Visualizzazione post con etichetta Aldo Moro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Aldo Moro. Mostra tutti i post
23 giugno 2023
I file declassificati rivelano il ruolo britannico nelle armate del terrore Gladio della NATO
I file britannici appena declassificati gettano una luce inquietante sulle origini e sul funzionamento interno dell'Operazione Gladio, un complotto segreto della NATO che schierava milizie terroristiche fasciste in tutta Italia. Le spie di Londra hanno applicato queste lezioni in Ucraina?
I file del Ministero degli Esteri britannico recentemente declassificati hanno aggiunto dettagli inquietanti alla storia dell'Operazione Gladio. L'operazione segreta è stata scoperta nel 1990, quando l'opinione pubblica ha appreso che la CIA, l'MI6 e la NATO addestravano e dirigevano un esercito clandestino di unità paramilitari fasciste in tutta Europa, impiegando i propri mezzi per minare gli avversari politici, anche attraverso falsi attacchi terroristici.
9 maggio 2022
Mafia, 'ndrine, Gladio: tutti i punti oscuri del caso Moro
9 maggio 1978 - Alle 13.30 in via Caetani viene trovato il corpo del presidente Dc ucciso dalle Br
Ci sono due storie parallele che raccontano il delitto Moro. La prima è quella terribile ma rassicurante contenuta nelle versioni ufficiali e nei racconti dei brigatisti che hanno sequestrato e ucciso il presidente della Dc. La seconda è una infinita, interminabile, rizomatica proliferazione di piste, complotti, misteri, bugie, tradimenti, depistaggi, che parte da domande serie e dubbi inaggirabili, passa attraverso mille ricostruzioni giudiziarie, parlamentari, storiche e giornalistiche, e arriva fino ai bordi estremi del terrapiattismo e della paranoia.
13 gennaio 2019
Carlo Palermo: ''Sono un sopravvissuto alla rivelazione di alcuni segreti di Stato''
Carlo Palermo, già giudice istruttore presso il Tribunale di Trento (prima) e di Trapani (poi), ha scritto un libro (La Bestia-ed. Sperling & Kupfer) in cui ripercorre diversi accadimenti che lo hanno visto protagonista anche in prima persona. Palermo, oggi avvocato, è infatti un sopravvissuto di quella strage del 2 aprile 1985, anche nota come strage di Pizzolungo, che lo vedeva come obiettivo e che spazzò via le vite di Barbara Rizzo, 30 anni, e dei suoi figli, i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, di appena 6 anni.
A 33 anni di distanza la richiesta di verità e giustizia su quel delitto è ancora forte ed è più che mai necessario comprendere ciò che è avvenuto in merito a questa storia. Una vicenda che ha segnato profondamente Carlo Palermo il quale, anche dopo aver lasciato la magistratura nel 1990, non ha mai smesso di indagare sui rapporti tra mafia e Stato. Anche se per l'attentato sono stati condannati i boss mafiosi, appare evidente che a voler eliminare il magistrato non fosse solo Cosa nostra.
A 33 anni di distanza la richiesta di verità e giustizia su quel delitto è ancora forte ed è più che mai necessario comprendere ciò che è avvenuto in merito a questa storia. Una vicenda che ha segnato profondamente Carlo Palermo il quale, anche dopo aver lasciato la magistratura nel 1990, non ha mai smesso di indagare sui rapporti tra mafia e Stato. Anche se per l'attentato sono stati condannati i boss mafiosi, appare evidente che a voler eliminare il magistrato non fosse solo Cosa nostra.
Labels:
Aldo Moro,
Attentato,
Berlusconi,
BR,
CIA,
Giovanni Falcone,
Giustizia,
Italia,
Mafia,
Massoneria,
P2,
Paolo Borsellino,
Saddam Hussein,
Sovranità,
Terrorismo,
Usa
7 novembre 2018
25 agosto 2018
Economia sostenibile e produzione del denaro possibile…
Alcuni di voi non sapranno che attualmente non è lo Stato a emettere la carta moneta ma sono delle banche private, sia pur denominate Banca d’Italia od attualmente BCE, che si sono appropriate del diritto di emettere carta moneta per conto dello Stato, il quale a sua volta ripaga questo debito con l’emissione di Buoni del Tesoro che vengono posti in vendita dalle banche stesse guadagnandoci ulteriormente. Perciò capirete che per risolvere il problema del debito pubblico e degli interessi pagati e restituire allo Stato la sua dignità ed autonomia finanziaria è assolutamente necessario che l’emissione cartacea del denaro ritorni allo Stato. Inoltre siccome attualmente non c’è più alcuna trasferibilità fra la moneta ed il suo equivalente in oro ciò significa che -di fatto- il denaro che circola è semplice carta colorata e che in qualsiasi momento il suo valore convenzionale può scomparire del tutto.
16 aprile 2018
Todo modo: genesi del film che “anticipò” l’assassinio di Aldo Moro
Quarant’anni fa si consumava il delitto cardine dell’Italia repubblicana: il rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e la sua esecuzione da parte delle Brigate Rosse. Con la morte di Moro fu definitivamente stroncato il disegno di portare il PCI al governo, il “compromesso storico” che Moro aveva meticolosamente intessuto e che nel marzo del 1978 era sul punto di concretizzarsi. L’ipotesi di un governo DC-PCI era da scongiurare ad ogni costo, non soltanto perché avrebbe messo in forse la permanenza dell’Italia della NATO ma anche, e forse sopratutto, perché avrebbe rafforzato il suo ruolo nel quadrante mediterraneo, ponendo su basi più solide la politica estera di Moro. Contro questa eventualità si scagliò, nel corso degli anni ‘70, il mondo culturale liberal e anglofilo: con “Todo Modo”, uscito nelle sale in vista delle elezioni del 1976, si inscenò persino l’esecuzione del presidente della DC.
Il compromesso storico ucciso al cinema
5 aprile 2018
Via Fani 1978
In realtà sono tutti dei bugiardi e dei complici. Complici di coloro che diressero le operazioni. Non tutti allo stesso modo, come non tutti sono ugualmente cretini.
Abbiamo assistito da poco al quarantennale dell’inizio della fine della democrazia italiana. Abbiamo scoperto che tutti i capi delle Brigate Rosse ancora viventi, sono in libertà. E parlano (alcuni) o straparlano (altri). Come la Balzerani. Quest’ultima, con la sua battuta sulle vittime che sono diventate “un mestiere”, ci conferma che anche i cretini possono fare la storia.
In realtà sono tutti dei bugiardi e dei complici. Complici di coloro che diressero le operazioni. Non tutti allo stesso modo, come non tutti sono ugualmente cretini. Chi più, chi meno, non hanno mai detto quello che sapevano, o che non possono non aver capito in questi quarant’anni (a meno che non siano imbecilli totali e inguaribili a ogni cura). Qualcuno ha detto “scusate”, ma senza capire nemmeno perché avrebbe dovuto scusarsi.
I più silenziosi di questi anni (pochi), sono quelli che sapevano di più. E sono quelli che hanno mentito di più, come Mario Moretti. Loro sapevano, sia perché erano essi stessi gli infiltrati, sia perché, essendo stati infiltrati da altri, fecero i loro calcoli e lasciarono fare.
Perché hanno taciuto e mentito?
Abbiamo assistito da poco al quarantennale dell’inizio della fine della democrazia italiana. Abbiamo scoperto che tutti i capi delle Brigate Rosse ancora viventi, sono in libertà. E parlano (alcuni) o straparlano (altri). Come la Balzerani. Quest’ultima, con la sua battuta sulle vittime che sono diventate “un mestiere”, ci conferma che anche i cretini possono fare la storia.
In realtà sono tutti dei bugiardi e dei complici. Complici di coloro che diressero le operazioni. Non tutti allo stesso modo, come non tutti sono ugualmente cretini. Chi più, chi meno, non hanno mai detto quello che sapevano, o che non possono non aver capito in questi quarant’anni (a meno che non siano imbecilli totali e inguaribili a ogni cura). Qualcuno ha detto “scusate”, ma senza capire nemmeno perché avrebbe dovuto scusarsi.
I più silenziosi di questi anni (pochi), sono quelli che sapevano di più. E sono quelli che hanno mentito di più, come Mario Moretti. Loro sapevano, sia perché erano essi stessi gli infiltrati, sia perché, essendo stati infiltrati da altri, fecero i loro calcoli e lasciarono fare.
Perché hanno taciuto e mentito?
28 marzo 2018
Sequestro Aldo Moro: Sentenza di Morte
Italia, 1976. Le Brigate Rosse danno il via alla stagione detta degli Anni di Piombo. La Democrazia Cristiana vince le elezioni politiche ma il Partito Comunista conquista il 34% dei voti. Il Presidente della DC Aldo Moro propone l’alleanza con il Pci di Enrico Berlinguer, aprendo la possibilità all’ingresso del più grande partito comunista occidentale nell’area di Governo. Un’ipotesi che si rivela ben presto scomoda a troppi. Non piace agli Stati Uniti. Non piace ai potenti dell’economia. Non piace a gran parte delle forze di polizia e dei Servizi segreti. Non piace alla loggia massonica segreta P2.
23 marzo 2018
40 anni dopo l'assassinio di Moro le risposte che mancano alla verità
IL RUOLO DELLA P2 E DI COSSIGA, DEGLI AMERICANI E DEL VATICANO FINO AL PATTO D’OMERTÀ TRA BR E STATO
![]() |
A. Moro con H. Kissinger |
La verità avanza troppo lentamente nelle nebbie delle complicità e delle connivenze internazionali, indicibili ma ormai facilmente intuibili, che hanno impedito che si facesse piena luce sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro. La vulgata ufficiale, la pax tra brigatisti e lo stato basata sul famoso memoriale Morucci benedetto dalla Dc, è sempre meno credibile. Il protagonista instancabile della ricerca della verità è Sergio Flamigni, classe 1925 (iscritto al Pci clandestino nel 1941 e capo di stato maggiore della 29esima brigata Gap “Gastone Sozzi”) parlamentare comunista dal 1968 al 1987, e componente delle commissioni parlamentari d’inchiesta sul Moro, Antimafia e sulla loggia P2. E’ autore di numerosi e approfonditi saggi sul caso Moro e sull’eversione. Ecco che cosa ci dice oggi, a quarant’anni da via Fani.
21 marzo 2018
Rapimento e morte di Aldo Moro. Intervista a Paolo Cucchiarelli
Conversazione con l'autore del libro "L’ultima notte di Aldo Moro", edito da Ponte alle Grazie, in uscita il 12 aprile
Saggista, giornalista parlamentare e investigativo per oltre vent’anni, Paolo Cucchiarelli ha seguito le commissioni d’inchiesta sui casi politico-giudiziari più eclatanti degli ultimi anni: Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II, Gladio, Tangentopoli, la vicenda Mitrokhin. Ha all’attivo diverse pubblicazioni su queste vicende. Nel 2012 ha pubblicato “Il segreto di Piazza Fontana”, che ha ispirato il film di Marco Tullio Giordana “Romanzo di una strage”. Sua anche una famosa intervista esclusiva per l’Ansa, nel giugno 2008, al terrorista Carlos sugli eventi che portarono all’omicidio Moro. È invece del 2016 il libro “Morte di un presidente” che contiene delle importanti rivelazioni sull’omicidio di Aldo Moro e a cui seguirà un nuovo capitolo intitolato “L’ultima notte di Aldo Moro”, in uscita il 12 aprile per i tipi di Ponte alle Grazie. L’intervista a Formiche.net è la prima ad essere rilasciata sulle nuove rivelazioni dell’inchiesta del giornalista.
Saggista, giornalista parlamentare e investigativo per oltre vent’anni, Paolo Cucchiarelli ha seguito le commissioni d’inchiesta sui casi politico-giudiziari più eclatanti degli ultimi anni: Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II, Gladio, Tangentopoli, la vicenda Mitrokhin. Ha all’attivo diverse pubblicazioni su queste vicende. Nel 2012 ha pubblicato “Il segreto di Piazza Fontana”, che ha ispirato il film di Marco Tullio Giordana “Romanzo di una strage”. Sua anche una famosa intervista esclusiva per l’Ansa, nel giugno 2008, al terrorista Carlos sugli eventi che portarono all’omicidio Moro. È invece del 2016 il libro “Morte di un presidente” che contiene delle importanti rivelazioni sull’omicidio di Aldo Moro e a cui seguirà un nuovo capitolo intitolato “L’ultima notte di Aldo Moro”, in uscita il 12 aprile per i tipi di Ponte alle Grazie. L’intervista a Formiche.net è la prima ad essere rilasciata sulle nuove rivelazioni dell’inchiesta del giornalista.
18 marzo 2018
The MORO Files
1) Aldo Moro il Politico
Aldo Moro è stato uno dei politici più importanti del nostro paese. Da Presidente del Consiglio ha istituito la scuola media obbligatoria, ha fatto costruire autostrade, è stato l’unico ad aver stampato moneta sovrana senza passare dalla Banca d’Italia. Poi si è messo in testa di realizzare la “democrazia compiuta” e qui sono cominciati i guai…
Aldo Moro è stato uno dei politici più importanti del nostro paese. Da Presidente del Consiglio ha istituito la scuola media obbligatoria, ha fatto costruire autostrade, è stato l’unico ad aver stampato moneta sovrana senza passare dalla Banca d’Italia. Poi si è messo in testa di realizzare la “democrazia compiuta” e qui sono cominciati i guai…
Le foto inedite di Aldo Moro con Pecorelli e Mattarella: tre delitti mai chiariti
Gli scatti mai visti di tre uomini che condivideranno lo stesso tragico destino. Moro ucciso nel '78, Pecorelli nel '79, Mattarella nel 1980. Queste straordinarie immagini sono conservate nel centro documentazione Sandro Flamigni.
14 marzo 2018
Hanno assassinato Aldo Moro, Salvador Allende, Olof Palmer... La democrazia ha vinto!
Lo stato è innocente, La NATO non c'entra...
Noi massocapitalisti della NATO esportiamo e importiamo troppa democrazia, bombardando i civili in Europa e nel mondo a scopo didattico, per permettere alle donne di non portare il chador in Afghanistan, ai nazisti di andare al potere in Polonia e Ukraina, ai fascisti di ammazzare i comunisti Kurdi in Turchia, ai ras di Egitto e Libia di far fuori i sindacalisti, all’Arabia Saudita di dare all’Isis armi italiane. Esportiamo e importiamo troppa democrazia, e forse il mondo sarebbe più sano se noi ne esportassimo un po’ di meno.
Ma non bisogna dirlo, non è Politically Correct, che la NATO ha esportato “Democrazia” anche nel nostro paese, con le stragi e gli omicidi mirati della strategia della tensione, prima e dopo il muro. Anzi, dopo il crollo del Muro gli appetiti americani sono cresciuti, e hanno ordinato alla nostra classe dirigente di quintuplicare le spese militari, mentre vengono impiantati altri missili con testate nucleari scavalcando il nostro Parlamento e stracciando la nostra Costituzione.
10 gennaio 2018
Turchia: come si esce dalla NATO
I rapporti tra la Turchia e le istituzioni euro-atlantiche, in peggioramento da anni, sono ormai prossimi alla rottura: se la tentata rivoluzione colorata di Gezi Park del 2013 ha segnato l’inizio del gelo, il fallito golpe del luglio 2016 ha impresso lo slancio finale all’uscita di Ankara dall’orbita occidentale. Le manovre mediatico-finaziarie-giudiziarie per piegare Recep Erdogan si sono rivelate fallimentari, grazie al sostegno offerto dal blocco euroasiatico (Cina-Russia-Iran): la Turchia sarà dunque con grande probabilità il primo membro a lasciare la NATO, riducendo ulteriormente l’influenza atlantica nella regione e, soprattutto, fornendo un prezioso esempio a chi aspirasse a seguirla.
Uscire dalla NATO è possibile: il caso turco farà scuola
9 settembre 2017
“A Genova in via Fracchia fu un'esecuzione”: rivelazioni sulla strage BR legata al Caso Moro
«A Riccardo Dura spararono un unico colpo alla nuca. Non andò come dissero i carabinieri». Così rivela all'Espresso Luigi Grasso, autore della denuncia che ha riaperto l'inchiesta sull'irruzione del 1980 nel covo genovese delle Br. Un blitz che interessa anche alla Commissione Moro: nell'appartamento sarebbero stati nascosti documenti del presidente Dc. Ma nei rapporti successivi all'operazione non ve ne è traccia
Un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Genova riapre le indagini sull'irruzione dei carabinieri nel covo delle Brigate rosse di via Fracchia, trentasette anni dopo il blitz in cui persero la vita quattro esponenti della colonna genovese delle Brigate rosse. Sul covo genovese delle Br si stanno concentrando anche le indagini della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e l'uccisione di Aldo Moro: nell'archivio brigatista sarebbero stati tenuti documenti relativi alla prigionia dello statista ucciso il 9 maggio 1978.
6 luglio 2017
Abu Sharif: ‘Gli Usa dietro al rapimento di Aldo Moro’
Sono rivelazioni che destano scalpore, anche se non proprio inaspettate, quelle rilasciate oggi, 26 giugno, di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ‘caso Moro’ da Bassam Abu Sharif, ex leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Flpl). Secondo Sharif, i responsabili del rapimento dello statista democristiano Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo 1978 a Roma, non potevano essere i membri delle Brigate Rosse, ma il governo degli Stati Uniti d’America.
L’ex guerrigliero palestinese mette in luce alcuni aspetti tecnici dell’agguato di via Fani, dicendosi convinto che le Br non possedessero la “professionalità” necessaria per uccidere 5 guardie del corpo, lasciando incolume l’ostaggio.
Inoltre, sostiene Sharif, l’eliminazione di Moro avrebbe fatto parte di una strategia di sottomissione politico-economica portata avanti dagli Usa.
L’ex guerrigliero palestinese mette in luce alcuni aspetti tecnici dell’agguato di via Fani, dicendosi convinto che le Br non possedessero la “professionalità” necessaria per uccidere 5 guardie del corpo, lasciando incolume l’ostaggio.
Inoltre, sostiene Sharif, l’eliminazione di Moro avrebbe fatto parte di una strategia di sottomissione politico-economica portata avanti dagli Usa.
11 aprile 2017
Caso Moro: e adesso rimettiamo in carcere gli assassini a piede libero
9 marzo 2017
Una solidarietà dovuta...
«Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano» Franz Kafka
Checchè se ne dica per ragioni anche anagrafiche e per l'invitabile flusso di un tempo che tutto cancella e rimuove, sono ormai pochi i giornalisti, gli studiosi, i ricercatori e gli storici che si occupano di analizzare e di interpretare la stagione più travagliata e tragica della nostra Repubblica costellata da stragi mirate e indiscriminate, dal linguaggio della violenza e del piombo, dai tentativi più o meno seri di golpe e da veri e presunti "misteri". Pochi sono gli addetti ai lavori realmente competenti e preparati che, ognuno sulla base della propria specializzazione e professionalità, ancora oggi si arrovellano cuore e cervello per conferire un senso a una storia che troppo spesso è stata convenientemente effigiata con le stimmate del caos e della casualità.
Non si può che convenire sul fatto che, nel novero di costoro, non si può escludere anche una bravissima scrittrice e giornalista investigativa come Stefania Limiti, una professionista seria e preparata, abituata non a imporre superficialmente strampalate o convenienti teorie "complottiste" ma a raccogliere e a vagliare attentamente gli elementi documentali e testimoniali a sua disposizione per poi interpretarli in maniera unitaria e coesa. Dopotutto un esercizio difficile e scomodo che comporta anche il rischio di incorrere in errori o inconsapevoli omissioni, rischio tanto più probabile quando ci si confronta con una realtà comunque magmatica e delicata come i cosiddetti "misteri" che hanno marchiato la storia della nostra fragile e travagliata Repubblica.
Non si può che convenire sul fatto che, nel novero di costoro, non si può escludere anche una bravissima scrittrice e giornalista investigativa come Stefania Limiti, una professionista seria e preparata, abituata non a imporre superficialmente strampalate o convenienti teorie "complottiste" ma a raccogliere e a vagliare attentamente gli elementi documentali e testimoniali a sua disposizione per poi interpretarli in maniera unitaria e coesa. Dopotutto un esercizio difficile e scomodo che comporta anche il rischio di incorrere in errori o inconsapevoli omissioni, rischio tanto più probabile quando ci si confronta con una realtà comunque magmatica e delicata come i cosiddetti "misteri" che hanno marchiato la storia della nostra fragile e travagliata Repubblica.
Labels:
Aldo Moro,
Banche,
Berlusconi,
BR,
CIA,
Democrazia,
Fascismo,
Gladio,
Israele,
Italia,
Mafia,
Mossad,
NATO,
P2,
Riflessioni,
SISDE,
Sismi,
Terrorismo,
Usa
27 gennaio 2017
L' ex br Morucci e il gen. dei Carabinieri Mori, lavorano insieme in una società di "intelligence"
Valerio Morucci, capo delle Brigate Rosse a Roma, dichiarò a Fabrizio Caccia del Corriere della Sera: "Quando esci, il lavoro non te lo dà nessuno, perché sei quel che sei". Morucci invece è stato assunto a tempo indeterminato da una società romana. La notizia è però che la società era amministrata fino al novembre del 2014 dal suo ex cacciatore: il generale Mario Mori, già parte dell' antiterrorismo ai tempi in cui Morucci feriva, uccideva o sequestrava i nemici della rivoluzione, poi a capo del Ros dei Carabinieri e del Sisde, il servizio segreto civile che ora si chiama Aisi.
La società che ha dato il posto a Morucci non è una qualsiasi società di intelligence e sicurezza. La G Risk è di proprietà del principale collaboratore di Mori, l' ex colonnello dei carabinieri ed ex dirigente dei servizi segreti Giuseppe De Donno, imputato con Mori a Palermo al processo Trattativa Stato-Mafia.
20 gennaio 2017
Caso Moro: le zone grigie della ‘versione Morucci’
La Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani e l’assassinio di Aldo Moro ha deciso di ascoltare, questa sera, l’ex brigatista Valerio Morucci in merito alle contraddizioni emerse tra i racconti, forniti nel corso degli anni, dall’autore della telefonata che annunciava la morte di Aldo Moro e le ricostruzioni dell’organo istituito dal Parlamento nel 2014. Morucci, militante di Potere Operaio e dal 1976 membro della colonna romana delle Brigate Rosse, dovrà fare chiarezza sui diversi aspetti ancora misteriosi riguardanti l’agguato di Via Fani: la dinamica, il numero dei presenti e chi ha premuto il grilletto. Il racconto dell’ex brigatista infatti, coincide solo in parte, con quanto riportato dai testimoni presenti sul tipo di armi utilizzate e sul numero, ancora oggi imprecisato, di componenti dell’unità che ha compiuto la strage e il sequestro.
Le audizioni programmate dalla Commissione presieduta da Giuseppe Fioroni, servono a far luce sulle «zone grigie» descritte dalla relazione approvata il 20 dicembre 2016. Le conclusioni di quel documento che, a detta della stessa Commissione, «non esauriscono la complessità della vicenda Moro», parlano della necessità di chiarire il significato di alcune «omissioni investigative». Le ‘sviste’ più importanti, secondo quanto riportato, riguarderebbero la vicenda del bar Olivetti, frequentato da persone collegate alla malavita romana e calabrese, e del suo titolare Tullio Olivetti, «figura poco approfondita», nonostante fosse emerso «un suo possibile ruolo criminale tra il 1977 e il 1978».
Iscriviti a:
Post (Atom)