Visualizzazione post con etichetta Globalizzazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Globalizzazione. Mostra tutti i post
23 maggio 2024
Le “relazioni pericolose” di Ursula Von Der Leyen.
Tra circa due settimane si terranno le elezioni europee. Per le persone e i lavoratori, l’Unione Europea (UE) è al centro di una profonda crisi e il loro divorzio da essa è in gran parte completo. Il 16 maggio a Montauban, in un incontro degli attivisti della CGT a Tarn et Garonne, Jean-Pierre Page ha parlato dell'Unione europea, dell'estrema destra e della fascizzazione, dei nuovi equilibri di potere internazionali.
La credibilità politica, economica, sociale e culturale delle istituzioni europee è infatti notevolmente diminuita. Sono apparse sempre più numerose spaccature e divisioni tra i paesi membri che interessano tutti i settori: sociale, sicurezza, rifugiati, economico, monetario, ecc. La corruzione attraverso il ruolo di migliaia di lobby colpisce sia la Commissione di Bruxelles, il suo presidente, sia lo stesso Parlamento. Per esistere, l’UE cerca di compensare il suo funzionamento antidemocratico ricorrendo all’autoritarismo e attacca le libertà fondamentali.
Labels:
BRICS,
Capitalismo,
Dittatura,
Economia,
Elezioni,
Fascismo,
Francia,
geopolitica,
Globalizzazione,
Imperialismo,
Medio Oriente,
NATO,
Palestina,
Ucraina,
Unione Europea
19 novembre 2022
Come costruire un migliore ordine globale Limitando la rivalità tra grandi potenze in un mondo anarchico
L'ordine globale si sta deteriorando davanti ai nostri occhi. Il declino relativo del potere statunitense e la concomitante ascesa della Cina hanno indebolito il sistema di regole parzialmente liberale che un tempo era dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. Le ripetute crisi finanziarie, la crescente disuguaglianza, il rinnovato protezionismo, la pandemia di COVID-19 e il sempre maggiore affidamento sulle sanzioni economiche hanno posto fine all'era dell'iperglobalizzazione post Guerra Fredda. L'invasione russa dell'Ucraina può aver rivitalizzato la NATO, ma ha anche approfondito il divario tra est ed ovest e nord e sud. Nel frattempo, lo spostamento di molti paesi verso le priorità interne e una geopolitica sempre più competitiva hanno fermato la spinta alla crescente integrazione economica e bloccato gli sforzi collettivi per affrontare i pericoli globali incombenti.
17 maggio 2022
Il Draghistan e la "proteina spike" della democrazia
Il “Bel Paese” un tempo detto Italia è stato infettato dal virus pandemico del globalismo ed è divenuto Draghistan.
Il virus del globalismo ha infettato tutte le istituzioni, dagli ordini professionali ai sindacati, alle associazioni di categoria ed ha colpito l’organo vitale della democrazia: il Parlamento.
Questa patologia ha completato il processo di trasformazione da Democrazia a quella che il sociologo - ed ex Presidente della Fabian Society (nel 1976) - Colin Crouch aveva definito “Postdemocrazia”[2].
Questa patologia ha completato il processo di trasformazione da Democrazia a quella che il sociologo - ed ex Presidente della Fabian Society (nel 1976) - Colin Crouch aveva definito “Postdemocrazia”[2].
La Postdemocrazia è una condizione degenerativa della Democrazia in cui le istituzioni e le consuetudini democratiche perdono la loro reale funzione e rimangono semplici orpelli formali per fare da paravento al vero governo delle oligarchie plutocratiche.
10 maggio 2022
PDESTRA
La sinistra ha da tempo mollato gli ormeggi che la tenevano unita alla banchina del popolo. Ora è definitivamente salpata, senza mai guardarsi indietro per chiedere scusa, verso porti atlantici.
L’economia e la tecnologia non sono più strumenti operativi ma ideologie, contenitori di pensiero e creatività. Hanno sostituito la morale e la politica umanista. L’ordoliberismo è la nuova religione che ha richiamato a sé individui da ogni dove, rendendo obsoleto il concetto di destra-sinistra. Si potrebbe dire che con questa epoca, della globalizzazione e digitalizzazione, si svolta tutti a destra.
L’epopea socialista si è sciolta nell’acido disperso dai laboratori neocon. A dire il vero, è accaduto anche a quella sovranista, a sua volta posticcia rispetto all’anima spirituale della destra originale. In pratica, è sparito dall’orizzonte cultural-politico tutto il basamento su cui ha poggiato la storia democratica fino a qui. La politica si è venduta all’economia, convinta di aver fatto un affare.
L’economia e la tecnologia non sono più strumenti operativi ma ideologie, contenitori di pensiero e creatività. Hanno sostituito la morale e la politica umanista. L’ordoliberismo è la nuova religione che ha richiamato a sé individui da ogni dove, rendendo obsoleto il concetto di destra-sinistra. Si potrebbe dire che con questa epoca, della globalizzazione e digitalizzazione, si svolta tutti a destra.
L’epopea socialista si è sciolta nell’acido disperso dai laboratori neocon. A dire il vero, è accaduto anche a quella sovranista, a sua volta posticcia rispetto all’anima spirituale della destra originale. In pratica, è sparito dall’orizzonte cultural-politico tutto il basamento su cui ha poggiato la storia democratica fino a qui. La politica si è venduta all’economia, convinta di aver fatto un affare.
22 novembre 2021
Il cibo e la globalizzazione della povertà
Potremmo chiederci: che cosa riserva il futuro ai milioni di poveri in questo mondo disuguale con il costante aumento dei prezzi mondiali del cibo?
I gravi problemi alimentari di milioni di persone potranno essere risolti finché continuerà la globalizzazione disumanizzante?
I gravi problemi alimentari di milioni di persone potranno essere risolti finché continuerà la globalizzazione disumanizzante?
La realtà è che se molti governi, con l'appoggio delle organizzazioni internazionali, non prendono una posizione politica per poter realizzare programmi economico-sociali a sostegno della grande maggioranza dei bisognosi, la situazione continuerà a peggiorare.
11 ottobre 2021
La crisi energetica globale e chi l'ha provocata...
Per gli “incrollabili globalisti verdi” di Bloomberg (10/5/21) riconoscere che la “crisi energetica globale” è “la prima di tante nell’era dell’energia pulita” significa che qualcosa è molto marcio in Danimarca (Shakespeare dixit) con il suo volgare propaganda multimediale globalista neoliberista.
Quattro reporter di Bloomberg sostengono che nei “prossimi decenni (megasici!) potrebbero esserci più periodi di inflazione legata all’energia, carenza di carburante (megasic!) e perdita di crescita economica poiché la fornitura di elettricità è diventata vulnerabile agli shock”.
Quattro reporter di Bloomberg sostengono che nei “prossimi decenni (megasici!) potrebbero esserci più periodi di inflazione legata all’energia, carenza di carburante (megasic!) e perdita di crescita economica poiché la fornitura di elettricità è diventata vulnerabile agli shock”.
23 marzo 2021
Bill Gates ► I vaccini sono "fenomenali" produttori di profitti
"Bill Gates - What You Were Not Told" esamina il background personale e professionale del magnate di Microsoft, tra cui una dichiarazione che rivela il suo vero motivo per investire in vaccini il loro 20 a 1 di ritorno sugli investimenti.
La storia in sintesiDopo aver costruito per anni la reputazione di "spietato monopolizzatore tecnologico", Bill Gates 2.0 è stato lanciato con la creazione della Bill & Melinda Gates Foundation. Con questa fondazione, si è reinventato e ribattezzato come uno dei filantropi più generosi del mondo.
Tuttavia, il marchio di filantropia di Gates crea diversi nuovi problemi per ogni problema che risolve e può essere meglio descritto come "filantrocapitalismo".
Labels:
5G,
Agricoltura,
Bill Gates,
Capitalismo,
Controllo globale,
Globalizzazione,
Great Reset/Grande Reset,
Media,
Nuovo Ordine Mondiale,
OGM,
Sorveglianza massiva,
Tecnologia
21 marzo 2021
Manifesto del grande risveglio contro il Grande Reset
Il Grande Reset
I cinque punti del Principe CarloNel 2020, al forum di Davos, il fondatore del forum Klaus Schwab e Carlo, il principe del Galles, hanno proclamato un nuovo corso per l’umanità, il Grande Reset.
Il piano, secondo il principe del Galles, consiste in cinque punti:
- catturare l’immaginazione e la volontà dell’umanità – il cambiamento avverrà solo se la gente lo vuole davvero;
- la ripresa economica deve indirizzare il mondo sulla via dell’occupazione, dei mezzi di sussistenza e di crescita sostenibili. Le strutture di stimolo di vecchia data che hanno avuto effetti perversi sul nostro ambiente planetario e sulla natura stessa devono essere reinventate;
21 luglio 2020
Prima la guerra civile, poi il governo Draghi: in autunno il mondialismo darà l’assalto finale all’Italia
Se si dà uno sguardo all’ultima indagine della banca d’Italia sulle condizioni economiche del Paese dopo il Covid, si avvertirà probabilmente un brivido freddo che percorre la schiena.
Il 55% degli italiani si trova ad un passo dalla soglia di povertà. Un terzo delle famiglie italiane tra tre mesi non avrà più sufficienti riserve. L’ossigeno finirà in autunno e molti non avranno più nemmeno le risorse necessarie per comprare il pane.
Quella che sta per arrivare è un'ondata tale che trascinerà il Paese in un vortice di caos e violenza mai visti dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Cacciari, uomo da sempre vicino agli ambienti globalisti, non ha avuto pudori nel descrivere ciò che sta per arrivare in Italia.
Le sue parole infatti non lasciano spazio a dubbi.
Il 55% degli italiani si trova ad un passo dalla soglia di povertà. Un terzo delle famiglie italiane tra tre mesi non avrà più sufficienti riserve. L’ossigeno finirà in autunno e molti non avranno più nemmeno le risorse necessarie per comprare il pane.
Quella che sta per arrivare è un'ondata tale che trascinerà il Paese in un vortice di caos e violenza mai visti dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Cacciari, uomo da sempre vicino agli ambienti globalisti, non ha avuto pudori nel descrivere ciò che sta per arrivare in Italia.
Le sue parole infatti non lasciano spazio a dubbi.
16 luglio 2020
Manifesto per la tutela della Specie Umana
Ben sappiamo come l’informazione sia lo specchio necessario per fornire quel feedback della coscienza collettiva indispensabile per il singolo individuo nell’orientamento del suo bisogno umano di essere e di capire ed ancor più importante per la collettività civile nel suo bisogno di avere un referente affidabile in cui riconoscersi come entità che vive, partecipa e si sviluppa nella costruzione del reale.
L’informazione è il senso stesso della dignità di vivere nella libertà possibile e condivisa dell’identità comune. È paragonabile agli specchietti retrovisori ed ai fari di un’auto come prolungamenti sensoriali del guidatore. A patto che sia lui a guidare, ovviamente.
La sensazione diffusa da molto tempo ormai è che, invece, ci sia una sorta di direttività esterna, una cappa opaca che filtra e predispone il flusso delle notizie riducendole ad una sorta di prescrizione di orientamento del pensiero e delle opinioni su una linea omogenea, diffusa su scala mondiale, che non ammette confronti o dubbi sull’interpretazione di eventi talvolta veri, spesso improbabili, ma a cui viene dato un risalto artificiale.
L’informazione è il senso stesso della dignità di vivere nella libertà possibile e condivisa dell’identità comune. È paragonabile agli specchietti retrovisori ed ai fari di un’auto come prolungamenti sensoriali del guidatore. A patto che sia lui a guidare, ovviamente.
La sensazione diffusa da molto tempo ormai è che, invece, ci sia una sorta di direttività esterna, una cappa opaca che filtra e predispone il flusso delle notizie riducendole ad una sorta di prescrizione di orientamento del pensiero e delle opinioni su una linea omogenea, diffusa su scala mondiale, che non ammette confronti o dubbi sull’interpretazione di eventi talvolta veri, spesso improbabili, ma a cui viene dato un risalto artificiale.
Labels:
Controllo globale,
Diritti,
Globalizzazione,
Ideologia Gender,
Intelligenza artificiale,
Media,
Nuovo Ordine Mondiale,
Nwo,
Privacy,
Privatizzazione,
Propaganda,
Sovranità
30 maggio 2020
Il vero bersaglio di Trump? Forse non è la Cina...
WASHINGTON, 28 MAG – Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sui social media. Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente ha spiegato che con suo provvedimento i social media non avranno più immunità legale contro eventuali cause per i contenuti delle loro piattaforme.
“Gli attacchi, preparati da tempo, contro o social media & Co, fanno parte di una strategia anti-global”, spiega UmbertoPascali.
Trump riporta a casa la produzione farmaceutica
Duro colpo a BigPharma e Big Finance – Poi sarà la volta di acciaio, energia, elettronica…
ROTSCHILD E DEEP STATE – OBIETTIVO CINA
Negli Stati Uniti è iniziata la ri-costituzione dell’apparato produttivo farmaceutico, oggi de-localizzato quasi al 100 per cento in Cina e altrove. La crisi del coronavirus ha messo in evidenza che gli USA non producono più alcuna delle medicine necessarie. Le grandi multinazionali, Big Pharma, le importano dalla Cina e da altri paesi, a prezzi bassissimi – frutto di lavoro semischiavistico – e le rivendono a prezzi astronomici sul mercato americano, europeo ecc. Unico costo, il prezzo della confezione, anche questa prodotta in Cina. Per esempio, praticamente il 100 per cento degli antibiotici non viene più prodotto negli Stati Uniti.
“Gli attacchi, preparati da tempo, contro o social media & Co, fanno parte di una strategia anti-global”, spiega UmbertoPascali.
Trump riporta a casa la produzione farmaceutica
Duro colpo a BigPharma e Big Finance – Poi sarà la volta di acciaio, energia, elettronica…
ROTSCHILD E DEEP STATE – OBIETTIVO CINA
Negli Stati Uniti è iniziata la ri-costituzione dell’apparato produttivo farmaceutico, oggi de-localizzato quasi al 100 per cento in Cina e altrove. La crisi del coronavirus ha messo in evidenza che gli USA non producono più alcuna delle medicine necessarie. Le grandi multinazionali, Big Pharma, le importano dalla Cina e da altri paesi, a prezzi bassissimi – frutto di lavoro semischiavistico – e le rivendono a prezzi astronomici sul mercato americano, europeo ecc. Unico costo, il prezzo della confezione, anche questa prodotta in Cina. Per esempio, praticamente il 100 per cento degli antibiotici non viene più prodotto negli Stati Uniti.
Labels:
Big Pharma,
Bill Gates,
Capitalismo,
Cina,
Coronavirus,
Donald Trump,
Farmaci,
Giulietto Chiesa,
Globalizzazione,
Jeffrey Epstein,
Multinazionali,
Rothschild,
Usa
23 marzo 2020
Coronavirus: Scatta la colpevolizzazione dei cittadini
“Non torneremo alla normalità,
perché la normalità era il problema” |
É una strategia ampiamente messa in campo nell’ultimo decennio con lo shock del debito pubblico, presentato alle persone come la conseguenza di vite dissennate, vissute al di sopra delle proprie possibilità, senza alcuna responsabilità verso le generazioni future.
Lo scopo era evitare che la frustrazione per il peggioramento delle condizioni di vita di ampie fasce di popolazione si trasformasse in rabbia verso un modello che aveva anteposto gli interessi delle lobby finanziarie e delle banche ai diritti delle persone.
19 marzo 2020
Fino al giorno in cui potremo baciarci di nuovo...
Non c'è bisogno di scrivere una sceneggiatura: il coronavirus schiaccia la realtà, perché è la realtà. A forza di venire verso di noi a tutta velocità, il futuro ci ha colpiti. Eccoci qui in un misto di Years and Years e di Contagion. Oltre alle conseguenze che provoca, non esiste più nulla. E qualunque cosa accada adesso, al termine di questa grave crisi globale e totale, nulla sarà più come prima. Spesso lo scriviamo per abitudine, per pigrizia intellettuale, ma questa volta possiamo dire che la formula è più che azzeccata.
Il confine tra realtà e finzione si confonde, quello tra presente e futuro è sfocato. Per alcune settimane, forse di più, le nostre vite quotidiane saranno capovolte. Vivremo al ritmo delle istruzioni ufficiali, ma anche del macabro conteggio degli infetti, e deceduti. La nostra capacità di rimanere disciplinati e di aiutarci a vicenda dipenderà dalla nostra salvezza collettiva e individuale. Ma alla fine di questo periodo, quando l'atmosfera diventerà di nuovo respirabile - che fino ad oggi rimane fortunatamente l'ipotesi più probabile - dovremo mettere in discussione il nostro modello di civiltà.
Il confine tra realtà e finzione si confonde, quello tra presente e futuro è sfocato. Per alcune settimane, forse di più, le nostre vite quotidiane saranno capovolte. Vivremo al ritmo delle istruzioni ufficiali, ma anche del macabro conteggio degli infetti, e deceduti. La nostra capacità di rimanere disciplinati e di aiutarci a vicenda dipenderà dalla nostra salvezza collettiva e individuale. Ma alla fine di questo periodo, quando l'atmosfera diventerà di nuovo respirabile - che fino ad oggi rimane fortunatamente l'ipotesi più probabile - dovremo mettere in discussione il nostro modello di civiltà.
7 febbraio 2020
Davos 2020: la terra delle disuguaglianze
La ricchezza globale resta concentrata al vertice della piramide distributiva
La ricchezza globale, in crescita tra giugno 2018 e giugno 2019, resta fortemente concentrata al vertice della piramide distributiva: l'1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone.
Nel mondo 2.153 miliardari detenevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone, circa il 60% della popolazione globale.
Il patrimonio delle 22 persone più facoltose era superiore alla ricchezza di tutte le donne africane. Se le distanze tra i livelli medi di ricchezza dei Paesi si assottigliano, la disuguaglianza di ricchezza cresce in molti Paesi.
La ricchezza globale, in crescita tra giugno 2018 e giugno 2019, resta fortemente concentrata al vertice della piramide distributiva: l'1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone.
Nel mondo 2.153 miliardari detenevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone, circa il 60% della popolazione globale.
Il patrimonio delle 22 persone più facoltose era superiore alla ricchezza di tutte le donne africane. Se le distanze tra i livelli medi di ricchezza dei Paesi si assottigliano, la disuguaglianza di ricchezza cresce in molti Paesi.
28 gennaio 2020
La mafia muta Lettera da Roma
Il termine "mafia" evoca qualcosa di italiano, molto violento, illegale, spettacolare, perversamente politico e morbosamente letterario. Oggi, senza aver smesso di essere quello di una volta, è anche globale, europeo ed europeista, silenzioso e altamente competitivo.
La mafia non è più quella di una volta. Potrebbe essere il titolo di un film e, in effetti, lo è (La mafia non è più quella di una volta, Franco Maresco, 2019). È anche una realtà molto sottovalutata. In Spagna si parla molto poco di mafia, e quando lo si fa, si parla o di finzione o di informazioni spettacolari che si percepiscono come straniere: il primo narco-sottomarino europeo, le misteriose balle di cocaina purissima lasciate dalle maree sulle spiagge delle Lande, il regolamento di conti tra mafie straniere sulla Costa del Sol, la guerra tra giovani camorristi a Napoli, o il recente colpo di rete gigante in Italia contro la 'Ndrangheta'. Ciò che il termine "mafia" evoca è qualcosa di prevalentemente italiano, più precisamente meridionale, molto violento, illegale, spettacolare, politicamente perverso e morbosamente letterario. Non è più così o non solo così.
La mafia non è più quella di una volta. Potrebbe essere il titolo di un film e, in effetti, lo è (La mafia non è più quella di una volta, Franco Maresco, 2019). È anche una realtà molto sottovalutata. In Spagna si parla molto poco di mafia, e quando lo si fa, si parla o di finzione o di informazioni spettacolari che si percepiscono come straniere: il primo narco-sottomarino europeo, le misteriose balle di cocaina purissima lasciate dalle maree sulle spiagge delle Lande, il regolamento di conti tra mafie straniere sulla Costa del Sol, la guerra tra giovani camorristi a Napoli, o il recente colpo di rete gigante in Italia contro la 'Ndrangheta'. Ciò che il termine "mafia" evoca è qualcosa di prevalentemente italiano, più precisamente meridionale, molto violento, illegale, spettacolare, politicamente perverso e morbosamente letterario. Non è più così o non solo così.
3 gennaio 2020
Africa e Europa: Le Condizioni Economiche Della Pace
Le conseguenze sociali di tutto ciò sono devastanti. Nell’Africa subsahariana, la cui popolazione supera il miliardo ed è composta per il 60% da bambini e giovani di età compresa tra 0 e 24 anni. Circa i due terzi degli abitanti vivono in povertà e, tra questi, circa il 40% – cioè 400 milioni – in condizioni di povertà estrema7. La «crisi dei migranti» è in realtà la crisi della diseguaglianza, figlia del sistema di brigantaggio internazionale più raffinato mai congeniato.
Mohamed Konarè, nella sua ultima intervista su MePiù che ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima, ha descritto le sorti della sua gente con una immagine particolarmente vivida. “L’Africa e i popoli che la abitano, vivono oggi nel più grande Lager a cielo aperto che la storia abbia mai conosciuto”. Tutte le principali potenze economiche della Terra, Francia, Inghilterra, USA, Cina, India guardano all’Africa come un semplice deposito di materie prime da depredare. Nessuna di queste potenze è interessata alle sorti del miliardo di persone che vive in quelle terre.
Mohamed Konarè, nella sua ultima intervista su MePiù che ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima, ha descritto le sorti della sua gente con una immagine particolarmente vivida. “L’Africa e i popoli che la abitano, vivono oggi nel più grande Lager a cielo aperto che la storia abbia mai conosciuto”. Tutte le principali potenze economiche della Terra, Francia, Inghilterra, USA, Cina, India guardano all’Africa come un semplice deposito di materie prime da depredare. Nessuna di queste potenze è interessata alle sorti del miliardo di persone che vive in quelle terre.
1 gennaio 2020
2019: Non bisogna essere un meteorologo per capire da che parte soffia il vento e dove ci porta
Emad Hajjaj
|
L'anno che finisce sarà stato un anno di nuove rivolte, portatrici di immense speranze.
Essi - ed esse, onnipresenti - non brandiscono ritratti di Lenin, Mao o Che, nessuna bandiera nera, rossa o verde, ma solo bandiere nazionali, i loro slogan sono generali e generosi, e non rivendicano alcuna ideologia particolare.
Dall'inizio dell'anno, milioni di persone sono scese in strada in Ecuador, Cile, Libano, Iraq ed Egitto, unendosi ai milioni già mobilitati ad Haiti, in Algeria, Sudan, Marocco, Hong Kong, Colombia, Brasile, Catalogna e altrove.
Le immagini sono intercambiabili, come gli slogan. Gli stessi effetti dalle stesse cause? Sì e no.
19 novembre 2019
Fusione Fiat Chrysler-PSA: per il profitto e contro l'occupazione
Il progetto di fusione Renault Chrysler si è interrotto, mentre si farà la fusione Fiat Chrysler-Peugeot (PSA).
Gli amministratori di Chrysler e PSA hanno deciso di avviare la fusione che è stata annunciata come "la fusione del secolo".
L'obiettivo: nello sviluppo della globalizzazione capitalista, la competizione tra multinazionali sta diventando sempre più dura; si tratta di essere nella posizione migliore, con strumenti più forti per conquistare mercati in tutto il mondo aumentando i profitti.
PSA e Fiat Chrysler affermano che devono crescere.
Il gruppo che si formerà sarà il quarto produttore mondiale con 170 miliardi di euro di fatturato e 410.000 dipendenti.
Gli azionisti di Peugeot riceveranno circa 3 miliardi di euro, quelli di Chrysler-Fiat cinque miliardi alla firma dell'accordo di fusione.
Gli amministratori di Chrysler e PSA hanno deciso di avviare la fusione che è stata annunciata come "la fusione del secolo".
L'obiettivo: nello sviluppo della globalizzazione capitalista, la competizione tra multinazionali sta diventando sempre più dura; si tratta di essere nella posizione migliore, con strumenti più forti per conquistare mercati in tutto il mondo aumentando i profitti.
PSA e Fiat Chrysler affermano che devono crescere.
Il gruppo che si formerà sarà il quarto produttore mondiale con 170 miliardi di euro di fatturato e 410.000 dipendenti.
Gli azionisti di Peugeot riceveranno circa 3 miliardi di euro, quelli di Chrysler-Fiat cinque miliardi alla firma dell'accordo di fusione.
18 settembre 2019
Repair cafè: La risposta fai da te contro consumismo e obsolescenza
Il consumismo, nato nel Dopoguerra e diventato successivamente sempre più parte integrante della nostra vita, fino a raggiungere il proprio acme nel corso dei primi decenni del nuovo secolo, nel corso dei quali lo shopping compulsivo e l’obsolescenza programmata risultano essere pratiche sempre più comuni, ha radicalmente cambiato il rapporto dell’uomo con gli oggetti di cui si circonda.
Se fino agli anni 80 del secolo scorso si tentava di riparare la maggior parte degli oggetti di uso comune quando si rompevano o cessavano di funzionare, nei 40 anni seguenti questa pratica è diventata sempre meno diffusa, sostituita dall’abitudine dell’usa e getta anche in riferimento a beni abitualmente considerati durevoli....
Sono scomparse nel nulla migliaia di attività commerciali che operavano in un settore come quello delle piccole riparazioni ormai praticamente azzerato. Riparatori di elettrodomestici, calzolai, sartorie, orologiai, materassai, arrotini e molte altre professioni sono in breve tempo diventati anacronistici come dinosauri del Pleistocene.
Se fino agli anni 80 del secolo scorso si tentava di riparare la maggior parte degli oggetti di uso comune quando si rompevano o cessavano di funzionare, nei 40 anni seguenti questa pratica è diventata sempre meno diffusa, sostituita dall’abitudine dell’usa e getta anche in riferimento a beni abitualmente considerati durevoli....
Sono scomparse nel nulla migliaia di attività commerciali che operavano in un settore come quello delle piccole riparazioni ormai praticamente azzerato. Riparatori di elettrodomestici, calzolai, sartorie, orologiai, materassai, arrotini e molte altre professioni sono in breve tempo diventati anacronistici come dinosauri del Pleistocene.
31 agosto 2019
Le organizzazioni che promuovono l'ideologia del Sionista Soros sono create per esercitare pressioni sui paesi
Nuovo Ordine Mondiale Per una società "sicura e protetta" (Sic!) |
Lo ha affermato il vicecapo del Rapporto del Movimento internazionale euroasiatico (MED), il politologo russo Valery Korovin.
«Questa idea esiste da molto tempo, è maturata in Occidente già nel 20 ° secolo e il compito dei globalisti è quello di aprire gli stati nazionali all’intervento esterno e globalista, per la loro espropriazione a favore del progetto Open Society, per la loro integrazione nel progetto globalista “, ha affermato V. Korovin
Iscriviti a:
Post (Atom)