Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite ha rivelato i costi impressionanti delle chiusure in alcuni dei paesi più poveri del mondo. Il rapporto, Direct and Indirect Effects of COVID-19 Pandemic and Response in South Asia, esamina l'impatto delle politiche di blocco senza precedenti dei governi su salute, servizi sociali, istruzione ed economia.
Lo studio stima che l'interruzione dei servizi sanitari causata dall'azione dei governi contro il COVID-19 in Afghanistan, Nepal, Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka (dove vivono circa 1,8 miliardi di persone) potrebbe aver causato 239.000 morti infantili.
Perché l'agricoltura dovrebbe essere liberalizzata in India quando nella maggior parte dei paesi i governi la sovvenzionano?
Senza il sostegno del governo, gli agricoltori più piccoli dell'India sarebbero ancora più vulnerabili.
I contadini indiani, in particolare, temono che le leggi agricole aprano la strada alle mega-imprese indiane.
Il 27 settembre, il presidente Ram Nath Kovind ha dato il suo consenso per tre controverse leggi agricole approvate dal Parlamento: la legge del 2020 sull'accordo relativo alle garanzie dei prezzi e ai servizi agricoli (FAPAFS), la legge del 2020 sulla promozione e l'agevolazione degli scambi e sulla facilitazione del commercio di prodotti agricoli (FPTC) e la legge sui prodotti di base 2020 (EC). Questi progetti di legge sono stati approvati dal Rajya Sabha (Consiglio di Stato, Camera Alta del Parlamento) con votazione orale, nonostante la richiesta dell'opposizione di una votazione registrata.
Il cambiamento del modello di colture, il restringimento della copertura forestale, l'esplosione del numero di pozzi di irrigazione, la morte di un fiume tra gli altri - hanno prodotto effetti drammatici su terra, aria, acqua, foreste e clima nel distretto di Anantapur, Stato dell'Andhra Pradesh in India.
E' una classica ambientazione del cinema indiano.Sullo sfondo di dune e depressioni con una piccola spolverata di vegetazione a macchia, l'eroe si alza dalle sabbie ardenti di una botte per ridurre i cattivi in poltiglia.Aggiungendo un sacco di calore e polvere a quello che offre generosamente la natura, porta il film a una conclusione felice (tranne che per i cattivi).Innumerevoli film indiani hanno messo in scena quelle scene in una desolata regione selvaggia del Rajasthan.O anche nelle gole della Chambal Valley nel Madhya Pradesh.
Il governo comunista del Kerala, un piccolo stato nel sud-ovest della Federazione indiana, è appena stato incoronato dal lancio dell'etichetta "Kerala Organic", i successi della sua politica volontaristica in materia di agroecologia. L'obiettivo è passare a un Produzione agricola biologica al 100% entro il 2020. Con 100 000 tonnellate di prodotti biologici, metà del percorso sembra già percorso.Ma non è tutto: la diversificazione della produzione agricola, che contribuisce a sviluppare un'autentica autosufficienza alimentare, ha già trasformato il paese.La rottura con il modello di monocoltura intensiva dipendente, con le sue sopravvivenze feudali, sembra ben vincolato e "sostenibile" (dall'agroecologico), e i principi politici del governo non sono certamente estranei. Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
Papa Francesco ha perduto l’occasione storica di stabilire la sua eredità separata da quella degli altri papi. Ahimè, anche per lui la convenienza politica ha superato tutto il resto. Nella sua visita in Birmania (Myanmar) il 27 novembre 2017, ha evitato di usare la parola ‘Rohingya.’
Ma che cosa c’è in un nome?
Nei nostri frenetici tentativi di comprendere ed esprimere la brutta situazione della minoranza musulmana dei Rohingya in Birmania, spesso, forse senza accorgercene, ignoriamo il nocciolo della questione: la lotta dei Rohingya è, essenzialmente una lotta per l’identità.
In una certa misura, Aung San Suu Kyi, è come un falso profeta. Elogiata dall’occidente per molti anni, la hanno resa una ‘icona della democrazia’ perché si è opposta alle medesime forze nel suo paese, la Birmania, nel tempo in cui la coalizione occidentale guidata dagli Stati Uniti, aveva isolato Rangoon per la sua alleanza con la Cina.
Aung San Suu Kyi ha svolto il suo ruolo come previsto, ottenendo l’appoggio della Destra e l’ammirazione della Sinistra. Per questo ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace nel 1991: è entrata nel gruppo degli ‘Anziani’ ed è stata pubblicizzata da molti giornalisti e da vari governi come una figura eroica che si doveva imitare.
Una volta Hillary l’ha definita “una donna straordinaria.” Il percorso della ‘Signora’ della Birmania da pariah politica nel suo paese dove è stata per 15 anni agli arresti domiciliari, è finalmente terminato con un trionfo quando è diventata la leader della Birmania in seguito a un’elezione multipartitica nel 2015.
Premessa: l’hanno battezzata la bolla finanziaria più eclatante nella storia del capitalismo, sto parlando della febbre dei tulipani che andò in scena nel 1637 in Olanda. Ne ha dato anche notizia Gordon Gekko (interpretato da Michael Douglas) nel sequel di Wall Street. Senza entrare troppo nei fatti storici dell’epoca, un bulbo di tulipano arrivò nel giro di qualche anno a costare anche 3.000 fiorini olandesi, quando un maiale grasso pronto (purtroppo) per il macello costava dai 60 agli 80 fiorini. Si stima che il reddito medio annuo dell’epoca per un bracciante era di 150 fiorini. Pertanto paragonato ad oggi in Italia, se ipotizziamo un reddito medio netto di euro 12.000, un bulbo di tulipano sarebbe costato dai 150.000 ai 200.000 euro. Il prezzo dei bulbi dei tulipani arrivò a quotazioni sostanzialmente folli a causa della speculazione sui contratti futures (sui bulbi dei tulipani) fra coloro che non avevano mai visto un bulbo nella loro vita. Molte persone ottennero e persero la loro fortuna nel giro di pochi giorni. La bolla necessitò di circa due anni per formarsi sino a scoppiare nel Febbraio del 1637 dopo che centinaia di famiglie dell’alta borghesia olandese vendettero beni immobili e possedimenti terrieri per avere risorse finanziarie da dirottare sulla speculazione dei bulbi di tulipano. Inutile dire che persero quasi tutto. E ora passiamo ai giorni nostri. In questi ultimi mesi, il Bitcoin ha conquistato le prime pagine di tutti i principali giornali finanziari del mondo grazie alle sue stratosferiche performance.
È morto da pochi giorni Zbigniew Brzezinski, uno degli ispiratori della politica estera americana dai tempi della guerra russo-afghana fino al recente conflitto in Siria, uno dei più geniali e spietati ideatori della violenza imperialista statunitense. The AntiMedia ne riassume l’eredità: la costruzione metodica dell’estremismo islamico, di al-Qaeda, la destabilizzazione sistematica del Medio Oriente, l’induzione di uno stato di tensione continua contro la Russia. Zbigniew Brzezinski, ex consulente per la sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter, è morto lo scorso venerdì in un ospedale della Virginia, all’età di 89 anni. Sebbene il New York Times ammetta che l’ex consulente del governo fosse un “falco della teoria strategica”, travisare la sua eredità come se fosse, per il resto, infinitamente positiva, non è così semplice come l’establishment vorrebbe credere. Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’ISIS — e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’ISIS — la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno.
La nuova distribuzione dell'equilibrio del potere globale ha preso in contropiede i vecchi signori del mondo che si rifiutano di accettare il loro tramonto e vogliono continuare a dettare la politica Le minacce degli USA alla Corea del Nord non costituiscono solo una violazione, l'ennesima, del diritto internazionale che stabilisce (Carta delle Nazioni Unite) che l'uso della forza o semplici minacce di questa, sono inaccettabili nelle relazioni internazionali, ma sono anche la più chiara espressione, a cui stiamo assistendo, della fase finale del collasso dell'imperialismo.
Gli USA sono feriti a morte da molto tempo, da quando nel 2008 ebbe inizio la crisi economica dalla quale il mondo capitalista tradizionale non ha potuto, né saputo ancora uscire, benché esista qualche indizio di ripresa e da quando due paesi hanno visto arrivare il loro momento di vedere saldati i vecchi debiti.
Dopo aver concordato che l'attacco USA contro una base aerea siriana ha costituito una violazione del diritto internazionale, una violazione della sovranità della Siria, un professore di diritto della Ivy League ha detto al Partito Repubblicano di credere che tutto sommato un attacco preventivo fosse giustificato. Il professore l'ha paragonato all'alzare un segnale od una luce di stop in una situazione di emergenza. Questo è il livello di tortuosa ipocrisia nella quale sono affogati le elite intellettuali USA.
Nello spettro delle corporation dei media simili irresponsabili "giustificazioni" dominano la conversazione, e così nel centrosinistra. Alcuni, come il già screditato, ma ancora accontentato, Brian Williams del MSNBC, ai confini della pazzia quando invoca il cantautore Leonard Cohen per meravigliarsi della "bellezza" del lancio dei missili da crociera.