CANADA ► "I lockdown uccidono più del COVID-19 i numeri non mentono
Medici, accademici ed esperti della salute da mesi fanno notare che l’impiego delle chiusure come strategia di prevenzione del Covid-19 avrà effetti peggiori della stessa malattia.
In un rapporto pubblicato ieri, l’agenzia nazionale di statistica canadese ha reso noto che nel Paese si è verificato un numero più alto di morti rispetto allo scorso anno, ma che le suddette morti (in eccesso) non sono state causate dal Coronavirus, ma dalle cosiddette “conseguenze indirette della pandemia”, citando come esempi “le procedure mediche effettuate in ritardo” a causa del lockdown e “l’aumento dell’uso di sostanze stupefacenti.”
“Nei primi mesi della pandemia, il numero settimanale di morti da Covid e di decessi causati da altre patologie erano andati quasi di pari passo e avevano colpito soprattutto le persone più anziane, suggerendo che il COVID-19 stesso era la causa dell’eccesso di mortalità in Canada,” ha dichiarato l’agenzia di statistica nel suo rapporto del 10 marzo intitolato Provisional death counts and excess mortality, January to December 2020.”(Conteggio provvisorio delle morti e della mortalità in eccesso, da gennaio a dicembre 2020).
“Tuttavia, più di recente, il numero di morti in eccesso è stato più alto rispetto al numero di morti per Coronavirus e queste morti si riscontrano anche nelle persone più giovani e la cosa fa capire che ora sono presenti altri fattori, incluse le conseguenze indirette della pandemia.”
L’agenzia canadese di statistica ha riferito che, nel 2020, nel Paese si sono verificati circa 296.373 decessi, 13.798 in più rispetto a quelli previsti in assenza di pandemia.
Il rapporto nota che “si tratta di circa il 5% di morti in più del previsto per lo stesso periodo.”
L’agenzia ha poi proseguito sottolineando come l’anno scorso il Paese avesse assistito ad un aumento significativo di morti, per esempio da overdose (di oppiacei), e questo perché i lockdown generalizzati avevano costretto i consumatori di droga a non frequentare i programmi di sostegno che avrebbero potuto aiutarli.
“Per esempio, nella Columbia Britannica il Chief Coroner’s Office ha riportato un aumento di morti per overdose fin dall’inizio della pandemia. Analogamente, i servizi sanitari dell’Alberta hanno segnalato diminuzioni sia nella fornitura che nella fruizione dei programmi di sostegno per i tossicodipendenti, così come aumenti delle chiamate di emergenza legate agli oppioidi e delle morti correlate, e questo fin dall’inizio della pandemia,” ha dichiarato il rapporto.
Un ulteriore studio dell’agenzia di statistica sugli impatti sociali ed economici legati al COVID-19 diffuso oggi ha rincarato la dose e ha confermato le considerazioni del rapporto precedente, affermando che “la causa dell’eccesso di mortalità è attribuibile a decessi non imputabili al COVID-19.”
Lo studio sottolinea che il ritardo degli screening tumorali, il crollo generalizzato della salute mentale dei Canadesi e i danni causati ai cittadini a basso reddito sono una diretta conseguenza dei lockdown e delle restrizioni messe in atto dalle autorità governative con l’intento di proteggere la popolazione.
“Per i tumori del colon-retto, una sospensione di sei mesi dello screening primario potrebbe portare ad oltre 2.200 nuovi casi, con circa 960 decessi per cancro in più,” continua il rapporto.
Il rapporto ha fatto emergere che, per quanto riguarda lo screening del cancro al seno, “un’interruzione di tre mesi potrebbe aumentare i casi diagnosticati in fase avanzata (310 in più) e le morti (110 in più) per il periodo 2020-2029,” aggiungendo che “un’interruzione di sei mesi potrebbe portare a 670 tumori in stadio avanzato e a 250 morti in più.”
Il Canada ha una popolazione di circa 37 milioni di persone. Il governo canadese riferisce che, a tutt’oggi, ci sono circa 22.000 morti attribuite al COVID-19, il che significa che meno dell’1% della popolazione si è arreso al virus. Degli 896.739 casi stimati, ci sono state 843.962 guarigioni, il che significa che circa il 95% delle persone infette sono già guarite.
La maggior parte (88,5%) dei decessi per COVID-19 in Canada è avvenuta tra gli anziani (70 anni e più), molti dei quali residenti permanenti in case di riposo. La ricerca statistica mostra che i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti “non sono a rischio di significativi esiti medici negativi, decesso compreso.” Uno studio americano del luglio 2020 di Ealy, McEvoy, Gupta e altri, ha reso pubblico che i bambini, se vengono infettati dal virus, hanno una probabilità di recupero del 99,9577%.
L’editorialista del Toronto Sun, Anthony Furey, commentando i rapporti di Stats Canada, ha affermato che i politici che avevano dichiarato che i lockdown non avrebbero causato danni dovrebbero essere citati in giudizio.
“Con il passare dei mesi, ci saranno sempre più rapporti e storie di questo tipo sui danni dei lockdown. Aumenteranno le prove che la cura sarà stata peggiore della malattia. Vedere le loro previsioni materializzarsi tristemente, sarà esasperante per coloro che da tempo suonavano il campanello d’allarme su questo tema,” ha scritto.
“Tutti quei politici, funzionari della sanità pubblica ed esperti medici televisivi che hanno agito come se non ci potessero essere ripercussioni negative dai lockdown, nei prossimi mesi si muoveranno furtivamente e tenteranno di riscrivere la storia. Cercheranno di dire che loro non erano mai stati per la linea dura e che, in realtà, erano tra quelle voci che chiedevano un approccio più equilibrato. Quindi, ecco una domanda: I Canadesi lasceranno che la facciano franca?“, ha aggiunto.
Lo studio dell’agenzia canadese di statistica conferma l’avvertimento di numerosi oppositori dei lockdown, che avevano sempre sostenuto che la cosiddetta “cura,” ovvero chiudere il Paese e costringere le persone al distanziamento sociale, sarebbe stata di gran lunga peggiore della malattia da COVID-19.
Tre medici canadesi, il cardiochirurgo Dr. Dennis L. Modry, l’ex direttore sanitario dell’Ontario, il Dr. Richard Schabas, e lo specialista in patologia e virologia Dr. Roger Hodkinson, hanno pubblicamente esortato i politici canadesi a non utilizzare i lockdown a causa delle devastazioni da loro provocate.
A febbraio, un gruppo di politici federali e provinciali si è unito per formare l’apartitico “End the Lockdowns National Caucus” (Comitato Nazionale per la fine dei Lockdown), con l’unico obiettivo di porre fine ai blocchi. “Dopo un attento esame delle misure di mitigazione intraprese da tutti i livelli di governo, è ormai evidente che le chiusure causano più danni del virus e devono essere terminate,” si legge in una presa di posizione del gruppo.
Le chiusure hanno colpito negativamente tutti i segmenti della società, compresi i più giovani.
Il Children’s Hospital of Eastern Ontario (CHEO) nel mese di gennaio ha riferito come in Ontario e nel Quebec si stia verificando un “trend inquietante” di bambini che arrivano in ospedale con “fratture e traumi cranici” legati alle chiusure causate dal COVID. “Nei miei 16 anni al CHEO, non avevo mai visto così tanti bambini con gravi lesioni da maltrattamento,” ha detto il dottor Michelle Ward, pediatra e direttore medico per la protezione dei bambini e dei giovani al CHEO in un comunicato stampa del 29 gennaio.
Anche gli accademici si sono fatti sentire, sottolineando che, nel lungo termine, i lockdown potrebbero causare più morti del virus stesso.
Accademici delle università di Harvard, Duke e Johns Hopkins hanno recentemente pubblicato un documento secondo cui, nei prossimi quindici anni, i lockdown per il COVID provocheranno negli Stati Uniti un “impressionante” milione di morti in più, a causa dell’acuirsi dei problemi di salute causati dalla disoccupazione.
“Per la popolazione generale, l’aumento del tasso di mortalità in seguito alla pandemia da COVID-19 implica uno sconcertante aumento delle morti in eccesso, da 890.000 a 1,37 milioni di morti per i prossimi 15 e 20 anni,” hanno dichiarato gli autori del documento di previsione del dicembre 2020, intitolato The Long-Term Impact of the COVID-19 Unemployment Shock on Life Expectancy and Mortality Rates.
Anche altri medici ed esperti della salute di tutto il mondo si sono uniti per opporsi ai lockdown come misura di prevenzione.
La Dichiarazione di Great Barrington, firmata da quasi 55.000 medici e scienziati della salute pubblica, solleva “gravi preoccupazioni per i dannosi impatti sulla salute fisica e mentale delle politiche più utilizzate contro il COVID-19.”
I firmatari chiedono ai responsabili politici di permettere a coloro che sono meno vulnerabili al COVID-19 di essere “autorizzati a riprendere a vivere in modo normale.”
“Venendo sia da sinistra che da destra, e da tutto il mondo, abbiamo dedicato le nostre carriere alla protezione delle persone. Le attuali politiche di isolamento stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica a breve e lungo termine. I risultati (per citarne alcuni) includono tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening tumorali e deterioramento della salute mentale, tutte cose che porteranno ad un eccesso di mortalità negli anni a venire, con la classe operaia e i membri più giovani della società che ne subiranno le conseguenze più pesanti. Tenere gli studenti fuori dalla scuola è una grave ingiustizia,” afferma la dichiarazione.
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