Vaccinare un bambino è una decisione
importante che ogni genitore deve prendere. Ma non tutti i genitori sono
a conoscenza dei veri rischi connessi, rischi che potrebbero avere su
un bambino, debilitarlo per tutta la vita , o addirittura ucciderlo. Di Ethan A. Huff NaturalNews
La mafia pro-vaccino è pronta a nascondere, tutti i casi di
lesioni correlate e morte dovute al vaccino, sotto l'omertoso tappeto
della falsità narrandoci che trattasi di rare anomalie; molto spesso i
genitori di bambini vaccinati infortunati sono i primi a dirvi che, se
avessero potuto rifarlo non avrebbero più esposto il loro bambino a tale
rischio. Se il medico, dirigente scolastico di vostro figlio, o un amico o un
familiare sta facendo pressione per iniettare il vostro bambino con
organismi geneticamente modificati (GM) virus, metalli pesanti e
conservanti, e non siete sicuri di quale scelta sia la migliore e più consapevole in materia
- o addirittura di come rispondere a queste persone in modo
intelligente, al fine di farli tacere - considerate i seguenti 10 motivi
del perché non farsi vaccinare [1] :
Via Campesina: “Riprendiamoci la nostra sovranità alimentare”
La Commissione Europea ha annunciato la sua decisione di ritirare la
riforma del mercato sementiero, da più parti invocata affinché potesse
essere contenuto lo strapotere delle multinazionali e reso possibile lo
scambio dei semi per affrancare i contadini dalla schiavitù delle
royalties. Ora si tratta di vedere cosa accadrà. Intanto l’associazione
internazionale contadina La Via Campesina lancia i suoi “5 passi” per
nutrire veramente il pianeta (altro che Expo 2015!) e rivendica la
sovranità alimentare dei popoli.
La Commissione Europea ha annunciato al Parlamento europeo la sua decisione di ritirare la riforma della regolamentazione del mercato sementiero,
cancellando di fatto le seppur timide aperture cui la Commissione
precedente era stata costretta dalle pressioni dei movimenti per la
sovranità alimentare e dai gruppi rappresentativi in agricoltura.
La
maggior parte delle attività "terroriste" sono un sottoprodotto dell'attuale
crisi del neoliberismo e dell'emarginazione di una crescente parte della
popolazione mondiale, che essa produce.
Nel
1997, un gruppo di neoconservatori americani (neocon) ha istituito un
centro studi (think tank) noto come "Progetto per il Nuovo Secolo
Americano" (Project for the New American Century o PNAC).Il suo obiettivo era il dominio del mondo da parte degli Stati Uniti.I
suoi membri formarono la retroguardia dell'amministrazione Bush, che si
è insediato nel 2000, con almeno 18 di essi collocati nelle posizioni
chiave di questa amministrazione.
Nel settembre del 2000, appena quattro mesiprima che Bushfosse entrato in caricacomePresidente, ilPNACha pubblicato un rapportochiamato"Ricostruire le difese americane: Strategia, Forze e Risorse per un Nuovo Secolo" (Rebuilding
America’s Defenses: Strategy, Forces and Resources for a new Century).Dedicato
a questioni quali il mantenimento della preminenza USA, o la frustrazione di
potenze rivali o come la formazione di un sistema di sicurezza globale
in base agli interessi degli Stati Uniti.La sezione
V del rapporto, chiamata "Creazione della Forza dominate di domani" comprende
una frase maldestramente scritta: "Inoltre, ilprocesso di trasformazione, anchese portaun cambiamento rivoluzionario,sarà probabilmentelungo, in assenza di qualcheeventocatastrofico e catalizzatore - come una nuova Pearl Harbor".
L'uso di nuovi tipi di fertilizzanti agricoli ed erbicidi negli Stati Uniti conduce ad uno sviluppo alterato del cervello nei neonati.
Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology affermano che i
prodotti Monsanto potrebbe portare ad un tasso di autismo più alto nel
paese. "Secondo
i dati odierni, per il 2025 uno ogni due bambini sarà autistico", ha detto la scienziata
Stephanie Seneff, del Massachusetts Institute of Technology
(MIT), in un evento scientifico tenutosi la scorsa settimana e riportato dal sito web The Most Important News.
Nel discorso tenuto dalla dottoressa Seneff, ha mostrato una correlazione straordinariamente coerente tra il maggiore uso dell' erbicida Roundup (con il suo principio attivo glifosato), nelle colture e l'aumento del tasso di autismo.
La
confisca dei depositi dei clienti delle banche di Cipro, a quanto pare,
non è stata la disperata mossa una-tantum di alcuni funzionari della
“troika” europea, che cercavano di salvaguardare i loro bilanci. Un
documento congiunto della FDIC (US Federal Deposit Insurance
Corporation) e della Banca d'Inghilterra, datato 10 Dicembre 2012,
dimostra che questi piani sono stati discussi a lungo, ed hanno avuto
origine nel “Finance Stability Board” del G20 che si è tenuto a Basilea,
Svizzera, il cui risultato sarà quello di fornire alle banche un chiaro
titolo [di possesso] sui fondi dei correntisti.La Nuova Zelanda ha promulgato una direttiva del tutto simile [ne ho
parlato in un mio precedente articolo], la qual cosa prova che la
confisca dei depositi non è una misura d’emergenza solo per quei paesi
dell’Eurozona che sono in difficoltà.
L'offensiva israeliana a Gaza nell'estate del 2014 passerà alla storia per essere stata la più distruttiva e criminale delle operazioni militari subite fino ad allora dagli abitanti della stretta enclave palestinese. Il piano di ricostruzione dell'ONU negoziato con Israele si trova ad affrontare la realtà del blocco, che subordina ogni azione alla volontà del potere occupante. E mentre il mondosi concentrasulla realizzazionedella strategiadiplomaticaadottatadall'AutoritàPalestinese, la popolazione di Gaza accampata tra le rovine è in procinto di subire i rigori dell'inverno. "Niente avrebbe potuto prepararmi a quello che ho visto oggi.E' indescrivibile!"
Mentre il dollaro continua a rafforzarsi, in scia alle scelte di politica monetaria da parte della Fed (il rialzo dei tassi), il crollo del prezzo del petrolio, determinante nell'economia russa, ha fatto perdere al rublo il 50% del suo valore di inizio anno. I corvi occidentali hanno subito gridato alla crisi economica della Russia. Ma non è così: le riserve in oro e valuta estera di Mosca ammontano a 430 miliardi di dollari, il debito del Paese è al 13% del Pil e nonostante le difficoltà (crescita modesta del prodotto interno lordo), il bilancio è in surplus.,+23 mld di dollari. E questo i media omologati occidentali si guardano bene dal sottolinearlo. Insomma, per Mosca non si prospetta affatto uno scenario in stile 1998, quando, su pressione della speculazione atlantica, le riserve crollarono a 11 miliardi di dollari e il barile arrivò a stazionare in area 10 dollari, portando il Paese sull'orlo della bancarotta. E’ evidente che l’attuale crisi valutaria è uno strumento speculativo offensivo atlantico, ed è parte della guerra in atto tra Usa e Russia, sanzioni comprese.
“Un anno fa tutto il dibattito ruotava attorno all’austerità e ora… pure.”
Si sta concludendo il semestre europeo di presidenza italiana ed è
periodo di bilanci. Un semestre che dalle premesse avrebbe dovuto
“cambiare il verso” di Bruxelles e che come sempre, Hollande docet, non
ha scalfito nulla dei dikat di Angela Merkel e Wolfgang Schauble. Se
fosse, del resto, esistita tra i paesi membri della zona euro la volontà
di affrontare con solidarietà la crisi, questa, banalmente, non ci
sarebbe stata, perché la Germania avrebbe alzato i salari, rilanciando
la domanda interna dei paesi dell’Europa del sud; perché Draghi avrebbe
detto le tre parole magiche da subito e non dopo aver facilitato il
cambio di regime in diversi paesi; e perché la triade del male, Berlino
Francoforte e Bruxelles, avrebbe salvato un paese, la Grecia, che
rappresentava un’inezia del Pil europeo, mentre hanno deciso di raderla
al suolo al punto che oggi tre cittadini su cinque nel paese hanno
varcato la soglia di povertà.
Anche se non è un segreto che la CIA sottoponeva a tortura i detenuti durante gli
interrogatori, ulteriori analisi rivelano che gli esperimenti umani sono
stati al centro del programma di tortura dell'agenzia di spionaggio.
Il carattere sperimentale del programma
di tortura della CIA è evidente nella relazione di sintesi preparata
dalla Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti, riporta la
rivista The Nation.Secondo il documento, la CIA ha utilizzato tecniche brutali
come il waterboarding, l'abuso fisico, la privazione del sonno, finte
esecuzioni e minacce di abusi sessuali per interrogare i cosiddetti "sospetti
terroristi detenuti dopo l'11-S.
Il
movimento sorto dopo la sparizione e il massacro degli studenti di
Ayotzinapa ha enormi implicazioni mondiali e storiche. La battaglia per
le risorse naturali, per la cultura millenaria e per il sistema politico
messicani costituisce una prova di forza sia per l’oligarchia mondiale e
i suoi apparati repressivi che per la mobilitazione civica mondiale per
la pace, l’ambiente e la giustizia. È responsabilità di tutti i
messicani dentro e fuori dal paese, così come dei cittadini con
coscienza di tutto il mondo, contribuire e collaborare per assicurare
che la fine dell’attuale crisi non apra la porta alla rinascita del
fascismo globale e che, anzi, apra la via alla liberazione umana.
Il Messico oggi gioca un ruolo simile a quello della Spagna durante
la Guerra Civile del 1936-1939. Il tragico risultato di quel conflitto
preparò il terreno all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1939,
appena cinque mesi dopo che il generale Francisco Franco dichiarasse la
propria vittoria sulle forze repubblicane - ottenuta con l’appoggio
risoluto della Germania nazista – Adolf Hitler invadeva la Polonia.
Successivamente, la quantità di persone quotidianamente sterminate nei
“campi di concentramento” del Terzo Reich si sarebbe esponenzialmente
moltiplicata.
Durante quella Guerra Civile, gli USA, la Francia e la Gran
Bretagna furono passivi osservatori e complici della distruzione della
democrazia in Spagna e, in seguito, in tutta Europa. Oggi, alla stessa
stregua, queste stesse potenze agevolano la distruzione della democrazia
messicana, coprendo e avallando in maniera cieca una classe politica
che ha totalmente perso la fiducia del suo popolo. Leggi tutto...
Per gran parte del secolo scorso, la cultura pop occidentale
ha sistematicamente denigrato e sminuito quella che dovrebbe essere la
professione più onorevole di tutte. Chi lavora la terra giorno dopo
giorno per produrre il cibo che mangiamo ha troppo spesso assunto lo
stesso stato sociale della terra che dissoda.Nessuno si pone
una semplice domanda: cosa faremo una volta che avremo fatto fuori tutti
gli agricoltori? Alcuni ingenui cittadini diranno: “Ma abbiamo la
produzione industrializzata; ormai non c’è più bisogno di lavoro
agricolo manuale.”
E i numeri sono davvero notevoli. Prendiamo gli Stati Uniti. Nel 1950 la
popolazione totale era di 151.132.000 persone, di cui 25.058.000
agricoltori: poco più del 12% della forza lavoro totale. C’erano
5.388.000 aziende agricole con una dimensione media di 87 ettari.
Quarant’anni dopo, nel 1990, gli USA avevano una popolazione di
261.423.000, di cui meno di 3 milioni agricoltori: appena il 2,6% della
forza lavoro. Il numero delle aziende si era ridotto a 2.143.150, ovvero
una perdita del 60%, ma la dimensione media era diventata di 187
ettari.
José Luis Abarca Velázquez e María de los
Ángeles Pineda Villa sono, rispettivamente, l’ex sindaco di Iguala e
sua moglie, ex-futura candidata alla stessa posizione. Due persone di
potere. Quel potere pubblico e pubblicizzato in maniera ossessiva al
fine di raccogliere consensi e mantenere inalterato l’attuale status
quo. E per farlo, i deputati, cioè coloro che vengono delegati a
garantire diritti e far osservare doveri, abitualmente ne abusano.
Oggi pronunciare il nome di Abarca è come
richiamare alla mente i boia argentini: da Videla a Camps, ad Astiz e
via seguendo l’orrendo elenco sempre impresso nella memoria collettiva. Il potere, illusoriamente democratico, esige due cose: voto e silenzio.
Talvolta, anche voto di silenzio. Perciò, manifestare opposizione,
diventa pericoloso.
Il documento della N.A.S.A., l’agenzia militare in pallide sembianze scientifiche, "Future strategic issues future warfare",
redatto da Dennis Bushnell, dimostra che le scie chimiche oltrepassano
l’obiettivo di dominare il tempo ed il clima per mezzo di bario ed
alluminio. Le operazioni di biogeoingegneria si rivelano come una guerra
contro l'umanità e la natura.
Lo scienziato Clifford Carnicom dieci anni addietro identificò nel fall out
delle scie chimiche filamenti autoreplicanti legati al morbo di
Morgellons. Quanti altri patogeni sono dispersi nella biosfera
oggigiorno? Un ceppo dell’Ebola (ne esiste il brevetto statunitense,
n.d.t.) è forse già diffuso nell’ambiente? Il virus Ebola, insieme con
altre armi biologiche, è espressamente menzionato nel testo curato da
Bushnell.
Jeffrey Smith – attivista
anti-OGM – ha dichiarato ad Russia Today che la Monsanto, essendo riuscita a
costringere gli agricoltori indiani ad acquistare le sue sementi geneticamente
modificate, grazie a loro sta diffondendo nel mondo organismi alterati in
maniera tale che in futuro nessuno possa più competere sul mercato con sementi
pure.
È stato stimato che [a causa della Monsanto] in India, ogni 30 minuti, un
agricoltore si toglie la vita. Stando a CHRGJ (Center of Human rights and global
justice), per la disperazione di non poter più provvedere alle proprie famiglie,
negli ultimi 16 anni si sono suicidati oltre 250.000 agricoltori indiani.
Russia Today: Migliaia
di agricoltori indiani si sono suicidati a causa delle sementi geneticamente
modificate della Monsanto. Cosa li spinge a tanto? Jeffrey Smith:
è accertato che in India vi sia un gran numero di agricoltori che si è
suicidato a causa delle sementi Monsanto. La cosa è stata ampiamente documentata
da indagini indipendenti e da documenti ‘sfuggiti’ al Governo Centrale Indiano.
Sono centinaia di miliardi gli euro investiti in pubblicità, mentre
gran parte del mondo al di fuori delle nostre società si dibatte fra
sofferenza, fame e miseria. "Consuma! Consuma finchè puoi!" è il
messaggio sarcastico lanciato dal video "The Good Consumer", di cui Il
Cambiamento, in collaborazione con il blog LLHT, mette a disposizione la
versione con i sottotitoli in italiano. Consumare, consumare sempre ad ogni ora
del giorno e della notte, un continuo e martellante messaggio. Non
siamo più persone, siamo solo consumatori nella mani dei pubblicitari,
degli industriali, dei politici che ci dicono che se non consumiamo il
paese va allo sfascio, la crisi si aggrava, ci saranno disoccupati e
disperazione. Quindi dobbiamo consumare e qualsiasi gesto, pensiero e
parola deve avere l’acquisto come obiettivo, come se fosse ossigeno
indispensabile per vivere. Centinaia di miliardi di euro investiti in
pubblicità mentre gran parte del mondo al di fuori delle nostre società
vetrina si dibatte fra sofferenza, fame e miseria.
«Perché andare a votare governatori che non governano più niente,
visto che le decisioni più importanti ormai si prendono altrove, neppure
a Roma ma in Europa
o alla Borsa di Wall Street?». Per Mauro Barberis, il deserto
dell’astensionismo che ha reso «risibile, se non ridicola» la
legittimazione dei nuovi presidenti regionali dell’Emilia e della
Calabria, è l’ennesimo sintomo della rottura, minacciosa e inquietante,
tra cittadini ormai ridotti all’impotenza e istituzioni a loro volta
confinate nel limbo dell’irrilevanza, costrette a imporre tasse e
tagliare servizi. «Siamo ormai alla disaffezione, non semplicemente per
il voto o per la politica, ma per la democrazia».
Il problema, scrive Barberis, non è solo che «con queste percentuali di
votanti, può vincere chiunque». Il guaio è che, chiunque vinca, non
sarà mai pienamente legittimato. Né potrà governare davvero, perché
costretto a subire decisioni imposte dall’alto, a livello di Unione Europea. E tutto questo, «nell’indifferenza dei cittadini, naturalmente».
Da quasi due mesi
sono iniziati i lavori della nuova Commissione d'Inchiesta sul caso Moro
istituita sull'onda dei recenti e inediti sviluppi delle indagini relative
all'agguato di via Fani e al tragico epilogo dell'"affaire" in via
Caetani, rispettivamente inizio ed epilogo del più grave fra i delitti politici
della nostra Repubblica.
Per parte nostra non
ci resta che augurare ai membri della Commissione di svolgere al meglio delle
loro possibilità il loro lavoro e di approdare a un esito che, se non arriva a
certificare la verità dei fatti sul sequestro e l'esecuzione dello statista
democristiano, quantomeno ne fotografi l'essenza e il significato interamente
ed esaustivamente. Al di là, comunque di una certa facile, banale e
intossicante retorica che da decenni insiste a tamburo battente sulla necessità
di fare luce sui misteri che avvolgono e permeano i tentativi o le
"intentone" golpiste, lo stragismo, i delitti mafioso
"eccellenti" e la lunga stagione del terrorismo e degli anni di
piombo, ci permettiamo di rimanere scettici e assai dubbiosi e, per
l'occasione, di fare i "gufi d'occasione".
Dalle
guerre in Afghanistan e Libia alla vigilanza di piazze, cortei,
manifestazioni e azioni di lotta contro le politiche di austerity del
governo italiano. I “Predator” dell’Aeronautica militare, dopo essere
stati schierati nei principali scacchieri di guerra mediorientali e
africani saranno messi a disposizione delle forze di Polizia e dei
Carabinieri per interventi d’ordine pubblico e vigilanza del territorio.
Nei giorni scorsi è stato firmato a Roma un accordo che prevede il
“concorso con i velivoli senza pilota Predator ad attività istituzionali
della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri”, riferisce il
Comando dell’Aeronautica italiana. Il protocollo d’intesa, mai discusso
in sede parlamentare, è stato siglato dal capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica gen. Pasquale Preziosa, dal Capo della Polizia
Alessandro Pansa e dal Comandante Generale dei Carabinieri, gen.
Leonardo Gallitelli. L’uso dei “Predator” in funzione di controllo
interno rappresenta l’ennesimo salto di qualità nella gestione
“militare” dell’ordine pubblico, in linea con le più recenti
elaborazioni strategiche in ambito Nato (le cosiddette Urban Operations)
che propongono l’intervento in future operazioni urbane anti-sommossa
di reparti super-specializzati e super-armati di professionisti
formatisi nelle operazioni di “guerra asimmetrica” in Iraq e
Afghanistan. Leggi tutto...
L'economia mondiale continua a crescere, laddove riesce ancora a crescere (come in Cina e negli Stati Uniti) grazie ai debiti pubblici accumulati negli ultimi anni e grazie ai finanziamenti agevolati o a fondo perduto concessi dalle banche centrali alle banche ordinarie. A questi due elementi si deve aggiungere, in particolare negli Usa, l'indebitamento cronico delle famiglie da sempre abituate a chiedere soldi in prestito per comprare casa o più semplicemente per consumare. E' un sistema che può durare finché vi è una crescita economica sufficiente e continua ma che in una fase di recessione come questa non può che essere sempre sul punto di implodere su stesso. Alla fine infatti ci sarà sempre qualcuno che si rifiuterà di prendere tra le dita il classico cerino acceso, il quale, purtroppo, nel frattempo avrà già ustionato non pochi dei suoi possessori. Le misure messe in atto finora, all'insegna dell'austerità, dai governi e dalle banche centrali europee si sono mostrate inadeguate.
Kafr Kanna
è un villaggio nei pressi di Nazareth, probabilmente il luogo dove
Gesù, secondo il Nuovo Testamento - ha trasformato l'acqua in vino. Ora
è un villaggio arabo dove la polizia israeliana converte le pietre in
sangue. Il giorno in questione, la polizia stava affrontando un
gruppo di giovani arabi che protestavano contro i tentativi di Israele
di cambiare lo status quo sul Monte del Tempio (che i musulmani chiamano "Nobile Santuario"). Manifestazioni
come queste hanno avuto luogo quel giorno in molte città e villaggi
arabi in Israele, e in particolare nella Gerusalemme Est occupata.
Secondo il rapporto iniziale della polizia, un arabo di 22, Kheir-Eddine Hamdan, ha attaccato la polizia con un coltello. Non avevano scelta, se non agire per legittima difesa, sparare e ucciderlo.
Come spesso accade spesso con i rapporti della polizia, questo era un mucchio di bugie.
Purtroppo (per la polizia), una telecamera di
sicurezza ha registrato l'incidente.
La guerra condotta dagli Usa contro lo Stato Islamico è una grande menzogna. Dare la caccia ai "terroristi islamici", portare avanti una guerra
preventiva in tutto il mondo per "proteggere la patria americana" sono
giustificazioni di un programma militare. Lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) è una creazione
dell'intelligence Usa. Il "programma di contro-terrorismo" di Washington
in Iraq e in Siria consiste nel sostenere i terroristi.
L'incursione delle brigate dello Stato Islamico (IS) in Iraq a partire
dal giugno 2014 erano parte di un'operazione militare e di intelligence
accuratamente pianificata supportata segretamente da Usa, NATO e
Israele.
Il mandato di lotta al terrorismo è una finzione. L'America è il numero uno degli "stati che sostengono il terrorismo".
Lo Stato Islamico è protetto dagli Usa e dai suoi alleati. Se avessero
voluto eliminare le bande dello Stato Islamico, avrebbero potuto
bombardare "a tappeto" i loro convogli di pick-up Toyota quando
attraversavano il deserto dalla Siria verso l'Iraq a giugno.
Per quanto il gruppo terrorista ISIS, dello Stato Islamico (Daesh in arabo) dichiari di essere un movimento per la liberazione dei mussulmani, non soltanto questo gruppo non attacca mai il regime di Israele o i suoi sostenitori ma anzi i suoi componenti, oltre a ricevere visite ed elogi dai leaders sionisti come Netanyahu, stanno ricevendo assistenza e trattamento medico negli ospedali israeliani. Perchè il regime di Israele appoggia l’Isis e viceversa? Il regime di Israele sta occupando la Palestina e portando a compimento la pulizia etnica in questa terra e nei luoghi santi dei mussulmani. Israele ha lanciato una guerra globale contro l’Islam con il colpo si Stato dell’11/09 2001 (negli USA) e, ovviamente, esso è il nemico principale dei mussulmani. Di fatto, la lotta per liberare la Palestina dagli estremisti del regime sionista, deve occupare il primo punto del programma politico di tutti i mussulmani- qualche cosa che unisce tutti loro, in ogni parte del mondo (assieme a tutte le persone imparziali di tutte le credenze e punti di vista). Tuttavia la massima priorità dell’ISIS è quella di lottare contro l’asse di resistenza in Medio Oriente; l’Iran, Hezbollah (il movimento sciita del Libano) e la Siria, che resistono nella forma più efficace davanti al regime di Israele. L’ISIS inoltre, sta destabilizzando l’Iraq sotto gli ordini di Oded Yinon con il fine di parcellizzare questo paese.
Al di fuori della comunicazione ufficiale, molti commentatori hanno
opportunamente notato che le dichiarazioni di Matteo Renzi sul prossimo abbandono dello scontrino fiscale
in nome della mitica "tracciabilità", hanno come vero obiettivo
l'eliminazione del contante per adottare il denaro elettronico,
altrimenti detto, all'anglosassone, "denaro digitale". Una parte
consistente della stampa di corte è andata immediatamente in appoggio
delle dichiarazioni depistanti di Renzi, prospettando un quadro
catastrofico dell'evasione fiscale che sarebbe favorita dallo scontrino.
Per rendere credibili dei dati di dubbia consistenza, si è collocata
alla testa della classifica dell'evasione la solita Napoli. Ancora una
volta il razzismo antimeridionale è stato usato dalla propaganda
ufficiale come veicolante per altre mistificazioni.
Ma per veicolare la propaganda a favore del denaro elettronico, ci si è
serviti anche di un tema come la lotta all'evasione fiscale, ritenuta un
cavallo di battaglia della "sinistra". In realtà l'utopia della
giustizia fiscale consiste solo nella proiezione di un fantasma
vittimistico della destra, che descrive i ricchi sempre sotto la
minaccia di un presunto "esproprio proletario".
Non è un mistero per chi legge da tempo questa pubblicazione che noi riteniamo che la vera dissidenza non si trova mai candidata con grande spazio sui media di massa. Chi controlla questi canali di informazione ha un potere immenso sui popoli, e non è certo disposto a cederlo a qualcuno, specie se questo qualcuno è davvero intenzionato al cambiamento. Ovviamente, rispettiamo chi non la pensa come noi e vede in Beppe Grillo un valido elemento di cambiamento del sistema. Tuttavia, invitiamo a guardare attentamente i fatti. Anche a noi piacerebbe che un reale personaggio che sta dalla parte del popolo avesse tutto quello spazio mediatico che è stato dato, e ancora viene concesso, a Grillo. Ma, a nostro avviso, i fatti sono in grado di smascherare l’ex comico genovese come un semplice personaggio che ricopre un ruolo politico nel gioco delle parti del sistema attuale.
In un
mondo dove la critica scarseggia, chiunque critichi appena appena il
capitalismo, anche se è un conservatore, può apparire come un messia di
sinistra.
Scommetto che neanche gli spin-doctors, i propagandisti del Vaticano si immaginavano che il re-branding
avesse tanto successo. In poco tempo Jorge Mario Bergoglio, il
conservatore vicino ai settori più reazionari della Chiesa argentina
durante la dittatura, che metteva i bastoni fra le ruote al progressismo
kirchnerista [Kirchnerismo, ndt], è diventato un leader mondiale di sinistra.
Ma il vento è in poppa. Qualunque conservatore sensibile - come
Bergoglio - appare un progressita a confronto degli ultra conservatori e
trogloditi che dominano la Chiesa post-woityliana. In un mondo in cui il fulcro della politica si muove (molto) verso
destra, chiunque dica qualcosa sulla povertà e l'ingiustizia è già
marxista e/o comunista (lo stesso accade sul tema della disuguaglianza e
il suo contrasto: sembra una rivendicazione rivoluzionaria che nella
sostanza è molto conservatrice). In un mondo dove la critica è rara,
chiunque attacchi appena appena il capitalismo può apparire come un
messia di sinistra.
C'è uno slogan,
qui, che vuol dire più o meno “che le donne vivano in libertà”:
“Jin, Jîyan, Azadî”. Mi è stato chiesto di scrivere qualche
cosa sulle donne curde. Avrei voluto scrivere del fatto che è solo
nel combattere che la donna si emancipa davvero, che è nella lotta
che la donna arriva ad essere completa. Eppure mi sembra banale, mi
sembra un'ovvietà. Ciononostante, il fatto che queste donne prendano
le armi va al di la delle lotte femministe dei nostri Paesi, è
proprio un gesto che si pone su un altro livello.
E non lo fanno per
apparire davanti ad una telecamera o macchina fotografica, come
modelle esibizioniste. Non lo fanno per essere più belle. Vi basti
pensare a questo: in molti, quando dall'occidente guardano le foto di
queste orgogliose combattenti, la prima cosa che dicono è: “come
sono belle!”. Non importa se per belle intendono belle fisicamente
o belle dentro per il loro orgoglio e la loro fierezza, non è questo
il punto... il punto è che noi occidentali, quando vediamo delle
donne combattere, pensiamo a quanto sono belle (o in alcuni casi
addirittura che le donne non dovrebbero combattere, quasi come se
combattendo una donna smettesse di essere tale) e non alla ragione
per cui combattono. Fossero uomini, faremmo le stesse esclamazioni?
Si certo, le donne che combattono sono belle. Sono bellissime. E
cantano splendidamente. E permettetemi di dire che anche gli uomini
che combattono sono belli, bellissimi, e cantano splendidamente. Ma,
ugualmente, non è questo il punto.
Qui le donne
combattono. Per la libertà.
Nei momenti di tensione salgono dall’animo parole che non si possono
trattenere. Non ci è riuscito neanche un attore consumato come Matteo
Renzi. Per reagire al dispetto provato per i ritardi del Senato
nell’approvazione del suo Jobs Act, il presidente del consiglio ha
dichiarato: «Abbiamo aspettato 20, 30, 40 anni per le riforme, non
cambierà con qualche ora in più». Successivamente una velina del suo
ufficio stampa ai massmedia di regime li ha indotti a correggere la
frase, per cui molti commentatori hanno l’hanno poi riportata fermandosi
a venti anni, ma Renzi era arrivato a quraranta. Dunque nel profondo
del suo animo il presidente del Consiglio pensa che l’articolo 18 e lo
statuto dei diritti
dei lavoratori avrebbero dovuto essere aboliti già nel 1974. In
quell’anno il no al referendum sull’abrogazione del divorzio aveva
travolto la Dc di Amintore Fanfani. La strage fascista di piazza della Loggia a Brescia aveva ricevuto una risposta popolare enorme che aveva messo in crisi i disegni autoritari di settori degli apparati dello Stato e della eversione nera. Nelle scuole entravano i metalmeccanici che avevano
da poco conquistato il diritto a studiare con permessi di 150 ore.
Recentemente è avvenuta presso l’Università Iberoamericana di Puebla la consegna del premio Tata Vasco 2014 all'associazione FUDEM ( Forze Unite per i Dispersi del Messico). Uno dei pochi uomini presenti nel gruppo dei 25 parenti degli scomparsi che patecipavano alla cerimonia, ha urlato: “Questa è una guerra!” Il dolore inimmaginabile dei parenti delle vittime di questo massacro silenzioso li costringe a guardare in faccia la realtà, senza filtri. In effetti è in corso una vera e propria guerra contro i popoli. Una guerra coloniale per l'appropriazione dei beni comuni, che presuppone l'annientamento di quella parte di umanità che ostacola il furto di questi beni, sia perché vive sopra di esse e resistono all'esproprio o, semplicemente, perché "è troppa", e nel senso più crudo, non sono necessari per l'accumulo di ricchezza. Leggi tutto...
Due settimane per provare i reparti di pronto
intervento Nato destinati ad ostacolare in Europa orientale ogni manovra
politico-militare della Russia di Putin. L’8 novembre ha preso il via
presso il Nato Joint Forces Command (FC) di Napoli l’esercitazione
internazionale “Trident Juncture 14” che si concluderà lunedì 17. I complessi war games avranno il compito di
certificare le strutture del comando strategico alleato da poco
trasferito a Lago Patria come il Centro di direzione e controllo della Nato Response Force
(NRF), la forza di pronto intervento dell’Alleanza Atlantica a cui sono
assegnati 25.000 militari. “Trident Juncture ha lo scopo di accrescere
le competenze e le capacità di comando a un livello operativo bellico,
grazie all’addestramento, la pianificazione e l’esecuzione delle
missioni all’interno di un complesso scenario politico-militare”, hanno
spiegato nel corso di una conferenza stampa l’ammiraglio Mark Ferguson
(comandante in capo di JFC Naples e delle forze navali Usa in Europa e
Africa) e il generale dell’esercito italiano, Leonardo di Marco.
“L’esercitazione è il coronamento di un anno d’addestramento di unità
tattiche più piccole – task forces speciali terrestri, aeree e navali —
messe a disposizione a rotazione dai paesi membri della Nato. Esse
faranno parte della NRF che a partire del 2015 ricadrà sotto il
controllo del Comando alleato di Napoli”. Leggi tutto...
L'allarme di Standard & Poor's: vicina la terza recessione.
Un'interpellanza rivela: in caso di emergenza la Bce potrà bloccare i
conti correnti e prelevare denaro per salvare banche e Stati Un'«euro-rapina» sui conti correnti? Potrebbe accadere e i poveri
risparmiatori subirebbero una mazzata con pochi precedenti (tra i quali
il prelievo forzoso notturno del 1992 effettuato dal governo Amato). E,
soprattutto, è quello che teme il focoso europarlamentare leghista,
Gianluca Buonanno, che ha presentato un'interrogazione scritta alla
Commissione Ue e alla Bce per chiedere di confermare «l'esistenza di un
piano di misure adottato nel luglio 2014» secondo il quale, come già
sperimentato a Cipro, «sarebbe prevista l'imposizione di misure
d'urgenza che consentirebbero il congelamento dei conti correnti bancari
dei cittadini e delle imprese europee e il prelievo forzato delle somme
ritenute necessarie a fronteggiare l'esposizione debitoria».
Joseph
Pulitzer “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano
della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti,
descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica
opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente,
ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri. “
Prof. Luigi Di Bella
Oggi, più
che in passato, chi è colpito dal tumore ricerca spesso notizie su sito internet,
portali e banche dati cliniche e medico scientifiche. Consultando i massimi
portali scientifici come www.pubmed.gov, e clinici come www.cancer.gov
emergono i limiti delle attuali potenzialità terapeutiche del cancro,
assolutamente difformi dal rassicurante quadro di “terapie di provata efficacia”
continuamente e generosamente profuso dall’informazione. Verificando lo “ stato
dell’arte” sul portale del National Cancer Institute e accedendo a
http://www.nci.nih.gov/cancertopics/pdq/adulttreatment,
si può scorrere l'elenco alfabetico relativo ad ogni tipo di neoplasia. Per ogni
tipo di tumore e per ogni stadio, il sito del NCI illustra chiaramente
l'aspettativa di vita con chirurgia, chemio, radio, terapie biologiche
variamente associate. Da questa rassegna emerge il dato che nel tumore
inoperabile la chemio è impotente e i tempi di sopravvivenza in queste
condizioni sono generalmente limitati ad 1 anno, raramente a 2 anni, e solo
difficilmente superano questo limite. La sopravvivenza dei casi oncologici
viene presentata come effetto della chemio, mentre non esiste in tutta la
letteratura un solo tumore solido guarito unicamente per effetto della sola
chemio, senza chirurgia.
Non
è un caso che il titolo stesso di questo contributo colleghi il
ritorno del fascismo sulla scena politica con la crisi del capitalismo
contemporaneo. Il fascismo non è sinonimo di un regime di polizia
autoritario che rifiuta le incertezze della democrazia parlamentare
elettorale. Il fascismo è una particolare risposta politica alle sfide
con cui la gestione della società capitalistica deve confrontarsi in
circostanze specifiche.
Unità e diversità dei fascismi
I movimenti politici che possono
definirsi fascisti in senso proprio hanno occupato la scena ed
esercitato il potere in un buon numero di paesi europei, in particolare
negli anni 1930, fino al 1945 (Mussolini, Hitler, Franco, Salazar,
Pétain, Horthy, Antonescu, Ante Pavelic e altri). La diversità delle
società che ne sono state vittima - capitalisticamente più sviluppate
qui, minori e dominate là, associate a una guerra vittoriosa qui,
prodotto della sconfitta altrove - impedisce di confonderle.
Quindi vanno precisati i differenti effetti che questa diversità di
strutture e circostanze hanno prodotto sulle società interessate.
Tuttavia, al di là di questa diversità, tutti questi regimi fascisti
condividono due tratti comuni:
1. Date le circostanze, accettano di inserire la loro gestione della
politica e della società in un quadro che non metta in causa i principi
fondamentali del capitalismo, cioè la proprietà privata capitalistica,
compresa quella dei moderni monopoli. È per questo che qualifico questi
fascismi dei modi particolari di gestione del capitalismo e non delle
forme politiche che mettono in discussione la sua legittimità, anche se
nella retorica del discorso fascista il "capitalismo" o i "plutocrati"
sono oggetto di lunghe diatribe. La menzogna che nasconde la vera
natura di questi discorsi appare appena si esamina la "alternativa"
proposta da questi fascisti, sempre muta riguardo l'essenziale, la
proprietà privata capitalistica. Tuttavia, l'opzione fascista non
costituisce l'unica risposta alle sfide che la gestione politica di una
società capitalista deve affrontare. È solo in determinate circostanze
di crisi violenta e profonda che la soluzione fascista sembra essere,
per il capitale dominante, la migliore se non addirittura la sola
possibile. L'analisi deve centrare l'attenzione su tali crisi.
Le comunità indigene dell’Amazzonia ecuadoriana hanno portato la
Chevron davanti al Tribunale penale internazionale accusando la
multinazionale di crimini contro l’umanità perché si rifiuta di
bonificare la devastazione provocata nella foresta.
I
rifiuti ripetuti della Chevron di bonificare ed eliminare la
contaminazione tossica della foresta amazzonica ecuadoriana
costituiscono un attacco alla popolazione civile e, come tale, questo
crimine deve essere oggetto di inchiesta da parte del Tribunale penale internazionale:
lo sostengono le comunità indigene impattate dalla devastazione e
dall’inquinamento provocato dalla società petrolifera americana. «Nel
contesto della legge sui crimini internazionali, la decisione presa dal
Ceo di Chevron, John Watson, ha deliberatamente mantenuto e alimentato
l’inquinamento ambientale che minaccia la vita delle persone della
regione orientale dell’Ecuador» afferma la requisitoria inoltrata al
Tribunale internazionale dal procuratore capo Fatou Bensouda nei giorni
scorsi in rappresentanza d circa 80 comunità per complessive decine di
migliaia di persone.
I Paesi Bassi sono il luogo dove l’Italia ha cambiato la propria storia
negli ultimi 25 anni, non solo legandosi al Trattato di Maastricht, con
la cessione della sovranità monetaria e legislativa, ma per poter
definitivamente abbandonare la veste di Stato sovrano era necessario
rinunciare all’esclusività delle funzioni delle forze armate sul proprio
territorio, con l’istituzione di una milizia sovranazionale. Questo
passaggio è avvenuto nel 2007 a Velsen, piccola municipalità dei Paesi
Bassi, dove è stato firmato un trattato congiuntamente a Francia,
Spagna, Paesi Bassi e Portogallo che istituisce la gendarmeria europea,
l’Eurogendfor, che andrà ad esautorare le forze dell’ordine nella
gestione dell’ordine pubblico. Uno scenario irrealistico, ma che è stato
messo nero su bianco con la legge di ratifica numero 84 del 14 maggio
2010, votata dal Parlamento con 443 voti favorevoli su 444 presenti,
solamente un astenuto. L’Eurogendfor sarà la milizia che si incaricherà
della gestione delle crisi (scioperi, manifestazioni) sul territorio italiano, e non risponderà più direttamente alle istituzioni parlamentari.
Da
Kobane circa 150.000 profughi sono scappati in Turchia. Ora, mi dicono
che Erdogan sostiene che si prende cura dei bisogni di tutti questi
150.000, ma nell'unico campo profughi gestito dal governo turco sono
presenti intorno alle 12.000 persone. Le altre, sono in altri campi o
ospiti in altre case, o in altre città. Issam è volontario nel deposito
dove si organizzano gli aiuti, e spiega che, nella città di Suruc, sono
presenti altre 40.000 persone di Kobane oltre alle 12.000 nel campo
governativo: esse si trovano in campi profughi gestiti da volontari o in
case che li ospitano. Di Silvia Todeschini Le donazioni per mantenerli vengono da tutto il
mondo, chi lavora nel deposito del materiale o al montaggio tende sono
volontari perlopiù curdi e in buona parte giovanissimi: organizzazioni
come l'ONU non si fanno vedere e non sono presenti. Nessuno è
professionista, e i volontari restano per qualche settimana. La cosa
incredibile, è che tutto questo funziona. I campi vengono montati, il
cibo viene distribuito, nel deposito vengono separati gli aiuti che
arrivano.
"Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza
nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la
partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso... Ma
sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come."
Pier Paolo Pasolini, 5 marzo 1922 - 2 novembre 1975 Riflettiamo
(chi ne ha ancora la voglia e la forza). E' avvenuto e molti di noi non
se ne sono nemmeno accorti. E invito a riflettere soprattutto sul
riferimento alla cosiddetta, anche allora, "politica dal basso".
Pasolini la liquida - io credo giustamente - come "iniziative pratiche,
utilitaristiche, in definitiva non politiche".
“Nessuno è più schiavizzato di coloro che
falsamente credono di essere liberi”. (Wolfgang Goethe) “Il 5% della gente pensa, il 10% della gente
pensa di pensare e il restante 85% morirebbe piuttosto che pensare”.
(Thomas Edison) “L’Occidente ha conquistato il mondo
non per la superiorità delle idee, dei valori, della religione, ma solo per la
superiorità nell’applicazione della violenza organizzata. Gli occidentali
spesso dimenticano questo fatto, i non-occidentali mai” (Samuel Huntington)
Cari amici interlocutori, mi sa che
per tutto novembre non ci incontreremo. Sono partito per una nuova impresa
documentaristica sulle più gravi violazioni inflitte dai briganti del potere al
nostro paese, in termini di territorio, comunità, salute, ambiente. La guerra
all’Italia, civile e militare. E chi sta in trincea. Tra le riprese da fare da
un capo all’altro della penisola, difficilmente ci sarà tempo per interventi
sul blog. Ma seguirò con attenzione i vostri, di interventi. Hasta siempre. So
che la maggior parte dei miei interlocutori è interessata più ai miei
interventi su questioni internazionali, che non a quelli su temi domestici.
Eppure, come dicono i francesi, tout se
tien e conviene comporre la presbiopia con la miopia, nel qual caso lo
strumento migliore sono le lenti bifocali. Per esempio cosa c’entra lo Stato
islamico (IS, ISIS, ISIL, che dir si voglia) con la kermesse di
Svendola-Landini-Civati ai Santi Apostoli (di cui già nel precedente post), o
con “Sinistra-Lavoro”, di cui sul “manifesto” (dove sennò) è apparsa, splattata
su tutta l’ultima pagina, la notizia della nascita? Il primo si vede col
cannocchiale, per gli altri due ci vuole il microscopio, ma qualcosa in comune
ce l’hanno. Sono tutti False Flag, che lo sappiano o no, che lo
vogliano o no.
L’idea circola ai più alti livelli. E in Svizzera si raccolgono le firme per un referendum.
Interdire le banche private, impedire
loro di creare moneta dal nulla. Sembra un’idea folle, oltre che poco
comprensibile ai più. E però circola sempre di più, non dalle parti del
M5S, dell’Ukip, o di qualche altro partito populista (che pure
sarebbero d’accordo). Ma ai più alti livelli: Financial Times, Banca
d’Inghilterra, Fondo Monetario, economisti vari. Sulla scia di proposte
che risalgono agli anni ’30. Presi dai problemi italiani, dalle
elezioni europee, dagli scandali nostrani, ci si è fatto poco caso ( qui l’unica eccezione, a parte un blog).
Forse si temeva di confondere le idee, di togliere enfasi alle riforme
di cui l’Italia ha comunque bisogno, di tirare la volata ai partiti
“sovversivi” che queste idee sostengono.
Perché di un’idea davvero sovversiva si
tratta. Idea non nuova, in realtà. Da tempo in varie forme fa
proseliti fra economisti americani ed europei, preoccupati di una
prossima crisi sistemica, più devastante della precedente. La vera
sovversione sta nel fatto che a sponsorizzarla sia stato, qualche
settimana fa, il più autorevole quotidiano economico del mondo, il Financial Times, da sempre pilastro della cultura economica neoliberale. In un commento firmato dall’illustre Martin Wolf .
Titolo: “ Spogliare le banche private del potere di creare denaro”.
Dedicato alla memoria di Pier Paolo Pasolini dell'indimenticabile Signor G. (Giorgio Gaber) e di quanti hanno sacrificato e sacrificano la propria vita per la Verità e la Giustizia in coscienzioso silenzio
Egregio, Reverendissimo et Eminentissimo Presidente, a noi spiace – come Lei ben sa – dall'alto della sua Santità che i soliti fastidiosi giudici l'abbiano importunata per le consuete inutili e capziose domande ribollenti il sacro fuoco del giustizialismo, ma noi che siamo men che mediocri cittadini e, forse, uno poco uomini, Le chiediamo un ulteriore supplemento di attenzione per le nostre ultime parole.
E' stato 46 anni fa, quando nel Sud, come ora, cominciava la primavera...
Paulo Freire fu esiliato in Cile, dove è arrivò dopo il colpo di
stato militare che avrebbe portato, in Brasile, ad una delle più lunghe
dittature latinoamericane. Era un giorno come tanti altri a Santiago. Paulo Freire aveva invitato i suoi amici Jacques Chonchol e Maria Edy per conversare e condividere il suo piatto preferito: la "galinha cabidela", una specialità di origine portoghese e molto popolare nel nord-est brasiliano, che la sua compagna Elza preparava magistralmente.
Freire aveva conosciuto Chonchol al suo arrivo in Cile e lui gli aveva
offerto un posto di lavoro presso l'Istituto di Sviluppo Agricolo
(INDAP), di cui era vice presidente. Freire svilupperà lì parte della sua esperienza di educazione popolare nei settori rurali.
Divennero grandi amici.
Quella sera, nel salutarsi, Freire disse di voler offrire loro un
ricordo in segno di gratitudine per gli anni di lavoro insieme: il
manoscritto di un libro scritto in perfetto corsivo, quasi senza
cancellature e diviso in quattro capitoli. Nella dedica ai suoi cari Jacques e Maria Edy, scrisse: "Vorrei che riceveste questo manoscritto di un libro che forse non serve, ma che incarna la profonda convinzione che ho negli uomini".
La carta Costituzionale russa, come quella di molti altri paesi, non prevede l'estradizione dei propri cittadini. Questo per
moltissimi anni è stato un punto di scontro fra l'occidente e la Russia,
in particolare con la gran Bretagna. Famoso il caso Litvinenko, ex agente KGB in asilo politico in Inghilterra e avvelenato, almeno secondo i servizi segreti inglesi, da Andrei Lugovoi nel 2006. Per anni Londra chiese l'estradizione di Lugovoi, cittadino russo, e per anni ricevette un secco no da Mosca. Appena tre anni prima del caso Litvinenko, la Russia chiese l'estradizione del tycoon Berezovsky e del separatista ceceno Zakayev, in quel caso fu l'Inghilterra a rispedire al mittente le richieste nonostante entrambi non fossero cittadini inglesi e accusati di gravi crimini, tra cui terrorismo. Ecco l'opinione di Putin, in un video risalente al 2006/2007:
Zbigniew Brzezinski…
chi è costui? Chi è questo personaggio, il cui nome e cognome sono un
impronunciabile ingorgo di consonanti? Eminenza grigia ai tempi del
Presidente “democratico” Jimmy Carter, Brzezinski è uno dei più
diabolici e sfacciati globalizzatori che appestano il pianeta. Qui di seguito riportiamo alcuni estratti dal libro di Zbigniew Brzezinski intitolato "Tra due età, il ruolo dell'America nell'era tecnotronica" (Between two ages: America's rôle in the technotronic era).
"Allo stesso tempo, la capacità di affermare il controllo sociale e
politico sulla volontà individuale sarà intensificato. Presto sarà
possibile stabilire il dominio quasi continuo su ogni cittadino e tenere
aggiornati i files che contengono anche i dettagli più personali sulla
salute e sul comportamento di ogni persona, oltre alle informazioni più
usuali".
"Questi files saranno oggetto di tracciatura istantanea per opera delle
autorità. Il potere è in mano a coloro che controllano le informazioni.
Le nostre attuali istituzioni saranno sostituite da organi preposti alla
gestione delle crisi, il cui compito sarà quello di individuare, in
anticipo, probabili questioni sociali e di sviluppare programmi per
affrontarle".
C'era una volta un
omino che non era un omino qualsiasi, ma che, nel suo remoto passato, era stato
un grande anchorman della televisione, un indiscusso e celebrato pioniere del
tubo catodico. Tuttavia ne era passata di acqua sotto i ponti negli ultimi due
decenni. La vita del nostro coscienzioso omino era radicalmente mutata e non
solo a causa di una vita familiare ormai disastrosa e nessuno sbocco positivo.
Anche la televisione aveva subito trasformazioni profonde e traumatiche: i
grandi network stavano per essere acquisiti e incorporati - finanziariamente e
organizzativamente – da potenti e mastodontiche corporation intenzionate a
investire massicciamente nell'industria assai remunerativa dell'informazione,
dei mass media e dell'intrattenimento. In questo nuovo e spietato mondo non
contava veramente più il talento e il duro lavoro, ma la spietata legge dei
grandi numeri, del successo misurato con i parametri degli indici d'ascolto. E
poi i fidati amministratori delegati delle corporations non fanno mai sconti
per nessuno e, per incrementare efficienza e profitti, non si fanno alcuno
scrupolo di tagliare drasticamente spese e personale anche a costo di privarsi
dell'esperienza dei più validi collaboratori. Quale posto poteva ancora
occupare il nostro omino in un mondo del genere ? Non rimanevano che i ricordi
rievocati con i vecchi amici e in compagnia di una buona bottiglia.
Un
sondaggio internazionale ha rilevato che gli USA si collocano di gran
lunga in testa alla classifica come “l’attuale più grande minaccia per
la pace nel mondo”, parecchio avanti al secondo posto del Pakistan e
senza nessun altro tanto vicino.
Immaginate che la Pravda riporti in un editoriale uno studio del KGB
che esamini le più grandi operazioni terroriste dirette dal Cremlino nel
mondo, nel tentativo di determinare i fattori che hanno portato al loro
successo o al loro fallimento, concludendo infine che, sfortunatamente,
gli esiti positivi siano stati rari, tanto che è in atto un certo
ripensamento della linea politica. Supponete che l’articolo continui
citando una dichiarazione di Putin secondo cui avrebbe chiesto al KGB di
eseguire tali indagini per scoprire casi di operazioni di
“finanziamento e rifornimento di armi a un’insurrezione in un paese che
avrebbero avuto successo, ma che il KGB non avrebbe trovato un granchè”.
Perciò, lui avrebbe una certa riluttanza a proseguire l’impegno in
questo tipo di operazioni.
Se, cosa quasi inimmaginabile, un simile articolo dovesse apparire, si
solleverebbero in cielo grida di sdegno e di indignazione, mentre la
Russia verrebbe amaramente condannata – o peggio –, non solo per il
terribile archivio terrorista apertamente reso noto, ma anche per la
reazione tra la dirigenza e la classe politica: nessun problema, tranne
che per il buon funzionamento del terrorismo di stato russo e la
possibilità di migliorarne la pratica.
Ormai si lamentano anche quelli che durante le tornate elettorali si mettono in fila disciplinati aspettando di votare il loro uomo della “salvezza”.
Il governo Renzi, si sa, non lo ha votato nessuno, eppure moltissime persone ci credevano. Adesso le proteste si moltiplicano, e le parole di Renzi sul “cambiamento necessario” sembrano provenienti da un disco rotto. Leggendo le notizie del giorno, che rendono note le frasi e i comportamenti del governo, si ha l’impressione di avere di fronte due interlocutori che parlano lingue diverse: da un lato Renzi e i suoi discorsi pieni di buoni propositi, mossi dall’apparente intento di migliorare le sorti del nostro Paese, e dall’altra gli italiani. Gli italiani però, al contrario di Renzi, non hanno alcun palco privilegiato, e i loro guai non vengono raccontati nemmeno dai talk show vecchio formato, quelli che mostravano le piazze, per intenderci. I lavoratori precari, i disoccupati, i pensionati al minimo e gli imprenditori collassati, si possono trovare oggi, nel caso singolo, soltanto nei salotti pomeridiani in cui prevale la lamentela, e nei quali persino gravissimi problemi dovuti alla cattiva politica vengono trasformati in lacrime e generiche richieste di aiuto, come se non vi fossero precisi responsabili. Intanto prosegue lo stillicidio dei suicidi per motivi economici.