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24 febbraio 2021

NWO ► Ad Astana (città luciferica), Congresso per Unificare le religioni in presenza del Papa!

Astana è la nuovissima e super tecnologica capitale del Kazakistan, ma rappresenta anche un importante centro massonico del Nuovo Ordine Mondiale.
Astana” vuol dire “capitale” e nel lessico tradizionale dei nomadi kazaki significa “luogo dove si decide”, ma stranamente è anche l’anagramma di “Satana”. Ma ovviamente è solo una coincidenza!
Nel diciannovesimo secolo era poco più di un villaggio ma dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Russia esplose e la città venne costruita grazie ai petroldollari kazachi.
Fra i tanti monumenti presenti due in particolare sono interessanti: il Palazzo della Pace e della Concordia e il monumento Bayterek.
Come mai questi edifici sono così interessanti?

21 giugno 2010

LA RUSSIA E IL FUTURO DEL KIRGHIZISTAN

CHI TRAE VANTAGGIO DALLA RIVOLUZIONE IN KIRGHIZISTAN? (3° Parte)
di William Engdahl

Nella terza parte del suo studio, F. William Engdahl esamina le questioni geopolitiche rappresentate dal Kirghizistan per la Russia, il secondo concorrente per il controllo dello spazio eurasiatico. Dato il blocco militare stabilito dalla NATO e gli Stati Uniti, un regime di neutro del Kirghizistan potrebbe contribuire alla stabilizzazione delle regioni confinanti con la Russia, e le darebbe una mano in Asia centrale. Sospettata di aver provocato i disordini in Kirghizistan, la Russia li ha di recente qualificati come "incostituzionali". 

Chiaramente, ciò che sta accadendo in Kirghizistan interessa anche i vertici di Mosca. La Russia si è affrettata a riconoscere la legittimità del nuovo governo provvisorio in atto a Bishkek e ad aumentare il suo aiuto finanziario, dimostrando l'importanza del futuro politico di questo paese eurasiatico agli occhi dei russi. Non solo il Kirghizistan era parte integrante dell'Unione Sovietica fino al 1991, ma resta ancora oggi un territorio geografico con un'importante posta in gioco geostrategica.

17 giugno 2010

Kirghizistan in fiamme: Un altro fronte della guerra per il petrolio

In mezzo ad un rinnovato clima di tensione tra la Russia e l’asse USA-NATO nel Caucaso, in un centro strategico della “guerra fredda” per il controllo delle fonti e strade del petrolio in Asia Centrale, il Kirghizistan, un paese centrale nel dispositivo di occupazione militare dell’Afghanistan, è entrato in un processo di violenza e di “guerra civile” che coinvolge allo stesso modo le due prime potenze nucleari del pianeta. Si tratta di un nuovo e pericoloso fronte di conflitto in un’aerea esplosiva che contiene più del 70% delle riserve petrolifere mondiali.

Di Manuel Freytas

Una polveriera. Il Kirghizistan, un’ex repubblica sovietica di 5 milioni di abitanti, è un centro strategico della “guerra fredda” per il controllo delle fonti e vie del petrolio nell’Asia Centrale.
E’ un paese montuoso dell’Asia Centrale, senza uscita sul mare, che confina con la Repubblica Popolare cinese, Kazajistan, Tayikistan e Uzbekistan. La sua capitale è Biskek.
Il paese ha una popolazione di poco più di 5.350.000 di abitanti in 198 500 km². Irregolarmente distribuiti, concentrati nella capitale Bishkek e le aree bagnate dal fiume Naryn e dei suoi affluenti.
Ha una base russa, una base statunitense, e gioca un ruolo vitale nel dispositivo di occupazione militare in Afghanistan.