Nella Germania nazista, c’era un settimanale antisemita chiamato Der Stürmer.
Era diretto da Julius Streicher, famoso per per essere uno dei piu’
violenti sostenitori della persecuzione degli Ebrei durante gli anni
’30.
Cio’ che tutti ricordano di Der Stürmer, sono le sue macabre
caricature di Ebrei, le persone che dovevano affrontare la diffusa
discriminazione e persecuzione in quella epoca. Le sue rappresentazioni
avvallavano tutti i comuni stereotipi sugli Ebrei: il naso a uncino,
l’avidità, la lussuria.
"Mettiamo che ...nel mezzo della morte e distruzione, due giovani
Ebrei si presentino senza invito ai quartier generali delle redazioni
di Der Stürmer ed ammazzino lo staff per averli umiliati, degradati
sminuiti, insultati," cosi dice Norman Finkelstein, a cui abbiamo fatto delle domande.
Finkelstein è professore di scienze politiche ed autore di
numerosi libri tra cui : “The Holocaust Industry” e “Method and
Madness.”
"Che reazione avrebbe davanti a questo?," ha detto Finkelstein.
Malcolm X, a differenza di Martin Luther King non pensava che l'America avesse una coscienza. Per lui, non c'era contraddizione tra i nobili ideali della nazione - una frode ai suoi occhi - e il fallimento della giustizia per i neri. Aveva capito, forse meglio di King, i meccanismi inerenti all'impero. Non
si aspettava che i leader dell'impero si connettessero alla loro bontà
per costruire un paese libero da ingiustizie e sfruttamento. Ha spiegato che dopo l'arrivo della prima nave negriera fino alla comparsa del nostro vasto arcipelago di prigioni e delle nostre squallide, colonie interne,
dove i poveri sono rimasti intrappolati e sfruttati, l'impero
US-americano è stato inesorabilmente ostile a quelli che Frantz Fanon
chiamava i "dannati della terra". Questo, e Malcolm lo sapeva, non sarebbe cambiato prima della distruzione dell'impero.
"E' impossibile per il capitalismo sopravvivere,
soprattutto perché il sistema capitalistico ha un costante bisogno di
succhiare sangue", ha detto Malcolm.
Il Tar di Palermo blocca i lavori del Muos, l'impianto satellitare
della Marina Militare americana; esultano i cittadini di Niscemi. Ma
scatteranno i ricorsi.
Tirano un sospiro di sollievo e tornano a sperare gli abitanti di
Niscemi, almeno per ora, in attesa di nuovi prevedibili ricorsi in
questa guerra a colpi di carte bollate e manifestazioni di protesta. I
lavori del Muos, l'impianto satellitare della marina militare in
costruzione in contrada Ulmo, in provincia di Caltanissetta, intanto
saranno bloccati. Lo ha deciso una sentenza del Tar di Palermo che ha
accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi. Per i giudici le 46
antenne radar del Muos sarebbero nocive per la salute umana. Il Muos,
il sistema di comunicazione del dipartimento della Difesa Usa, (Mobile
User Objective System) è costituito da cinque satelliti e quattro
stazioni terrestri (Chesapeake in Virginia, Wahiawa alle Hawaii,
Geraldton, nell'ovest dell'Australia, e Niscemi in provincia di
Caltanissetta). I primi tre siti sono già operativi, quello siciliano
invece è in fase di completamento. Nel 2013 anche il governo Crocetta
aveva provato a bloccare i lavori, in attesa di un'analisi da parte
dell'Istituto superiore di sanità, per poi fare marcia indietro dopo
aver ricevuto il parere dell'Istituto sui rischi per la salute. Così i
lavori sono ripartiti dietro un coro di polemiche sia del mondo politico
che di quello scientifico.
Il sito di Tlaxcala è di nuovo online. Abbiamo
lavorato sodo per pulirlo e proteggerlo dagli attacchi di hacker
molto dannosi la cui identità è sconosciuta. Durante
questi due mesi di interruzione, abbiamo pubblicato 500 articoli sul
nostro blog di emergenza: http://tlaxcala-int.blogspot.com. Questo
21 Febbraio del 2015 coincide con il nono anniversario della nostra
creazione ed entriamo nel nostro decimo anno di esistenza, più che mai
convinti dell'utilità dei nostro lavoro di trasmettitori. Coincide anche con il cinquantesimo anniversario dell'assassinio di
Malcolm X, il brillante rivoluzionario il cui percorso e messaggio sono
di una stupefacente attualità. Leggi tutto...
L'11 settembre 2013 centinaia di migliaia di cileni hanno ricordato
solennemente il quarantesimo anniversario dell'atto terroristico
avvenuto nella loro nazione.
Fu in quella data del 1973, che l'esercito cileno armato da generosi
finanziamenti ed armi fornite dagli Stati Uniti con il sostegno della
CIA e di altri agenti, rovesciarono il governo democraticamente eletto
del socialista moderato Salvador Allende.
Poi vennero sedici anni di repressione, tortura e omicidi attuati dal
regime fascista di Augusto Pinochet, mentre le multinazionali statunitensi - IT&T, Anaconda Copper ed altre - tornavano a fare grandi profitti.I proventi di tali società, insieme con le preoccupazioni che le persone di altri paesi potessero seguire l'esempio di indipendenza sono
stati il vero motivo per il colpo di stato, e anche la tendenza alla
nazionalizzazione portata avanti da Allende, non potevano essere tollerati dagli
uomini d'affari degli Stati Uniti. Di Andy Piascik Counterpunch HenryKissingerè statoconsiglieredella sicurezza nazionaleeuno dei principaliarchitetti-forseil principale artefice-del colpo di statoin Cile.I golpe istigati dagli Stati Uniti non erano nulla di nuovo nel 1973, non certo in America Latina, Kissinger e il suo capo Richard Nixon hanno continuato una violenta tradizione implementata in tutto il XX secolo e proseguita nel XXI.
L’8 giugno 1972 un
aereo ha bombardato il villaggio di Trang Bang nel Vietnam del Sud, dopo
che il pilota scambiò un gruppo di civili per delle truppe nemiche. Le
bombe contenevano napalm, un combustibile altamente infiammabile che uccise e ustionò gravemente le persone a terra.
La famosa immagine
iconica in bianco e nero di quella vicenda (qui a sinistra), che
rappresenta dei bambini in fuga dal villaggio in fiamme, ha vinto il Premio Pulitzer ed è stata scelta al World Press Photo of the Year nel 1972. E’ divenuta il simbolo degli orrori della guerra del Vietnam, della crudeltà di tutte le guerre per i bambini e le vittime civili.
La protagonista della foto è una bambina di nove anni che corre nuda per la strada disperata, dopo che i suoi vestiti hanno preso fuoco. Lei si chiama Kim Phuc Phan Thi e in quel momento stava partecipando con la sua famiglia ad una celebrazione religiosa presso una pagoda.
"…credo che gli sforzi per rovesciare il regime di Assadabbiano portato denaro in molte direzioni. (..) Per questo Qatar, Arabia Saudita e altri devono essere coinvolti per combattere le frange estremiste sunnite."
Daniel Benjamin, ex capo antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale."
Karl Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
1. Le conseguenze disastrose della distruzione degli Stati laici arabi
Il nemico è alle porte, anzi è già al di qua delle nostre porte. Questo
ci dicono governi e mass media europei. Il concetto indiscusso, dopo
l'attacco a Charlie Hebdo, è che l'Occidente, con i suoi valori di
libertà, di opinione e di espressione, è stato gravemente colpito dal
bestiale estremismo islamico. Di conseguenza, bisogna prepararsi alla
guerra interna ed esterna.
Obama è sul piede di guerra. La civiltà occidentale è apertamente "minacciata dallo stato islamico". La "guerra globale al terrorismo" è lanciata come un’impresa umanitaria. "Noi abbiamo una responsabilità da proteggere". La guerra umanitaria è la risposta.
"Brutta gente" è in giro. "Buttateli fuori", disse G.W. Bush.
I media occidentali battono i tamburi di guerra. L’agenda militare di Obama è supportata da vasti apparati.
Uno degli obiettivi principali della propaganda occidentale è quello di "fabbricare un nemico".
Se
la legittimazione politica di Obama viene in dubbio, sorgono dubbi
sull’esistenza di questo nemico "esterno", ed A.Q. e la sua rete di
affiliati (CIA) deve
dispiegarsi nel mondo.
Lo
scopo è quello di tacitamente instillare – attraverso ripetuti
interventi dei "media" – fatti ad nauseam, entro la coscienza interiore
della gente, la nozione
che i musulmani costituiscono un pericolo per l’Occidente.
Quindi
le guerre umanitarie si dispiegano in diversi fronti quali Russia,
Cina, Medio oriente che costituiscono oggi gli obiettivi odierni.
L’ondata
di xenofobia diretta contro i Musulmani che ha imperversato in Europa è
legata mani e piedi alla geopolitica corrente; è parte della strategia
militare
di demonizzare il nemico.
I
paesi musulmani posseggono più del 60% della risorse energetiche.
Zanzara Aedes aegypti geneticamente modificata nel laboratorio Oxitec del Regno Unito
Milioni
di zanzare geneticamente modificate potrebbero essere rilasciate nelle Florida Keys, se i ricercatori britannici ottengono l'autorizzazione a
utilizzare gli insetti contro due malattie virali estremamente
dolorose. Secondo l'agenzia AP, il Distretto di controllo Mosquito delle Florida Keys è in attesa della decisione da parte della Food and Drug Administration degli Stati Uniti per l'uso di zanzare con DNA modificato come farmaco per curare dengue e chikungunya.
I ricercatori segnalano che insetti geneticamente modificati non sono mai stai rilasciati così vicino ad un quartiere residenziale statunitense. Tuttavia, nonostante il fatto che i virus sono considerati una minaccia crescente nel paese, alcune persone sono più spaventate all'idea di essere attaccate da un organismo geneticamente modificato. Così più di 130.000 persone hanno firmato una petizione contro l'esperimento nella piattaforma Change.org. Anche
i potenziali sostenitori affermano che i responsabili devono fare di più per
dimostrare che i benefici superano i rischi dell'allevamento di insetti
geneticamente modificati che potrebbero mordere la gente.
Si annunciano tempi
nuovi che, come sempre, odorano di vecchio e di stantio come un processo di
putrefazione che prosegue per mesi, anni e decenni. Perchè, a ben osservare i
fatti e gli eventi che caratterizzano soprattutto il grande calderone delle
relazioni geopolitiche ed internazionali niente cambia ma tutto si amplifica se
si muove la gigantesca e implacabile macchina dell'Impero con i suoi tentacoli
militari, finanziari, industriali, tecnologici e culturali.
La riprova di quanto
vò scrivendo è l'attuale successo della pellicola ammantata di ambigua e
propagandistica retorica bellica diretta dal sempliterno, glaciale e granitico
Clint che ben farebbe a concedersi la pensione – pensione ? - e appendere al
chiodo pistola, cappellacio e cinturone. Perchè al di là dei presunti pregi
stilistici o estetici – che agli occhi di un vero e onesto cineasta appaiono
molto ma molto discutibili – "American Sniper" si rivela un abile e
preciso marchingegno cultural mediatico a sostegno delle pulsioni imperialiste
e armaiole di un "grande paese" che ormai ha perso ogni senso della
misura e delle proporzioni,
Un film “profondamente reazionario”, che “umanizza e glorifica un cristiano fondamentalista che agisce da assassino e uccide 160 iracheni”, e che invece “demonizza e disumanizza ogni singolo iracheno”. E’ destinata a far discutere la durissima critica che Larry Everest, corrispondente del giornale Revolution, scrittore ed esperto di Medio Oriente, fa dell’ultimo film di Clint Eastwoood, che Everest ritiene un omaggio alla propaganda americana.
Innanzi tutto, per inquadrarne l’esperienza, c’è da spiegare chi è Larry Everest. Corrispondente per il giornale Revolution, autore di Oil, Power & Empire: Iraq and the U.S. Global Agenda (Common
Courage, 2004), nel 1991 ha viaggiato attraverso l’Iraq per seguire la
Guerra del Golfo e ha girato il video pluripremiato Iraq: War Against the People. Nel 2005 ha testimoniato nella sessione finale del World Tribunal on Iraq a Istanbul in Turchia.
Everest
è uno dei milioni di individui ad avere visto “American sniper”, il
film di Clint Eastwood sulla storia di un Navy Seal americano, Chris
Kyle, film basato sull’autobiografia dello stesso soldato. Kyle ha
combattuto in Iraq dal 2004 al 2009 quando gli Usa occupavano il paese.
Al Pentagono è nota come European Consolidation Initiative (ECI), l’iniziativa finalizzata a rimodulare la presenza militare statunitense in Europa per contrastare più fattivamente la Russia di Putin. Il programma prevede la chiusura di una quindicina tra basi e installazioni Usa in Belgio, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda e Portogallo, una modestissima riduzione del personale di stanza nel continente di 1.200 unità e il ridislocamento di altri 6.000 militari principalmente in Est Europa. Dalle basi statunitensi saranno licenziati 1.100 dipendenti civili e l’European Consolidation Initiative consentirà a Washington, stime alla mano, un risparmio di 500 milioni di dollari l’anno.
“Non si tratta di un ridimensionamento della capacità militare degli Stati Uniti in Europa, ma di una trasformazione necessaria che aiuterà a massimizzare le nostre capacità militari a favore dei nostri importanti partner europei e della Nato”, ha spiegato il segretario alla Difesa, Chuck Hagel.
Il “Patto Mattarella” svela il piatto forte del Patto del Nazareno: Berlusconi
non ha voluto votare l’uomo del Colle per poter poi rivendicare il
diritto di nomina dei due giudici costituzionali mancanti. Obiettivo:
utilizzare la Consulta per neutralizzare la retroattività della legge
Severino che esclude i condannati, e quindi ridiventare eleggibile e
tornare in Parlamento.
Lo sostiene Olinda Moro, rileggendo le tappe fondamentali della
“resistenza” del Cavaliere contro la magistratura e il recente accordo
sotterraneo con Renzi, fino alla scelta di «un nome secco, quello di
Mattarella, votato da tutti e non concordato con nessuno, neanche con il
proprio partito». Salendo al Quirinale, Mattarella lascia libera la
poltrona di giudice costituzionale. Se fino a ieri alla Corte mancava un
magistrato, ora i nuovi giudici da eleggere sono dunque due, entrambi
di nomina parlamentare. Già così, la Consulta potrebbe non essere
anti-Cavaliere, grazie ai giudici nominati da Napolitano. Se poi fosse
proprio Berlusconi a proporre i due nomi mancanti, per la legge Severino i giorni potrebbero essere contati. Ecco dunque il “Patto Mattarella”?
Nel
2014, quasi cinque anni dopo il devastante terremoto, numerose protestedi massasi sono svoltecontro l'occupazionedelle Nazioni Unite(MINUSTAH), perlapartenza del presidentehaitianoMichelMartellye il primo ministroLaurentLamothe. Quest'ultimo infine si è dimessonel dicembre2014. Questi eventi non hanno avuto nessuna menzione dai media mainstream. Perché?
Quandole protesteanti-governativesi verificanoinun paeseche non èguidato da unalleato degli Stati Uniti, vi èun'ampia copertura.Gli attuali leader di Haiti sono "adatti" per i leader occidentali, in
particolare per gli Stati Uniti, perché in realtà, sono loro che scelgono i
leader del paese, non il popolo di Haiti. Di Julie Lévesque Mondialisation
Il 12 gennaio, c'è stato 5° anniversario del devastante terremoto,male principali questioni eproblemi strutturalinon sono, nésarannoaffrontati o, nella migliore delle ipotesi, saranno presentatiinunmodo che sostienela nozionefuorviantedelfardellodell'uomo bianco. "Haiti ha bisogno di aiuto". "E' davvero il caso? E di che tipo di aiuto stiamo parlando?
"Gli aiuti internazionali" sono solo uno strumento capitalistico imperiale
progettato per mantenere il Sud prigioniero delle disastrose politiche
neoliberiste del Nord, che ostacolano un vero sviluppo e per impedire la
sovranità economica e politica del Sud.
Dove finiscono i soldi degli aiuti? Nelle stesse tasche di coloro che pretendono di donare. Haiti è probabilmente il miglior esempio della vera truffa degli aiuti internazionali.
Non c'è voluto poco
per rendere il mondo del lavoro italiano un lento dinosauro di fronte
alla veloce, temibile e tecnologicamente avanzata lotta di classe del
capitale. Il disarmo ideologico e politico dei lavoratori è stato un
percorso lungo, ma costantemente e pervicacemente portato avanti in modo
efficace all'interno delle loro stesse rappresentanze politiche. Lo
sfratto della contraddizione tra capitale e lavoro nella discussione
politica è stato un passo importante e grande per le classi borghesi
dominanti. Il "merito" deve essere ascritto sicuramente alle forze
socialdemocratiche revisioniste, le quali hanno fatto il grosso del
lavoro.
Tuttavia, altrettanto "merito" deve essere riconosciuto alle ultime
opposizioni italiane del re, le quali, beneficate da un suffragio
elettorale cospicuo (anche se modesto, tarata l'astensione), hanno
costruito un'alternativa politica completamente aliena dalle reali
contraddizioni di classe, fondata sul complottismo della corruttela
politica e degli sprechi, sulla mistica della legalità e della necessità
di abolire le distinzioni persino tra destra e sinistra, figuriamoci
tra capitale e lavoro. Un vero sogno per la classe dominante abbarbicata
ai monopoli finanziari ed industriali: il nemico non ha occhi per
rendersi conto dei colpi mortali che si vanno preparando.