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21 aprile 2023
L'illusione della medicina basata sull'evidenza
La medicina basata sulle evidenze è stata corrotta da interessi corporativi, da una regolamentazione fallimentare e dalla commercializzazione del mondo accademico, sostengono questi autori.
L'avvento della medicina basata sull'evidenza è stato un cambiamento di paradigma volto a fornire una solida base scientifica alla medicina. La validità di questo nuovo paradigma, tuttavia, dipende da dati affidabili provenienti da studi clinici, la maggior parte dei quali sono condotti dall'industria farmaceutica e riportati a nome di accademici di alto livello. Il rilascio al pubblico di documenti precedentemente riservati dell'industria farmaceutica ha fornito alla comunità medica preziose indicazioni sul grado di travisamento degli studi clinici sponsorizzati dall'industria.1234 Finché non si porrà rimedio a questo problema, la medicina basata sull'evidenza rimarrà un'illusione.
22 giugno 2022
Il programma di austerità della FED per ridurre i salari
Per Wall Street e i suoi sostenitori, la soluzione a qualsiasi inflazione dei prezzi è la riduzione dei salari e della spesa sociale pubblica. Il modo ortodosso per farlo è spingere l'economia in recessione per ridurre le assunzioni. L'aumento della disoccupazione obbligherà la manodopera a competere per posti di lavoro che pagano sempre meno man mano che l'economia rallenta.
Questa dottrina della guerra di classe è la prima direttiva dell'economia neoliberista. È la visione a tunnel dei manager delle aziende e dell'1%. La Federal Reserve e il FMI sono i suoi lobbisti più prestigiosi. Con Janet Yellen al Tesoro, la discussione pubblica sull'inflazione odierna viene inquadrata in modo da evitare di attribuire la colpa dell'aumento dell'8,2% dei prezzi al consumo alle sanzioni della Nuova Guerra Fredda dell'amministrazione Biden contro il petrolio, il gas e l'agricoltura russi,
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27 febbraio 2021
Il “sudicidio fatto (apposta) male” di Catricalà
Quando morì Raul Gardini ero giovane e vedevo la Montedison come un mito, quale effettivamente era. Ero anche piccolo azionista, già allora. Il giorno prima di morire Raul aveva detto in Foro Buonaparte che sarebbe andato da Di Pietro il giorno dopo a spiegare tutto. Sta di fatto che morì prima di andare in Procura, memore della morte di Gabriele Cagliari, anche quella una strana morte come spiegò nei dettagli il giudice Almerighi nel suo libro “Suicidi”(?)
Ve la faccio semplice: la prima Tangentopoli, a cui seguì la piccola Tangentopoli II tra il 2012 ed il 2014, fu costellata di episodi mai spiegati. Leggetevi il libro del giudice Almerighi, se lo trovate ancora, e capirete.Sappiate solo una cosa: l’epoca delle grandi privatizzazioni italiane che decretarono l’inizio della fine del Paese, iniziò proprio con la morte di Raul Gardini.
Ve la faccio semplice: la prima Tangentopoli, a cui seguì la piccola Tangentopoli II tra il 2012 ed il 2014, fu costellata di episodi mai spiegati. Leggetevi il libro del giudice Almerighi, se lo trovate ancora, e capirete.Sappiate solo una cosa: l’epoca delle grandi privatizzazioni italiane che decretarono l’inizio della fine del Paese, iniziò proprio con la morte di Raul Gardini.
15 febbraio 2021
Il pilota automatico e il caos
Fin da quando il caos virale irruppe nell’ordine del mondo già sconvolto dalla convulsione dell’autunno 2019, chi ha orecchie fini cominciò a percepire, là sotto, là dietro, il rumore di una disgregazione inarrestabile, il tuono sotterraneo dello scardinamento di tutti gli ordini: quello economico, quello geopolitico, e più importante di tutti, dell’ordine psichico.
Nessuno di questi ordini era mai stato ordinato, questo è vero. Ma i cardini più o meno tenevano: tra sofferenze immani, violenze intollerabili e crolli subitanei i cardini tenevano: la legge, il denaro, la super-cacofonica messa cantata del mediascape tenevano insieme un mondo senescente e disperato. Quando si misero a proliferare le invisibili particelle e il contagio si manifestò, quando la vicinanza dei corpi venne interdetta, a quel punto intuimmo che i cardini non avrebbero tenuto.
6 dicembre 2020
INDIA: Una rete di sicurezza per gli agricoltori
Perché l'agricoltura dovrebbe essere liberalizzata in India quando nella maggior parte dei paesi i governi la sovvenzionano?
Senza il sostegno del governo, gli agricoltori più piccoli dell'India sarebbero ancora più vulnerabili.I contadini indiani, in particolare, temono che le leggi agricole aprano la strada alle mega-imprese indiane.
Il 27 settembre, il presidente Ram Nath Kovind ha dato il suo consenso per tre controverse leggi agricole approvate dal Parlamento: la legge del 2020 sull'accordo relativo alle garanzie dei prezzi e ai servizi agricoli (FAPAFS), la legge del 2020 sulla promozione e l'agevolazione degli scambi e sulla facilitazione del commercio di prodotti agricoli (FPTC) e la legge sui prodotti di base 2020 (EC). Questi progetti di legge sono stati approvati dal Rajya Sabha (Consiglio di Stato, Camera Alta del Parlamento) con votazione orale, nonostante la richiesta dell'opposizione di una votazione registrata.
7 ottobre 2020
“Serve l’emissione di una moneta di Stato. Basta con l’Italia schiava degli stranieri”
Il Professor Paolo Maddalena è vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”. Ogni suo intervento apre molti spazi di riflessione. L’ultimo, pubblicato su lantidiplomatico.it, è uno di quelli da non perdere. Ne riprendiamo alcuni punti.
Scrive Maddalena: “Per quanto riguarda l’economia, c’è oscurità nelle proposte avanzate dal nostro governo, che si dibatte tra 557 proposte (tra loro scollegate) per l’utilizzo del Recovery fund, mentre non decide, come vorrebbero il Pd e lo stesso Visco, governatore della Banca d’Italia, per l’acquisizione dei prestiti del Mes. Nessuno ha capito che più l’Italia si indebita, più diviene schiava degli stranieri, ed è costretta a continuare a svendere le proprie fonti di produzione di ricchezza e, addirittura, l’intero territorio nazionale”.
Scrive Maddalena: “Per quanto riguarda l’economia, c’è oscurità nelle proposte avanzate dal nostro governo, che si dibatte tra 557 proposte (tra loro scollegate) per l’utilizzo del Recovery fund, mentre non decide, come vorrebbero il Pd e lo stesso Visco, governatore della Banca d’Italia, per l’acquisizione dei prestiti del Mes. Nessuno ha capito che più l’Italia si indebita, più diviene schiava degli stranieri, ed è costretta a continuare a svendere le proprie fonti di produzione di ricchezza e, addirittura, l’intero territorio nazionale”.
16 luglio 2020
Manifesto per la tutela della Specie Umana
Ben sappiamo come l’informazione sia lo specchio necessario per fornire quel feedback della coscienza collettiva indispensabile per il singolo individuo nell’orientamento del suo bisogno umano di essere e di capire ed ancor più importante per la collettività civile nel suo bisogno di avere un referente affidabile in cui riconoscersi come entità che vive, partecipa e si sviluppa nella costruzione del reale.
L’informazione è il senso stesso della dignità di vivere nella libertà possibile e condivisa dell’identità comune. È paragonabile agli specchietti retrovisori ed ai fari di un’auto come prolungamenti sensoriali del guidatore. A patto che sia lui a guidare, ovviamente.
La sensazione diffusa da molto tempo ormai è che, invece, ci sia una sorta di direttività esterna, una cappa opaca che filtra e predispone il flusso delle notizie riducendole ad una sorta di prescrizione di orientamento del pensiero e delle opinioni su una linea omogenea, diffusa su scala mondiale, che non ammette confronti o dubbi sull’interpretazione di eventi talvolta veri, spesso improbabili, ma a cui viene dato un risalto artificiale.
L’informazione è il senso stesso della dignità di vivere nella libertà possibile e condivisa dell’identità comune. È paragonabile agli specchietti retrovisori ed ai fari di un’auto come prolungamenti sensoriali del guidatore. A patto che sia lui a guidare, ovviamente.
La sensazione diffusa da molto tempo ormai è che, invece, ci sia una sorta di direttività esterna, una cappa opaca che filtra e predispone il flusso delle notizie riducendole ad una sorta di prescrizione di orientamento del pensiero e delle opinioni su una linea omogenea, diffusa su scala mondiale, che non ammette confronti o dubbi sull’interpretazione di eventi talvolta veri, spesso improbabili, ma a cui viene dato un risalto artificiale.
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31 maggio 2020
Nestlé e la privatizzazione dell'acqua: Il racconto di molte nazioni
A seguito di questo evento pubblico, i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte si sono riuniti per un workshop per scambiare informazioni e discutere possibili strategie comuni di resistenza a questa gigantesca multinazionale che si accaparra l'acqua. Dalle esperienze e dalle storie condivise da gruppi così diversi come il Collectif Eau 88 - della città di Vittel, Francia - Save Our Water - di Elora, Canada - o Michigan Citizens for Water Conservation - degli Stati Uniti - è emerso chiaramente che esiste un modello comune in tutti questi luoghi in cui Nestlé preleva l'acqua per i suoi impianti di imbottigliamento, contrariamente a quanto sostenuto da queste aziende che ogni problema è sempre e solo una questione locale.
28 maggio 2020
Morire di fame: La tirannia del nuovo coronavirus
Entro la fine del 2020 ci saranno più persone che moriranno di fame, disperazione e suicidio che per il nuovo coronavirus COVID-19. Noi, il mondo, ci troviamo di fronte a una pandemia della fame di grandi proporzioni, che supererà di gran lunga la "pandemia COVID-19". La pandemia della fame mi ricorda il film "The Hunger Games", dove alcune persone decidono cosa mangiare, chi può mangiare e chi morirà secondo le proprie capacità...
I media riferiranno poco, se non nulla, di questa pandemia. Questa pandemia della fame ha già cominciato a diffondersi.
I media riferiranno poco, se non nulla, di questa pandemia. Questa pandemia della fame ha già cominciato a diffondersi.
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10 marzo 2020
L’economia politica del Coronavirus
Il mondo, e l’Italia in particolare, è ormai stravolto dall’emergenza Coronavirus (Covid-19). Non è certo questa la sede per discutere degli aspetti medici dell’epidemia, con quasi 100.000 contagiati dalla Cina (80.000) alla Germania (400), dall’Iran (3.500) agli Stati Uniti (150). Ma non tutto è appannaggio dei tecnici della medicina, e la gestione dell’epidemia da parte del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha una dimensione economica, dunque politica, profonda.
L’importanza della dimensione economica del problema si coglie immediatamente a partire da una semplice considerazione. Nel discutere degli effetti del contagio del Covid-19, si usa prendere come un dato il tasso di letalità (ossia il rapporto tra deceduti e contagiati), indicato nell’ordine del 3,4% dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, posta una determinata mortalità intrinseca della malattia, quel dato dipende in misura importante dalla capacità del SSN di gestire la diffusione del virus: quel tasso di mortalità corrisponde infatti ad una situazione, quale quella iniziale, in cui le strutture sanitarie sono in grado di accogliere i pazienti e garantirgli un trattamento adeguato alla gravità dello stato di salute.
L’importanza della dimensione economica del problema si coglie immediatamente a partire da una semplice considerazione. Nel discutere degli effetti del contagio del Covid-19, si usa prendere come un dato il tasso di letalità (ossia il rapporto tra deceduti e contagiati), indicato nell’ordine del 3,4% dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, posta una determinata mortalità intrinseca della malattia, quel dato dipende in misura importante dalla capacità del SSN di gestire la diffusione del virus: quel tasso di mortalità corrisponde infatti ad una situazione, quale quella iniziale, in cui le strutture sanitarie sono in grado di accogliere i pazienti e garantirgli un trattamento adeguato alla gravità dello stato di salute.
2 novembre 2019
Dipendenti pubblici di uno Stato privatizzato
Parallelamente al processo di privatizzazione dei pubblici servizi si è trasformato il rapporto di pubblico impiego e con le esternalizzazioni in campo ci sono lavoratori più divisi e con meno diritti.
Alla fine del 1800 emerse la necessità di disciplinare il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, fino ad allora avente natura puramente privatistica, in maniera differenziata rispetto al privato.
Se alcune motivazioni erano ragionevoli (garantire al dipendente pubblico, figura di servitore dello Stato e garante dell'imparzialità della pubblica amministrazione una certa indipendenza dai politici), altre erano completamente negative (evitare la sindacalizzazione, la politicizzazione, il diritto di sciopero ecc). Per cui il rapporto di lavoro, sia collettivo che individuale veniva regolato esclusivamente dalla legge e da atti amministrativi, escludendo ogni forma di contrattazione. E anche il contenzioso fra dipendenti e PA venne demandato alla giustizia amministrativa e non a quella civile.
Alla fine del 1800 emerse la necessità di disciplinare il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, fino ad allora avente natura puramente privatistica, in maniera differenziata rispetto al privato.
Se alcune motivazioni erano ragionevoli (garantire al dipendente pubblico, figura di servitore dello Stato e garante dell'imparzialità della pubblica amministrazione una certa indipendenza dai politici), altre erano completamente negative (evitare la sindacalizzazione, la politicizzazione, il diritto di sciopero ecc). Per cui il rapporto di lavoro, sia collettivo che individuale veniva regolato esclusivamente dalla legge e da atti amministrativi, escludendo ogni forma di contrattazione. E anche il contenzioso fra dipendenti e PA venne demandato alla giustizia amministrativa e non a quella civile.
15 settembre 2019
Via i Benetton dalle Autostrade!
Lo scandalo dei report truccati: neanche questo basterà a togliergli le concessioni?
«Nazionalizzare le autostrade», scrivemmo a caldo lo scorso anno subito dopo la tragedia (ed il crimine) di Genova. In quei giorni diversi esponenti dell'allora governo gialloverde, con Di Maio in testa, dicevano di voler intanto togliere le concessioni ad Autostrade per l'Italia (Aspi), ovvero ai Benetton.Poi le cose andarono in maniera ben diversa. Non solo il Pd prese le difese della società autostradale, non solo la grande stampa sistemica tuonò per settimane sulla minaccia delle penali da pagare, ma fu la Lega - in ambito governativo - a stoppare ogni iniziativa di revoca delle concessioni.
Gli argomenti di quella campagna pro-Benetton furono i soliti di sempre. Quando si toccan lorsignori il garantismo dei loro amici è sempre commovente. Mica vorrete affamare i Benetton per un solo incidente, mica è stata colpa loro! E soprattutto, mica vorrete tornare allo "statalismo", viva il privato e la sua mitica efficienza!
12 settembre 2019
La Svezia verso l'abolizione del denaro contante
![]() |
"Preparatevi alla valuta mondiale" |
Le banche private svedesi avranno così terminato una campagna a lungo termine che annuncia una nuova era che potrebbe di fatto sigillare la fine del monopolio monetario dello Stato e quindi apre loro prospettive di reddito finora insospettate. Tuttavia, i rischi e gli effetti collaterali di questo sviluppo sono enormi e l'unico vantaggio possibile per il cliente finale è e rimane la "comodità".
Di Jens Berger
Schweden und die Abschaffung des Bargelds
Quando si tratta del trionfo dei sistemi di pagamento senza contanti, la Svezia viene spesso presentata come pioniera. In Svezia, puoi già pagare un parchimetro e servizi igienici pubblici tramite l'applicazione sul tuo smartphone e persino i senzatetto, secondo i resoconti dei media, hanno lettori di carte e terminali per pagamenti senza contanti. Resta da vedere se è vero, ma è cinico in tutto.
29 agosto 2019
L'Amazzonia in fiamme e Petrobrás venduta alle multinazionali: è la fine della sovranità del Brasile.
La devastazione delle foreste è un aspetto terrificante della distruzione della sovranità nazionale. Si tratta di un crimine contro il paese commesso dal governo Bolsonaro.
L'abbattimento di alberi e gli incendi, grazie all'incompetenza complice del governo, rappresentano un'aggressione alla sovranità nazionale grave quanto la vendita di società pubbliche strategiche del Brasile, come la Petrobras, prevista per il 2022. Il disastro ambientale e la privatizzazione sono pericolosi, perché mentre alcune decisioni economiche possono essere riviste e revocate, l'estinzione della più grande foresta tropicale del mondo e la vendita della settima compagnia petrolifera più grande del mondo sono irreversibili.
L'abbattimento di alberi e gli incendi, grazie all'incompetenza complice del governo, rappresentano un'aggressione alla sovranità nazionale grave quanto la vendita di società pubbliche strategiche del Brasile, come la Petrobras, prevista per il 2022. Il disastro ambientale e la privatizzazione sono pericolosi, perché mentre alcune decisioni economiche possono essere riviste e revocate, l'estinzione della più grande foresta tropicale del mondo e la vendita della settima compagnia petrolifera più grande del mondo sono irreversibili.
10 luglio 2019
La teologia dei Mercati
Oggi sottostiamo alla teologia dei mercati (se ce lo chiedono i mercati, o l’Europa, ce lo chiede Dio). Goebbels lo sapeva benissimo: “ripeti una cosa dieci, cento, mille volte, finché non diventa vera”. Oggi abbiamo un potenziale tecnologico che è in grado di trasformare direttamente gli archetipi del nostro inconscio. Il neoliberismo ha come scopo fondamentale la distruzione della psiche umana. Se prima c’era un conflitto tra la parte di noi che voleva studiare e quella che voleva divertirsi, o tra quella che voleva una famiglia e quella che perseguiva l’individualismo, adesso il potere di quel conflitto è amplificato cento volte.
18 aprile 2019
Bamiyan, Babilonia, Palmira, Notre Dame
I Budda di Bamiyan sono stati distrutti da una setta intollerante che pretendeva di seguire l’Islam. Tutta l’Asia buddista era in lutto. In Occidente è stato a malapena notato.
Quello che restava delle rovine di Babilonia e del museo Nabucodonosor è stato occupato, saccheggiato e vandalizzato da una base di Marines usamericani durante l’operazione Shock and Awe [Colpisci e terrorizza] nel 2003. L’Occidente non ha notato niente.
A Palmira, un’oasi leggendaria sulla Via della Seta, vaste parti della città sono state distrutte da un’altra setta intollerante che pretendeva di seguire l’Islam, sotto la protezione di certi « servizi d’intelligence » occidentali. Anche in questo caso, l’Occidente non ha notato niente.
Quello che restava delle rovine di Babilonia e del museo Nabucodonosor è stato occupato, saccheggiato e vandalizzato da una base di Marines usamericani durante l’operazione Shock and Awe [Colpisci e terrorizza] nel 2003. L’Occidente non ha notato niente.
A Palmira, un’oasi leggendaria sulla Via della Seta, vaste parti della città sono state distrutte da un’altra setta intollerante che pretendeva di seguire l’Islam, sotto la protezione di certi « servizi d’intelligence » occidentali. Anche in questo caso, l’Occidente non ha notato niente.
28 ottobre 2018
Bolsonaro, Trump tropicale o Mussolini coloniale?
La prima cosa che dobbiamo stabilire è, in quale momento storico viviamo. Crediamo che questo sia un processo di crisi del neoliberismo, a causa delle enormi contraddizioni generate; ma che, tuttavia, trova la sua strada per manipolare la sua egemonia nel pensiero popolare, per dare un orientamento violento alla vita politica, generando un movimento ancorato a una cultura religiosa o messianica che manipola la povertà e la quasi sempre opportunista classe media conducendola verso un conflitto armato interno, come è successo in Colombia, Argentina, Perù, ecc. e anche nei governi considerati "progressisti". Ma cos'è questa crisi del neoliberismo?
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17 ottobre 2018
Il neoliberismo produce miseria e povertà E' ora di nazionalizzare!
Intervista de l'AntiDiplomatico al direttore scientifico del Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali del sindacato USB in vista della manifestazione del 20 ottobre a Roma per le nazionalizzazioni
Finalmente in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni. A determinare il ritorno d’attualità di questo argomento cruciale per l’economia di una nazione hanno sicuramente contribuito le polemiche suscitate dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova. Evento che ha palesato il fallimento totale della privatizzazione delle autostrade italiane. Assurte a simbolo del fallimento di una strategia politica ultra-ventennale.
Finalmente in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni. A determinare il ritorno d’attualità di questo argomento cruciale per l’economia di una nazione hanno sicuramente contribuito le polemiche suscitate dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova. Evento che ha palesato il fallimento totale della privatizzazione delle autostrade italiane. Assurte a simbolo del fallimento di una strategia politica ultra-ventennale.
È datato 1993 infatti, all’epoca c’era il governo Amato, l’avvio della strategia che ha portato lo Stato a ritirarsi dall’economia. In ossequio ai dettami del neoliberismo. Dove tutto deve essere lasciato alla gestione della cosiddetta mano invisibile del mercato. Il fallimento di una siffatta teoria economica è sotto gli occhi di tutti. Con un’Italia in piena devastazione economica e sociale.
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18 settembre 2018
Ponti crollati e ponti bombardati
«L'immagine è davvero apocalittica, sembra che una bomba sia caduta sopra questa importantissima arteria»: così un giornalista ha descritto il ponte Morandi appena crollato a Genova, stroncando la vita di decine di persone.
Parole che richiamano alla mente altre immagini, quelle dei circa 40 ponti serbi distrutti dai bombardamenti Nato del 1999, tra cui il ponte sulla Morava meridionale dove due missili colpirono un treno facendo strage dei passeggeri.
Per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane fornite dal governo D'Alema, 1100 aerei effettuarono 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili. Furono sistematicamente smantellate le strutture e infrastrutture della Serbia, provocando migliaia di vittime tra i civili.
Parole che richiamano alla mente altre immagini, quelle dei circa 40 ponti serbi distrutti dai bombardamenti Nato del 1999, tra cui il ponte sulla Morava meridionale dove due missili colpirono un treno facendo strage dei passeggeri.
Per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane fornite dal governo D'Alema, 1100 aerei effettuarono 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili. Furono sistematicamente smantellate le strutture e infrastrutture della Serbia, provocando migliaia di vittime tra i civili.
11 settembre 2018
11 settembre: Ultimo discorso di Salvador Allende
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