Durante un podcast Clif High ha fatto un commento allettante: "Nel 1666 Sabbatai Zevi, era un Khazariano ed era il loro messia ... [Zevi] disse che andava bene per qualsiasi Khazariano fingere di essere ebreo ma praticare la loro vera religione, che è questa variante del culto di Satana che è stata inculcata nel Talmud in un linguaggio nascosto".
Incuriositi da questo commento, abbiamo fatto una piccola ricerca sui Khazari e ci siamo imbattuti nella dottoressa Laura Sanger. Anche se non possiamo garantire che ci crederete, vi promettiamo che non vi annoierete.
La dottoressa Laura Sanger è una psicologa clinica e autrice. Il 22 marzo si è unita al podcast Blurry Creatures, condotto da Nate Henry e Luke Rodgers, per dare la sua prima discussione pubblica sui Khazariani e su quello che lei crede sia un letto caldo di riproduzione dei Nephilim. Con quello che sta succedendo tra la Russia e l'Ucraina, la comprensione della storia di Khazaria si spera porterà più prospettiva a quel conflitto, ha detto la dottoressa Sanger.
In quasi due anni di inchiesta abbiamo indagato le decine di messaggi in “Codice Ratzinger”che il papa, Benedetto XVI, ci invia in libri, lettere e interviste fin dal 2013 per spiegarci che non ha mai abdicato e che, come abbiamo compreso di recente, si è ritirato insede impeditaQUI (canone 412).
Una lettrice ha invitato la nostra inchiesta a tutti e 226i vescovi italiani:hanno risposto solo in sette,QUI con parole sprezzanti o derisorie. Ilrefrain è sempre quello: “favole, complottismi, fantasie…”. Dato che i colleghi vaticanisti, invitati a un cordiale confronto sul tema, fanno scena muta, abbiamo chiesto il parere di vari specialisti:psicologi, linguisti, psichiatri, latinisti, giuristi, storici. Non è stato facile trovare dei professionisti con la schiena dritta pronti a “metterci la faccia”: in tanti, sollecitati, si sono sfilati senza dire né sì né no. Comprensibile:se si scopre che Benedetto XVI è il solo vero papa ed è in sede impedita, viene giù tutto (e non solo l’antipapato di Bergoglio, ma tutto-tutto).
Documentario sulle oscure dimissioni di Ratzinger e il conseguente papato di Bergoglio.
Il documentario tratta diversi temi cosiddetti scottanti come la rinuncia di papa Ratzinger, la "Mafia di San Gallo", l'obiettivo storico della massoneria (ecclesiastica e laica) di demolire la chiesa cattolica, la mistificazione del personaggio di San Francesco e la svolta materialista della neo-chiesa.
«La creatura più innocente e indifesa, il bambino in grembo al terzo mese di gestazione, viene sacrificata e smembrata per estrarre dal suo corpo ancora palpitante tessuto con cui produrre una non cura, un non vaccino, che non solo non guarisce dal virus, ma con ogni probabilità provoca una percentuale di morte maggiore rispetto al Covid stesso, soprattutto negli anziani o nei malati». 21 luglio 2021 ( LifeSiteNews ) -
L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, in una prefazione ad un libro sul problema del vaccino contro il coronavirus, denuncia la natura satanica di questo vaccino utilizzando tessuti di bambini abortiti nella sua produzione e sperimentazione. Per il prelato italiano il vaccino è uno strumento dell'ideologia globalista «antiumana, antireligiosa e anticristica». Viganò vede che "l'aborto è proposto dai satanisti come un vero e proprio rito religioso", sostenendo che in questa visione satanica del mondo, attraverso un vaccino contaminato dall'aborto, si diventa membri dell'anti-chiesa satanica.
Il Vaticano ha annunciato la sua quinta conferenza internazionale sulla salute, "Esplorare la mente, il corpo e l'anima", che presenterà una serie di oratori globalisti e pro-aborto, come Chelsea Clinton, vice presidente della Fondazione Clinton, che ha stretti legami con gli abortisti industriali di Planned Parenthood, gli amministratori delegati di Pfizer e Moderna, che fanno vaccini usando linee cellulari ottenute da feti abortiti, il capo degli Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti, e il dottor Anthony Fauci, architetto della versione statunitense del contenimento e della dittatura sanitaria. L'evento, che si svolgerà online dal 6 all'8 maggio, è organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura sotto la responsabilità del cardinale Ravasi.
Sulla “liceità” dell’uso di cellule prese da feti abortiti per preparare vaccini anti Covid-19, i gesuiti tornano alla carica. Sfidando i fulmini delle componenti cattoliche più tradizionaliste e reazionarie Bergoglio ha dato la sua approvazione e quella della sua chiesa all’utilizzo in laboratorio di tessuti di feti abortiti per ricavarne prodotti farmacologici. Amore per la vita e carità Gesuitica…
Era solo l’anno scorso quando il Presidente Donald Trump firmò un Ordine esecutivo per bloccare l’utilizzo dei tessuti fetali abortivi da parte di quei laboratori di ricerca e aziende farmaceutiche che usufruivano di finanziamenti statali.
15 procuratori statali DEM scrissero allora al presidente Trump il 26 marzo 2020, affermando che l’uso del tessuto fetale abortivo avrebbe potuto aiutare ad “accelerare lo sviluppo del vaccino per combattere il COVID-19”, oltre a “studiare l’impatto su donne in gravidanza e bambini”.
In questo articolo che riporta molte affermazioni di Bergoglio (mi rifiuto di chiamarlo papa), è mostrato chiaramente quanto questo gesuita, dietro le belle parole, supporti le elites globaliste. Una frase: "I cristiani e le persone di buona volontà dovrebbero scegliere quali imprese sostenere". Ma non è quello che ha detto Draghi e gli altri 29 banchieri? Quelli che vogliono decidere quali imprese devono fallire? Eppoi: "Teniamo tutti presente che c'è qualcosa di peggio di questa crisi: il dramma di sprecarla", ecco tutta la logica dei diabolici neoliberisti dagli anni 70 come Milton Friedman, fino ad oggi: Le crisi, che siano casuali o create a tavolino non vanno mai sprecate! (NdE)
Intervista rilasciata dall’arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò al “Deutsche Wirtschaftsnachrichten”. La crisi del virus Corona. Stato profondo termine che è diventato molto usato ma anche chiesa profonda. Sovrapposizione tra deep state e deep church.
Deutsche Wirtschaftsnachrichten: Eccellenza, come vive personalmente la crisi del virus Corona?
Arcivescovo Viganò: La mia età, il mio stato di Arcivescovo e la mia abitudine a una vita ritirata non sono forse rappresentativi di ciò che deve subire la maggioranza delle persone; nondimeno, io stesso mi trovo da un anno impossibilitato a spostarmi, a visitare persone che hanno bisogno di una parola di conforto. In presenza di una vera pandemia non avrei avuto problemi ad accettare di buon grado le decisioni dell’autorità civile e di quella ecclesiastica, perché avrei riconosciuto in esse la volontà di proteggere le persone dal contagio. Ma perché vi sia una pandemia, occorre anzitutto che il virus sia isolato; che esso sia grave e che non sia possibile curarlo tempestivamente; che le vittime del virus rappresentino una larga fascia della popolazione.
Tutte le forme di vita sociale, a cominciare da quelle più intime e sante, così nella sfera civile come in quella religiosa, sono pesantemente sotto attacco; anzi a ben guardare non sono sotto attacco solamente le singole forme della vita sociale, ma la vita sociale in quanto tale, la socialità dell’uomo, quel quid che fa dell’uomo un animale sociale, secondo la nota definizione aristotelica. Che dire di un clima culturale in cui perfino le madri evitano di abbracciare i loro figli, per paura di trasmettere loro un virus mortale?
Sono cose che non succedevano neppure nelle grandi pestilenze dei secoli passati. Chi abbia letto la descrizione della peste di Atene narrata da Tucidide nella Guerra del Peloponneso, o quella della peste di Firenze decritta da Boccaccio nella introduzione al Decameron, o ancora quella di Milano che fa da sfondo ai Promessi Sposi manzoniani, sa che nulla del genere è mai accaduto.
Lettera di Mons. Carlo Maria Viganò. L’agenda globalista: Draghi rappresenta la Quintessenza del Nuovo Ordine Mondiale. Se davvero dev’esserci un Great Reset della nostra società, si compirà solo con il pentimento per le colpe pubbliche delle Nazioni.
I liberi pensatori, sino al secolo scorso, potevano propagandare le proprie idee intrise di principi massonici e di retorica perché il corpo sociale non era liberale; potevano rimanere sul sagrato delle chiese, la domenica mattina, mentre le loro donne e i loro figli assistevano alla Messa, andavano a catechismo, venivano istruiti dalla Chiesa e dallo Stato ai principi morali e ai valori condivisi dell’onestà, del senso del dovere, dell’amor patrio.
Astana è la nuovissima e super tecnologica capitale del Kazakistan, ma rappresenta anche un importante centro massonico del Nuovo Ordine Mondiale.
“Astana” vuol dire “capitale” e nel lessico tradizionale dei nomadi kazaki significa “luogo dove si decide”, ma stranamente è anche l’anagramma di “Satana”. Ma ovviamente è solo una coincidenza!
Nel diciannovesimo secolo era poco più di un villaggio ma dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Russia esplose e la città venne costruita grazie ai petroldollari kazachi. Fra i tanti monumenti presenti due in particolare sono interessanti: il Palazzo della Pace e della Concordia e il monumento Bayterek. Come mai questi edifici sono così interessanti?
Washington è recintata e il presidente non tornerà mai più alla Casa Bianca. Ma non per le ragioni che potreste pensare.
Non temete, ci sarà una nuova capitale costruita e la fine delle imposte sul reddito pagate agli esattori della Corporazione che ora è nelle mani di una nuova amministrazione. Si sono dati da fare per rubare una corporazione i cui beni sono in procinto di essere sequestrati. La maggior parte non se lo aspettava perché non sapeva nemmeno che la loro nazione era una Corporation. E lo è davvero, ma ora gli stati non sono più soggetti ad essa. Continuate a leggere per capire la natura della battaglia in cui ci troviamo.
Santo cielo! Il Papa più globalista e interventista dai tempi delle Crociate del XII secolo ha formalizzato un’alleanza con i maggiori esponenti della finanza mondiale, guidati nientemeno che dalla nobile famiglia dei banchieri Rothschild. Questa nuova alleanza è una joint venture denominata “Consiglio per il Capitalismo Inclusivo con il Vaticano.” L’iniziativa è una delle più ciniche e, visti i protagonisti, anche una delle frodi più pericolose, da quando il guru del WEF di Davos e protetto di Henry Kissinger, Klaus Schwab, aveva iniziato a promuovere il Grande Reset dell’ordine capitalista mondiale. Cos’è e cosa nasconde questo cosiddetto Consiglio per il Capitalismo Inclusivo con il Vaticano?
Sul loro sito web proclamano, nella tipica lingua di legno dell’ONU, che “Il Consiglio per il Capitalismo Inclusivo è un movimento di imprenditori e leader del settore pubblico e privato mondiale che lavora per costruire un sistema economico più inclusivo, sostenibile e affidabile, che risponda alle esigenze dei nostri popoli e del pianeta.”
Le grandi aziende si uniscono al Concilio affiliato al Vaticano e si impegnano per un capitalismo inclusivo
Gli amministratori delegati di Bank of America, BP, Johnson & Johnson, Salesforcee diverse altre società della Fortune 500 si uniscono al Council for Inclusive Capitalism With the Vatican, una nuova organizzazione commerciale affiliata alla Chiesa cattolica che opera sotto "la guida morale di Papa Francesco". Fortune è un media partner del Consiglio, che comprende anche i responsabili politici e il segretario generale della Confederazione Sindacale Internazionale, e che è stato lanciato martedì.
"Un sistema economico che sia equo, affidabile e capace di affrontare le sfide più profonde che l'umanità e il nostro pianeta devono affrontare è urgentemente necessario", ha detto Papa Francesco in un comunicato stampa,
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parteciperà alla conferenza di quest’anno del gruppo Bilderberg, che si terrà a Torino, in Italia, da oggi a domenica (si è conclusa domenica 10 giugno, ndt), secondo quanto riporta la lista degli ospiti ufficiali, 131 partecipanti.
La presenza di Parolin segna la prima volta che un funzionario Vaticano di alto rango prende parte alla conferenza e potrebbe avere qualcosa a che fare con la “cultura dell’incontro” incoraggiata da Papa Francesco.
Il Papa ha sottolineato il 6 maggio, quando ha ricevuto il Premio Carlo Magno, che “è urgente per noi oggi coinvolgere tutti gli attori sociali nel promuovere «una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro», portando avanti «la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni»“.
“Si informano i giornalisti accreditati che lunedì 7 maggio 2018, alle ore 12.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà un Meeting Point per presentare il progetto Ponti di solidarietà – Piano pastorale integrato per assistere i migranti venezuelani in Sud America, nato per dare risposte concrete alle sfide poste dalla migrazione di massa che sta coinvolgendo i venezuelani".
Questa la convocazione fatta pervenire dal Vaticano alla stampa internazionale, che ha risposto numerosa.
A ridosso delle elezioni presidenziali del 20 maggio, osteggiate dalle gerarchie ecclesiastiche e dalla cosiddetta “comunità internazionale”, quello del Venezuela e dell’“emergenza umanitaria” alle frontiere è un tema ghiotto. Per tutta la durata dell’incontro, sullo schermo hanno continuato a sfilare le immagini di un documentario privo di audio, ma ben pensato per indurre nel pubblico la ricezione dei più vieti luoghi comuni contro il socialismo bolivariano.
IL RUOLO DELLA P2 E DI COSSIGA, DEGLI AMERICANI E DEL VATICANO FINO AL PATTO D’OMERTÀ TRA BR E STATO
A. Moro con H. Kissinger
La verità avanza troppo lentamente nelle nebbie delle complicità e delle connivenze internazionali, indicibili ma ormai facilmente intuibili, che hanno impedito che si facesse piena luce sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro. La vulgata ufficiale, la pax tra brigatisti e lo stato basata sul famoso memoriale Morucci benedetto dalla Dc, è sempre meno credibile. Il protagonista instancabile della ricerca della verità è Sergio Flamigni, classe 1925 (iscritto al Pci clandestino nel 1941 e capo di stato maggiore della 29esima brigata Gap “Gastone Sozzi”) parlamentare comunista dal 1968 al 1987, e componente delle commissioni parlamentari d’inchiesta sul Moro, Antimafia e sulla loggia P2. E’ autore di numerosi e approfonditi saggi sul caso Moro e sull’eversione. Ecco che cosa ci dice oggi, a quarant’anni da via Fani.
Della scelta di Bergoglio al soglio pontificio non stupisce tanto la
nazionalità - ormai all'idea di un papa internazionale ci siamo abituati
- quanto il fatto che sia un gesuita. E' infatti il primo in assoluto nella storia a diventare papa, e questa non è certo una casualità. Fin
dalla fondazione dell'ordine, da parte di Ignazio di Loyola, i gesuiti
hanno sempre presentato un doppio volto nei loro rapporti con il
Vaticano. Da una parte i primi gesuiti erano i "soldati di Gesù"
che andavano in tutt'Europa a combattere il protestantesimo insorgente,
nel tentativo di restaurare il potere di Roma durante la controriforma.
Dall'altra
però criticavano la lassitudine e la corruzione in cui era caduto il
clero romano negli ultimi secoli, chiedevano una più stretta aderenza
alle sacre scritture, si auguravano una maggiore preparazione culturale
nei vertici della Chiesa, e predicavano una povertà e un'umiltà che
ormai in Vaticano erano del tutto sconosciute. E' infatti curioso che
nessun papa, dal 1200 ad oggi, avesse mai pensato di chiamarsi
"Francesco".