Le differenze tra il Dr. Martin Luther King Jr. e l’attuale presidente
americano Barack Obama non potevano essere più evidenti. Infatti,
l’unica cosa che hanno in comune è il colore della pelle. Eppure, in
qualche maniera. i canali d’informazione occidentali sono riusciti a
tracciare delle linee di congiunzione tra queste due figure
diametralmente opposte – forse proprio perchè entrambi sono neri. Recentemente
l'Associated Press ha pubblicato un articolo dal titolo “Obama incarna
il Sogno e la lotta di King” (1) , sostenendo che:
“Con la sua
programmata apparizione di mercoledì sera, Barack Obama era certo di
rappresentare la realizzazione del sogno di centinaia di migliaia di
persone che manifestarono lì nel lontano 1963.”
Perchè? Solo perchè Obama è nero? O perchè Obama rappresenta
davvero quegli ideali di giustizia, uguaglianza e pace per cui Martin
Luther King Jr. si è battuto durante tutta la sua vita e per i quali è
morto?
Non esiste modo peggiore di offendere la memoria di Martin Luther King
Jr. di quello di paragonarlo al Presidente Obama – servo di un
meccanismo che produce le più gravi disuguaglianze ed ingiustizie sulla
Terra, alimentato proprio da quegli “interessi corporativi” (2) tanto
avversati da King in tutta la sua vita e a causa dei quali probabilmente
fu ucciso.
Molti pensano che ci saranno elezioni anticipate. Quindi sostengono:
a) che, grazie al voto segreto, Berlusconi non sarà salvato, in forza di un "patto d'onore";
b) che, nel caso non venisse salvato, il PD non troverà un numero
sufficiente di senatori del M5S, sicuri di non essere rieletti e magari
nemmeno ricandidati, disposti a sostenere un governo del PD. Basterebbe
che il PD e SEL promettessero una legge con collegi uninominali e la
ricandidatura degli ex pentastellati nei loro collegi, con voti (anche)
del PD e di SEL, per trasformare parecchi pentastellati in ex
pentastellati. Ovviamente sarebbero promesse anche un paio di leggine
simboliche. Per il PD e SEL si tratterebbe di rinunciare semplicemente
una ventina di collegi senatoriali. Una volta che gli ex pentastellati
avranno accettato il patto e saranno usciti dal M5S, saranno vincolati a
sostenere il PD (e SEL) fino a fine legislatura, perché altrimenti
saranno politicamente (ed economicamente) morti;
In
questi giorni di fine estate sta spopolando la notizia secondo la quale, il sindaco
di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino, nei
giorni scorsi, avrebbe veleggiato nel
mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli (numero uno di Banca Intesa), a bordo
di uno yacht molto lussuoso. Electa, questo il nome del natante battente
bandiera britannica e iscritto al prestigioso Yacht Club del Principato di
Monaco, è una barca a vela lunga poco meno di 40 metri, che una ristretta
cerchia di miliardari può permettersi. Fassino, per
chi non lo ricordasse, è colui che gridava “abbiamo una banca!” in occasione
della tenta scalata a BNL da parte di Unipol. Passano gli anni, ma le manie
restano sempre le stesse, si direbbe.
Che poi, verrebbe da chiedersi a cosa servisse,
a FASSINO &Co, avere una banca. Io, forse da fesso che sono, non mi sono
mai sognato di avere una banca. E che cosa dovrebbe farci un comune mortale con
una banca? Semmai, eventualmente, vorrei avere una bella casa, o una bella
auto, o cose di questo genere. Cose di cui, peraltro, non mi importa neanche
granché. Ma FASSINO, che voleva una
banca tutta per se, oltrepassava i limiti del desiderio cosmico. Cosa mai
avrebbe potuto farci, un partito, in questo caso il PD (tanto per cambiare),
con una banca come la BNL, poi finita in mani francesi? Semplice rispondere.
Avere una banca (ossia, un’altra banca) sarebbe servito a comprare consensi
popolari e ad arricchire gli amici degli amici, come è già avvenuto in altre innumerevoli occasioni.
Missione Umanitaria accerta gravi violazioni dei Diritti Umani a Boyacá.
Oggi,
24 de agosto de 2013, è partita da Bogotá una missione umanitaria
formata da organizzazioni a difesa dei diritti umani e da giornalisti
indipendenti, con il fine di effettuare una verifica della situazione
dei diritti umani nel Dipartimento di Boyacá, in un momento in cui si
svolge lo sciopero nazionale del settore agrario e in cui si sollevano
denunce per gravi violazioni ai Diritti Umani ipoteticamente da aderenti
alla Forza Pubblica.Nel suo transito per i primi cinque municipi, la Missione ha
raccolto un alto numero di denunce, rapporti e materiale probatorio che
danno conto degli eccessi nell’uso della forza da parte della Squadra
Mobile Anti-Sommossa (ESMAD) della polizia, di agenti dei reparti dei
servizi segreti e di appartenenti alla Polizia Nazionale. La Missione ha
potuto accertare l’avvenimento di violazioni sistematiche,
generalizzate e indiscriminate ai diritti umani degli abitanti boyacensi
e dei partecipanti allo Sciopero del Settore Agrario. A ciò si somma la
partecipazione diretta di agenti di questi reparti di sicurezza nel
commettere atti vandalici.
Il crollo economico del 2008 ha lasciato, in tutto il mondo, milioni di
persone disorientate e sconvolte dalla catastrofe e dalla devastazione
inflitta alle loro vite: la disperazione dei giovani disoccupati di
fronte a un futuro incerto e desolante, i pensionati che lottano per
sopravvivere con pensioni che hanno perso il loro potere d'acquisto, il
povero impiegato che accetta un taglio del suo orario e del suo salario
per evitare di perdere il posto di lavoro, i più poveri, i malati e i
disabili che cercano di sopravvivere ai tagli alla rete di sicurezza
sociale. Le persone trovano difficile comprendere come alcuni banchieri
potenti possano causare tanti danni e tanta miseria nelle vite di
milioni di persone. DiAdnan Al-Daini عدنان الدايني Dissident Voice Due anni fa, in un precedente articolo (1), scrivevo:
Come si è arrivati a questo? Che tipo di sistema abbiamo creato, che
dà così tanto potere a queste persone? Come è possibile che questa
gente, a cui è stato affidato il denaro guadagnato dai lavoratori,
finisca per inghiottirsi il denaro per il quale le persone hanno
lavorato così duramente? Come mai gli è stato permesso di avere una tale
morsa sulla vita di milioni di individui? Dov'erano le persone che
abbiamo eletto perché si prendessero cura di noi, quando una tale
forma distorta e corrotta di capitalismo è stato elaborata? Erano così
incompetenti, o sono diventati parte di una oligarchia che li
arricchisce proprio come fa con i giocatori d'azzardo del mercato?
Siamo definitivamente spacciati, perché abbiamo accettato tutte le clausole-capestro dei trattati europei. Prima Maastricht, poi il Fiscal Compact, il Mes e l’Europact, cui ora si aggiungono le concessioni di spesa pubblica offerte il 3 luglio all’Italia dalla Commissione Europea e il futuro Rf, il trattato per la nascita del Redemption Fund per i debiti pubblici dell’Eurozona. Tutto questo, avverte Paolo Barnard, a patto che il paese aderente adotti “stringenti misure di aggiustamento della spesa pubblica”. E cioè: dovremo «tagliare la spesa pubblica in servizi, sanità, istruzione e infrastrutture», amputare ulteriormente salari e pensioni, «privatizzare tutto ciò che è rimasto pubblico, inclusa l’acqua e le infrastrutture vitali del paese». Non solo: dovremo anche «licenziare fette d’impiego pubblico anche tra gli impieghi vitali come insegnanti, vigili del fuoco, polizia e sanitari», oltre a «liberalizzare ogni settore dell’economia, anche quelli strategici per l’interesse pubblico», nonché «ridurre al minimo il welfare e gli ammortizzatori sociali». La verità, sostiene Barnard nel suo intervento, è che ormai «il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e non più a Roma, in virtù dei Trattati europei», tutti ratificati dal nostro paese. Trattati-capestro che «hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte». Di conseguenza, «il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata, con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza».
Sei anni di recessione, un drastico calo del PIL da 231 miliardi nel 2009 a 193 miliardi di euro nel 2012, un tasso di disoccupazione del 27% (si passa dal 7,5% al 26,9% tra il secondo trimestre del 2008 e aprile 2013), del 57% per i giovani al di sotto di 25 anni e un'esplosione dei casi di suicidi... Il panorama della Grecia è catastrofico e allarmante per il resto d'Europa. Come in Argentina nel 2001, i bambini svengono a scuola per mancanza di cibo. Si accerta un aumento dei casi di sieropositività (HIV), mentre la spesa sanitaria è scesa di oltre il 20% in 2 anni (passando dal 7,1% del PIL nel 2010 al 5,8% nel 2012). Nel frattempo, il partito nazista Alba Dorata, che siede in Parlamento, approfitta del degrado sociale per diffondere il suo odio. I creditori hanno trasformato la recessione in una depressione e la Troika (UE - FMI - BCE) non fa che offuscare ogni volta di più il quadro.
La nuova soluzione del FMI per salvare il proprio programma Tutti i lavori della Troika giacciono oramai su un tasso di debito pubblico del 124% del PIL per l'anno 2020. Credendo che tutto giri intorno a questo obiettivo fantasioso, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) si impegna ogni volta a rettificare il tiro e puntare meglio questo bersaglio. La popolazione greca dovrebbe essere soddisfatta di un tale orizzonte macroeconomico che assolutamente non tiene conto del suo benessere?
Ops, l’abbiamo fatto un'altra volta !
Questo è in sostanza quello che ha scritto il Fondo Monetario
Internazionale nel rapporto di giugno quando ha riconosciuto i gravi
errori, commessi nel 2010 dalla Commissione Europea e dalla Banca
Centrale Europea, quando hanno insistito nell'imporre un programma di
austerità feroce come condizione essenziale per concedere quei prestiti
che hanno permesso alla Grecia di continuare a pagare il suo debito con
le banche europee. DiCostas Panayotakis Κώστας Παναγιωτάκης Contrariamente alle aspettative della troika
(FMI, UE e BCE ) che dichiarava che il suo programma avrebbe portato
solo ad una breve recessione, ma che avrebbe permesso alla Grecia di
rientrare rapidamente sui mercati finanziari mondiali, dopo tre anni di
austerità ci troviamo di fronte ad una profonda depressione economica,
con conseguenze sociali catastrofiche e un debito greco che continua a
restare ingestibile. La Grecia non è un caso unico. Il FMI è sempre arrivato tardi nel riconoscere i suoi errori, quando i programmi di "aggiustamento strutturale"
imposti ai paesi che devono risanare la loro economia si dimostrano
economicamente controproducenti per la devastazione sociale che causano
in tutto il paese.
Tutti i fallimenti dei modelli imposti dal FMI si basano sulle teorie
economiche dominanti, su una fede indiscussa nel mercato capitalista e
dimostrano che i risultati che si posso raggiungere sono solo
apparentemente benigni. Leggi tutto...
Il termine
Global Warming è un neologismo entrato nel vocabolario della lingua
italiana, a tal punto che lo stanno insegnando nei libri di scuola fin
dalle elementari. Tutti, soprattutto i più piccoli, devono sapere che il problema più
impellente al mondo è il riscaldamento. L’immensa grancassa dei mezzi di comunicazione di media, e quindi dei
poteri forti che li gestisce e controlla, sta allarmando il mondo intero
del pericolo mortale del riscaldamento globale, attribuendone la causa
all’uomo. Come mai?
Il riscaldamento
del clima è un fatto e nessuno lo mette in discussione - anche se poi
vedremo che le cose non stanno proprio così’ - ma da questo affermare
che è solamente l’attività umana la causa, ce ne passa di acqua sotto il
ponte.
La storia per fortuna viene in aiuto: nella Francia del 1719, una
canicola eccezionale fece morire oltre 450 mila persone.
Entro il 2070
si scioglieranno i ghiacciai Questo
è uno dei tanti titoli pubblicati a caratteri cubitali e ripreso dai
media maistream di tutto il mondo. Non abbiamo scampo, si stanno
sciogliendo i ghiacciai e finiremo sommersi dalle acque o cotti dal
calore del sole.
I ghiacciai alpini si stanno liquefacendo, come pure la calotta polare,
si restringe la Groenlandia, i mari si alzano, ecc.
Colpa ovviamente dell’uomo!
Le previsioni sono infauste, per non dire apocalittiche: dove fa caldo
farà caldissimo, e dove fa freddo avremo una glaciazione tipo Siberia.
In più spariranno molte città costiere.
A poco più di due
settimane dal trasporto di materiale nucleare dall’ITREC di Rotondella
(Mt) verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle (Ba), permangono
inevasi numerosi interrogativi. Una delle tracce fosforescenti
percorribile sembra essere quella del rimpatrio di uranio e plutonio da
parte degli USA&partners, in ossequio ad accordi sanciti negli
scorsi anni. Ma di che business si tratta? Dalla Lucania al Pianeta
Urania, passando per una Letter to the USA.
A livello internazionale l’uranio altamente arricchito (HEU)
significa tradurre materiale nucleare in potenziale energetico o in
potenza militare e/o in tutt’e due. Dal 2004 è attivo il GTRI (Global Threat
Reduction Initiative) su iniziativa del NNSA (National Nuclear Security
Admnistration). Scopo dell’ufficio? Nella maniera più veloce possibile
identificare, mettere in sicurezza, rimuovere e/o facilitare la messa a
disposizione di materiali nucleari vulnerabili ad alto rischio e
radioattivi nel mondo che costituiscano una minaccia per gli Stati Uniti
e per la comunità internazionale.
[traduzione] La missione del GTRI è di ridurre e proteggere il
materiale vulnerabile nucleare e radioattivo situato in siti civili di
tutto il mondo. Il GTRI porta a termine al propria missione attraverso
tre iniziative che prevedono un approccio complessivo per prevenire
l’accesso dei terroristi a tali materiali. Queste tre iniziative sono:
KABUL – Un soldato americano che ha prestato servizio nel sud dell'Afghanistan il Marzo scorso ha ammesso davanti ad una corte marziale di aver effettuato una "strage di massa" di civili e senza alcun motivo. Secondo Press TV, il sergente Robert Bales ha ammesso di aver ucciso l'11 Marzo scorso nella provincia di Kandahar 16 civili, tra cui 9 bambini. Bales si è assunto la responsabilità della terrificante carneficina ma una commissione d'inchiesta indipendente del governo afgano ha dimostrato che almeno 20 militari americani hanno partecipato al supplizio. Il giudice del caso, Jospeh Morse, ha affermato che il caso Bales è sconcertante dato che il militare ha ammesso di aver compiuto queste azioni mentre "era lucido, coerente e completamente in se".
La Lucania è una regione del Sud Italia. Si chiama Lucania, ma anche Basilicata, che è poi il nome “ammnistrativo”. È una regione, come tutta l’Italia del resto, ricca di paesaggi unici, di un patrimonio culturale invidiabile, di una varietà di risorse agro-alimentari, di una storia ricca e lontana nel tempo. Ma è anche ricca di altre risorse. Infatti, la Lucania è una regione confinata a ospitare: pozzi petroliferi in off-shore (aka Texas d’Italia), un mega inceneritore sotto inchiesta per sversamenti di reflui tossici e nocivi (Fenice della francese EDF), impianti chimici come la Liquichimica Lucana aperta e chiusa negli anni 60 e ora al centro di indagini per una discarica enorme quanto abusiva di fosfogessi (radio e polonio su tutti) altamente radioattivi (Sito di Interesse Nazionale a Tito Scalo, Pz), di lavorazione dell’amianto, di impianti siderurgici alle porte del capoluogo di regione con emissioni pericolose e fuori norma, centrali a carbone come quella dell’Enel nel Mercure... Di Francesco Giannatiempo La Lucania è anche terra di misteri o, più semplicemente, di segreti. Di quale Stato? Nella notte tra il 28 e il 29 luglio scorsi – 3:00 am – un convoglio di mezzi e uomini delle forze dell’ordine, dei militari, di pronto intervento e soccorso ha scortato un veicolo speciale contenente uranio arricchito 235 dal deposito ITREC nella Trisaia di Rotondella (Matera, Sud Italia) all’aeroporto militare di Gioia del Colle (Bari, Sud Italia). Due giornalisti freelance – Ivano Farina e Nicola Piccenna – hanno filmato l’evento. Erano a una carreggiata di distanza dall’ingresso del deposito nucleare lucano. La notizia è uscita il giorno successivo, squarciando ancora una volta il velo di silenzio che aleggia intorno ai depositi nucleari italiani. Rotondella ospita dalla fine degli anni sessanta-inizio settanta 64 barre di uranio trasportate da Elk River (USA). Ed è da allora che sono custodite. Intanto, il centro gestito dall’ENEA, ha svolto più di un’operazione di trattamento di materiale radioattivo. Scorie (rifiuti) e nucleare attivo. Come l’uranio arricchito che è uscito super-scortato circa due settimane fa. Leggi tutto....
La Troika sta saccheggiando la Grecia. La stanno distruggendo. Stanno intraprendendo una guerra finanziaria. Si sono associati a funzionari greci corrotti. Stanno scavando la Grecia per guadagnare. È l’epicentro del saccheggio globale. La gente normale non ha voce in capitolo. Sono vittime di una crudeltà coatta. Più prestiti chiedono gli ateniesi, più cresce il fardello del debito, più difficile è uscirne. La Grecia sta morendo. È praticamente un cadavere ormai. Rimane solo da decidere l’obitorio.
Il tasso ufficiale di disoccupazione raggiunge il 27%. La disoccupazione giovanile si aggira sul 65%. Un’intera generazione è perduta. Viene sistematicamente distrutta. Sta morendo per pagare i banchieri. Tutto ciò che voglio, se lo prendono. La nuova colazione Nuova Democrazia/PASOK prevede altre migliaia di licenziamenti entro la fine dell’anno. Il 17 luglio, ha messo in atto il suo settimo pacchetto di austerità dal 2010. Esso richiede il licenziamento di 15.000 lavoratori statali. Circa 25.000 se ne andranno entro dicembre. Entro la fine del 2014, saranno 150.000. I membri della Troika richiedono ciò che gli è dovuto. Insistono in cambio di prestiti di emergenza. Rispecchiano molto i decreti economici degli usurai. Leggi tutto...
Sarà qualcosa di analogo al “Progetto Genoma” e produrrà frutti altrettanto copiosi di quelli che inondarono la genetica e le borse valori dell’Occidente. In un campo, tuttavia, del tutto diverso. Si chiamerà infatti “Brain Project” (Brain, per semplicità, per Brain Research Through Advancing Innovative Neurotechnologies) e dovrà produrre un gigantesco balzo in avanti della conoscenza del funzionamento del cervello umano, consentendo di vedere da vicino, dall’interno, come l’individuo percepisce il mondo esterno e quell’altro mondo che gli è proprio, il luogo dove confluiscono i miliardi e miliardi di informazioni che vengono dai miliardi e miliardi di cellule del corpo umano. Che è – quest’ultima parte – all’incirca il 98% di tutta l’attività cerebrale. Il Brain si propone di sapere da dove nascono – e come – pensieri, sensazioni, sentimenti, ricordi. Fin dove si spinge la coscienza, dove sconfina nell’inconscio. Anzi, di più, cos’è la coscienza. E dove si trova. Mai ci si era proposti un compito così immenso. Tanto che, con le idee e le tecnologie di ieri, lo si sarebbe definito, sic et simpliciter, impossibile. Ma non finisce qui. Così sarebbe solo un esercizio calligrafico di bravura scientifica: qualcosa per confermare ancora una volta a noi stessi quanto siamo bravi a dominare la Natura, quanto siamo prometeici, quanto ci piacciono le sfide. No, nei tempi della fine dell’abbondanza, queste soddisfazioni costano – e possono rendere – assai. Non ci s’imbarca in un’avventura di queste dimensioni se non si pensa di poterne trarre un vantaggio. Tanti vantaggi. Il primo dei quali è immediatamente economico, sebbene ve ne siano molti, da sbandierare, e altri di cui è bene parlare sottovoce, almeno per il momento. Non è una corporation quella che si propone una tale cornucopia di obiettivi: è l’America in persona, quella che impugna la fiaccola della libertà. E’ lo Stato che ha dominato il XX secolo quello che rilancia la posta di una partita che non è più certo di poter vincere nel XXI. Certo, gli Stati Uniti, in quanto Stato, impersonano possenti interessi di dominio che non sono solo statuali. Ma sono questi interessi a dettare la rotta. Il Brain è il loro prolungamento. Forse un protrarsi fatale, vedremo.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, in merito all incontro del Tavolo della Trasparenza del giorno 2 agosto scorso per fare luce sul recente trasferimento di materiale radioattivo dal deposito ITREC di Rotondella (MT) destinato al rimpatrio negli USA (proprietari di tale materiale) con sosta all’aeroporto militare di Gioia del Colle (BA), denuncia l’assenza al Tavolo della Trasparenza convocato dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dei rappresentanti dei Ministeri dell’ Interno, dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, nonchè dei responsabili della sicurezza pubblica coinvolti dell’operazione di trasferimento dei materiali radioattivi (prefettura, organi polizia, militari). Organizzazione Lucana Ambientalista
La Regione Basilicata – denuncia la Ola – non può rimanere passiva di fronte all’atteggiamento governativo che ha imposto ed intende continuare ad imporre il segreto di stato ed anche quello militare su questa e su altre possibili vicende che riguardano il centro della Trisaia di Rotondella di cui si ignora il futuro. La Regione Basilicata deve pertanto esigere da Sogin SpA un cronoprogramma relativo alla messa in sicurezza del sito della Trisaia, con l’indicazione dettagliata dei materiali che a vario titolo si intendono movimentare da e per il centro della Trisaia con i lavori realizzati e ancora da realizzare presso il centro. Al tavolo della trasparenza non è infatti emerso con chiarezza quale debba essere il ruolo della Sogin SpA. Per statuto societario, Sogin SpA è interememte partecipata dallo Stato e più precisamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Sogin SpA detiene il 60% di Nucleo SpA ex Nucleco SpA (il 40% restante in mano a ENEA). Tutto questo, al di là di facili quanto intuitive ricadute di opportunità etiche quanto strategiche nell’avere una società di capitali quotata in borsa che deve condizionare, processare, contenere, de commissionare, stivare, trasferire – quindi: trattare – materiale nucleare, lascia aperto un grosso interrogativo: perché al tavolo della trasparenza Sogin – che è lo Stato, ma è anche una Spa?
Ma che deve fare quest’amministrazione di Obama "tanto delusa", con il suo complesso Panopticon Orwelliano e con il suo Congresso tanto screditato? Deve mandare i marines a sequestrarlo o deve ordinare di ammazzarlo - muovendosi a Mosca come in una Abbottabad 2.0? Deve mandargli un Drone? Deve fargli avvelenare il caffé? Deve cospargere la sua casa nuova con uranio impoverito? O deve dichiarare tutta la Russia No-Fly Zone ? Edward Snowden, con il suo nuovo status giuridico in Russia non può essere semplicemente sottoposto a linciaggio come stanno facendo con Bradley Manning. Legalmente, Washington ormai è impotente come è impotente una qualsiasi ragazza di una tribù pashtun quando vede arrivare sulla sua casa un missile Hellfire. Eppure il POTUS (Presidente degli Stati Uniti) che è tanto fiero del suo pedigree su diritto costituzionale – quello con cui ha appena calpestato più volte la Costituzione degli Stati Uniti e non parliamo del rispetto delle norme di diritto internazionale – sembra non aver capito il messaggio.
Barack Obama si è spolmonato per dire al Presidente russo Vladimir Putin di consegnargli Snowden "ai sensi del diritto internazionale"e Putin ha risposto più volte che non l’avrebbe fatto. Obama gli ha perfino telefonato, a Putin. Niente. Washington allora ha costretto i suoi fedeli barboncini europei a dirottare l’aereo del Presidente boliviano Evo Morales. Peggio. Mosca ha continuato a rispettare alla lettera quello che prevede la legge russa e, alla fine, ha anche concesso l’asilo temporaneo a Snowden. Leggi tutto...