Finalmente in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni. A determinare il ritorno d’attualità di questo argomento cruciale per l’economia di una nazione hanno sicuramente contribuito le polemiche suscitate dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova. Evento che ha palesato il fallimento totale della privatizzazione delle autostrade italiane. Assurte a simbolo del fallimento di una strategia politica ultra-ventennale.
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17 ottobre 2018
Il neoliberismo produce miseria e povertà E' ora di nazionalizzare!
Intervista de l'AntiDiplomatico al direttore scientifico del Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali del sindacato USB in vista della manifestazione del 20 ottobre a Roma per le nazionalizzazioni
Finalmente in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni. A determinare il ritorno d’attualità di questo argomento cruciale per l’economia di una nazione hanno sicuramente contribuito le polemiche suscitate dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova. Evento che ha palesato il fallimento totale della privatizzazione delle autostrade italiane. Assurte a simbolo del fallimento di una strategia politica ultra-ventennale.
Finalmente in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni. A determinare il ritorno d’attualità di questo argomento cruciale per l’economia di una nazione hanno sicuramente contribuito le polemiche suscitate dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova. Evento che ha palesato il fallimento totale della privatizzazione delle autostrade italiane. Assurte a simbolo del fallimento di una strategia politica ultra-ventennale.
È datato 1993 infatti, all’epoca c’era il governo Amato, l’avvio della strategia che ha portato lo Stato a ritirarsi dall’economia. In ossequio ai dettami del neoliberismo. Dove tutto deve essere lasciato alla gestione della cosiddetta mano invisibile del mercato. Il fallimento di una siffatta teoria economica è sotto gli occhi di tutti. Con un’Italia in piena devastazione economica e sociale.
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20 febbraio 2017
La NATO alle porte dell'America Latina
1. L'agenda della destra iberoamericana è fissata in Spagna dalla Fondazione per l'Analisi Economica e gli Studi Sociali patrocinata da Felipe Gonzalez e dedicata ad “integrare l'America Latina nell'Occidente”. Con “l'obiettivo comune di sconfiggere democraticamente il progetto del socialismo del XXI secolo”, è stata proposta nel 2007 l' “Agenda per la Libertà” che comprende la creazione di una Internazionale delle Destre, l'eliminazione della formazione universitaria gratuita e la proibizione delle espropriazioni. A tale scopo “l'America Latina deve cooperare in materia di sicurezza e lotta contro il terrorismo con l'Europa e il Nord America, attraverso la creazione di un'associazione strategica tra la NATO e la Colombia”. Firmano il documento Julio Borges (particolarmente attivo ai tempi del fallito colpo di Stato del 2002 e oggi presidente dell'Assemblea Nazionale del Venezuela, NdT) e Leopoldo López (anch'egli esponente dell'opposizione venezuelana, tra i caporioni delle più violente azioni eversive contro la Rivoluzione Bolivariana, attualmente incarceratoNdT).
4 dicembre 2015
L'importanza crescente di Chávez
Perchè le elites finanziarie lo detestano tanto? E' lo statista che ha anticipato di un decennio il cammino per mettere a salvo il suo Paese. Ha rimesso all'ordine del giorno valori come la sovranità, trasformandola in politica di Stato. Preambolo per recidere gli artigli con cui l'oligarchia finanziaria si appropriò delle risorse strategiche di tutti venezuelani. Nel 1989, il Venezuela ebbe la sventura di subire l'equivalente dell'assalto frontale di cui è vittima oggi l'Europa meridionale. La depredazione era motivata dalle medesime ideologie onnivore, confiscatorie, finalizzate a trasferire a "controllori esterni"
beni, risorse, autonomia e poteri istituzionali, propri delle nazioni e delle democrazie.
Chávez è il prodotto della sintesi tra le sollevazioni popolari spontaneedel febbraio del 1989, dilagate in tutte le principali città venezuelane -debellate con il fuoco delle armi dal governo-protesi del FMI e USA- e la ribellione del 1992 di quei militari utilizzati come cecchini contro i cittadini. Altro che golpe! Presero il controllo pieno delle cinque maggiori regioni, con la partecipazione di almeno 8000 soldati. Il movimento bolivariano è la ricomposizione della forza tellurica dei saccheggi, della sommossa popolare e della ribellione organizzata dei sottufficiali. In esso confluiscono le energie dell'equità sociale e quelle della sovranità, dell'antimperialismo e del nazionalismo (1), per aprire la prospettiva ad un altro Paese-possibile.
Chávez è il prodotto della sintesi tra le sollevazioni popolari spontaneedel febbraio del 1989, dilagate in tutte le principali città venezuelane -debellate con il fuoco delle armi dal governo-protesi del FMI e USA- e la ribellione del 1992 di quei militari utilizzati come cecchini contro i cittadini. Altro che golpe! Presero il controllo pieno delle cinque maggiori regioni, con la partecipazione di almeno 8000 soldati. Il movimento bolivariano è la ricomposizione della forza tellurica dei saccheggi, della sommossa popolare e della ribellione organizzata dei sottufficiali. In esso confluiscono le energie dell'equità sociale e quelle della sovranità, dell'antimperialismo e del nazionalismo (1), per aprire la prospettiva ad un altro Paese-possibile.
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28 gennaio 2013
ARGENTINA E ITALIA: Confronto di fronte all’aggressione degli avvoltoi internazionali
Quando torno periodicamente in Italia per le vacanze estive di
gennaio, amici e conoscenti puntualmente mi chiedono: “ma lì come va?” La mia risposta di solito è circostanziale: “tutto sommato, potrebbe
andare peggio, visto quello che questo paese ha passato negli ultimi 45
anni e poi, bisogna analizzare anche la tendenza presente e futura, non
solo la storia recente. Ne riparliamo tra 10 anni…”. Una risposta più articolata, invece, potrebbe seguire il filo delle riflessioni che qui tento di svolgere.
Di Marco Nieli - Alba Informazione
Poiché gli Italiani non sembrano rendersi ancora sufficientemente conto della trappola per topi nella quale stanno per cacciarsi [con l'indebitamento con l'FMI, il Fiscal Compact firmato con l'UE e le politiche di austerità "espansiva" (sic?)], l’esempio argentino può davvero essere prezioso.
Ancora oggi, questo paese paga le conseguenze disastrose di una politica di indebitamento selvaggio con gli organismi finanziari internazionali (iniziata all’epoca della Dittatura Militare del ’76-’83), della quale politica si sono beneficiate soprattutto le corporations nazionali e internazionali, la rendita finanziaria e gli strati alti della classe media. Il proletariato industriale, i vecchi e nuovi poveri delle villas-miseria e la stessa classe media urbana (per non parlare delle popolazioni mestizas e native del nord) hanno subito unicamente le conseguenze negative di questa politica di tagli alla spesa sociale, demolizione dello Stato sociale dell’epoca menemista e privatizzazioni indiscriminate.
Di Marco Nieli - Alba Informazione
Poiché gli Italiani non sembrano rendersi ancora sufficientemente conto della trappola per topi nella quale stanno per cacciarsi [con l'indebitamento con l'FMI, il Fiscal Compact firmato con l'UE e le politiche di austerità "espansiva" (sic?)], l’esempio argentino può davvero essere prezioso.
Ancora oggi, questo paese paga le conseguenze disastrose di una politica di indebitamento selvaggio con gli organismi finanziari internazionali (iniziata all’epoca della Dittatura Militare del ’76-’83), della quale politica si sono beneficiate soprattutto le corporations nazionali e internazionali, la rendita finanziaria e gli strati alti della classe media. Il proletariato industriale, i vecchi e nuovi poveri delle villas-miseria e la stessa classe media urbana (per non parlare delle popolazioni mestizas e native del nord) hanno subito unicamente le conseguenze negative di questa politica di tagli alla spesa sociale, demolizione dello Stato sociale dell’epoca menemista e privatizzazioni indiscriminate.
25 giugno 2012
PARAGUAY: L'America latina isola i golpisti
Brasile, Argentina, Ecuador, Bolivia, Nicaragua richiamano ambasciatori - Venezuela interrompe invio petrolio - Mercosur sospende Paraguay
Il governo scaturito dal golpe express non è stato riconosciuto da nessun Paese latinoamericano ed affronta un isolamento continentale che si manifesta in varie forme. Nessun governo ha difeso o risparmiato critiche agli autori dell'imboscata parlamentare che ha deposto il presidente Lugo. Brasile, Argentina, Uruguay, Bolivia, Nicaragua, Ecuador e Venezuela hanno richiamato gli ambaciatori o chiuso le rispettive sedi diplomatiche ad Assuncion. Il Mercosur ha sospeso il Paraguay dall'area comune commerciale, vietando la partecipazione al vertice di metà settimana ai golpisti, mentre il Venezuela ha interrotto le forniture petrolifere. Questo lascia capire che la proposta di rivedere gli scambi commerciali avanzata dalla presidente brasiliana Dilma Roussef avrà certamente un seguito.
Il governo scaturito dal golpe express non è stato riconosciuto da nessun Paese latinoamericano ed affronta un isolamento continentale che si manifesta in varie forme. Nessun governo ha difeso o risparmiato critiche agli autori dell'imboscata parlamentare che ha deposto il presidente Lugo. Brasile, Argentina, Uruguay, Bolivia, Nicaragua, Ecuador e Venezuela hanno richiamato gli ambaciatori o chiuso le rispettive sedi diplomatiche ad Assuncion. Il Mercosur ha sospeso il Paraguay dall'area comune commerciale, vietando la partecipazione al vertice di metà settimana ai golpisti, mentre il Venezuela ha interrotto le forniture petrolifere. Questo lascia capire che la proposta di rivedere gli scambi commerciali avanzata dalla presidente brasiliana Dilma Roussef avrà certamente un seguito.
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Il blocco regionale sudamericano (UNASUR) è deciso a stroncare sul nascere il ritorno di pratiche antidemocratiche d'un oscuro passato. Il Mercosur, formato dal Brasile, Argentina e Uruguay -uniche frontiere terrestri del Paraguay- ha in mano le carte per mettere all'angolo i senatori golpisti.
Il blocco regionale sudamericano (UNASUR) è deciso a stroncare sul nascere il ritorno di pratiche antidemocratiche d'un oscuro passato. Il Mercosur, formato dal Brasile, Argentina e Uruguay -uniche frontiere terrestri del Paraguay- ha in mano le carte per mettere all'angolo i senatori golpisti.
15 maggio 2012
Banca Mondiale: nel 2010 crescita record per Venezuela, ALBA, UNASUR, CELAC e BRICS; perdono potere Europa ed USA
Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Banca Mondiale, gli otto paesi che conformano l’ALBA (1) sono quelli che maggiormente sono cresciuti fra il 2009 ed il 2010: il PIL dei paesi dell’ALBA ècresciuto del 33,43%, seguto dai 5 Paesi che conformano l’area geografica dell’ AfricaMeridionale (2), cresciuti del 28,81%, dai 12 paesi dell’ UNASUR (3) al 27,07%, dai 33 paesidell’America Latina che conformano la CELAC (4) al 25,41%, dai 5 paesi dell’ ASEAN (5) al24.39%, dai 5 del BRICS (6) al 22,37% e dai 6 paesi dell'OCS (7) in crescita del 19.36%.
Di
Attilio Folliero Аттилио Фолльеро , Cecilia Laya
e Tito Pulsinelli
I paesi del cosiddetto blocco occidentale, che ben rispondono alla definizione di Paesi Industrializzati Altamente Indebitati (PIAI), sono al di sotto della crescita media mondiale;infatti, mentre l’economia mondiale è cresciuta complessivamente dell’8,92%, l’ Oceania (Australia e Nuova Zelanda) è cresciuta del 7,68%; i paesi del Nord America del 5,06%; iPaesi dell’ OCSE (8) hanno fatto registrare una crescita del 4,74%; quelli del G7 (9) solamentedel 3,76%; l’Europa nel suo complesso è cresciuta dell’1,42%. I 27 paesi che conformano l’Unione Europea (10) ed i 17 dell’ Area Euro (11) sono in decrescita, rispettivamente dello0,49% e del 2,14%.
I paesi del cosiddetto blocco occidentale, che ben rispondono alla definizione di Paesi Industrializzati Altamente Indebitati (PIAI), sono al di sotto della crescita media mondiale;infatti, mentre l’economia mondiale è cresciuta complessivamente dell’8,92%, l’ Oceania (Australia e Nuova Zelanda) è cresciuta del 7,68%; i paesi del Nord America del 5,06%; iPaesi dell’ OCSE (8) hanno fatto registrare una crescita del 4,74%; quelli del G7 (9) solamentedel 3,76%; l’Europa nel suo complesso è cresciuta dell’1,42%. I 27 paesi che conformano l’Unione Europea (10) ed i 17 dell’ Area Euro (11) sono in decrescita, rispettivamente dello0,49% e del 2,14%.
14 gennaio 2010
AGENZIE DI PENETRAZIONE IMPERIALE (2° Parte)

In tutta l'America Latina sta aumento il bilancio dell' USAID e del Dipartimento di Stato per promuovere l'agenda e gli interessi degli Stati Uniti. Vediamo qualche esempio:
- Bolivia: fondi per l’USAID/DOS per il 2009: 86 milioni di dollari; Fondi per il 2010: 101 milioni di dollari.
- Ecuador: Fondi per l’USAID/DOS per il 2009: 35 milioni di dollari; Fondi per il il 2010: 38 milioni di dollari
- Honduras: Fondi per l’USAID/DOS per il 2009= 43 milioni di dollari; Fondi per il 2010= 68 milioni di dollari
- Nicaragua Fondi per l’USAID/DOS per il 2009= 27 milioni di dollari; Fondi per il 2010= 65 milioni di dollari.
Inoltre, il bilancio del Dipartimento di Stato per l'anno 2010 prevede 447,7 milioni di dollari per "migliorare la sicurezza, rafforzare le istituzioni democratiche, promuovere la prosperità e investire nelle risorse umane" in America Latina. In questo ambito ci sono 200,7 milioni di dollari destinati alla Colombia per “consolidare i successi del governo della Colombia nella lotta contro i gruppi illegali e armati ed il narcotraffico”, e 20 milioni di dollari per “promuovere la democrazia” a Cuba, “aiutare i detenuti politici ed altre vittime della repressione” e “promuovere la concorrenza politica a Cuba”. Questi fondi includono anche, sei milioni di dollari per “rafforzare e promuovere la società civile, la partecipazione cittadina, i mass media indipendenti, le organizzazioni dei diritti umani e i partiti politici democratici” in Venezuela, ed un fondo di 91,1 milioni di dollari per l’uso, a discrezione, del Presidente Obama per “promuovere gli interessi” degli Stati Uniti nella regione. L’anno scorso, questo fondo arrivava a soli 23 milioni di dollari.
In totale, ci sono 2,2 miliardi di dollari che il Dipartimento di Stato e l’USAID useranno in America Latina nel corso del 2010. Questo è un aumento del 12% rispetto alla finanziaria del 2008, ultimo anno dell’amministrazione di George W. Bush, che dava circa 1,9 miliardi di dollari per tutta l'America Latina. Tutte queste grandi cifre evidenziano l’enfasi che il governo di Obama pone nel suo lavoro politico in America Latina e l’intenzione di riprendere il dominio e l’influenza degli USA nell’emisfero, informa l’avvocatessa e giornalista statunitense venezuelana, Eva Golinger.
Lo scorso 14 dicembre diceva che la CIA usa l’USAID come facciata, come confermato da “un alto funzionario dell’Agenzia Internazionale dello Sviluppo degli Stati Uniti” (USAID). Da sempre si sapeva che l’Agenzia Centrale dell’Intelligence degli Stati Uniti (CIA) usa il nome dell’USAID per dare fondi e appalti a terzi che promuovono le loro operazioni. Per il funzionario, un veterano dell’agenzia che occupa l’incarico di manager regionale, la CIA sta fornendo contratti sotto il nome dell’USAID senza che ne sia coinvolta. Dalla CIA e dall’USAID ci si può aspettare di tutto.
Così, nei giorni scorsi, il NY Times informava che un funzionario del Development Alternatives, Inc (DAI), un’azienda contrattista dell’USAID, del Dipartimento di Stato e del Pentagono, fu arrestato a Cuba mentre distribuiva volantini a settori della controrivoluzione. La relazione tra l’USAID, una agenzia del Dipartimento di Stato, e la CIA non è nuova. Nel 1974, il Congresso statunitense chiuse una divisione dell’USAID usata dalla CIA per addestrare, finanziare ed armare più di un milione di poliziotti in America Latina, Asia e Medio Oriente.
L’ ufficio della Pubblica Sicurezza (Office of Public Safety “OPS”) fu creato nel 1957 dal presidente Eisenhower con la missione di addestrare e formare forze della polizia in altri paesi. Documenti declassificati della CIA confermano che la finanziaria della OPS fu inclusa nei milioni dati annualmente all’USAID, ma le sue operazioni furono coordinate dall’agenzia clandestina, in base al dossier speciale di E. Golinger.
Segnala che, l’USAID, durante la guerra nel Vietnam, fu responsabile della distribuzione dell’ “appoggio materiale” insieme alla CIA nell’operazione Fenix, responsabile dell’assassinio di mille di vietnamiti. In Haiti, l’USAID è stata accusata di finanziare organizzazioni coinvolte nel colpo di Stato contro il Presidente Jean Bertrand Aristide nel 2004. Da giugno 2002, l’USAID mantiene un Ufficio per le Iniziative verso una Transizione (OTI) nel Venezuela, attraverso il quale ha canalizzato milioni di dollari all’opposizione del Presidente Hugo Chavez. Più di duemila pagine parzialmente declassificate dell’USAID sulle sue attività nel Venezuela, dimostrano un modello di finanziamento e supporto strategico volto esclusivamente settori dell'opposizione, con programmi che cercano di “rafforzare” i partiti politici, disegnare le loro campagne elettorali e aiutarli a consolidare un movimento contro il governo venezuelano.
In Bolivia, l’USAID è stata mandata via quest’anno dagli abitanti di due comuni, Chapare e El Alto, sotto l’accusa di interventista. A settembre, il presidente Evo Morales ha annunciato la fine del convegno ufficiale con l’USAID dato che erano stati sviati fondi multimilionari verso gruppi separatisti che cercavano la destabilizzazione del paese. Nel 2005, l’USAID è stata anche mandata via dall’Eritrea e accusata di essere un’agenzia “neocolonialista”. L’Etiopia, la Russia e la Bielorussia, hanno ordinato il ritiro dell’USAID e dei suoi contrattisti durante gli ultimi cinque anni. Un documento dell’ufficio della contabilità generale degli USA (GAO) del 2006, determinò che esistevano “problemi con la gestione dei sussidi” del Programma Cuba dell’USAID. Milioni di dollari destinati per “promuovere la democrazia” a Cuba sono finite in mano di organizzazioni mafiose a Miami.
Per il giornalista Jean-Guy Allard, uno dei casi più espliciti del lavoro sporco dell’USAID è stato in Uruguay, “Dan Anthony Mitrione, istruttore nordamericano di tecniche di tortura, era apparso in Uruguay con credenziali dell’USAID, a fine degli anni 70, per addestrare poliziotti, in un programma segreto di distruzione delle forze della sinistra in tutta l' America Latina”.
L’USAID, nel 2009, venne normalmente incorporata all’Iniziativa Interagenziale della Controinsurrezione degli Stati Uniti, insieme al Dipartimento di Stato ed il Pentagono. Nel 2007, è stato pubblicato un documento, “La Controinsurrezione per i politici del governo degli USA: Un lavoro in progresso”, che risaltava l’USAID come fondamentale per assicurare il successo delle operazioni della controinsurrezione. “L’USAID può aiutare con gli sforzi della controinsurrezione degli USA…L’USAID ha uffici di campo in 100 paesi in via di sviluppo, lavora da vicino con organizzazioni private, gruppi indigeni, associazioni di professionisti, organizzazioni di fede e altre agenzie governative…..L’USAID ha relazioni, attraverso convegni e contratti, con più di 3.500 aziende e 300 organizzazioni private degli USA”, sostiene il giornalista canadese Jean-Guy Allard.
E’ fondamentale conoscere che la Controinsurrezione è un’operazione militare contro gruppi considerati “ribelli” o insorti. Movimenti di sinistra sono stati considerati dagli USA come “insorti” dagli anni 50. Tattiche di controinsurrezione includono l’uso del conflitto armato per fomentare la sovversione, operazioni psicologiche e sabotaggio economico per riuscire a neutralizzare il nemico.
Se prima la CIA aveva usato l’USAID come facciata, senza che i suoi lavoratori lo sapessero, oggi è diffusamente noto che l’USAID si incorpora alle iniziative di contro insorgenza contro i movimenti e Stati considerati da Washington come “avversari”. Questa novità fa sì che dal suo mandato originale di dare aiuto umanitario al mondo la trasformi ufficialmente in un’agenzia di guerra e aggiunge che l’USAID ha confessato pubblicamente di aver speso il denaro dei contribuenti nordamericani nella guerra sporca che da 50 anni mantiene contro Cuba.
L’USAID è la stessa agenzia federale nordamericana incaricata di ingrassare a colpi di decine di milioni la sovversione e lo spionaggio a Cuba.
Jean-Guy Allard segnala che decine di agenti dell’USAID si muovono all’ombra delle organizzazioni di destra, inventate a secondo delle circostanze, e patrocinate dall’Istituto Repubblicano Internazionale (IRI), l’Istituto Democratico Nazionale (IDI), la stessa Freedom House, ed ha molte facciate ancora, sempre sotto l’orientamento CIA. Questa nefasta organizzazione statunitense possiede attualmente agenti in 16 paesi dell' America Latina e dei Caraibi dove realizza azioni, oltre a numerose altre operazioni strategiche in diverse parti del mondo.
Ad Haiti, l’USAID si trova tra le agenzie nordamericane che hanno organizzato, orientato e finanziato varie delle organizzazioni politiche haitiane che hanno causato il sequestro e il grottesco esfratto del presidente Jean- Bertrand Aristide. Nel Venezuela, l’agenzia è stata scandalosamente attiva nel sostegno e finanziamento ai settori che hanno realizzato il colpo di Stato dell’ 11 aprile 2002.
L’ininterrotto sperpero dei fondi dell’USAID e delle sue filiali con operazioni d' ispirazione “golpiste” hanno già superato i 15 milioni di dollari attraverso il finanziamento di centinaia di gruppi e gruppetti alienati con l’Ambasciata nordamericana a Caracas. In Bolivia, il programma dell’USAID, si era concentrato nella balcanizzazione del paese e nel finanziamento di azioni violente contro l’autorità del presidente Evo Morales.
L’USAID ha nel paese andino una lunghissima storia che illustra tutta la falsità delle sue pretese “umanitarie”.
Nel 1971, la CIA organizzò un tentato assassinaio contro il presidente Fidel Castro, approfittando di un viaggio del leader cubano in Cile. Incarucò di questo progetto un vecchio socio della mafia statunitense, Antonio Veciana.
Questo terrorista dell’Alpha 66, complice del complotto contro Kennedy, lavorava all’epoca in Bolivia, nell’Ambasciata statunitense dove si trovava come funzionario dell’USAID.
Confessando di aver perso da tempo il controllo delle proprie finanze, l’USAID ricopre il carattere odioso dell’insieme delle sue attività. Fedele esecutore dei piani della CIA, fervente collaboratore dei propositi segreti del Dipartimento di Stato, l’USAID è una delle armi principali dell’impero per mantenere il suo dominio su coloro che è abituato a denominare come il suo "cortile posteriore".
L’ingerenza imperiale negli affari interni dei nostri paesi aumenterà per il 2010, sotto il governo del Premio Nobel per la Pace e migliore della Guerra, Barack Obama. Così:
- I fondi per l’USAID ed il Dipartimento di Stato aumenta del 12% per il 2010, con 2.2 miliardi di dollari destinati all' America Latina.
- 447,7 milioni di dollari sono per “promuovere la democrazia” in America Latina.
- 13 milioni di dollari per “promuovere la democrazia” nel Venezuela.
- 101 milioni di dollari per la “transizione verso la democrazia” in Bolivia
- 20 milioni di dollari per la “transizione verso la democrazia” a Cuba.
Adesso, non resta neanche il dubbio di una nuova scalata di dominazione e colonizzazione che iniziò con l’appropriarsi di sette basi militari in Colombia, che si sono trasformate in una vera minaccia per l’America Latina, per la consolidazione dell’UNASUR e in special modo per la pace regionale e la stabilità dei governi del Venezuela ed Ecuador. Nessuno dovrebbe dubitare dell’esistenza di nuove aggressioni imperiali verso l’America Latina.
Queste aggressioni hanno avuto inizio “con il colpo di Stato contro il Venezuela nel 2002, con il sequestro del presidente Aristide dell’Haiti nel 2004, gli interventi nei diversi processi elettorali nella regione, la riattivazione della IV Flotta dell’armata statunitense nel 2008, i tentativi di creare un conflitto regionale tra la Colombia, Venezuela ed Ecuador, il separatismo in Bolivia, e perfino il colpo di Stato contro l' Honduras nel 2009 e l’allarmante aumento della presenza militare degli Stati Uniti nella regione. Tutto mette in evidenza che l’impero è all’offensiva, nuovamente, in America Latina. Ma aldilà della manifestazione visibile di questa aggressione, che cerca di neutralizzare i processi di cambiamenti rivoluzionari nella regione, esistono forti elementi di prova-innegabili- che oggi, Washington sta puntando verso il Sud con il suo gran potere militare, diplomatico, economico e comunicativo. L’evidenza sull’aumento della finanziaria durante gli ultimi anni delle agenzie di Washington ai settori dell’opposizione in Venezuela, Bolivia, Ecuador ed altri paesi che stanno costruendo modelli alternativi al capitalismo statunitense, si sono presentate, si sono denunciate e non sono state smentite.
Esiste una tendenza nel finanziare ed appoggiare la destabilizzazione regionale da parte dell’impero, dall’arrivo della Rivoluzione Boliviana di 10 anni fa, ed è un fatto. Ma non dobbiamo esaminare l’evidenza da 10 anni fino ad oggi, possiamo semplicemente guardare da oggi al futuro per verificare che Washington finanzia non soltanto la destabilizzazione regionale, ma sta anche aumentando tale finanziamento, come argomentano Eva Golinger e Jean-Guy Allard,che hanno appena presentato il loro libro: L’Aggressione Permanente nel quale si spiega, per esempio, che “il Capo dell’Intelligence nordamericana, Dennis Blair, ha rivelato che spendono 74 miliardi di dollari per penetrare, per sapere, per influire, per comprare coscienze. E ha confermato che la CIA ha 200 mila ufficiali, senza parlare di agenti, collaboratori, o persone che sono sotto l’influenza della Comunità dell’Intelligence (costituita da 16 agenzie che sono nell’affare dello spionaggio, dell’infiltrazione).
Quale dubbio resta: Gli Stati Uniti sono stati destinati dalla Provvidenza per distruggere l’America Latina in nome della libertà, la democrazia allo stile nordamericano, i diritti umani manipolati con scopi di penetrazione imperiale. L’ingerenza attraverso aggressioni militari, cammina verso nuove strategie per fare la guerra della controinsurrezione che usa armi così letali come le chimico- batteriologiche o nucleari e che si chiamano agenzie governative come l’USAID o organizzazioni no governative come la NED ed un indeterminato numero di filiali seminate in lungo ed in largo nella geografia latino americana e dei Caraibi. E’ stata una costante storica il saccheggio delle risorse naturali e lo sfruttamento dei popoli latino americani che oggi si torna a ripetere con Obama, curiosamente nominato Premio Nobel per la Pace. Ma in questi tempi storici, i popoli della Nostra Grande Patria hanno preso nuove forme di coscienza che impulsano alla lotta anti imperialista perché comprendono molto bene che non ci sarà patria degna e sovrana se persiste la tutela yankee e che non ci sarà futuro se si permette all’impero di consolidare i suoi piani espansionistici con i suoi obiettivi di ricolonizzazione cominciata in Colombia con l’uso di sette basi militari pianificate per minacciare i nostri popoli con lo scatenarsi di guerre imperiali.
Perché ci siano patrie libere e sovrane è indispensabile espellere dai nostri territori le agenzie di penetrazione imperiale.
Fonte: http://www.nodo50.org/ceprid/spip.php?article692
Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA
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20 dicembre 2009
LA MONETA VIRTUALE "ALBA" ENTRERA' IN VIGORE A GENNAIO

Il Sistema Unico di Compensazione Regionale dei Pagamenti, la valuta virtuale SUCRE, entra in vigore il prossimo gennaio per le transazioni commerciali nei paesi membri dell'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA).
Nata a novembre del 2008, durante il Summit dell’ALBA realizzata a Caracas, il progetto della nuova moneta virtuale, proposta dal presidente ecuadoriano Rafael Correa, è promossa dal Venezuela, Bolivia, Ecuador e Cuba.
Secondo quanto annunciato, la prima operazione attraverso l’utilizzo del SUCRE si realizzerà a gennaio prossimo, quando un’azienda cubano-venezuelana esporterà all’isola riso per una cifra non ancora stabilita.
Il coordinatore e rappresentante della Banca Centrale di Cuba, Benigno Regueira, ha spiegato che la nuova divisa, non ha un disegno fisico predeterminato, ma ha una struttura “molto ben definita informaticamente e tecnicamente, da attuare come una comune unità di conto”.
Questo significa che in un primo momento si attuerà solo come mezzo di pagamento tra le banche centrali dei paesi membri del Sistema Sucre, ancora non può essere una riserva di valore o mezzo di pagamento.
“Questa moneta è valutata sulla base di un paniere di valute locali di ogni paese membro e anche di un paniere di valute”, dice Regueiro.
Secondo l’esperto, sarà usata dalla Camera Centrale di Compensazione, Banche Centrali e il Fondo di Riserve e Convergenza Commerciale, cercando di rimanere il più stabile possibile "per generare il più alto livello di fiducia".
Ha osservato che all’inizio il SUCRE avrà un valore simile al dollaro, anche se la volontà espressa dai paesi membri sarebbe quello di “allontanarsi progressivamente dalla moneta statunitense, riuscendo a realizzare le operazioni commerciali senza doverlo usare”.
Approfondisce dicendo che che per un lungo periodo di tempo, “nessuno vedrà fisicamente il SUCRE” che esiste solo per scopi commerciali, come successe con l’ ECU nell’UE.
Spiega che non sostituirà la moneta locale nazionale, dato che “ogni stato continuerà con la sua moneta locale, ognuna con un tipo di cambio di fronte al SUCRE e, a sua volta, di fronte al dollaro”.
“Qualsiasi moneta di conto è qualcosa che un gruppo di paesi accordano per sviluppare il commercio con lo scopo di scambiare beni e servizi”, ha detto l' esperto chiarendo che si tratta di un’operazione amministrativa che parte da una selezione di prodotti, in base a quello che le nazioni decidono tra di loro”.
Regueira ha spiegato che il Consiglio Monetario Nazionale è il massimo organo del sistema, con un comitato esecutivo in cui i paesi membri sono rappresentati, con un solo voto ciascuno, e in cui le decisioni sono prese a maggioranza o all'unanimità.
“I pari diritti sono garantiti dalla possibilità che ciascun membro ha un voto, indipendentemente dal volume di scambi che può avere", ha sottolineato.
L'esperto ha osservato che un altro elemento è la Camera di Compensazione dei pagamenti, per la quale tutte le operazioni in SUCRE ordinate dalle Banche Centrali, passeranno.
“Cioè attraverso essa si realizzeranno tutti i pagamenti a partire dal Consiglio Monetario, tenendo conto del volume degli scambi di ogni paese, effettuare una distribuzione della moneta ed assegnare ad ognun un' importo specifico, ”, ha puntualizzato il funzionario bancario cubano.
Nata a novembre del 2008, durante il Summit dell’ALBA realizzata a Caracas, il progetto della nuova moneta virtuale, proposta dal presidente ecuadoriano Rafael Correa, è promossa dal Venezuela, Bolivia, Ecuador e Cuba.
Secondo quanto annunciato, la prima operazione attraverso l’utilizzo del SUCRE si realizzerà a gennaio prossimo, quando un’azienda cubano-venezuelana esporterà all’isola riso per una cifra non ancora stabilita.
Il coordinatore e rappresentante della Banca Centrale di Cuba, Benigno Regueira, ha spiegato che la nuova divisa, non ha un disegno fisico predeterminato, ma ha una struttura “molto ben definita informaticamente e tecnicamente, da attuare come una comune unità di conto”.
Questo significa che in un primo momento si attuerà solo come mezzo di pagamento tra le banche centrali dei paesi membri del Sistema Sucre, ancora non può essere una riserva di valore o mezzo di pagamento.
“Questa moneta è valutata sulla base di un paniere di valute locali di ogni paese membro e anche di un paniere di valute”, dice Regueiro.
Secondo l’esperto, sarà usata dalla Camera Centrale di Compensazione, Banche Centrali e il Fondo di Riserve e Convergenza Commerciale, cercando di rimanere il più stabile possibile "per generare il più alto livello di fiducia".
Ha osservato che all’inizio il SUCRE avrà un valore simile al dollaro, anche se la volontà espressa dai paesi membri sarebbe quello di “allontanarsi progressivamente dalla moneta statunitense, riuscendo a realizzare le operazioni commerciali senza doverlo usare”.
Approfondisce dicendo che che per un lungo periodo di tempo, “nessuno vedrà fisicamente il SUCRE” che esiste solo per scopi commerciali, come successe con l’ ECU nell’UE.
Spiega che non sostituirà la moneta locale nazionale, dato che “ogni stato continuerà con la sua moneta locale, ognuna con un tipo di cambio di fronte al SUCRE e, a sua volta, di fronte al dollaro”.
“Qualsiasi moneta di conto è qualcosa che un gruppo di paesi accordano per sviluppare il commercio con lo scopo di scambiare beni e servizi”, ha detto l' esperto chiarendo che si tratta di un’operazione amministrativa che parte da una selezione di prodotti, in base a quello che le nazioni decidono tra di loro”.
Regueira ha spiegato che il Consiglio Monetario Nazionale è il massimo organo del sistema, con un comitato esecutivo in cui i paesi membri sono rappresentati, con un solo voto ciascuno, e in cui le decisioni sono prese a maggioranza o all'unanimità.
“I pari diritti sono garantiti dalla possibilità che ciascun membro ha un voto, indipendentemente dal volume di scambi che può avere", ha sottolineato.
L'esperto ha osservato che un altro elemento è la Camera di Compensazione dei pagamenti, per la quale tutte le operazioni in SUCRE ordinate dalle Banche Centrali, passeranno.
“Cioè attraverso essa si realizzeranno tutti i pagamenti a partire dal Consiglio Monetario, tenendo conto del volume degli scambi di ogni paese, effettuare una distribuzione della moneta ed assegnare ad ognun un' importo specifico, ”, ha puntualizzato il funzionario bancario cubano.
Fonte: http://www.argenpress.info/2009/12/la-moneda-virtual-de-alba-entrara-en.html
Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA
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