Visualizzazione post con etichetta Nucleare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Nucleare. Mostra tutti i post
14 marzo 2025
Le prossime esercitazioni nucleari trimestrali della Francia potrebbero trasformarsi in esercitazioni di rafforzamento del prestigio con la Polonia
La Polonia potrebbe partecipare a questi esercizi al fine di inviare un forte segnale anti-russo, ma la misura in cui potrebbe ruotare verso la Francia e lontano dagli Stati Uniti dipenderà in gran parte dall'esito delle sue imminenti elezioni presidenziali.
Tutti in Europa si chiedono quale forma potrebbero assumere i potenziali piani del presidente francese Macron per estendere l'ombrello nucleare del suo paese al resto del continente, soprattutto considerando i rischi che potrebbero comportare dopo la reazione molto negativa di Mosca. Putin ha suggerito che Macron stava seguendo le orme di Napoleone, mentre il ministro degli Esteri Lavrov è stato molto più diretto nel descrivere le parole di Macron come una minaccia e persino nel paragonarlo apertamente a Hitler.
31 gennaio 2023
PREPARARSI A UNA GUERRA NUCLEARE: 10 alimenti da coltivare per ridurre l'effetto dannoso delle radiazioni
È terrificante pensarci, ma potrebbe arrivare un giorno in cui potremmo essere colpiti da una o più armi nucleari. Milioni di americani in tutto il Paese hanno deciso di prepararsi a questo attacco, spendendo enormi quantità di tempo e denaro per garantire la propria sopravvivenza. Ma per prepararsi a un attacco nucleare non basta solo chiudere le finestre e ammassare le bombole: bisogna anche sapere come aiutare il proprio corpo a far fronte al fallout nucleare. Il sito Survivopedia.com ha recentemente stilato un elenco dei dieci migliori alimenti da mangiare e coltivare per la preparazione al nucleare.I trattamenti contro il cancro da radiazioni, le bombe nucleari, le centrali nucleari e l'esposizione alle discariche di rifiuti nucleari sembrano molto diversi, ma tutti emettono radiazioni ionizzanti.
9 agosto 2020
Israele ha distrutto Beirut Est con una nuova arma
Il primo ministro israeliano ha ordinato la distruzione di un deposito d’armi dello Hezbollah a Beirut con una nuova arma che, non ancora ben sperimentata, ha causato ingenti danni, ha ucciso più di un centinaio di persone, ne ha ferite 5.000 e ha distrutto molti edifici. Questa volta Benjamin Netanyahu difficilmente potrà negare.
Il 27 settembre 2018, alla tribuna delle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu mostra il deposito che esploderà il 4 agosto 2020, indicandolo come deposito di armi dello Hezbollah.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha autorizzato un’offensiva contro un deposito d’armi dello Hezbollah per mezzo di una nuova arma, testata sette mesi fa in Siria. S’ignora se l’operazione sia avvenuta con il consenso del secondo primo ministro, Benny Gantz.
Il 27 settembre 2018, alla tribuna delle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu mostra il deposito che esploderà il 4 agosto 2020, indicandolo come deposito di armi dello Hezbollah.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha autorizzato un’offensiva contro un deposito d’armi dello Hezbollah per mezzo di una nuova arma, testata sette mesi fa in Siria. S’ignora se l’operazione sia avvenuta con il consenso del secondo primo ministro, Benny Gantz.
L’offensiva del 4 agosto 2020 ha colpito esattamente il luogo indicato da Benjamin Netanyahu nel discorso tenuto alle Nazioni Unite il 27 settembre 2018 [1].
6 agosto 2020
A Beirut è stata utilizzata una carica nucleare miniaturizzata
Iniziano ad emergere nuove informazioni sull’attacco effettuato ieri Martedì 04 Agosto contro Beirut. Informazioni accuratamente oscurate e camuffate dai media occidentali che seguitano a parlare di “incidente”.
Fonti militari ben documentate ed influenti di Beirut deducono, dal tipo di esplosione e dalle polveri rilasciate a seguito dell’esplosione, che si tratta di una carica corrispondente a 100 volte l’energia scagionata dall’esplosione di Tianjin del 2015, calcolata come equivalente a 5,4 chilotoni di equivalente TNT. Questo significa che a Beirut è stata utilizzata sicuramente una bomba tattica nucleare miniaturizzata per far saltare il porto, i depositi circostanti ed una area della città, seminando il terrore.
Fonti militari ben documentate ed influenti di Beirut deducono, dal tipo di esplosione e dalle polveri rilasciate a seguito dell’esplosione, che si tratta di una carica corrispondente a 100 volte l’energia scagionata dall’esplosione di Tianjin del 2015, calcolata come equivalente a 5,4 chilotoni di equivalente TNT. Questo significa che a Beirut è stata utilizzata sicuramente una bomba tattica nucleare miniaturizzata per far saltare il porto, i depositi circostanti ed una area della città, seminando il terrore.
5 marzo 2020
Stati Uniti: Il Pentagono ha simulato una guerra nucleare con la Russia
"Ci hanno appena attaccato con una testata nucleare a bassa potenza e nel corso degli esercizi abbiamo simulato la risposta con un'arma nucleare", afferma un anonimo funzionario del Pentagono in un articolo pubblicato sulla rivista National Defense.
È abbastanza comune per il Pentagono condurre falsi attacchi per adeguare quella che potrebbe essere la sua risposta ufficiale, come afferma l'articolo di National Defense, tuttavia è molto raro che ciò sia reso pubblico attraverso una rivista.
Il portale Defense One, specializzato anche in affari militari e di difesa, ha confermato l'esercizio e ha assicurato che il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mike Esper, vi ha partecipato personalmente.
È abbastanza comune per il Pentagono condurre falsi attacchi per adeguare quella che potrebbe essere la sua risposta ufficiale, come afferma l'articolo di National Defense, tuttavia è molto raro che ciò sia reso pubblico attraverso una rivista.
Il portale Defense One, specializzato anche in affari militari e di difesa, ha confermato l'esercizio e ha assicurato che il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mike Esper, vi ha partecipato personalmente.
10 novembre 2019
L'ultima guerra d'Israele: scenario apocalittico
Nel mio libro del 2011, The Wandering Who (L'errante chi? Un'inquietante introspezione nella psicologia ebraica), ho sviluppato il possibile scenario disastroso in cui Israele è il nucleo di un'escalation globale sulle capacità nucleari emergenti dell'Iran. Ho concluso che la sindrome da stress pre-traumatico di Israele (Pre-TSD) sarebbe stato al centro di tale sviluppo. "Lo stato ebraico e il discorso ebraico in generale sono completamente estranei alla nozione di temporalità. Israele è cieco alle conseguenze delle sue azioni, pensa solo alle sue azioni in termini di pragmatismo a breve termine. Al posto della temporalità, Israele pensa in termini di un presente prolungato".
26 aprile 2019
«NATO: dal welfare al warfare»
70 anni di Nato. Intervista a Michel Chossudovsky sui 70 anni della Nato: «Non è un'Alleanza, comandano gli Usa, vogliono più spesa militare in tutta Europa, pronti a nuovi conflitti armati, anche nucleari»
Al convegno internazionale «I 70 anni della Nato: quale bilancio storico? Uscire dal sistema di guerra, ora», svoltosi a Firenze la scorsa settimana - più di 600 i partecipanti dall'Italia e dall'Europa -, ha partecipato quale principale relatore Michel Chossudovsky, direttore di Global Research, il centro di ricerca sulla globalizzazione (Canada), copromotore del Convegno insieme al Comitato No Guerra No Nato e ad altre associazioni italiane. A Michel Chossudovsky - uno dei massimi esperti internazionali di economia e geopolitica, collaboratore dell'Enciclopedia Britannica, autore di 11 libri pubblicati in oltre 20 lingue - abbiamo rivolto alcune domande.
Al convegno internazionale «I 70 anni della Nato: quale bilancio storico? Uscire dal sistema di guerra, ora», svoltosi a Firenze la scorsa settimana - più di 600 i partecipanti dall'Italia e dall'Europa -, ha partecipato quale principale relatore Michel Chossudovsky, direttore di Global Research, il centro di ricerca sulla globalizzazione (Canada), copromotore del Convegno insieme al Comitato No Guerra No Nato e ad altre associazioni italiane. A Michel Chossudovsky - uno dei massimi esperti internazionali di economia e geopolitica, collaboratore dell'Enciclopedia Britannica, autore di 11 libri pubblicati in oltre 20 lingue - abbiamo rivolto alcune domande.
6 febbraio 2019
La fine del Trattato INF: una vittoria della Russia, una Waterloo per l’America
Il 1° marzo 2018 il mondo aveva avuto notizia dei nuovi sistemi d’arma della Russia basati, a quanto si dice, su nuovi principi della fisica. Rivolgendosi all’Assemblea Federale, Putin aveva spiegato come si era arrivati alla loro realizzazione: nel 2002 gli Stati Uniti si erano ritirati dal Trattato Missilistico Anti-Balistico. All’epoca, i Russi avevano dichiarato che sarebbero stati costretti a reagire e, in sostanza, si erano sentiti rispondere: “fate un po’ come vi pare.”
E così hanno fatto, hanno sviluppato armi che nessun sistema anti-missile balistico potrà mai sperare di fermare. Di queste nuove armi russe una è già in servizio operativo (Kinzhal), un’altra è pronta per la produzione di massa (Avangard) e molte sono attualmente in fase di sperimentazione (Poseidon, Burevestnik, Peresvet, Sarmat). Le loro caratteristiche, in breve, sono le seguenti:
20 giugno 2018
Gli USA continueranno a proteggere l'arsenale nucleare israeliano
Come tre dei suoi predecessori anche l'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un patto segreto per proteggere l'arsenale nucleare di Israele.
Un'inchiesta del quotidiano nordamericano 'The New Yorker' ha rivelato, lunedì scorso, come gli Stati Uniti si siano impegnati a proteggere l'arsenale nucleare israeliano. Trump, si legge, è il quarto presidente a firmare una lettera segreta in cui si impegna a non fare pressioni su Israele per abbandonare il suo arsenale nucleare in cambio il regime di Tel Aviv non deve testarlo o minacciare di usarlo.
Israele, che non ha firmato il Trattato di non proliferazione (TNP), smentisce il suo programma di armi nucleari al mondo sotto la sua politica di "ambiguità nucleare", con il silenzio del suo alleato, gli Stati Uniti. Gli esperti stimano che Israele abbia un arsenale di centinaia di armi nucleari.
8 maggio 2018
B61-12, il nuovo pacco bomba nucleare dagli Usa pronto per arrivare in Italia
Non c’è che un modo per evitarlo: chiedere agli Usa, in base al Trattato di non-proliferazione, di rimuovere qualsiasi arma nucleare dal nostro territorio
La nuova bomba nucleare B61-12 – che gli Usa si preparano a inviare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e probabilmente in altri paesi europei – è ormai in fase finale di realizzazione.
Lo ha annunciato il generale Jack Weinstein, vice-capo di stato maggiore della U.S. Air Force, responsabile delle operazioni nucleari, intervenendo il 1° maggio a un simposio della Air Force Association a Washington di fronte a uno scelto uditorio di alti ufficiali e rappresentanti dell’industria bellica. «Il programma sta andando estremamente bene», ha sottolineato con soddisfazione il generale, specificando che «abbiamo già effettuato 26 test di ingegneristica, sviluppo e volo guidato della B61-12».
4 aprile 2018
10 motivi per temere John Bolton
Non moderiamo le parole: John Bolton è un guerrafondaio e la sua nomina a Consigliere di Trump per la Sicurezza Nazionale è una minaccia per la sicurezza globale. Bolton sostiene una politica estera che esagera le minacce, scredita la diplomazia, dimostra disprezzo per le istituzioni internazionali ed è rapido a usare la violenza. La posizione di Consigliere della Sicurezza Nazionale non ha bisogno della conferma del Senato e così, a partire dal 9 aprile, il falco di tutti i falchi si appollaierà sulla Casa Bianca.
Avete bisogno di specifiche circa il motivo per cui dovremmo opporci a Bolton? Eccone alcune. Aggiungete la vostra.
Avete bisogno di specifiche circa il motivo per cui dovremmo opporci a Bolton? Eccone alcune. Aggiungete la vostra.
21 dicembre 2017
Le Tenebre di Fukushima

È così che funzionano le radiazioni, lente ma sicuramente distruttive; serve tempo per identificarne i rischi, nel senso che una fusione nucleare ha l’impatto, per decenni, di 1.000 incidenti industriali regolari, forse di più.
Di Robert Hunziker
Counterpunch
Sono passati sei anni da quando il triplo crollo totale si verificò a Fukushima Daichii l’11 marzo 2011, al giorno d’oggi soprannominato “311”. Col passare del tempo, è facile per il mondo in generale perdere la cognizione delle gravi implicazioni del più grande disastro industriale del mondo; fuori dal campo visivo funziona così.
Secondo le stime del governo giapponese e della TEPCO (Tokyo Electric Power Company), lo smantellamento andrà effettuato di decennio in decennio – molto probabilmente quattro decenni – con un costo fino a 21 trilioni di ¥ (189 miliardi di dollari). Tuttavia, questa è la parte più semplice da comprendere sulla storia del disastro nucleare di Fukushima.
1 giugno 2017
"La Germania sta costruendo un esercito europeo sotto il suo comando"
Dal crollo del Muro di Berlino, venuta meno la minaccia sovietica, le forze armate tedesche sono state costantemente ridimensionate in numero e investimenti, tanto che nel 2014 un’indagine parlamentare ne denunciava la scarsa operatività. Ma, diventata il nuovo egemone europeo grazie alla crisi dell’euro e spronata dagli alleati, USA inclusi, ad assumere un maggiore ruolo militare, negli ultimi anni la Germania ha aumentato gli investimenti nella difesa e, per accelerare il recupero delle capacità militari, grazie ad una propria iniziativa all’interno della NATO, ha iniziato a integrare nel proprio esercito alcune divisioni di paesi alleati satelliti, con rapporto di mutuo beneficio per i partecipanti. Così, mentre a Berlino si discute anche della possibilità di dotarsi dell’atomica, silenziosamente la Germania sta costruendo il potenziale nucleo di una futura forza armata dell’Unione Europea, ovviamente sotto il suo comando.
30 aprile 2017
Escalation nucleare nella penisola italiana: testata la bomba B61-12
I riflettori politico-mediatici, puntati sulla escalation nucleare nella penisola coreana, lasciano in ombra quella che si sta preparando nella penisola italiana. L’Air Force Nuclear Weapons Center comunica il 13 aprile che, nel poligono di Nellis in Nevada, «un caccia F-16 della U.S. Air Force ha sganciato una bomba nucleare B61-12 inerte.
Dimostrando con ciò la capacità dell’aereo di usare quest’arma e testando il funzionamento dei componenti non-nucleari della bomba, compresi l’armamento e azionamento del sistema di controllo, il radar altimetrico, i motori dei razzi di rotazione e il computer di controllo». Ciò indica appunto che la B61-12, la nuova bomba nucleare Usa destinata a sostituire la B-61 schierata in Italia e altri paesi europei, è ormai nella fase di ingegnerizzazione che prepara la produzione in serie.
16 aprile 2017
Corea del Nord: si rischia la guerra nucleare
Con la portaerei americana USS Carl Vinson in arrivo per Pasqua sulla penisola coreana, e il governo nord coreano che valuta l’opzione di condurre il sesto test nucleare il 15 aprile, durante la Giornata di celebrazioni nazionali, i guerrafondai filo-britannici nella comunità di intelligence americana e nei media hanno deciso un’escalation che potrebbe presto degenerare in una guerra nucleare.
Il 13 aprile l’NBC ha trasmesso una notizia basata su conversazioni con “svariati funzionari dell’intelligence americano” secondo cui gli Stati Uniti si starebbero preparando a lanciare “un attacco preventivo con armi convenzionali contro la Corea del Nord, se sono convinti che la Corea del Nord attui la sua minaccia di condurre un test con armi nucleari.” Il rapporto dell’NBC elencava le varie armi americane che potrebbero condurre tale attacco: due cacciatorpediniere nell’area, capaci di lanciare missili Cruise Tomahawk che potrebbero colpire il sito nucleare della Corea del Nord, bombardieri B-52 dalla base di Guam, e il gruppo di navi guidate dalla portaerei Carl Vinson che si sta dirigendo verso la penisola coreana.
7 aprile 2017
La guerra che incombe sulla Cina
Quando andai a Hiroshima per la prima volta nel 1967, l’ombra sui gradini era ancora lì. Era l’impronta quasi perfetta di un essere umano rilassato: le gambe larghe, la schiena curva e una mano lungo il fianco mentre aspettava l’apertura di una banca. Alle otto meno un quarto della mattina del 6 agosto 1945, una donna e la sua silhouette furono impresse a fuoco nel granito. Rimasi a fissare quell’ombra per un’ora o forse più: non sarei mai riuscito a dimenticarla. Molti anni più tardi, al mio ritorno, non c’era più: spazzata via, “svanita”, motivo di imbarazzo politico.
Ho trascorso due anni nella realizzazione di un film documentario, The Coming War on China, nel quale prove e testimonianze mettono in guardia contro una guerra nucleare che non è più un’ombra, ma una eventualità concreta. La più massiccia mobilitazione di forze armate usamericane dopo la Seconda guerra mondiale è già ben avviata. Sono localizzate nell’emisfero settentrionale, ai confini occidentali della Russia, e in Asia e nel Pacifico, faccia a faccia con la Cina.
26 marzo 2017
Fukushima sei anni dopo: Sei osservazioni e una riflessione interna
Dopo il terremoto del 2011, la centrale nucleare della TEPCO (Tokyio Electric Power Company) a Fukushima, in Giappone è crollata con sei reattori nucleari. Tre si fusero. Quello che è successo dopo è stato il più grande rilascio di radiazioni in acqua nella storia del mondo: i prodotti radioattivi, alcuni in quantità ancora maggiori rispetto a Chernobyl, sono filtrati nell'Oceano Pacifico. Che cosa è successo a partire da quella data finora?
La quantità, è ragionevole ipotizzare alla luce di quanto sappiamo oggi, potrebbe essere molto più grande rispetto alle stime ufficiali giapponesi, che per molti scienziati sono alquanto imprecise.
1. Il Pacifico contaminato
Il disastro, la catastrofe nucleare di Fukushima, ha contaminato il più grande oceano del mondo in soli sei anni [1].Ricordiamo brevemente che cosa è accaduto [2]: nel 2011, un terremoto – si è detto che probabilmente fu una ripetizione del terremoto del 2010 in Cile - genera uno tsunami che causa un crollo nella centrale nucleare della TEPCO (Tokyio Electric Power Company) a Fukushima, in Giappone, con sei reattori nucleari, di cui tre vanno in fusione. Quello che accade dopo è il più grande rilascio di radiazioni in acqua della storia mondiale: il materiale radioattivo, in alcuni casi in quantità ancora maggiore rispetto a Chernobyl, filtra nell'Oceano Pacifico.La quantità, è ragionevole ipotizzare alla luce di quanto sappiamo oggi, potrebbe essere molto più grande rispetto alle stime ufficiali giapponesi, che per molti scienziati sono alquanto imprecise.
25 aprile 2016
Il programma israeliano di armi nucleari e lo sfollamento dei beduini palestinesi
Lance Bartholomeusz, direttore delle operazioni dell’UNRWA in Cisgiordania ha condannato l’ultima serie di demolizioni israeliane su larga scala di case nella comunità di beduini palestinesi rifugiati a Um al-Khair, in Cisgiordania. Israele usa parte del deserto del Negev per testare armi con materiale nucleare e per smaltire i rifiuti nucleari dal suo impianto nucleare di Dimona non monitorato dall’AIEA.
Il direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) in Cisgiordania ha emesso un comunicato stampa, sottolineando che l’UNRWA condanna l’ultima serie di demolizioni di case dei beduini a Um al-Khair, sulle colline a sud di Hebron.
Con le demolizioni di case da parte delle autorità israeliane, 31 rifugiati palestinesi, tra cui 16 bambini, sono rimasti senza tetto, ha dichiarato Bartholomeusz. E ha aggiunto che questa comunità ha subito una serie di demolizioni di case e ha sottolineato che i residenti hanno dovuto spesso affrontare vessazioni da parte degli abitanti del vicino insediamento illegale di Karmel.
27 dicembre 2014
12 settembre 2014
FISICI RUSSI COSTRUIRANNO LA TORRE DI TESLA
L’avaria
di Fukushima non sarebbe avvenuta. I funzionari europei non avrebbe
dovuto faticare inventando ostacoli alla realizzazione del gasdotto
South Stream. I pensionati della NATO, dopo aver tolto alla Yugoslavia
le terre del Kosovo, non si sarebbero occupati di investimenti nei
minerali utili esistenti su questo territorio.
Chissà, forse il condizionale non sarebbe qui servito
se la Wardenclyffe Tower del geniale scienziato serbo Nikola Tesla,
costruita all’inizio del XX secolo, avesse portato alla creazione di un
sistema efficace di trasmissione e di produzione di energia elettrica
libera in tutto il mondo. Quello che successe cent’anni addietro è
tuttora avvolto dal mistero.
Si sono conservate soltanto
le impressioni prodotte su abitanti locali e su giornalisti dallo
splendore celeste “per migliaia di miglia” causato dalla Torre di Tesla.
Recentemente i giovani fisici russi Serghej e Leonid Plekhanov, dopo
aver studiato scrupolosamente i diari e i brevetti dello scienziato,
hanno deciso di rianimare il progetto di trasmissione di energia senza
fili. Hanno persino raccolto mediante internet una somma rilevante per
la costruzione della propria Torre. Nell’intervista a “La Voce della
Russia” Leonid Plekhanov ha raccontato dei principi di funzionamento
della nuova Torre:
Iscriviti a:
Post (Atom)