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25 maggio 2018

Ehsan Ullah Khan: "Mi addolora che qui la società non reagisce contro la schiavitù"

Ehsan Ullah Khan,
alle spalle la foto di Iqbal Masih
Ehsan Ullah Khan, un riferimento mondiale nella lotta contro la schiavitù infantile, sostiene che Inditex, H&M, Apple e altre grandi multinazionali impiega manodopera schiavistica nei paesi più svantaggiati e di fronte alla passività delle società ricche.

Ehsan Ullah Khan gira la testa per ascoltare con l'unico orecchio che gli è rimasto dopo le torture che ha sofferto nei suoi 12 soggiorni nelle carceri in Pakistan, suo paese natale, a cui è stato negato l'accesso dal 2001. Ma l'udito non è l'unica cosa che ha perso durante tutta una vita lottando contro la schiavitù, in particolare quella di bambini e bambine. In passato, i suoi nemici tentarono di assassinarlo e portarono via le vite dei suoi compagni di lotta, tra cui Iqbal Masih, il bambino schiavo che aiutò a liberare nel 1992 e che divenne il simbolo mondiale della lotta contro la schiavitù. Nonostante tutto questo, questo attivista pakistano continua a predicare la nonviolenza. "La mia convinzione è forte e credo che la tortura porta tortura. Se torturi oggi, la stai seminando per il futuro", dice.