Discorso completo di Abdul-Malik Badr al-Din al-Houthi, leader del movimento Houthi (Ansar Allah), il 16 marzo 2025, sull'aggressione di Trump contro lo Yemen
Ieri il nemico americano ha annunciato una nuova ondata di aggressione contro il nostro Paese, lanciando una serie di attacchi aerei e bombardamenti navali contro case e quartieri residenziali nella capitale Sanaa, nonché in diversi altri governatorati yemeniti. Questi attacchi hanno provocato decine di morti e feriti, tra cui donne e bambini.
Questo attacco brutale e ingiusto è l'ennesimo esempio della tirannia e dell'arroganza degli Stati Uniti
Ricordi i problemi della catena di fornitura che abbiamo vissuto durante i giorni più bui della pandemia COVID? Ebbene, ora veniamo avvertiti che la crisi nel Mar Rosso potrebbe effettivamente perturbare le catene di approvvigionamento globali in misura ancora maggiore. Inutile dire che tutto questo arriva in un momento davvero brutto perché ultimamente l’economia americana è stata davvero in difficoltà. Gli Stati Uniti e il Regno Unito cercano disperatamente di risolvere questa crisi, e per questo hanno bombardato a sangue gli Houthi nello Yemen. Non vedevamo nulla di simile da parte dell'esercito americano fin dai primi giorni delle guerre in Afghanistan e Iraq.
Di seguito sono riportati due articoli sulle attuali azioni britanniche in Oman in preparazione alla guerra contro l'Iran e sul ruolo della Gran Bretagna nella guerra civile in Yemen dal 1962 al 1967. Conservatori o laburisti, i governi che si sono succeduti a Londra negli ultimi due secoli hanno tutti perseguito lo stesso obiettivo. politica di morte contro coloro che considerano anche “animali umani” da eliminare. Come ha detto Marianne Faithfull: “Ho iniziato a capire l’inglese il giorno in cui ho finalmente capito che dicono esattamente il contrario di ciò che intendono” [e fanno il contrario di ciò che dicono].Fausto Giudice
Il Regno Unito espande silenziosamente la base di spionaggio segreta in Oman, vicino all’Iran
Le strutture di una stazione di monitoraggio del GCHQ [Government Communications Headquarters] in Medio Oriente sono state potenziate in previsione di una nuova guerra potenzialmente devastante con l’Iran in difesa di Israele.
Nel 2015 lo Yemen, un paese poco conosciuto da molti occidentali, ha lanciato una guerra per difendere la propria sovranità, minacciato da un’alleanza interventista guidata dall’Arabia Saudita. Il popolo yemenita ha dovuto pagare con la vita di quasi 400.000 figli per mantenere la propria indipendenza. Molti si sono chiesti come un paese considerato il più povero dell’Asia occidentale sia riuscito a resistere e sconfiggere una coalizione composta da alcuni dei paesi più ricchi del pianeta.
L'incendio. L’obiettivo di Washington era ed è polverizzare gli Stati arabi e musulmani che possono opporsi a Israele, il guardiano degli Usa nella regione, e all’Arabia Saudita
Il nuovo anno americano si inaugura con un altro sconcertante capitolo della destabilizzazione permanente del Medio Oriente voluta da Washington: altro che ritiro degli Stati Uniti dalla regione. Colpire al cuore il regime iraniano e assestare una mazzata all’apparato di sicurezza sciita in Iraq. Uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani e il suo braccio destro iracheno Abu Mahdi al Muhandisi, capo delle forze di mobilitazione popolare dei Kataib Hezbollah: questo è stato l’ordine di Trump anticipato 24 ore prima, pubblicamente, dall’ex agente dei servizi Usa Michael Pregent senza che per altro nessuno se ne accorgesse.
L'OLIGARCHIA, VESTITA DA SINISTRA, CI HA TOLTO I DIRITTI. VESTITA DI VERDE, CI LEVERÀ IL RESTO.
La bambina per conto suo va a Davos e fa "tremare i potenti". Quegli stessi potenti che stanno uccidendo 400 bambini al giorno in Yemen, e 22mila al mondo da sempre di fame, che hanno ucciso Sankara e altri ventidue capi africani, Mattei, Moro, Kennedy, Gheddafi, Saddam Hussein; che hanno fatto 228 anni di guerra su 260 di esistenza, 110 colpi di stato..... Quelli che spendono per ogni bambino che muore di fame 60mila dollari al giorno in armi, invece di 60 centesimi per salvarlo....
Quei potenti che in 26 posseggono più dei 3,7 miliardi più poveri.
Cinque importanti organizzazioni umanitarie internazionali stanno spingono affinché il governo degli Stati Uniti fermi il sostegno militare all'Arabia Saudita e alla coalizione che conduce la devastante guerra contro lo Yemen. Solo fermando il sostegno militare degli USA all'Arabia Saudita nella sua aggressione allo Yemen, si potrebbero salverebbe milioni di vite, sostengono l'International Rescue Committee, Oxfam America, CARE US, Save the Children e il Norwegian Refugee Council. Le organizzazioni avvertono che 14 milioni di persone sono a rischio di morire di fame se gli attacchi continueranno come al solito. Questa cifra è supportata dal Programma Alimentare delle Nazioni Unite.
In un altro importante passo nell'integrazione della Silicon Valley nel complesso militare e di intelligence, la società madre di Google, Alphabet, ha confermato di aver fornito un software per identificare gli obiettivi utilizzati nel programma illegale di omicidi con droni del governo degli Stati Uniti. Dal lancio del loro programma di omicidi con droni nel 2009, gli Stati Uniti affermano di aver ucciso circa 3.000 "combattenti" in attacchi di droni.Documenti militari interni mostrano che per ogni persona attaccata da un drone, nove passanti vengono uccisi, il che significa che il numero delle vittime della campagna aerea statunitense in Yemen, Somalia, Afghanistan, Pakistan e Iraq potenzialmente ammonta a decine di migliaia.
Secondo l'American Civil Liberties Union, "un programma di uccisioni mirate lontano da qualsiasi campo di battaglia, senza accusa né processo, viola la garanzia costituzionale del giusto processo. Inoltre viola la legge internazionale, in base alla quale la forza letale può essere usata al di fuori delle aree del conflitto armato solo come ultima risorsa".
Il presidente Juan Manuel Santos vuole che la Colombia sia un partner dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) in modo che i militari esperti nelle lotte contro i guerriglieri assumano funzioni internazionali nelle missioni belliche che la NATO dispiega in tutto il mondo, secondo gli interessi imperiali statunitensi e dei suoi partner europei.Tuttavia, il governo colombiano tace in modo vergognoso sulla realtà dei suoi soldati che sono stati trasformati in mercenari dagli Stati Uniti e dai suoi uomini d'affari che privatizzano le guerre per accumulare milioni di dollari in cambio della vita di colombiani prevalentemente, ma ci sono anche cileni, panamensi e i salvadoregni, secondo rapporti di fonti affidabili e, sporadicamente, giornali come il New York Times e agenzie internazionali come BBC Mundo e RT.
Il Medio Oriente è diventato l'area più conflittuale e violenta della terra.Centinaia di persone muoiono ogni giorno in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Kuwait, Pakistan e gli ebrei sionisti aumentano il numero ogni giorno uccidendo palestinesi indifesi.
Per circa due decenni gli USA hanno tenuto una lista di nazioni nemiche da affrontare, attaccare, indebolire e rovesciare. Lo sforzo imperialista di rovesciare i paesi nemici è stata operativa a diversi livelli di intensità, in dipendenza da due considerazioni: il livello di priorità e il grado di vulnerabilità per un'operazione di "cambio di regime".I criteri per qualificare un "paese nemico" e la sua posizione nella lista degli obiettivi prioritari nell'impegno degli USA per un maggior dominio globale, così come la sua vulnerabilità ad una vittoriosa operazione di cambio di regime saranno l'argomento di questo saggio. Concluderemo discutendo le prospettive realistiche per le future opzioni imperialiste.
La priorità dei nemici degli USA
Gli strateghi dell'imperialismo considerano criteri politici, economici e militari nell'identificare i nemici ad alta priorità. I paesi che seguono sono a priorità alta nella lista dei nemici:
In un recente articolo sul suo blog, Paul Craig Roberts torna a parlare dell’America e del progetto del Deep State, il complesso militare e della sicurezza, di riedificare una nuova, irresponsabile e pericolosissima Guerra Fredda con la Russia, che potrebbe terminare in una guerra nucleare. Tutto questo con il consapevole appoggio dei media prezzolati e col presidente Trump che, sotto scacco per la montatura del Russiagate, si è rimangiato tutte le sue promesse elettorali di normalizzare i rapporti con la Russia e si è ridotto ad un burattino, utile esempio per i futuri candidati alla presidenza, perchè capiscano chi controlla veramente Washington, ed evitino di appellarsi al popolo. L’ostilità orchestrata verso Russia, Cina, Iran e Corea del Nord protegge il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/della sicurezza, convincendo l’opinione pubblica americana che gli Stati Uniti sono minacciati da nemici. Mantiene anche vive le speranze del Partito Democratico che Trump possa essere rimosso dal suo incarico, e ha impedito al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia.
L'Arabia Saudita ha costruito una potente rete di relazioni politiche, militari ed economiche regionali e locali che integrano un'appartenenza religioso-estremista condivisa. Di conseguenza, nonostante la reputazione di monarchia clericale dispotica e arretrata con una fortissima dipendenza dalle vendite di petrolio, l'Arabia Saudita è diventata una forza politica micidiale nel Medio Oriente e altrove.Per comprendere le dinamiche e le proiezioni del potere saudita, è importante identificare e analizzare come utilizza le sue armi militari, religiose ed economiche. Arabia Saudita: senilità e protezione mercenaria L'Arabia Saudita ha finanziato e fornito feroci eserciti mercenari in Siria, Iraq, Somalia, Yemen, Libia, Libano, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Malesia e molti altri paesi asiatici e africani. L'intollerante ramo wahhabita dell'Islam sunnita, quello saudita e i suoi mercenari agiscono per rovesciare e distruggere i regimi arabi e le società che vantano una leadership moderna, nazionalista e laica indipendente o praticano la tolleranza multietnica o multireligiosa. Hanno anche preso di mira le repubbliche con governi a maggioranza sciita contro la dominazione saudita-wahhabita in Medio Oriente.
Il “mondo esterno, che da tempo ha dimenticato la guerra nello Yemen, ce l’ha oramai sulla coscienza. Prendetevi la responsabilità morale ed umanitaria per questa tragedia in corso!” insiste l’autrice ed attivista Bushra al-Maqtari in una cronaca struggente sulle cause e le conseguenze di questa guerra. Giorno dopo giorno gli yemeniti muoiono in una guerra assurda ed immorale che rischia di distruggere le loro vite, trasformandoli in obiettivi della morte. A terra vengono attaccati dalle forze fedeli all'ex-presidente Ali Abdullah Saleh e dalle milizie Houthi, e dal cielo dai loro nemici, l’alleanza diretta dai sauditi. Boshra al-Maqtari بشرى المقطري Feministisktperspektiv.se La guerra ha già ucciso decine di migliaia di persone, ferendone molte di più. Due milioni di persone sono fuggite dalle zone teatro di scontri violenti, dirigendosi nei campi profughi di altre regioni del paese. La guerra riporta gli yemeniti in una situazione senza precedenti dalla nascita della civiltà. Non c’è sicurezza e neppure libertà, né in ambito privato né in ambito pubblico. E ci sono arresti illegali. Gli alimenti sono quasi finiti. Quello che rimane, è costoso e razionato. I servizi pubblici, la sanità, l’educazione, l’elettricità e l’acqua, sono spariti. Gli yemeniti sono abbandonati a se stessi e dispongono appena di mezzi primitivi quali i bracieri e le lampade da petrolio per cercare di mantenere almeno la sembianza di una vita quotidiana normale.
Missili hanno colpito il palazzo presidenziale. Inizialmente si era parlato della morte del presidente al potere da 33 anni. Poi la notizia è stata smentita. Ma il Paese ormai è in piena guerra civile. 50 morti nell’ultima settimana. Nena News
Il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh, da 33 anni al potere ed uno storico alleato degli Stati Uniti, è scampato per miracolo alla morte quando oggi missili o colpi di cannone sparati dai clan tribali legati all’opposizione hanno colpito il palazzo presidenziale nella capitale Sanaa. Una fonte della sicurezza ha riferito che sono stati feriti il primo ministro Ali Mujawar, il vice premier Rashid al-Alami e il portavoce del Parlamento Yahya al-Raiee. Quattro guardie presidenziali sono rimaste uccise. Saleh, che rifiuta di farsi da parte, come prevede l’accordo raggiunto nelle scorse settimane per la soluzione della crisi interna che si trascina da settimane, dovrebbe tenere una conferenza stampa questo pomeriggio.
Il 25 dicembre 2009 le autorità statunitensi, arrestarono un nigeriano, Abdulmutallab a bordo del volo della Northwest Airlines che collega Amsterdam a Detroit; fu accusato di aver tentato di far esplodere l’aereo con una bomba che aveva nascosto all’imbarco. I giorni seguenti molti servizi apparirono sulla CNN, nel NewYork Times e negli altri media secondo i quali il nigeriano era sospettato di aver seguito un addestramento nello Yemen dedicato a questa missione suicida.
E’ stato cosi che il mondo a visto nascere un nuovo obiettivo della Guerra contro il terrorismo statunitense, uno stato isolato e indigente della penisola Arabica: lo Yemen. Osservando più da vicino il contesto dell’apparizione di questa presunta minaccia, l’agenda segreta del pentagono e dei servizi segreti statunitensi per lo Yemen, apparivano più chiari.
Dopo qualche mese tutti assistono all’intensificazione delle operazioni militari statunitensi nello Yemen, un paese disperatamente povero, vicino dell’Arabia Saudita alla sua frontiera settentrionale, che si affaccia sul mar rosso ad ovest e sul Golfo d‘Aden a sud il suo accesso al mare d’Arabia, su cui si affaccia un altro paese desolato, recentemente all’attenzione dei media: la Somalia.