Canada e Australia accantonano i piani per le CBDC al dettaglio, mentre gli Stati Uniti potrebbero presto diventare il primo paese a vietare esplicitamente alla banca centrale di emettere una CBDC.
Come avevamo avvertito a maggio 2022, una rivoluzione finanziaria sta silenziosamente travolgendo il mondo (o almeno ci sta provando) e ha il potenziale per riconfigurare la natura stessa del denaro, rendendolo programmabile, molto più sorvegliabile e controllato centralmente. Per citare il blogger e analista di Washington DC NS Lyons:
"se non deliberatamente e attentamente vincolate in anticipo dalla legge, ... le CBDC hanno il potenziale per diventare anche più del sogno di un pianificatore centrale tecnocratico. Potrebbero rappresentare la più grande espansione del potere totalitario nella storia".
Oggi (13 set 2024, N.d.T.), America First Legal ha rilasciato nuovi documenti ottenuti esclusivamente nel suo contenzioso contro i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). L'AFL ha ottenuto la presentazione delle diapositive utilizzate dalla "Counter Disinformation Unit" del Regno Unito al Comitato politico interagenzia (IPC) del Consiglio di sicurezza nazionale (NSC) Biden-Harris il 10 agosto 2021. Questa versione arriva sulla scia di appelli dalla presidente della sottocommissione per la sicurezza informatica della Camera, Nancy Mace, per garantire che le elezioni del 2024 siano protette dalla profonda censura dello Stato che ha prevalso nelle elezioni del 2020.
Nei due anni trascorsi dall'inizio dell'operazione speciale sono successe così tante cose che molti si sono persi o hanno dimenticato ciò che Zelensky ha detto al World Economic Forum di Davos nel maggio 2022.
Il capo della spia estera russa (SVR) Sergey Naryshkin ha recentemente rivelato che il G7 sta pianificando la nomina di un inviato speciale in Ucraina, che fungerebbe da governatore de facto con il compito di assicurare che l'élite del regime rimanga fedele all'Occidente invece di disertare in Russia mentre le perdite della loro parte si accumulano.
All'inizio degli anni 2000 ho trascorso alcuni anni a fare ricerche presso l'ormai defunto London Consortium. Uno dei miei tutor è stato Paul Hirst, professore di teoria sociale al Birkbeck College, con il quale ho studiato anche all'Architectural Association dove ha tenuto un corso su Space and Power.
Alcuni dei suoi scritti inediti furono raccolti e pubblicati postumi con il titolo Space and Power. In questo libro, nel capitolo intitolato Politica e territorio, Paul Hirst spiega perché i confini sono essenziali per il funzionamento della democrazia:
Non viviamo in un mondo senza confini. I confini contano ancora. I confini e le norme sulla cittadinanza nazionale rappresentano un controllo primario sulla migrazione. La migrazione non è limitata solo a causa della xenofobia.
Tra le priorità decise e i documenti approvati durante la riunione a Londra dei ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri del G7, in vista del prossimo summit dei capi di Stato e governo dei paesi più industrializzati del mondo (11-13 giugno), c’è l’educazione delle ragazze che includa l’omicidio del figlio in grembo. A spingere in questo senso sono i poteri di tutto il mondo.
Tra le priorità decise ed i documenti approvati nei giorni scorsi, durante la riunione a Londra dei ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri del G7, in vista del prossimo summit dei capi di Stato e governo dei paesi più industrializzati del mondo (11-13 giugno), c’è né uno che lascia interdetti: promuovere l’educazione delle ragazze che includa l’aborto.
Nazione, Stato e imperialismo europeo 1. Le ragioni dello scetticismo nei confronti della nazione
La diffidenza verso il concetto di nazione e la tendenza europeista, entrambe diffuse in diversi settori della società italiana, sono il prodotto della nostra storia recente e meno recente. L'imperialismo italiano, tra gli anni '80 dell'Ottocento e gli anni '40 del Novecento, ha fatto della nazione, nella forma ideologica estremistica del nazionalismo, il substrato della sua politica espansionistica. Lo stato liberale e lo stato fascista, senza alcuna soluzione di continuità tra di loro, hanno generato una serie di guerre, dalle prime spedizioni coloniali in Eritrea, Somalia e Libia, alla Prima guerra mondiale, alle guerre d'Etiopia e di Spagna e, infine, alla disastrosa partecipazione alla Seconda guerra mondiale. L'esito di questa tendenza espansionistica è stato devastante sia per le condizioni delle masse popolari sia per le ambizioni dell'élite capitalistica. L'Italia, precedentemente annoverata fra le grandi potenze, subisce nel '43 una sconfitta pesantissima e umiliante, che ne declassa il rango internazionale. Si è così prodotto un diffuso rigetto verso ogni forma di nazionalismo, che si è esteso al concetto stesso di nazione anche all'interno della sinistra, nonostante la Resistenza contro il nazi-fascismo fosse in primo luogo una lotta di liberazione nazionale.
Torturare si può, come lo era nel medioevo è tornato ad essere legale anche nel terzo millennio. La vita non ha valore però il Gas si, è un bene prezioso. Cos’hanno in comune queste 3 considerazioni? La tortura, la vita e il GAS. In Kazakistan, sono una cinquantina le aziende italiane che fanno affari per importare GAS e altri prodotti petroliferi, centinaia sono invece le aziende di altri paesi nel mondo. Il GAS è infatti un bene prezioso, preziosissimo, tanto che negli ultimi 20 anni è aumentato del 750% il consumo e altrettanto il prezzo. Si sa anche però che, dove ci sono di mezzo ingenti affari economici è sempre meglio non preoccuparsi più di tanto di quello che succede a livello “civile” in quei paesi, sia mai che i governi di tali succursali di B.C.E. “Beni Costosi Essenziali” dovessero (letteralmente) chiudere i rubinetti.
Ebbene, in pieno terzo millennio quale siamo, abbiamo scoperto che esiste ancora la tortura quale forma di persuasione e repressione. “Non è possibile”; dirà qualcuno. Altri invece credono che ormai nulla sia più impossibile.
In occasione del G7 di Taormina, il Partito Comunista organizza un Convegno Internazionale in contrapposizione al Vertice in cui si riuniranno i capi di stato e di governo di 7 potenze imperialiste (USA, Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Canada, Giappone) insieme all'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale.
"Il 26 e 27 maggio i capi di stato e di governo delle potenze imperialiste del G7, assieme all'Unione Europea e al Fondo Monetario internazionale, si riuniranno a Taormina per discutere nuovi accordi e strategie per garantire gli interessi di grandi banche e gruppi economici. Questo significa nuovi attacchi a diritti e salari dei lavoratori, aumento della disoccupazione, tagli ai diritti sociali, misure antipopolari, guerre imperialiste e politiche di saccheggio. Per questo il Partito Comunista il 27 maggio chiama lavoratori, disoccupati, pensionati e studenti a mobilitarsi contro il G7, le unioni imperialiste di UE e NATO e gli interessi che esse rappresentano".
Il 26 e 27 maggio Taormina ospiterà il G7, la riunione dei capi di stato e di governo delle sette maggiori potenze mondiali (Usa, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Italia). Il G7 periodicamente traccia le linee intervento e di coordinamento macroeconomico dei maggiori stati capitalistici, guidati dagli USA, sulla scena mondiale che determinano, concretamente, per tutti i popoli del pianeta guerre, oppressione, diseguaglianze sociali, devastazione ambientale, razzismo. La scelta di una città siciliana conferma il ruolo chiave che la nostra isola ha assunto: piattaforma aggressiva di valore globale delle forze USA e Nato (MUOS, Sigonella ed una capillare rete di basi militari, da Augusta a Pantelleria), macabro scenario dei risultati delle miopi politiche, europee e nazionali, d’immigrazione (proliferazione di tipologie di accoglienza degradanti, Hot Spot, CARA di Mineo, CIE), oggetto di devastanti scelte ambientali (trivellazioni, ciclo dei rifiuti, grandi impianti inquinanti, smaltimento del polverino dell’ILVA di Taranto a Melilli). La riunione del G7 avviene inoltre in una fase in cui l’Italia è una preda ambita della grande speculazione internazionale favorita dalle antipopolari scelte economiche degli ultimi governi.