18 marzo 2017
Il nuovo Ordine Mediatico Mondiale
In pochi mesi, il contenuto dei media nazionali e internazionali è profondamente cambiato in Occidente. Stiamo assistendo alla nascita di un Patto di cui non conosciamo i veri iniziatori né gli obiettivi reali, ma di cui da subito osserviamo le conseguenze dirette contro la democrazia.
L'Occidente sta vivendo una crisi sistemica senza precedenti: forze potenti guidano progressivamente tutti i media in una sola direzione. Allo stesso tempo, i contenuti dei media si trasformano: sino appena all’anno scorso, erano logici e tendevano all’obiettività. Si procuravano un reciproco contradditorio dentro una sana competizione. Ora invece agiscono per bande, fondano la loro coerenza sulle emozioni e diventano feroci di fronte agli individui che denunciano.
L’idea di un Patto dei media è un’estensione dell’esperienza dell’International Consortium for Investigative Journalism (ICIJ) ("Consorzio Internazionale per il giornalismo investigativo"), che non aggrega dei media, bensì unicamente singoli giornalisti a titolo individuale. Si è reso famoso nel pubblicare informazioni trafugate dalla contabilità di due studi legali nelle Isole Vergini Britanniche, PricewaterhouseCoopers (PwC), HSBC Bank, e lo studio panamense Mossack Fonseca. Queste rivelazioni sono state utilizzate principalmente per screditare dirigenti cinesi e russi, ma anche a volte per mettere in luce veri delitti commessi dagli occidentali. Soprattutto, con il pretesto lodevole della lotta contro la corruzione, la violazione della riservatezza degli avvocati e delle banche ha inflitto un danno molto pesante a migliaia di loro clienti onesti senza alcuna reazione dell’opinione pubblica.
17 marzo 2017
Cuba: Washington sta preparando un "golpe morbido"?
La Rivoluzione Cubana costituisce una fondamentale pietra miliare nella storia dell'umanità che sfida la legittimazione del capitalismo globale. In tutte le maggiori regioni del mondo la Rivoluzione Cubana è stata una fonte di ispirazione nell'inarrestabile lotta contro la dominazione neocoloniale e l'imperialismo USA.
Il mondo è giunto ad un critico crocevia. In questo frangente della nostra storia, molti "reali" movimenti progressisti verso il socialismo sono stati distrutti e sconfitti attraverso le guerre guidate da USA e NATO, gli interventi militari, le campagne di destabilizzazione, i cambi di regime, i colpi di stato e i golpe "morbidi".
Altri movimenti progressisti, come le sinistre in Europa occidentale e negli USA, sono stati largamente cooptati, spesso finanziati dalle fondazioni delle multinazionali. Il progetto socialista a Cuba ha tuttavia ancora la meglio nonostante il blocco economico degli USA, le operazioni di intelligence e la politica sporca della CIA.
Mentre l'eredità di Fidel Castro continua a vivere, cerchiamo di non farci illusioni perché il fine di Washington non è solo quello di distruggere la Rivoluzione Cubana, ma quello di cancellare la storia del socialismo.
Il mondo è giunto ad un critico crocevia. In questo frangente della nostra storia, molti "reali" movimenti progressisti verso il socialismo sono stati distrutti e sconfitti attraverso le guerre guidate da USA e NATO, gli interventi militari, le campagne di destabilizzazione, i cambi di regime, i colpi di stato e i golpe "morbidi".
Altri movimenti progressisti, come le sinistre in Europa occidentale e negli USA, sono stati largamente cooptati, spesso finanziati dalle fondazioni delle multinazionali. Il progetto socialista a Cuba ha tuttavia ancora la meglio nonostante il blocco economico degli USA, le operazioni di intelligence e la politica sporca della CIA.
Mentre l'eredità di Fidel Castro continua a vivere, cerchiamo di non farci illusioni perché il fine di Washington non è solo quello di distruggere la Rivoluzione Cubana, ma quello di cancellare la storia del socialismo.
16 marzo 2017
La fame condurrà ad una seconda rivolta del pane in Egitto?
I poveri in Egitto si sono svegliati con una brutta sorpresa: non potranno ottenere la razione di pane (cinque pani a persona) consentita loro dalle tessere annonarie di razionamento.
Della crisi iniziata martedì 7 marzo si è iniziato a parlare il giorno prima quando si cominciò a rumoreggiare sul fatto che la razione per persona potrebbe ridursi da 5 a 3 pani. Il Ministero dell’Approvvigionamento e del Commercio Interno comunque lo ha smentito, dopo essersi reso conto dell’impopolarità di tale misura.
Il ministero comunque ha ridotto la farina che ottengono le panetterie che distribuiscono il pane ai cittadini e che dunque producono ormai solo 500 pani al giorno invece dei 3.000 pani di prima. In seguito a questo provvedimenti, i proprietari delle panetterie in alcune province hanno smesso di distribuire le quote di pane che alle quali danno diritto le tessere annonarie, il che ha fatto scendere la gente nelle strade e nelle piazze di varie città per protestare.
9 marzo 2017
Una solidarietà dovuta...
«Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano» Franz Kafka
Checchè se ne dica per ragioni anche anagrafiche e per l'invitabile flusso di un tempo che tutto cancella e rimuove, sono ormai pochi i giornalisti, gli studiosi, i ricercatori e gli storici che si occupano di analizzare e di interpretare la stagione più travagliata e tragica della nostra Repubblica costellata da stragi mirate e indiscriminate, dal linguaggio della violenza e del piombo, dai tentativi più o meno seri di golpe e da veri e presunti "misteri". Pochi sono gli addetti ai lavori realmente competenti e preparati che, ognuno sulla base della propria specializzazione e professionalità, ancora oggi si arrovellano cuore e cervello per conferire un senso a una storia che troppo spesso è stata convenientemente effigiata con le stimmate del caos e della casualità.
Non si può che convenire sul fatto che, nel novero di costoro, non si può escludere anche una bravissima scrittrice e giornalista investigativa come Stefania Limiti, una professionista seria e preparata, abituata non a imporre superficialmente strampalate o convenienti teorie "complottiste" ma a raccogliere e a vagliare attentamente gli elementi documentali e testimoniali a sua disposizione per poi interpretarli in maniera unitaria e coesa. Dopotutto un esercizio difficile e scomodo che comporta anche il rischio di incorrere in errori o inconsapevoli omissioni, rischio tanto più probabile quando ci si confronta con una realtà comunque magmatica e delicata come i cosiddetti "misteri" che hanno marchiato la storia della nostra fragile e travagliata Repubblica.
Non si può che convenire sul fatto che, nel novero di costoro, non si può escludere anche una bravissima scrittrice e giornalista investigativa come Stefania Limiti, una professionista seria e preparata, abituata non a imporre superficialmente strampalate o convenienti teorie "complottiste" ma a raccogliere e a vagliare attentamente gli elementi documentali e testimoniali a sua disposizione per poi interpretarli in maniera unitaria e coesa. Dopotutto un esercizio difficile e scomodo che comporta anche il rischio di incorrere in errori o inconsapevoli omissioni, rischio tanto più probabile quando ci si confronta con una realtà comunque magmatica e delicata come i cosiddetti "misteri" che hanno marchiato la storia della nostra fragile e travagliata Repubblica.
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7 marzo 2017
Frutta al veleno
I lunedì Magda e Amilcar Galindo portano la loro figlia Eva a un corso di autodifesa. Eva ha 12 anni ma il suo sorriso fiducioso e le sue treccine ad arco la fanno sembrare più giovane. Diagnosticata di autismo e di sindrome da deficit di attenzione e iperattività, o ADHD, Eva non apprende e non si comporta come una dodicenne tipica. Lotta per cambiare e ha bisogno di aiuto per leggere e in situazioni sociali. I compagni di classe di Eva spesso non sono gentili con lei e Magda è preoccupata per i sentimenti e la sicurezza di sua figlia. Così una volta alla settimana, dopo averla portata in auto dalla scuola media a Modesto, California, al suo tutore nella vicina Riverbank, i Galindo si affrettano alla palestra dove fanno il tifo per Eva mentre lei combatte con un sacco pesante e tira pugni in aria con le sue braccia magre.
I Galindo vorrebbero aver potuto proteggere la loro figlia da qualsiasi cosa abbia causato i suoi problemi, iniziati nell’infanzia, quando urlava incessantemente. Crescendo, è stata lenta nel parlare e nel fare amicizie. Nove anni fa, quando il suo pediatra le ha diagnosticato l’autismo, questi ha detto loro che nessuno sapeva davvero perché i bambini sviluppavano quei problemi. E per certi versi ciò è tuttora vero; sia le cause di queste situazioni di sviluppo neurologico sia il loro aumento tra i bambini statunitensi restano misteriose.
5 marzo 2017
Ma la madre per conto terzi viola il diritto della Natura
Non sono cattolico ma trovo la sentenza della Corte d’Appello di Trento, con tutte le conseguenze che implica, accolta con giubilo da molte parti, semplicemente aberrante. Saltiamo qui tutti i sottili distinguo giuridici e veniamo alla sostanza.
1. E’ fuori discussione che ognuno ha diritto ad agire la propria sessualità come meglio crede o istinto gli detta (pedofilia esclusa). Ma questa libertà vale per sé e solo per sé non quando c’è in gioco un terzo soggetto, in questo caso il bambino. In linea di principio o, per meglio dire, per legge di natura, un bambino ha diritto di avere, almeno sulla linea di partenza, un padre e una madre. Quindi non è affatto vero che questa legge, soprattutto quando non ci sono ancora bimbi nati da una coppia omosessuale, maschile o femminile, ma c’è solo la possibilità che questo possa avvenire grazie alle varie moderne tecnologie, tutela il bambino, gioca invece, e irresponsabilmente, sulla sua pelle, su un suo diritto fondamentale.
2. Questa legge sancisce la completa mercificazione del corpo della donna.
4 marzo 2017
Il Triangolo Strategico che Cambierà il Mondo
Mentre il mondo continua a decifrare o digerire la nuova presidenza Trump, dipende dai punti di vista, importanti cambiamenti avvengono nel grande triangolo strategico compreso tra Russia, Iran e Cina.
Il grande gioco che si sta evolvendo all'ombra del caos negli Stati Uniti, vede Iran, Russia e Cina coordinarsi su una serie di questioni più che rilevanti per il futuro del continente Eurasiatico. Con una popolazione di più di cinque miliardi di persone, circa due terzi della popolazione terrestre, il futuro dell’umanità passa attraverso questa immensa area. In un cambiamento epocale, da un ordine mondiale unipolare basato su Europa e Stati Uniti, ad uno multipolare con protagoniste Cina, Russia ed Iran, quest’ultime hanno scelto di ritagliarsi un ruolo di primo piano nello sviluppo del continente. Le impegnative sfide future del continente fanno parte dell'eredità lasciata dal frame work internazionale basato sull’ordine mondiale euro-americano creato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Il grande gioco che si sta evolvendo all'ombra del caos negli Stati Uniti, vede Iran, Russia e Cina coordinarsi su una serie di questioni più che rilevanti per il futuro del continente Eurasiatico. Con una popolazione di più di cinque miliardi di persone, circa due terzi della popolazione terrestre, il futuro dell’umanità passa attraverso questa immensa area. In un cambiamento epocale, da un ordine mondiale unipolare basato su Europa e Stati Uniti, ad uno multipolare con protagoniste Cina, Russia ed Iran, quest’ultime hanno scelto di ritagliarsi un ruolo di primo piano nello sviluppo del continente. Le impegnative sfide future del continente fanno parte dell'eredità lasciata dal frame work internazionale basato sull’ordine mondiale euro-americano creato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
3 marzo 2017
Il gabinetto degli amichetti di Trump può sembrare forte, ma ha paura
Torniamo indietro con la telecamera e facciamo una ricognizione di cosa sta succedendo a Washington proprio ora. La gente che già possiede una porzione assolutamente oscena della ricchezza del pianeta, e la cui parte cresce ogni volta di più ogni anno che passa – nell'ultimo conteggio, 8 uomini possedevano altrettanta ricchezza che la metà del mondo – è determinata ad averne ancor più.
Le figure chiave che popolano il gabinetto di Trump non solo sono dei mega-ricchi, sono individui che hanno fatto il loro denaro ben sapendo che danneggiavano le persone più vulnerabili di questo pianeta e il pianeta stesso. Questo sembra essere una specie di requisito per il posto di lavoro.
Le figure chiave che popolano il gabinetto di Trump non solo sono dei mega-ricchi, sono individui che hanno fatto il loro denaro ben sapendo che danneggiavano le persone più vulnerabili di questo pianeta e il pianeta stesso. Questo sembra essere una specie di requisito per il posto di lavoro.
Abbiamo il banchiere-spazzatura Steve Mnuchin, scelta di Trump per il Segretariato del Tesoro, la cui “macchina degli sfratti ipotecari” senza legge ha strappato decine di migliaia di persone dalle loro case.
E dalle ipoteche-spazzatura al cibo-spazzatura, troviamo qui il designato da Trump come Segretario al Lavoro, Andrew Puzder. Come direttore esecutivo del suo impero del fast-food, non gli bastava pagare ai suoi lavoratori salari che non erano sufficienti a vivere. Varie cause giudiziarie accusano la sua società di rubare sui salari dei lavoratori non pagando loro lavoro e ore straordinarie.
Non è la tecnologia che opprime ma il profitto capitalista
Si sente spesso parlare della "proletarizzazione del ceto medio" come fenomeno sociale dell'attuale epoca economica. Recentemente, sull'Espresso, discorrendo dei recenti tumulti romani di tassisti e ambulanti, l'editorialista Gilioli aveva modo di notare come "con un po' di lucidità e lungimiranza oggi potremmo mettere da parte l'antipatia per capire come la campana ora suona per loro ma domani o dopo suonerà per tutti noi - anzi per molti ha già suonato.[…] i conducenti di auto bianche sono obsoleti, è evidente. Oggi c'è Uber, c'è Enjoy, c'è Car2go, ci sono pure ZigZag e Scooterino, e tutte o quasi funzionano meglio, a minor prezzo. Tra un po' ci sarà pure l'auto che si guida da sola e buonanotte, il taxista finirà come il casellante, il linotipista, lo spazzacamini. […] Poi però accadrà che altre tecnologie - altre app, altri sensori, altri robot, altri outsourcing, altre intelligenze artificiali - renderanno altrettanto obsoleto quello che facciamo noi, cioè il nostro modo per portare a casa un reddito. Ci saranno soluzioni più soddisfacenti per i consumatori di quanto siamo noi, a un costo minore. Nessuno, fuori, ci rimpiangerà."
Viene spontanea una riflessione: il progresso tecnologico non ha un effetto neutro: dipende dalle mani e dai cervelli che lo possiedono.
Viene spontanea una riflessione: il progresso tecnologico non ha un effetto neutro: dipende dalle mani e dai cervelli che lo possiedono.
1 marzo 2017
Lo storico conflitto tra Benetton e i Mapuche in Patagonia si aggrava con 14 feriti
La gendarmeria argentina caccia con violenza una comunità indigena che occupava una ferrovia. I conflitti per la proprietà dei territori nella Patagonia argentina tornano a scrivere un’altra pagina sanguinosa nella storia. Questa settimana (la segonda di gennaio), forze della gendarmeria sono entrate due volte in una comunità mapuche nella provincia di Chubut (a 1.700 chilometri da Buenos Aires) e represso i suoi appartenenti con pestaggi e sparatorie, secondo le testimonianze dei nativi. La Provincia afferma invece che sono stati questi a sparare alla gendarmeria. Il risultato è di nove nativi feriti, dieci arrestati e cinque poliziotti infortunati.
La controversia nasce dall’uso che fa la Provincia del noto treno La Trochita, oggi destinato al solo sfruttamento turistico, la cui linea attraversa terreni che da anni si disputano nei tribunali la comunità e l’uomo d’affari italiano Luciano Benetton, che possiede più di 800.000 ettari in Patagonia. I primi segnali di allarme sono arrivati lo scorso fine settimana, quando la comunità Resistenza Cushamen informò attraverso i social network dell’attività incessante di forze e mezzi di polizia che si muovevano nella zona situata tra la strada nazionale 40 e la provinciale 258, una strada di collegamento tra i villaggi di Esquel e Maitén dove passa anche la linea ferroviaria secondaria del treno La Trochita.
Contro la colonizzazione illegale della Palestina
Ci uniamo ai movimenti per la pace palestinesi e israeliani nella loro decisa opposizione alla pratica virulenta di destra dei colonialisti che tentano di nascondere i loro crimini di guerra, come descritto nel diritto umanitario internazionale, con l'obiettivo di dargli un aspetto di legittimità. L'approvazione di una legge per il furto di terra palestinese per assicurare ed espandere gli insediamenti mira a garantire una futura annessione illegale della Palestina da parte di Israele e uccidere ogni possibilità di determinare lo Stato indipendente e sovrano di Palestina, come riconosciuto da più di 140 nazioni.
28 febbraio 2017
La strana morte di Dan Olmsted
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Dan Olmsted |
Non possiamo quindi nemmeno iniziare a speculare se la sua morte sia stata naturale o meno. C'è però un fatto strano da rimarcare. Proprio in questi giorni Age of Autism stava dando una notevole visibilità ad un fatto particolarmente interessante: la soppressione di una nuova ricerca scientifica che stabiliva una chiara correlazione fra vaccini e autismo.
Questa ricerca, intitolata "Vaccination and Health Outcomes: A Survey of 6- to 12-year-old Vaccinated and Unvaccinated Children based on Mothers’ Reports" era stata presentata alla rivista scientifica Frontiers Journal il 17 settembre 2016.
Terzo anniversario del golpe nazista di Soros e Obama in Ucraina. Gli Stati Uniti saranno il prossimo bersaglio?
Il settimanale americano Executive Intelligence Review pubblica oggi un’anteprima di un dossier dal titolo “Le rivoluzioni colorate di Obama e Soros – Nazisti in Ucraina nel 2014 – Negli Stati Uniti nel 2017?” che verrà pubblicato nell’edizione di questa settimana (Vol. 44, No. 8, Feb. 24, 2017).
Il documento di diciassette pagine viene pubblicato nel terzo anniversario del golpe in Ucraina, avvenuto il 22 febbraio 2014, con lo scopo di dire la verità sulle rivolte di piazza Maidan (foto) dal novembre 2013 al febbraio 2014: si trattò di un programma di rovesciamento premeditato, in cui erano coinvolti i neonazisti ucraini che successivamente trovarono incarichi nel governo di Kiev; tale golpe godette del sostegno attivo dei servizi d’intelligence anglo-americani e dell’Amministrazione di Barack Obama.
Questo anniversario del golpe pro-nazista in Ucraina cade nel momento in cui le stesse reti finanziate da George Soros, controllate da Obama e dalle strutture dell’Impero Britannico prendono di mira il nuovo Presidente americano Trump, il quale, al pari del deposto Presidente ucraino Janukovyč legittimamente eletto, ha espresso l’intenzione di migliorare i rapporti con la Russia.
NO al bavaglio dell'informazione on-line ! NO al DDL Gambaro !
Il DDL “Gambaro”, presentato in Senato il 7 febbraio 2017 e firmato trasversalmente da senatori di quasi tutte le forze politiche, rischia di minare seriamente il principio libertario alla base di Internet nel nostro Paese, trascinandoci ancora più a fondo nelle classifiche sulla libertà di espressione.
Le “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica“ rappresentano la volontà di parte del Senato di “cercare di impedire abusi, garantire il pluralismo e, soprattutto, tutelare i cittadini a cui i media si indirizzano“, pena multe salatissime fino a 10.000€.
Le “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica“ rappresentano la volontà di parte del Senato di “cercare di impedire abusi, garantire il pluralismo e, soprattutto, tutelare i cittadini a cui i media si indirizzano“, pena multe salatissime fino a 10.000€.
Al che, pensandoci bene, la domanda madre è sempre la stessa: chi stabilisce il grado di tollerabilità della manipolazione di una notizia o di una fonte di informazione?
27 febbraio 2017
La legge contro le fake news: un misto di ignoranza e voglia di censura
Bisogna ringraziare la senatrice Adele Gambaro (di ALA-SCCLP) e i 27 co-firmatari del disegno di legge, presentato in conferenza stampa al Senato il 15 febbraio (non ancora assegnato a nessuna commissione), per combattere le “fake news” – meglio, “prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”. Il testo, pur se in bozza (o forse proprio per quello), è infatti il miglior dizionario attualmente disponibile per comprendere come un certo establishment politico (e giornalistico) concepisca Internet e la sua regolamentazione: come lo fraintenda, demonizzi, e cerchi di irregimentare così che diventi un innocuo strumento di trasmissione del consenso, invece che un libero canale di espressione del dissenso. Una vera e propria summa ideologica, dunque, che va ben oltre la sola questione delle bufale online che tanta (immeritata) attenzione ha suscitato da quando il mondo liberal statunitense ha diffuso la “fake news” per cui sarebbe stata la disinformazione online a far vincere Donald Trump. Nella proposta di legge, sostenuta da rappresentanti di quasi tutto l’arco parlamentare, si sommano infatti questioni arcinote a chi si occupa di libertà di espressione su Internet nel nostro Paese: la volontà di introdurre un severissimo obbligo di rettifica per i blog, come almeno dal 2009 a questa parte; una parodia del diritto all’oblio, confuso – al solito – con la disciplina della diffamazione; il contrasto esplicito dell’anonimato, altro cavallo di battaglia dei giustizieri della “ggente” online, Gabriella Carlucci ieri ed Enrico Mentana oggi; e, naturalmente, la legge invocata a gran voce, da Giovanni Pitruzzella al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, passando per l'indefessa Laura Boldrini, presidente della Camera, a difesa dei cittadini contro la propaganda, le bugie e l’odio in rete.
22 febbraio 2017
Centro Mondiale Commerciale, la pista italiana dell'omicidio Kennedy
Grazie ad un importante ritrovamento di documenti, parte oggi un’inchiesta in più puntate che permette di guardare tra gli aspetti più occulti della Storia italiana ed internazionale.
In un breve filmato del 1959, è raccontata la cronaca della concessione alla S.p.A. Centro Mondiale Commerciale, ad un anno dalla sua costituzione, della sua sede all’Eur, in una notevolissima cerimonia cui intervengono i maggiori notabili democristiani dell’epoca.
Trattasi dell’identico Centro Mondiale Commerciale per il quale lavorava Clay Shaw, un imprenditore statunitense che, nel 1967, grazie ai riscontri raccolti, diventa l’indiziato principe della più fondata inchiesta giudiziaria svolta sulla morte di John Fitzgerald Kennedy: quella compiuta da Jim Garrison, l’allora Procuratore distrettuale di New Orleans. Garrison, infatti, non persuaso dalla versione governativa, fornita dalla Commissione Warren, additante come colpevole un folle solitario, aveva, come consentitogli dalla legge, riaperto il caso.
L’impensabile è appena accaduto in Spagna
Sei banchieri centrali e un regolatore finanziario trascinati in tribunale
Intoccabile. Inviolabile. Immunità. Impunità. Questo è il genere di parole ed espressioni che sono spesso associate ai banchieri centrali di alto livello, i quali sono, per legge, in grado di operare praticamente al di sopra della legge delle giurisdizioni in cui operano.
Intoccabile. Inviolabile. Immunità. Impunità. Questo è il genere di parole ed espressioni che sono spesso associate ai banchieri centrali di alto livello, i quali sono, per legge, in grado di operare praticamente al di sopra della legge delle giurisdizioni in cui operano.
Raramente sono a loro associate parole o espressioni come “imputato”, “accusato” o “sotto inchiesta”. Ma in Spagna, questa settimana, un tribunale ha prepotentemente rotto la tradizione.
All’interno della pluriennale indagine sul condannato IPO della banca-mostro spagnola Bankia – nata dai cadaveri purulenti di sette casse di risparmio già defunte – la corte nazionale di Spagna ha chiamato a testimoniare sei attuali ed ex amministratori della Banca di Spagna, compreso il suo ex governatore, Miguel Ángel Fernández Ordóñez, e il suo ex vice governatore (e attuale capo dell’Istituto per la stabilità finanziaria della Banca dei regolamenti internazionali), Fernando Restoy. È convocato per un interrogatorio anche Julio Segura, l’ex presidente della commissione regolatrice dei mercati finanziari della Spagna, la CNMV (l’equivalente spagnolo della SEC negli Stati Uniti).
I sei banchieri centrali ed il commissario finanziario sono accusati di aver autorizzato il lancio pubblico di Bankia nel 2011, nonostante i ripetuti avvertimenti della squadra di ispettori della Banca di Spagna sul fatto che il gruppo bancario non potesse “sopravvivere”.
Ci siamo costruiti una “gabbia monetaria”
La guerra monetaria e finanziaria che stiamo inconsapevolmente combattendo, è impossibile da vincere se non ci liberiamo della “gabbia monetaria” che ci siamo costruiti e che riduce la nostra libertà di azione.
Il forte e chiaro NO al referendario costituzionale del 4 dicembre, ha per il momento scongiurato il rischio di peggiorare la nostra situazione, con nuove progressiva cessione di sovranità da parte dello Stato italiano a vantaggio di entità sovranazionali.
Lo scopo della riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi era infatti, per loro stessa ammissione, un passaggio necessario per adeguare l’impianto costituzionale alla nuova “governance economica europea”. In pratica, rendere la Costituzione sempre più permeabile alle norme e disposizioni comunitarie, cedendo ovviamente sempre maggiori quote di sovranità nazionale.
In pratica avrebbe rinforzato la sbarre della gabbia.
Fallito dunque il tentativo di operare un cambiamento normativo dall’interno, attraverso la riforma costituzionale, è cominciato un vero e proprio attacco all’Italia,
L’equilibrismo è finito: quello che Elor Azaria ci ha insegnato su Israele
Per alcuni la condanna per “omicidio preterintenzionale” – dopo l’assassinio da parte del medico dell’esercito israeliano Elor Azaria del palestinese già inerme Fattah al-Sharif – sta finalmente concludendo un dibattito protratto a proposito della posizione israeliana sui diritti umani.
Quasi il 70 per cento del pubblico israeliano appoggia appelli a graziare il soldato condannato, che è largamente percepito tra gli israeliani come il “figlio di tutti noi”.
Anche leader israeliani si stanno schierando per offrire il loro sostegno ad Azaria e alla sua famiglia. Tali politici solidali includono il primo ministro Benjamin Netanyahu e i ministri Naftali Bennett e Miri Regev, tra gli altri. Concordano anche leader di spicco dell’opposizione.
Guru filo-israeliani, che non perdono mai un’occasione per evidenziare il presunto ascendente morale di Israele si sono riversati sui media sociali descrivendo come la condanna dimostri ulteriormente che Israele è tuttora un paese di legge e ordine.
Sembrano trascurare convenientemente fatti palpabili.
Quasi il 70 per cento del pubblico israeliano appoggia appelli a graziare il soldato condannato, che è largamente percepito tra gli israeliani come il “figlio di tutti noi”.
Anche leader israeliani si stanno schierando per offrire il loro sostegno ad Azaria e alla sua famiglia. Tali politici solidali includono il primo ministro Benjamin Netanyahu e i ministri Naftali Bennett e Miri Regev, tra gli altri. Concordano anche leader di spicco dell’opposizione.
Guru filo-israeliani, che non perdono mai un’occasione per evidenziare il presunto ascendente morale di Israele si sono riversati sui media sociali descrivendo come la condanna dimostri ulteriormente che Israele è tuttora un paese di legge e ordine.
Sembrano trascurare convenientemente fatti palpabili.
21 febbraio 2017
I muri sopra, le crepe in basso (e a sinistra)
Ejército zapatista de liberación nacional EZLN
La tormenta sul nostro cammino.
La tormenta sul nostro cammino.
Per noi, popoli originari zapatisti, la tormenta, la guerra, c’è da secoli. Arrivò nelle nostre terre con la menzogna della civilizzazione e della religione dominanti. Allora, la spada e la croce dissanguarono la nostra gente.
Col passare del tempo, la spada si è modernizzata, e la croce è stata detronizzata dalla religione del capitale, ma si è continuato a chiedere il nostro sangue come offerta al nuovo dio: il denaro.
Abbiamo resistito, abbiamo sempre resistito. Le nostre ribellioni sono state soppiantate dalla disputa di uni contro altri per il Potere. Alcuni ed altri, sempre da sopra, ci hanno chiesto di lottare e morire per servirli, da noi hanno voluto obbedienza e sottomissione con la bugia di liberarci. Come quelli ai quali dicevano e dicono di combattere, sono venuti e vengono a comandare. Ci sono state così indipendenze e false rivoluzioni, quelle passate e da venire. Quelli di sopra si sono alternati e si alternano, da allora, per mal governare o per aspirare a farlo. Ed in calendari passati e presenti, la loro proposta continua ad essere la stessa: che noi, ci mettiamo il sangue; mentre loro dirigono o fingono di dirigere.
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