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3 febbraio 2013
QUELLO CHE IL FILM "LINCOLN" NON DICE SU LINCOLN
Il
film "Lincoln", prodotto e diretto da uno dei registi
più conosciuti degli Stati Uniti, Steven Spielberg, ha riacceso un grande
interesse per la figura di Lincoln, uno dei presidenti che, come
Franklin D. Roosevelt è sempre intervenuto nell’ideologia statunitense con un grande ricordo popolare.
Si evidenzia questa figura politica, come il garante dell'unità degli Stati
Uniti, dopo aver sconfitto i confederati che aspiravano alla secessione
degli stati del sud dallo Stato federale.E' anche una figura che risalta nella storia degli Stati Uniti per
aver abolito la schiavitù e dato la libertà e la cittadinanza ai
discendenti di popolazioni immigrate di origine africana, vale a dire la
popolazione nera, che negli Stati Uniti è conosciuta come
afro-americana.
Lincoln è stato anche uno dei fondatori del Partito Repubblicano, che
all'origine fu proprio l'opposto del Partito Repubblicano attuale, oggi
fortemente influenzato da un movimento - il Tea Party - sciovinista,
razzista ed estremamente reazionario dietro al quale ci sono interessi
economici e finanziari che vogliono eliminare l'influenza del governo
federale nella vita economica, sociale e politica del paese.
Il Partito Repubblicano, fondato dal presidente Lincoln era, al contrario, un partito federalista, che considerava il governo federale come
garante dei Diritti Umani. E tra questi, l'emancipazione degli schiavi, tema centrale del film Lincoln, a cui Lincoln diede maggiore enfasi. Eliminare la schiavitù significava che lo schiavo sarebbe diventato lavoratore, padrone del proprio lavoro.
Abraham Lincoln
Tuttavia Lincoln, anche prima di diventare presidente, considerò anche altre
conquiste sociali come parte anche dei diritti umani, e tra questi, il
diritto del mondo del lavoro di controllare, non solo il lavoro in sé, ma
anche il prodotto dello stesso.
Il diritto di emancipazione degli schiavi trasformava lo schiavo in una persona libera salariata, unita, secondo lui, in vincoli fraterni con gli
altri membri della classe operaia, a prescindere dal colore della loro
pelle. Le
sue richieste affinchè lo schiavo cessasse di essere tale e affinchè il lavoratore – tanto
bianco quanto negro – fosse il padrone, non solo del proprio lavoro,
quanto anche del prodotto dello stesso, erano in egual misura
rivoluzionarie. L'emancipazione della schiavitù era necessaria affinché la persona fosse proprietaria del proprio lavoro. L'emancipazione della classe operaia significava che essa fosse padrona del prodotto del suo lavoro. E Lincoln ha enunciato i due tipi di emancipazione. Tuttavia, il secondo tipo nemmeno è citato nel film Lincoln. In realtà, viene ignorato.
E uso il termine "ignorato" invece di "nascosto", perché è del tutto
possibile che gli autori del film o del libro su cui si basa,
nemmeno conoscono la vera storia di Lincoln.
La guerra fredda nel mondo culturale e perfino accademico degli Stati Uniti
(che continua a esistere) e l'enorme dominio di quella che lì è chiamata la Classe Corporativa (la classe dei proprietari e gestori del grande capitale) sulla vita, non solo economica, ma
anche civile e culturale, spiega che la storia formale degli Stati Uniti che viene insegnata nelle
scuole e nelle università è molto parziale purificata da ogni
contaminazione ideologica del movimento operaio, che sia socialismo, comunismo o anarchia.
La stragrande maggioranza degli studenti americani, anche delle università
più prestigiose e conosciute, non sanno che la festa del 1° maggio,
celebrata in tutto il mondo come la Giornata Internazionale del Lavoro, è un tributo in onore di sindacalisti americani che sono morti in
difesa dell'orario di lavoro di otto ore al giorno (invece di dodici), vittoria
che lanciò questa richiesta di rivendicazione con successo nella
maggior parte dei paesi del mondo.
Negli Stati Uniti, oggi, 1° maggio, oltre a non essere festivo, è il
giorno della Legge e dell'Ordine, Law and Order-Day (vedi Storia del popolo libro degli Stati Uniti, Howard Zinn). La vera storia degli Stati Uniti è molto diversa dalla storia ufficiale promossa dalle strutture di potere statunitensi.
Le simpatie ignorate e/o nascoste di Lincoln
Lincoln, già quando era membro della Camera legislativa dello Stato
dell'Illinois, simpatizzava chiaramentecon le esigenze del movimento
operaio socialista, non solo degli Stati Uniti, ma anche di tutto il mondo.
In realtà, Lincoln, così come ho indicato all'inizio dell'articolo, considerava
come un Diritto Umano, il diritto del mondo del lavoro di controllare il
prodotto del proprio lavoro, posizione chiaramente rivoluzionaria in
quel periodo (e che continua a esserlo oggi), e che né il film né la cultura dominante negli
Stati Uniti ricorda o conosce, convenientemente dimenticata nell'apparato
ideologico dell'establishment statunitense controllato dalla Classe Corporativa. In verità, Lincoln riteneva che la schiavitù era il massimo
dominio del capitale sul mondo del lavoro e la sua opposizione alle
strutture di potere degli stati del sud, si deve proprio al fatto che queste strutture erano
percepite come sostenitrici del un sistema economico basato sullo sfruttamento
assoluto del mondo del lavoro. Ecco perché vedeva l'abolizione della schiavitù come la liberazione non solo dei
neri, ma di tutto il mondo del lavoro, beneficiando anche la classe
operaia bianca, il cui razzismo vide che era contro i propri
interessi. Lincoln ha anche detto che:
"il mondo del lavoro precede del capitale. Il capitale è il frutto del lavoro, e che non esistiterebbe senza il mondo del lavoro, che lo ha generato.
Il mondo del lavoro è superiore al mondo del capitale e merita maggiore considerazione (...) Nella situazione attuale, il capitale ha
tutto il potere e bisogna invertire questo squilibrio".
I lettori
degli scritti di Karl Marx, contemporaneo di Abramo Lincoln,
ricorderanno che alcune di queste frasi erano molto simili a quelle
utilizzate da cotanto analista del capitalismo nella sua analisi del
capitale/lavoro, nell'ambito di tale sistema economico.
Sorprenderà molti lettori sapere che gli scritti di Karl Marx influenzarono Abraham Lincoln, così come documenta con grande dettaglio
John Nichols nel suo eccellente articolo "Reading Karl Marx with Abraham Lincoln Utopian socialists, German communists and other republicans” (Leggere Karl Marx con Abraham
Lincoln socialisti utopisti, comunisti tedeschi ed altri repubblicani),
pubblicato in Political Affairs (27/11/12), e da cui estraggo le citazioni così come la maggior parte dei dati pubblicati in questo articolo.
Gli scritti di Karl Marx erano conosciuti tra i gruppi di intellettuali
che erano profondamente insoddisfatti della situazione politica ed
economica degli Stati Uniti, come nel caso di Lincoln. Karl Marx scriveva regolarmente sul New York Tribune, il giornale intellettuale più influente negli Stati Uniti in quel periodo.
Il suo editore, Horace Greeley, era considerato un socialista e un
grande ammiratore di Karl Marx, che invitò ad essere editorialista di questo giornale.
Nelle colonne del suo giornale incluse molti attivisti tedeschi fuggiti dalle persecuzioni
avvenute nella Germania di quel tempo, una Germania altamente tumultuosa, con
un nascente movimento operaio che metteva in discussione l'ordine economico
esistente.
Alcuni di questi immigrati tedeschi (noti negli Stati Uniti da quel
momento come "Repubblicani Rossi") hanno poi combattuto con le truppe federali
durante la guerra civile, guidati dal Presidente Lincoln.
Greeley e Lincoln erano amici.
In realtà, Greeley e il suo giornale sostennnero dall'inizio la
carriera politica di Lincoln, essendo Greeley colui che gli consigliò di candidarsi alla presidenza del paese. Tutti i fatti indicano che Lincoln era un avido lettore del New York Tribune. Nella sua campagna per la presidenza degli Stati Uniti invitò diversi "repubblicani rossi" a far parte della sua squadra.
Infatti, già prima come membro del Congresso, rappresentante dei cittadini
di Springfield nello stato dell'Illinois, sostenne spesso i movimenti rivoluzionari
che stavano emergendo in Europa e più in particolare in Ungheria, firmando dei documenti a sostegno di tali movimenti.
Lincoln, grande amico del mondo del lavoro statunitense e internazionale
La sua conoscenza delle tradizioni rivoluzionarie esistenti in quel
periodo non era casuale, bensì era il risultato del suo sostegno al
movimento operaio internazionale e delle sue istituzioni. Incoraggiò i lavoratori degli Stati Uniti ad organizzare e
formare sindacati e continuò a farlo da presidente. E diversi sindacati lo nominarono membro onorario.
Nella sua risposta ai sindacati di New York sottolineò:
"voi avete capito
meglio di chiunque altro che la lotta per porre fine alla schiavitù è la
lotta per liberare il mondo del lavoro, vale a dire, liberare tutti
i lavoratori. La liberazione degli schiavi nel Sud è parte della stessa lotta per la liberazione dei lavoratori del Nord".
E durante la campagna elettorale, il presidente Lincoln promosse la
posizione contro la schiavitù indicando in modo esplicito che la liberazione degli
schiavi permetteva ai lavoratori di esigere salari che
consentono loro di vivere decentemente e con dignità, contribuendo in
tal modo ad aumentare i salari di tutti i lavoratori, sia neri che bianchi.
Marx, ed anche Engels, scrissero con entusiasmo della campagna elettorale di
Lincoln, in un momento in cui entrambi stavano preparando la Prima Internazionale
del Movimento Operaio.
A un certo punto della sessione, Marx ed Engels proposero all'Internazionale di inviare una lettera al presidente Lincoln
congratulandosi con lui per il suo atteggiamento e la sua posizione.
Nella sua lettera, la Prima Internazionale si congratulava con il popolo
degli Stati Uniti e il suo presidente, per la fine alla schiavitù, per aver
favorito la liberazione di tutti i lavoratori, non solo degli Stati Uniti, bensì in tutto il mondo.
Il Presidente Lincoln rispose, ringraziando e rispondendo alla nota che apprezzava il
supporto dei lavoratori di tutto il mondo alle sue politiche,
in un tono caloroso, che di certo, creò grande allarme tra gli
istituti economici, finanziari e politici da entrambi i lati
dell'Atlantico. Era chiaro che, a livello internazionale, come segnalò più tardi il leader socialista statunitense Eugene Victor Debs, proprio nella sua campagna
elettorale, "Lincoln era stato un rivoluzionario e
che per quanto paradossale potesse sembrare, il Partito Repubblicano aveva avuto nelle sue origini un
tonalità rossa".
La rivoluzione democratica che Lincoln ha iniziato e maisviluppata
Inutile dire che nessuno di questi dati appare nel film Lincoln, né sono ampiamente conosciuti negli Stati Uniti.
Ma, come bene fanno ben notare John Nichols e Robin Blackburn (altro autore che ha
scritto molto su Lincoln e Marx), per capire Lincoln si deve capire il
periodo e il contesto in cui ha vissuto.
Lincoln non era un marxista (termine sovrautilizzato nella letteratura
storiografica e che lo stesso Marx denunciò), e non era sua intenzione eliminare il capitalismo, se non correggere l'enorme squilibrio tra il capitale e il lavoro in esso esistente.
Ma non vi è dubbio che sia stato molto influenzato da Marx e da altri
pensatori socialisti, con cui ha condiviso le sue contigue aspirazioni, chiaramente simpatizzando con loro, prendendo la loro posizione
ad alti livelli di radicalismo nel suo impegno democratico. E' una distorsione storica ignorare questi fatti, come fa il film Lincoln.
Non c'è dubbio che Lincoln fosse una personalità complessa, con molti chiaroscuri. Ma le simpatie sono scritte e ben definite nei suoi discorsi. Inoltre, gli intensi dibattiti in atto nella sinistra europea sono riprodotti anche nei circoli progressisti negli Stati Uniti.
In realtà, la più grande influenza su Lincoln fu quella dei socialisti utopici tedeschi, molti dei quali si rifugiarono in Illinois fuggendo dalla repressione europea.
Il comunitarismo che caratterizzò tali socialisti
influenzò la concezione democratica di Lincoln, interpretando la democrazia come ilgoverno delleistituzioni politicheda parte del popolo, in cui le classi
popolari erano la maggioranza.
Il suo famoso detto (che è diventato lo splendido slogan democratico più conosciuto al mondo - Democracy for the people, of the people and by the people -
chiaramente indica l'impossibilità di avere una democrazia del popolo,
per il popolo, senza che sia realizzata e raggiunta dallo stesso popolo. Da ciò vedeva la liberazione degli schiavi e del mondo del lavoro come
elementi essenziali di tale processo di democratizzazione. Il suo concetto
di uguaglianza ha portato inevitabilmente un conflitto con il dominio di tali istituzioni politiche per il capitale. E la realtà esistente oggi negli Stati Uniti e che ho descritto nel mio articolo “Lo que no se ha dicho en los medios sobre las elecciones en EEUU” (Quello che non è stato detto dai media circa l'elezione negli Stati
Uniti") (Público, 13.11.12) è una prova di ciò. Oggi la classe Corporativa controlla
le istituzioni politiche di quel paese.
Ultime osservazioni e una richiesta
Ripeto che nessuna di queste realtà appare nel film.
Spielberg non è, dopo tutto, Pontecorvo, e il clima intellettuale
statunitense è ancora bloccato nella guerra fredda, impoverendolo intellettualmente. "Socialismo" è una parola che continua a essere malvista nei circoli dell'establishment culturale del paese.
E nella terra di Lincoln, quel progetto democratico che egli sognava non fu mai
realizzato a causa dell'enorme influenza del potere del capitale sulle
istituzioni democratiche, influenza che ha notevolmente diminuito l'espressione di democrazia in quel paese.
E il paradosso graffiante della storia è che il Partito Repubblicano è
diventato lo strumento politico più aggressivo che esiste oggi al
servizio del capitale.
Di certo, apprezzerei che tutte le persone che troveranno interessante questo articolo lo diffondano ampiamente, compresa la distribuzione ai critici
cinematografici, che nella loro promozione del film, sicuramente non parleranno dell'altro Lincoln sconosciuto nel suo paese (e in molti altri, tra cui la
Spagna). Uno dei fondatori del movimento democratico rivoluzionario non è nemmeno riconosciuto come tale. L'emancipazione degli schiavi è una grande vittoria da celebrare. Ma Lincoln è andato oltre. E di questo non si parla.
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