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7 giugno 2020

«I governi sfruttano il Covid per accrescere il controllo»

«La maggior parte dei governi ha avuto reazioni esagerate al rischio pandemico», comprensibili «nei primi giorni, non ad aprile-maggio». «La gente dovrebbe dire NO» a questa strumentalizzazione fatta per creare il “Mondo Nuovo” e diminuire la libertà. L’Ue, con i suoi fondi, sta facendo «un passo ulteriore verso un super-Stato europeo». Intervista a Václav Klaus, ex premier ceco e voce critica delle forme totalitarie.

Il vecchio leone, Václav Klaus, leader ceco che guidò da premier la transizione dal comunismo all’economia di mercato, avendo fatto la dura esperienza diretta di cosa vuol dire vivere sotto un regime totalitario è rimasto sempre una voce critica rispetto alle successive forme di accentramento di potere, da lui definite post-occidentali.

19 gennaio 2017

Vaclav Klaus: Smantellare l'U€ potrebbe essere una via di salvezza per l'Europa

L’Unione europea entra nel 2017 gravata da problemi enormi – un flusso senza fine di migranti, continui guai nella zona euro, e tensioni con la Russia. La crescente frustrazione nei confronti di Bruxelles minaccia di sfidare lo status quo della Ue e, con le elezioni in arrivo in alcuni degli stati membri più importanti, le forze politiche alternative potrebbero essere a un passo dal prendere il potere. L’Unione è in grado di reggere tutta questa pressione? E quando l’idea di una pacifica comunità di nazioni europee è stata stravolta? Lo chiediamo all’ex presidente della Repubblica Ceca – Vaclav Klaus

Sophie Shevardnadze:  Ringrazio molto l’ex presidente ceco, Vaclav Klaus, di essere qui con noi oggi.

Vaclav Klaus: Grazie a lei.

L’Europa è arrivata quest’anno al 25 ° anniversario dalla creazione della Ue. Venticinque anni dopo, lei vede il processo di integrazione europea come un successo o come un fallimento? 

Sono un critico molto noto del processo di integrazione europea, tutti lo sanno, quindi non sarà una sorpresa sentirmi dire che non sono molto soddisfatto di quello che è accaduto; e sì che ero molto favorevole – ancora nei tempi bui del comunismo – ero davvero a favore del processo di integrazione europea, ma questo processo è stato stravolto, trasformato dal trattato di Maastricht, 25 anni fa, e in modo particolare, in seguito, dal trattato di Lisbona, in qualcosa di completamente diverso. Io lo definisco un passaggio dall’integrazione alla unificazione. Questo è stato l’inizio dello sviluppo sbagliato, negativo, per come la vedo io.