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8 agosto 2018

Mohamed Konare: l'Africa può risorgere



In Africa conflitti e saccheggi non hanno mai visto la fine. Mohamed Konare, Leader del nascente Movimento Panafricanista, sta guidando gli africani verso una mobilitazione mondiale che potrebbe stravolgere gli equilibri di un sistema che ci coinnvolge tutti, come inconsapevoli carnefici.

9 marzo 2018

Catalogna: Prigionieri ed Esuli

E' una storia che andrà per le lunghe. Chi pensava che la crisi catalana fosse risolta con l'art. 155 e un'elezione si era sbagliato. Inoltre, il magistrato della Corte Suprema, Pablo Llarena, ritiene che la causa generale contro il movimento indipendentista sia molto complessa e ha deciso di estendere il periodo di indagine per oltre un anno. I prigionieri politici, Junqueras, Forn e i due Jordis rimarranno in ostaggio per mesi e mesi. Gli esuli dovranno rimanere tali se non vogliono essere detenuti, e la situazione politica non sarà normale finché la spada di Damocle del 155 rimarrà in vigore e minacciosa e il governo del PP e i giudici, vogliono continuare a determinare la politica in Catalogna. Ora che Puigdemont ha deciso di non essere il candidato, il governo e i giudici stanno studiando come impedire a Jordi Sánchez di esserlo, imprigionato a Soto del Real. Il professor Javier Pérez Royo ha già denunciato che questo non può che essere definito una prevaricazione contro la democrazia.

12 dicembre 2017

"L'indipendenza è illegale e continuerà ad essere perseguitata con tutti i mezzi"

Abbiamo parlato con Antom Santos, un militante nei movimenti popolari ed ex prigioniero galiziano indipendentista.
Antom Santos
Tra novembre e dicembre del 2011, un'operazione di polizia condotta in Galizia si è conclusa con diversi attivisti indipendentisti imprigionati e accusati di appartenenza alla Resistenza Galiziana. Tra i detenuti c'era Antom Santos, con il quale abbiamo parlato dell'esistenza di prigionieri politici in Spagna, del processo di indipendenza che vive la Catalogna, dell'irruzione di Podemos nella sinistra e del progetto dell'indipendentismo galiziano. In un contesto in cui si inizia a mettere in discussione la repressione politica nello Stato spagnolo, abbiamo ritenuto necessario ascoltare la voce di un militante indipendentista, che ha trascorso cinque anni della sua vita in prigione a causa del suo progetto per la Galiza.

Ci sono prigionieri politici nello Stato spagnolo? 

Si, ci sono prigionieri politici nello Stato spagnolo. Ci sono stati durante tutto il franchismo, ci sono stati durante la Transizione o la riforma politica e quella realtà arriva fino ai nostri giorni.

12 ottobre 2017

12 ottobre: ​​niente da festeggiare

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Nel 1492, i bianchi arrivarono a rubare le nostre terre. Poi (1538) ne arrivarono sempre di più e cercavano di sterminare i Paeces, Pijaos e Guambianos (1). Più tardi è venuto un uomo bianco chiamato Pedro de Añasco. Appena è venuto a rubare l'oro e la terra, ha cominciato uccidendo un figlio di una Cacica Páez (2) chiamata La Gaitana (3).
Nel 1886 arrivò l'invasione europea della chiesa nell'educazione, evangelizzando e riducendo la popolazione indigena, imponendo le proprie abitudini straniere, con i divieti sulle lingue native, le tradizioni e le pratiche della visione del mondo andino e il nostro rapporto con la Madre Terra.
Spezzarono la nostra cultura, colpendo i territori, distruggendo l'identità indigena, smantellando il tessuto sociale e culturale ancestrale.

In Colombia più di 200 lingue native sono state perse con l'arrivo degli spagnoli, sterminando i saperi ancestrali dei popoli nativi.

2 ottobre 2017

L’Unione Europea contro la Catalogna: bene censura e repressione

Risultati immagini per catalogna UE censuraIl portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas, ha affermato ieri 27 settembre che la chiusura di circa 200 pagine web in Catalogna da parte del governo di Madrid, rientra all’interno della “legalità”. Il portavoce dell’Ue ha giustificato le misure adottate visto che “sono state ordinate da magistrati in un contesto specifico e ha ricordato che la Commissione non ha competenze specifiche sulla questione riaffermando di fatto, indirettamente, che giudica quanto sta accadendo a Barcellona una questione interna allo Stato Spagnolo. Schinas ha risposto così alle domande di alcuni giornalisti che gli domandavano se, a suo avviso, la censura, la chiusura di numerosi siti web e la persecuzione nei confronti di numerosi mezzi di informazione, indipendentemente dal referendum, non costituiscano “un attacco alla libertà di espressione”, comparando la repressione spagnola in Catalogna con quella realizzata dal governo turco contro giornalisti e libertà di stampa. Il portavoce della Commissione Europea non ha voluto rispondere nel merito.