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9 dicembre 2018
Manifestazione NO TAV a Torino 8 dicembre 2018
"Siamo in 100 mila ve ne rendete conto?". Così Alberto Perino, storico leader del movimento No Tav dal palco di piazza Castello a Torino dove si è riunuito tutto il corteo No Tav. Video di Stefano Ciardi
7 aprile 2016
Così vanno avanti le intimidazioni ai No Tav
Ci sono fatti, pur all'apparenza minori, che consentono di cogliere in modo plastico il senso di alcune vicende giudiziarie. Sono accaduti di nuovo, nei giorni scorsi, in Val Susa (sempre più cartina di tornasole delle peggiori derive istituzionali). Non si è trattato, questa volta, di contestazioni, tanto drammatiche quanto fantasiose, di terrorismo e neppure del tentativo di ridurre al silenzio voci fuori dal coro. Si è trattato «soltanto» di una, a dir poco anomala, applicazione di arresti domiciliari e di obblighi di presentazione a otto attivisti No Tav imputati di resistenza a pubblico ufficiale per un episodio non dissimile, quanto a rilevanza penale, da un banale diverbio stradale.
Nei giorni scorsi il Tribunale del riesame, revocando tutti gli arresti domiciliari e alcuni obblighi di firma, ha, ancora una volta, ridimensionato l'impostazione della procura torinese (che avrebbe voluto addirittura gli imputati in carcere) ma ciò non toglie, anzi sottolinea ulteriormente, la gravità e il segno dell'operazione.
Nei giorni scorsi il Tribunale del riesame, revocando tutti gli arresti domiciliari e alcuni obblighi di firma, ha, ancora una volta, ridimensionato l'impostazione della procura torinese (che avrebbe voluto addirittura gli imputati in carcere) ma ciò non toglie, anzi sottolinea ulteriormente, la gravità e il segno dell'operazione.
21 ottobre 2015
NoTav, Erri De Luca e il sabotaggio del sistema
Quando lo scrittore Erri De Luca ha pronunciato le parole «la Tav va sabotata» non ha commesso un reato, non si è trasformato in un terrorista o in un pericolo per lo Stato. La sentenza pronunciata il 19 ottobre al Palagiustizia di Torino, davanti ad una platea foltissima di attivisti NoTav, ha reso giustizia e onore a un intellettuale che si è sempre mantenuto fermo e saldo sui suoi principi.
Nel 2013, nel corso di alcune interviste, lo scrittore aveva pronunciato parole come «Il sabotaggio è l'unica alternativa» e «resto convinto che il Tav sia un'opera inutile e continuo a pensare che sia giusto sabotare quest'opera».
La sua figura e il suo spessore ne avevano fatto un’icona, un emblema del movimento che da anni si batte contro la realizzazione di un’opera che ha dimostrato di essere in grado di devastare un territorio. E proprio per abbattere un simbolo, per ammainare una bandiera, molto probabilmente gli inquisitori si erano fatti carico di perseguire quelle parole e quell’uomo. Erri De Luca è stato portato in tribunale e dal tribunale è uscito a testa alta; qualcuno si è reso conto dell’assurdità di un procedimento che avrebbe dato la nettissima impressione di avere come scopo la repressione del pensiero critico anzichè il perseguimento di fini di giustizia.
30 settembre 2015
Consiglio di Stato il presidio NoTav non è abusivo
Viene posta la parola “fine” a una vicenda piuttosto grottesca ma che ha tutti i caratteri della connotazione politica nella lotta contro il movimento No Tav. I “presidi” No Tav sono luoghi di comunicazione, condivisione e informazione che il movimento ha messo in opera sul territorio. Le strutture sono piuttosto semplici e artigianali. Consentono di tenere alta l’attenzione sull’attività che il governo – locale e nazionale – compie senza informare i cittadini, in particolare per quanto riguarda l’Alta Velocità.
I presidi sono stati sovente oggetto di devastazioni da parte di “ignoti” sino ai casi di incendio doloso per scoraggiare, con un metodo chiaramente mafioso, il movimento No Tav che contrasta la devastazione della Valle da parte dei cantieri e dei progetti della Tav. Il movimento non ha mai ceduto di fronte a simili minacce, nemmeno si è piegato al ricatto dei rimborsi per presunti “danni” materiali richiesti dalle aziende concessionarie dell’opera. I presidi sono sempre risorti con grandi azioni di volontariato.
19 marzo 2014
TAV: ALLARME POLVERI CHIMICHE
Le nuvole di polvere che avvolgono il cantiere di Chiomonte in val Susa nelle belle giornate di sole sono visibili da chilometri di distanza. Per questa ragione i dati recentemente prodotti da Ltf, la società responsabile della parte internazionale della ferrovia Torino-Lione, relativi alle polveri sottili che si spargono sul territorio tracciano un quadro a tinte fosche.
Ogni giorno, da marzo a settembre 2013, sono stati effettuati da un centralina campionamenti sulla qualità dell’aria; quasi centonovanta giorni di analisi durante i quali sono stati rilevati ottantotto sforamenti di Pm 10, Materia Particolata. La pericolosità di queste micropolveri è connaturata alla loro composizione chimica, ma in generale la comunità scientifica non ha difficoltà a ritenere che possano essere fonte di patologie quali asma e affezioni cardio-polmonari. La normativa vigente prevede che gli sforamenti giornalieri complessivi non possano essere superiori a trentacinque nell’arco di un anno. I risultati quindi non lasciano molti margini di interpretazione: in soli sei mesi di analisi i limiti sono stati superati di quasi tre volte. Una proiezione media annuale di questi dati porta ad un numero di sforamenti pari a centosettanta giornate.
26 febbraio 2014
LETTERA AI MIEI STUDENTI INDIANI SUGLI EFFETTI LINGUISTICI DEI COLPI D'ARMA DA FUOCO PARTITI DAL PONTE DI UNA PETROLIERA ITALIANA
Care ragazze, cari ragazzi,
per svariati mesi sono stato il vostro insegnante di italiano tra Mumbai e Bangalore. La maggior parte di voi veniva dal Kerala. Alcuni dei vostri genitori erano pescatori. Ricordo i sacrifici dei vostri familiari, che speravano di regalarvi un futuro con una laurea in infermieristica e un corso di italiano. Ricordo che l’Italia e l’Europa rappresentavano ai vostri occhi la possibilità di una svolta nella vostra professione e nelle vostre vite. Ricordo anche che, come tutti gli studenti, l’uso delle preposizioni italiane vi metteva in difficoltà. Per presentarvi, dicevate: “Sono nato a Kerala”. Io allora spiegavo che la regola grammaticale vuole l’uso della proposizione “in + nome dello stato” e “a + nome di città. Per questo si dice “Sono nato in Italia” e “Sono nato a Roma”. Dato che il Kerala è uno stato (l’India è una confederazione di stati, come gli Usa per capirci) si deve dire: “Sono nato in Kerala, a Trivandrum”, come si dice “Sono nato in Colorado, a Boulder”. Capirete il mio stupore e la mia tristezza, dopo l’assassinio dei due pescatori Valentine Jalestine e Ajeesh Binki, colpiti da colpi d’arma da fuoco provenienti dalla petroliera Enrica Lexie (è un dato di fatto: le istituzioni italiane hanno già versato un indennizzo ai parenti delle vittime in un accordo extra-giudiziario di cui si parla poco nel bel paese).
per svariati mesi sono stato il vostro insegnante di italiano tra Mumbai e Bangalore. La maggior parte di voi veniva dal Kerala. Alcuni dei vostri genitori erano pescatori. Ricordo i sacrifici dei vostri familiari, che speravano di regalarvi un futuro con una laurea in infermieristica e un corso di italiano. Ricordo che l’Italia e l’Europa rappresentavano ai vostri occhi la possibilità di una svolta nella vostra professione e nelle vostre vite. Ricordo anche che, come tutti gli studenti, l’uso delle preposizioni italiane vi metteva in difficoltà. Per presentarvi, dicevate: “Sono nato a Kerala”. Io allora spiegavo che la regola grammaticale vuole l’uso della proposizione “in + nome dello stato” e “a + nome di città. Per questo si dice “Sono nato in Italia” e “Sono nato a Roma”. Dato che il Kerala è uno stato (l’India è una confederazione di stati, come gli Usa per capirci) si deve dire: “Sono nato in Kerala, a Trivandrum”, come si dice “Sono nato in Colorado, a Boulder”. Capirete il mio stupore e la mia tristezza, dopo l’assassinio dei due pescatori Valentine Jalestine e Ajeesh Binki, colpiti da colpi d’arma da fuoco provenienti dalla petroliera Enrica Lexie (è un dato di fatto: le istituzioni italiane hanno già versato un indennizzo ai parenti delle vittime in un accordo extra-giudiziario di cui si parla poco nel bel paese).
6 settembre 2012
BERSANI PENSA SOLO COL "PERMESSO" DEL FMI
Pierluigi Bersani manifesta apparentemente una visione chiara del nemico da battere. Tutto ciò che lo contraria viene fatto rientrare nel contenitore del "populismo", un'etichetta che gli consente di accomunare fenomeni come Grillo, Di Pietro, Ingroia o il Buffone di Arcore.
Comidad
Nel Bersani-Pensiero, "populismo" è quindi tutto ciò contro cui è lecito, anzi doveroso, battersi. Angela Merkel sembra essere venuta in suo soccorso, poiché poche settimane fa anche la cancelliera tedesca aveva dato fiato ai timori di una possibile vittoria elettorale dei populismi in Europa. Questo però prima di convertirsi anche lei al "tremontismo", cioè all'espediente retorico di rifarsi una verginità grazie alla denuncia generica dei mali del dominio della finanza, salvo poi continuare ad obbedire, punto per punto, ai dettami del Fondo Monetario Internazionale.
Potrebbe darsi infatti che Bersani e la Merkel, in fatto di esecrazione del populismo, abbiano avuto un ideologo in comune, in questo caso proprio il FMI. La categoria "populismo" è infatti quella che dagli anni '80 serve ad individuare e screditare tutte le opposizioni alla politica del FMI in America Latina. Il populismo ha come termini contrari "pragmatismo" o "modernità".
Comidad
Nel Bersani-Pensiero, "populismo" è quindi tutto ciò contro cui è lecito, anzi doveroso, battersi. Angela Merkel sembra essere venuta in suo soccorso, poiché poche settimane fa anche la cancelliera tedesca aveva dato fiato ai timori di una possibile vittoria elettorale dei populismi in Europa. Questo però prima di convertirsi anche lei al "tremontismo", cioè all'espediente retorico di rifarsi una verginità grazie alla denuncia generica dei mali del dominio della finanza, salvo poi continuare ad obbedire, punto per punto, ai dettami del Fondo Monetario Internazionale.
Potrebbe darsi infatti che Bersani e la Merkel, in fatto di esecrazione del populismo, abbiano avuto un ideologo in comune, in questo caso proprio il FMI. La categoria "populismo" è infatti quella che dagli anni '80 serve ad individuare e screditare tutte le opposizioni alla politica del FMI in America Latina. Il populismo ha come termini contrari "pragmatismo" o "modernità".
8 giugno 2012
Finanzieremo le banche, all’infinito: ecco spiegata la TAV
Svelato il “mistero” della Torino-Lione: il vero motivo per cui si vuole realizzare a tutti i costi la maxi-infrastruttura più inutile d’Europa sarebbe l’incremento illimitato del debito pubblico. I “mandanti” dell’operazione? Le banche, innanzitutto: di fronte a cui passerebbero in secondo piano la potente “casta” politica Pro-Tav, gli interessi di Confindustria e persino le infiltrazioni della mafia, considerata in pole position nell’aggiudicazione “a cascata” degli appalti faraonici. Secondo analisti e critici, chi eredita l’affare del secolo è prima di tutto la finanza, a cui lo Stato dovrebbe ricorrere sia per la costruzione dell’opera, sia poi per il mantenimento.
Per la sola sicurezza, senza che sia ancora stato impiantato il cantiere, a Chiomonte la “militarizzazione” del sito è già costata 27 milioni di euro: grossomodo, il 10% di quanto sborserebbe l’Unione Europea, per una linea Tav che costerà almeno 20 miliardi. Spesa nominale: perché poi, avverte la Corte dei Conti, il costo potrebbe aumentare anche di otto volte, in vent’anni di cantieri, arrivando alla teorica cifra-mostro di 100 miliardi di euro.
La Torino-Lione resta un’opera strategica, ha ripetuto di recente l’ex banchiere Corrado Passera, ora ministro, come al solito senza fornire spiegazioni e fingendo di ignorare che – proprio in valle di Susa – il recente ampliamento del traforo ferroviario del Fréjus consentirebbe anche di caricare i Tir sui treni, usando la storica linea Torino-Modane come “autostrada ferroviaria”, se solo il traffico merci Italia-Francia non fosse ormai un fantasma del passato.
11 marzo 2012
La Camusso sposa la "banda del buco"
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio riguardante le posizioni della CGIL in merito alla costruzione del TAV in Val di Susa, tali dubbi sono stati prontamente fugati dalle perentorie dichiarazioni esperite stamani dal segretario dello storico sindacato di sinistra Susanna Camusso, nel corso di un’intervista, comparsa sul Corriere della Sera. La Camusso non ha fatto altro che ribadire l’adesione alla "banda del buco" già espressa dalla CGIL in sede di congresso, giustificando tale decisione in modo lapidario, con la motivazione che il paese avrebbe un disperato bisogno d’investimenti.
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso, risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso, risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……
Il fatto che la realizzazione dell’opera non sia sostenuta da nessuna ragione di carattere economico e trasportistico. La trascurabile evidenza che il TAV in questione devasterà una valle alpina, trasformandola in un cantiere per svariati decenni. Gli effetti collaterali determinati dai cittadini che in futuro si ammaleranno e moriranno dopo lunga convivenza con l’amianto e l’uranio derivanti dall’investimento. La connivenza con le banche e la mafia del tondino e del cemento che di fatto gestiranno l’intera operazione.
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8 marzo 2012
IL TAV DIVORA IL FUTURO
Fiato corto e cuore che batte all'impazzata: non abbiamo le gambe abituate a falcare su e giù per i sentieri e i pendii di montagna. Superiamo un posto di blocco dei carabinieri: ci permettono di aggirare newjersey e reti metalliche e di inoltrarci nel bosco verso l'area del cantiere. Sul versante a sinistra, sulla linea ferroviaria che collega Italia e Francia passa un merci. Ma a sentire la tv, l'Italia non era isolata dalla Francia? Non ci ripetono continuamente che c'è bisogno di una ferrovia che colleghi i due paesi per il traffico di passeggeri e merci? E allora, cos'è quel serpente di vagoni che arriva da oltre confine?
ANCHE CASELLI UN LOBBISTA PRO TAV
Il movimento No-Tav ha toccato qualcosa di più di un nervo scoperto del potere, è andato ad investire quella che è la "contraddizione principale" del sistema degli affari. L'affarismo è una realtà che vive esclusivamente di se stessa, slegata da qualsiasi prospettiva economica o da qualsivoglia progetto sociale. A qualcuno comincia a sorgere il sospetto che persino il mitico mega-tunnel sotterraneo costituisca una chimera utile ad assegnare appalti, effettuare espropri di terreni e aprire cantieri in Val di Susa; che l'opera sia effettivamente realizzabile o meno, poco importa, perché in ogni caso il fiume di denaro pubblico e di speculazioni immobiliari potrebbe scorrere ugualmente per decenni.
Comidad
Il mega-tunnel potrebbe quindi diventare una sorta di idolo virtuale alla religione dell'assistenzialismo per ricchi, un moloc ai piedi del quale i poveri dovrebbero compiere sacrifici e versare i loro oboli sotto forma di tasse e di tagli. A spacciare la beneficenza ai ricchi come bene comune-democrazia-sviluppo, ci penserà ovviamente il lobbismo.
La religione dell'assistenzialismo per ricchi ha infatti i suoi sacerdoti, i lobbisti appunto. Al berlusconismo si è sostituito oggi il mariomontismo, cioè un nuovo culto della personalità che serve a coprire non più un personale conflitto di interessi, ma un lobbismo sfacciato. Mario Monti è infatti membro del Business and Economics Advisors Group del Consiglio Atlantico, l'organo supremo della NATO. Insieme con Monti siedono in questo Advisors Group anche esponenti di BNP Paribas e Deutsche Bank, cioè le due banche che sponsorizzano rispettivamente le due maggiori multinazionali dell'alta velocità: la francese Alstom e la tedesca Siemens.
Il mega-tunnel potrebbe quindi diventare una sorta di idolo virtuale alla religione dell'assistenzialismo per ricchi, un moloc ai piedi del quale i poveri dovrebbero compiere sacrifici e versare i loro oboli sotto forma di tasse e di tagli. A spacciare la beneficenza ai ricchi come bene comune-democrazia-sviluppo, ci penserà ovviamente il lobbismo.
La religione dell'assistenzialismo per ricchi ha infatti i suoi sacerdoti, i lobbisti appunto. Al berlusconismo si è sostituito oggi il mariomontismo, cioè un nuovo culto della personalità che serve a coprire non più un personale conflitto di interessi, ma un lobbismo sfacciato. Mario Monti è infatti membro del Business and Economics Advisors Group del Consiglio Atlantico, l'organo supremo della NATO. Insieme con Monti siedono in questo Advisors Group anche esponenti di BNP Paribas e Deutsche Bank, cioè le due banche che sponsorizzano rispettivamente le due maggiori multinazionali dell'alta velocità: la francese Alstom e la tedesca Siemens.
3 marzo 2012
ANNO 2012: LA VITA IN GIOCO
Ogni giorno che passa, ogni minuto che trascorre sento che il mio respiro si fa sempre più flebile e che il mio cuore cede alle ingiurie più lancinanti di un tempo che scorre via senza lasciare scampo. Ne sono consapevole… Sono l’essere più meschino, più piccolo e insignificante di questa terra e la mia parola non dovrebbe avere cittadinanza… Non dovrebbe essere ascoltata o vissuta…
Eppure, finché questi deboli pugni avranno forza, finché questo voce sarà pregna di un qualche significato, mi esprimerò… Cercherò di spiegare con semplici, nude e crude parole quel che mi agita nel cuore, nell’anima e nella mente, senza darmi tregua o pace… Vorrei essere già morto, ma, per quanto possa essere un fantasma che cammina, la debole traccia e parvenza di “qualcosa” che possa anche lontanamente definirsi umana, o il dovere di vivere, respirare, parlare e condividere…
Eppure, finché questi deboli pugni avranno forza, finché questo voce sarà pregna di un qualche significato, mi esprimerò… Cercherò di spiegare con semplici, nude e crude parole quel che mi agita nel cuore, nell’anima e nella mente, senza darmi tregua o pace… Vorrei essere già morto, ma, per quanto possa essere un fantasma che cammina, la debole traccia e parvenza di “qualcosa” che possa anche lontanamente definirsi umana, o il dovere di vivere, respirare, parlare e condividere…
2 marzo 2012
LE "PECORELLE" SONO DIVENTATE LUPI!
VALSUSA: DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO
Le pecorelle sono diventate lupi. Ore di cariche, lacrimogeni e idranti contro i No Tav, e poi una caccia all'uomo nei vicoli e nei bar. Vetrine spaccate e auto devastate. Corriere e Repubblica preparano e sostengono l'escalation. Una valle occupata, devastata e saccheggiata.
Di Marco Santopadre
Contropiano “È trascorsa senza incidenti la notte in Valsusa” dicono stamattina le agenzie di stampa. Ma ieri sulla Torino-Bardonecchia per ore è stata battaglia. L’ordine alle forze di occupazione era di rimuovere le barricate a Chianocco a ogni costo. Un assalto ripetuto da parte di centinaia di Poliziotti e Carabinieri bardati di tutto punto che però ha faticato parecchio a vincere la resistenza di alcune centinaia di No Tav rimasti fino a tarda sera a prendersi le botte, i calci, le manganellate e a respirare i gas lacrimogeni (il cui uso la Questura di Torino continua contro ogni evidenza a negare). Contro il blocco sulla A32 i militari hanno lanciato le ruspe, e contro i manifestanti sdraiati a terra sono stati sparati getti di acqua a pressione dagli idranti. Quando dopo ore di cariche il blocco era stato rimosso i manifestanti si sono sdraiati a terra, esercitando quella resistenza passiva che oggi i quotidiani definiscono ‘violenza’ e ‘assalto’.
Dovremmo essere tutti “no tav”!
Intervista di Fabio Polese a Marco Cedolin
Nei giorni scorsi hai scritto che “sicuramente Luca (Abbà, ndr) ha molto da insegnarci, anche dal letto di ospedale, perché ha rifiutato di morire dentro, come stiamo morendo tutti noi”. Giorno dopo giorno divorati dall’inutile, aggiungo io. Molta gente ha “vomitato” sentenze senza neanche farsi qualche domanda sul perché un giovane sia determinato a combattere per la salvaguardia della terra in cui è nato e nella quale vorrebbe continuare a vivere. Marco Cedolin, te che vivi in Valsusa e da tempo partecipi alla protesta contro il treno ad alta velocità, ci spieghi perché vi battete?
Fondamentalmente per una ragione molto semplice. La polazione della Valsusa desidera continuare a vivere in un “salotto” (sia pur già devastato profondamente da troppe infrastrutture pesanti) dove si può coltivare la terra, respirare aria pulita e godere di boschi e montagne fra i più belli del mondo. Nessuno aspira a trasferirsi in un “corridoio di transito”, dove manca l’acqua, la terra si trasforma in smarino tossico, l’aria è ammorbata dalle fibre di amianto e le persone si ammalano. Rifiutare la decisione d’immolare la propria vita e quella dei propri figli sull’altare del mercato, mi sembra una motivazione oggettivamente incontestabile. Poi ne esistono molte altre, il TAV brucerà il denaro dei contribuenti italiani ridotti alla fame, nella costruzione di un’opera assolutamente inutile e priva di qualsivoglia prospettiva di ritorno economico, ingrasserà la mafia e le banche a detrimento dell’interesse dei cittadini, e potremmo continuare a lungo su questa falsariga.
1 marzo 2012
NO TAV: Polizia sfonda vetrata di un bar a Bussoleno
Si riferiva a questo Gian Carlo Caselli, quando ieri ha detto:
"Il problema non e' Caselli ma la violenza: il movimento No Tav deve prendere le distanze da violenti perche' altrimenti fa del male a se stesso. Se ha ragione cosi' si mette dalla parte del torto".
Il movimento No Tav deve prendere distanze dalla violenza della polizia?
24 novembre 2011
IL GOVERNO DEI POTERI VISCIDI: IL DEBITO OCCULTO PER NUCLEARE E TAV
Paolo Flores D'Arcais, pur senza manifestare un particolare entusiasmo,
ha salutato nel governo Monti l'epifania di una destra finalmente
"presentabile" e "civile". Uno che è stato pronto a credere che la NATO
potesse andare in soccorso di una vera ribellione popolare, è disposto
anche a credere che possa esistere una destra presentabile e civile.
A riguardo della sinistra si potrebbe sempre dire ciò che Nietzsche
diceva a proposito di Dio, e cioè che almeno ha la scusante di non
esistere; dato che ciò che viene definito come "sinistra" non è altro
che una nicchia di parcheggio per personale politico che attende
l'opportunità di collocarsi a destra. Ma una destra che non insolentisca
e che non sbrachi, non si è mai vista, neppure nelle mitiche democrazie
europee, rispetto alle quali l'opinione pubblica italiana risulta
semplicemente non informata.
Comidad
I primi segnali di sbracamento del governo Monti non si sono fatti neppure attendere: una dichiarazione del neo-ministro dell'Ambiente, Clini, sull'opportunità del ritorno al nucleare, è stata immediatamente lanciata sui media, salvo poi ricorrere alla consueta tecnica di rabbonire e di parlare di "equivoco". Clini ha persino invocato come "alibi" il suo impegno nelle energie rinnovabili, come se il rifiuto del nucleare avesse bisogno di prospettare alternative. Il nucleare è invece insostenibile di per sé, a causa dei suoi costi incontrollabili; e rimarrebbe insostenibile persino se il solare e l'eolico dovessero deludere le aspettative. Intanto Clini ha lanciato il sassolino, ed è cominciata la progressiva delegittimazione del risultato dei referendum.
I primi segnali di sbracamento del governo Monti non si sono fatti neppure attendere: una dichiarazione del neo-ministro dell'Ambiente, Clini, sull'opportunità del ritorno al nucleare, è stata immediatamente lanciata sui media, salvo poi ricorrere alla consueta tecnica di rabbonire e di parlare di "equivoco". Clini ha persino invocato come "alibi" il suo impegno nelle energie rinnovabili, come se il rifiuto del nucleare avesse bisogno di prospettare alternative. Il nucleare è invece insostenibile di per sé, a causa dei suoi costi incontrollabili; e rimarrebbe insostenibile persino se il solare e l'eolico dovessero deludere le aspettative. Intanto Clini ha lanciato il sassolino, ed è cominciata la progressiva delegittimazione del risultato dei referendum.
29 giugno 2011
TAV in Val di Susa, facciamo chiarezza
Intervista di Fabio Polese a Marco Cedolin per il quotidiano Rinascita. I recenti avvisi di garanzia che in questo periodo sono stati recapitati ad una sessantina di persone che si battono contro il Treno ad Alta Velocità in Val di Susa, unitamente agli annunci concernenti la prossima apertura del cantiere di Chiomonte, hanno riacceso i riflettori sulla questione. Per discutere su una battaglia che stanno portando avanti - ormai da quasi 20 anni - molti abitanti della zona, abbiamo incontrato Marco Cedolin, autore di “T.A.V. in Val di Susa – Un buio tunnel nella democrazia”, edito da Arianna Editrice e parte integrante del movimento denominato “No T.A.V.”.
Cedolin, ci spieghi le motivazioni che vi spingono quotidianamente a scendere nei boschi e a bloccare fisicamente i lavori per la costruzione del Treno ad Alta Velocità con il rischio dell’incolumità fisica e penale…
La Val di Susa è una valle alpina larga mediamente 1,5 km, all’interno della quale corrono una ferrovia internazionale a doppio binario, il cui ammodernamento è terminato un anno fa, un’autostrada, la cui costruzione è stata completata nel 2000, due statali, alcune strade provinciali e un fiume. Il fondovalle è già oggi simile ad una colata di cemento
Cedolin, ci spieghi le motivazioni che vi spingono quotidianamente a scendere nei boschi e a bloccare fisicamente i lavori per la costruzione del Treno ad Alta Velocità con il rischio dell’incolumità fisica e penale…
La Val di Susa è una valle alpina larga mediamente 1,5 km, all’interno della quale corrono una ferrovia internazionale a doppio binario, il cui ammodernamento è terminato un anno fa, un’autostrada, la cui costruzione è stata completata nel 2000, due statali, alcune strade provinciali e un fiume. Il fondovalle è già oggi simile ad una colata di cemento
NO TAV: In Val di Susa c'è una guerra, ma nessuno lo dice...
Ho ricevuto questa mail pochi minuti fa con preghiera di inoltrarla a tutti i miei contatti. Ho deciso di pubblicarla sul blog perché sono in linea con il pensiero dei No TAV. Mi auguro che anche voi la facciate girare per una informazione corretta e non di regime. I am
Scrivo a tutti coloro che mi hanno conosciuto, e che hanno conosciuto l'associazione Materya, e il suo impegno per l'ambiente.
In Val di Susa c'è una guerra. E nessun telegiornale sta dicendo la verità.
Una popolazione locale sta tentando di opporre resistenza alla costruzione di un'opera voluta da lobbies finanziarie, sostanzialmente inutile, destinata al trasporto delle merci (non è alta velocità.. per chi ancora non lo sapesse!), dal costo pari a tre volte il ponte di messina. TRE VOLTE il costo del PONTE DI MESSINA.
Cito inchieste del Politecnico di Torino e Milano, e dati estratti dalla trasmissione Report (Rai tre) e da una bellissima trasmissione andata in onda alcuni mesi fa su La 7.
Non mi dilungo sull'impatto ambientale, la collina di amianto (una stima di una ASL di Torino parla di 20.000 morti nei prossimi anni per la nube di fibre..) il tunnel di 54 km dentro una montagna già scavata dall'Enel perchè ricca di Uranio.. ma vi informo di questo:
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