Effettivamente,
se presa così, se letta e riletta, sembra una riforma veramente
inutile. Non serve a risanare il debito pubblico, il risparmio che ne
verrebbe fuori sarebbe veramente nulla per il bilancio di uno Stato e
soprattutto quei soldi non sarebbero, con ogni probabilità, riallocati
altrove, poiché rientrano nel bilancio che riguarda il funzionamento
dello Stato e delle Istituzioni (dispiace per chi pensa ingenuamente che
verranno utilizzati per le pensioni o per il lavoro, ad ogni modo si
tratterebbe comunque di spiccioli).
Il documento che segue è un dossier di 70 pagine che documenta il trasformismo di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle nell'arco del tempo, nei confronti delle politiche vaccinali nazionali. Iniziando come i più coraggiosi divulgatori dei problemi delle vaccinazioni, quando il Movimento 5 Stelle non si faceva problemi a dire la cosa giusta anche se scomoda, ha poi attraversato una fase di ipocrisia che è approdata, ora che sono al governo, nel dire la cosa comoda anche se è ingiusta. Anche su temi di primaria importanza, come la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Tanto, di tutto e di più è stato detto e
scritto sul microscopio del Prof. Stefano Montanari.
“Ancora con questo microscopio?” Eh già, vi toccherà ancora leggere di questo
argomento, eppoi decidete voise è
importante sapere quali sostanze vengono iniettate ai nostri figli nei vaccini,
se sono sicuri. E l’acqua, l’amianto, l’inceneritore vicino casa (o anche più
lontano) che incessantemente rilascia sostanze nell’aria che respiriamo? “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto
si trasforma”? Lavoisier è superato?
I moderni inceneritori bruciano rifiuti
e rilasciano ossigeno nell’aria, meglio della sintesi clorofilliana?
Sapete bene che non è così.
Penso sia stato detto troppo poco, degli
studi realizzati dagli scienziati Gatti/Montanari sulle nanopatologie, ed oggi
questa ricerca è in serio pericolo.
La campagna diffamatoria costruita e
portata avanti contro i due scienziati, va avanti da anni, inutile ripartire
dall’inizio, chi volesse saperne di più,può leggere quanto accaduto, nel 2009 che fu per molte settimane l’argomento più dibattuto in rete.
Non ne rispettano le scelte e sovvertono i risultati popolari. Impongono le loro politiche e non si fermano di fronte al malcontento che sorge dalla disuguaglianza. Secondo il professore ed economista francese, è questo il grande errore che rischia di rovinare l’Europa. «Il problema più grande, oggi? È la disuguaglianza». Lo dice sbuffando (anzi, svapando) dal suo sigaro elettronico, con sguardo sornione, il professore ed economista francese Jean Paul Fitoussi. Lo fa a margine del suo intervento a Linkontro, meeting annuale organizzato dalla Nielsen per mettere a fuoco i trend del largo consumo. Lui, il professore, è un ospite d’onore per l’apertura. Poco prima, dal palco dell’auditorium, si era divertito a tracciare il quadro della situazione politica globale. «Trump? Un pazzo», aveva detto. E «ciò che l’ha portato al potere è un errore che stiamo replicando anche in Europa». Del resto, «gli Usa sono i più grandi produttori mondiali di dottrina – a uso esterno. Mentre l’Europa è la più grande consumatrice di dottrina – a uso interno». Ciò che succede là si ripete anche qua. Ora «l’ultima opportunità per l’Europa è Macron». E, nonostante sia suo amico, non risparmia un po’ di malizia. «Con la Merkel andranno d’accordo, eccome. Si innamoreranno».
Consentitemi di essere tranchant, e quindi di perdere per strada le necessarie sfumature. Non esiste una ragione obiettiva per sostenere la riforma della Costituzione. Non raggiunge nemmeno gli obiettivi che essa stessa si propone (ammesso che siano obiettivi realment utili, cosa che nego). Non velocizza il processo legislativo, perché crea una congerie di procedure diverse, con grossi rischi di ricorsi e incertezze, non consente di risparmiare, perché il risparmio è una micro-goccia nell’oceano del bilancio pubblico, non razionalizza il rapporto Stato-Regioni, perché di fatto elimina il secondo elemento della dialettica, in nome di un neo-centralismo assolutamente inadeguato a gestire la complessità territoriale e sociale del Paese.
La nostra epoca probabilmente sarà ricordata come
l’epoca delle manipolazioni mentali. Infatti, per accettare il sistema in cui
stiamo vivendo è necessario subire alcuni condizionamenti, finalizzati a creare
un contesto fittizio nel quale spesso i termini sono ribaltati, inducendo le
persone, e in particolare i politici, ad agire animate da fini non nobili.
In un contesto in cui tutto è merce, e i cittadini
sono clienti, lavoratori o elettori, esiste il cosiddetto “Marketing politico”.
A questo numero trovate allegato un manuale che fornisce un esempio molto
chiaro di ciò che è il cosiddetto “marketing politico”.
Si tratta di considerare la politica alla stessa
stregua di un settore di condizionamento e manipolazione, proprio come si
stesse vendendo un prodotto o un servizio.
Quello che a
molti sfugge è che il consenso politico è oggi studiato come fosse una sorta di
scienza, con tanto di manuali e di insegnamenti.
Ormai il settore politico si muove attraverso
inquietanti figure, spin doctos (dottori del raggiro) e “influencers” (“opinion
makers”), che provano, se mai ce ne fosse bisogno, che la politica è diventata un mondo
mercificato, nel quale vince chi può più spendere per acquisire l’arte di
raggirare la gente.
Il TTIP è un accordo commerciale tra USA e UE di cui si sa poco o nulla. Non solo a causa dell'informazione italiana (al 73° posto nel mondo) che evita di sollevare il dibattito sul tema, ma anche perchè i documenti relativi all'accordo sono tenuti segreti. La negoziazione dei termini del trattato è avvenuta tra un gruppo di burocrati. Gli stati membri UE non sono entrati nel processo negoziale e ora vengono interpellati solo per la ratifica. Senza passare dall'approvazione del popolo, basterà la firma di capi di governo non eletti da nessuno (è il caso dell'Italia e del Portogallo), che degli interessi nazionali se ne fregano.
In Germania qualche settimana faduecentomila cittadini informati sono scesi in piazza dire no al TTIP con una manifestazione imponente che ha invaso la città di Berlino con centinaia di iniziative tra flashmob, presidi, seminari ed eventi pubblici.
Anche in Occidente i diritti dell’essere umano sono sempre più carta straccia. Alzi la mano chi ha mai sentito parlare del Trattato di Prüm, sottoscritto da sette Stati membri il 27 luglio 2005, e ratificato dal Parlamento italiano, con la Legge n. 85 del 30 giugno 2009. In ossequio alle dottrine autoritarie Usa, nonché aiTrattati di Velsen e di Lisbona-approvati in tutta fretta dai parlamentari di stanza a Bruxelles e Strasburgo (compresaSonia Alfanoche tiene conferenze pubbliche con Forza Nuova, sponsorizzata in campagna elettorale dal comico eterodirettoBeppe Grillo) senza uno straccio di coinvolgimento popolare, almeno nel belpaese- la libertà risulta sempre più vigilata nel vecchio continente.
Di Gianni Lannes
Oltre Orwell - il codice ereditario umano è balìa di alcuni Stati europei. Il pretesto è apparentemente nobile: la lotta contro «il terrorismo internazionale, la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale» mediante la cooperazione. In sostanza: il Dna (acido desossiribonucleico), viene immagazzinato per 40 anni in una banca dati istituzionale.
Lo standard europeo Issol (Interpol Standard Set Of Loci) “aveva inizialmente solo 7 marcatori più amelogenina” spiega l’avvocato Giorgio Ponti “Nell’aprile 2005 è stata decisa l’introduzione di 3 nuovi marcatori ritenuti molto sensibili. Non tutte utilizzano il medesimo standard di archiviazione, anche se la risoluzione del Consiglio E del 9 giugno 1997 ‘invita’ gli Stati membri alla realizzazione di uno standard comune. La più affollata banca dati europea è quella inglese con 3 milioni di profili”.
La
maggior parte degli addetti ai lavori parla di una grande sorpresa,
di fronte ai risultati della tornata elettorale che si è appena
conclusa, e con tutta probabilità un poco sorpresi sono rimasti
sicuramente tutti coloro che già nelle passate settimane avevano "venduto" alle banche
ed ai mercati un nuovo governo di
continuità con l'agenda Monti, disposto a servire in tavola il cibo
dietetico dispensato dalla BCE.
Il
Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sbanca tutto ciò che era
umanamente sbancabile, supera il 25% dei consensi e s'incorona primo
partito italiano, mettendosi alle spalle sia il PD che il PDL ed
apprestandosi a portare nelle stanze dei bottoni circa 160 fra
deputati e senatori.
Bersani
attraverso una campagna elettorale assai sbiadita, condotta sullo
sfondo dello scandalo MPS e della corruzione dilagante nel partito,
riesce a dissipare tutti i punti percentuali di vantaggio sul PDL
attribuitigli nelle settimane scorse dai sondaggi e con tutta la
coalizione non riesce a superare il 30%.
Berlusconi
raccoglie una coalizione in fase di disfacimento, ma con una grinta
da venditore porta a porta e qualche spot elettorale di sicuro
effetto, la rianima come per magia, fino a portarla al pareggio con
quella di centrosinistra.....
Non hanno capito niente! Vengono sconfitti, umiliati, e continuano a non
capire. È un fenomeno che non ha precedenti, e che rivela la forza del
MoVimento 5 Stelle, la sua novità assoluta. Ci vediamo in Parlamento!,
ha sempre ripetuto Grillo: ed in Parlamento, ora, il MoVimento l’ha
conquistato, imponendosi alla Camera ed al Senato. Ma loro continuano a
non capire. Basta leggere le recenti dichiarazioni di Vendola: «Interlocuzione con Grillo è un dovere»; o di Moretti
(Pd): «Dialogo possibile con loro». E pensano alla “responsabilità
nazionale”, alle larghe intese, alle maggioranze trasversali. Possibile
che non abbiano capito? Possibile che continuino a ragionare come se il
MoVimento fosse un partito della Prima Repubblica? Possibile che non
riescano a capire che siamo al tramonto, al collasso non della Prima, ma
della Terza Repubblica?
1. Dopo oltre venti anni di partito unico, in Italia abbiamo un secondo partito. Si tratta di un partito,
qualsiasi cosa ne pensino i militanti del M5S. Un partito è
un’associazione di cittadini, quindi un’organizzazione, la quale esprime
idee politiche, le rende coerenti in un programma, e persegue la
realizzazione di quel programma candidandosi alle elezioni democratiche.
Come organizzazione o istituzione, il partito esiste quando riesce a
mantenere una disciplina sui suoi membri. Altrimenti è un gruppo di
interesse, che deve continuamente ricontrattare le posizioni dei membri.
Ebbene la disciplina che fino ad ora il M5S ha mostrato è notevole:
sono stati considerati candidabili soltanto i militanti che erano
iscritti a una certa data; vige ed è stato rispettato il divieto di
manifesti elettorali personali; budget di spese elettorali per candidato
estremamente limitato; cessione di parte dell’indennità parlamentare al
partito; espulsione degli iscritti, anche autorevoli, che tentino di
sottrarsi alla organizzazione-istituzione.