Ci stiamo muovendo verso un futuro assai poco rassicurante. Il sistema è diventato tirannico e vorrebbe mettere in prigione le persone che non leggono Le Monde. Il trio satanico NATO-BCE-Bruxelles vuole imporre il suo Macron come in passato il suo Juppé. Candidato del triangolo magico Rothschild-Draghi-Soros, il venditore di Alstom è l’incudine sul quale il martello del capitalismo mondiale schiaccerà ciò che resta della Francia libera. La nuova casta crudele che prende forma sotto l’etichetta di europea o di liberal-libertaria non teme gli ostacoli.
Guy Debord: «Possiamo concludere che sia in atto un cambio imminente e ineluttabile nella casta cooptata che gestisce la dominazione, e notoriamente dirige la protezione della dominazione stessa. Questa novità ovviamente apparirà improvvisamente, come un fulmine. Questo cambio, che si sta completando in tempi straordinari, opera con discrezione, e benché coinvolga persone appartenenti alla stessa sfera di potere, non rinuncia alla cospirazione. Selezionerà coloro che prenderanno parte a questa fondamentale esigenza: mostrare agli altri di quali ostacoli si sono liberati, e di ciò di cui sono capaci».
Gli ostacoli di cui occorre liberarsi sono chiaramente le elezioni.
I Cinque scenari per il 2025 della Commissione Europea. Ma il sesto, che manca, è quello più probabile...
Non sanno più cosa inventarsi. L'UE è in panne, ma non possono e non vogliono dirci il perché. Andare avanti però si deve, che ne va anche della loro poltrona. Ma come non si sa. E' così venuto fuori, quasi come un esercizio svolto giusto per ingannare il tempo, un curioso Libro bianco sul futurodell'Europa redatto dalla Commissione come contributo ad un non meglio precisato «nuovo capitolo del progetto europeo».
Invitiamo tutti a leggerlo: lo sforzo richiesto è davvero modesto, mentre chi ancora si intestardisce a descrivere una UE che si rafforzerebbe proprio grazie alle sue crisi avrà forse qualche motivo per riflettere.
Per quelli invece che vanno di fretta, od hanno già le idee piuttosto chiare, possono bastare le noterelle che seguono.
Il Libro bianco è scritto in occasione del Sessantesimo dei Trattati di Roma, dunque la retorica la fa da padrona, con il mito di Ventotene contrapposto al dramma di Verdun, con la descrizione di un'Europa in cui regnerebbero pace ed uguaglianza come mai nella storia, come mai in altri luoghi.
Ad un tratto questa descrizione dell'Eden europeo si interrompe, si accenna a qualche nube all'orizzonte (le difficoltà economiche, le migrazioni, l'instabilità ai confini) e si da notizia, quasi fosse un trascurabile dettaglio, che «l'anno scorso uno dei nostri Stati membri ha votato l'uscita dall'Unione». «Uno», senza neppure nominarlo, come si faceva in una disgraziata tradizione comunista con i dissidenti. Interessante.
Storie di «donkey workers», i lavoratori illegali palestinesi nei cantieri israeliani. L’espansione delle colonie attira manovalanza disperata dai Territori Occupati
Hebron, 11 marzo 2017, Nena News – Un gruppo di uomini osserva un punto lontano. Hanno tra i 17 e i 25 anni, indossano abiti da lavoro, parlano poco. Alle loro spalle un pick up con il motore al minimo, nell’aria regna il silenzio. Guardano il muro israeliano con i suoi 700 chilometri di cemento e recinzioni, la “Linea verde” tra Israele e Cisgiordania. Aspettano il momento giusto: qui, solo una recinzione impedisce ai giovani di passare dall’altra parte.
Oltre la rete una superstrada e poi il paesaggio desertico si trasforma in una scena collinare verdeggiante e rigogliosa. Da lì inizia Israele. Il gruppo inizia a correre velocemente verso la recinzione. Alcuni scavalcano da soli, altri tirano il bagaglio e poi passano oltre aiutati dai compagni. Cadono dall’altra parte e si lanciano a testa bassa nell’autostrada fino al guard rail per poi sparire tra gli alberi di un boschetto. Pochi istanti e di loro non c’è più traccia, sono passati. Nella scena torna il silenzio.
In pochi mesi, il contenuto dei media nazionali e internazionali è profondamente cambiato in Occidente. Stiamo assistendo alla nascita di un Patto di cui non conosciamo i veri iniziatori né gli obiettivi reali, ma di cui da subito osserviamo le conseguenze dirette contro la democrazia.
L'Occidente sta vivendo una crisi sistemica senza precedenti: forze potenti guidano progressivamente tutti i media in una sola direzione. Allo stesso tempo, i contenuti dei media si trasformano: sino appena all’anno scorso, erano logici e tendevano all’obiettività. Si procuravano un reciproco contradditorio dentro una sana competizione. Ora invece agiscono per bande, fondano la loro coerenza sulle emozioni e diventano feroci di fronte agli individui che denunciano.
L’idea di un Patto dei media è un’estensione dell’esperienza dell’International Consortium for Investigative Journalism (ICIJ) ("Consorzio Internazionale per il giornalismo investigativo"), che non aggrega dei media, bensì unicamente singoli giornalisti a titolo individuale. Si è reso famoso nel pubblicare informazioni trafugate dalla contabilità di due studi legali nelle Isole Vergini Britanniche, PricewaterhouseCoopers (PwC), HSBC Bank, e lo studio panamense Mossack Fonseca. Queste rivelazioni sono state utilizzate principalmente per screditare dirigenti cinesi e russi, ma anche a volte per mettere in luce veri delitti commessi dagli occidentali. Soprattutto, con il pretesto lodevole della lotta contro la corruzione, la violazione della riservatezza degli avvocati e delle banche ha inflitto un danno molto pesante a migliaia di loro clienti onesti senza alcuna reazione dell’opinione pubblica.
La Rivoluzione Cubana costituisce una fondamentale pietra miliare nella storia dell'umanità che sfida la legittimazione del capitalismo globale. In tutte le maggiori regioni del mondo la Rivoluzione Cubana è stata una fonte di ispirazione nell'inarrestabile lotta contro la dominazione neocoloniale e l'imperialismo USA.
Il mondo è giunto ad un critico crocevia. In questo frangente della nostra storia, molti "reali" movimenti progressisti verso il socialismo sono stati distrutti e sconfitti attraverso le guerre guidate da USA e NATO, gli interventi militari, le campagne di destabilizzazione, i cambi di regime, i colpi di stato e i golpe "morbidi".
Altri movimenti progressisti, come le sinistre in Europa occidentale e negli USA, sono stati largamente cooptati, spesso finanziati dalle fondazioni delle multinazionali. Il progetto socialista a Cuba ha tuttavia ancora la meglio nonostante il blocco economico degli USA, le operazioni di intelligence e la politica sporca della CIA.
Mentre l'eredità di Fidel Castro continua a vivere, cerchiamo di non farci illusioni perché il fine di Washington non è solo quello di distruggere la Rivoluzione Cubana, ma quello di cancellare la storia del socialismo.
I poveri in Egitto si sono svegliati con una brutta sorpresa: non potranno ottenere la razione di pane (cinque pani a persona) consentita loro dalle tessere annonarie di razionamento.
Della crisi iniziata martedì 7 marzo si è iniziato a parlare il giorno prima quando si cominciò a rumoreggiare sul fatto che la razione per persona potrebbe ridursi da 5 a 3 pani. Il Ministero dell’Approvvigionamento e del Commercio Interno comunque lo ha smentito, dopo essersi reso conto dell’impopolarità di tale misura.
Il ministero comunque ha ridotto la farina che ottengono le panetterie che distribuiscono il pane ai cittadini e che dunque producono ormai solo 500 pani al giorno invece dei 3.000 pani di prima. In seguito a questo provvedimenti, i proprietari delle panetterie in alcune province hanno smesso di distribuire le quote di pane che alle quali danno diritto le tessere annonarie, il che ha fatto scendere la gente nelle strade e nelle piazze di varie città per protestare.
«Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano» Franz Kafka
Checchè se ne dica per ragioni anche anagrafiche e per l'invitabile flusso di un tempo che tutto cancella e rimuove, sono ormai pochi i giornalisti, gli studiosi, i ricercatori e gli storici che si occupano di analizzare e di interpretare la stagione più travagliata e tragica della nostra Repubblica costellata da stragi mirate e indiscriminate, dal linguaggio della violenza e del piombo, dai tentativi più o meno seri di golpe e da veri e presunti "misteri". Pochi sono gli addetti ai lavori realmente competenti e preparati che, ognuno sulla base della propria specializzazione e professionalità, ancora oggi si arrovellano cuore e cervello per conferire un senso a una storia che troppo spesso è stata convenientemente effigiata con le stimmate del caos e della casualità. Non si può che convenire sul fatto che, nel novero di costoro, non si può escludere anche una bravissima scrittrice e giornalista investigativa come Stefania Limiti, una professionista seria e preparata, abituata non a imporre superficialmente strampalate o convenienti teorie "complottiste" ma a raccogliere e a vagliare attentamente gli elementi documentali e testimoniali a sua disposizione per poi interpretarli in maniera unitaria e coesa. Dopotutto un esercizio difficile e scomodo che comporta anche il rischio di incorrere in errori o inconsapevoli omissioni, rischio tanto più probabile quando ci si confronta con una realtà comunque magmatica e delicata come i cosiddetti "misteri" che hanno marchiato la storia della nostra fragile e travagliata Repubblica.
I lunedì Magda e Amilcar Galindo portano la loro figlia Eva a un corso di autodifesa. Eva ha 12 anni ma il suo sorriso fiducioso e le sue treccine ad arco la fanno sembrare più giovane. Diagnosticata di autismo e di sindrome da deficit di attenzione e iperattività, o ADHD, Eva non apprende e non si comporta come una dodicenne tipica. Lotta per cambiare e ha bisogno di aiuto per leggere e in situazioni sociali. I compagni di classe di Eva spesso non sono gentili con lei e Magda è preoccupata per i sentimenti e la sicurezza di sua figlia. Così una volta alla settimana, dopo averla portata in auto dalla scuola media a Modesto, California, al suo tutore nella vicina Riverbank, i Galindo si affrettano alla palestra dove fanno il tifo per Eva mentre lei combatte con un sacco pesante e tira pugni in aria con le sue braccia magre.
I Galindo vorrebbero aver potuto proteggere la loro figlia da qualsiasi cosa abbia causato i suoi problemi, iniziati nell’infanzia, quando urlava incessantemente. Crescendo, è stata lenta nel parlare e nel fare amicizie. Nove anni fa, quando il suo pediatra le ha diagnosticato l’autismo, questi ha detto loro che nessuno sapeva davvero perché i bambini sviluppavano quei problemi. E per certi versi ciò è tuttora vero; sia le cause di queste situazioni di sviluppo neurologico sia il loro aumento tra i bambini statunitensi restano misteriose.
Non sono cattolico ma trovo la sentenza della Corte d’Appello di Trento, con tutte le conseguenze che implica, accolta con giubilo da molte parti, semplicemente aberrante. Saltiamo qui tutti i sottili distinguo giuridici e veniamo alla sostanza.
1. E’ fuori discussione che ognuno ha diritto ad agire la propria sessualità come meglio crede o istinto gli detta (pedofilia esclusa). Ma questa libertà vale per sé e solo per sé non quando c’è in gioco un terzo soggetto, in questo caso il bambino. In linea di principio o, per meglio dire, per legge di natura, un bambino ha diritto di avere, almeno sulla linea di partenza, un padre e una madre. Quindi non è affatto vero che questa legge, soprattutto quando non ci sono ancora bimbi nati da una coppia omosessuale, maschile o femminile, ma c’è solo la possibilità che questo possa avvenire grazie alle varie moderne tecnologie, tutela il bambino, gioca invece, e irresponsabilmente, sulla sua pelle, su un suo diritto fondamentale.
2. Questa legge sancisce la completa mercificazione del corpo della donna.
Mentre il mondo continua a decifrare o digerire la nuova presidenza Trump, dipende dai punti di vista, importanti cambiamenti avvengono nel grande triangolo strategico compreso tra Russia, Iran e Cina. Il grande gioco che si sta evolvendo all'ombra del caos negli Stati Uniti, vede Iran, Russia e Cina coordinarsi su una serie di questioni più che rilevanti per il futuro del continente Eurasiatico. Con una popolazione di più di cinque miliardi di persone, circa due terzi della popolazione terrestre, il futuro dell’umanità passa attraverso questa immensa area. In un cambiamento epocale, da un ordine mondiale unipolare basato su Europa e Stati Uniti, ad uno multipolare con protagoniste Cina, Russia ed Iran, quest’ultime hanno scelto di ritagliarsi un ruolo di primo piano nello sviluppo del continente. Le impegnative sfide future del continente fanno parte dell'eredità lasciata dal frame work internazionale basato sull’ordine mondiale euro-americano creato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Torniamo indietro con la telecamera e facciamo una ricognizione di cosa sta succedendo a Washington proprio ora. La gente che già possiede una porzione assolutamente oscena della ricchezza del pianeta, e la cui parte cresce ogni volta di più ogni anno che passa – nell'ultimo conteggio, 8 uomini possedevano altrettanta ricchezza che la metà del mondo – è determinata ad averne ancor più. Le figure chiave che popolano il gabinetto di Trump non solo sono dei mega-ricchi, sono individui che hanno fatto il loro denaro ben sapendo che danneggiavano le persone più vulnerabili di questo pianeta e il pianeta stesso. Questo sembra essere una specie di requisito per il posto di lavoro.
Abbiamo il banchiere-spazzatura Steve Mnuchin, scelta di Trump per il Segretariato del Tesoro, la cui “macchina degli sfratti ipotecari” senza legge ha strappato decine di migliaia di persone dalle loro case.
E dalle ipoteche-spazzatura al cibo-spazzatura, troviamo qui il designato da Trump come Segretario al Lavoro, Andrew Puzder. Come direttore esecutivo del suo impero del fast-food, non gli bastava pagare ai suoi lavoratori salari che non erano sufficienti a vivere. Varie cause giudiziarie accusano la sua società di rubare sui salari dei lavoratori non pagando loro lavoro e ore straordinarie.
Si sente spesso parlare della "proletarizzazione del ceto medio" come fenomeno sociale dell'attuale epoca economica. Recentemente, sull'Espresso, discorrendodei recenti tumulti romani di tassisti e ambulanti, l'editorialista Gilioli aveva modo di notare come "con un po' di lucidità e lungimiranza oggi potremmo mettere da parte l'antipatia per capire come la campana ora suona per loro ma domani o dopo suonerà per tutti noi - anzi per molti ha già suonato.[…] i conducenti di auto bianche sono obsoleti, è evidente. Oggi c'è Uber, c'è Enjoy, c'è Car2go, ci sono pure ZigZag e Scooterino, e tutte o quasi funzionano meglio, a minor prezzo. Tra un po' ci sarà pure l'auto che si guida da sola e buonanotte, il taxista finirà come il casellante, il linotipista, lo spazzacamini. […] Poi però accadrà che altre tecnologie - altre app, altri sensori, altri robot, altri outsourcing, altre intelligenze artificiali - renderanno altrettanto obsoleto quello che facciamo noi, cioè il nostro modo per portare a casa un reddito. Ci saranno soluzioni più soddisfacenti per i consumatori di quanto siamo noi, a un costo minore. Nessuno, fuori, ci rimpiangerà."
Viene spontanea una riflessione: il progresso tecnologico non ha un effetto neutro: dipende dalle mani e dai cervelli che lo possiedono.
La gendarmeria argentina caccia con violenza una comunità indigena che occupava una ferrovia. I conflitti per la proprietà dei territori nella Patagonia argentina tornano a scrivere un’altra pagina sanguinosa nella storia. Questa settimana (la segonda di gennaio), forze della gendarmeria sono entrate due volte in una comunità mapuche nella provincia di Chubut (a 1.700 chilometri da Buenos Aires) e represso i suoi appartenenti con pestaggi e sparatorie, secondo le testimonianze dei nativi. La Provincia afferma invece che sono stati questi a sparare alla gendarmeria. Il risultato è di nove nativi feriti, dieci arrestati e cinque poliziotti infortunati.
La controversia nasce dall’uso che fa la Provincia del noto treno La Trochita, oggi destinato al solo sfruttamento turistico, la cui linea attraversa terreni che da anni si disputano nei tribunali la comunità e l’uomo d’affari italiano Luciano Benetton, che possiede più di 800.000 ettari in Patagonia. I primi segnali di allarme sono arrivati lo scorso fine settimana, quando la comunità Resistenza Cushamen informò attraverso i social network dell’attività incessante di forze e mezzi di polizia che si muovevano nella zona situata tra la strada nazionale 40 e la provinciale 258, una strada di collegamento tra i villaggi di Esquel e Maitén dove passa anche la linea ferroviaria secondaria del treno La Trochita.
Il Consiglio Mondiale della Pace (WPC) esprime il suo rifiuto più veemente e insorge contro l'approvazione di una legge al Parlamento israeliana che illegittimamente "regola" il furto di terreno privato palestinese nella Cisgiordania occupata. Il WPC ha espresso la sua ferma solidarietà al popolo palestinese nella sua lotta per la liberazione e, in questa occasione, ribadisce il rifiuto dell'occupazione del loro territorio e chiede il rafforzamento dell'opposizione internazionale a questo regime.
Ci uniamo ai movimenti per la pace palestinesi e israeliani nella loro decisa opposizione alla pratica virulenta di destra dei colonialisti che tentano di nascondere i loro crimini di guerra, come descritto nel diritto umanitario internazionale, con l'obiettivo di dargli un aspetto di legittimità. L'approvazione di una legge per il furto di terra palestinese per assicurare ed espandere gli insediamenti mira a garantire una futura annessione illegale della Palestina da parte di Israele e uccidere ogni possibilità di determinare lo Stato indipendente e sovrano di Palestina, come riconosciuto da più di 140 nazioni.
E' morto qualche giorno fa Dan Olmsted, un giornalista e ricercatore che da molti anni combatte in prima linea per la sicurezza sui vaccini.
Olmsted era il direttore del sito americano Age of Autism, uno dei siti più conosciuti ed accreditati nella denuncia contro i rischi da vaccino. Olmsted può essere considerato l' "erede spirituale" di Andrew Wakefield. Ha dato la notizia della sua morte il suo sito stesso, senza citare per ora le cause del decesso. Non possiamo quindi nemmeno iniziare a speculare se la sua morte sia stata naturale o meno. C'è però un fatto strano da rimarcare. Proprio in questi giorni Age of Autism stava dando una notevole visibilità ad un fatto particolarmente interessante: la soppressione di una nuova ricerca scientifica che stabiliva una chiara correlazione fra vaccini e autismo. Questa ricerca, intitolata "Vaccination and Health Outcomes: A Survey of 6- to 12-year-old Vaccinated and Unvaccinated Children based on Mothers’ Reports" era stata presentata alla rivista scientifica Frontiers Journal il 17 settembre 2016.
Il settimanale americano Executive Intelligence Review pubblica oggi un’anteprima di un dossier dal titolo “Le rivoluzioni colorate di Obama e Soros – Nazisti in Ucraina nel 2014 – Negli Stati Uniti nel 2017?” che verrà pubblicato nell’edizione di questa settimana (Vol. 44, No. 8, Feb. 24, 2017).
Il documento di diciassette pagine viene pubblicato nel terzo anniversario del golpe in Ucraina, avvenuto il 22 febbraio 2014, con lo scopo di dire la verità sulle rivolte di piazza Maidan (foto) dal novembre 2013 al febbraio 2014: si trattò di un programma di rovesciamento premeditato, in cui erano coinvolti i neonazisti ucraini che successivamente trovarono incarichi nel governo di Kiev; tale golpe godette del sostegno attivo dei servizi d’intelligence anglo-americani e dell’Amministrazione di Barack Obama.
Questo anniversario del golpe pro-nazista in Ucraina cade nel momento in cui le stesse reti finanziate da George Soros, controllate da Obama e dalle strutture dell’Impero Britannico prendono di mira il nuovo Presidente americano Trump, il quale, al pari del deposto Presidente ucraino Janukovyč legittimamente eletto, ha espresso l’intenzione di migliorare i rapporti con la Russia.
Il DDL “Gambaro”, presentato in Senato il 7 febbraio 2017 e firmato trasversalmente da senatori di quasi tutte le forze politiche, rischia di minare seriamente il principio libertario alla base di Internet nel nostro Paese, trascinandoci ancora più a fondo nelle classifiche sulla libertà di espressione. Le “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica“ rappresentano la volontà di parte del Senato di “cercare di impedire abusi, garantire il pluralismo e, soprattutto, tutelare i cittadini a cui i media si indirizzano“, pena multe salatissime fino a 10.000€.
Al che, pensandoci bene, la domanda madre è sempre la stessa: chi stabilisce il grado di tollerabilità della manipolazione di una notizia o di una fonte di informazione?
Bisogna ringraziare la senatrice Adele Gambaro (di ALA-SCCLP) e i 27 co-firmatari del disegno di legge, presentato in conferenza stampa al Senato il 15 febbraio (non ancora assegnato a nessuna commissione), per combattere le “fake news” – meglio, “prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”. Il testo, pur se in bozza (o forse proprio per quello), è infatti il miglior dizionario attualmente disponibile per comprendere come un certo establishment politico (e giornalistico) concepisca Internet e la sua regolamentazione: come lo fraintenda, demonizzi, e cerchi di irregimentare così che diventi un innocuo strumento di trasmissione del consenso, invece che un libero canale di espressione del dissenso. Una vera e propria summa ideologica, dunque, che va ben oltre la sola questione delle bufale online che tanta (immeritata) attenzione ha suscitato da quando il mondo liberal statunitense ha diffuso la “fake news” per cui sarebbe stata la disinformazione online a far vincere Donald Trump. Nella proposta di legge, sostenuta da rappresentanti di quasi tutto l’arco parlamentare, si sommano infatti questioni arcinote a chi si occupa di libertà di espressione su Internet nel nostro Paese: la volontà di introdurre un severissimo obbligo di rettifica per i blog, come almeno dal 2009 a questa parte; una parodia del diritto all’oblio, confuso – al solito – con la disciplina della diffamazione; il contrasto esplicito dell’anonimato, altro cavallo di battaglia dei giustizieri della “ggente” online, Gabriella Carlucci ieri ed Enrico Mentana oggi; e, naturalmente, la legge invocata a gran voce, da Giovanni Pitruzzella al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, passando per l'indefessa Laura Boldrini, presidente della Camera, a difesa dei cittadini contro la propaganda, le bugie e l’odio in rete.
Dai documenti il ruolo di una strana società aperta a Roma che aveva nel board Clay Shaw, implicato nell'inchiesa del giudice Garrison sull'omicidio di Dallas.
Grazie ad un importante ritrovamento di documenti, parte oggi un’inchiesta in più puntate che permette di guardare tra gli aspetti più occulti della Storia italiana ed internazionale.
In un breve filmato del 1959, è raccontata la cronaca della concessione alla S.p.A. Centro Mondiale Commerciale, ad un anno dalla sua costituzione, della sua sede all’Eur, in una notevolissima cerimonia cui intervengono i maggiori notabili democristiani dell’epoca.
Trattasi dell’identico Centro Mondiale Commerciale per il quale lavorava Clay Shaw, un imprenditore statunitense che, nel 1967, grazie ai riscontri raccolti, diventa l’indiziato principe della più fondata inchiesta giudiziaria svolta sulla morte di John Fitzgerald Kennedy: quella compiuta da Jim Garrison, l’allora Procuratore distrettuale di New Orleans. Garrison, infatti, non persuaso dalla versione governativa, fornita dalla Commissione Warren, additante come colpevole un folle solitario, aveva, come consentitogli dalla legge, riaperto il caso.
Sei banchieri centrali e un regolatore finanziario trascinati in tribunale
Intoccabile. Inviolabile. Immunità. Impunità. Questo è il genere di parole ed espressioni che sono spesso associate ai banchieri centrali di alto livello, i quali sono, per legge, in grado di operare praticamente al di sopra della legge delle giurisdizioni in cui operano.
Raramente sono a loro associate parole o espressioni come “imputato”, “accusato” o “sotto inchiesta”. Ma in Spagna, questa settimana, un tribunale ha prepotentemente rotto la tradizione.
All’interno della pluriennale indagine sul condannato IPO della banca-mostro spagnola Bankia – nata dai cadaveri purulenti di sette casse di risparmio già defunte – la corte nazionale di Spagna ha chiamato a testimoniare sei attuali ed ex amministratori della Banca di Spagna, compreso il suo ex governatore, Miguel Ángel Fernández Ordóñez, e il suo ex vice governatore (e attuale capo dell’Istituto per la stabilità finanziaria della Banca dei regolamenti internazionali), Fernando Restoy. È convocato per un interrogatorio anche Julio Segura, l’ex presidente della commissione regolatrice dei mercati finanziari della Spagna, la CNMV (l’equivalente spagnolo della SEC negli Stati Uniti).
I sei banchieri centrali ed il commissario finanziario sono accusati di aver autorizzato il lancio pubblico di Bankia nel 2011, nonostante i ripetuti avvertimenti della squadra di ispettori della Banca di Spagna sul fatto che il gruppo bancario non potesse “sopravvivere”.