio di una delle risorse più preziose del Sahara occidentale occupato: il fosfato, un minerale con proprietà essenziali per la vita.

Il caldo è stato un vero colpo per il morale della spedizione. Ed è possibile che tra le frasi che avrebbero scambiato il geologo spagnolo Manuel Alía Medina e l'ingegnere minerario José de la Viña Villa -considerati gli scopritori delle riserve di fosfato del Sahara occidentale- ci fossero queste: "Aiutami a guardare". Sapevano che al di là della fama e delle pesetas che avrebbero intascato per la scoperta, erano di fronte a qualcosa con un aroma sacro. Che non era un miraggio nel deserto.

4 luglio 2021

Sahara Occidentale ► Violare la vita (1/4)

►Una serie di articoli di ricerca che esplorano i vari pilastri che contribuiscono a mantenere la situazione di eccezionalità nei territori occupati del Sahara occidentale. Questa serie è stata resa possibile grazie alla ONG basca MUNDUBAT e al finanziamento del Comune di Madrid.
1- Violare la vita
"Scusate il disturbo, ma ci stanno uccidendo". Nessuno qui parla più dell'elefante nella stanza, ma riconoscere la realtà è essenziale. E fa male. Molto. Le luci si sono spente da tempo nel cortile della politica spagnola per nascondere i guasti dello stato di diritto per quanto riguarda il Sahara occidentale. Nella sceneggiatura, le opinioni ufficiali sono così solenni, diffuse e tossiche che l'incenso che emanano fa ubriacare il pubblico all'uscita dal teatro. Le coscienze sono accomodate nel barbecue dove si insaporisce la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.

25 settembre 2019

Noi, cittadine/i marocchine/i, dichiariamo di essere fuorilegge

Su iniziativa delle scrittrici Leila Slimani e Sonia Terrab, più di 490 persone hanno firmato un manifesto per denunciare le "leggi liberticide" del codice penale e lanciare un "dibattito nazionale sulle libertà individuali", tre settimane dopo l'arresto della giornalista Hajar Raissouni per "aborto" e "rapporti sessuali fuori dal matrimonio".

Noi, cittadini e cittadine marocchini, dichiariamo di essere fuorilegge.

Stiamo violando leggi ingiuste, obsolete che non hanno più alcuna ragione di esistere.

18 gennaio 2018

Moulud Yeslem: un Saharawi nato sotto le bombe al napalm nel deserto

O diventiamo cittadini liberi in un paese indipendente, o martiri con il resto dei martiri che hanno dato la loro vita". Brahim Gali, presidente Saharawi
Mi chiamo Mohamed Moulud Yeslem, sono un rifugiato saharawi che è nato in piena guerra nel Sahara, ho 40 anni, e faccio parte di un popolo che lotta per ottenere la sua indipendenza. Sono un artista, un pittore che crede che un pennello, è un arma di lotta, di libertà e di espressione; ed arriva più lontano dei missili, perché arriva ai cuori della gente, seminando vita.”
Ho conosciuto Moulud a Barcellona, in ottobre del 2017, mentre cercavo di partecipare ad un evento culturale negli accampamenti dei rifugiati saharawi a Tindouf (Algeria).
Dopo alcuni giorni di un’attesa estenuante, purtroppo, l’incontro non si è svolto, non sono potuta mai arrivare agli accampamenti, questa volta. Ma ho avuto l’onore ed il piacere di potere godere dell’affetto e della compagnia di Moulud, di sua moglie Olga e della sua meravigliosa bambina, Nura.

4 novembre 2016

Elettrificare l'occupazione: Quello che Marocco e Enel nascondono alla COP22 a Marrakech

Sii consapevole di quello che ti viene detto sugli sforzi marocchini nel settore dell’energia rinnovabile. Una parte considerevole dei programmi che il Marocco sta proponendo nel settore, infatti, anche nel sito ufficiale della COP22, non sono situati in Marocco, ma nel Sahara Occidentale, un territorio che il Marocco occupa illegalmente e brutalmente da oltre 40 anni. Dal 7 al 18 Novembre 2016, a Marrakesh, durante i negoziati sul clima per la COP22, sia il governo marocchino che un buon numero di aziende impegnate nel settore, commercializzeranno i loro sforzi per lo sviluppo di soluzioni per l’energia pulita.
Due aziende hanno vinto il bando con la compagnia del Re del Marocco nei territori occupati: l’italiana Enel e la tedesca Siemens. Il palazzo reale del Marocco, che regola il mercato energetico, accoglie contratti energetici di notevole portata nel territorio, e a farne le spese è il processo di pace guidato dalle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale.

29 ottobre 2016

Maradona al servizio dell’occupazione marocchina del Sahara Occidentale

Il Ragazzo d’oro ha dimenticato il suo sostegno alle Nonne della Piazza di Maggio e ai diritti umani in Birmania
Diego Armando Maradona, la stella del calcio che una volta ha detto “l’ingiustizia mi indigna” e ha sostenuto la difesa dei diritti umani in Myanmar (Birmania) e si è congratulato con la presidente delle Nonne della Piazza di Maggio quando ha ritrovato il suo nipotino, utilizza nuovamente la sua immagine per giustificare l’occupazione del Sahara Occidentale, ove dal 1975 avvengono centinaia di sparizioni forzate.
Per il secondo anno consecutivo Maradona si recherà a El Aaiún per partecipare alla celebrazione dell’anniversario della “Marcia verde”, con la quale il Marocco ha iniziato la sua invasione del Sahara Occidentale che la Spagna ha abbandonato senza procedere alla sua decolonizzazione. L’idolo argentino del calcio parteciperà ad una partita d'esibizione organizzata dalla Federazione calcistica reale del Marocco e la sua presenza servirà al regime marocchino per proclamare la propria sovranità sul Sahara occidentale, riconosciuta da nessun paese.
La presenza di Maradona nella vecchia colonia spagnola ove numerosi casi di tortura sono stati riportati dalle organizzazioni internazionali dei diritti umani come Amnesty International, Human Rights Watch, il Centro Robert F. Kennedy e la Rete Euromed  si contrappone a certe sue performance precedenti.