28 febbraio 2010
PALLOTTOLE A SALVE CONTRO L'IMPERO!
Summit di Rio: La ribellione dei gerenti.
Dal punto di vista della personalità umana, il doppio discorso è una discrepanza (mancanza di corrispondenza) tra quello che si dice e quello che si fa. Una specie di “disturbo dissociativo dell’identità” che impedisce che la persona si faccia carico ed esegua quanto promette. Spostato sul piano del messaggio politico, il doppio discorso è una “tecnica dissociativa della realtà” attraverso la quale i presidenti, funzionari e politici del sistema, negano immediatamente con i loro atti quello che affermano con le loro parole senza che nessuno chieda spiegazioni.
Questa mancanza di corrispondenza tra la “teoria” (quello che dicono giornalmente per ottenere voti e consenso sociale) e la “pratica” (quello che fanno giornalmente per servire gli interessi dello Stato capitalista che li assume) ha permesso che, ad aprile del 2009, Barack Obama, il CEO dell’azienda imperiale USA (che storicamente sottomette i popoli dell’America Latina) venisse applaudito dai presidenti e si trasformasse per qualche ora nel “primo difensore” degli interessi regionali in un cosiddetto “Summit delle Americhe”. Oggi ripetono lo stesso scenario e lo stesso show ma senza Obama.
26 febbraio 2010
STORIA DEL «NUOVO ORDINE MONDIALE»
di Pierre Hillard
Pierre Hillard racconta la storia di un movimento ideologico, che ha lasciato la sua impronta sui tentativi in corso di raggruppamento di Stati all'interno dei blocchi regionali e cerca di orientarli verso una forma di governance globale.
Il suo obiettivo non è quello di prevenire i conflitti, ma di estendere il potere finanziario e commerciale del mondo anglo-sassone. Egli teorizza e sostiene il progetto di un «Nuovo Ordine Mondiale», eretto sulle rovine delle Nazioni Unite.
Naturalmente, non assimila tutti gli sforzi per porre fine alle divisioni nazionali in una volontà di dominio. Ma è indispensabile studiare questo progetto di globalizzazione politica per non lasciar trasformare l'ideale dell'unità umana in un incubo totalitario.
25 febbraio 2010
SONO CONTRO I POVERI...NON CONTRO LA POVERTA'
Di Xavier Caño Tamayo
Silvio Berlusconi ha detto che “ridurre gli immigrati clandestini significa che ci sarà meno criminalità”, equiparando immigrazione e delinquenza. Il suo governo ha decretato che essere immigrati senza permesso di soggiorno in Italia è un delitto e gli immigrati irregolari possono essere detenuti fino ad un anno e mezzo. O condannati a pene da sei mesi a quattro anni di prigione.
Il Berlusconi che compara l’immigrazione senza permesso di soggiorno con il crimine è lo stesso che ha vari processi giuridici per diversi reati accumulati negli ultimi anni. Processi dai quali è scappato e scappa riformando le leggi italiane con la sua maggioranza per ottenere ritardi, prescrizioni, immunità, archiviazione di cause che si trasformano in impunità….
CHI PAGA I COSTI DELL'EURO?
di Vicenç Navarro
La creazione e l' istituzione dell’Unione Europea e dell’euro, è stato un passo positivo nel processo di costruzione di un mondo bipolare, permettendo all’Europa di trasformarsi in un punto di riferimento per la sua dimensione sociale. Bene, l' istituzione dell’UE e dell’euro ha originato anche alcuni elevati costi, che sono stati assorbiti, per maggior parte, dalle classi popolari, e dei quali poco si parla nei nostri mass media.
Nei miei lavori ho mostrato con dati- che nessuno ha ribadito- che il modo in cui la Spagna ha conseguito l’adesione all’euro è stato in base al ritardo nella correzione dell’enorme deficit sociale, ereditato da 40 anni di una delle dittature più repressive e con minor sensibilità sociale che sia esistita in Europa.
23 febbraio 2010
HAITI: UN CREDITORE, NON UN DEBITORE
di Naomi Klein
http://www.thenation.com/
Se crediamo ai ministri della Finanza del G-7, Haiti è sul punto di ottenere qualcosa che meritava da molto tempo: la “remissione” totale del suo debito estero. A Port au Prince, l’economista haitiano Camille Chalmers ha seguito gli avvenimenti con un cauto ottimismo. La cancellazione del debito è un buon inizio, ha detto ad Al Jazeera nella sua versione inglese, ma “è tempo di andare oltre. Dobbiamo parlare delle risarcimenti ed indennizzi per le devastanti conseguenze del debito”. Nella sua dichiarazione, l' idea che Haiti è un paese debitore, ha bisogno di essere abbandonata. Haiti, argomenta- è un creditore- e siamo noi, in Occidente ad essere in ritardo con il pagamento dei nostri obblighi.
22 febbraio 2010
GRECIA: CRISI DEL DEBITO O CRISI DELL'EURO?
www.gauche-unitaire.fr
La crisi finanziaria ritorna con maggiore forza e si tradurrà in una crisi economica più profonda di quella del 2009. Si combina con una crisi profonda della costruzione europea che ha dimostrato….la sua inesistenza. La Tribune di venerdì 12 febbraio riassume bene la situazione: “Europa vacilla”. L’appoggio alla Grecia, prima vittima dei mercati finanziari, è stato soltanto- hanno senso dell’humor- “politico”. Totalmente insufficiente per dare un segnale positivo della fine della speculazione.
La calma è durata poco.
IL CAOS, COME COSA QUOTIDIANA
© Immanuel Wallerstein
Una persona sa che sta vivendo una situazione caotica quando:
- 1) i principali media sono sorpresi costantemente da ciò che accade,
- 2) previsioni a breve termine dei vari esperti vanno, in modo radicale, in direzioni diverse e sono espresse con molte riserve,
- 3) l'istituzione osa dire cose o usa parole che una volta erano tabù,
- 4) la gente comune è spaventata o arrabbiata, ma molto insicura su cosa fare.
Si considerino le recenti enormi "sorprese," l'elezione di un senatore repubblicano del Massachusetts; il crollo finanziario di Dubai e il quasi fallimento di molti grandi stati all'interno degli Stati Uniti e di quattro o cinque degli Stati membri dell'Unione Europea; le gravi fluttuazioni degli scambi nel mondo.
EUROGENDFOR: il Corpo Militare che toglierà al Parlamento il potere decisionale sulle guerre
.
Sono ancora vivissimi per molti italiani i ricordi di quei giorni di fine inverno del 2002, quando l'asse Stati Uniti - Gran Bretagna diede il via ad una delle più sconcertanti, ingiustificate ed oggettivamente criminali (come emerge dall'inchiesta britannica degli ultimi mesi) missioni di guerra dalla seconda guerra mondiale ad oggi: l'invasione dell'Iraq.
E' difficile dimenticare le dure contrapposizioni politiche di allora sulla questione, così come è difficile rimuovere il ricordo della più grande manifestazione di protesta internazionale. 110 milioni di persone in tutto il mondo, oltre 3 milioni solo a Roma, per un 15 febbraio in cui un'enorme fetta di umanità gridò il proprio no alla guerra in Iraq.
Sono ancora vivissimi per molti italiani i ricordi di quei giorni di fine inverno del 2002, quando l'asse Stati Uniti - Gran Bretagna diede il via ad una delle più sconcertanti, ingiustificate ed oggettivamente criminali (come emerge dall'inchiesta britannica degli ultimi mesi) missioni di guerra dalla seconda guerra mondiale ad oggi: l'invasione dell'Iraq.
E' difficile dimenticare le dure contrapposizioni politiche di allora sulla questione, così come è difficile rimuovere il ricordo della più grande manifestazione di protesta internazionale. 110 milioni di persone in tutto il mondo, oltre 3 milioni solo a Roma, per un 15 febbraio in cui un'enorme fetta di umanità gridò il proprio no alla guerra in Iraq.
21 febbraio 2010
LA PROSSIMA ERA DELLA DECRESCITA
Di Italo Romano
19 febbraio 2010
ANATOMIA DI UN EURODISASTRO
di Paul Krugman
Gran parte della copertura mediatica dei problemi della zona euro si è concentrata sulla Grecia, che è comprensibile: la Grecia è alle corde, più di qualsiasi altro paese. Ma l'economia greca è molto piccola. In effetti, in termini economici, il cuore della crisi è in Spagna, un paese molto più grande. E, come ho cercato di sottolineare in molti post, i problemi della Spagna non sono, nonostante quello che abbiamo letto, il risultato di un' irresponsabilità fiscale. Al contrario, i problemi della Spagna mostrano shock "asimmetrici" che hanno luogo nella zona euro, shock che abbiamo sempre saputo che costituivano un problema, ma sono risultati essere un problema ancora più grande di quanto gli euroscettici temevano.
18 febbraio 2010
LA NATO "HA CENTRATO L'OBIETTIVO ASSEGNATO" UCCIDENDO 12 CIVILI
La NATO, la scorsa domenica in Afghanistan, non ha commesso nessun errore uccidendo 12 civili. Così garantisce il generale britannico Nick Carter, comandante delle forze dell’alleanza, che ha assicurato inoltre, che il proiettile “ha centrato l’obiettivo stabilito”.
In una video-conferenza dall’Afghanistan organizzata dal ministero britannico della Difesa, Carter, ha assicurato che che si era creduto fosse un lancio sbagliato, “adesso sappiamo che abbiamo centrato l’obiettivo, non è stato un missile fallito, non c’è stato nessun errore tecnico nell’accaduto”.
CASO SWIFT: IL PARLAMENTO EUROPEO RIFIUTA LA NUOVA CESSIONE DI SOVRANITA'
Di Jean- Claude Paye
Lo scorso 11 febbraio l’assemblea plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo ha rifiutato di ratificare l’Accordo “Swift” firmato dalla Commissione Europea con le autorità statunitensi. Si tratta di una reazione del Parlamento di fronte ad un’evoluzione delle relazioni transatlantiche che dà all’esecutivo statunitense una sovranità diretta sulle popolazioni europee. Sebbene la reazione dei deputati non ha i mezzi per mettere in scacco il dominio che presiedono questi rapporti, marca un freno nell’esercizio dell’egemonia statunitense nel processo di riconoscimento da parte degli europei il diritto che l’amministrazione statunitense si è data di organizzare la sua esistenza.
17 febbraio 2010
MODELLO DI MASSA: DI COSA SI PARLA SU INTERNET?
Al di fuori dei media e spazi alternativi che cercano di disegnare un altro volto al sistema, di cosa si parla su internet? Qual è il modello e quali sono i contenuti della “comunicazione globalizzata” dal Web?
Di Manuel Freytas Quanti sullo spazio comunicativo più grande (le reti sociali) di Internet parlano della depredazione irrazionale del pianeta da parte di aziende capitaliste che ci stanno portando ad un' Apocalisse ecologica per mancanza di pianificazione razionale dello sfruttamento delle risorse?
Quanti parlano dei conflitti militari intercapitalisti che possono far esplodere il pianeta in qualsiasi momento?
Quanti parlano dei 3 miliardi di poveri o indigenti (quasi la metà della popolazione mondiale) che vivono senza o al di sotto delle risorse basiche per la sopravvivenza?
16 febbraio 2010
LE INCESTUOSE RELAZIONI DELLE ONG CON STATI E MULTINAZIONALI
Sul poster appare la frase: «L' aiuto umanitario non s' improvvisa»
Per realizzare le sloro azioni, le ONG umanitarie cercano di sedurre i grandi donatori, che sono generalmente le transnazionali e gli Stati. Questo rapporto favorisce il lucro dei dirigenti e la politicizzazione delle grandi cause. Poco a poco, alcune associazioni si sviano verso obiettivi non relazionati con le cause che dicono di difendere. Julien Teil analizza questa evoluzione attraverso vari esempi.
Molti programmi di solidarietà internazionale, di quelli che seguono da vicino le ONG e i mass media, contano sul sostegno delle organizzazioni intergovernative. Ma alcuni di questi programmi non sembrano rappresentare i valori ed ideali che teoricamente difendono. Una veloce analisi permette di verificare in essi l’apparizione di alcuni vincoli.
15 febbraio 2010
14 febbraio 2010
IL TRATTATO DI LISBONA O LA FINE DEL SOGNO EUROPEO
Il Trattato di Lisbona che è da poco entrato in vigore nei 27 paesi dell’UE è il punto culminante di mezzo secolo di costruzione europea, finalmente approvato dopo il rifiuto dei cittadini francesi e irlandesi della mal chiamata “Costituzione Europea”. Il Parlamento Europeo il 9 febbraio ha ratificato i nuovi membri della Commissione Europea come previsto dal Trattato. Sfortunatamente, il risultato di questo lungo e penoso processo di costruzione istituzionale cristallizza una situazione di ingovernabilità e di forte perdita dell’influenza dell’Europa nel mondo. Vale la pena di ricordare come siamo arrivati a questa situazione.
13 febbraio 2010
USA, EUROPA E CINA: I PUNTI ROSSI NELL'ECONOMIA GLOBALE
Per il suo intreccio e l'interdipendenza globale, ci sono tre processi fondamentali che determinano in questi giorni il corso dell' economia mondiale: La crisi fiscale degli Stati Uniti, crisi finanziaria in Europa e la crisi del commercio USA-Cina. Da questa relazione strategica, dipende l'equilibrio o lo squilibrio, del resto delle economie delle zone periferiche di Asia, Africa e America Latina.
Di Manuel Freytas
L' UE, collettivamente, è la seconda economia più grande, dopo gli Stati Uniti. La Cina, singolarmente, è, secondo la maggior parte degli analisti, la seconda economia mondiale e la potenza esportatrice mondiale dopo gli Stati Uniti.
Insieme, queste tre principali economie (USA-UE-Cina) raggiungono quasi i due terzi del PIL mondiale, e sono completamente interconnesse (sono dipendenti l'uno dall'altro) attraverso l'importazione e l'esportazione. Inoltre, la Cina ha le sue riserve in dollari ($ 2300 miliardi) ciò la lega al destino dell'economia americana, nel bene o nel male.
Di Manuel Freytas
L' UE, collettivamente, è la seconda economia più grande, dopo gli Stati Uniti. La Cina, singolarmente, è, secondo la maggior parte degli analisti, la seconda economia mondiale e la potenza esportatrice mondiale dopo gli Stati Uniti.
Insieme, queste tre principali economie (USA-UE-Cina) raggiungono quasi i due terzi del PIL mondiale, e sono completamente interconnesse (sono dipendenti l'uno dall'altro) attraverso l'importazione e l'esportazione. Inoltre, la Cina ha le sue riserve in dollari ($ 2300 miliardi) ciò la lega al destino dell'economia americana, nel bene o nel male.
12 febbraio 2010
FARMAFIA: Il Grande Affare Transnazionale Dei Medicamenti
Di Pedro Rivera Ramos
La produzione di medicamenti costituisce uno dei componenti più importanti, più solidi e più potenti, sulla quale contano, oggi, le gigantesche corporazioni transnazionali, che dopo la ristrutturazione che hanno fatto ai loro pesticidi, si auto qualificano come “industrie della scienza della vita”, passando a controllare virtualmente tutte le attività essenziali per gli esseri umani in tutto il nostro pianeta.
Così, Syngenta, Monsanto, Bayer ed altre possiendono una concentrazione d’interessi ed un potere quasi assoluto di aree così vitali, in aggiunta al lucrativo mercato farmaceutico, che include i semi agricoli, i prodotti veterinari, i pesticidi, la biotecnologia e il trasporto e distribuzione di alimenti. Questo spiega in gran misura, molte delle particolarità che oggi circondano e definiscono un’industria farmaceutica, molto più identificata con concetti come profitto economico, accumulazione di capitali e profitti, piuttosto che curare e salvare vite umane.
11 febbraio 2010
LEGGERE NOTIZIE: LA FORMA PERFETTA PER DIVENTARE UN ROBOT
Nel suo obiettivo essenziale, la notizia “express”, il “fast food” dell’informazione, non è orientata ad alimentare la conoscenza ma ad ingrassare l’ignoranza in massa. E’ la risorsa più efficace che usa la struttura mediatica per trasformare il cervello umano in un microchip ripetitore di slogan al servizio del dominio senza l’uso di armi.
In un sistema (livellato come “mondo unico”), solo una minoranza elabora (e consuma) analisi o interpretazioni sugli avvenimenti che si succedono nel pianeta.
A livello di massa, le “notizie” o l’”informazione” pubblicata si sintetizza in titoli, volantini, paragrafi corti che si riassumono in se stessi. Nascono e muoiono alla stessa velocità della lettura.
POLVERONE ASIATICO: LO SFONDO DELLA CRISI MILITARE USA-CINA
Di Manuel Freytas
I diversi fronti di conflitto (diplomatico, economico e militare) che si stanno sviluppando nei rapporti tra gli USA e la Cina formano parte di una scacchiera molto più complessa al cui centro si trova un conflitto strategico per aeree di influenza nel cosiddetto “triangolo petrolifero” (Eurasia- Caucaso e Medio Oriente) attuato dall’asse Russia-Cina-Iran (l’asse del male), e dall’asse USA- UE-Israele (“l’asse occidentale”). In questo scenario (e non nel quadro limitato che la stampa internazionale mostra) c’è da leggere la pericolosa crisi militare scatenata tra gli USA e la Cina dalla vendita di armi a Taiwan.
10 febbraio 2010
LA DOTTRINA DELLO SHOCK APPLICATA ALLA SPAGNA
L'ascesa e il dominio del neoliberismo
Alcune delle peggiori ipotesi che certe analisi di esperti hanno elaborato sullo sviluppo della crisi si stanno dimostrando con successo alla luce dei recenti dati che stiamo vedendo sull'evoluzione economica in Spagna. Per questi analisti, e i lettori che hanno seguito da vicino le loro riflessioni, i fuochi d'artificio del governo Zapatero peccano di credibilità, ma la stragrande maggioranza dei cittadini spagnoli hanno diffidato di un governo che è venuto mascherando e decorando la crisi e le sue conseguenze anche prima del suo inizio. Gli archivi dei giornali sono pieni di dichiarazioni sempre meno credibili, tra cui il famoso "germogli verdi" hanno fatto fortuna.
9 febbraio 2010
QUANDO ISRAELE ENTRERA' NELLA NATO...
Di Galal Nassar
Israele vuole essere membro della NATO. Non dice più di no alle alleanze militari. Non vuole più prendere distanza dagli accordi militari occidentali. Vuole essere dentro.
La maggior parte degli israeliani credono che essere membri della NATO aumenterà la sicurezza d’Israele e il potere strategico della NATO. Curiosamente non si è prodotta nessuna reazione araba al desiderio d’Israele di unirsi alla NATO, nessun intento arabo di bloccare la decisione e nessun preparativo per affrontarne le conseguenze.
8 febbraio 2010
AVVISO ALLA NATO: LA RUSSIA IMPONE LE REGOLE DEL "GRANDE GIOCO"
Nell'immagine, la bandiera USA, e dietro la bandiera della Romania,
dove gli Usa prevedono di installare missili intercettori.
Nella scacchiera del “Grande Gioco” geopolitico e militare mondiale ci sono due conflitti strategici che (a causa dei loro allineamenti ed influenza globale) si riassumono in “uno solo” e possono far scoppiare il pianeta in un finale militare:
A) La guerra fredda tra USA- Russia e
B) La guerra fredda tra gli USA-Cina. I fattori detonanti che trasformano questi due fronti di conflitto in "uno solo", sono l’Iran e il conflitto nel mondo islamico con Israele (la miccia di incendio verso qualsiasi sviluppo militare futuro). Nella settimana trascorsa, il Cremlino, senza sottigliezze diplomatiche, ha segnato la scacchiera e ha messo i limiti al gioco USA- NATO nell’ex spazio sovietico.
Di Manuel Freytas
Mosca “nuclearizza” la guerra fredda
Così come Washington questa settimana (attraverso la sua “Revisione della Difesa Quadrieannale 2010”), ha identificato il “terrorismo” con l’Iran (l’alleato chiave di Pechino e Mosca) come le minacce principali alla “sicurezza globale”, la Russia ha identificato l’espansione della NATO (alleanza USA- Europa) come una delle principali minacce alla sua sicurezza nazionale.
Ma Mosca è andata oltre: In una riaffermazione dottrinale della sua potenza militare ha rivendicato il diritto della Russia di usare armi nucleari se l’esistenza del paese fosse in pericolo.
REALTA' GLOBALE vs EGEMONIA SOCIALE
Di Tito Pulsinelli
La realtà globale imposta in Honduras
Il Tegucigolpe ribadisce che l'America centrale fa parte della zona di influenza e controllo diretta dagli Stati Uniti. Hanno deciso che, dopo la quasi-annessione del Messico, questa regione strategica non poteva essere una frontiera in disputa con il blocco del Sudamerica. Non potevano correre questo rischio quando la rivoluzione bolivariana, che capeggiava il Venezuela, stava acquistando una crescente influenza.
Se l'area dei Caraibi - tranne Cuba - costituisce il primo anello di sicurezza e sfruttamento dell' Impero, che continua ad imporre manu militari, nell’Istmo Centro- americano era indispensabile la continuazione del modello neocoloniale e neoliberale. Un Taiwan in Occidente. Pertanto, il compito di contrastare attivamente ogni tentativo di unificare questi micro-Stati, o impedire loro di cristallizzare modelli sociali più equi, è stato un compito fondamentale per Washington.
La realtà globale imposta in Honduras
Il Tegucigolpe ribadisce che l'America centrale fa parte della zona di influenza e controllo diretta dagli Stati Uniti. Hanno deciso che, dopo la quasi-annessione del Messico, questa regione strategica non poteva essere una frontiera in disputa con il blocco del Sudamerica. Non potevano correre questo rischio quando la rivoluzione bolivariana, che capeggiava il Venezuela, stava acquistando una crescente influenza.
Se l'area dei Caraibi - tranne Cuba - costituisce il primo anello di sicurezza e sfruttamento dell' Impero, che continua ad imporre manu militari, nell’Istmo Centro- americano era indispensabile la continuazione del modello neocoloniale e neoliberale. Un Taiwan in Occidente. Pertanto, il compito di contrastare attivamente ogni tentativo di unificare questi micro-Stati, o impedire loro di cristallizzare modelli sociali più equi, è stato un compito fondamentale per Washington.
7 febbraio 2010
I FILANTROPI LICANTROPI
di Federico Franchini
Le cause dei dati allarmanti sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura sono molteplici. Il commissario speciale delle nazioni unite per il diritto all’alimentazione, Olivier de Schutter, mette l’accento su tre fattori: la crescente monopolizzazione delle sementi, la diminuzione della biodiversità e le speculazioni finanziarie sui mercati delle materie prime (1). Il mondo dell’economia e della finanza, parte in causa di questa situazione, tenta di salvarsi la faccia approcciando la problematica alimentare e proponendo progetti e iniziative tese a ridurre la fame nel mondo. Spesso però queste iniziative sono molto discutibili e, dietro un encomiabile obiettivo, si nasconde la volontà di fare affari. Dopo la crisi finanziaria la Terra è diventata un business sicuro e redditizio. La giustificazione umanitaria diventa a sua volta un buon metodo per coprire gli investimenti in questo settore. Un buon esempio ci viene dal Wold Economic Forum (WEF) di Davos, dove si è dato vita ad un’iniziativa intesa a sviluppare un’agenda operativa “per soddisfare la sicurezza alimentare, lo sviluppo economico e gli obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso l’agricoltura”. Vediamo di che si tratta.
Le cause dei dati allarmanti sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura sono molteplici. Il commissario speciale delle nazioni unite per il diritto all’alimentazione, Olivier de Schutter, mette l’accento su tre fattori: la crescente monopolizzazione delle sementi, la diminuzione della biodiversità e le speculazioni finanziarie sui mercati delle materie prime (1). Il mondo dell’economia e della finanza, parte in causa di questa situazione, tenta di salvarsi la faccia approcciando la problematica alimentare e proponendo progetti e iniziative tese a ridurre la fame nel mondo. Spesso però queste iniziative sono molto discutibili e, dietro un encomiabile obiettivo, si nasconde la volontà di fare affari. Dopo la crisi finanziaria la Terra è diventata un business sicuro e redditizio. La giustificazione umanitaria diventa a sua volta un buon metodo per coprire gli investimenti in questo settore. Un buon esempio ci viene dal Wold Economic Forum (WEF) di Davos, dove si è dato vita ad un’iniziativa intesa a sviluppare un’agenda operativa “per soddisfare la sicurezza alimentare, lo sviluppo economico e gli obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso l’agricoltura”. Vediamo di che si tratta.
6 febbraio 2010
VERSO IL FALLIMENTO DEGLI STATI
I segnali sono chiari: i fondi pubblici miliardari utilizzati per salvare il settore bancario ed industriale hanno generato un debito impagabile e un rosso cronico nei conti di bilancio delle nazioni dell'euro (soprattutto in Grecia, Spagna e Portogallo). L'ombra del mancato pagamento del debito europeo, si è aggiunto ai dati negativi sulla disoccupazione negli Stati Uniti, terminando giovedi con il crollo dei mercati di Wall Street fino al resto dei mercati azionari mondiali.
5 febbraio 2010
IL DILEMMA DI BERLUSCONI: ISRAELE O IRAN?
di Gorka Larrabeiti
Accompagnato da 7 ministri ed un seguito di 100 persone, Berlusconi è arrivato in Israele in visita ufficiale di tre giorni ed ha cominciato a seminare verdetti. La “berlusconata” questa volta ha frugato nelle ferite più antiche e dolenti di questo mondo: l’attacco di Israele a Gaza fu “una giusta reazione”, per Silvio Berlusconi. Questo è quanto si è udito ieri nel Parlamento israeliano, dove è stato interrotto con applausi varie volte.
Per Mario Tedeschini di Repubblica, l’aggettivo “giusta” non era scritto nel testo originale della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiani. Berlusconi, sembra, lo abbia colorato con colori propri.
4 febbraio 2010
WASHINGTON PERSISTE NELLA SUA AGGRESSIONE CONTRO L'AMERICA LATINA
Eva Golinger, avvocato e ricercatrice venezuelano-americana, ha detto che la politica ostile degli Stati Uniti verso la regione è aumentata nel primo anno della nuova amministrazione, in particolare con il colpo di stato in Honduras e l'installazione di basi militari in Colombia.
LA GEOPOLITICA DEI GASDOTTI AD UN PUNTO DI SVOLTA
Il presidente del Turkmenistan Gurbanguli Berdymukhamedov (al centro) e il suo omologo iraniano Mahmoud Ahmadinejad (a sinistra) parlano con Ahamed Mohammed Ali, Presidente Banca Islamica di sviluppo (a destra) durante l'inaugurazione del nuovo gasdotto (Ashgabat, Turkmenistan, 6 gennaio 2010).
Il 6 Gennaio 2010, l'Iran e il Turkmenistan hanno inaugurato il gasdotto Dovletabat-Sarakhs-Khangiran, un progetto congiunto di portata eccezionale. Questo importante passo avanti potrebbe davvero rovesciare gli accordi della «Grande scacchiera» per il controllo dell' energia: gli Stati Uniti sono messi fuori gioco dai loro concorrenti, senza che questi ultimi ne provochino l'aggressione e lo spargimento di sangue di cui gli americani erano stati responsabili nel corso delle operazioni di sicurezza delle strade di accesso. Se il futuro dell'energia non è il petrolio ma di gas, allora il controllo del Medio Oriente potrebbe passare attraverso il bacino del Mar Caspio.
3 febbraio 2010
NOAM CHOMSKY: "LA PARTECIPAZIONE DIRETTA NELLA CREATIVITA'"
Intervista a Noam Chomsky
“I settori del potere non vorranno che la dissidenza cresca per lo stesso motivo per cui le aziende non metteranno i loro annunci su giornali come La Jornada”.
Creare qualcosa di nuovo in mezzo a tanto rumore. Questo è quanto ci proponiamo in Amauta: immaginare che un giornale che dia lo spazio per discutere seriamente sulla sofferenza, le oppressioni, i dubbi e speranze di chiunque voglia partecipare. Siamo costantemente bombardati di informazioni, ma non ci sentiamo bene informati, e teoricamente, la conoscenza porta potere, ma non ci siamo mai sentiti così impotenti. Queste frustrazioni che sentiamo sono reali. Ma da dove vengono e perché non possiamo affrontarle adeguatamente?
“I settori del potere non vorranno che la dissidenza cresca per lo stesso motivo per cui le aziende non metteranno i loro annunci su giornali come La Jornada”.
Creare qualcosa di nuovo in mezzo a tanto rumore. Questo è quanto ci proponiamo in Amauta: immaginare che un giornale che dia lo spazio per discutere seriamente sulla sofferenza, le oppressioni, i dubbi e speranze di chiunque voglia partecipare. Siamo costantemente bombardati di informazioni, ma non ci sentiamo bene informati, e teoricamente, la conoscenza porta potere, ma non ci siamo mai sentiti così impotenti. Queste frustrazioni che sentiamo sono reali. Ma da dove vengono e perché non possiamo affrontarle adeguatamente?
2 febbraio 2010
APPELLO PER HAITI
Foto di Fabio Cuttica (® http://haitifreelance.wordpress.com) Port-au-Prince HAITI
di Redazione www.selvas.org
L'Associazione di avvocati haitiani volontari AUMOHD, Action des Unité Motives pour une Haïti de Droit "è in dovere di lanciare un appello urgente a tutti i suoi amici e sostenitori, a tutti gli amici di Haiti per aiutarci tramite un contributo che ci possa permettere di supportare i senza tetto, ricostruire le infrastrutture distrutte dell'AUMOHD, e aiutare le famiglie in difficoltà."
SCHIAVITU' E MAFIA IN ITALIA
Di Matteo Dean
Lo scorso 7 gennaio, nella località di Rosarno, nell’estremo sud della penisola italiana, vicino a Reggio Calabria, la punta dello stivale italico, milgliaia di lavoratori immigrati, raccoglitori temporali di frutta -da qui i pregiati agrumi italiani- sono scesi per le strade del paese poco più di 15 mila abitanti per manifestare contro il razzismo del quale sono vittime. Il pretesto: poche ore prima qualcuno aveva sparato dalla sua macchina, contro un gruppo di cittadini immigrati che si incontravano fuori la struttura- un’ex fabbrica- che li ospitava. L’episodio, di per se riprovevole, in realtà ha completato una lunga lista di attacchi più o meno diretti verso la comunità di immigrati della zona.
1 febbraio 2010
CONTROLLO MENTALE: IL "GRANDE FRATELLO" PENSA PER NOI
Di Manuel Freytas
Rilassatevi, aspirate “energia positiva”, non vi caricate di “negativismo” con i problemi del mondo (stare bene con l’universo significa “stare bene con se stessi”), non deprimetevi con eccessi di riflessioni cosmiche inutili, non filosofate pensieri critici, agite in positivo, respirate “buona energia”, esercitate l' ”autorealizzazione creativa”, coltivate il corpo, coltivate i gusti, coltivate le amicizie, coltivate la famiglia, coltivate la moda, coltivate “sempre in positivo”, siate gentili, non rompete la corrente, lasciate che le cose “fluiscano” naturalmente, senza preconcetti, senza inquinanti, senza ideologie di cambiamento prestabilite, siate liberi, sopprimete i conflitti estenuanti e unitevi solidariamente nella grande rete planetaria del “Grande Fratello”: Lui che pensa (e risolve) i problemi del mondo per tutti noi.
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