31 agosto 2017
Verso la fine del contante dopo l’addio al segreto bancario?
In quale direzione si muoverà la lotta all’evasione fiscale dopo la fine del segreto bancario? Nello scenario spicca anche l’addio al denaro contante: il punto del consulente finanziario Paolo Cardenà.
È la fine di un’era: l’addio al segreto bancario segna un nuovo passo verso una lotta concreta all’evasione fiscale internazionale. Noti paradisi fiscali si sono redenti con l’adozione del CRS e molti altri Paesi ancora si stanno muovendo verso lo standard dello scambio automatico di informazioni.
Abbiamo chiesto a Paolo Cardenà, consulente finanziario e private banker dei maggiori gruppi bancari italiani ben noto tra gli appassionati di finanza anche grazie al suo famoso blog Vincitori e Vinti, in che modo e in quale misura la fine del segreto bancario sancisca la fine dell’evasione fiscale internazionale, passando dall’effettiva capacità dei sistemi di supportare tali informazioni alla necessità di una normativa chiara e condivisa che non lasci i contribuenti e le imprese nella gabbia del Fisco.
È la fine di un’era: l’addio al segreto bancario segna un nuovo passo verso una lotta concreta all’evasione fiscale internazionale. Noti paradisi fiscali si sono redenti con l’adozione del CRS e molti altri Paesi ancora si stanno muovendo verso lo standard dello scambio automatico di informazioni.
Abbiamo chiesto a Paolo Cardenà, consulente finanziario e private banker dei maggiori gruppi bancari italiani ben noto tra gli appassionati di finanza anche grazie al suo famoso blog Vincitori e Vinti, in che modo e in quale misura la fine del segreto bancario sancisca la fine dell’evasione fiscale internazionale, passando dall’effettiva capacità dei sistemi di supportare tali informazioni alla necessità di una normativa chiara e condivisa che non lasci i contribuenti e le imprese nella gabbia del Fisco.
28 agosto 2017
Sul ripugnante video della “sceneggiata di Barcellona”
È l’ultima frontiera dell’intossicazione mediatica: promuovere o, addirittura, commissionare video che “smascherano” complotti utilizzando “prove” così palesemente false o inconsistenti da neutralizzare ogni pur serio tentativo di mettere in dubbio la Verità ufficiale.
Una strategia già segnalata, anni fa, dall’ottimo Massimo Mazzucco e che ha cominciato a marciare a pieno regime con la diffusione di un falso-falso video attribuito allo staff del senatore McCain e soprattutto con i falsi-falsi video dellastrage al Bataclan (da noi analizzati qui). Video che, come quelli prodotti per altre stragi che hanno insanguinato l’Europa, pretendono di dimostrare come queste siano null’altro che sceneggiate realizzate con l’utilizzo degli ormai famigerati “Crisis Actors” e cioè comparse, – spesso mutilate di braccia o gambe – solitamente utilizzate per rendere più “verosimili” esercitazioni militari o di Protezione civile.
Una strategia già segnalata, anni fa, dall’ottimo Massimo Mazzucco e che ha cominciato a marciare a pieno regime con la diffusione di un falso-falso video attribuito allo staff del senatore McCain e soprattutto con i falsi-falsi video dellastrage al Bataclan (da noi analizzati qui). Video che, come quelli prodotti per altre stragi che hanno insanguinato l’Europa, pretendono di dimostrare come queste siano null’altro che sceneggiate realizzate con l’utilizzo degli ormai famigerati “Crisis Actors” e cioè comparse, – spesso mutilate di braccia o gambe – solitamente utilizzate per rendere più “verosimili” esercitazioni militari o di Protezione civile.
26 agosto 2017
NATO: Napoli, l’Italia, gli USA e l’UE
Il prossimo 1° settembre inizieranno le attività del nuovo Centro di Coordinamento Strategico della North Atlantic Treaty Organization (NATO: Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) di Napoli che, poi, verrà inaugurato ufficialmente il successivo 5 settembre. Il nuovo Hub, come viene definito in gergo militare, si occuperà di coordinare le azioni della NATO nelle aree sud ed est del Mediterraneo: Medio Oriente, Africa settentrionale, Sahel, Africa subsahariana. In pratica, si tratta delle aree attualmente di maggior interesse per i Paesi dell’Alleanza Atlantica.
Il comando del nuovo Centro di Direzione Strategica è affidato all’Ammiraglio Michelle Howard, della Marina degli Stati Uniti.
Il comando del nuovo Centro di Direzione Strategica è affidato all’Ammiraglio Michelle Howard, della Marina degli Stati Uniti.
25 agosto 2017
Stiamo viaggiando verso un’altra crisi di debito privato, perché nessuno se n’è accorto?
Questa è una richiesta: che si faccia un’inchiesta pubblica sugli attuali livelli di debito privato.
Ormai da quasi dieci anni abbiamo vissuto in una menzogna. E questa bugia sta per infliggere enormi danni alla nostra economia. Se non apriamo un dibattito imparziale riguardo a quello che sta davvero accadendo, i risultati potrebbero essere disastrosi.
La bugia a cui mi riferisco è l’idea che la crisi finanziaria del 2008 e la seguente “Grande Recessione” siano state causate dalle scriteriate spese dei governi e dal debito pubblico che ne sarebbe derivato. In realtà, la vera causa è l’esatto opposto. La crisi si è verificata a causa di livelli pericolosamente alti di debito privato (in particolare una crisi dei mutui). Inoltre – e questo è quello che non si deve mai dire – il livello del debito pubblico e del debito privato sono inversamente proporzionali.
Ormai da quasi dieci anni abbiamo vissuto in una menzogna. E questa bugia sta per infliggere enormi danni alla nostra economia. Se non apriamo un dibattito imparziale riguardo a quello che sta davvero accadendo, i risultati potrebbero essere disastrosi.
La bugia a cui mi riferisco è l’idea che la crisi finanziaria del 2008 e la seguente “Grande Recessione” siano state causate dalle scriteriate spese dei governi e dal debito pubblico che ne sarebbe derivato. In realtà, la vera causa è l’esatto opposto. La crisi si è verificata a causa di livelli pericolosamente alti di debito privato (in particolare una crisi dei mutui). Inoltre – e questo è quello che non si deve mai dire – il livello del debito pubblico e del debito privato sono inversamente proporzionali.
Che cosa intendeva Martin Luther King per amore?
Essendo una persona che insegna regolarmente la filosofia politica di Martin Luther King, Jr,. spesso trascorro del tempo a discutere con gli studenti i modi in cui le idee del Dottor King sono estratte da un contesto e trasformate in citazioni per sostenere le posizioni che lui stesso non avrebbe preso. L’esempio più ovvio è il modo in cui la sua riga più memorabile del discorso “Ho un sogno” sul non giudicare le persone basandosi sul colore della loro pelle ma sul contenuto del loro carattere, è usato per giustificare attacchi contro una discriminazione costruttiva – una politica che certamente sosteneva – oppure citava in modo da dichiarare che la strada migliore verso la giustizia razziale è di ignorare in qualche modo la razza e di diventare privo di pregiudizi razziali. La violenza dei suprematisti bianchi a Charlottesville è la prova che ora non possiamo semplicemente cercare di ignorare i problemi del razzismo ora.
23 agosto 2017
Il Venezuela oggi come il Cile nel '73. La denuncia del nipote di Salvador Allende
Pablo Sepúlveda Allende, nipote del presidente cileno vittima di un golpe fascista nel 1973, denuncia ai microfoni di teleSUR, che in Venezuela vengono applicate le stesse strategie golpiste di allora.
Pablo Sepúlveda Allende è un medico cileno, nipote del presidente Salvador Allende spodestato 43 anni fa da un colpo di stato fascista con il supporto degli Stati Uniti d’America. Intervistato da teleSUR, nell’ambito del programma ‘Siete Preguntas’, Pablo Sepúlveda Allende ha evidenziato come la guerra non convenzionale, l’accaparramento di prodotti di prima necessità, i sabotaggi e il contrabbando, facciano parte di quella stessa strategia applicata in Cile nel 1973 per rovesciare il legittimo governo guidato da Salvador Allende.
Pablo Sepúlveda Allende è un medico cileno, nipote del presidente Salvador Allende spodestato 43 anni fa da un colpo di stato fascista con il supporto degli Stati Uniti d’America. Intervistato da teleSUR, nell’ambito del programma ‘Siete Preguntas’, Pablo Sepúlveda Allende ha evidenziato come la guerra non convenzionale, l’accaparramento di prodotti di prima necessità, i sabotaggi e il contrabbando, facciano parte di quella stessa strategia applicata in Cile nel 1973 per rovesciare il legittimo governo guidato da Salvador Allende.
«Vi sono molte similitudini, molte somiglianze, soprattutto gli attacchi destabilizzanti della destra - spiega il nipote del presidente cileno - dell’oligarchia nazionale e del governo degli Stati Uniti. La guerra economica è molto simile, quello che sta accadendo attualmente in Venezuela, con la questione dei prezzi, la scarsità di cibo, l’accaparramento, il contrabbando, l’inflazione reale e indotta, è uguale a quello che accadde in Cile».
Verità e bugie di Donald Trump
Nel dichiarare che la guerra in Afghanistan "continuerà finché avremo raggiunto la vittoria finale", il presidente Trump ha affermato insieme una grande verità e una grande bugia.
La grande verità è che i presidenti americani in politica estera non contano praticamente nulla. Già Obama era entrato alla Casa Bianca dichiarando di voler mettere fine all'invasione dell'Afghanistan, ma dopo pochi mesi si era trovato a fare marcia indietro, mandando invece altri 30.000 soldati proprio in quel territorio.
Anche Donald Trump aveva, fra le sue promesse elettorali, quella di "mettere fine all' invasione inutile e costosissima dell'Afghanistan", ma dopo pochi mesi ha invece dovuto dichiarare, appunto, che la guerra continua fino a nuovo ordine. Evidentemente c'è qualcosa che il neo presidenti non sanno, e che vengono ad apprendere soltanto dopo essere entrati nell'ufficio ovale.
22 agosto 2017
Google: Motore di Ricerca o Organo dello Stato Profondo?
Questo post dovrebbe essere letto come Parte 3 della serie che sto scrivendo sulle infamità compiute da Google, per cercare di comprendere dove potrà arrivare la nostra società se consentiremo ad una minoranza di miliardari-tecnocratici, estremamente ricchi e potenti, di prendere il controllo sociale della cultura, per adattarla alla loro visione ideologica usando la coercizione, la forza e la manipolazione. Ecco i link per la Parte 1 e la Parte 2.
Ho dovuto pensarci parecchio per scegliere il titolo di questo pezzo perché, dopo le elezioni del 2016, l’uso del termine “stato profondo” non è mai stato troppo associato ai cheerleaders di Trump e non mi sto riferendo a quelle persone che hanno votato per Trump – persone che posso comprendere e rispettare – sto parlando di quelli che hanno un “culto per Trump”. Parlo di quella gran parte di persone che in modo irragionevole ed entusiastico si attaccano a certe figure di politici, tanto da sembrare idioti, se non solo opportunisti.
Ho dovuto pensarci parecchio per scegliere il titolo di questo pezzo perché, dopo le elezioni del 2016, l’uso del termine “stato profondo” non è mai stato troppo associato ai cheerleaders di Trump e non mi sto riferendo a quelle persone che hanno votato per Trump – persone che posso comprendere e rispettare – sto parlando di quelli che hanno un “culto per Trump”. Parlo di quella gran parte di persone che in modo irragionevole ed entusiastico si attaccano a certe figure di politici, tanto da sembrare idioti, se non solo opportunisti.
Creme solari, attenzione ai disgregatori endocrini
Ecco le marche tossiche e non
Lo studio di un'organizzazione danese di consumatori THINK Chemicals segnala alcune delle marche di creme solari che contengono disgregatori endocrini, allergeni o inquinanti ambientali, ed altre che invece sono prive di tali sostanze. Essendo a fine agosto forse l'articolo sarebbe stato più utile qualche mese fa, ma il tema è sempre e comunque attuale.
Essendo allergica al termine consumatori, userò la la parola utilizzatori, ma in ogni caso, abbiamo il diritto di conoscere la sicurezza dei prodotti che mettiamo sulla nostra pelle. Ancora di più se il rischio per l'esposizione a questi disgregatori endocrini, riguarda bambini, donne in gravidanza e lattanti.
Di seguito mostriamo i risultati dell'organizzazione danese di consumatori THINK Chemicals. Delle 47 marche analizzate dall'organizzazione solo 17 sono risultate esenti da sostanze tossiche. Significa che le aziende cosmetiche stanno rispondendo alla crescente domanda di prodotti più sicuri, ma i numeri dimostrano che non è ancora sufficiente.
21 agosto 2017
L'UE nasconde le prove che il Glifosato è cancerogeno
Un nuovo rapporto scientifico dimostra che le autorità europee hanno nascosto le prove che il glifosato è cancerogeno.
Il rapporto di GLOBAL 2000 (Amici della Terra, Austria) è stato realizzato dall'eminente tossicologo Peter Clausing, che dopo aver lavorato per anni nel settore farmaceutico è oggi un membro del Pesticide Action Network Germania. Le contraddizioni sul glifosato sono innumerevoli, è stato detto tutto e il contrario di tutto.
Ad esempio, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro (IARC inglese) che dipende dall'OMS ha classificato il glifosato come "probabilmente cancerogeno per l'uomo", nel 2015.
D'altra parte, le autorità europee sembrano cedere alle pressioni dell'industria che produce questi veleni (con Monsanto in prima linea) e dei grandi proprietari terrieri, principali utilizzatori di pesticidi, ed esitano a ritirati dal mercato, fino al punto di nascondere le prove della tossicità e violare le sue stesse leggi.
20 agosto 2017
Terrorismo in Catalogna: Non è stato l’ISIS
Gli episodi, si tratta di tre momenti di attacco, distinti ma collegati, ci dicono che qualcosa è cambiato nelle strategie, nella tattica e nel Brand dei terroristi.
L’unico ad averlo notato è stato @Giuseppe Santomartino in un suo post che non ritrovo più.
Evito di proposito di parlare di morti e ” sangue sulle ramblas” come fanno gli pseudo giornalisti de @ il messaggero e mi concentro sui fatti acclarati con un paio di commenti personali.
L’ISIS – posto che abbia mai avuto una consistenza da Stato organizzato, ora non l’ha più e ha cambiato nome – essendosi evidentemente fuso con le cellule marocchine, numerose, efficaci e silenti, e da che era ” Siria e Irak” è diventato ufficialmente ” Stato Islamico” tout court.
La ” rivendicazione” è ambigua ed evita di battere la grancassa, come usava fare, in prima persona.
16 agosto 2017
C’é dittatore e dittatore: Maduro é brutto, Al-Sisi é bello
Slobodan Milosevic (1999), Saddam Hussein (2003), Muhammar Gheddafi (2011). Il prossimo obbiettivo è Nicolàs Maduro.
Nel 1999 avevo capito che gli americani avevano l’intenzione di attaccare la Serbia di Milosevic, che non era un dittatore ma un autocrate, tipo il Putin di oggi, ma aveva il gravissimo torto di essere il capo dell’unico Paese rimasto paracomunista in Europa, quando vidi che la CNN trasmetteva ogni giorno, ripresa senza nessuna verifica dalla Televisione italiana, gli eccidi che avvenivano quotidianamente in Serbia a danno degli albanesi. Le immagini erano autentiche, ma si riferivano ad un solo episodio, avvenuto nella cittadina di Račak (45 morti), ma opportunamente miscelate, riprese da varie angolazioni, sembravano appartenere ogni volta ad episodi diversi, per cui l’apparenza era che in Serbia fosse effettivamente in atto un genocidio ai danni dei serbo-albanesi. E arrivò, contro la volontà dell’Onu, la prevedibile aggressione americana, una grande e colta capitale europea come Belgrado bombardata per 72 giorni (5500 morti) con la complicità del governo italiano (premier D’Alema) che si prestò a fare la parte più ignobile, la nostra, come sempre, quella del ‘palo’ (gli F-15 e i Tornado partivano dalla base di Aviano).
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13 agosto 2017
Aveva ragione Maduro. In Venezuela trionfa la pace....
...e Rampini (Repubblica) diventa un Trumpiano doc
"La cosa più comica di tutte è che Repubblica si è abbassata a fare propaganda di basso livello per proteggere Trump dai suoi deliri criminali."
"La cosa più comica di tutte è che Repubblica si è abbassata a fare propaganda di basso livello per proteggere Trump dai suoi deliri criminali."
Abbiamo dedicato tutta la settimana (con tre diversi articoli che vi invitiamo a leggere qui, qui e qui) a provare a spiegarvi come la situazione interna in Venezuela sia esattamente il contrario di quella che descrivono quei media che, dopo ex Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina, stanno creando il terreno per l'ennesimo golpe “umanitario”.
Aveva ragione Maduro. Quello che aveva promesso il Presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela quando il primo maggio scorso, seguendo rigorosamente il dettame della Costituzione, devolveva le decisioni al potere originario, al popolo, si sta realizzando. L'Assemblea Costituente ha prodotto un miracolo: forse pentite di aver agito solo come gli utili idioti di Stati Uniti e Unione Europea, le destre venezuelane, dopo oltre 100 morti sulla coscienza per il terzo tentativo di golpe violento contro il legittimo governo (dopo 2002 e 2014), hanno tutte accettato il calendario elettorale del CNE (organo che ha garantito la regolarià del voto del 30 luglio).12 agosto 2017
Musica, cori di bambini e cammelli nel deserto
Tre anni fa tra il 21 e il 28 luglio Israele uccise (assassinare è una parola vietata) 37 bambini palestinesi sotto i 7 anni.
1. La mia amica B. vive a Kobar. Nel corso dei quattro anni di vita di suo figlio è riuscita a tenerlo lontano dai racconti non adatti ai bambini sull’esercito, la morte e l’occupazione, le sparatorie e i fucili. Insieme a suo marito ha costruito un’isola intono a lui, con libri per bambini e giochi, assicurandosi che la televisione con le sue terribili immagini non venisse accesa in sua presenza.
La settimana scorsa la realtà si è imposta a loro. Ogni giorno venivano i bulldozer dell’esercito per alzare ed estendere le barriere all’entrata del paese e per approfondire un buco nell’asfalto. Ogni giorno gli abitanti spazzavano via la terra sui bordi della barriera per permettere alle loro automobili di passare. E quando la mia amica volle passare con la sua macchina, con il figlio seduto vicino a lei, questo si meravigliò e chiese chi aveva accumulato questo grande mucchio di terra. Al Jaish, l’esercito, gli rispose. All’inizio lui pensava che lei avesse detto “al Jag” (la gallina) ed era molto perplesso. E poi gli ha dovuto spiegare che cos‘era l’esercito, di che esercito si trattava e perche sono contro tutti, grandi e piccoli.
10 agosto 2017
Venezuela, Facebook censura post di dirigente politico italiano contro le violenze e il terrorismo
Che i giganti di internet non siano affatto neutrali politicamente lo sapevamo. Vi abbiamo pubblcato questa bella inchiesta di Il Simplicissimus che mostra come Google non aiuti, per usare un grande eufemismo, i siti progressisti. Mai ci potevamo aspettare però che Facebook ritenesse di bannare, censurare quindi, un post di un dirigente politico solo perché non in linea con il cappio mediatico di fake news che si sta stringendo intorno al Venezuela bolivariano.
E' quello che è accaduto purtroppo al segretario della FGCI Francesco Valerio Della Croce, a cui va la solidarietà di tutta la redazione de l'AntiDiplomatico. Non si può davvero esprimere un'opinione diversa da quella di Repubblica, Corriere, Fatto Quotidiano e gli altri fake media italiani? A quanto pare, per Facebook no.
Questo il post censurato in cui si esaltava il grande successo elettorale della Costituente e in cui si condannava il terrorismo e le violenze delle destre che negli ultimi mesi ha prodotto oltre 100 morti.
E' quello che è accaduto purtroppo al segretario della FGCI Francesco Valerio Della Croce, a cui va la solidarietà di tutta la redazione de l'AntiDiplomatico. Non si può davvero esprimere un'opinione diversa da quella di Repubblica, Corriere, Fatto Quotidiano e gli altri fake media italiani? A quanto pare, per Facebook no.
Questo il post censurato in cui si esaltava il grande successo elettorale della Costituente e in cui si condannava il terrorismo e le violenze delle destre che negli ultimi mesi ha prodotto oltre 100 morti.
Lettera aperta a Macron:
“No, Signor Presidente, l’antisionismo non è la forma reinventata dell’antisemitismo!”
Lo storico israeliano Shlomo Sand scrive a Emmanuel Macron in seguito al discorso, tenuto in presenza di Benjamin Netanyahu, per la commemorazione del Rastrellamento del Velodromo d'Inverno
Cominciando a leggere il suo discorso sulla commemorazione della retata del vel’di Hiv, ho provato gratitudine verso di lei. In effetti, alla luce di una lunga tradizione di leader politici, di destra come di sinistra che, al passato e al presente, si sono defilati riguardo la partecipazione e la responsabilità della Francia nella deportazione nei campi della morte delle persone di origine ebraica, lei ha preso una posizione chiara e priva di ambiguità: “Sì, la Francia è responsabile della deportazione; sì, c’è stato antisemitismo in Francia, prima e dopo la seconda guerra mondiale. Sì, dobbiamo continuare a combattere tutte le forme di razzismo.”
Ho visto queste posizioni come in continuità con la sua coraggiosa dichiarazione fatta in Algeria, secondo cui il colonialismo costituisce un crimine contro l’umanità. Per essere del tutto sincero, sono stato piuttosto infastidito dal fatto che lei abbia invitato Benjamin Netanyahu, che è indubbiamente da classificare nella categoria degli oppressori e non può quindi essere presente per rappresentare le vittime di ieri.
Ho visto queste posizioni come in continuità con la sua coraggiosa dichiarazione fatta in Algeria, secondo cui il colonialismo costituisce un crimine contro l’umanità. Per essere del tutto sincero, sono stato piuttosto infastidito dal fatto che lei abbia invitato Benjamin Netanyahu, che è indubbiamente da classificare nella categoria degli oppressori e non può quindi essere presente per rappresentare le vittime di ieri.
9 agosto 2017
L’Ungheria non è una dittatura
Il paese sta scivolando verso una tirannia? Secondo i media sì.
L’Ungheria è “tenuta ostaggio”” dal “tiranno” Orban, che sta facendo tornare il proprio paese al “totalitarismo”, scrive The New Statesman. L’International Business Times è preoccupato del “sinistro percorso ungherese verso la dittatura“. L’UE si sforza di contenere il “dittatore” , dice il Sydney Morning Herald. Orban è il “nemico ” in Europa, avverte il Financial Times. È il “nuovo dittatore europeor“, dice Politico.
L’Ungheria è “tenuta ostaggio”” dal “tiranno” Orban, che sta facendo tornare il proprio paese al “totalitarismo”, scrive The New Statesman. L’International Business Times è preoccupato del “sinistro percorso ungherese verso la dittatura“. L’UE si sforza di contenere il “dittatore” , dice il Sydney Morning Herald. Orban è il “nemico ” in Europa, avverte il Financial Times. È il “nuovo dittatore europeor“, dice Politico.
Questi titoli sono un’esagerazione totale. Certo, il governo non è perfetto, ma questa è una macchina del fango. Bruxelles ama fingere di promuovere la democrazia nei 28 Stati membri: quando tuttavia Orban inizia ad attuare politiche a lei sgradite (ma gradite agli ungheresi), il presidente viene sùbito attaccato. Vediamo degli esempi.
6 agosto 2017
Morgellons: che cosa sappiamo fino ad oggi?
Introduzione e premessa
La storia comincia nel 2001 con la signora Mary M Leitao, laurea di primo livello in Biologia e una passata esperienza come ricercatrice medica. Nessun dermatologo sa spiegare cosa sono le strane fibre che escono dal corpo del figlio di due anni. La Leitao perde la pazienza quando un dermatologo le diagnostica di essere affetta della sindrome di Munchausen per procura (DeVita-Raeburn, 2007), ovvero di vedere nel figlio una malattia inesistente per attirare l’attenzione su lei stessa. Studiando su internet e su vecchi resoconti medici la Leitao trova uno scritto di Sir Thomas Browne del 1686 che descrive una malattia riscontrata su bambini francesi nella Linguadoca. La Leitao trae ispirazione da questo scritto per definire la malattia del figlio ed istituire una organizzazione no-profit che ne porta il nome, la Morgellons Research Foundation (MRF di seguito). È il 2002.
5 agosto 2017
Macron-Libia: la Rothschild Connection
«Ciò che avviene oggi in Libia è il nodo di una destabilizzazione dai molteplici aspetti»: lo ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron celebrando all’Eliseo l’accordo che «traccia la via per la pace e la riconciliazione nazionale». Macron attribuisce la caotica situazione del paese unicamente ai movimenti terroristi, i quali «approfittano della destabilizzazione politica e della ricchezza economica e finanziaria che può esistere in Libia per prosperare». Per questo – conclude – la Francia aiuta la Libia a bloccare i terroristi. Macron capovolge, in tal modo, i fatti. Artefice della destabilizzazione della Libia è stata proprio la Francia, unitamente agli Stati uniti, alla Nato e alle monarchie del Golfo.
Nel 2010, documentava la Banca mondiale, la Libia registrava in Africa i più alti indicatori di sviluppo umano, con un reddito pro capite medio-alto, l’accesso universale all’istruzione primaria e secondaria e del 46% alla terziaria. Vi trovavano lavoro circa 2 milioni di immigrati africani. La Libia favoriva con i suoi investimenti la formazione di organismi economici indipendenti dell’Unione africana. Usa e Francia – provano le mail di Hillary Clinton – si accordarono per bloccare il piano di Gheddafi di creare una moneta africana, in alternativa al dollaro e al franco
4 agosto 2017
Venezuela, Renzi e la democrazia popolare
Matteo Renzi mostra ancora una volta di avere un’insana passione per il golpismo in Venezuela. Il segretario del Partito Democratico ha dichiarato attraverso il proprio profilo Facebook: «Ciò che sta accadendo in Venezuela continua a essere ignorato da larga parte della comunità internazionale. Lo so, siamo ad agosto, abbiamo tutti voglia di staccare e abbiamo ragione. Ma quel popolo che muore di violenza e di fame non può essere abbandonato. Le immagini di un giovane violinista, di una mamma in coda a cercare cibo per suo figlio, di ragazzi che chiedono libertà e benessere devono continuare a scuotere le coscienze in tutto il mondo. Il regime di Caracas, che qualcuno anche in Italia considerava un modello, sta distruggendo la libertà e il benessere di un popolo bello e fiero. Non giriamoci dall'altra parte. Almeno non anche noi».
Parole che a voler essere buoni possiamo definire surreali. Renzi afferma che ciò che sta accadendo in Venezuela continua a essere ignorato da larga parte della comunità internazionale. A noi sembra esattamente il contrario: troppe sono le ingerenze indebite negli affari interni di un paese vittima di un vero e proprio assedio politico, economico e mediatico internazionale. Un’aggressione che vede l’Italia accodarsi, come al solito, alle decisioni folli prese da Washington.
2 agosto 2017
LE VACCINAZIONI INFANTILI NEI PAESI DELLA COMUNITÀ EUROPEA
Manifesto Europeo contro la vaccinazione obbligatoria
Il dott Franco Verzella si interroga sui motivi per cui in Italia esiste ancora l’obblgo vaccinale per 4 vaccinazioni, ed esamina la normativa negli altri paesi europei, nei quali, in gran parte, non esiste alcuna vaccinazione obbligatoria
a cura del Dr Franco Verzella – © Riproduzione Riservata
Vaccinazioni Obbligatorie:
Belgio(solo per Polio), Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria = 14 Paesi
Vaccinazioni Non Obbligatorie:
Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, UK.= 15 Paesi
Fonte e contatti:
– info@ecdc.europa.eu.
– citizen_reply@edcc.ec.europa.eu.
– Eurosurveillance, Volume 17, Issue 22, 31 May 2012
Le Domande dei Genitori
- Se i Vaccini sono Farmaci e il numero delle malattie infettive infantili oggi è estremamente contenuto, in rapporto alle migliorate condizioni di igiene, di alimentazione, di bonifica del territorio ed i protocolli di cura sono assai efficaci, perché si rende obbligatoria la vaccinazione di massa?
1 agosto 2017
Venezuela: Le foto che i grandi Media del "Mondo Libero" non vi hanno mostrato
30 luglio 2017. Riviste dell'America Latina, Europa e Stati Uniti manipolano l'immagine di una bomba nel centro di Caracas nel corso di un ennesimo attentato della destra contro le forze dell'ordine per illustrare ... "la repressione di Maduro durante l'elezione dell'Assemblea Costituente"!
Dopo la Brexit una “Polexit”?
I giovani polacchi hanno vinto una battaglia contro i conservatori
Dopo la Brexit si parlerà di una “Polexit” per la Polonia, o direttamente di una “Estexit” per l’eventuale scissione tra i vecchi paesi membri dell’Unione europea e quelli nuovi dell’Europa centrale e orientale?
La decisione presa il 24 luglio dal presidente polacco Andrzej Duda di apporre il veto su due delle tre riforme del sistema giudiziario proposte dal governo di Varsavia e adottate dal parlamento, allontana per il momento questa minaccia. Si tratta però soltanto di una tregua, una battaglia vinta nella guerra dell’autoritarismo combattuta in seno stesso all’Unione europea.
Il presidente Duda, al quale fino a oggi nessuno aveva attribuito una simile forza di carattere, ha detto di essere stato colpito dalle parole di Irena Zofia Romaszewska, 77 anni, anziana intellettuale associata all’epopea di Solidarność nell’era comunista.
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