Secondo un'analisi legale, l'autorità di regolamentazione dei media avrà maggiori poteri di sorveglianza rispetto alle agenzie di spionaggio in base alle leggi in esame in Parlamento.
Il disegno di legge sulla sicurezza online conferisce all'Ofcom l'autorità di obbligare le aziende tecnologiche a reprimere il terrorismo e i contenuti pedopornografici sulle app di messaggistica privata come WhatsApp, Facebook Messenger, Telegram e Signal.
L'azienda Microsoft e le forze di polizia della città di New York hanno presentato un sistema informativo per seguire e prevenire le attività criminali nella popolosa città. Il sistema è stato denominato "Sistema di dominio della coscienza".
Essere in grado di prevenire i reati e le attività criminali prima che si verifichino è il sogno di tutte le forze di sicurezza. Al cinema e alla televisione sono state create storie in cui la tecnologia facilitava questa possibilità. "Minority Report" o "Person of Interest" sono solo alcuni esempi. Adesso invece, le tecnologie non sono più fantascienza. Domain Awareness System (DAS) è una tecnologia sviluppata da Microsoft e dalla polizia di New York, che controllerà le attività criminali anticipandole. Si tratta di un sistema che monitorizza, analizza e incrocia i dati e informazioni di fonti di informazione come l'11 settembre, reti di video-sorveglianza, database e dati su Internet.
L’FBI haconvintol’amministrazione Obama ad indurire la legislazione sulle intecettazioni. Ciò che è paradossale è che la riforma legislativa che preparano è diretta a sanzionare le grandi compagnie che innovino, creino nuovi servizi o li migliorino senza tener conto che “tutto” deve essere controllato dal governo.
Lo rivela il New York Times: “Dobbiamo garantire che qualsiasi cambiamento tecnologico non modifichi la capacità del governo di controllare le comunicazioni e le intercettazioni telefoniche in particolare (incluso il VoIP)"
Un gruppo di lavoro che include funzionari della Giustizia, il Dipartimento del Commercio (pirateria, amici) e l’FBI, e in particolare l’FBI, lavora a questo progetto di legge per rafforzare ed amplificare CALEA. Il controverso programma di assistenza di applicazione della legge delle comunicazioni (CALEA) che ha emendato il titolo 18 del Codice degli Stati Uniti permettendo all’FBI di godere praticamente del libero accesso all'ascolto.
Si erano inventati un emendamento proprio interessante...
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità".
Clicca sul logo della campagna per aderire anche tu, o per avere maggiori informazioni.
Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero. Accade oggi, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.
Gli strumenti di comunicazione di massa, che in un periodo hanno occupato interi settori del governo e aziende, adesso hanno la misura di una tasca. I telefoni cellulari possono filmare e inviare video su internet attraverso la connessione senza fili. La gente può inviare testimonianze, foto, video, toccando soltanto qualche tasto, a mille e perfino milioni di persone attraverso i siti di rete sociale. Man mano che si sono sviluppate queste tecnologie, si è anche sviluppato la capacità di controllarle, filtrarle, censurarle e bloccarle.
Un dossier sul Wall Street Jorunal pubblicato questa settimana, ha indicato che “Il regime iraniano ha sviluppato, con l’aiuto di aziende esperte in telecomunicazioni europee, uno dei meccanismI più sofisticati di controllo e di censura su internet del mondo, che permette di esaminare il contenuto delle comunicazioni elettroniche individuali su larghissima scala”. L’articolo menziona la Nokia Siemens Networks come il fornitore di un kit capace di realizzare “una esaustiva ispezione dei pacchetti-dati” (DPI la sua sigla in inglese). La DPI, per il Centro d’Informazione sulla Privacy Elettronica (EPIC), “permette ai fornitori dei servizi internet d’intercettare praticamente tutta l’attività su Internet dei suoi clienti, come i dati di navigazione su internet, la posta elettronica, e il download di archivi peer-to-peer”.
Nokia Siemens ha negato , dicendo in un comunicato stampa che l’azienda “ha dato all' Iran la tecnologia per l’Intercettazione Telefonica Legale unicamente per controllare le chiamate telefoniche locali”. E’ precisamente la questione “legale” quella che si vuole affrontare. “Intercettazione Legale” significa che le persone possono essere controllate, localizzate e censurate. E’ necessario che vengano prese delle misure mondiali che proteggano la libertà di comunicare e di non essere d’accordo.
La Cina ha un sistema molto sofisticato di controllo e censura in Internet, conosciuto come la “Grande Muraglia Di Fuoco Cinese”, che aveva colpito molto prima dei Giochi Olimpici del 2008. Un documento filtrato in un’udienza sui diritti umani del Senato degli Stati Uniti ha coinvolto la Cisco, un fabbricante di router con sede in California, nella commercializzazione di tecnologia al governo cinese, perché dopo venissero adattati allo scopo di controllare e censurare. Il governo cinese adesso esige che tutti i pc venduti dopo il 1 giugno 2009 includano il software “Greem Dam”, i critici dicono che darà ancora più potere ai governo di controllare l’uso di Internet.
Josh Silver, Direttore Esecutivo di Free Pass, un gruppo di politica sui mass-media, dice che le azioni dell’Iran e della Cina dovrebbero allarmarci sulla questione del controllo interno negli Stati Uniti. Silver mi ha detto: “Questa tecnologia che controlla tutto quello che circola in rete è qualcosa che già funziona, che è disponibile non c’è una legislazione negli Stati Uniti che impedisca al governo statunitense di utilizzarla. E’ di dominio pubblico che la Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA) durante il governo Bush, durante gli ultimi 7-8 anni, precisamente dal dopo 11 settembre, ha sollecitato le principali aziende fornitrici di Internet, in modo particolare la AT&T e Verizon, perchè usassero dei componenti tecnologici costruiti da alcune aziende come questa Cisco, che avrebbero fatto quello descritto prima, che avrebbero fatto intercettazioni per controllare il contenuto che circolava su internet e sulle linee telefoniche di tutto il paese”. Questo kit è stato la colonna vertebrale del programma “intercettazioni telefoniche senza richiesta giudiziaria.”
Thomas Tamm è stato avvocato del Dipartimento di Giustizia e denunciò questo programma. Nel 2004 chiamò il New York Times da un telefono pubblico in un metrò e raccontò al giornalista Eric Lichtblau dell’esistenza di un programma di vigilanza segreto a livello nazionale. Nel 2007, l’FBI perquisì la sua casa sequestrando 3 pc e archivi personali. Ancora adesso può subire un possibile processo.
Tamm mi ha detto: “Credo di aver messo il mio paese prima di me (….) Abbiamo un procedimento legale vigente attraverso il tribunale della FISA (Legge di Vigilanza d’Intelligenza Estera) che ci permette di fare le intercettazioni telefoniche ritenute legali degli statunitensi che vanno all’estero. Si deve dimostrare (perché siano legali, ndt) che esiste una causa probabile che siano collegati con il terrorismo ma questo aspetto non rappresenta una difficoltà per il governo. E sono convinto che molti altri statunitensi sono stati sottomessi a intercettazioni telefoniche e delle quali non si sa nulla. Non sappiamo cosa si è fatto con queste informazioni. E appena iniziamo a sapere quante persone sono state torturate in nome nostro cominciamo anche a sapere poco a poco la portata che hanno le intercettazioni. Purtroppo, devo dire che non mi sorprende, perché il governo non sta rispettando la legge quando ho parlato con il NYT e, sembra, che non la stia rispettando neanche adesso”.
Il programma sulle intercettazioni telefoniche senza alcun ordine dall’organo giuridico è considerato illegale da una maggioranza di persone. Dopo aver cambiato di colpo posizione durante la campagna politica, l’allora senatore Barack Obama, votò insieme alla maggioranza del Congresso per dare alle aziende di telecomunicazione, come AT&T e Verizon, immunità retroattiva per non essere processate. Il NYT recentemente ha informato che la NSA ha una date-base di chiamate telefoniche denominata Pinwale, con milioni di e-mail intercettate, anche alcune dell’ex presidente Bill Clinton.
In una recente udienza del Senato, il senatore Russ Feingold chiese al Procuratore Generale degli Stati Uniti, Eric Holder, se pensava che il programma originale delle intercettazioni senza l’ordine dell’organo giuridico fosse illegale.
Feingold: “Adesso che è Procuratore Generale, ha qualche dubbio sull' illegalità del programma di intercettazioni telefoniche senza l’ ordine giuridico?
Holder: “Credo che il programma sulle intercettazioni telefoniche senza l’ ordine giuridico, con le caratteristiche che aveva in quel momento, non era di certo un modo “poco saggio” dato che è stato introdotto senza il consenso del Congresso.“
Feingold: “Pensa che fosse illegale?”
Holder: “Bene, come ho già detto, non era in accordo con la Legge di Vigilanza Estera e non era una politica indovinata”.
I dissidenti in Iran e in Cina rimangano sulle loro posizioni nonostante la repressione, che è possibile, d’altra parte, per l' equipe di aziende statunitensi e europee. Negli Usa, il governo di Obama sta seguendo una strada pericolosa con i programmi di spionaggio dell’era di Bush, che dovrebbero essere sospesi e messi sotto il controllo dalla Giustizia, invece di essere ampliati e difesi.
In arrivo un'altra vagonata di stupri della Costituzione: farà il Suo dovere?
DA: CITTADINO SOVRANO (Suo datore di lavoro)
Gentile Presidente Napolitano, la difesa della Costituzione è uno dei doveri di ogni Cittadino Sovrano. Lei, in qualità di Presidente della Repubblica, è stato DELEGATO (e profumatamente retribuito..) per esercitare il necessario controllo e per far seguire atti concreti.
La Sua azione di controllo, ma molto di più il MONITO di carattere ETICO che dovrebbe derivare dalla sua tanto sbandierata adesione ai cosiddetti "principi delle Resistenza", sono stati davvero timidi e insufficienti.
La imminente presentazione alla Camera e poi al Senato della legge sulle intercettazioni sta introducendo (oltre ad un OGGETTIVO aiuto alla criminalità, il VERO scopo di questa legge...) un ulteriore STUPRO dello spirito e della lettera della Costituzione (Art. 21: Lei lo ha mai letto? E soprattutto: ne condivide i valori? NE CONDIVIDE I VALORI?).
Nel dubbio le allego il testo:
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. » (Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21)
Se Lei firmerà questa nuova VERGOGNA che sottrae a noi CITTADINI un ulteriore fetta di Sovranità, sarà EVIDENTE la sua complicità con trame EVERSIVE e di OPPRESSIONE.
Ci pensi bene. E non provi nemmeno a giocare la carta delll' "onore offeso"... Sono il Suo datore di LAVORO e La richiamo al Suo dovere QUANDO e COME mi pare.
Si ricordi che, per quanto la si possa girare, Lei è solo un SERVITORE, e la sua obbedienza va al POPOLO SOVRANO. Cioè anche a ME.
Io il mio dovere lo sto facendo. LEI NON sta facendo il Suo! CI PENSI bene.
Dei precedenti GRAVISSIMI che Lei sembra non aver "notato" non parlo qui. Ma credo che ci siamo ben compresi ugualmente.
Copia di questa comunicazione verrà mandata:
1) a TUTTI gli organi di stampa e informazione possibili (per quanto poco possa servire: sono quasi tutti servi pagati da bande opposte...). Ovviamente anche a quelli esteri (in traduzione inglese)
2) a tutte le possibili associazioni culturali che hanno a cuore la DEMOCRAZIA
3) a tutti gli uomini di buona volontà, persone che pensano, per esempio, a cosa avrebbe fatto e detto PERTINI al posto Suo...
La Saluto e la invito ad una approfondita riflessione sui temi da me indicati. Lei non ha 20 anni. Faccia qualcosa che La faccia ricordare. Cosa ha da perdere? Una poltrona?
La saluto con la speranza che Lei possa ritrovare le ragioni profonde e preziose della Democrazia.
Dinanzi la sezione disciplinare del Csm è iniziato un nuovo processo nei confronti dell’ex pm di Catanzaro De Magistris. Dopo quello che ha portato il tribunale dei togati a decidere per il suo trasferimento ad altra sede, a seguito dell’inchiesta Why not nell’affaire delle tangenti europee in cui sono finiti coinvolti l’ex presidente del Consiglio Prodi e l’ex ministro della Giustizia Mastella, adesso per De Magistris si prospetta un altro processo. Al centro delle accuse la scelta di aver affidato a Genchi il ruolo di consulenza tecnica nel mettere sotto controllo le utenze di politici, in primis quella di Mastella, senza chiedere l’autorizzazione alla Camera. E in più di essere andato ben al di là delle sue prerogative, affidando al suo collaboratore compiti al di fuori della legge. Dunque, il processo all’ex pm catanzarese non è terminato con il suo trasferimento. Ora si vuole affossare definitivamente, con un colpo solo, la sua inchiesta principe e il suo consulente, attualmente sotto la lente di controllo del Copasir. A sfilare davanti la sezione disciplinare del Csm si sono alternati ufficiali e sottufficiali del Ros e per il 19 maggio è prevista anche l’audizione di Genchi.
di Michele Mendolicchio
E’ stato comunque il procuratore aggiunto di Palermo Antonino Ingroia, difensore dell’ex pm, a chiedere la testimonianza di Genchi. E a proposito di quest’ultimo la sezione disciplinare togata ha chiesto informazioni alla procura di Roma sulle indagini in corso sul famoso archivio segreto che l’ex collaboratore di De Magistris avrebbe illecitamente detenuto. Non può certamente passare sotto silenzio l’acquisizione da parte del tribunale togato della richiesta di archiviazione della procura di Salerno nei confronti di De Magistris per abuso d’ufficio nella vicenda dei tabulati relativi all’ex ministro Mastella. L’atto della procura salernitana che scagiona l’ex pm dalle accuse viene dunque passato sotto la lente del Csm.
Sull’affaire dell’archivio Genchi, il presidente del Consiglio si sta spianando la strada per arrivare velocemente ad una riforma che regoli tutto il sistema delle intercettazioni. Anzi che limiti il più possibile il campo d’azione dei pm in materia di grande orecchio. E l’allarme lanciato da Berlusconi si prefigge proprio questo obiettivo, trovando anche la collaborazione dell’opposizione, per via delle inchieste che hanno coinvolto diverse giunte di centrosinistra. Quindi l’interesse per sottrarsi al grande orecchio è comune. Il cospicuo dossier di tabulati costruito nel corso degli anni dal mago dell’informatica Genchi, collaboratore di diverse procure che gli affidavano l’incarico di sottoporre a controllo le utenze di politici, magistrati, imprenditori, grandi ufficiali dei diversi corpi dello Stato, etc., fa paura per via della possibile diffusione sui media di colloqui privati. Discussioni che il più volte non hanno nulla a che vedere con le indagini ma che hanno un effetto mediatico devastante, come successo in molti casi. Quindi, la cosiddetta pesca a strascico, attuata spesso dai pm, non è un buon metodo d’indagine. Invece chi sta lavorando… bene è il governo, almeno così dice il ministro della Difesa. “Stiamo lavorando bene e siamo a buon punto” questo il convincimento di La Russa “La posizione di Alleanza nazionale è nota e condivisa anche da altri alleati: anziché mettersi a fare la lista dei reati per cui le intercettazioni sono ammesse o vietate è molto meglio eliminare gli abusi nella pubblicazione, anche di quelle che non servono alle indagini o quelle che sembrano più una pesca a strascico che utili a indagini mirate”. L’intento è quello di porre la questione nel prossimo Cdm. Comunque la posizione di An denota che tra gli alleati la sbandierata linea comune ancora non c’è. Intanto, il Copasir ha acquisito le migliaia di tabulati dell’archivio Genchi. Tra l’altro l’incontro tra i presidenti di Senato e Camera con il presidente dell’organo parlamentare Francesco Rutelli è servito a fare il punto della situazione. Nella nota congiunta di Schifani e Fini si esprime “l’apprezzamento per la tempestività e la determinazione con cui il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sta valutando, in piena unità d’intenti tra tutti i componenti del medesimo, la complessa vicenda legata all’acquisizione degli atti provenienti dalla procura generale di Catanzaro”. Nella nota si fa presente che solo nei prossimi giorni, anche alla luce delle audizioni previste e della relazione che il Copasir trasmetterà ai presidenti delle Camere, “sarà possibile una valutazione più precisa sulla natura dei fatti e sulle eventuali ulteriori iniziative parlamentari”. Invece, sulle differenziazioni interne alla maggioranza in merito all’utilizzo delle intercettazioni, l’esponente del Pdl Luigi Vitali ha premesso che l’intento non è quello di impedire l’uso del grande orecchio ma “occorre farne il giusto e corretto utilizzo senza violare la privacy dell’individuo, poiché nel nostro Paese siamo, abituati ad un suo uso su larga scala che comporta tempi troppo lunghi e coinvolgimento di un eccessivo, e talvolta inutile, numero di persone, oltre a spese non più sostenibili”. Sulla stessa linea si è posizionato il Guardasigilli Angelino Alfano che non ha mancato di puntare l’indice contro i procuratori della Repubblica, che tranne poche eccezioni, troppo spendaccioni ovvero troppo di manica larga nella richiesta di mettere sotto controllo le utenze di possibili sospettati. Chiudiamo con una buona notizia. Il ministro ombra del Pd Lanfranco Tenaglia dissente dalla proposta del governo di colpire i giornalisti che pubblicano stralci di intercettazioni top secret. “Non mi pare -ha detto il Guardasigilli ombra- questa la via giusta da seguire: bisogna colpire chi ha la responsabilità della segretezza degli atti processuali e non i giornalisti”. Insomma, siamo al punto di partenza del gioco dell’oca. Mercoledì 28 Gennaio 2009 – 17:04 – Michele Mendolicchio