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5 agosto 2024
La guerra ibrida contro il Venezuela: il processo elettorale
Le elezioni presidenziali venezuelane di domenica 28 luglio hanno posto la nazione sudamericana al centro di un uragano globale. Non è la prima volta, ovviamente, vista la centralità politica e geopolitica che il Paese ha acquisito dall’inizio del secolo. La tempesta, così annunciata, è scoppiata prima che il Consiglio elettorale nazionale (CNE) annunciasse i primi risultati nelle prime ore del mattino. E anche settimane prima, se consideriamo le storie di brogli (e anche i sondaggi trionfalisti) pubblicate per settimane dall’opposizione locale, dalla destra globale e dai media mainstream come il momento giusto.
25 febbraio 2021
L'incredibile discorso contro l'Unione Europea che in Italia non vi faranno sentire mai
Il Presidente del Venezuela Maduro ha espulso l'ambasciatrice dell' Unione Europea Isabel Brilhante. Le agenzie di stampa italiane ed europee hanno pubblicato solo un video di circa un minuto dove comunicano la notizia e poi passano direttamente alle dichiarazioni dell'UE contro la decisone di Maduro, senza permetterci di ascoltare quali siano state le sue parole e le sue motivazioni contro l'Unione Europea.
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22 dicembre 2020
Nonostante l’astensione, le elezioni in Venezuela sono una sconfitta per i piani dell’impero
Volendo fare un rapido bilancio delle elezioni del 6 Dicembre si possono trarre le seguenti conclusioni. Iniziamo dai risultati. Il Chavismo ha ottenuto il 68,4% dei voti; l’Alleanza Democratica, che riunisce ciò che resta dei vecchi partiti della Quarta Repubblica, soprattutto Acción Democrática e COPEI, sale al 17,5%, l’Alleanza Unita Venezuelana ha raccolto il 4,1%; il PCV il 2,7% e un insieme variegato di altre forze politiche il 6,5%.
Il ruolo di maggioranza del Chavismo è stato pienamente confermato, ma emerge un gruppo di forze politiche che, nella sua eterogeneità, rappresenterà una sfida importante per il governo del presidente Maduro. L’imperialismo ed piani della destra sovversiva sono stati sconfitti, in una battaglia di Pirro.(1)
Il ruolo di maggioranza del Chavismo è stato pienamente confermato, ma emerge un gruppo di forze politiche che, nella sua eterogeneità, rappresenterà una sfida importante per il governo del presidente Maduro. L’imperialismo ed piani della destra sovversiva sono stati sconfitti, in una battaglia di Pirro.(1)
28 ottobre 2020
Il Venezuela presenta all'OMS la molecola che inibisce il COVID-19 al 100%
Il governo del Venezuela ha formalizzato con l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ciò che hanno scoperto sulla molecola DR-10 per la terapia anti Covid-19. E' stato il passo successivo all'annuncio di domenica scorsa, in cui il presidente Maduro rivelava che scienziati del suo paese erano riusciti a sviluppare un farmaco che "inibisce al 100%" il contagio.
La vicepresidente Delcy Rodriguez, durante una riunione avvenuta nella notte di lunedì, con rappresentanti dell'Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) e dell'OMS-Caracas, ha dichiarato che Pier Paolo Balladelli condivise i risultati dello studio pre-clinico sulla molecola. Studio svolto dall'Istituto Venezuelano Investigazioni Scientifica (IVIC).
La vicepresidente Delcy Rodriguez, durante una riunione avvenuta nella notte di lunedì, con rappresentanti dell'Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) e dell'OMS-Caracas, ha dichiarato che Pier Paolo Balladelli condivise i risultati dello studio pre-clinico sulla molecola. Studio svolto dall'Istituto Venezuelano Investigazioni Scientifica (IVIC).
3 ottobre 2019
Il legame tra l'opposizione venezuelana e i cartelli colombiani
Il caso è iniziato nel marzo 2019, un mese dopo lo show politico-mediatico dell'aiuto umanitario, dove gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno preteso di violare la sovranità del Venezuela e hanno cercato disperatamente di dividere le forze armate bolivariane. Il 20 marzo 2019, Roberto Marrero, capo di gabinetto di Juan Guaido, e la sua guardia del corpo, Luis Paéz, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza venezuelane. A casa del primo, i servizi venezuelani hanno trovato due fucili d'assalto, una granata e valuta estera in contanti.
L'analisi dei dati del cellulare di Roberto Marrero e di quelli contenuti nel suo computer porterà all'arresto, nella città venezuelana di Valencia, di Wilfredo Torres Gómez, alias Necocli, capo del cartello colombiano narco-paramilitare Los Rastrojos. Il governo bolivariano ha poi denunciato ancora una volta i legami tra un importante settore dell'opposizione politica venezuelana e i narcotrafficanti colombiani.
14 agosto 2019
Ex Relatore Onu sul Venezuela: «Il vero obiettivo degli Usa è il caos e la guerra civile a Caracas»
Il Venezuela è assediato dagli Stati Uniti che vogliono rovesciare Maduro e distruggere la Rivoluzione Bolivariana per appropriarsi dei proventi delle immense risorse naturali che possiede il paese sudamericano.
«Il grande partito del saccheggio venezuelano» è al lavoro per questo, come ci ha spiegato in questa intervista esclusiva Alfred de Zayas, professore di diritto internazionale a Ginevra dal 2007 e unico relatore delle Nazioni Unite in Venezuela negli anni della Rivoluzione Bolivariana.
Un'opposizione seria e credibile può sostenere un embargo volto a distruggere l'economia del paese?
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26 giugno 2019
Sergente dell'esercito brasiliano arrestato per traffico di 39 chili di cocaina sull'aereo presidenziale. Non era Maduro il narcotrafficante?
Chi di narcotraffico ferisce, di narcotraffico perisce, La legge del contrappasso di dantesca memoria colpisce il presidente brasilano Jair Bolsonaro che appena lo scorso maggio aveva accusato il presidente venezuelano Maduro di essere praticamente un burattino tenuto in piedi dai narcotrafficanti.
Quest’oggi, infatti, le forze di sicurezza spagnole hanno arrestato un membro dell'entourage militare del presidente Jair Bolsonaro all'aeroporto di Siviglia per possesso di 39 chili di cocaina nella sua valigia.
"Oggi al mattino il ministro della Difesa mi ha informato dell'arresto di un ufficiale aeronautico che trasportava narcotici e ho ordinato al ministro della Difesa di collaborare immediatamente per un primo chiarimento dei fatti", ha twittato il presidente Bolsonaro.
11 marzo 2019
Un nuovo internazionalismo nasce in Venezuela
Il Teatro Teresa Carreño risuona di canti e slogan provenienti dai cinque continenti. Siamo all'atto conclusivo dell'Assemblea internazionale dei popoli (AIP) che, dal 24 al 27 febbraio, ha riunito 500 delegate e delegati di 90 paesi. Entra il presidente Nicolas Maduro accompagnato dalla Primera combatiente Cilia Flores. Sventolano le bandiere, quella del Venezuela è al centro. Maduro chiede che “gliela prestino” per tenerla al tavolo durante il discorso che infiammerà la platea. Con lui ci sono la vicepresidente Delcy Rodriguez, il viceministro di Comunicazione internazionale al ministero degli esteri, William Castillo, e portavoce internazionali come Joao Pedro Stedile, del Movimento dei Senza Terra.
“Non si è liberi, non si è rivoluzionari, non si è indipendenti senza pagare il prezzo del valore, della rivolta e del coraggio”, dice Maduro all'AIP.
27 febbraio 2019
Venezuela: tra bluff e interventi esterni
In basso: FATTO, in alto: DA FARE Carlos Latuff |
San Antonio, confine con la Colombia - C'è qualcosa che non torna nella situazione del 24 febbraio sul confine colombiano-venezuelano. Vige una "normalità anormale" che non si adatta allo scenario tracciato dalle dichiarazioni internazionali e da quelle della destra venezuelana. La distanza è tale che sorge una domanda chiara: o ci troviamo di fronte a un enorme bluff, oppure è in preparazione un intervento internazionale.
23 febbraio 2019
Casa Bianca e Bruxelles uniti nella distruzione dell'economia del Venezuela
Hanno raggiunto livelli di alta pericolositá le minacce di invasione militare e il fomento pianificato di sforzi per innescare violenze tra la popolazione civile. Mentre subisco uno dei monocordi telegiornali italiani indulgere con vigore in scenari apocalittici, ricevo tre chiamate telefoniche da vari amici venezuelani. Tutti confermano che le piazze di Caracas, Valencia e Maracay sono tranquille e senza disordini: il polo delle opposizioni é piú frammentato di prima, ha perso la capacitá di mobilitazione.
L'autoproclamazione solitaria del golpista Guaidó, che invoca le forze armate degli Stati Uniti a usare mezzi militari, ha approfondito le divisioni esistenti con quei settori che -pur essendo antibolivariani- rifiutano il golpismo ed ogni avventurismo violatorio della Costituzione. L'autoelezione dell'uomo di Washington e i suoi propositi apertamente anti-venezuelani, ha quasi paralizzato le iniziative pubbliche di sostegno degli oppositori moderati.
L'autoproclamazione solitaria del golpista Guaidó, che invoca le forze armate degli Stati Uniti a usare mezzi militari, ha approfondito le divisioni esistenti con quei settori che -pur essendo antibolivariani- rifiutano il golpismo ed ogni avventurismo violatorio della Costituzione. L'autoelezione dell'uomo di Washington e i suoi propositi apertamente anti-venezuelani, ha quasi paralizzato le iniziative pubbliche di sostegno degli oppositori moderati.
13 febbraio 2019
Venezuela: Tutto ciò che si sa e non si dice...
In questi tempi di dittatura economica, i signori/e "So tutto Io", escono come lumache dopo la pioggia. Molti di loro fallirebbero un semplice test a scelta multipla per testare le loro conoscenze di base sull'argomento della loro "competenza". Con poche eccezioni, tra coloro che scrivono o parlano del Venezuela, nessuno ha idea se Lara sia una città o uno stato, per non parlare di dove "esso" si trovi geograficamente. In altre parole, mancano degli elementi essenziali di base per avventurarsi nel dare lezioni.
Per correggere alcuni errori ricorrenti che condizionano analisi e commenti, potrò menzionare alcuni dati "sconosciuti" per contribuire a una migliore salute del dibattito globale sul Venezuela:
Venezuela: Voto al Senato sul golpe...
"Abbiamo udito perentori richiami all’ordine, che ci esortavano a credere che l’appartenenza all’Occidente sia un legame totalitario dove dobbiamo dire tutti la stessa cosa, nel modo più ultimativo e sanzionatorio, sotto lo slogan della «esportazione di democrazia".
8 febbraio 2019
"Perché crede che gli Stati Uniti vogliano attaccare il Venezuela?"La straordinaria attualità di questa risposta di Hugo Chavez
Tutto quello che devi sapere sul nuovo golpe in Venezuela sono racchiusi in questa magistrale sintesi di 2 minuti dell'ex Presidente Hugo Chavez, vittima, per le stesse ragioni di un colpo di stato degli Stati Uniti nell'aprile del 2002.
7 febbraio 2019
Roger Waters ribadisce il suo sostegno al Venezuela contro il golpe USA
«Regime change per per facilitare l'adozione di politiche neoliberiste»
Il fondatore ed ex membro della band britannica Pink Floyd, Roger Waters, è tornato a far sentire la sua voce a sostegno del Venezuela e del governo del presidente Nicolás Maduro di fronte alle minacce di un intervento militare da parte degli Stati Uniti (USA).
Attraverso i social network, il cantante britannico ha pubblicato una foto e una frase di Simón Bolívar sul ruolo della nazione nordamericana rispetto ai suoi vicini: «Gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza, a infestare l'America con la miseria nel nome di libertà».
24 gennaio 2019
I 3 fattori che spiegano la storica resistenza del governo e del popolo venezuelano
Se il Venezuela sta resistendo e non è imploso come i paesi dell'ex blocco socialista est-europeo, dove le controrivoluzioni hanno preso il potere senza sparare un solo colpo (tranne in Urss ed in Romania), è essenzialmente per 3 fattori:
1) Nonostante le difficoltà economiche dovute al crollo del prezzo del petrolio, all'embargo, alla guerra di bassa intensità tramite il contrabbando e il boicottaggio delle reti di distribuzione di beni di prima necessità, alla perdita di alcuni importanti partners regionali (in primis Brasile ed Argentina), nonché ai limiti noti della "monocultura" petrolifera, il presidente Maduro, il Psuv e le altre forze motrici della Rivoluzione bolivariana vanta ancora un forte sostegno tra lo zoccolo duro del loro blocco sociale di riferimento. Anche in queste ore, sono decine di migliaia gli attivisti delle reti ed i simpatizzanti del governo scesi in piazza per controbattere le mobilitazioni controrivoluzionarie.
1) Nonostante le difficoltà economiche dovute al crollo del prezzo del petrolio, all'embargo, alla guerra di bassa intensità tramite il contrabbando e il boicottaggio delle reti di distribuzione di beni di prima necessità, alla perdita di alcuni importanti partners regionali (in primis Brasile ed Argentina), nonché ai limiti noti della "monocultura" petrolifera, il presidente Maduro, il Psuv e le altre forze motrici della Rivoluzione bolivariana vanta ancora un forte sostegno tra lo zoccolo duro del loro blocco sociale di riferimento. Anche in queste ore, sono decine di migliaia gli attivisti delle reti ed i simpatizzanti del governo scesi in piazza per controbattere le mobilitazioni controrivoluzionarie.
3 dicembre 2018
Maduro acclamato in Messico. Cadono anni di fake news
I fatti hanno la testa dura. Presto o tardi arrivano a smentire la propaganda a reti unificate dei media mainstream, contro il Venezuela e il suo presidente Nicolas Maduro, che propalano fake news a tutto spiano per screditare il massimo dirigente della Rivoluzione Bolivariana.
Maduro è un dittatore. Il popolo lo odia. Non solo i venezuelani, anche i latinoamericani provano rabbia verso il presidente venezuelano. Questo è quanto il martellamento mediatico cerca di far entrare nella testa dell’opinione pubblica.
Però succede che avvengono dei fatti capaci di cancellare le narrazioni tossiche dei media dominanti. Come a Città del Messico in occasione dell’insediamento al potere del presidente messicano Andres Lopez Obrador. Qui Maduro viene infatti acclamato dai messicani accorsi per accompagnare nel giorno del suo insediamento l’esponente della sinistra messicana che si propone di risollevare un paese devastato dal neoliberismo.
21 ottobre 2018
Fine del dollaro, fine delle guerre
Il Venezuela ha annunciato che eliminerà l’uso del dollaro nel sistema bancario ufficiale, privilegiando euro, yuan e altre monete convertibili. E’ stata, ha spiegato il governo di Caracas, “una conseguenza delle recenti e illegali sanzioni Usa che bloccano la possibilità di continuare a usare dollari”.
Di necessità virtù, infine. Pianeta dedollarizzato, pianeta mezzo salvato. Perché?
Un articolo pubblicato nel 2005, ancora sull’onda dell’indignazione per la guerra di Bush in Iraq, esordiva così: “Se la possibilità da parte degli Stati uniti di intraprendere guerre e conquiste imperiali dipende dalla loro supremazia militare, questa a sua volta si basa sull’uso del dollaro come moneta di riserva mondiale. Il privilegio che il mondo ha concesso al dollaro sostiene il dominio finanziario degli Usa e il loro illimitato potere di spesa, il quale permette loro di mantenere centinaia di migliaia di uomini e basi in tutto il mondo. Distruggi l’egemonia del dollaro Usa e l’impero si scioglierà”. Che pace!
1 ottobre 2018
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Il 26 settembre alla Assemblea dell'ONU i presidenti di Venezuela, Cuba e Bolivia hanno parlato contro la politica dei blocchi economici, delle invasioni, delle ingerenze, portate avanti dagli Stati Uniti d'America.
Il presidente cubano Díaz-Canel:
Il presidente cubano Díaz-Canel:
"i principali problemi che affliggono il mondo sono il risultato del capitalismo, in particolare dell'imperialismo e del neoliberismo. L'egoismo e l'esclusione che accompagnano questo sistema, sociale e culturale favoriscono l'accumulo di ricchezza nelle mani di pochi a scapito della maggioranza e causano sfruttamento e miseria. L'attuale Amministrazione statunitense, in un nuovo sfoggio di politica imperiale, attacca il Venezuela con speciale ferocia. Ribadiamo il nostro assoluto sostegno alla Rivoluzione Bolivariana e al legittimo governo del presidente Maduro."
19 settembre 2018
Venezuela, la sfida di Maduro al Capitale riguarda tutti. Anche l'Italia
Sono oramai quasi 20 anni che il Venezuela bolivariano ha lanciato la sua sfida al potere, sia sul piano politico - mettendo in questione l'imperialismo statunitense in America latina e altrove - sia su quello economico - opponendosi alle politiche delle istituzioni finanziarie internazionali che hanno sparso miseria e morte nel mondo intero, costituendo fra l'altro uno dei fattori propulsivi delle migrazioni internazionali. Tali politiche hanno aggravato le disparità in tutto il mondo, facilitato la devastazione dell'ambiente, costretto centinaia di milioni di persone alla fame e alla disperazione. Esse costituiscono un vero e proprio cappio al collo di moltissimi Paesi, non più solamente del cosiddetto Terzo mondo, come dimostrato dalle vicende greche e, in prospettiva, da quelle italiane, a prescindere dall'inevitabile giudizio negativo sull'immangiabile marmellata fascio-leghista con spruzzate di velleitarisimo pentastellato.
La sfida del Venezuela ha registrato per tutto un primo periodo una serie di indiscutibili successi, anche sul piano economico, come dimostrato fra l'altro dai giudizi positivi espressi dalle agenzie internazionali in settori fondamentali come quelli dell'alimentazione e dalla riduzione dei tassi di povertà.
La sfida del Venezuela ha registrato per tutto un primo periodo una serie di indiscutibili successi, anche sul piano economico, come dimostrato fra l'altro dai giudizi positivi espressi dalle agenzie internazionali in settori fondamentali come quelli dell'alimentazione e dalla riduzione dei tassi di povertà.
20 agosto 2018
Il Venezuela si avvia verso la ripresa economica
Il presidente Maduro annuncia una serie di misure per vincere la guerra economica
Giornata importante, quella di ieri, per il Venezuela. Il presidente Maduro ha infatti annunciato una serie di misure che dovrebbero permettere al paese di liberarsi dalla morsa delle sanzioni, per iniziare a marciare verso il recupero dell’economia. Attualmente devastata dalla guerra economica.
Si tratta di quelle misure che Maduro stava per annunciare il giorno in cui attraverso l’utilizzo di droni carichi di esplosivo, settori dell’opposizione golpista venezuelana, coadiuvati da Colombia e Stati Uniti, hanno cercato di uccidere il presidente venezuelano. Un attentato che i fake media italiani, nonostante le numerose evidenze emerse, continuano a definire ‘presunto’.
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