Se il coraggioso discorso di accettazione dell'Oscar di Jonathan Glazer ti ha messo a disagio, quella era l'intenzione.
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20 marzo 2024
Il film "La zona di interesse" affronta il pericolo di ignorare le atrocità, anche a Gaza
È una tradizione degli Oscar: un discorso politico serio squarcia la bolla del glamour e dell’autocompiacimento. Ne derivano reazioni contraddittorie. Alcuni sostengono che il discorso sia un esempio di artisti che fanno del loro meglio per cambiare la cultura, altri che sia un'usurpazione egoistica di quella che avrebbe potuto essere una serata celebrativa. Poi tutti vanno avanti.
Eppure ho il sospetto che l'impatto del discorso di Jonathan Glazer agli Oscar di domenica scorsa sarà molto più duraturo, e che il suo significato e la sua importanza saranno analizzati per molti anni a venire.
Glazer ha ricevuto il premio come miglior film internazionale per The Zone of Interest, basato sulla vita reale di Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, che segue l'idilliaca vita domestica di Höss con la moglie e i figli, ambientata in una maestosa casa con giardino. appena fuori dal campo di concentramento.
12 agosto 2018
Naomi Klein parla di Porto Rico, austerità e sinistra: "Non sono fatalista"
Nel suo nuovo libro, Naomi Klein sostiene che Puerto Rico è vittima sia dell'economia sia di una tragedia naturale
Il libro più recente di Naomi Klein, The Battle for Paradise: Puerto Rico and Disaster Capitalism, analizza gli sforzi di recupero dopo l'uragano Maria. È la prima volta che la nota giornalista e scrittrice studia il caso di Porto Rico, sulla base di un viaggio che ha fatto all'inizio dell'anno. Klein ha parlato con il giornalista del Guardian Oliver Laughland del suo libro e del futuro dell'isola.
Ero a Porto Rico poco dopo l'uragano Maria ed è stato un lavoro particolarmente forte. Mi ha ricordato quando ho dovuto coprire la crisi idrica a Flint, nel Michigan, e ho osservato un'intera popolazione senza infrastrutture, abbandonata dal governo. Che impatto personale ha avuto nel visitare l'isola?
Ero a Porto Rico poco dopo l'uragano Maria ed è stato un lavoro particolarmente forte. Mi ha ricordato quando ho dovuto coprire la crisi idrica a Flint, nel Michigan, e ho osservato un'intera popolazione senza infrastrutture, abbandonata dal governo. Che impatto personale ha avuto nel visitare l'isola?
Quando ero a Puerto Rico, ho incontrato persone provenienti da Detroit, nel Michigan, che erano lì per parlare della gestione delle emergenze e dell'impatto sulle scuole. C'erano anche persone di New Orleans, che hanno condiviso informazioni su ciò che è accaduto nel sistema scolastico dopo l'uragano Katrina. Questo mi sembrava commovente e diverso: che questo tipo di scambi di base, da una comunità all'altra, stavano accadendo così presto dopo il disastro.
22 aprile 2017
Neoliberalismo: L'ideologia alla radice di tutti i nostri problemi
Immaginate se il popolo dell’Unione Sovietica non avesse mai sentito parlare del comunismo. L’ideologia che domina le nostre vite, per la maggior parte di noi non ha un nome. Menzionatela nelle vostre conversazioni e avrete in risposta una scrollata di spalle. Anche se i vostri ascoltatori hanno già sentito questo termine, faranno fatica a definirlo. Neoliberalismo: sapete di cosa si tratta?
Il suo anonimato è sia un sintomo che la causa del suo potere. Essa ha svolto un ruolo importante in una notevole varietà di crisi: la crisi finanziaria del 2007-8, la delocalizzazione di ricchezza e potere, di cui i Panama Papers ci offrono solo un assaggio, il lento collasso della sanità pubblica e dell’istruzione, l’aumento dei bambini poveri, l’epidemia della solitudine, la distruzione degli ecosistemi, l’ascesa di Donald Trump. Ma noi rispondiamo a queste crisi come se fossero dei casi isolati, apparentemente inconsapevoli del fatto che tutte sono state catalizzate o aggravate dalla stessa filosofia di base; una filosofia che ha – o ha avuto – un nome. Quale potere più grande dell’agire nel completo anonimato?
3 marzo 2017
Il gabinetto degli amichetti di Trump può sembrare forte, ma ha paura
Torniamo indietro con la telecamera e facciamo una ricognizione di cosa sta succedendo a Washington proprio ora. La gente che già possiede una porzione assolutamente oscena della ricchezza del pianeta, e la cui parte cresce ogni volta di più ogni anno che passa – nell'ultimo conteggio, 8 uomini possedevano altrettanta ricchezza che la metà del mondo – è determinata ad averne ancor più.
Le figure chiave che popolano il gabinetto di Trump non solo sono dei mega-ricchi, sono individui che hanno fatto il loro denaro ben sapendo che danneggiavano le persone più vulnerabili di questo pianeta e il pianeta stesso. Questo sembra essere una specie di requisito per il posto di lavoro.
Le figure chiave che popolano il gabinetto di Trump non solo sono dei mega-ricchi, sono individui che hanno fatto il loro denaro ben sapendo che danneggiavano le persone più vulnerabili di questo pianeta e il pianeta stesso. Questo sembra essere una specie di requisito per il posto di lavoro.
Abbiamo il banchiere-spazzatura Steve Mnuchin, scelta di Trump per il Segretariato del Tesoro, la cui “macchina degli sfratti ipotecari” senza legge ha strappato decine di migliaia di persone dalle loro case.
E dalle ipoteche-spazzatura al cibo-spazzatura, troviamo qui il designato da Trump come Segretario al Lavoro, Andrew Puzder. Come direttore esecutivo del suo impero del fast-food, non gli bastava pagare ai suoi lavoratori salari che non erano sufficienti a vivere. Varie cause giudiziarie accusano la sua società di rubare sui salari dei lavoratori non pagando loro lavoro e ore straordinarie.
29 novembre 2015
Cosa c’è in gioco alla Conferenza sul Cambio Climatico di Parigi ora che sono proibite le manifestazioni
La decisione del governo francese di proibire le proteste, le manifestazioni e altre “attività all’aria aperta” durante il vertice di Parigi sul cambio climatico è preoccupante su molti piani.
Quello che mi preoccupa di più ha a che vedere con la forma in cui riflette la disuguaglianza fondamentale della stessa crisi climatica e la questione chiave di quale è la sicurezza e di chi è quella a cui si da valore in questo mondo disuguale.
Ci sono quelli che dicono che tutto va bene contro il telone di fondo del terrorismo. Ma un vertice sul cambio climatico non è come una riunione del G8 o dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, in cui si trovano i potenti e dove quelli senza potere cercano di guastargli la festa. Gli atti della “società civile” parallela non sono qualcosa di aggiunto né distrazioni dal fatto principale. Sono parte integrante del processo, ragion per cui il governo francese non avrebbe mai dovuto permettersi di decidere qual parte del vertice avrebbe cancellato e quale mantenuto.
14 aprile 2014
Perché le imprese di Fracking Usamericane si leccano i baffi sull'Ucraina?
Dai cambiamenti climatici alla Crimea,
l'industria del gas naturale è sempre pronta a trovare il modo migliore
per sfruttare le crisi per guadagnarci sopra: E' quello che io chiamo
la dottrina d'urto (The shock doctrine).
Il modo pensato per battere Vladimir Putin sarebbe inondare il mercato europeo con gas naturale-fracked-in-USA, o almeno così vorrebbero farci credere. Come parte della crescente
isteria anti-russa, sono stati presentati due disegni di legge al
Congresso degli Stati Uniti - uno alla Camera dei Rappresentanti (H.R. 6), e uno al Senato (S. 2083)
– che propongono l'esportazione di gas naturale liquefatto (LNG),
tutto in nome di un aiuto all'Europa per svezzarla dalla dipendenza dai
combuatibili fossili di Putin e per il miglioramento della sicurezza
nazionale USA.
Secondo Cory Gardner, il deputato repubblicano che ha presentato la mozione alla Camera, "opporsi a questa legislazione è come lasciare in attesa una chiamata d'emergenza dei nostri amici e alleati". Cosa che potrebbe essere vera - fintanto che i nostri amici e alleati lavorano
alla Chevron e alla Shell, e che lo stato di emergenza sia il bisogno
di mantenere alti i profitti menrte diminuiscono le scorte di petrolio e
gas convenzionali.
Perché questa strategia funzioni, è importante non cercare mai il pelo nell'uovo. Come il fatto che gran parte del gas non andrà mai in Europa - perché gli accordi dicono che il gas deve essere venduto sul mercato mondiale a qualsiasi paese faccia parte dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Perché questa strategia funzioni, è importante non cercare mai il pelo nell'uovo. Come il fatto che gran parte del gas non andrà mai in Europa - perché gli accordi dicono che il gas deve essere venduto sul mercato mondiale a qualsiasi paese faccia parte dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
13 dicembre 2011
SIAMO IN PIENA SHOCK ECONOMY: "Abbiamo bisogno delle crisi!"
Questo è un passaggio di un discorso di Mario Monti, molto tempo prima della sua investitura alla presidenza del Consiglio:
« Nei momenti di crisi più acuta: progressi più sensibili. Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti di sovranità nazionali a un livello comunitario. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata. […] Abbiamo bisogno delle crisi per fare passi avanti, ma quando una crisi sparisce rimane un sedimento, perché si sono messi in opera istituzioni, leggi eccetera per cui non è pienamente reversibile. »
24 giugno 2010
FUORIUSCITA DI PETROLIO NEL GOLFO: UNA PERFORAZIONE NEL MONDO
Di Naomi Klein
Tutti i partecipanti presenti alla riunione dell’assemblea comunale erano stati istruiti ripetutamente affinchè mostrassero civiltà verso i signori della BP e del governo federale. Questi distinti personaggi, avevano trovato tempo nelle loro agende fitte di impegni, per andare alla palestra della scuola superiore un marted sera, a Plaquemines Parish, Luisiana, una delle numerose comunità costiere dove il veleno marrone scivolando attraverso le paludi, è parte di ciò che è stato descritto come il più grande disastro ecologico nella storia degli USA.
“Parla agli altri come vorresti che parlassero a te”, ha chiesto il presidente della riunione l’ultima volta prima di dare la parola per il round di domande.
10 marzo 2010
IL PILASTRO SOCIALISTA CILENO
Da quando la deregolamentazione ha provocato un collasso economico mondiale nel settembre 2008 e tutto il mondo si è convertito nuovamente al keynesismo non è stato facile essere un seguace fanatico dell' economista Milton Friedman. E’ così ampiamente disprezzata la marca dei fondamentalisti del libero mercato che i loro seguaci hanno sviluppato una crescente disperazione per rivendicare vittorie ideologiche anche se non sono per niente convincenti.
Abbiamo un esempio poco gradevole a portata di mano. Appena due giorni dopo che il Cile è stato colpito da un devastante terremoto, il cronista del Wall Street Journal Bret Stephens, ha informato i suoi lettori che "sicuramente lo spirito ... di Milton Friedman "... proteggeva il Cile", perché, "in larga parte grazie a lui, il paese ha subito una tragedia che altrove sarebbe stata un'apocalisse ... Non è un caso che i cileni vivevano in case di mattoni, e gli haitiani in case di paglia, quando il lupo è arrivato e ha cercato di distruggerle".
Abbiamo un esempio poco gradevole a portata di mano. Appena due giorni dopo che il Cile è stato colpito da un devastante terremoto, il cronista del Wall Street Journal Bret Stephens, ha informato i suoi lettori che "sicuramente lo spirito ... di Milton Friedman "... proteggeva il Cile", perché, "in larga parte grazie a lui, il paese ha subito una tragedia che altrove sarebbe stata un'apocalisse ... Non è un caso che i cileni vivevano in case di mattoni, e gli haitiani in case di paglia, quando il lupo è arrivato e ha cercato di distruggerle".
2 marzo 2010
HAITI: AZIENDE PRIVATE COME AVVOLTOI IN AGGUATO
Il terremoto di Haiti ha svegliato l'interesse di imprese militari private che vedono la possibilità di realizzare un profitto nel paese più povero dell'emisfero occidentale.
Il 9 ed il 10 marzo, un’associazione che rappresenta i militari e logistica, l’International Peace Operations Association (IPOA), organizzerà a Miami, Stati Uniti, un “Summit di Haiti” affinchè “importanti funzionari” possano celebrare “consultazioni private con aziende ed investitori partecipanti”.
L’associazione non ha perso tempo nel dedicare una pagina di “Sostegno al terremoto di Haiti” nel suo sito web dopo il sisma del 12 gennaio che ha devastato il paese caraibico. LA IPOA è stata soprannominata “associazione del commercio mercenario”, dal giornalista Jeremy Scahill, autore di “Balckwater: The Rise of the World’s Most Powerful Mercenary Army” (Blackwater: Il successo dell’esercito mercenario più potente del mondo).
23 febbraio 2010
HAITI: UN CREDITORE, NON UN DEBITORE
di Naomi Klein
http://www.thenation.com/
Se crediamo ai ministri della Finanza del G-7, Haiti è sul punto di ottenere qualcosa che meritava da molto tempo: la “remissione” totale del suo debito estero. A Port au Prince, l’economista haitiano Camille Chalmers ha seguito gli avvenimenti con un cauto ottimismo. La cancellazione del debito è un buon inizio, ha detto ad Al Jazeera nella sua versione inglese, ma “è tempo di andare oltre. Dobbiamo parlare delle risarcimenti ed indennizzi per le devastanti conseguenze del debito”. Nella sua dichiarazione, l' idea che Haiti è un paese debitore, ha bisogno di essere abbandonata. Haiti, argomenta- è un creditore- e siamo noi, in Occidente ad essere in ritardo con il pagamento dei nostri obblighi.
18 gennaio 2010
NAOMI KLEIN: «LA CRISI AD HAITI OFFRE OPPURTUNITA' D'INTERVENTO AGLI USA»
Intervento di Naomi Klein lo scorso 14 gennaio, nel programma di Amy Goodman Democracy Now!, sugli avvenimenti ad Haiti e su coloro che stanno già lucrando sulla tragedia.
Come ho scritto su “Shock Economy”, si approfitta delle crisi come pretesto per imporre politiche che non possono essere effettuate in condizioni di stabilità. Durante i periodi di crisi estreme, i popoli sono alla disperata ricerca di aiuti umanitari di ogni genere, qualsiasi forma di finanziamento, e non in una posizione favorevole per negoziare i termini di tale assistenza.
E voglio fare una digressione momentanea per leggervi uno straordinario documento, che ho appena pubblicato sul mio sito Web. Il titolo dice “Haiti: fermarli prima che impongano lo “shock” un’altra volta”. L’informazione è stata pubblicata poche ore fa sul Web di Heritage Foundation (una fondazione “think tank” dell’èlite della classe dominante statunitense che formula le politiche e le ideologie implementate dai governi di turno).
“Nel mezzo della sofferenza, la crisi di Haiti offre delle opportunità agli USA. Oltre a dare aiuto umanitario immediato, la risposta degli USA di fronte al tragico terremoto offre l’opportunità di ristrutturare il governo e l’economia di Haiti, disfunzionali da tempo, oltre a migliorare l’immagine degli USA in quella regione”. E il documento continua.
Non so se le cose stanno migliorando, dato che l’Heritage Foundation ha risposto dopo 13 giorni all’uragano Katrina con 32 proposte neoliberali per aiutare i colpiti di quel disastro. Pubblichiamo questo documento, anche sul nostro web. Le loro proposte per le vittime di New Orleans hanno portato alla chiusura delle case popolari, trasformando la costa del Golfo del Messico in una zona franca ed eliminando le leggi che hanno obbligato gli imprenditori a pagare un salario minimo ai loro dipendenti. Allora hanno impiegato 13 giorni nel formulare quella raccomandazione nel caso di Katrina, ma non hanno aspettato neanche 24 ore per Haiti.
Dico che “non so se le cose stanno migliorando” perché hanno tolto quel documento dal loro sito due ore fa. Allora, forse qualcuno li ha informati che non andava bene che ci fosse. Ed hanno messo un documento molto più ragionevole. Questo disastro, come ha detto Amy, da una parte è naturale, un terremoto, ma dall’altra parte è una creazione e sta peggiorando la povertà degli haitiani che si aggrava e della quale i nostri governi sono complici. I disastri naturali sono peggiori nei paesi come Haiti, per esempio, a causa dell’erosione del suolo, che si produce quando la povertà obbliga i settori emarginati a costruire le loro case in condizioni precarie. Come risultato, le case crollano facilmente. Tutti questi fenomeni sono collegati. Ma in nessun momento possiamo permettere che questa tragedia, in parte naturale e in parte artificiale, venga usata per indebitare ancora di più Haiti nè per promuovere politiche che favoriscano le nostre corporazioni. E questa non è una teoria di cospiratori. Lo hanno fatto una volta dopo l'altra.
Fonte: http://i3.democracynow.org/2010/1/14/naomi_klein_issues_haiti_disaster_capitalism
Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA
10 settembre 2009
NAOMI KLEIN: "COME BOICOTTARE ISRAELE SENZA TAGLIARE IL DIALOGO"
Cecilie Surasky intervista Naomi Klein e Yael Lerer Un'intervista con Klein e con l'editore israeliano Yael Lerer sul perchè boicottare Israele farà pressione sul Paese perchè rispetti la legge internazionale.
Poche campagne su un argomento di giustizia globale sono più accentratrici, anche esplosive, che l’intento di usare il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni internazionali per fare pressione su Israele con lo scopo che metta fine all' occupazione, dopo 42 anni, nei territori palestinesi.
Chiedete a Neve Gordon.
Recentemente, Gordon, capo del Dipartimento di Scienze politiche nell’università di Ben Guriòn e veterano attivista per la pace, ha espresso la sua opinione sul giornale Angeles Times con un articolo struggente, facendo propria la “chiamata” palestinese al Boicottaggio, Disinvestimento Sanzioni (BDS) .
Dopo di essersi opposto inizialmente a questa tattica, si è convinto della sua utilità ed ha scritto che la pressione esterna è “l’ unico modo per salvare Israele da se stesso”.
Gordon era preparato ad una reazione ma non a quella che ha subito in queste ultime settimane: membri del parlamento israeliano, il Knesset, hanno richiesto la sua destituzione immediata; il ministro dell’Educazione ha qualificato il suo articolo come ripugnante; e la presidentessa della sua università l’ha lasciato a piedi, affermando che invitava le personalità accademiche che condividessero quei sentimenti (come quelli di Gordon) a cercare altrove un'altra istituzione accademica e personale. Più tardi, ha fatto capire che le dichiarazioni di Gordon potevano costituire un atto traditore.
Evidentemente, la strategia del BDS, che è stata parte della denominata strategia Sud Africa, traccia una linea di sabbia affinché molti di quelli che credono che esercitare una pressione economica su Israele è necessariamente anti ebraica.
23 aprile 2009
GLOSSARIO DEL DISINCANTO
di Naomi Klein
Non tutto va a meraviglia nell' Obamafanland, e non è molto chiaro a cosa può essere dovuto il cambio di umore. Forse è dovuto all'aroma stantio che emana l'ultimo riscatto bancario realizzato dal Dipartimento del Tesoro. O alla notizia che il principale assessore economico del presidente, Larry Summers, ha vinto milioni di dollari con le stesse banche e fondi di alto rischio di Wall Street che adesso protegge con una nuova regolamentazione. O forse è iniziato prima, con il silenzio di Obama durante l'attacco di Israele a Gaza.
Qualunque sia la goccia che ha riempito il bicchiere, un numero crescente di entusiasti sostenitori di Obama sta cominciando ad intravedere la possibilità che il loro uomo, in realtà, non salverà il mondo, per quanto sia grande la speranza che poniamo in questo.
Che, dopo tutto, è una buona cosa. Se la cultura dei superfans che ha portato Obama al potere si deve trasformare in un movimento politico indipendente con una forza sufficiente per produrre programmi capaci di far fronte all'attuale crisi, dovremmo tutti, smetterla con la speranza e cominciare a fare delle domande.
Nonostante ciò, un primo passo consiste nel comprendere questa terra di nessuno nella quale si trovano molti movimenti progressisti statunitensi. Per farlo, abbiamo bisogno di una serie di nuove parole, specifiche per questo momento di Obama. Qui ce ne sono parecchie.
Qualunque sia la goccia che ha riempito il bicchiere, un numero crescente di entusiasti sostenitori di Obama sta cominciando ad intravedere la possibilità che il loro uomo, in realtà, non salverà il mondo, per quanto sia grande la speranza che poniamo in questo.
Che, dopo tutto, è una buona cosa. Se la cultura dei superfans che ha portato Obama al potere si deve trasformare in un movimento politico indipendente con una forza sufficiente per produrre programmi capaci di far fronte all'attuale crisi, dovremmo tutti, smetterla con la speranza e cominciare a fare delle domande.
Nonostante ciò, un primo passo consiste nel comprendere questa terra di nessuno nella quale si trovano molti movimenti progressisti statunitensi. Per farlo, abbiamo bisogno di una serie di nuove parole, specifiche per questo momento di Obama. Qui ce ne sono parecchie.
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