I leader africani muoiono con Covid-19 molto più dei cittadini “comuni”.
La probabilità che ciò si verifichi per puro caso è di 3 su centomila.
NOTA: Questo articolo viene pubblicato in contemporanea in tedesco su Corona Transition
“Io resto a casa!” E’ quello che dovrebbe dire e fare ogni top leader africano, tenendo conto del rischio elevatissimo che egli ha di morire di Covid-19. Dati alla mano, dall’inizio della mai dichiarata pandemia [1] ad oggi sono morti 52/10.000 ministri o capi di stato africani (li chiameremo ‘leader’). Per contro, sono morti solo 3/10.000 ‘cittadini comuni’.
Visualizzazione post con etichetta Tanzania. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tanzania. Mostra tutti i post
18 aprile 2021
21 marzo 2021
Tanzania ► L’ultimo saluto a Magufuli in Tanzania
Il popolo della Tanzania ha tributato un caloroso ultimo saluto al suo amatissimo Presidente John Pombe Magufuli. Questo il video girato sabato 20 marzo 2021 allo stadio nazionale, pieno di gente commossa.
Le immagini si commentano da sole.
© Leopoldo Salmaso
Questo invece il video è stato girato all’aeroporto, dove la gente ha forzato i blocchi e si è riversata sulla pista perché non era riuscita ad entrare nello stadio nazionale.
Le immagini si commentano da sole.
© Leopoldo Salmaso
Seguici sul canale telegram ► @VociDallaStrada
13 dicembre 2020
Covid-19: la Tanzania è benedetta da Dio o bugiarda?
Questa domanda mi viene posta con crescente insistenza da amici e parenti, da chi legge i miei interventi sulla Tanzanìa (1, 2, 3, 4), da chiunque sappia che ho trascorso molti anni in quel paese a controllare epidemie vere (come specialista in Malattie Infettive e in Sanità Pubblica nonché come Esperto del Min. Affari Esteri), e che continuo a recarmici più volte all’anno.
Mantengo rapporti di collaborazione e amicizia con personale sanitario ad ogni livello: dai vertici nazionali ai più sperduti dispensari, perciò conosco bene la situazione e confesso che, quando qualcuno ha messo in dubbio la mia parola sul fatto che la Tanzanìa fosse Covid-free, non ho ritenuto valesse la pena badarci… però alla fine la caparbia e ragionata insistenza di una cara amica, giornalista sopraffina, mi ha convinto che dovevo scrivere qualcosa al riguardo.
Mantengo rapporti di collaborazione e amicizia con personale sanitario ad ogni livello: dai vertici nazionali ai più sperduti dispensari, perciò conosco bene la situazione e confesso che, quando qualcuno ha messo in dubbio la mia parola sul fatto che la Tanzanìa fosse Covid-free, non ho ritenuto valesse la pena badarci… però alla fine la caparbia e ragionata insistenza di una cara amica, giornalista sopraffina, mi ha convinto che dovevo scrivere qualcosa al riguardo.
30 ottobre 2020
Nella Tanzania Covid-Free, occorre che niente cambi perché tutto resti cambiato
A 48 ore dalla chiusura delle urne non ci sono ancora dati ufficiali, neppure parziali. Le comunicazioni telefoniche sono stentoree da quattro giorni, internet praticamente oscurata[1], però il tamtam informale mi comunica che è certa la rielezione del presidente John Pombe Magufuli, e che avanza ulteriormente il suo CCM (Chama cha Mapinduzi, Partito della Rivoluzione) che domina la scena politica fin dal 1961, anno dell'indipendenza dal protettorato inglese.
[...] la Tanzania, quando si lasciava irretire sempre più nel mortale abbraccio del neoliberismo[9], riscuoteva lodi sperticate e prestiti "generosi", nella misura in cui può essere generoso un prestito usuraio[10]... E le elezioni, a volte anche con centinaia di morti, erano sempre portate ad esempio come "libere e sostanzialmente corrette".
19 giugno 2020
CoViD-19: Svezia e Tanzania disobbedienti, a chi?
Qualunque sia l'origine di SARS-COV-2: naturale (con la complicità del dissesto ecologico causato dall'uomo) o artificiale (colposa o dolosa), è sempre più evidente che questo nuovo coronavirus è la "false flag", il pretesto per una guerra totale, senza quartiere e senza esclusione di colpi, fra un coacervo di attori che, a seconda dei diversi campi di battaglia, si trovano ad essere alleati o nemici.
Ma più si scava in profondità, più si delineano alleanze persistenti fino a due blocchi del capitalismo mondiale post-caduta del muro di Berlino, che io credo di poter così individuare:
- - da un lato il neoliberismo radicale, quintessenza del pensiero occidentale analitico, cartesiano, deterministico, che interpreta la realtà in bianco o nero, in una competizione estrema che avrebbe fine solo con l'annientamento di ogni potenziale nemico (mors tua vita mea). Campione di questo schieramento è il Deep State degli USA, lo Stato Profondo trasversale ai partiti democratico e repubblicano.
Iscriviti a:
Post (Atom)