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14 febbraio 2018
Conosci la CIA: Armi, droga e denaro
Il 22 novembre 1996, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti accusò formalmente il generale Ramón Guillén Dávila del Venezuela di introdurre cocaina negli Stati Uniti.
I procuratori federali hanno affermato che mentre guidava l'unità anti-droga del Venezuela, il generale Guillén ha fatto entrare più di 22 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti e in Europa per i cartelli di Cali e Bogotà. Guillen ha risposto all'accusa dal suo asilo di Caracas, il cui governo ha rifiutato di estradarlo a Miami mentre lo onorava di una grazia per possibili crimini commessi nel compimento del suo dovere. Ha sostenuto che le spedizioni di cocaina negli Stati Uniti erano state approvate dalla CIA, e ha continuato dicendo che "alcune droghe sono andate perse e né la CIA né la DEA vogliono assumersi alcuna responsabilità a riguardo".
La CIA aveva ingaggiato Guillén nel 1988 per aiutarla a scoprire qualcosa sui cartelli della droga colombiani. L'Agenzia e Guillén stabilirono un'operazione di traffico di droga con agenti di Guillén nella Guardia Nazionale Venezuelana per comprare la cocaina dal cartello di Cali e inviarla in Venezuela, dove è stata immagazzinata in magazzini gestiti dal Centro di Intelligence Narcotici di Caracas, che era diretto da Guillén e totalmente finanziato dalla CIA.
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31 marzo 2016
Fratello Obama
"Non necessitiamo che l'impero ci regali nulla. I nostri sforzi saranno legali e pacifici, perché è il nostro impegno con la pace e la fraternità di tutti gli esseri umani che vivono su questo pianeta"
I re di Spagna ci portarono i conquistatori e i padroni, le cui impronte sono restate negli appezzamenti circolari di terra assegnati ai cercatori d’oro nelle sabbie dei fiumi, una forma abusiva e vergognosa di sfruttamento, le cui vestigia si possono intravedere dall’aria in molti luoghi del paese.
Il turismo oggi in gran parte consiste nel mostrare le delizie dei paesaggi e degustare le squisitezze alimentari dei nostri mari sempre condividendo con il capitale privato delle grandi corporazioni straniere, i cui guadagni se non raggiungono i milliardi di dollari pro capite non sono degni di alcuna attenzione.
Già che mi vedo obbligato a citare il tema, devo aggiungere principalmente per i giovani che poche persone si rendono conto dell’importanza di tale condizione in questo momento singolare della storia umana.
8 settembre 2011
Il metodo"libico" grave minaccia per l' America Latina
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendenti, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi. Di Ángel Guerra Cabrera
(foto) Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. Come affermato da Ben Rhodes, vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in un'intervista a Foreign Affairs, il "metodo" utilizzato dall'amministrazione Obama nel paese nordafricano è "più efficace" rispetto al dispiegamento di truppe attuato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Bisognerebbe aggiungere che è seguito dall'attuale inquilino della Casa Bianca, e superato nel secondo paese, ma non ci dobbiamo distrarre. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendente, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.
(foto) Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. Come affermato da Ben Rhodes, vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in un'intervista a Foreign Affairs, il "metodo" utilizzato dall'amministrazione Obama nel paese nordafricano è "più efficace" rispetto al dispiegamento di truppe attuato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Bisognerebbe aggiungere che è seguito dall'attuale inquilino della Casa Bianca, e superato nel secondo paese, ma non ci dobbiamo distrarre. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendente, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.
6 giugno 2011
DIO BENEDICA L'AMERICA E LE BOMBE!
http://killinghope.org/
Quando hanno bombardato la Corea, il Vietnam, il Laos, la Cambogia, El Salvador e il Nicaragua, non ho detto niente, perché non ero un comunista.
Quando hanno bombardato la Corea, il Vietnam, il Laos, la Cambogia, El Salvador e il Nicaragua, non ho detto niente, perché non ero un comunista.
Quando hanno bombardato la Cina, il Guatemala, l'Indonesia, Cuba e il Congo, non ho detto niente, perché non né sapevo nulla.
Quando hanno bombardato il Libano e Grenada, non ho detto niente, perché non riuscivo a capire.
Quando hanno bombardato il Panama, non ho detto niente, perché non ero un trafficante di droga.
Quando hanno bombardato l'Iraq, l'Afghanistan, il Pakistan, la Somalia e lo Yemen, non ho detto niente, perché non ero un terrorista.
Quando hanno bombardato la Jugoslavia e la Libia per ragioni "umanitarie" non ho detto nulla, perché mi sembrava così nobile.
Poi vennero a bombardare la mia casa, e non c'era più nessuno a difendermi. Ma non importa. Ero morto. (1)
18 luglio 2010
Washington organizza reti studentesche contro Venezuela, Cuba e Iran
di Eva Golinger
Nell’ultimo anno, diverse agenzie di Washington si sono impegnate a finanziare, promuovere e organizzare gruppi di giovani e di studenti in Venezuela, Iran e Cuba, per creare movimenti di opposizione contro i loro governi. I tre paesi, due dei quali sono considerati “nemici” dal governo statunitense, sono stati vittime dell’intensificazione delle aggressioni di Washington, che cerca di provocare un cambiamento di “regime” favorevole ai propri interessi.
14 maggio 2010
LA TIRANNIA ODIOSA IMPOSTA AL MONDO
La nostra epoca si caratterizza per un fatto che non ha precedenti: la minaccia alla sopravvivenza della specie umana imposta dall’imperialismo al mondo.
La dolorosa realtà non dovrebbe sorprendere nessuno. La si vedeva venire a passo accelerato negli ultimi decenni, ad un ritmo diffcile da immaginare.
Questo significa che Obama è responsabile o promotore di questa minaccia? No! Dimostra semplicemente che ignora la realtà e non vuole, nè potrà superarla. Piuttosto sogna cose irreali in un mondo irreale. “Idee senza parole e parole senza senso”, come ha detto un brillante poeta.
15 marzo 2010
UNIONE EUROPEA: RISOLUZIONI A PERSONAM
Titolo originale: "El silencio del parlamento europero"
Di Leyla Carrillo Ramirez
La memoria può giocare un brutto tiro, anche gli strumenti più efficaci della politica nei paesi sviluppati. Quelli che definiscono ciò che è buono o cattivo, ingigantendo i difetti degli altri, classificandoli e rivendicando il diritto di dire loro quale azione intraprendere, secondo i propri modelli. Giudicare gli altri è un semplice intrattenimento, ma si applica una propaganda differenziata per stigmatizzare coloro che sono riprovevoli, in un esercizio pericoloso, che confina con l'interferenza nei suoi affari interni.
Il modo di definire la cattiva condotta è un dispositivo in grado di stupire i più eruditi in affari internazionali. Ad esempio, nella classifica emanata dalle istituzioni dell'Unione Europea sul resto del mondo risulta sempre più evidente l'equazione. I suoi Stati membri sono nella prima categoria, seguiti dagli Stati alleati (non importa gli errori che commettono) e, infine, pur costituendo una maggioranza del mondo, riconosciuta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, sono gli Stati terzi. Chiaramente questi ultimi necessitano di essere "orientati", monitorati, censurati e puniti, se necessario.
Di Leyla Carrillo Ramirez
La memoria può giocare un brutto tiro, anche gli strumenti più efficaci della politica nei paesi sviluppati. Quelli che definiscono ciò che è buono o cattivo, ingigantendo i difetti degli altri, classificandoli e rivendicando il diritto di dire loro quale azione intraprendere, secondo i propri modelli. Giudicare gli altri è un semplice intrattenimento, ma si applica una propaganda differenziata per stigmatizzare coloro che sono riprovevoli, in un esercizio pericoloso, che confina con l'interferenza nei suoi affari interni.
Il modo di definire la cattiva condotta è un dispositivo in grado di stupire i più eruditi in affari internazionali. Ad esempio, nella classifica emanata dalle istituzioni dell'Unione Europea sul resto del mondo risulta sempre più evidente l'equazione. I suoi Stati membri sono nella prima categoria, seguiti dagli Stati alleati (non importa gli errori che commettono) e, infine, pur costituendo una maggioranza del mondo, riconosciuta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, sono gli Stati terzi. Chiaramente questi ultimi necessitano di essere "orientati", monitorati, censurati e puniti, se necessario.
13 marzo 2010
DIRITTI UMANI PRET A PORTER
di Alessia Lai
Giovedì il dipartimento di Stato Usa ha snocciolato il consueto papello d’accusa contro i regimi nemici. La scusa: il rispetto dei diritti umani. Come ogni anno Washington ha stilato il rapporto nel quale stavolta viene messo in evidenza che, tra i 194 paesi analizzati, la Cina e l’Iran detengono il record di abusi nei confronti dei diritti dell’uomo. Ma il dito a stelle e strisce viene puntato anche su Cuba e Venezuela in America Latina. Sulla Corea del Nord, la Russia, e contro il Sudan, il Congo e la Nigeria in Africa.
In pratica gli stessi Paesi già messi all’indice nel 2009 e che, a ben vedere, disegnano la mappa strategica dei nemici statunitensi: tutti Paesi ricchi di risorse negate agli Usa da governi poco accondiscendenti o nazioni rivali per il loro ruolo geopolitico.
21 gennaio 2010
L'ESERCITO USA INVADE HAITI...CON UNA MISSIONE UMANITARIA
"Marines attaccati dalle Onde S"
"Proteggerà la popolazione dalle onde sismiche"
Il Nobel Obama ha mandato 10.000 elementi del suo esercito per aiutare Haiti. Il distaccamento, battezzato Esercito della Salvezza Sismica (ESS), s'inquadra nella lotta al terrorismo naturale. Il costo iniziale dell'operazione è stimato in 100 milioni di dollari per il lavoro straordinario delle truppe e 2.500 dollari in striscette per la popolazione. I salvatori della libertà devono proteggere gli haitiani dagli effetti delle onde P e S che causano la distruzione di massa. Siccome si prevedono repliche del sisma, distaccamento resterà per 20 anni in territorio haitiano e sarà progressivamente sostituito da agenti-antisismici della Blackwater.
La posizione del Dipartimento di Stato Usa ha deplorato il fatto che Cuba si è limitato ad inviare 600 medici armati con pericolosi strumenti chirurgici e che di fronte alla scarsità di anestetici recitano ai feriti passaggi di La fine della Storia di Francis Fukuyama, per addormentarli e guarirli senza alcuna considerazione. Essi sostengono che questo violi la libertà di pensiero critico e che hanno già inviato un reclamo formale all' OEA, che è stato sostenuto immediatamente da Micheletti Il Vitalizio.
D'altra parte il sisma di Haiti pregiudica gravemente la sicurezza degli Stati Uniti in quanto si nota la penuria di cocaina a Wall Street, non dimenticate che Haiti è lo scalo da cui la cocaina colombiana raggiunge la Florida in piccoli aerei. Il secondo compito del SSE sarà ripristinare immediatamente il traffico aereo attraverso l'apertura di 70 piste. Si stima che questo ripristinerà la fornitura di polvere bianca che, proprio ieri, ha causato il ribasso di 1 punto nell'indice Dow Jones. Larry Snif, broker degli assessori di capitali fungibili Rich & Poor Corporation, ha detto che "ieri ha vissuto scene di panico immobiliste, il parquet è crollato, alcuni assaggiavano e sniffavano carte di valori, altri ribassavano il loro tasso metabolico cerebrale a valori Bushiani, e alcuni ordinavano operazioni e contro-operazioni in favore di imprese statali della Corea del Nord. Un caos improduttivo e non come quello giornaliero che, almeno ci lascia dei profitti".
Donald Rumsfeld ha proposto di vaccinare gli haitiani "vivi" contro l'influenza A, "ci sono vaccini e dopo i disastri il principale pericolo sono le epidemie e il comunismo", ha detto al New York Times. Trinidad Jimenez appoggia la proposta, "così diamo fuori i milioni di vaccini che stanno per scadere".
Fonte: http://www.kaosenlared.net/noticia/us-army-invade-haiti-mision-humanitaria
Il Nobel Obama ha mandato 10.000 elementi del suo esercito per aiutare Haiti. Il distaccamento, battezzato Esercito della Salvezza Sismica (ESS), s'inquadra nella lotta al terrorismo naturale. Il costo iniziale dell'operazione è stimato in 100 milioni di dollari per il lavoro straordinario delle truppe e 2.500 dollari in striscette per la popolazione. I salvatori della libertà devono proteggere gli haitiani dagli effetti delle onde P e S che causano la distruzione di massa. Siccome si prevedono repliche del sisma, distaccamento resterà per 20 anni in territorio haitiano e sarà progressivamente sostituito da agenti-antisismici della Blackwater.
La posizione del Dipartimento di Stato Usa ha deplorato il fatto che Cuba si è limitato ad inviare 600 medici armati con pericolosi strumenti chirurgici e che di fronte alla scarsità di anestetici recitano ai feriti passaggi di La fine della Storia di Francis Fukuyama, per addormentarli e guarirli senza alcuna considerazione. Essi sostengono che questo violi la libertà di pensiero critico e che hanno già inviato un reclamo formale all' OEA, che è stato sostenuto immediatamente da Micheletti Il Vitalizio.
D'altra parte il sisma di Haiti pregiudica gravemente la sicurezza degli Stati Uniti in quanto si nota la penuria di cocaina a Wall Street, non dimenticate che Haiti è lo scalo da cui la cocaina colombiana raggiunge la Florida in piccoli aerei. Il secondo compito del SSE sarà ripristinare immediatamente il traffico aereo attraverso l'apertura di 70 piste. Si stima che questo ripristinerà la fornitura di polvere bianca che, proprio ieri, ha causato il ribasso di 1 punto nell'indice Dow Jones. Larry Snif, broker degli assessori di capitali fungibili Rich & Poor Corporation, ha detto che "ieri ha vissuto scene di panico immobiliste, il parquet è crollato, alcuni assaggiavano e sniffavano carte di valori, altri ribassavano il loro tasso metabolico cerebrale a valori Bushiani, e alcuni ordinavano operazioni e contro-operazioni in favore di imprese statali della Corea del Nord. Un caos improduttivo e non come quello giornaliero che, almeno ci lascia dei profitti".
Donald Rumsfeld ha proposto di vaccinare gli haitiani "vivi" contro l'influenza A, "ci sono vaccini e dopo i disastri il principale pericolo sono le epidemie e il comunismo", ha detto al New York Times. Trinidad Jimenez appoggia la proposta, "così diamo fuori i milioni di vaccini che stanno per scadere".
Fonte: http://www.kaosenlared.net/noticia/us-army-invade-haiti-mision-humanitaria
22 febbraio 2009
STATI UNITI E CUBA, VERSO LA NORMALIZZAZIONE?
di Salim Lamrani 20.02.2009
Cuba ha celebrato il cinquantesimo anniversario del trionfo rivoluzionario di Fidel Castro sulla dittatura di Fulgencio Batista nel 1959. Da parte sua, il nuovo eletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in carica dal 20 gennaio, fa scattare una straordinaria attesa in tutto il mondo. I Cubani sperano di stabilire, infine, un dialogo, una conciliazione con l'Occidente e il nuovo leader e di risolvere le loro divergenze. Fare un bilancio delle relazioni del governo Bush e un'analisi delle prospettive future.
L'elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti è una rivoluzione senza precedenti. Per la prima volta nella storia, un uomo di colore raggiunge la posizione suprema. Scegliendo il candidato democratico, il popolo americano ha portato al potere un uomo che cerca di incarnare una nuova politica dopo la disastrosa amministrazione Bush.(1)
L'arrivo di Obama al potere è di buon auspicio per le future relazioni tra L'Avana e Washington. Come un simbolo, l'ex senatore dell' Illinois è il primo candidato presidenziale democratico che si è accaparrato il voto ispanico nello Stato della Florida, dove vivono 800.000 cubani, con un ampio margine di 57%. (2)
I Cubani sull'isola hanno accolto con favore la nomina di Obama con un misto di soddisfazione e cautela. "E 'certamente più intelligente, colto e leale rispetto al suo avversario repubblicano", ha detto Fidel Castro in relazione alla sua elezione. "E' il migliore oratore politico degli Stati Uniti degli ultimi decenni ", ha aggiunto, lodando il suo programma ben articolato di idee. (3)
L'amministrazione Bush ha acuito le tensioni con l'Avana ad un livello senza precedenti in quanto dai "giorni" di Reagan ha singolarmente aumentato le sanzioni economiche. Dall' avvento al potere, l'ex governatore del Texas ha dichiarato il suo desiderio di rovesciare il governo cubano. Pertanto, non sorprende, che Cuba avesse una preferenza per Obama contro John McCain, considerato l'erede di George W. Bush.
Fin dall'inizo del suo mandato, nel 2002, l'amministrazione Bush è stata aggressiva verso L'Avana. Nel mese di aprile 2002, John Bolton, allora sottosegretario di Stato per il controllo degli armamenti e della sicurezza internazionale, ha accusato Cuba di produrre armi biologiche ed esportarle verso paesi terzi, che minacciano l'isola con rappresaglie. Nel maggio 2002, nel corso di una storica visita a Cuba, l'ex Presidente U. S. James Carter ha negato le accuse di Bolton, costringendo Washington a fare marcia indietro. (4)
Nel settembre 2002, James Cason è stato nominato capo della U.S. Sezione di Interessi all'Avana (SINA). Al suo arrivo a Cuba il 10 settembre, ha dichiarato la sua intenzione di "accelerare la transizione verso una società democratica a Cuba". Una settimana più tardi, ha riunito le principali figure dell'opposizione cubana, mettendo a disposizione assistenza finanziaria e materiale per svolgere la loro attività contro il governo. Nel marzo 2003, 75 oppositori che avevano accettato che il "trattamento economico" fornito da Washington, sono stati arrestati e condannati al carcere duro, per associazione con una potenza straniera. (5)
Cason ha anche cercato di incoraggiare l' emigrazione, rifiutando di concedere ai richiedenti visti, violando gli accordi sull'immigrazione del 1994. Hanno stabilito che gli Stati Uniti dovrebbero concedere almeno 20.000 visti a Cuba in un anno. Ad esempio, dal 1 ° settembre 2002 al 28 febbraio 2003, gli Stati Uniti ha concesso solo 505 visti, vale a dire il 2,5% del totale fissato dalla convenzione. Ad esempio, nel 2002, Washington aveva emesso per lo stesso periodo 7237 i visti, 8300 nel 2001, 10.860 nel 2000 e 11.600 nel 1999. (6)
Allo stesso tempo, con l'obiettivo di destabilizzare il paese, l'amministrazione Bush ha incoraggiato l'immigrazione clandestina attraverso Radio e TV Martí, ricordando l'esistenza della Legge di Aggiustamento cubano. Questo permette ad ogni cubano che legalmente o illegalmente migra verso gli Stati Uniti di ottenere automaticamente dopo un anno lo status di residente permanente e una serie di vantaggi in più. (7)
L' impresa ha avuto successo. Infatti, tra l'agosto 2002 e aprile 2003, ci sono stati sette sequestri di persona, di cui uno fatale, a Cuba. Le persone in questione sono stati in grado di raggiungere gli Stati Uniti dove sono stati rilasciati su cauzione, incluso il responsabile dell'uccisione di un marine lanciando un chiaro messaggio a tutti coloro che volevano emigrare. Allo stesso tempo, Roger Noriega, allora assistente segretario di Stato per gli affari interni americani, ha detto che qualsiasi massiccio flusso di immigrati dovrebbe essere "considerato una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e che richiedono una risposta militare". Di fronte a tali minacce esplicite, L'Avana aveva cercato di reagire bruscamente e tre dirottatori sono stati portati in giudizio, nel mese di aprile 2003, mettendo così fine alla crisi. (8)
Nel maggio 2004, Bush ha imposto nuove sanzioni istituita la Commissione per l'assistenza per una Cuba Libera. Tali sanzioni limitano a 14 giorni, ogni tre anni il soggiornano nel loro paese di origine dei cubani residenti negli Stati Uniti, separando così molte famiglie, e riducono a soli $ 100 al mese le somme che possono essere inviate. La Commissione ha aumentato i finanziamenti per l'opposizione, per la trasmissione di programmi dei ribelli, lanciando una campagna internazionale per screditare il governo di L'Avana. La Casa Bianca ha inoltre nominato proconsole Caleb McCarry come responsabile di una transizione a Cuba post-rivoluzionaria. (9)
Allo stesso modo, violano il diritto internazionale, l'amministrazione Bush non ha esitato ad applicare sanzioni economiche contro Cuba. Diversi delegati cubani sono stati espulsi da diversi alberghi dove stavano soggiornando in Messico, Norvegia e Regno Unito, sostenendo gli l'hotels appartenevano a multinazionali americane. Washington inoltre ha intensificato provocazioni contro Cuba e annullato la maggior parte degli incontri sportivi, culturali e universitari tra le due nazioni. (10)
Nel luglio 2006, Bush ha elaborato altre sanzioni e fissa entro 18 mesi la data per eliminare il governo di Fidel Castro. A tal fine un apposito bilancio di $ 80 milioni, che comprendevano un aumento dei finanziamenti al dissenso, la moltiplicazione delle trasmissioni sovversive contro Cuba, una lobby, invitato le altre nazioni a rafforzare l'assedio e le sanzioni contro i paesi che commerciano con l'Isola di Caribe. (11)
Il 24 ottobre 2007, "l'inquilino" della Casa Bianca ha pronunciato un discorso virulento al Dipartimento di Stato a Washington contro Cuba. Bush ha annunciato la creazione di un "Fondo per Cuba Libera 'di svariati miliardi di dollari per rovesciare il governo di Cuba, e per riportare la sfera di influenza degli Stati Uniti. Bush ha detto chiaramente: "la parola di base nel nostro futuro rapporto con Cuba non è 'stabilità' [ma] 'libertà'". (12)
Una relazione da parte del GAO (United States Government Accountability Office – GAO) del 19 dicembre 2007, ha pubblicato 96 pagine sulle conseguenze causate da un irrigidimento delle sanzioni economiche contro Cuba, ed è indicativo della crudeltà dell'amministrazione Bush con l'Avana. Secondo il GAO, l'irrigidimento dei servizi doganali nei confronti di Cuba "riduce la capacità delle dogane di effettuare il loro compito, che è quello di impedire a terroristi, criminali ed gli altri stranieri di entrare nel paese. (13)
Le misure adottate dall'amministrazione Bush sono state un fallimento. Le sanzioni economiche hanno sollevato una reazione unanime. Il mondo del lavoro, l'opinione pubblica e la comunità internazionale si sono opposte ad esse. Il 29 ottobre 2008, per il diciassettesimo anno consecutivo, 185 dei 192 membri dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno chiesto la revoca di tale punizione che provoca sofferenze ai cubani. Mai è stata raggiunta una schiacciante maggioranza. Solo gli Stati Uniti, Israele e Palau hanno votato contro la risoluzione. Dalla loro introduzione nel 1960, le sanzioni sono costate la bellezza di 93.000 milioni di dollari per l'economia cubana e 3.700 milioni di euro l'anno 2007. (14)
La posizione di Barack Obama
Il nuovo presidente ha dichiarato la sua disponibilità a impegnarsi in colloqui bilaterali con il governo di L'Avana, "per normalizzare le relazioni e ammorbidire l'embargo che hanno caratterizzato le relazioni tra i nostri paesi nel corso degli ultimi cinque decenni. Obama è il primo presidente degli Stati Uniti ad annunciare un eventuale revoca dello stato d'assedio contro Cuba economica. (15)
Secondo la sua promessa in campagna elettorale, Obama avrebbe subito revocato le restrizioni sui viaggi e le rimesse imposti nel 2004. "Questa è ancora una volta una questione umanitaria e strategica. [...] Questa decisione ha un'impatto profondamente negativo sul benessere del popolo cubano", ha detto Obama. Come presidente, "sovvenzioni per i cubano-americani, diritti illimitati per visitare le loro famiglie e per inviare denaro nell'isola", ha assicurato. (16)
Da parte sua, il Congresso dominato dai democratici, potrebbe porre fine al divieto di viaggiare a Cuba e per i cubano-americani sarebbe una destinazione turistica gli Stati Uniti. Inoltre, le procedure amministrative consentirebbero anche a L'Avana di comprare più prodotti agricoli dagli Stati Uniti e rimuovere facilmente le restrizioni in materia di scambi accademici, culturali e manifestazioni sportive.
Un modus vivendi tra Cuba e gli Stati Uniti è inconcepibile. Dal 1959, L'Avana ha ripetutamente teso un ramo d'ulivo a Washington e ha ricevuto un rifiuto sempre più ostinato. Il governo di Raúl Castro, che aveva proposto un dialogo a Bush due volte dal 2006, ha dichiarato la sua disponibilità a risolvere tutte le divergenze con la nuova amministrazione democratica, proponendo il rispetto per la sovranità, la reciprocità e la non ingerenza. (17)
Il presidente Obama ha una opportunità storica di porre fine ad un' obsoleta, disumana politica contro il popolo cubano. Se da prova del coraggio politico necessario, se riesce a sfuggire alla probabilità, sempre più forte, di un attentato contro la sua vita, allora sarà possibile considerare una soluzione onorabile per le due nazioni, dopo 50 anni di relazioni conflittuali.
Note
1- Il New York Times ", il prossimo presidente", 4.11. 2008.
2- Casey Wood, «Obama First Democrat to Win Florida’s Hispanic Vote», The Miami Herald, 5.11.2008.
3- Fidel Castro Ruz, «Las elecciones del 4 de noviembre», Cuba Debate, 3.11.2008.
4-The Miami Herald, «No Proof of Bioweapons in Cuba, Carter Says», 14.052002.
5- Cuba Socialista, «The Diplomacy of James Cason», settembre 2003.
6- Salim Lamrani, Fidel Castro, Cuba y los Estados Unidos (La Habana: Editorial José Martí, 2008), p. 189
7- Ibid.
8- Ibid.
9-Colin L. Powell, Commission for Assistance to a Free Cuba, (Washington: United States Department of State, mai 2004). www.state.gov/documents/organization/32334.pdf (sito accessibile 7.05. 2004).
10-Salim Lamrani, «Washington dicta la ley sobre Cuba en Europa», Rebelión, 16.01.2007.
11- Condolezza Rice & Carlos Gutierrez, Commission for Assistance to a Free Cuba, (Washington: United States Department of State, Julio de 2006).www.cafc.gov/documents/organization/68166.pdf (sitio consultado el 12 de julio de 2006).
12-George W. Bush,"Osservazioni del Presidente della politica su Cuba", Ufficio Stampa del Segretario, il Miami Herald, 24.10. 2007.
13- The United States Government Accountability Office, Economic Sanctions. Agencies Face Competing Priorities in enforcing the US Embargo on Cuba, Report to Congressional Requesters, novembre 2007.
http://www.gao.gov/new.items/d0880.pdf (sitio consultado el 21 de diciembre de 2007), Introduzione, pp. 1, 6, 7, 48. 1, 6, 7, 48.
14- Edith M. Lederer, «UN Again Urges US to Lift Embargo Against Cuba», The Associated Press, 29.10.2008.
15- Barack Obama, «Our Main Goal: Freedom in Cuba», The Miami Herald, 21.08.2007.
16- Ibid.
17- El Nuevo Herald, «Triunfo de Obama pone a Raúl ‘contra la pared’, afirma opositor», 6.11.2008.
Salim Lamrani è Docente presso l'Università Paris Descartes e giornalista francese, esperto in relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Ha appena pubblicato Doble Moral.
Fonte:http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=12379
Cuba ha celebrato il cinquantesimo anniversario del trionfo rivoluzionario di Fidel Castro sulla dittatura di Fulgencio Batista nel 1959. Da parte sua, il nuovo eletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in carica dal 20 gennaio, fa scattare una straordinaria attesa in tutto il mondo. I Cubani sperano di stabilire, infine, un dialogo, una conciliazione con l'Occidente e il nuovo leader e di risolvere le loro divergenze. Fare un bilancio delle relazioni del governo Bush e un'analisi delle prospettive future.
L'elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti è una rivoluzione senza precedenti. Per la prima volta nella storia, un uomo di colore raggiunge la posizione suprema. Scegliendo il candidato democratico, il popolo americano ha portato al potere un uomo che cerca di incarnare una nuova politica dopo la disastrosa amministrazione Bush.(1)
L'arrivo di Obama al potere è di buon auspicio per le future relazioni tra L'Avana e Washington. Come un simbolo, l'ex senatore dell' Illinois è il primo candidato presidenziale democratico che si è accaparrato il voto ispanico nello Stato della Florida, dove vivono 800.000 cubani, con un ampio margine di 57%. (2)
I Cubani sull'isola hanno accolto con favore la nomina di Obama con un misto di soddisfazione e cautela. "E 'certamente più intelligente, colto e leale rispetto al suo avversario repubblicano", ha detto Fidel Castro in relazione alla sua elezione. "E' il migliore oratore politico degli Stati Uniti degli ultimi decenni ", ha aggiunto, lodando il suo programma ben articolato di idee. (3)
L'amministrazione Bush ha acuito le tensioni con l'Avana ad un livello senza precedenti in quanto dai "giorni" di Reagan ha singolarmente aumentato le sanzioni economiche. Dall' avvento al potere, l'ex governatore del Texas ha dichiarato il suo desiderio di rovesciare il governo cubano. Pertanto, non sorprende, che Cuba avesse una preferenza per Obama contro John McCain, considerato l'erede di George W. Bush.
Fin dall'inizo del suo mandato, nel 2002, l'amministrazione Bush è stata aggressiva verso L'Avana. Nel mese di aprile 2002, John Bolton, allora sottosegretario di Stato per il controllo degli armamenti e della sicurezza internazionale, ha accusato Cuba di produrre armi biologiche ed esportarle verso paesi terzi, che minacciano l'isola con rappresaglie. Nel maggio 2002, nel corso di una storica visita a Cuba, l'ex Presidente U. S. James Carter ha negato le accuse di Bolton, costringendo Washington a fare marcia indietro. (4)
Nel settembre 2002, James Cason è stato nominato capo della U.S. Sezione di Interessi all'Avana (SINA). Al suo arrivo a Cuba il 10 settembre, ha dichiarato la sua intenzione di "accelerare la transizione verso una società democratica a Cuba". Una settimana più tardi, ha riunito le principali figure dell'opposizione cubana, mettendo a disposizione assistenza finanziaria e materiale per svolgere la loro attività contro il governo. Nel marzo 2003, 75 oppositori che avevano accettato che il "trattamento economico" fornito da Washington, sono stati arrestati e condannati al carcere duro, per associazione con una potenza straniera. (5)
Cason ha anche cercato di incoraggiare l' emigrazione, rifiutando di concedere ai richiedenti visti, violando gli accordi sull'immigrazione del 1994. Hanno stabilito che gli Stati Uniti dovrebbero concedere almeno 20.000 visti a Cuba in un anno. Ad esempio, dal 1 ° settembre 2002 al 28 febbraio 2003, gli Stati Uniti ha concesso solo 505 visti, vale a dire il 2,5% del totale fissato dalla convenzione. Ad esempio, nel 2002, Washington aveva emesso per lo stesso periodo 7237 i visti, 8300 nel 2001, 10.860 nel 2000 e 11.600 nel 1999. (6)
Allo stesso tempo, con l'obiettivo di destabilizzare il paese, l'amministrazione Bush ha incoraggiato l'immigrazione clandestina attraverso Radio e TV Martí, ricordando l'esistenza della Legge di Aggiustamento cubano. Questo permette ad ogni cubano che legalmente o illegalmente migra verso gli Stati Uniti di ottenere automaticamente dopo un anno lo status di residente permanente e una serie di vantaggi in più. (7)
L' impresa ha avuto successo. Infatti, tra l'agosto 2002 e aprile 2003, ci sono stati sette sequestri di persona, di cui uno fatale, a Cuba. Le persone in questione sono stati in grado di raggiungere gli Stati Uniti dove sono stati rilasciati su cauzione, incluso il responsabile dell'uccisione di un marine lanciando un chiaro messaggio a tutti coloro che volevano emigrare. Allo stesso tempo, Roger Noriega, allora assistente segretario di Stato per gli affari interni americani, ha detto che qualsiasi massiccio flusso di immigrati dovrebbe essere "considerato una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e che richiedono una risposta militare". Di fronte a tali minacce esplicite, L'Avana aveva cercato di reagire bruscamente e tre dirottatori sono stati portati in giudizio, nel mese di aprile 2003, mettendo così fine alla crisi. (8)
Nel maggio 2004, Bush ha imposto nuove sanzioni istituita la Commissione per l'assistenza per una Cuba Libera. Tali sanzioni limitano a 14 giorni, ogni tre anni il soggiornano nel loro paese di origine dei cubani residenti negli Stati Uniti, separando così molte famiglie, e riducono a soli $ 100 al mese le somme che possono essere inviate. La Commissione ha aumentato i finanziamenti per l'opposizione, per la trasmissione di programmi dei ribelli, lanciando una campagna internazionale per screditare il governo di L'Avana. La Casa Bianca ha inoltre nominato proconsole Caleb McCarry come responsabile di una transizione a Cuba post-rivoluzionaria. (9)
Allo stesso modo, violano il diritto internazionale, l'amministrazione Bush non ha esitato ad applicare sanzioni economiche contro Cuba. Diversi delegati cubani sono stati espulsi da diversi alberghi dove stavano soggiornando in Messico, Norvegia e Regno Unito, sostenendo gli l'hotels appartenevano a multinazionali americane. Washington inoltre ha intensificato provocazioni contro Cuba e annullato la maggior parte degli incontri sportivi, culturali e universitari tra le due nazioni. (10)
Nel luglio 2006, Bush ha elaborato altre sanzioni e fissa entro 18 mesi la data per eliminare il governo di Fidel Castro. A tal fine un apposito bilancio di $ 80 milioni, che comprendevano un aumento dei finanziamenti al dissenso, la moltiplicazione delle trasmissioni sovversive contro Cuba, una lobby, invitato le altre nazioni a rafforzare l'assedio e le sanzioni contro i paesi che commerciano con l'Isola di Caribe. (11)
Il 24 ottobre 2007, "l'inquilino" della Casa Bianca ha pronunciato un discorso virulento al Dipartimento di Stato a Washington contro Cuba. Bush ha annunciato la creazione di un "Fondo per Cuba Libera 'di svariati miliardi di dollari per rovesciare il governo di Cuba, e per riportare la sfera di influenza degli Stati Uniti. Bush ha detto chiaramente: "la parola di base nel nostro futuro rapporto con Cuba non è 'stabilità' [ma] 'libertà'". (12)
Una relazione da parte del GAO (United States Government Accountability Office – GAO) del 19 dicembre 2007, ha pubblicato 96 pagine sulle conseguenze causate da un irrigidimento delle sanzioni economiche contro Cuba, ed è indicativo della crudeltà dell'amministrazione Bush con l'Avana. Secondo il GAO, l'irrigidimento dei servizi doganali nei confronti di Cuba "riduce la capacità delle dogane di effettuare il loro compito, che è quello di impedire a terroristi, criminali ed gli altri stranieri di entrare nel paese. (13)
Le misure adottate dall'amministrazione Bush sono state un fallimento. Le sanzioni economiche hanno sollevato una reazione unanime. Il mondo del lavoro, l'opinione pubblica e la comunità internazionale si sono opposte ad esse. Il 29 ottobre 2008, per il diciassettesimo anno consecutivo, 185 dei 192 membri dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno chiesto la revoca di tale punizione che provoca sofferenze ai cubani. Mai è stata raggiunta una schiacciante maggioranza. Solo gli Stati Uniti, Israele e Palau hanno votato contro la risoluzione. Dalla loro introduzione nel 1960, le sanzioni sono costate la bellezza di 93.000 milioni di dollari per l'economia cubana e 3.700 milioni di euro l'anno 2007. (14)
La posizione di Barack Obama
Il nuovo presidente ha dichiarato la sua disponibilità a impegnarsi in colloqui bilaterali con il governo di L'Avana, "per normalizzare le relazioni e ammorbidire l'embargo che hanno caratterizzato le relazioni tra i nostri paesi nel corso degli ultimi cinque decenni. Obama è il primo presidente degli Stati Uniti ad annunciare un eventuale revoca dello stato d'assedio contro Cuba economica. (15)
Secondo la sua promessa in campagna elettorale, Obama avrebbe subito revocato le restrizioni sui viaggi e le rimesse imposti nel 2004. "Questa è ancora una volta una questione umanitaria e strategica. [...] Questa decisione ha un'impatto profondamente negativo sul benessere del popolo cubano", ha detto Obama. Come presidente, "sovvenzioni per i cubano-americani, diritti illimitati per visitare le loro famiglie e per inviare denaro nell'isola", ha assicurato. (16)
Da parte sua, il Congresso dominato dai democratici, potrebbe porre fine al divieto di viaggiare a Cuba e per i cubano-americani sarebbe una destinazione turistica gli Stati Uniti. Inoltre, le procedure amministrative consentirebbero anche a L'Avana di comprare più prodotti agricoli dagli Stati Uniti e rimuovere facilmente le restrizioni in materia di scambi accademici, culturali e manifestazioni sportive.
Un modus vivendi tra Cuba e gli Stati Uniti è inconcepibile. Dal 1959, L'Avana ha ripetutamente teso un ramo d'ulivo a Washington e ha ricevuto un rifiuto sempre più ostinato. Il governo di Raúl Castro, che aveva proposto un dialogo a Bush due volte dal 2006, ha dichiarato la sua disponibilità a risolvere tutte le divergenze con la nuova amministrazione democratica, proponendo il rispetto per la sovranità, la reciprocità e la non ingerenza. (17)
Il presidente Obama ha una opportunità storica di porre fine ad un' obsoleta, disumana politica contro il popolo cubano. Se da prova del coraggio politico necessario, se riesce a sfuggire alla probabilità, sempre più forte, di un attentato contro la sua vita, allora sarà possibile considerare una soluzione onorabile per le due nazioni, dopo 50 anni di relazioni conflittuali.
Note
1- Il New York Times ", il prossimo presidente", 4.11. 2008.
2- Casey Wood, «Obama First Democrat to Win Florida’s Hispanic Vote», The Miami Herald, 5.11.2008.
3- Fidel Castro Ruz, «Las elecciones del 4 de noviembre», Cuba Debate, 3.11.2008.
4-The Miami Herald, «No Proof of Bioweapons in Cuba, Carter Says», 14.052002.
5- Cuba Socialista, «The Diplomacy of James Cason», settembre 2003.
6- Salim Lamrani, Fidel Castro, Cuba y los Estados Unidos (La Habana: Editorial José Martí, 2008), p. 189
7- Ibid.
8- Ibid.
9-Colin L. Powell, Commission for Assistance to a Free Cuba, (Washington: United States Department of State, mai 2004). www.state.gov/documents/organization/32334.pdf (sito accessibile 7.05. 2004).
10-Salim Lamrani, «Washington dicta la ley sobre Cuba en Europa», Rebelión, 16.01.2007.
11- Condolezza Rice & Carlos Gutierrez, Commission for Assistance to a Free Cuba, (Washington: United States Department of State, Julio de 2006).www.cafc.gov/documents/organization/68166.pdf (sitio consultado el 12 de julio de 2006).
12-George W. Bush,"Osservazioni del Presidente della politica su Cuba", Ufficio Stampa del Segretario, il Miami Herald, 24.10. 2007.
13- The United States Government Accountability Office, Economic Sanctions. Agencies Face Competing Priorities in enforcing the US Embargo on Cuba, Report to Congressional Requesters, novembre 2007.
http://www.gao.gov/new.items/d0880.pdf (sitio consultado el 21 de diciembre de 2007), Introduzione, pp. 1, 6, 7, 48. 1, 6, 7, 48.
14- Edith M. Lederer, «UN Again Urges US to Lift Embargo Against Cuba», The Associated Press, 29.10.2008.
15- Barack Obama, «Our Main Goal: Freedom in Cuba», The Miami Herald, 21.08.2007.
16- Ibid.
17- El Nuevo Herald, «Triunfo de Obama pone a Raúl ‘contra la pared’, afirma opositor», 6.11.2008.
Salim Lamrani è Docente presso l'Università Paris Descartes e giornalista francese, esperto in relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Ha appena pubblicato Doble Moral.
Fonte:http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=12379
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