Questo messaggio, scritto a Cuba nel 1966, mentre il Che si stava preparando per andare a combattere in Bolivia, è stato pubblicato il 16 Aprile 1967 come supplemento speciale alla rivista Tricontinental, organo del segretariato esecutivo dell' OSPAAAL (Organizzazione di Solidarietà con i popoli dell'Africa, Asia e America Latina), a L'Avana, mentre Ernesto Che Guevara era già in Bolivia, dove organizzava la guerriglia e dove fu assassinato il 9 Ottobre 1967.
Sono passati ventun anni dalla fine dell'ultima guerra mondiale e molte pubblicazioni, in lingue diverse, celebrano l'avvenimento, di cui è simbolo la sconfitta del Giappone. Un clima di apparente ottimismo regna in molti settori degli avversi campi in cui è diviso il mondo.
Ventun anni senza guerre mondiali, in questo tempo di grandi contrapposizioni, di scontri violenti e di trasformazioni repentine, sembrano molti. Ma, senza analizzare i risultati pratici (miseria, degradazione, sfruttamento sempre più intenso di enormi settori del mondo), di questa pace per la quale tutti noi ci dichiariamo disposti a lottare, bisogna chiedersi se essa è reale.