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16 gennaio 2020
L'USAmerica intensifica la sua guerra "democratica" del petrolio in Medio Oriente
I media mainstream evitano accuratamente di discutere il metodo dietro l'apparente follia dell'America nell'assassinio del generale della Guardia rivoluzionaria islamica Qassem Soleimani, che ha segnato l'inizio del nuovo anno. La logica alla base di questo assassinio era un'applicazione della politica mondiale statunitense di lunga data, non solo un'eccentricità personale dell'impulsivo Donald Trump. L'assassinio del leader militare iraniano Soleimani è stato in effetti un atto di guerra unilaterale in violazione del diritto internazionale, ma è stato un passo logico in una strategia statunitense di lunga data. E' stato esplicitamente autorizzato dal Senato nella legge di finanziamento del Pentagono approvata l'anno scorso.
L'assassinio aveva lo scopo di intensificare la presenza statunitense in Iraq per mantenere il controllo delle riserve petrolifere della regione e per sostenere le truppe wahhabite in Arabia Saudita (Isis, Al-Qaeda in Irak, Al Nusra e altre divisioni di quella che è a tutti gli effetti la legione straniera degli USA-America) a sostegno del controllo statunitense sul petrolio del Medio Oriente come stampella per il dollaro USA. Questa rimane la chiave per comprendere questa politica, e il motivo per cui sta crescendo, non svanendo.
L'assassinio aveva lo scopo di intensificare la presenza statunitense in Iraq per mantenere il controllo delle riserve petrolifere della regione e per sostenere le truppe wahhabite in Arabia Saudita (Isis, Al-Qaeda in Irak, Al Nusra e altre divisioni di quella che è a tutti gli effetti la legione straniera degli USA-America) a sostegno del controllo statunitense sul petrolio del Medio Oriente come stampella per il dollaro USA. Questa rimane la chiave per comprendere questa politica, e il motivo per cui sta crescendo, non svanendo.
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2 agosto 2019
Israeliani, ascoltate Mandela!
Poniamo che chiunque critichi l’occupazione israeliana sia un antisemita, come sostiene l’efficiente macchina propagandistica israeliana. E che tutti i sostenitori del movimento boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (bds) desiderino la distruzione d’Israele. Infine poniamo che Israele non sia uno stato d’apartheid, e che perfino la sua brutale occupazione dei territori palestinesi in realtà non sia tale.
Cosa direbbero i propagandisti sionisti in risposta alle dichiarazioni di Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela e continuatore della sua eredità? Lo accuseranno di antisemitismo? Sosterranno che è mosso da interessi malvagi? Che forse prende soldi dal gruppo Stato islamico (Is)? Che è al servizio del Qatar? Che è un neonazista come Jeremy Corbyn?
Si può dire di tutto. Si può anche continuare a crogiolarsi nella dottrina morale di Donald Trump, adottare il punto di vista del presidente delle Filippine, considerare quello ungherese un vero amico e considerare quello brasiliano un faro di giustizia. Si può approvare una legge in cui si chiede a ogni comune di seguire l’esempio illuminato di Petah Tikva, dedicando una piazza a Trump.
Si può dire di tutto. Si può anche continuare a crogiolarsi nella dottrina morale di Donald Trump, adottare il punto di vista del presidente delle Filippine, considerare quello ungherese un vero amico e considerare quello brasiliano un faro di giustizia. Si può approvare una legge in cui si chiede a ogni comune di seguire l’esempio illuminato di Petah Tikva, dedicando una piazza a Trump.
20 marzo 2019
Greta Revenge
L'OLIGARCHIA, VESTITA DA SINISTRA, CI HA TOLTO I DIRITTI.
VESTITA DI VERDE, CI LEVERÀ IL RESTO.
La bambina per conto suo va a Davos e fa "tremare i potenti".
Quegli stessi potenti che stanno uccidendo 400 bambini al giorno in Yemen, e 22mila al mondo da sempre di fame, che hanno ucciso Sankara e altri ventidue capi africani, Mattei, Moro, Kennedy, Gheddafi, Saddam Hussein; che hanno fatto 228 anni di guerra su 260 di esistenza, 110 colpi di stato.....
Quelli che spendono per ogni bambino che muore di fame 60mila dollari al giorno in armi, invece di 60 centesimi per salvarlo....
VESTITA DI VERDE, CI LEVERÀ IL RESTO.
La bambina per conto suo va a Davos e fa "tremare i potenti".
Quegli stessi potenti che stanno uccidendo 400 bambini al giorno in Yemen, e 22mila al mondo da sempre di fame, che hanno ucciso Sankara e altri ventidue capi africani, Mattei, Moro, Kennedy, Gheddafi, Saddam Hussein; che hanno fatto 228 anni di guerra su 260 di esistenza, 110 colpi di stato.....
Quelli che spendono per ogni bambino che muore di fame 60mila dollari al giorno in armi, invece di 60 centesimi per salvarlo....
Quei potenti che in 26 posseggono più dei 3,7 miliardi più poveri.
15 gennaio 2018
Muore l'ISIS, nasce il BSF
Gli
americani proprio non riescono a rinunciare al loro sogno
imperialistico. Evidentemente ce l'hanno nel DNA. E'
ancora fresca la sconfitta della loro adorata ISIS da parte dei
russi, che già gli omini verdi del Pentagono si stanno ingegnando
per creare un'altra forza militare che possa destabilizzare la Siria. La
nuova genialata di Washington si chiama BSF, che significa Border
Security Force (forza di sicurezza di confine), che sta venendo
impiantata nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia.
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
12 gennaio 2018
Soldati latinoamericani convertiti in mercenari per l'Impero e le imprese
Il presidente Juan Manuel Santos vuole che la Colombia sia un partner dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) in modo che i militari esperti nelle lotte contro i guerriglieri assumano funzioni internazionali nelle missioni belliche che la NATO dispiega in tutto il mondo, secondo gli interessi imperiali statunitensi e dei suoi partner europei. Tuttavia, il governo colombiano tace in modo vergognoso sulla realtà dei suoi soldati che sono stati trasformati in mercenari dagli Stati Uniti e dai suoi uomini d'affari che privatizzano le guerre per accumulare milioni di dollari in cambio della vita di colombiani prevalentemente, ma ci sono anche cileni, panamensi e i salvadoregni, secondo rapporti di fonti affidabili e, sporadicamente, giornali come il New York Times e agenzie internazionali come BBC Mundo e RT.
Il Medio Oriente è diventato l'area più conflittuale e violenta della terra. Centinaia di persone muoiono ogni giorno in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Kuwait, Pakistan e gli ebrei sionisti aumentano il numero ogni giorno uccidendo palestinesi indifesi.
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11 gennaio 2018
Verso la completa digitalizzazione di denaro e lavoro
L’altro giorno, mi servivano soldi e cercavo un bancomat in un centro commerciale. Non c’era nessuno sportello automatico. Una settimana fa, in quel centro commerciale c’era ancora un’agenzia di una banca locale – ma non c’è più, lo spazio vuoto sarà riempito da uno Starbucks. Ho chiesto in giro – non ci saranno più bancomat in questo centro commerciale – e questo schema si sta ripetendo più e più volte in tutta la Svizzera e in tutta l’Europa occidentale. Le macchine bancomat gradualmente ma sempre più velocemente stanno scomparendo, non solo dai centri commerciali ma anche dagli angoli delle strade. Sarà la Svizzera il primo paese dove sarà pienamente operativo il denaro digitale.
Questo nuovo modello di vita senza denaro contante viene progressivamente e brutalmente imposto a svizzeri e europei in generale – dato che nessuno sta dicendo che cosa sta veramente succedendo dietro le quinte. Se mai, si sta dicendo alla popolazione che pagare diventerà molto più facile.
6 gennaio 2018
Le armi passano di mano dalla CIA all’ISIS in meno di due mesi
Come documenta Zero Hedge, i media mainstream fingono di accorgersi solo oggi che le armi segretamente fornite dal governo USA ai ribelli siriani finivano regolarmente nelle mani dei terroristi islamici. Dopo aver ridicolizzato in passato qualsiasi legame tra il sostegno USA ai “ribelli moderati” e gli armamenti a disposizione dei terroristi, oggi riconoscono lo schema, riducendolo però a un disguido dovuto a carenze nei controlli. In realtà che il flusso di armi dal governo americano ai ribelli passasse da questi all’ISIS era noto almeno dal 2014, e nonostante ciò l’intelligence americana alla guida di Obama continuava ad alimentarlo, sperando che potesse servire per destabilizzare il legittimo governo siriano di Assad.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
16 dicembre 2017
I nemici dell'America: chi c'è sulla lista?
Per circa due decenni gli USA hanno tenuto una lista di nazioni nemiche da affrontare, attaccare, indebolire e rovesciare. Lo sforzo imperialista di rovesciare i paesi nemici è stata operativa a diversi livelli di intensità, in dipendenza da due considerazioni: il livello di priorità e il grado di vulnerabilità per un'operazione di "cambio di regime". I criteri per qualificare un "paese nemico" e la sua posizione nella lista degli obiettivi prioritari nell'impegno degli USA per un maggior dominio globale, così come la sua vulnerabilità ad una vittoriosa operazione di cambio di regime saranno l'argomento di questo saggio.
Concluderemo discutendo le prospettive realistiche per le future opzioni imperialiste.
La priorità dei nemici degli USA
Gli strateghi dell'imperialismo considerano criteri politici, economici e militari nell'identificare i nemici ad alta priorità.
I paesi che seguono sono a priorità alta nella lista dei nemici:
Concluderemo discutendo le prospettive realistiche per le future opzioni imperialiste.
La priorità dei nemici degli USA
Gli strateghi dell'imperialismo considerano criteri politici, economici e militari nell'identificare i nemici ad alta priorità.
I paesi che seguono sono a priorità alta nella lista dei nemici:
15 dicembre 2017
Paul Craig Roberts: "L’America cammina verso l’Armageddon
L’ostilità orchestrata verso Russia, Cina, Iran e Corea del Nord protegge il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/della sicurezza, convincendo l’opinione pubblica americana che gli Stati Uniti sono minacciati da nemici. Mantiene anche vive le speranze del Partito Democratico che Trump possa essere rimosso dal suo incarico, e ha impedito al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia.
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14 dicembre 2017
Gli errori delle armi intelligenti: Vittime civili dei bombardamenti aerei “di precisione” in Iraq ed in Siria
L’eliminazione definitiva dell’Isis in Iraq ed in Siria è vicina, ma, benché possa essere la sconfitta di questi mostruosi movimenti, è stata raggiunta solo a costo di grandi distruzioni e perdite di vite umane. Questa è la nuova faccia della guerra che i governi cercano di nascondere: un numero limitato di truppe da combattimento a terra chiama devastanti attacchi aerei compiuti dagli aeroplani, dai missili e dai droni, siano essi americani o russi, per spianare la strada alla loro avanzata.
Di Patrick Cockburn
I governi fingono che le guerre aeree oggi siano molto diverse dal Vietnam mezzo secolo fa quando le città erano notoriamente “distrutte per poter essere salvate”. In questi giorni le forze aeree – siano gli americani in Iraq, i russi in Siria od i sauditi in Yemen – affermano che queste distruzioni di massa non avvengono più grazie alla maggiore precisione delle loro armi: usando un singolo cecchino, una stanza in una casa può presumibilmente essere colpita senza danneggiare una famiglia che si accovaccia terrorizzata nella stanza accanto.
Di Patrick Cockburn
I governi fingono che le guerre aeree oggi siano molto diverse dal Vietnam mezzo secolo fa quando le città erano notoriamente “distrutte per poter essere salvate”. In questi giorni le forze aeree – siano gli americani in Iraq, i russi in Siria od i sauditi in Yemen – affermano che queste distruzioni di massa non avvengono più grazie alla maggiore precisione delle loro armi: usando un singolo cecchino, una stanza in una casa può presumibilmente essere colpita senza danneggiare una famiglia che si accovaccia terrorizzata nella stanza accanto.
La vendita di armi di alta precisione molto costose a paesi come l’Arabia Saudita è persino giustificata come misura umanitaria volta a ridurre le vittime civili.
20 agosto 2017
Terrorismo in Catalogna: Non è stato l’ISIS
Gli episodi, si tratta di tre momenti di attacco, distinti ma collegati, ci dicono che qualcosa è cambiato nelle strategie, nella tattica e nel Brand dei terroristi.
L’unico ad averlo notato è stato @Giuseppe Santomartino in un suo post che non ritrovo più.
Evito di proposito di parlare di morti e ” sangue sulle ramblas” come fanno gli pseudo giornalisti de @ il messaggero e mi concentro sui fatti acclarati con un paio di commenti personali.
L’ISIS – posto che abbia mai avuto una consistenza da Stato organizzato, ora non l’ha più e ha cambiato nome – essendosi evidentemente fuso con le cellule marocchine, numerose, efficaci e silenti, e da che era ” Siria e Irak” è diventato ufficialmente ” Stato Islamico” tout court.
La ” rivendicazione” è ambigua ed evita di battere la grancassa, come usava fare, in prima persona.
17 luglio 2017
Alcune domande scomode sul terrorismo
Di fronte ai continui massacri di esseri umani perpetrati negli ultimi anni attraverso attentati in Asia, Africa, Nord America ed Europa, si dovrebbe cominciare a porre pubblicamente alcune domande semplici ma fondamentali.
Sanno le nostre società, ad esempio, che i Fratelli Musulmani furono creati per volere dell'impero britannico per assicurare il suo dominio in Egitto e nell'Asia Occidentale (quello che è stato chiamato “Medio Oriente”)? Che esso ha creato divisioni e in tal modo ha cercato di far fronte ai progetti sovranisti, laici e di sinistra che si erano sollevati contro la sua dominazione? Per caso qualcuno ha informato la nostra gente che Al-Qaeda fu creata alla fine degli anni 70 dagli Stati Uniti per rovesciare il legittimo governo afghano? Questo governo aveva avviato una politica economica di inclusione delle diverse classi popolari, un ampio programma di alfabetizzazione e anche una riforma agraria. Aveva ottenuto che migliaia di donne potessero frequentare l'università e che occupassero funzioni e cariche pubbliche. I talebani USA hanno messo fine a tutto ciò. La desolazione della situazione sociale di oggi in Afghanistan ci viene mostrata solo in parte dai nostri telegiornali. Dell'inferno che stanno vivendo le donne, solo una piccola parte.
15 giugno 2017
Gli USA bombardano la Siria col fosforo bianco
Il bombardamento della coalizione internazionale è avvenuto con il temibile fosforo bianco, ed ha colpito una città dove si trovano centinaia di migliaia i civili innocenti. Sono decine i morti civili, una sessantina secondo gli attivisti della città, anche se il numero non è preciso.
Alcuni attivisti di Raqqa hanno fotografato il momento in cui le bombe al fosforo bianco cadono sulla loro città, illuminando il cielo di un tetro spettacolo di morte.
Le bombe sono state lanciate dalla coalizione internazionale anti Isis (guidata proprio dagli USA).
Il fosforo bianco è una delle armi chimiche più terribili in assoluto.
8 giugno 2017
Zbigniew Brzezinski: Il grande architetto del terrorismo moderno
È morto da pochi giorni Zbigniew Brzezinski, uno degli ispiratori della politica estera americana dai tempi della guerra russo-afghana fino al recente conflitto in Siria, uno dei più geniali e spietati ideatori della violenza imperialista statunitense. The AntiMedia ne riassume l’eredità: la costruzione metodica dell’estremismo islamico, di al-Qaeda, la destabilizzazione sistematica del Medio Oriente, l’induzione di uno stato di tensione continua contro la Russia.
Zbigniew Brzezinski, ex consulente per la sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter, è morto lo scorso venerdì in un ospedale della Virginia, all’età di 89 anni. Sebbene il New York Times ammetta che l’ex consulente del governo fosse un “falco della teoria strategica”, travisare la sua eredità come se fosse, per il resto, infinitamente positiva, non è così semplice come l’establishment vorrebbe credere.
Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’ISIS — e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’ISIS — la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno.
Zbigniew Brzezinski, ex consulente per la sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter, è morto lo scorso venerdì in un ospedale della Virginia, all’età di 89 anni. Sebbene il New York Times ammetta che l’ex consulente del governo fosse un “falco della teoria strategica”, travisare la sua eredità come se fosse, per il resto, infinitamente positiva, non è così semplice come l’establishment vorrebbe credere.
Mentre il Regno Unito si destreggia con la “minaccia terroristica” ai più alti livelli, dopo un attacco devastante ispirato dall’ISIS — e mentre le Filippine entrano in uno stato di legge marziale quasi totale, dopo la devastazione ispirata dall’ISIS — la morte di Brzezinski giunge al momento giusto, come stimolo a una comprensione più profonda dell’origine del terrorismo moderno.
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3 giugno 2017
Attentato di Manchester: quello che non sappiamo
Il 22 maggio alle 22:30 circa una bomba è stata fatta detonare al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, a Manchester, Regno Unito. Molto è emerso sulla stampa nazionale e sulla TV in merito all'attentato. Ma ci sono alcune cose che non sappiamo.
Nelle prime ore della mattina del 23 maggio - circa alle 2:35 ora locale - la NDTV attraverso il Washington Post ha dichiarato in modo abbastanza categorico che: "funzionari USA, parlando in modo anonimo, hanno identificato l'assaltatore come Salman Abedi. Non hanno fornito informazioni sulla sua età o nazionalità, e i funzionari britannici hanno rifiutato di fornire commenti sull'identità del sospettato".
Ciò è stato reso pubblico in un momento in cui la Polizia britannica e i servizi di sicurezza stavano rifiutando di rilasciare qualsiasi dichiarazione su chi fossero secondo loro gli attentatori, perché al momento stavano affrontando le conseguenze del disastro.
Ci si domanda come dei "funzionari USA" che richiedevano di restare anonimi potessero correttamente identificare l'individuo quattro ore dopo il disastro da una distanza di 3500 miglia, in particolare quando la Polizia britannica e i servizi di sicurezza continuavano a non fornire alcuna dichiarazione.
Nelle prime ore della mattina del 23 maggio - circa alle 2:35 ora locale - la NDTV attraverso il Washington Post ha dichiarato in modo abbastanza categorico che: "funzionari USA, parlando in modo anonimo, hanno identificato l'assaltatore come Salman Abedi. Non hanno fornito informazioni sulla sua età o nazionalità, e i funzionari britannici hanno rifiutato di fornire commenti sull'identità del sospettato".
Ciò è stato reso pubblico in un momento in cui la Polizia britannica e i servizi di sicurezza stavano rifiutando di rilasciare qualsiasi dichiarazione su chi fossero secondo loro gli attentatori, perché al momento stavano affrontando le conseguenze del disastro.
Ci si domanda come dei "funzionari USA" che richiedevano di restare anonimi potessero correttamente identificare l'individuo quattro ore dopo il disastro da una distanza di 3500 miglia, in particolare quando la Polizia britannica e i servizi di sicurezza continuavano a non fornire alcuna dichiarazione.
23 maggio 2017
Un attentato emotivo, mediatico e politico. Che spiana la strada a una nuova pax mediorientale
Azzardo ipotesi a caldo riguardo l’attentato di Manchester, dove -nel momento in cui sto scrivendo – hanno perso la vita 22 persone, mentre altre 59 sono rimaste ferite. Si parla di un kamikaze, come a Parigi nel 2015 ma un qualcuno che, se fosse confermata l’ipotesi, ha atteso il momento del deflusso dall’arena a fine concerto per farsi esplodere, in un’area esterna vicino alla biglietteria, quindi per ottenere il massimo effetto, senza correre il rischio di dover eludere i controlli di sicurezza per poter entrare nella struttura. Insomma, morti per la deflagrazione più effetto calca della gente che scappa. Allo Stade de France, come dissero gli inquirenti, di fatto i kamikaze si suicidarono, facendosi esplodere all’esterno della struttura ma quando la partita era in corso: uno, addirittura, andò a farsi brillare in un vialetto senza uscita.
Restano due cose strane: il fatto che sia circolata in tempi brevissimi la notizia che fosse stato identificato l’attentatore (se fosse stato davvero un kamikaze, ci sarebbe voluto più tempo e una gran fortuna), smentita solo in parte poco fa dal capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, (il quale ha detto che non poteva confermare né se l’identità fosse stata scoperta, né se si trattasse di un cittadino britannico) e quello che a parlare per primi di attentatore suicida siano stati funzionari USA, come riportato da SkyNews britannica. Come mai questa certezza dall’altra parte dell’Oceano?
Restano due cose strane: il fatto che sia circolata in tempi brevissimi la notizia che fosse stato identificato l’attentatore (se fosse stato davvero un kamikaze, ci sarebbe voluto più tempo e una gran fortuna), smentita solo in parte poco fa dal capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, (il quale ha detto che non poteva confermare né se l’identità fosse stata scoperta, né se si trattasse di un cittadino britannico) e quello che a parlare per primi di attentatore suicida siano stati funzionari USA, come riportato da SkyNews britannica. Come mai questa certezza dall’altra parte dell’Oceano?
19 maggio 2017
L’esperienza di Trump ci libera dal falso idolo della democrazia
Il bombardamento della Siria ha regalato all’amministrazione Trump un mese di tregua, ma non è stato seguito dall’auspicata rottura dei rapporti tra Casa Bianca e Cremlino. La visita a Washington del ministro degli Esteri russo ha innescato un furioso attacco contro Donald Trump, col chiaro intento di paralizzarne l’azione: l’oligarchia euro-atlantica rifiuta qualsiasi riconciliazione con la Russia. La presidenza di Trump non sarà comunque un’esperienza inutile: dopo i governi tecnocratici in Europa, il recente golpe bianco in Brasile ed le elezioni francesi sporcate dalla strategia della tensione e dall’eliminazione politica degli avversari, l’accanimento contro Trump testimonia che l’idolo delle democrazia è ormai al tramonto.
L’impossibile riavvicinamento alla Russia
L’indice di gradimento di Donald Trump tra i “populisti” statunitensi ed europei è inversamente proporzionale a quello goduto presso l’establishment: scesa ai minimi termini in occasione del bombardamento sulla Siria dello scorso 6 aprile, la sua popolarità tra i movimenti anti-sistema sta conoscendo un rimbalzo in questi giorni, complici le manovre per defenestrarlo. È quasi certo che l’amministrazione Trump si concluderà (prematuramente o meno) senza aver mantenuta nessuna delle promesse che avevano inizialmente suscitato molte speranze, soprattutto in Europa: disimpegno degli USA dalla NATO, neo-isolazionismo, lotta alla globalizzazione selvaggia, smantellamento dell’architettura geopolitica post-1945, arresto della destabilizzazione del Medio Oriente, etc. etc.
L’impossibile riavvicinamento alla Russia
L’indice di gradimento di Donald Trump tra i “populisti” statunitensi ed europei è inversamente proporzionale a quello goduto presso l’establishment: scesa ai minimi termini in occasione del bombardamento sulla Siria dello scorso 6 aprile, la sua popolarità tra i movimenti anti-sistema sta conoscendo un rimbalzo in questi giorni, complici le manovre per defenestrarlo. È quasi certo che l’amministrazione Trump si concluderà (prematuramente o meno) senza aver mantenuta nessuna delle promesse che avevano inizialmente suscitato molte speranze, soprattutto in Europa: disimpegno degli USA dalla NATO, neo-isolazionismo, lotta alla globalizzazione selvaggia, smantellamento dell’architettura geopolitica post-1945, arresto della destabilizzazione del Medio Oriente, etc. etc.
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17 aprile 2017
Siria e Nord Corea: il disperato tentativo atlantico di separare Mosca e Pechino
Dopo il bombardamento del 7 aprile, domina l’interrogativo se il raid statunitense sia stato solo un evento isolato oppure il preludio di un più ampio coinvolgimento in Siria. Parallelamente le manovre americane in Nord Corea lasciano presagire un intervento militare anche in Estremo Oriente: c’è un nesso tra le due crisi simultanee? L’attacco chimico del 4 aprile, seguito dal blitz missilistico e dalle pressioni sul Cremlino per abbandonare Assad, è una maldestra manovra per riallineare la Russia agli USA ed al resto del blocco occidentale. La minaccia di un intervento contro il regime di Pyongyang, storico “vassallo” cinese, è il tentativo speculare di svincolare Pechino dalla Russia: constata la monoliticità del blocco euroasiatico, si va verso l’escalation militare?
Il bombardamento del 7 aprile sulla base siriana di Shayrat ha creato molta amarezza tra i “populisti” europei, galvanizzando al contrario quei governi e quelle istituzioni che si sentivano orfani della salda guida della Casa Bianca: la Francia di François Hollande, la Germania di Angela Merkel, l’Unione Europea e la NATO hanno salutato con sollievo e soddisfazione il rinsavimento, o sarebbe meglio dire “la normalizzazione”, di Donald Trump.
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14 aprile 2017
Il Pentagono ha addestrato i "ribelli" di Al Qaeda in Siria all'uso di armi chimiche
I media occidentali confutano le loro stesse bugie
Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.
Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.
Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".
La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.
Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.
Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.
Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".
La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.
13 aprile 2017
Kissinger è il lato oscuro di Trump in Siria
"Io credo davvero che avremmo dovuto sopprimere i loro aeroporti, e impedire loro di usarli per bombardare persone innocenti e lanciare su di esse gas sarin". Queste sono state le parole pronunciate da Hillary Clinton poche ore prima che il suo nemico, il presidente Donald Trump, ordinasse attacchi aerei e il lancio di 59 missili da crociera Tomahawk contro il campo d'aviazione di Shayrat nel sud-est di Homs, in Siria.
Escalation
Il governo di Trump ha descritto gli attacchi come "unici" e ha insistito sul fatto che non ci sono piani di intensificazione. Ma l'escalation è in corso. La Russia, anche se è stata avvertita da parte degli Stati Uniti prima del bombardamento, ha sospeso un accordo con gli Stati Uniti per evitare collisioni a mezz'aria nello spazio aereo siriano.
Gli obiettivi del governo degli Stati Uniti di attaccare la Siria possono essere dedotti dalla storia di uno dei più potenti diplomatici nella storia degli Stati Uniti: Henry Kissinger.
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