Bakhita, affresco di Rosk & Loste, La Kalsa, Palermo. Foto Sergio Ferrari.
Intervista a Michele Sodano ad Agrigento
L’apparente stabilità istituzionale dell’Italia nasconde oggi una realtà sociale complessa. Anche la sua narrativa politica è in discussione.
A soli 28 anni, nel 2018 Michele Sodano è stato eletto Deputato Nazionale per la circoscrizione di Agrigento, Sicilia. Ha fatto parte del Movimento 5 Stelle, organizzazione che in quegli anni è diventata un fenomeno nazionale di particolare interesse per l’incredibile capacità di coinvolgere la popolazione, nonché per la forte differenziazione delle posizioni interne. Sodano ha concluso il suo mandato nell'ottobre 2022, non più come rappresentante del M5S. A causa di divergenze con la leadership legate all’elezione di Mario Draghi a Premier, nel febbraio 2021 è stato espulso dal suo partito insieme a una ventina di suoi colleghi parlamentari.
Dopo tre anni di assalto globale ai diritti umani sotto falsa bandiera sanitaria non può esserci pace senza giustizia equa
Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede pacificazione sociale. Chiedere la pace è positivo. Chiedere la pace volendola davvero è giusto e onorevole. Chiedere la pace senza giustizia equa è ipocrita: dopo tre anni di “terza guerra mondiale”, anzi, di “prima guerra globale” (tutt’altro che conclusa) contro i fondamentali diritti umani: guerra lanciata con un pretesto sanitario inconsistente ma sostenuto oltre ogni limite di pudore, si può forse invocare una pace senza relativa Norimberga?
Intervista a Chris Barlati sul suo libro "Dis-Servizi discreti".
Qual è il legame fra l'intelligence, la 'ndrangheta e la politica? Come questo sistema influenza la politica estera dell'Italia? Che cosa sono i "Dis-Servizi discreti"?
La sinistra ha da tempo mollato gli ormeggi che la tenevano unita alla banchina del popolo. Ora è definitivamente salpata, senza mai guardarsi indietro per chiedere scusa, verso porti atlantici.
L’economia e la tecnologia non sono più strumenti operativi ma ideologie, contenitori di pensiero e creatività. Hanno sostituito la morale e la politica umanista. L’ordoliberismo è la nuova religione che ha richiamato a sé individui da ogni dove, rendendo obsoleto il concetto di destra-sinistra. Si potrebbe dire che con questa epoca, della globalizzazione e digitalizzazione, si svolta tutti a destra. L’epopea socialista si è sciolta nell’acido disperso dai laboratori neocon. A dire il vero, è accaduto anche a quella sovranista, a sua volta posticcia rispetto all’anima spirituale della destra originale. In pratica, è sparito dall’orizzonte cultural-politico tutto il basamento su cui ha poggiato la storia democratica fino a qui. La politica si è venduta all’economia, convinta di aver fatto un affare.
La politica italiana non è niente se non è divertente. Sfortunatamente, date le circostanze attuali, quel valore di intrattenimento è più simile a guardare uno spettacolo dell'orrore che si svolge lentamente piuttosto che un buon divertimento al circo.
La scorsa settimana è stata dominata dalle macchinazioni per l'elezione di un nuovo presidente, che si è conclusa dopo otto turni con l'incombente Sergio Mattarella eletto per un altro mandato di sette anni alla vivace età di 81 anni.
Mattarella avrebbe dovuto ritirarsi.
Doveva essere l'ascesa alla divinità del primo ministro Mario Draghi che avrebbe sostituito Mattarella controllando il destino della politica italiana per il resto del decennio.
In molti si chiedono cosa pensi Draghi, quali siano le sue idee, i suoi obiettivi. L'ossessione su questo personaggio che con i suoi silenzi cerca di esprimere "un sintomatico mistero" mi ha ricordato un passo di un'intervista a Leonardo Sciascia:
"Ci si arrovella tanto sul pensiero di certi uomini politici. Credo che ad un certo punto dovremmo fare la semplicistica operazione di dire che non pensano"
Per carità, io lo so che Draghi è un fuori classe. Conosco i tratti salienti della sua biografia in cui cui ha agito da protagonista. E ricordo anche i giorni in cui è riuscito a tenere testa e a battere, stracciandolo, il temutissimo Schaeuble.
Capitalismo o morte? In un'intervista pubblicata nel dicembre del 2019, il famoso marxista americanoDavid Harveyha reso assai chiaro, con una franchezza deprimente, in che cosa possa rapidamente degenerare la teoria di Marx, quando, dopo decenni, si continua ad ignorare in maniera sovrana la crisi sistemica, e di conseguenza non si dà forma ad un adeguato concetto di crisi[*1].
Rivoluzione? Una «fantasia comunista», oramai non viviamo più nel 19° secolo. Il capitale è «too big to fail», è diventato troppo necessario, e pertanto non possiamo permetterci il suo crollo. D'altra parte, le cose devono essere «mantenute in movimento», dal momento che in caso contrario «moriremmo quasi tutti di fame».
In televisione abbiamo visto che Biden ha giurato e che sarebbe diventato Presidente. Inoltre abbiamo saputo dalla Tv che avrebbe firmato 17 Executive Order, e quindi starebbe governando. Leggete quanto segue e capirete perché coniugo il verbo non nel modo indicativo, come avrei dovuto fare.
Il presidente degli Stati Uniti sviscera il suo potere esecutivo attraverso emanazioni definite Executive Order, cioè ordini esecutivi. Dopo che il presidente ha firmato un E.O., la Casa Bianca lo invia all’Office of the Federal Register (OFR) per renderlo pubblico e far partire la decorrenza dei termini ai fini dell’acquisizione del valore legale. L’OFR numera ogni ordine consecutivamente come parte di una serie pubblicata nel Registro Federale quotidiano immediatamente dopo il ricevimento. Per una tabella degli ordini esecutivi specifici per la regolamentazione dell’agenzia federale, il sito è questo :https://www.federalregister.gov/
Era il simbolo della difesa dell’euro, ma potrebbe essere l’uomo che farà uscire il Paese dall’Unione Monetaria
L’Italia è passata attraverso tutti gli ingranaggi. Dalla rivolta democratica contro “l’euro e le élite eurofile” fino all’estremo opposto, quello di un “governo di tecnocrati“ guidato dall’ultimo Mr. €uro, senza che ci siano state elezioni lungo la strada. La fregatura è stata mozzafiato anche per coloro che pensavano di aver già visto tutto in Italia. In un certo senso, la nomina di Mario Draghi è astuta.
Ma coloro che stanno celebrando la “riconquista”, nei circoli dell’UE e nei mercati obbligazionari, dovrebbero stare attenti a cosa desiderano...
Previsione su questo nuovo governo tecnico a guida Draghi che, con l'eventuale ausilio del centrodestra, porterà l'Italia verso la sua inevitabile fine.
Draghi darà qualche contentino iniziale, punterà alla vaccinazione semi di massa (che poi vaccinazione non è e se la fanno loro) e poi presenterà il conto.
Un conto salatissimo che toccherà pensioni, stipendi pubblici (locali) IMU ed IVA al cui confronto quello della Grecia sarà stato risibile.
Nel frattempo da subito proseguirà la svendita di asset italiani anche in termini di territori, porti, spiagge, aziende, attività e quant'altro.
Referendum sul taglio dei parlamentari: ecco cosa prevede la riforma
Il 20 e 21 settembre è in programma un referendum costituzionale attraverso il quale i cittadini italiani saranno chiamati a confermare o meno la riforma sul taglio dei parlamentari approvata dal Parlamento nel 2019: di seguito, nel dettaglio, viene spiegato cosa prevede la legge, qualora dovesse entrare in vigore, e come funziona il quesito referendario. Approvata in via definitiva dal Parlamento l’8 ottobre 2019, quando la Camera con 553 voti favorevoli e 14 contrari ha dato ilvia liberaalla legge, la riforma prevede un taglio dei parlamentari dagli attuali 945 a 600. I componenti elettivi di Camera e Senato si riducono del 36,5 per cento con 230 deputati e 115 senatori in meno. I deputati, infatti, scendono dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori calano dagli attuali 315 a 200. Qualora la riforma venisse confermata, dunque, cambierebbe il rapporto tra parlamentari eletti e abitanti con l’Italia che diventerebbe uno dei Paesi con la peggior rappresentanza in Europa.
Divina Commedia: IX canto, Antenora...Traditori della Patria
Perché anche di fronte ad evidenze innegabili, molte persone rifiutano di considerare possibile che un governo li abbia ingannati, sfruttati, o persino abbia sacrificato volontariamente migliaia di loro concittadini? Perché anche di fronte ai documenti che lo provano così tante persone rifiutano di accettare che medici e funzionari della sanità siano al soldo delle case farmaceutiche? Perché nemmeno davanti alle evidenze più chiare si rifiuta di accettare che una spiegazione ufficiale sia semplicemente una montagna di bugie? Mostri l’evidenza che la versione ufficiale è una menzogna, ti rispondono: “e allora come lo spieghi tu?” – come se necessitasse una spiegazione alternativa per accettare che quella ufficiale è falsa. Mostri l’evidenza che un professionista blasonato mente, ti rispondono: “e tu che titoli hai?” – come se necessitasse un qualche titolo accademico per accorgersi che un titolato accademico sta mentendo.
Effettivamente,
se presa così, se letta e riletta, sembra una riforma veramente
inutile. Non serve a risanare il debito pubblico, il risparmio che ne
verrebbe fuori sarebbe veramente nulla per il bilancio di uno Stato e
soprattutto quei soldi non sarebbero, con ogni probabilità, riallocati
altrove, poiché rientrano nel bilancio che riguarda il funzionamento
dello Stato e delle Istituzioni (dispiace per chi pensa ingenuamente che
verranno utilizzati per le pensioni o per il lavoro, ad ogni modo si
tratterebbe comunque di spiccioli).
A ventisette anni dalla caduta della Prima Repubblica abbiamo
scoperto che chi ne sancì la fine aveva lo stesso modus operandi e la
stessa organizzazione per correnti. La politica clientelare e correntizia del secondo dopoguerra, con i
suoi grandi partiti storici, in cui vi erano comunque oggettivamente
personaggi di ben altra levatura rispetto agli attuali, per quasi
cinquant’anni non si era lasciata imbrigliare dalla magistratura, con cui aveva stabilito una sorta di patto di non belligeranza.
L’equilibrio tra i poteri, fulcro della democrazia, consisteva in un accordo di non ingerenza. Persino durante il periodo del terrorismo e dello stragismo il
governo (potere esecutivo) evitò qualsivoglia ricorso ad atti attuativi
amministrativi nel varare norme sull’emergenza rispettando il Parlamento
(potere legislativo), che comunque, onorò il suo ruolo riunendosi in
seduta permanente.
Lo Stato nella palude: il controllo politico-giudiziario, il folle decentramento e il protagonismo del Presidente della Repubblica.
Tra il centro-sinistra e il centro-destra è stato quasi impossibile appianare le differenze per costruire una casa comune della Repubblica e, allo stesso tempo, elaborare uno spazio di esercizio democratico non solo nuovo, ma anche estraneo al bizantinismo del passato. Ha rovinato il progetto di passare da un tipo di Stato all'altro, preservando e correggendo il parlamentarismo e, comunque, rafforzando il ruolo dell'esecutivo, in un momento in cui la frenesia del mondo economico e finanziario richiede decisioni e risposte più rapide e commisurate alla sua complessità e ai suoi ostacoli. La trasformazione quantitativo-qualitativa su scala mondiale non è stata percepita dalla classe dirigente italiana, che ha portato a un'alterazione meramente formale, cioè con una evoluzione quasi nulla e secondo una linea ininterrotta dalla partitocrazia ai partiti personalisti.
La campagna del governo #iostoacasa sarà ricordata come un esempio da scuola di come in pochissimo tempo, ignoranza e paura possono cancellare il patto di mutua ragione tra cittadino e istituzioni. Di fronte alla minaccia del virus e il rischio del collasso del sistema sanitario, il governo ha proceduto, a partire dal 21 Marzo a una campagna di quarantena basata sull’hashtag #iostoacasa convincendo milioni di italiani che stare il più a lungo possibile nel chiuso delle loro abitazioni è l’unica strada possibile per fermare la avanzata del virus. Questo è ovviamente falso. Altri hastag, molto più precisi e dettagliati, come #iostoatremetri o #iostodasolo, sarebbero stati molto più onesti e, nella misura in cui sarebbero stati più sostenibili, sarebbero stati anche molto più efficaci. Purtroppo, il governo ha invece scelto di fondare la sua campagna su un diktat approssimativo e dannoso.