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21 aprile 2017
Le (enormi) ricadute geopolitiche dell’imminente voto francese
Domenica 23 aprile si svolgerà il primo turno delle presidenziali francesi: è l’appuntamento chiave del 2017, capace di innescare e/o accelerare dinamiche che travalicano i confini dell’Esagono per abbracciare l’intero scacchiere mondiale. Il malessere sociale e le drammatiche condizioni in cui versa l’economia della Francia, pienamente ascrivibile tra i Paesi dell’europeriferia, hanno sgretolato il sistema politico transalpino, aprendo lo scenario di un inedito ballottaggio tra populisti di destra e populisti di sinistra: Marine Le Pen contro Jean-Luc Mélenchon. La sconfitta dei candidati europeisti accelererà la dissoluzione della moneta unica e dell’Unione Europea, compromettendo irreparabilmente l’intera architettura euro-atlantica edificata negli ultimi 70 anni: lo speculare rafforzamento della Russia dopo la vittoria di Marine Le Pen ed l’ingrossarsi del blocco euroasiatico rischiano di portare il sistema internazionale al carico di rottura.
Se il 2017 ha tutte le caratteristiche per essere definito “l’anno della frattura”, lo spartiacque tra il vecchio ordine mondiale “liberale” a guida angloamericana e l’avvento di un nuovo assetto internazionale, ebbene, c’è un appuntamento più decisivo degli altri, quello capace di dispiegare tutto il potenziale rivoluzionario dell’anno in corso: le presidenziali francesi.
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24 gennaio 2017
Francia: Assolto il caricaturista Zèon
Il 10 novembre 2016, il tribunale di alta istanza di Parigi, ha assolto il disegnatore Zéon, che tempo addietro era stato accusato di "antisemitismo".
Zeon era salito alla ribalta della cronaca perchè il suo lavoro grafico risalente al 2006-2011 venne giudicato inammisibile, dapprima dai media e poi dalla polizia. Zéon finì in carcere, criminalizzato per la sua critica corrosiva di Israele e la repressione indiscrimanata che applica ininterrottamente a danno dei Palestinesi.
E' davvero curioso che la giustizia francese che riconosce la piena libertà di espressione a Charlie Hebdo, ai suoi attacchi velenosi contro gli arabi e la religione cristiana e musulmana, metteva sotto accusa Zéon che ha come bersaglio il sionismo e la politica espansionista di Tel Aviv. La "libertà d'espressione", evidentemente, è selettiva e differenziata, e varia secondo i casi.
Zeon era salito alla ribalta della cronaca perchè il suo lavoro grafico risalente al 2006-2011 venne giudicato inammisibile, dapprima dai media e poi dalla polizia. Zéon finì in carcere, criminalizzato per la sua critica corrosiva di Israele e la repressione indiscrimanata che applica ininterrottamente a danno dei Palestinesi.
E' davvero curioso che la giustizia francese che riconosce la piena libertà di espressione a Charlie Hebdo, ai suoi attacchi velenosi contro gli arabi e la religione cristiana e musulmana, metteva sotto accusa Zéon che ha come bersaglio il sionismo e la politica espansionista di Tel Aviv. La "libertà d'espressione", evidentemente, è selettiva e differenziata, e varia secondo i casi.
28 dicembre 2015
La CIA dietro le armi utilizzate negli attacchi di Parigi
Un'arma utilizzata negli attacchi di Parigi del 13 novembre proviene da un fornitore d'armi in stretto contatto con la CIA
Allo stato almeno una delle pistole usate negli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre è stata acquistata dalla Century International Arms e poi ri-esportata in Europa. Uno dei più grandi fornitori di armi negli USA, la Century Arms ha stretti legami con la CIA ed è stata accusata in America ed in Europa di essere coinvolta in commercio illegale di armi.
La pistola, una M92 semiautomatica, è stata prodotta nelle fabbriche di armi Zastava, a Kragujevac, in Serbia. La scorsa settimana, il direttore della fabbrica Milojiko Brzakovic ha detto di aver verificato sui propri registri che sette pistole costruite dallo stabilimento sono state utilizzate negli attacchi di Parigi. La fabbrica ha distribuito diverse pistole all'interno della ex Jugoslavia prima della dissoluzione della repubblica federale, tra la restaurazione capitalista e la guerra civile negli anni novanta, ma ha consegnato una di queste pistole nel maggio 2013 alla Century Arms, con base a Delray Beach, in Florida.
Allo stato almeno una delle pistole usate negli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre è stata acquistata dalla Century International Arms e poi ri-esportata in Europa. Uno dei più grandi fornitori di armi negli USA, la Century Arms ha stretti legami con la CIA ed è stata accusata in America ed in Europa di essere coinvolta in commercio illegale di armi.
La pistola, una M92 semiautomatica, è stata prodotta nelle fabbriche di armi Zastava, a Kragujevac, in Serbia. La scorsa settimana, il direttore della fabbrica Milojiko Brzakovic ha detto di aver verificato sui propri registri che sette pistole costruite dallo stabilimento sono state utilizzate negli attacchi di Parigi. La fabbrica ha distribuito diverse pistole all'interno della ex Jugoslavia prima della dissoluzione della repubblica federale, tra la restaurazione capitalista e la guerra civile negli anni novanta, ma ha consegnato una di queste pistole nel maggio 2013 alla Century Arms, con base a Delray Beach, in Florida.
17 novembre 2015
Parigi, un evento militare
La tremenda strage di Parigi del 13 novembre 2015 non è solo un evento terroristico spettacolare. È anche un evento militare di notevole entità nel cuore di una grande metropoli europea. Abbiamo già visto in altre circostanze, nel corso degli ultimi 15 anni, una serie di attentati coordinati con precisione e con risorse organizzative capaci di creare forti shock stragisti in grandi città. La macabra contabilità accelera e aumenta ormai la frequenza dei massacri (a Beirut appena ieri).
Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo. Non c'è da stupirsi che essa abbia un peso militare sempre maggiore, essendo una legione di avventurieri istruiti con tecniche sofisticate, schierata su molteplici linee del fuoco geopolitiche, pronta a prestare i suoi servizi per demolire interi Stati, e allo stesso tempo ricca di coperture e sovvenzioni statali, persino degli Stati che ne subiscono le interferenze nella loro sicurezza nazionale. Non si penserà che non abbia conseguenze il fatto che i jihadisti europei arruolati nelle guerre di oggi si contino a migliaia. Si è creato un tipo di soldato che in Libia, in Siria e altrove non si vuole far rispondere alle convenzioni di Ginevra, per poter fare il massimo danno con il minimo di responsabilità.
Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo. Non c'è da stupirsi che essa abbia un peso militare sempre maggiore, essendo una legione di avventurieri istruiti con tecniche sofisticate, schierata su molteplici linee del fuoco geopolitiche, pronta a prestare i suoi servizi per demolire interi Stati, e allo stesso tempo ricca di coperture e sovvenzioni statali, persino degli Stati che ne subiscono le interferenze nella loro sicurezza nazionale. Non si penserà che non abbia conseguenze il fatto che i jihadisti europei arruolati nelle guerre di oggi si contino a migliaia. Si è creato un tipo di soldato che in Libia, in Siria e altrove non si vuole far rispondere alle convenzioni di Ginevra, per poter fare il massimo danno con il minimo di responsabilità.
15 novembre 2015
L'ISIS vuole farsi bombardare anche dalla Francia. Cosa c'è di strano?
All'ISIS non bastava venire bombardata dalla Russia (bombe vere) e dagli Stati Uniti (bombe misteriose che in un anno non hanno creato danni; testimoni sostengono che assomigliassero invece parecchio a rifornimenti). L'ISIS vuole che anche la Francia ora si faccia avanti per bombardarli e, possibilmente, che invii anche truppe di terra per combatterli meglio. Cosa c'è di strano?
Ha già annunciato simili attentati pure a Roma, Londra e Washington. Capirei quasi Washington che in teoria li sta bombardando da un anno (come detto con proiettili davvero misteriosi) ma Londra e soprattutto Roma cosa c'entrano? L'ISIS vuole quindi evidentemente farsi bombardare anche da Inghilterra e Italia, possibilmente da tutta l'Europa. Questa sì che è strategia! Chi non vorrebbe farsi bombardare da quanti più paesi possibili, soprattutto quando già la Russia ti sta facendo un mazzo tanto?
Ha già annunciato simili attentati pure a Roma, Londra e Washington. Capirei quasi Washington che in teoria li sta bombardando da un anno (come detto con proiettili davvero misteriosi) ma Londra e soprattutto Roma cosa c'entrano? L'ISIS vuole quindi evidentemente farsi bombardare anche da Inghilterra e Italia, possibilmente da tutta l'Europa. Questa sì che è strategia! Chi non vorrebbe farsi bombardare da quanti più paesi possibili, soprattutto quando già la Russia ti sta facendo un mazzo tanto?
A scanso di equivoci i terroristi a Parigi recavano con se i soliti passaporti[1] che tutti i terroristi sempre portano con sé in questi casi. La parola sempre è sottolineata. I terroristi di Charlie Hebdo dimenticarono il loro passaporto in auto[2]. I terroristi dell'11 settembre avevano con loro i passaporti più miracolosi del mondo poiché in grado sopravvivere alla nota esplosione con palla di fuoco che ci hanno più volte mostrato in TV ed il crollo di un paio di torri alte 500 metri[3].
14 novembre 2015
Ancora una strage, ancora Parigi, ancora strategia della tensione
“Peggio che a gennaio”, “peggio di Charlie Hebdo” sono i commenti a caldo dell’ennesima strage a Parigi, ancora di matrice islamista secondo le prime ricostruzioni.
Si tratta di un attacco in grande stile, peggiore di quelli verificatosi finora in Francia (Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015, Saint-Quentin-Favallier il 26 giugno e l’attacco al treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi il 21 agosto): è un attacco multiplo, coordinato e simultaneo: si tratta quindi di una rete terroristica con decine di affiliati che avrebbero operato nella capitale, per la seconda volta, senza essere intercettati dai radar dei servizi francesi. A distanza di neanche tre mesi dall’ultimo attentato, l’evento non è realisticamente credibile, a meno che non si accetti la totale incompetenza e fallibilità delle forze di sicurezza francesi.
28 febbraio 2015
Norman Finkelstein: Charlie Hebdo è sadismo e non satira
Nella Germania nazista, c’era un settimanale antisemita chiamato Der Stürmer.
Era diretto da Julius Streicher, famoso per per essere uno dei piu’
violenti sostenitori della persecuzione degli Ebrei durante gli anni
’30.
Cio’ che tutti ricordano di Der Stürmer, sono le sue macabre
caricature di Ebrei, le persone che dovevano affrontare la diffusa
discriminazione e persecuzione in quella epoca. Le sue rappresentazioni
avvallavano tutti i comuni stereotipi sugli Ebrei: il naso a uncino,
l’avidità, la lussuria.
"Mettiamo che ...nel mezzo della morte e distruzione, due giovani Ebrei si presentino senza invito ai quartier generali delle redazioni di Der Stürmer ed ammazzino lo staff per averli umiliati, degradati sminuiti, insultati," cosi dice Norman Finkelstein, a cui abbiamo fatto delle domande.
Finkelstein è professore di scienze politiche ed autore di
numerosi libri tra cui : “The Holocaust Industry” e “Method and
Madness.”
Leggi tutto..."Che reazione avrebbe davanti a questo?," ha detto Finkelstein.
14 febbraio 2015
La tendenza alla guerra dell'occidente e il radicalismo islamico
"…credo che gli sforzi per rovesciare il regime di Assad abbiano portato denaro in molte direzioni. (..) Per questo Qatar, Arabia Saudita e altri devono essere coinvolti per combattere le frange estremiste sunnite."
Daniel Benjamin, ex capo antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale."
Karl Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
1. Le conseguenze disastrose della distruzione degli Stati laici arabi
Il nemico è alle porte, anzi è già al di qua delle nostre porte. Questo ci dicono governi e mass media europei. Il concetto indiscusso, dopo l'attacco a Charlie Hebdo, è che l'Occidente, con i suoi valori di libertà, di opinione e di espressione, è stato gravemente colpito dal bestiale estremismo islamico. Di conseguenza, bisogna prepararsi alla guerra interna ed esterna.
Daniel Benjamin, ex capo antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale."
Karl Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
1. Le conseguenze disastrose della distruzione degli Stati laici arabi
Il nemico è alle porte, anzi è già al di qua delle nostre porte. Questo ci dicono governi e mass media europei. Il concetto indiscusso, dopo l'attacco a Charlie Hebdo, è che l'Occidente, con i suoi valori di libertà, di opinione e di espressione, è stato gravemente colpito dal bestiale estremismo islamico. Di conseguenza, bisogna prepararsi alla guerra interna ed esterna.
29 gennaio 2015
Libertà di parola, ragazze rapite, Dieudonné arrestato: il mondo alla rovescia
Quelli cui le ragazze Greta e Vanessa hanno portato sostegno e 12 milioni
Sulle nuove
operazioni Cia-Mossad-DGSE in
Francia (caccia al terrorista-dissidente, arresto di Dieudonné), Belgio (dove,
come Obama insegna con la sua killing
list, si infligge la pena di morte extragiudiziale alle cattive intenzioni,
immaginate da polizia e media), Italia (le donzelle anti-Assad liberate), mondo
(panico seminato con proclami di sfracelli jihadisti, perquisizioni, arresti),
si realizza la medesima union sacrée sinistronzi-fasciodestre,
dal “manifesto” a Giuliano Ferrara, sull’inconfutabilità della matrice
islamista di ogni nefandezza.
E’ l’apoteosi del matrimonio
stupidità-complicità, per ognuno dei quali termini si distribuisca la
responsabilità a piacere. Ne è espressione conclamata Giuliana Sgrena,
tsiprasiana, ex-ostaggio emerito e martire in servizio permanente effettivo. La
lacrimosa penna del giornale della blanda e compatibile socialdemocrazia
tsiprasiana, esulta per la liberazione delle due lombarde alla loro prima
crociata su tutta la prima pagina con il titolo “La diplomazia paga”. Sorvola
sulla circostanza che a pagare 12 milioni per la liberazione delle due ancelle
del terrorismo anti-siriano siamo noi
con quanto ci resta delle depredazioni renzusconiane (come siamo noi a
pagare con la libertà e la verità per i terrorismi globali dell’imperialismo e
del totalitarismo domestico) e che,
dunque, la diplomazia se ne stropiccia.
22 gennaio 2015
Charlie Hebdo: l'esecuzione di Amedy Coulibaly con le mani legate
L'’enorme responsabilità dei media occidentali nelle bugie, nelle morti e nella distruzione
Nota: il secondo video nei link è stato eliminato, ma è il primo video, appena precedente al secondo, che ha maggiori informazioni visive.
Questo video testimonia l’esecuzione di Amedy Coulibaly. Proviene da un sito internet tedesco, il video del blitz della polizia al supermercato kosher è in francese. Sul sito ci sono tre video. Il primo mostra ripetutamente Coulibaly, con le mani legate e disarmato, che viene fucilato e ucciso, mentre avrebbe potuto facilmente essere catturato.
21 gennaio 2015
Non possiamo essere tutti «Charlie Hebdo»
Gianfranco Uber, Italia |
Di Amedeo Curatoli - Resistenze.org
20 gennaio 2015
Dopo l'attacco contro Charlie Hebdo, Obama e Cameron si preparano per la guerra e la repressione
Il
primo ministro britannico David Cameron ha incontrato ieri il
presidente americano Barack Obama alla Casa Bianca per discutere
l'escalation militare perseguita dai due paesi nel Medio Oriente, le
nuove provocazioni della NATO contro la Russia e, dopo l'attacco contro Charlie Hebdo in Francia, di una maggiore repressione della polizia in nome della "guerra contro il terrorismo".
Di Chris Marsden e Jerry White
WSWS
Il giorno prima della riunione, Obama e Cameron avevano pubblicato un articolo comune sul Times di Londra del gruppo Murdoch. "Per affrontare i terroristi che ci minacciano, impegnandoci insieme contro le azioni aggressive della Russia e continuare i nostri sforzi per sviluppare la nostra crescita economica, continueremo a migliorare la sicurezza e la prosperità che il nostro popolo merita", hanno dichiarato.
I due leader - i cui paesi hanno commesso atti di tortura in violazione del diritto nazionale e internazionale, hanno lanciato guerre basate su menzogne e attuato misure da stato di polizia contro il proprio popolo - hanno scritto "Non permetteremo che la voce della libertà sia imbavagliata", e hanno aggiunto che "la nostra capacità di difendere le nostre libertà è radicata nella nostra forza economica e dei valori che ci stanno a cuore: la libertà di espressione, lo Stato di diritto e solide istituzioni democratiche".
Di Chris Marsden e Jerry White
WSWS
Il giorno prima della riunione, Obama e Cameron avevano pubblicato un articolo comune sul Times di Londra del gruppo Murdoch. "Per affrontare i terroristi che ci minacciano, impegnandoci insieme contro le azioni aggressive della Russia e continuare i nostri sforzi per sviluppare la nostra crescita economica, continueremo a migliorare la sicurezza e la prosperità che il nostro popolo merita", hanno dichiarato.
I due leader - i cui paesi hanno commesso atti di tortura in violazione del diritto nazionale e internazionale, hanno lanciato guerre basate su menzogne e attuato misure da stato di polizia contro il proprio popolo - hanno scritto "Non permetteremo che la voce della libertà sia imbavagliata", e hanno aggiunto che "la nostra capacità di difendere le nostre libertà è radicata nella nostra forza economica e dei valori che ci stanno a cuore: la libertà di espressione, lo Stato di diritto e solide istituzioni democratiche".
19 gennaio 2015
Charlie Hebdo: il terrorismo USA-NATO è il più grande assassino di giornalisti nel mondo
Sulla scia degli attentati terroristici perpetrati da sedicenti agenti di Al
Qaeda che hanno ucciso 12 persone, tra cui otto giornalisti della
rivista satirica francese Charlie Hebdo, l'elite e i media mainstream
occidentali, che esprimono la loro compassione e l'indignazione, non fanno altro che evidenziare la loro compiacenza nei confronti del
terrorismo di stato occidentale e israeliano.
Di Julie Lévesque
Mondialisation
Di Julie Lévesque
Mondialisation
Prima di esplorare più da vicino la questione, va osservato che gli
attentati di Parigi mostrano segni che indicano la possibilità di un
attacco di False Flag (falsa bandiera), ad esempio, la carta d'identità lasciata
in macchina da un terrorista. Questa ipotesi, però, non è oggetto di analisi e viene esclusa a priori, completamente ignorata dai media tradizionali.
Inoltre, uno dei presunti terroristi, Kouachi Cherif, ha detto ai media
francesi che era stato finanziato dall'ex leader di Al Qaeda, Anwar
Al-Awlaki, un religioso cittadino statunitense, che ha cenato al Pentagono pochi mesi dopo l'11
settembre.
Secondo il tenente colonnello Anthony Shaffer, cittadino degli Stati
Uniti, al-Awlaki "ha lavorato come triplo agente ed è stato una risorsa dell' FBI
prima dell'11 settembre" (Kurt Nimmo, FBI ammette che l'ospite al Pentagono Al-Awlaki ha lavorato per loro, Infowars 2 AGOSTO 2012).
18 gennaio 2015
La farsa della libertà di espressione
Dal
Palazzo dell'Eliseo all'indomani dei terribili omicidi in Francia della scorsa
settimana, l'ex presidente Nicolas Sarkozy ha condannato la violenza
come "un attacco alla civiltà". Ben pettinato, abbronzato ed elegantemente vestito, le sue solenni parole lo facevano apparire come l'incarnazione della "civiltà".
Si tratta di un restyling unico di un politico che è coinvolto in accuse di azioni illegali, corruzione e crimini di guerra.
Di Finian Cunningham
Dissidentvoice
Sarkozy non si preoccupava troppo di "civiltà", quando lui e i suoi alleati britannici lanciavano la campagna di bombardamenti della NATO in Libia nel marzo 2011, in palese violazione del mandato delle Nazioni Unite, attacchi che dopo sette mesi hanno portato all'omicidio del vecchio leader libico Muammar Gheddafi - dal quale Sarkozy in passato, compiaciuto e in gran segreto, aveva ricevuto donazioni per le sue campagne, prima di accoltellarlo alle spalle.
Si tratta di un restyling unico di un politico che è coinvolto in accuse di azioni illegali, corruzione e crimini di guerra.
Di Finian Cunningham
Dissidentvoice
Sarkozy non si preoccupava troppo di "civiltà", quando lui e i suoi alleati britannici lanciavano la campagna di bombardamenti della NATO in Libia nel marzo 2011, in palese violazione del mandato delle Nazioni Unite, attacchi che dopo sette mesi hanno portato all'omicidio del vecchio leader libico Muammar Gheddafi - dal quale Sarkozy in passato, compiaciuto e in gran segreto, aveva ricevuto donazioni per le sue campagne, prima di accoltellarlo alle spalle.
17 gennaio 2015
Neonazisti chiamano all’assassinio di disegnatori in Israele
Come
informa nella sua edizione di oggi, domenica
11, una cataratta di minacce si è riversata su Facebook contro i
disegnatori del prestigioso quotidiano israeliano Haaretz per
un’immagina pubblicata questo fine settimana.
In essa, su un fondo completamente nero, si legge
quanto segue:
“10 giornalisti assassinati nell’attacco a Charlie Hebdo a Parigi e 13 giornalisti assassinati nell’attacco della scorsa estate a
Gaza”. E, in mezzo, una legenda che dice “Io sono Charlie”, “Io sono Gaza”.
16 gennaio 2015
Io non sono Charlie….?
“Tutti siamo Charlie” proclama Libération.
Io no!
Non ho fatto una campagna a
favore del trattato di Maastricht. Non sono Charlie.
Non ho mai paragonato il Partito
Comunista al Fronte Nazionale. Non sono Charlie
Non ho mai appoggiato i
bombardamenti della NATO in Yugoslavia. Non sono Charlie.
Non ho mai fatto campagna per il
SI nel Referendum per la Costituzione Europea del 2005. Non sono Charlie.
Mai ho voluto affondare (far
sprofondare) Denis Robert né ho difeso il caso Clearstream. Non sono Charlie. (N.d.T.: allusione al giornalista che svelò nel 2001 un ‘affaire’ di corruzione nella vendita di navi da
guerra e i legami della compagnia finanziaria Clearstrem con i politici francesi).
Non ho mai pensato che Cuba sia
una dittatura. Non sono Charlie.
Non ho mai pensato che Chàvez
fosse un dittatore. Non sono Charlie.
15 gennaio 2015
Io NON sono Charlie
Solo una stupida sfida? |
Ok, siamo chiari. Non sono Musulmano. Mi
oppongo al terrorismo. Non parteggio neanche per la pena di morte.
Aborro il Takfirismo, Mi oppongo alla violenza come metodo per sostenere
un punto di vista politico o etico. Dò pieno sostegno al diritto di
parola, inclusi discorsi critici e umoristici.
Tuttavia questa mattina NON sono affatto Charlie.
Di fatto sono disgustato e nauseato dallo show malato di ipocrisie collettive riguardo gli assassini in Francia. Ecco perché:
Charlie Hebdo concorre per i Darwin Awards
Le persone di Charlie Hebdo sapevano
sarebbe successo qualcosa. Ecco cosa scrissi su di loro durante il mese
di Settembre 2012 quando pubblicarono la loro famosa caricatura del
Profeta Maometto: Degno dei Darwin Awards, se mi domandate.
Eccellente, “la banca dati genetica” della “Sinistra intrisa di caviale”
necessita pesantemente di una pulizia. Oggi sostengo pienamente le mie parole.
Da Charlie Hebdo ai segreti di stato, così si distinguono i fatti dai deliri
Si è letto e ancora si legge di tutto. Come fa un terrorista a
dimenticare la patente in macchina? Sul marciapiede dopo l’uccisione del
poliziotto non si vede traccia di sangue, dunque non è stato ucciso.
Bernard Maris, economista di fama che criticava la grande finanza
mondiale ucciso insieme a dei vignettisti: non sarà mica una
coincidenza. Gli autori delle stragi di Parigi dunque? Ovvio, i servizi
segreti dei paesi occidentali che in questo modo potranno scatenare una
guerra contro l’islam, come già successe dopo l’11 settembre quando
vennero invasi Afghanistan prima e Iraq dopo. Il complottismo è la merce
più apprezzata in questi anni, si sa.
Secondo Marcello Foa, intervistato da
ilsussidiario.net, ad alimentare queste teorie sono le stesse
istituzioni che, come dimostrano casi eclatanti, forniscono versioni
ufficiali non attendibili o si rifiutano di dire tutto quello che sanno.
12 gennaio 2015
Il piccolo particolare che i media non vi hanno raccontato della Marche Republicaine
"Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico." (Bertolt Brecht)
Per l'intera giornata di ieri, proprio quei media che in queste ore si dichiarano tanto gelosi della "libertà d'espressione" vi hanno mostrato questi signori con questa inquadratura:
Per l'intera giornata di ieri, proprio quei media che in queste ore si dichiarano tanto gelosi della "libertà d'espressione" vi hanno mostrato questi signori con questa inquadratura:
Per l'intera giornata di ieri, proprio quei media che in queste ore si dichiarano tanto gelosi della "libertà d'espressione" vi hanno mostrato questi signori con questa inquadratura:
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Spaventare la Francia: ieri il petroliere, oggi il banchiere
Bernard Maris |
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