Il 14 novembre, il gruppo canadese Wellington Water Watchers ha organizzato la conferenza "All Eyes on Nestlé" nella città di Guelph, Ontario, riunendo i popoli indigeni e i movimenti di cittadini che combattono i prelievi d'acqua di Nestlé dal Canada, dagli Stati Uniti, dalla Francia e dal Brasile. A seguito di questo evento pubblico, i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte si sono riuniti per un workshop per scambiare informazioni e discutere possibili strategie comuni di resistenza a questa gigantesca multinazionale che si accaparra l'acqua. Dalle esperienze e dalle storie condivise da gruppi così diversi come il Collectif Eau 88 - della città di Vittel, Francia - Save Our Water - di Elora, Canada - o Michigan Citizens for Water Conservation - degli Stati Uniti - è emerso chiaramente che esiste un modello comune in tutti questi luoghi in cui Nestlé preleva l'acqua per i suoi impianti di imbottigliamento, contrariamente a quanto sostenuto da queste aziende che ogni problema è sempre e solo una questione locale.
La rassegna di #Byoblu24 vi propone due casi di comunicazione in cui si può comprendere come l’informazione possa essere a volte tendenziosa, offrendo allo spettatore un messaggio totalmente asservito alla narrazione dominante. Nel primo caso è l’intervista ad Andrea Bocelli. Il cantante racconta ai microfoni di una TV locale di aver contratto il virus nel mese di marzo, esprimendo anche una certa perplessità sull'emergenza: "Non è normale il comportamento di coloro che ancora oggi temono questo virus come la lebbra". Perplessità che non hanno spazio nella stessa intervista montata e trasmessa dal Tg1.
WASHINGTON, 28 MAG – Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sui social media. Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente ha spiegato che con suo provvedimento i social media non avranno più immunità legale contro eventuali cause per i contenuti delle loro piattaforme. “Gli attacchi, preparati da tempo, contro o social media & Co, fanno parte di una strategia anti-global”, spiega UmbertoPascali. Trump riporta a casa la produzione farmaceutica Duro colpo a BigPharma e Big Finance – Poi sarà la volta di acciaio, energia, elettronica… ROTSCHILD E DEEP STATE – OBIETTIVO CINA Negli Stati Uniti è iniziata la ri-costituzione dell’apparato produttivo farmaceutico, oggi de-localizzato quasi al 100 per cento in Cina e altrove. La crisi del coronavirus ha messo in evidenza che gli USA non producono più alcuna delle medicine necessarie. Le grandi multinazionali, Big Pharma, le importano dalla Cina e da altri paesi, a prezzi bassissimi – frutto di lavoro semischiavistico – e le rivendono a prezzi astronomici sul mercato americano, europeo ecc. Unico costo, il prezzo della confezione, anche questa prodotta in Cina. Per esempio, praticamente il 100 per cento degli antibiotici non viene più prodotto negli Stati Uniti.
Medico chirurgo, specialista in anestesia e rianimazione, la dottoressa Barbara Balanzoni critica duramente il Ministero della Salute e la sanità lombarda per la gestione dell’emergenza e si schiera apertamente contro un eventuale vaccino: “Non lo farei nemmeno sotto tortura, lo dico da medico”.
Uno studio scientifico fondamentale che cambia l’intera narrazione sugli asintomatici Covid è stato recentemente pubblicato da Elsevier, la casa editrice più importante al mondo nel campo medico e scientifico. La ricerca è stata realizzata da otto scienziati cinesi che hanno esaminato il caso di una 22enne donna risultata asintomatica positiva all’ospedale di Guangdong. I medici per ricostruire tutte le persone che sono entrate in contatto con la donna hanno condotto la classica indagine epidemiologica. Ad avere contatti con la asintomatica in questione sono state ben 455 persone tra personale ospedaliero, membri famigliari e pazienti ospedalieri. I risultati della ricerca sono clamorosi.
Una lettera dettagliata nella quale si chiedono punto per punto chiarimenti precisi sull’intera gestione della crisi da Covid.
E’ l’iniziativa presa da scienziati e medici che hanno deciso di scrivere al presidente del Consiglio, al ministro della Salute e ai governatori delle Regioni per chiedere chiarimenti su molti punti controversi di questa situazione. Nel gruppo dei firmatari ci sono il professor Pasquale Bacco, la dottoressa Antonietta Gatti, il dottor Mariano Amici, la professoressa Carmela Rescigno, il dottor Fabio Milani e la dottoressa Maria Grazia Dondini. Nella missiva, si parte subito da un primo presupposto fondamentale. Il Covid19 non è il mostro che è stato descritto all’opinione pubblica. Gli scienziati, a questo proposito, tendono subito ad evidenziare che questo agente patogeno non si è rivelato affatto più mortale dei precedenti virus influenzali.
Entro la fine del 2020 ci saranno più persone che moriranno di fame, disperazione e suicidio che per il nuovo coronavirus COVID-19. Noi, il mondo, ci troviamo di fronte a una pandemia della fame di grandi proporzioni, che supererà di gran lunga la "pandemia COVID-19". La pandemia della fame mi ricorda il film "The Hunger Games", dove alcune persone decidono cosa mangiare, chi può mangiare e chi morirà secondo le proprie capacità...
I media riferiranno poco, se non nulla, di questa pandemia. Questa pandemia della fame ha già cominciato a diffondersi.
La "Roadmap sulla vaccinazione" delinea un piano triennale per aumentare la "fiducia nel vaccino" e per avanzare nel "tracciamento elettronico".
Un rapporto pubblicato dalla Commissione Europea alla fine del 2019 rivela che l'UE ha cercato di aumentare la portata e il potere dei programmi di vaccinazione da ben prima dell'attuale "pandemia". Il punto finale della Roadmap è, tra le altre cose, l'introduzione di una "carta di vaccinazione comune/passaporto" per tutti i cittadini dell'UE. Questa proposta sarà presentata alla Commissione nel 2022, con uno "studio di fattibilità" che si svolgerà dal 2019 al 2021. Per sottolineare il punto: La "tabella di marcia per le vaccinazioni" non è una risposta improvvisata alla pandemia di Covid19, ma piuttosto un piano in corso che affonda le sue radici nel 2018, quando l'UE ha pubblicato un sondaggio sull'atteggiamento del pubblico nei confronti dei vaccini intitolato “2018 State of Vaccine Confidence” (Stato di fiducia del vaccino del 2018).
Vaccini obbligatori: medici e infermieri protestano contro la possibile sperimentazione del nuovo vaccino, contro l’obbligo vaccinale in Lazio e sulle misure restrittive in atto. Non ci stanno a sottoporsi a vaccini obbligatori neppure medici e infermieri e lo sottoscrivono a chiare lettere nei comunicati pubblicati dalle loro associazioni. Dopo il Sindacato dei Militarie quello della Polizia (SAP), anche l’AADI (Associazione Avvocatura degli Infermieri) e l’AMPAS (Associazione Medici per un’Alimentazione di Segnale) intervengono sulla questione. L’AADI ha pubblicato il 20 aprile uncomunicatoindirizzato ai Ministri della Salute e della Difesa avente per oggetto “contestazione sperimentazione vaccini su infermieri militari“.
Il seguentearticolo di Le Figaro del 19 maggio 2020, riporta della città di Colmar, un luogo pittoresco, dall'aspetto germanico, in Alsazia, la zona della Francia vicino alla Germania (vedi mappa sotto), che è stata una delle zone più colpite dall'epidemia di virus in Francia. Ci sono anche altre due storie precedenti: una in cui un paziente è stato identificato retrospettivamente come affetto da COVID in dicembre (un ospedale di Parigi scopre che ha trattato un paziente COVID-19 in Francia già il 27 dicembre), e una interessante che riguarda molti giovani atleti, provenienti da 100 paesi tra cui la Francia, che si sono ammalati di quello che potrebbe essere stato il virus ai Giochi Militari Mondiali di Wuhan in ottobre (COVID: Why We Need to Pay Very Close Attention to Those Wuhan Military Games).
La Marina degli Stati Uniti ha sviluppato armi laser ad alta energia negli ultimi anni e proprio questa settimana ha annunciato il successo del test della loro più potente iterazione di questa tecnologia fino ad oggi. Venerdì, la flotta della Marina Militare del Pacifico ha rilasciato una dichiarazione in cui annunciava che una nuova arma laser ha distrutto un drone durante i recenti test in diretta. Il comunicato stampa è stato accompagnato da foto e video che mostrano i test in cui il drone è stato distrutto.
I tempi in cui ci troviamo non sono facili: i popoli europei sono stretti tra la morsa a tenaglia della pandemia da un lato, e delle pericolose strade che portano al Mes dall’altro. Al momento, ad essere chiaramente visibili sono il terribile effetto del virus, e l’intransigente attaccamento delle istituzioni europee all’austerità che, seppur apparentemente ammorbidita da provvedimenti di corto respiro dettati dall’eccezionalità del momento, è pronta a riprendersi la scena non appena l’emergenza si sarà attenuata. Eppure, non c’è da star sereni neanche per l’immediato futuro. Se infatti tutti speriamo che il Coronavirus possa via via divenire un avversario più gestibile, già vediamo chiare avvisaglie dell’inasprimento dei toni per quanto riguarda la gestione delle spese necessarie alla gestione della crisi.
Ciò che colpisce nelle reazioni ai dispositivi di eccezione
che sono stati messi in atto nel nostro paese (e non soltanto in
questo) è l’incapacità di osservarli al di là del contesto
immediato in cui sembrano operare. Rari sono coloro che provano
invece, come pure una seria analisi politica imporrebbe di fare, a
interpretarli come sintomi e segni di un esperimento più ampio, in
cui è in gioco un nuovo paradigma di governo degli uomini e delle
cose. Già in un libro
pubblicato sette anni fa, che vale ora la pena di rileggere
attentamente (Tempêtes microbiennes, Gallimard 2013), Patrick
Zylberman aveva descritto il processo attraverso il quale la
sicurezza sanitaria, fin allora rimasta ai margini dei calcoli
politici, stava diventando parte essenziale delle strategie politiche
statuali e internazionali. In questione è nulla di meno che la
creazione di una sorta di “terrore sanitario” come strumento per
governare quello che veniva definito come il worst case scenario, lo
scenario del caso peggiore. È secondo questa logica del peggio che
già nel 2005 l’organizzazione mondiale della salute aveva
annunciato da “due a 150 milioni di morti per l’influenza aviaria
in arrivo”, suggerendo una strategia politica che gli stati allora
non erano ancora preparati ad accogliere.
Il vaccino è soltanto un passaggio intermedio. L’obiettivo finale non è il vaccino: perché, per quanti soldi si possano fare vaccinando 60 milioni di italiani, non è questo l’obiettivo finale. Certo i vaccini sono una cosa bellissima, per Big Pharma, perché non c’è niente di meglio che curare i sani, nella storia della medicina. Curare a pagamento dei sani è il meglio di qualsiasi business legato alla medicina post-ippocratica.
Ma il vero problema è che il vaccino è soltanto una tappa intermedia, verso il pieno controllo bio-tecnologico e bio-politico dell’umanità, con tecnologie che mettano insieme la biologia e la biochimica con l’elettronica. Questo è l’orizzonte di senso a cui personaggi come Bill Gates e le sue aziende lavorano, ormai da molti anni. L’arricchimento della grande élite è secondario, è quasi un effetto collaterale.
Il problema fondamentale è il controllo del sistema.
Il titolo originale dell’articolo, “Brave New Normal” si ispira al “Brave New World” di Aldous Huxley (ripreso da La Tempesta, di Shakespeare: “O brave new world that has such people in’t!” (Oh nuovo mondo mirabile che possiedi abitanti così piacevoli!), tradotto in italiano in “Mondo Nuovo”. Il 20 maggio Hopkins ha pubblicato la seconda parte, che stiamo traducendo adesso e che avrà come titolo “Ritorno alla Nuova Normalità”, rifacendosi al “Ritorno al Mondo Nuovo” in cui, meno di 30 anni dopo, Huxley riesaminava la sua opera per confrontarla con la situazione del 1958. Così la guerra al populismo è finalmente finita. Avanti, indovinate chi ha vinto. Vi do un indizio. Non sono stati i russi o i suprematisti bianchi o i gilet gialli o il culto della morte nazista di Jeremy Corbyn o il misogino Bernie Bros o i terroristi del berretto MAGA (1) né una qualsiasi delle altre forze “populiste”, reali o immaginarie, a cui il capitalismo globale ha fatto la guerra negli ultimi quattro anni…
Ha creato stupore (si fa per dire) il fatto che la sperimentazione sulla plasmaferesi sia stata assegnata all’ospedale di Pisa, quando i due ospedali che finora hanno avuto successo nell’utilizzo di questa terapia erano Mantova e Pavia. Qualcuno ha subito suggerito che Pisa non fosse affatto una scelta casuale, visto che è il feudo del virologo Lo Palco (ben vicino, come è noto, ai vertici del governo). In altre parole, si voleva togliere a De Donno il controllo della sperimentazione, per assegnarlo ad un ospedale più facilmente “addomesticabile” dai vertici del potere. Ma ora salta fuori un’ipotesi molto più complessa, che tira in ballo direttamente il senatore Marcucci, attualmente capo dei senatori PD in Parlamento.
La Fondazione Rockefeller ha presentato il «Piano d’azione nazionale per il controllo del Covid-19», indicando i «passi pragmatici per riaprire i nostri luoghi di lavoro e le nostre comunità». Non si tratta però, come appare dal titolo, semplicemente di misure sanitarie. Il Piano – cui hanno contribuito alcune delle più prestigiose università (Harvard, Yale, Johns Hopkins e altre) – prefigura un vero e proprio modello sociale gerarchizzato e militarizzato. Al vertice il «Consiglio di controllo della pandemia, analogo al Consiglio di produzione di guerra che gli Stati uniti crearono nella Seconda guerra mondiale». Esso sarebbe composto da «leader del mondo degli affari, del governo e del mondo accademico» (così elencati in ordine di importanza, con al primo posto non i rappresentanti governativi ma quelli della finanza e dell’economia). Questo Consiglio supremo avrebbe il potere di decidere produzioni e servizi, con una autorità analoga a quella conferita al presidente degli Stati uniti in tempo di guerra dalla Legge per la produzione della Difesa.
Ogni grande crisi, ogni grande emergenza può creare dei pericolosi cortocircuiti nelle democrazie.
La paura può diventare psicosi di massa e dare ai governi un alibi per poter sospendere le libertà costituzionali e i diritti fondamentali dell’essere umano. Ma in base a cosa è possibile tracciare il confine di tali sospensioni? Sono realmente lecite?
Schiller scriveva: “Essere libero e determinarsi da sé… è la stessa cosa” (F. Schiller, Kallias, o della bellezza, Mursia, pag. 67.) Quindi un vero stato di diritto è quello che permette all’individuo di determinarsi da sé, dove la sfera della libertà è qualcosa di inviolabile. Ma l’emergenza sanitaria mette in crisi questa visione, poiché va ad intaccare con la paura la psiche individuale, psiche in ostaggio, pronta a sacrificarsi temporaneamente per il bene proprio e altrui.
Ma cosa accade se tale emergenza solleva dei dubbi?
Alessandro Meluzzi ci racconti cosa si nasconde dietro l'ombra dei governi mondiali, quali sono i dis-equilibri che si stanno manifestando oggi e sopratutto cosa si cela dietro il governo Conte.
Tutto avviene secondo un modello. Se da noi il prescelto a scolpire il nostro futuro Post-Covid nella “task force” suprema è Vittorio Colao, profeta del digitale totalitario, amico di Bill Gates e Bilderberg, a New York il governatore Cuomo ha scelto Eric Schmidt: ex amministratore delegato di Google, a “dirigere una commissione di eccellenti per reimmaginare la realtà post-Covid dello Stato di New York”, e specificamente per “integrare la tecnologia in modo permanente in ogni aspetto della vita civile”. Come Colao, anche Schmidt, molto prima che si manifestasse lo spettro del Coronavirus, s’è impegnato in una accanita campagna di lobbying e relazioni pubbliche dove ha promosso la sua visione del futuro: “la perfetta integrazione dello Stato” coi miliardari giganti della Silicon Valley – consistente nel fatto che “scuole pubbliche, ospedali, studi medici, polizia e militari esternalizzano molte delle loro funzioni principali a società tecnologiche private”
In quattro prigioni statali statunitensi, circa 3.300 detenuti risultano positivi al coronavirus - il 96% senza sintomi. I responsabili politici ufficiali della sanità sono stati applauditi per la loro azione rapida e decisa durante l'inizio della pandemia di Coronavirus. Tuttavia, il prezzo che sarà pagato dall'umanità per le loro azioni sarà così alto che si troveranno a dover rispondere di qualcosa di più della loro critica mancanza di lungimiranza.
Ora che ci sono prove crescenti che la severità del regime di quarantena ha un impatto sostanzialmente nullo sulle metriche di mortalità, e che le previsioni di morte sono crollate di 20 volte, abbiamo motivo di dubitare seriamente del ragionamento e delle motivazioni degli alti funzionari sanitari. Non solo i funzionari della sanità non erano preparati dal punto di vista medico (non avevano idea di come curare), e complici della creazione del virus, ma si sono presentati con un'incommensurabile arroganza per indurre gli umani a fermare qualsiasi cosa stessero facendo per distruggere l'economia mondiale e la vita così come la conosciamo. È una follia, una pazzia, una forma di suicidio collettivo in termini di civiltà, cultura, affari e persino agricoltura; una crudeltà e ora sappiamo a chi dare la colpa.
"Questo virus colpisce le nostre vite in modo del tutto eccessivo. Questo è sproporzionato rispetto al pericolo rappresentato dal virus. E l'immenso danno economico che si sta perpetrando non è commisurato al pericolo rappresentato dal virus. Sono convinto che il tasso di mortalità del Coronavirus non raggiungerà nemmeno il picco del tasso di mortalità annuale...".
Questa citazione proviene nientemeno che dal professor Klaus Püschel (67), capo del dipartimento di medicina legale di Amburgo. E sono parole stupefacenti. Perché parla proprio del virus che sta mettendo sottosopra l'intero mondo. Proprio lui che all'inizio della pandemia aveva elogiato le misure adottate dal governo. Ma come è successo in Italia dopo le prime 50 autopsie eseguite a Bergamo, anche in Germania dopo le prime 50 autopsie, è venuta a galla una verità diversa da quella che ci hanno raccontato.
Big Pharma sta sviluppando 80 vaccini contro il COVID, ma Gates & Fauci stanno spingendo sul laboratorio “Moderna https://www.modernatx.com/”, dove il vaccino utilizza una nuova, non testata e molto controversa tecnologia sperimentale RNA (https://www.modernatx.com/ecosystem/strategic-collaborators/foundations-advancing-mrna-science-and-research) che Gates sostiene da oltre un decennio. Invece di iniettare un antigene e un adiuvante come nei vaccini convenzionali, si vorrebbe iniettare un piccolo pezzo del codice genetico del coronavirus nelle cellule umane. Cambia il DNA in tutto il corpo umano e riprogramma le nostre cellule per produrre anticorpi per combattere il virus. I vaccini contro l’MRNA sono una forma di ingegneria genetica nota come “manipolazione del gene germinale”.
Le imprese italiane perderanno fra i 348 e i 475 miliardi di fatturato nel 2020. Decine di migliaia non riapriranno, milioni i disoccupati senza prospettive. E il ministro dell’economia che ha come unico scopo di ingabbiare l’Italia nel MES, per 37 miliardi che sono nulla rispetto ai bisogni, onde infilarci sotto il tallone tedesco, e un programma trentennale di “avanzi primari”, ristrutturazione del debito Troika, destino greco. “Si continuano a vedere servizi su tutte le reti, in ogni trasmissione, dove le persone intervistate dicono di non aver visto ancora un euro di cassa integrazione” (Guido Crosetto).
“Ho 8 dipendenti per cui in data 18 marzo è stata presentata la richiesta ma ad oggi nemmeno l’ombra di un centesimo. Adesso il governo sta facendo scaricabarile con le regioni e le regioni scaricano su Inps.”“Le 991.000 P. IVA, autonomi, stagionali ecc non hanno ricevuto ancora il bonus nonostante i parametri perfettamente in regola e quindi aventi diritto”.
Il coronavirus “è un falso allarme globale”: così il senso di un rapporto di 83 pagine uscito dal Ministero dell’Interno, su carta intesta del ministero. Scritto da un alto funzionario (di cui non si fa il nome) che opera nella ‘Unità KM 4 (Protezione delle infrastrutture critiche), è un circostanziato – e clamoroso – atto di ribellione contro la narrativa ufficiale.
Nel documento si legge: “Gli effetti osservabili del COVID-19 non rivelano prove sufficienti che – in termini di effetti sulla salute sull’intera società – sia più che un falso allarme. Il nuovo virus presumibilmente non ha mai rappresentato per la popolazione un rischio maggiore al livello normale (comparativamente al normale tasso di mortalità in DEU).
A quanto pare, l’avvento del microchip sembra essere imminente anche in Italia. Si era già parlato in altri precedenti contributi di questa tecnologia e delle sue implicazioni per la privacy, ma ora sembra essere arrivato il momento di preoccuparsi per il suo prossimo arrivo nella Penisola. Eric Larsen, presidente di Biohax Italia, la società svedese che è stata tra le prime a brevettare l’uso di questo dispositivo, sarebbe già in fase di trattativa avanzata con il ministero della Salute italiano per dare il via all’uso di questo tecnologia. La prima fase prevedrebbe il suo innesto in 2500 persone tra Roma e Milano nei primi 6-8 mesi dal via libera al suo utilizzo. La notizia, ignorata dai media italiani, è stata riportata dal canale di informazione Euronews, un network direttamente finanziato dalla stessa Commissione europea. La Biohax sta già producendo questi dispositivi in Svezia e il loro uso nel Paese scandinavo sta diventando sempre più frequente. Il piccolo apparecchio viene inserito sotto la mano e tramite questo si possono acquistare beni o servizi, passandolo sotto il Pos, ad esempio, oppure si può aprire lo sportello della propria vettura.
#TSO per chi manifesta pareri contrari a quanto sta succedendo, adulti trovati “infetti” al coronavirus isolati dalle proprie famiglie e costretti a quarantene lontano dalla propria casa, #bambini rinchiusi in centri appositi, strappati ai loro genitori. La deriva in atto, oltre che autoritaria e antidemocratica, è un crimine contro l’umanità. Ne ho chiesto conto al governo, interpellando il Ministro degli interni sui fatti di Santa Lucia di Piave, un piccolo comune della provincia di Treviso nel quale il 1° maggio il sindaco Riccardo #Szumski ha organizzato una manifestazione pubblica, nel completo rispetto delle precauzioni richieste dalla “legge” in vigore. L’ha chiamato “Drive In per il lavoro e la libertà”: tutti in macchina, quindi distanziati e protetti, tutti con mascherina. E tutti con autocertificazione "per visita medica" firmata dallo stesso Szumski, medico di base. Tutti identificati dalle forze dell’ordine. E, ad oggi, indagato dalla #Digos.
La storia che state per leggere racconta di un'emergenza #Coronavirus totalmente diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto fino ad ora.
Una narrazione nuova della crisi sanitaria, fuori dagli schemi del mainstream, dal parere degli esperti e dalla quotidianità del bollettino sui dati della pandemia.
Un'interessante intervista al Dott. Fiorenzo Marinelli: ricercatore, biologo e membro dell’International Commission for the Electro Magnetic Safety sul 5G.
Il video censurato sia da YouTube che Dailymotion è visibile a qui: DTube Ecco perché non possiamo fidarci di chi proclama pandemie solo per vaccinare le persone e aumentare i propri profitti
Nell’introduzione di nuova narrativa ufficiale, arriva il momento in cui le persone non ricordano più come era iniziata tutta la storia. O meglio, ricordano come era iniziata, ma non la propaganda che l’aveva iniziata. O, piuttosto, ricordano tutto (o sono in grado di farlo, se vengono interrogate), ma la cosa non fa più alcuna differenza, perché la narrativa ufficiale ha ormai soppiantato la realtà.
Potreste ricordare questo fatto dalla Guerra al Terrore e, in particolare, dall’occupazione dell’Iraq. Già nella seconda metà del 2004, la maggior parte degli Occidentali aveva completamente dimenticato la propaganda che aveva scatenato l’invasione e quindi considerava i militanti della resistenza irachena dei “terroristi,” nonostante il fatto che gli Stati Uniti avessero invaso e stessero ancora occupando il loro paese senza alcun legittimo motivo. All’epoca, era ormai ovvio che le “armi di distruzione di massa” non esistevano, che gli Stati Uniti avevano invaso una nazione che non l’aveva attaccata e che non rappresentava nessuna minaccia, e che stavano conducendo una vera e propria guerra di aggressione.
"Restiamo distanti oggi per riabbracciarci domani“. Questo lo slogan con cui Giuseppe Conte ha conquistato, quantomeno nella Fase1, la fiducia degli italiani. Applausi scroscianti al “comandante in capo”, all’ “uomo solo al comando”. Agli inizi di marzo nessuno poteva pensare che certe misure restrittive della libertà personale (e non solo) potessero prolungarsi fino al 31 luglio, data ultima dello “stato di emergenza” dichiarato il 31 gennaio. Chi faceva notare un tempo così lungo dello stato emergenziale (fino alla fine di luglio) veniva tacciato di diffondere fake-news perché tutto si sarebbe risolto in poche settimane, come lasciava intendere il presidente del consiglio. E invece, di rinvio in rinvio, siamo arrivati a maggio, agli inizi della Fase2.
Nel frattempo, con gli italiani costretti sul divano o sul balcone, sono arrivate 15 task-force con 450 esperti nominati dal governo. Un poltronificio con cui la politica ha abdicato alla tecnoscienza. Un’occasione ghiotta per virologi e presunti scienziati – chi più chi meno legati ad organizzazioni sovranazionali o a multinazionali – di esercitare il potere esecutivo coperti dalla maschera di un esecutivo politico.
Le proteste contro Conte si diffondono in tutta Italia, mentre anche l’europa bolle Dopo quanto successo a Milano le proteste si stanno diffondendo un po’ ovunque in Italia, e non solo. Anche se sono numeri piccoli, per il distanziamento, anche se tutto avviene, fortunatamente, nel pieno rispetto della legge, sono comunque degli eventi che indicano come l’insofferenza stia bollendo sotto l’apparenza della tranquillità. Il tutto ignorato dai media di massa, servili al limite del ridicolo. Vediamo ad esempio Bergamo:
Ancora una volta, la folla è creata dal teleobiettivo. A chi giova? A quella politica che vuole dare la colpa ai cittadini
Riceviamo e volentieri rilanciamo un ottimo articolo di fact checking di Michele Lavazza pubblicato da Nuova Direzione più completo della riflessione che come AntiDiplomatico abbiamo pubblicato qualche ora fa e che mette definitivamente la parola fine sulla nuova triste pagina di disinformazione da parte di Repubblica. Come si sottolinea correttamente nell'articolo che segue le fake news del giornale della Fiat hanno una valenza politica precisa.
Oggi venerdì 8 maggio 2020 uno dei titoli più grossi su Repubblica.it riguarda la folla che a Milano ingombra i Navigli, apparentemente indifferente al divieto di assembramento. Correda l’articolo un video, da cui Repubblica estrapola questa foto. Il sindaco Sala, «mai così furioso» in due mesi di emergenza, si dice «incazzato».
Se si legge il caso di Dario Musso, si ha la sensazione di ripercorrere una vicenda ambientata nel Cile di Pinochet o piuttosto nell’Argentina dei desaparecidos degli anni’70. Tutto questo invece sta accadendo in Italia, non più giardino d’Europa, ma sempre più simile all’arcipelago Gulag narrato dalla penna di Solženicyn. Il TSO contro Dario Musso Il caso di Dario Musso non ha ricevuto praticamente nessuna attenzione da parte dei media mainstream. Lo scorso 2 maggio, il giovane di 33 anni aveva inscenato una protesta contro la quarantena e si era dotato di megafono mentre girava in auto per le strade della sua città, Ravanusa, gridando che non c’era nessuna pandemia. L’uomo, in un video già condiviso su Twitter, era stato fermato da una volante dei carabinieri ed è stato sottoposto ad un TSO firmato dal sindaco della stessa cittadina, Carmelo D’Angelo. Il TSO è un acronimo che sta per trattamento sanitario obbligatorio ed è regolato da una legge specifica, secondo la quale questo può essere eseguito “solo se esistano alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici.”
Un video della TV Svizzera RSI svelava cosa c'era dietro al meccanismo dell'OMS che attiva le pandemie, quanto i governi di tutto il Mondo spendono per i vaccini e quanto invece speculano le case farmaceutiche sulla situazione.
Premessa Giù le maschere. L’attuale pandemia presenta almeno il vantaggio che il nemico parla chiaramente. Lo sapevamo bene, ma ora sono lì a dire a chiare lettere quello che vogliono, ovvero quello che stanno cercando. Non vogliono solo distruggere la nazione, l’identità, i sessi … Anche la famiglia. Come Ratte da fogna ! Il testo che riproduciamo non merita ulteriori commenti. Rende tutto in modo cristallino. Richiede, ovviamente, di avere un bacinella accanto. Per il vomito. Ricordiamo: Open Democracy , con le sue accuse “anticapitaliste” incluse (ci sono persone ingenue che ancora ci credono), è un giornale finanziato dalle fondazioni di George Soros , la principale delle quali si chiama Open Society. Anche altre “organizzazioni filantropiche”, la Ford Foundation, le Atlantic Philanthropies, il Rockefeller Brothers Fund e il Joseph Rowntree Charitable Trust, partecipano al baraccone.
La pan(ico)demia da Covid-19 è stata scatenata in tutto il mondo dai media mainstream che la rinfocolano pervicacemente, complice il miscuglio di ignoranza/malafede di tanti "esperti da talk-show", complice il miscuglio di incoscienza/malafede dei politici, complice l'esasperata sottomissione delle popolazioni. Tutto ciò si regge su alcuni miti, veri e propri dogmi di fede che comportano la scomunica di chiunque osi anche solo metterli in dubbio. Vediamo i principali. Mito n° 1: "Lo dice l'OMS"
L'OMS non ha mai dichiarato lo stato di pandemia. Nessun documento protocollato da parte degli organi che ne hanno la competenza: Assemblea Generale (art. 21a[1] dello statuto OMS) o Consiglio Direttivo (art. 28i[2]). Esiste solo una conferenza stampa del Direttore Generale Ghebreyesus che il 11/3/2020 dice: "Abbiamo valutato che Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia". Questa non è neppure "carta straccia" come i DPCM del signor "Giuseppi" Conte: questa è "parola straccia".
Quando Bill parla di vaccinazioni, non riesce a non parlare di “miracolo” o di “magia”. E lo ha sempre fatto negli scorsi anni nei suoi discorsi destinati alla Bill & Melinda Gates Foundation (2009, 2010, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), spesso e volentieri per ribadire la vicinanza finanziaria ed ideologica al programma globale di vaccinazione. Come Gates ci ricorda “Allo stesso modo in cui quando ero alla Microsoft parlavo della magia di software, adesso spendo il mio tempo parlando della magia delle vaccinazioni”.
Le sue parole ci danno chiaramente prova che lui si stia immedesimando nel suo stesso modus di “magical thinking”, che i sociologi definiscono come “illogical causal reasoning.” Altrimenti come spiegare altrimenti il suo semplicistico endorsement sui vaccini, magici con assurdi benefici e nessun rischio? Su tutto quello che va a raccontare la Gates Foundation, sembra che non ci sia mai spazio per parlare di danneggiati da vaccino, nonostante evidenze su evidenze che sottolineano in fondo come la vaccinazione sia una sorta di roulette russa.
La Corte Costituzionale tedesca mette in dubbio il QE della BCE invitando la Merkel ad intervenire rapidamente per limitarlo. L'Olanda quella che fa da paradiso fiscale a Fiat e Mediaset chiede che il piano di aiuti sia a breve termine.
Il nostro Governo accetta tutto e si rende addirittura grottesco nel ricevere Bill Gates come fosse un capo di stato quando è un'grande azionista di aziende del pharma e del biotech e pertanto trovasi in palese contrasto con la situazione attuale generata dal Corona virus.
Le cose si stanno muovendo o qualcuno corre ai ripari... Il 28 aprile il “New York Times” se ne esce con un lungo reportage sul caso della Svezia. Il paese scandinavo infatti dopo essere stato criticato per oltre un mese si prende la sua rivincita. Numeri alla mano il governo svedese è quello che ha avuto ragione in Europa. A Stoccolma, con il doppio della densità di Roma, era tutto aperto: cinema, ristoranti, barbieri, scuole, palestre. Gli svedesi insomma hanno continuato a vivere normalmente. Il medesimo giorno il “Washington Times” pubblica addirittura un paio di articoli incredibili sul coronavirus. In pratica il Covid-19 sarebbe una delle più grandi truffe della storia: una truffa perpetrata dai media!
Hanno sbagliato, o voluto sbagliare, tutto“I pazienti deceduti avrebbero sofferto le conseguenze delle prime diagnosi sbagliate. Covid 19 è una malattia infiammatoria vascolare sistemica… addirittura i respiratori avrebbero peggiorato l’esito della malattia…” (Maria Rita Gismondo, direttore microbiologia clinica e virologia del ‘Sacco’ di Milano) Ma forse si va oltre al sadismo. Da New York arrivano testimonianze raggelanti su cosa succede in certi ospedali ad anziani intubati e ventilati. Siamo all’orrore. Già da varie fonti mediche, che nessuno ha potuto accusare di fake news, erano arrivati dubbi sulle terapie applicate a chi veniva sospettato di covid-19 e quindi di patologia polmonare. Diversi professionisti avevano asserito che si trattava invece di malattia del sangue con l’esito frequente di trombi letali, contro la quale la ventilazione forzata non era idonea, anzi poteva, con l’eccesso della pressione, provocare danni e perfino morte.