Il settore bancario statunitense è stato recentemente colpito da una grave crisi
Quasi la metà delle 4.800 banche statunitensi è quasi insolvente, avendo esaurito le proprie riserve di capitale, come ha riportato questa settimana il Telegraph, citando un gruppo di esperti del settore bancario.
Secondo il professor Amit Seru, esperto di banche dell'Università di Stanford, circa la metà degli istituti di credito statunitensi è sott'acqua.
"Non facciamo finta che questo riguardi solo la Silicon Valley Bank e la First Republic", ha detto. "Gran parte del sistema bancario statunitense è potenzialmente insolvente".
"Adesione all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la sostenibilità". Disinvestimenti colossali nel settore petrolifero e del gas da mille miliardi di dollari
La maggior parte delle persone è sconcertata da quella che è una crisi energetica globale, con i prezzi del petrolio, del gas e del carbone che si impennano simultaneamente, costringendo persino alla chiusura di grandi impianti industriali come quelli chimici, dell'alluminio o dell'acciaio. L'amministrazione Biden e l'UE hanno insistito sul fatto che tutto è dovuto alle azioni militari di Putin e della Russia in Ucraina. Non è così. La crisi energetica è una strategia pianificata da tempo dai circoli aziendali e politici occidentali per smantellare le economie industriali in nome di un'agenda verde distopica.
Mentre il mondo si insabbia collettivamente per il crollo della Deutsche Bank, vale la pena di tenere a mente il quadro generale: l'economia globale è un gioco truccato e i crolli sono orchestrati per garantire che la ricchezza risalga sempre dalle classi medie alle élite.
Per coloro che si sono assunti la responsabilità di capire come funzionano veramente il nostro governo e la nostra economia, quest'ultima minaccia di crollo del mercato azionario non è affatto inaspettata, ma piuttosto una certezza prevedibile in una lunga serie di abusi da parte del governo e di Wall Street. Vedete, il sistema economico è progettato per fallire. Il crollo è nel suo DNA.
Il fenomeno COVID non può essere compreso senza capire il crollo finanziario senza precedenti del 2019-2020 che minaccia l'intero sistema finanziario globale.
La storia della Pandemia Covid-19 ha poco senso se vista attraverso la lente della salute, della sicurezza e della scienza. Se vista attraverso la lente del denaro, del potere, del controllo e del trasferimento di ricchezza, invece, tutto questo ha perfettamente senso.
Le chiusure, le museruole obbligatorie, l'allontanamento antisociale e la pletora di misure aggiuntive non hanno fatto nulla per proteggere o migliorare la salute pubblica - non sono mai state progettate per farlo.
Se le condizioni economiche del 2022 non vi sono piaciute, sicuramente non sarete soddisfatti di ciò che vi aspetta nel 2023. Quest'anno abbiamo dovuto fare i conti con un'inflazione dilagante, un'attività economica molto fiacca e l'inizio di un terribile crollo immobiliare, e non è stato divertente. Ma sembra che il prossimo anno sarà ancora peggio. La maggior parte delle grandi aziende del settore tecnologico ha riportato numeri sconfortanti per il terzo trimestre, e questo è un segnale molto negativo. Anche quando quasi tutti gli altri si muovevano a fatica, potevamo sempre contare sul fatto che le grandi aziende tecnologiche producessero numeri da urlo. Ma ora le cose sono cambiate in modo sostanziale e le loro quotazioni azionarie ne sono state assolutamente danneggiate.
Edward Dowd è un "guru" degli hedge fund ed ex gestore di portafogli azionari per il più grande asset manager del mondo, BlackRock. Negli ultimi due anni, Dowd si è fatto coraggiosamente avanti per risvegliare le persone sui danni collaterali della pandemia Covid.
Il crollo finanziario globale è una certezza matematica. Dowd prevede che il crollo inizierà seriamente nei prossimi 6-24 mesi.
Il Covid ha fornito una copertura alle banche centrali e ai governi, consentendo loro di nascondere temporaneamente la realtà del crollo del sistema finanziario.
Per Wall Street e i suoi sostenitori, la soluzione a qualsiasi inflazione dei prezzi è la riduzione dei salari e della spesa sociale pubblica. Il modo ortodosso per farlo è spingere l'economia in recessione per ridurre le assunzioni. L'aumento della disoccupazione obbligherà la manodopera a competere per posti di lavoro che pagano sempre meno man mano che l'economia rallenta.
Questa dottrina della guerra di classe è la prima direttiva dell'economia neoliberista. È la visione a tunnel dei manager delle aziende e dell'1%. La Federal Reserve e il FMI sono i suoi lobbisti più prestigiosi. Con Janet Yellen al Tesoro, la discussione pubblica sull'inflazione odierna viene inquadrata in modo da evitare di attribuire la colpa dell'aumento dell'8,2% dei prezzi al consumo alle sanzioni della Nuova Guerra Fredda dell'amministrazione Biden contro il petrolio, il gas e l'agricoltura russi,
Un rapporto pubblicato l'anno scorso dal WEF-Carnegie Cyber Policy Initiative chiede la fusione delle banche di Wall Street, dei loro regolatori e delle agenzie di intelligence come necessaria per affrontare un presunto imminente attacco informatico che farà crollare il sistema finanziario esistente.
Nel novembre 2020, il World Economic Forum (WEF) e il Carnegie Endowment for International Peace hanno co-prodotto un rapporto che avvertiva che il sistema finanziario globale era sempre più vulnerabile agli attacchi informatici. I consulenti del gruppo che ha prodotto il rapporto includevano rappresentanti della Federal Reserve, la Banca d'Inghilterra, il Fondo Monetario Internazionale, giganti di Wall Street come JP Morgan Chase e colossi della Silicon Valley come Amazon.
L'infausto rapporto è stato pubblicato pochi mesi dopo che il World Economic Forum aveva condotto una simulazione di quello stesso evento
Poiché leggo in giro raffinate (si fa per dire) analisi sul fatto che l'operazione GameStop sarebbe «impolitica» e «animata solo dal desiderio di fare soldi», e che tutto sommato tra un poveraccio che investe i soldi dell'affitto in un titolo e un fondo d'investimento che muove miliardi di dollari non ci sarebbe un gran differenza, poiché entrambi si muoverebbero «in una logica speculativa», vi riporto la traduzione di una lettera aperta scritta da uno dei redditer protagonisti della vicenda, che spiega bene come la partita in corso sia molto ma molto più politica di quanto non si rendano conto molti osservatori esterni.
La prima reazione che ha investito molte persone il giorno in cui Donald Trump ha salito i gradini dell’Air Force One è stata quella di amara delusione e cocente frustrazione. Non sono stati in pochi a pensare, e ancora non sono in pochi a pensarlo, che il presidente degli Stati Uniti si sia in qualche modo arreso. Altri ancora sono arrivati a pensare che Trump non sia stato altro che un uomo del sistema fin dal principio piazzato lì dalle grandi élite per impedire un qualche tipo di cambiamento.
Uno dei cavalli di battaglia di Donald Trump è sempre stato quello di esporre ogni malefatta: il caso Epstein, il Russiagate, il China-virus, la frode elettorale.
Il sistema, grazie al braccio armato chiamato mainstream, ha sempre opposto strenua resistenza, tacciando con il vituperato termine "fake news" qualsiasi spunto potesse andare al di fuori della narrativa decisa e tracciata.
Trump parla di un'elite pedofila e satanista? Fake news.
Trump parla di una montatura per il caso Russiagate? Fake news.
Trump parla di un virus nato in Cina e usato come presupposto per bloccare il libero arbitrio delle persone? Fake news.
Trump parla di un'elezione truccata grazie al voto postale ed alle macchine Dominion? Fake news.
Altre borse, come quelle europee, di San Paolo (Brasile) e del Messico, hanno subito brusche cadute; alcune hanno temporaneamente sospeso le loro operazioni.
Oggi, le quotazioni di Wall Street sono state sospese subito dopo l'apertura, in quanto gli indici principali sono scesi di oltre il 7%, ovvero oltre il limite giornaliero. Fino a quel momento gli indici del mercato azionario statunitense erano in forte calo. La media industriale del Dow Jones è scesa del 7 %, oltre 1.600 punti. Anche S&P 500 e Nasdaq sono diminuiti del 7% ciascuno.
Premessa: l’hanno battezzata la bolla finanziaria più eclatante nella storia del capitalismo, sto parlando della febbre dei tulipani che andò in scena nel 1637 in Olanda. Ne ha dato anche notizia Gordon Gekko (interpretato da Michael Douglas) nel sequel di Wall Street. Senza entrare troppo nei fatti storici dell’epoca, un bulbo di tulipano arrivò nel giro di qualche anno a costare anche 3.000 fiorini olandesi, quando un maiale grasso pronto (purtroppo) per il macello costava dai 60 agli 80 fiorini. Si stima che il reddito medio annuo dell’epoca per un bracciante era di 150 fiorini. Pertanto paragonato ad oggi in Italia, se ipotizziamo un reddito medio netto di euro 12.000, un bulbo di tulipano sarebbe costato dai 150.000 ai 200.000 euro. Il prezzo dei bulbi dei tulipani arrivò a quotazioni sostanzialmente folli a causa della speculazione sui contratti futures (sui bulbi dei tulipani) fra coloro che non avevano mai visto un bulbo nella loro vita. Molte persone ottennero e persero la loro fortuna nel giro di pochi giorni. La bolla necessitò di circa due anni per formarsi sino a scoppiare nel Febbraio del 1637 dopo che centinaia di famiglie dell’alta borghesia olandese vendettero beni immobili e possedimenti terrieri per avere risorse finanziarie da dirottare sulla speculazione dei bulbi di tulipano. Inutile dire che persero quasi tutto. E ora passiamo ai giorni nostri. In questi ultimi mesi, il Bitcoin ha conquistato le prime pagine di tutti i principali giornali finanziari del mondo grazie alle sue stratosferiche performance.
Il controllo sulla politica monetaria e sulle riforme macroeconomiche è stato l'obiettivo finale del colpo di stato. Le nomine chiave, dal punto di vista di Wall Street sono la Banca Centrale, che domina la politica monetaria così come gli scambi con l'estero, il Ministero delle Finanze ed il Banco del Brasile. Per conto di Wall Street e del "consenso di Washington", il governo post golpista ad interim di Michel Temer ha nominato un ex amministratore delegato di Wall Street (con cittadinanza americana) a capo dell'amministrazione del Ministero delle Finanze. Henrique de Campos Meirelles: ex presidente della FleetBoston Financial's Global Banking (dal 1999 al 2002) ed ex capo della Banca Centrale sotto la presidenza Lula è stato nominato ministro delle finanze il 12 Maggio. Ilan Goldfajn [Goldfein]: appena nominato a capo della Banca Centrale, era capo economista di Itaù, la più grande banca privata del Brasile. Goldfein ha stretti legami sia col Fondo Monetario Internazionale che con la Banca Mondiale. E' compare finanziario di Meirelles.
Se la psicopatica guerrafondaia Clinton sarà coronata candidata presidenziale del Partito Democratico, in nessun modo potrà essere considerata pragmaticamente il ‘male minore’ di fronte a Donald Trump o a qualsiasi Repubblicano i loro capi decidano di vomitare ( James Petras )
L’analista marxista James Petras ha recentemente definito la classe dominante nord-americana “Plutosionista, inventandosi una nuova categoria politica eloquente nel definire l’offensiva imperialista congiunta Usa – Israele. Nel linguaggio di Petras il Plutosionismo è il matrimonio a tre fra plutocrazia, Sionismo e la candidata presidenziale U.S.A. Hillary Clinton, una criminale di guerra seriale, razzista e alle dipendenze di Wall Street.
Che origini ha questa alleanza? James Petras e Diana Johnstone lo spiegano – utilizzando una metodologia differente – in due libri molto importanti pubblicati in Italia dall’Editore Zambon: Diana Johnstone, Hillary Clinton, La Regina del caos ( 2016 ); James Petras, Usa: padroni o servi del sionismo? ( 2007 ). Tanto la Johnstone quanto Petras concordano nel ritenere che l’imperialismo occidentale sia retto da una Diarchia Imperiale Usa – Israele dove, i secondi, tramite la famosa lobby sionista riescono a condizionare gran parte delle decisioni politiche e militari di Washington.