24 dicembre 2014
L`€uro (e il dollaro) verso il crack
Mentre il dollaro continua a rafforzarsi, in scia alle scelte di politica monetaria da parte della Fed (il rialzo dei tassi), il crollo del prezzo del petrolio, determinante nell'economia russa, ha fatto perdere al rublo il 50% del suo valore di inizio anno.
I corvi occidentali hanno subito gridato alla crisi economica della Russia. Ma non è così: le riserve in oro e valuta estera di Mosca ammontano a 430 miliardi di dollari, il debito del Paese è al 13% del Pil e nonostante le difficoltà (crescita modesta del prodotto interno lordo), il bilancio è in surplus.,+23 mld di dollari. E questo i media omologati occidentali si guardano bene dal sottolinearlo.
Insomma, per Mosca non si prospetta affatto uno scenario in stile 1998, quando, su pressione della speculazione atlantica, le riserve crollarono a 11 miliardi di dollari e il barile arrivò a stazionare in area 10 dollari, portando il Paese sull'orlo della bancarotta.
E’ evidente che l’attuale crisi valutaria è uno strumento speculativo offensivo atlantico, ed è parte della guerra in atto tra Usa e Russia, sanzioni comprese.
I corvi occidentali hanno subito gridato alla crisi economica della Russia. Ma non è così: le riserve in oro e valuta estera di Mosca ammontano a 430 miliardi di dollari, il debito del Paese è al 13% del Pil e nonostante le difficoltà (crescita modesta del prodotto interno lordo), il bilancio è in surplus.,+23 mld di dollari. E questo i media omologati occidentali si guardano bene dal sottolinearlo.
Insomma, per Mosca non si prospetta affatto uno scenario in stile 1998, quando, su pressione della speculazione atlantica, le riserve crollarono a 11 miliardi di dollari e il barile arrivò a stazionare in area 10 dollari, portando il Paese sull'orlo della bancarotta.
E’ evidente che l’attuale crisi valutaria è uno strumento speculativo offensivo atlantico, ed è parte della guerra in atto tra Usa e Russia, sanzioni comprese.
22 dicembre 2014
I risultati ottenuti dalla Troika grazie a Renzi
“Un anno fa tutto il dibattito ruotava attorno all’austerità e ora… pure.”
Si sta concludendo il semestre europeo di presidenza italiana ed è periodo di bilanci. Un semestre che dalle premesse avrebbe dovuto “cambiare il verso” di Bruxelles e che come sempre, Hollande docet, non ha scalfito nulla dei dikat di Angela Merkel e Wolfgang Schauble. Se fosse, del resto, esistita tra i paesi membri della zona euro la volontà di affrontare con solidarietà la crisi, questa, banalmente, non ci sarebbe stata, perché la Germania avrebbe alzato i salari, rilanciando la domanda interna dei paesi dell’Europa del sud; perché Draghi avrebbe detto le tre parole magiche da subito e non dopo aver facilitato il cambio di regime in diversi paesi; e perché la triade del male, Berlino Francoforte e Bruxelles, avrebbe salvato un paese, la Grecia, che rappresentava un’inezia del Pil europeo, mentre hanno deciso di raderla al suolo al punto che oggi tre cittadini su cinque nel paese hanno varcato la soglia di povertà.
Si sta concludendo il semestre europeo di presidenza italiana ed è periodo di bilanci. Un semestre che dalle premesse avrebbe dovuto “cambiare il verso” di Bruxelles e che come sempre, Hollande docet, non ha scalfito nulla dei dikat di Angela Merkel e Wolfgang Schauble. Se fosse, del resto, esistita tra i paesi membri della zona euro la volontà di affrontare con solidarietà la crisi, questa, banalmente, non ci sarebbe stata, perché la Germania avrebbe alzato i salari, rilanciando la domanda interna dei paesi dell’Europa del sud; perché Draghi avrebbe detto le tre parole magiche da subito e non dopo aver facilitato il cambio di regime in diversi paesi; e perché la triade del male, Berlino Francoforte e Bruxelles, avrebbe salvato un paese, la Grecia, che rappresentava un’inezia del Pil europeo, mentre hanno deciso di raderla al suolo al punto che oggi tre cittadini su cinque nel paese hanno varcato la soglia di povertà.
21 dicembre 2014
La CIA ha fatto esperimenti su esseri umani nei suoi programmi di tortura
Anche se non è un segreto che la CIA sottoponeva a tortura i detenuti durante gli
interrogatori, ulteriori analisi rivelano che gli esperimenti umani sono
stati al centro del programma di tortura dell'agenzia di spionaggio.
Il carattere sperimentale del programma
di tortura della CIA è evidente nella relazione di sintesi preparata
dalla Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti, riporta la
rivista The Nation. Secondo il documento, la CIA ha utilizzato tecniche brutali
come il waterboarding, l'abuso fisico, la privazione del sonno, finte
esecuzioni e minacce di abusi sessuali per interrogare i cosiddetti "sospetti
terroristi detenuti dopo l'11-S.
La battaglia per il Messico
Il
movimento sorto dopo la sparizione e il massacro degli studenti di
Ayotzinapa ha enormi implicazioni mondiali e storiche. La battaglia per
le risorse naturali, per la cultura millenaria e per il sistema politico
messicani costituisce una prova di forza sia per l’oligarchia mondiale e
i suoi apparati repressivi che per la mobilitazione civica mondiale per
la pace, l’ambiente e la giustizia. È responsabilità di tutti i
messicani dentro e fuori dal paese, così come dei cittadini con
coscienza di tutto il mondo, contribuire e collaborare per assicurare
che la fine dell’attuale crisi non apra la porta alla rinascita del
fascismo globale e che, anzi, apra la via alla liberazione umana.
Il Messico oggi gioca un ruolo simile a quello della Spagna durante
la Guerra Civile del 1936-1939. Il tragico risultato di quel conflitto
preparò il terreno all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1939,
appena cinque mesi dopo che il generale Francisco Franco dichiarasse la
propria vittoria sulle forze repubblicane - ottenuta con l’appoggio
risoluto della Germania nazista – Adolf Hitler invadeva la Polonia.
Successivamente, la quantità di persone quotidianamente sterminate nei
“campi di concentramento” del Terzo Reich si sarebbe esponenzialmente
moltiplicata.
Durante quella Guerra Civile, gli USA, la Francia e la Gran
Bretagna furono passivi osservatori e complici della distruzione della
democrazia in Spagna e, in seguito, in tutta Europa. Oggi, alla stessa
stregua, queste stesse potenze agevolano la distruzione della democrazia
messicana, coprendo e avallando in maniera cieca una classe politica
che ha totalmente perso la fiducia del suo popolo.
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18 dicembre 2014
Perchè i Rockefeller cercano di distruggere gli agricoltori?
Per gran parte del secolo scorso, la cultura pop occidentale
ha sistematicamente denigrato e sminuito quella che dovrebbe essere la
professione più onorevole di tutte. Chi lavora la terra giorno dopo
giorno per produrre il cibo che mangiamo ha troppo spesso assunto lo
stesso stato sociale della terra che dissoda. Nessuno si pone
una semplice domanda: cosa faremo una volta che avremo fatto fuori tutti
gli agricoltori?
Alcuni ingenui cittadini diranno: “Ma abbiamo la produzione industrializzata; ormai non c’è più bisogno di lavoro agricolo manuale.”
E i numeri sono davvero notevoli. Prendiamo gli Stati Uniti. Nel 1950 la popolazione totale era di 151.132.000 persone, di cui 25.058.000 agricoltori: poco più del 12% della forza lavoro totale. C’erano 5.388.000 aziende agricole con una dimensione media di 87 ettari. Quarant’anni dopo, nel 1990, gli USA avevano una popolazione di 261.423.000, di cui meno di 3 milioni agricoltori: appena il 2,6% della forza lavoro. Il numero delle aziende si era ridotto a 2.143.150, ovvero una perdita del 60%, ma la dimensione media era diventata di 187 ettari.
Alcuni ingenui cittadini diranno: “Ma abbiamo la produzione industrializzata; ormai non c’è più bisogno di lavoro agricolo manuale.”
E i numeri sono davvero notevoli. Prendiamo gli Stati Uniti. Nel 1950 la popolazione totale era di 151.132.000 persone, di cui 25.058.000 agricoltori: poco più del 12% della forza lavoro totale. C’erano 5.388.000 aziende agricole con una dimensione media di 87 ettari. Quarant’anni dopo, nel 1990, gli USA avevano una popolazione di 261.423.000, di cui meno di 3 milioni agricoltori: appena il 2,6% della forza lavoro. Il numero delle aziende si era ridotto a 2.143.150, ovvero una perdita del 60%, ma la dimensione media era diventata di 187 ettari.
15 dicembre 2014
Di che cosa Abarca è il nome
José Luis Abarca Velázquez e María de los
Ángeles Pineda Villa sono, rispettivamente, l’ex sindaco di Iguala e
sua moglie, ex-futura candidata alla stessa posizione. Due persone di
potere. Quel potere pubblico e pubblicizzato in maniera ossessiva al
fine di raccogliere consensi e mantenere inalterato l’attuale status
quo. E per farlo, i deputati, cioè coloro che vengono delegati a
garantire diritti e far osservare doveri, abitualmente ne abusano.
Oggi pronunciare il nome di Abarca è come
richiamare alla mente i boia argentini: da Videla a Camps, ad Astiz e
via seguendo l’orrendo elenco sempre impresso nella memoria collettiva.
Il potere, illusoriamente democratico, esige due cose: voto e silenzio.
Talvolta, anche voto di silenzio. Perciò, manifestare opposizione,
diventa pericoloso.
13 dicembre 2014
Un documento della N.A.S.A. preannuncia la guerra biologica attraverso gli aerosol
Il documento della N.A.S.A., l’agenzia militare in pallide sembianze scientifiche, "Future strategic issues future warfare",
redatto da Dennis Bushnell, dimostra che le scie chimiche oltrepassano
l’obiettivo di dominare il tempo ed il clima per mezzo di bario ed
alluminio. Le operazioni di biogeoingegneria si rivelano come una guerra
contro l'umanità e la natura.
Lo scienziato Clifford Carnicom dieci anni addietro identificò nel fall out delle scie chimiche filamenti autoreplicanti legati al morbo di Morgellons. Quanti altri patogeni sono dispersi nella biosfera oggigiorno? Un ceppo dell’Ebola (ne esiste il brevetto statunitense, n.d.t.) è forse già diffuso nell’ambiente? Il virus Ebola, insieme con altre armi biologiche, è espressamente menzionato nel testo curato da Bushnell.
Lo scienziato Clifford Carnicom dieci anni addietro identificò nel fall out delle scie chimiche filamenti autoreplicanti legati al morbo di Morgellons. Quanti altri patogeni sono dispersi nella biosfera oggigiorno? Un ceppo dell’Ebola (ne esiste il brevetto statunitense, n.d.t.) è forse già diffuso nell’ambiente? Il virus Ebola, insieme con altre armi biologiche, è espressamente menzionato nel testo curato da Bushnell.
10 dicembre 2014
Monsanto sfrutta ed utilizza l’India per contaminare il mondo con sementi OGM
Jeffrey Smith – attivista
anti-OGM – ha dichiarato ad Russia Today che la Monsanto, essendo riuscita a
costringere gli agricoltori indiani ad acquistare le sue sementi geneticamente
modificate, grazie a loro sta diffondendo nel mondo organismi alterati in
maniera tale che in futuro nessuno possa più competere sul mercato con sementi
pure.
È stato stimato che [a causa della Monsanto] in India, ogni 30 minuti, un agricoltore si toglie la vita. Stando a CHRGJ (Center of Human rights and global justice), per la disperazione di non poter più provvedere alle proprie famiglie, negli ultimi 16 anni si sono suicidati oltre 250.000 agricoltori indiani.
È stato stimato che [a causa della Monsanto] in India, ogni 30 minuti, un agricoltore si toglie la vita. Stando a CHRGJ (Center of Human rights and global justice), per la disperazione di non poter più provvedere alle proprie famiglie, negli ultimi 16 anni si sono suicidati oltre 250.000 agricoltori indiani.
Russia Today: Migliaia
di agricoltori indiani si sono suicidati a causa delle sementi geneticamente
modificate della Monsanto. Cosa li spinge a tanto?
Jeffrey Smith: è accertato che in India vi sia un gran numero di agricoltori che si è suicidato a causa delle sementi Monsanto. La cosa è stata ampiamente documentata da indagini indipendenti e da documenti ‘sfuggiti’ al Governo Centrale Indiano.
Jeffrey Smith: è accertato che in India vi sia un gran numero di agricoltori che si è suicidato a causa delle sementi Monsanto. La cosa è stata ampiamente documentata da indagini indipendenti e da documenti ‘sfuggiti’ al Governo Centrale Indiano.
7 dicembre 2014
Siamo persone o consumatori?
Sono centinaia di miliardi gli euro investiti in pubblicità, mentre
gran parte del mondo al di fuori delle nostre società si dibatte fra
sofferenza, fame e miseria. "Consuma! Consuma finchè puoi!" è il
messaggio sarcastico lanciato dal video "The Good Consumer", di cui Il
Cambiamento, in collaborazione con il blog LLHT, mette a disposizione la
versione con i sottotitoli in italiano.
Consumare, consumare sempre ad ogni ora del giorno e della notte, un continuo e martellante messaggio. Non siamo più persone, siamo solo consumatori nella mani dei pubblicitari, degli industriali, dei politici che ci dicono che se non consumiamo il paese va allo sfascio, la crisi si aggrava, ci saranno disoccupati e disperazione. Quindi dobbiamo consumare e qualsiasi gesto, pensiero e parola deve avere l’acquisto come obiettivo, come se fosse ossigeno indispensabile per vivere. Centinaia di miliardi di euro investiti in pubblicità mentre gran parte del mondo al di fuori delle nostre società vetrina si dibatte fra sofferenza, fame e miseria.
Consumare, consumare sempre ad ogni ora del giorno e della notte, un continuo e martellante messaggio. Non siamo più persone, siamo solo consumatori nella mani dei pubblicitari, degli industriali, dei politici che ci dicono che se non consumiamo il paese va allo sfascio, la crisi si aggrava, ci saranno disoccupati e disperazione. Quindi dobbiamo consumare e qualsiasi gesto, pensiero e parola deve avere l’acquisto come obiettivo, come se fosse ossigeno indispensabile per vivere. Centinaia di miliardi di euro investiti in pubblicità mentre gran parte del mondo al di fuori delle nostre società vetrina si dibatte fra sofferenza, fame e miseria.
5 dicembre 2014
Le elezioni e quella scocciatura chiamata democrazia...
«Perché andare a votare governatori che non governano più niente,
visto che le decisioni più importanti ormai si prendono altrove, neppure
a Roma ma in Europa
o alla Borsa di Wall Street?». Per Mauro Barberis, il deserto
dell’astensionismo che ha reso «risibile, se non ridicola» la
legittimazione dei nuovi presidenti regionali dell’Emilia e della
Calabria, è l’ennesimo sintomo della rottura, minacciosa e inquietante,
tra cittadini ormai ridotti all’impotenza e istituzioni a loro volta
confinate nel limbo dell’irrilevanza, costrette a imporre tasse e
tagliare servizi. «Siamo ormai alla disaffezione, non semplicemente per
il voto o per la politica, ma per la democrazia».
Il problema, scrive Barberis, non è solo che «con queste percentuali di
votanti, può vincere chiunque». Il guaio è che, chiunque vinca, non
sarà mai pienamente legittimato. Né potrà governare davvero, perché
costretto a subire decisioni imposte dall’alto, a livello di Unione Europea. E tutto questo, «nell’indifferenza dei cittadini, naturalmente».
3 dicembre 2014
La Repubblica del compromesso e del silenzio...
Da quasi due mesi
sono iniziati i lavori della nuova Commissione d'Inchiesta sul caso Moro
istituita sull'onda dei recenti e inediti sviluppi delle indagini relative
all'agguato di via Fani e al tragico epilogo dell'"affaire" in via
Caetani, rispettivamente inizio ed epilogo del più grave fra i delitti politici
della nostra Repubblica.
Per parte nostra non
ci resta che augurare ai membri della Commissione di svolgere al meglio delle
loro possibilità il loro lavoro e di approdare a un esito che, se non arriva a
certificare la verità dei fatti sul sequestro e l'esecuzione dello statista
democristiano, quantomeno ne fotografi l'essenza e il significato interamente
ed esaustivamente. Al di là, comunque di una certa facile, banale e
intossicante retorica che da decenni insiste a tamburo battente sulla necessità
di fare luce sui misteri che avvolgono e permeano i tentativi o le
"intentone" golpiste, lo stragismo, i delitti mafioso
"eccellenti" e la lunga stagione del terrorismo e degli anni di
piombo, ci permettiamo di rimanere scettici e assai dubbiosi e, per
l'occasione, di fare i "gufi d'occasione".
2 dicembre 2014
I Predator a supporto delle operazioni di Polizia e Carabinieri
Dalle
guerre in Afghanistan e Libia alla vigilanza di piazze, cortei,
manifestazioni e azioni di lotta contro le politiche di austerity del
governo italiano. I “Predator” dell’Aeronautica militare, dopo essere
stati schierati nei principali scacchieri di guerra mediorientali e
africani saranno messi a disposizione delle forze di Polizia e dei
Carabinieri per interventi d’ordine pubblico e vigilanza del territorio.
Nei giorni scorsi è stato firmato a Roma un accordo che prevede il
“concorso con i velivoli senza pilota Predator ad attività istituzionali
della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri”, riferisce il
Comando dell’Aeronautica italiana. Il protocollo d’intesa, mai discusso
in sede parlamentare, è stato siglato dal capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica gen. Pasquale Preziosa, dal Capo della Polizia
Alessandro Pansa e dal Comandante Generale dei Carabinieri, gen.
Leonardo Gallitelli.
L’uso dei “Predator” in funzione di controllo interno rappresenta l’ennesimo salto di qualità nella gestione “militare” dell’ordine pubblico, in linea con le più recenti elaborazioni strategiche in ambito Nato (le cosiddette Urban Operations) che propongono l’intervento in future operazioni urbane anti-sommossa di reparti super-specializzati e super-armati di professionisti formatisi nelle operazioni di “guerra asimmetrica” in Iraq e Afghanistan.
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L’uso dei “Predator” in funzione di controllo interno rappresenta l’ennesimo salto di qualità nella gestione “militare” dell’ordine pubblico, in linea con le più recenti elaborazioni strategiche in ambito Nato (le cosiddette Urban Operations) che propongono l’intervento in future operazioni urbane anti-sommossa di reparti super-specializzati e super-armati di professionisti formatisi nelle operazioni di “guerra asimmetrica” in Iraq e Afghanistan.
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1 dicembre 2014
Il disastro prossimo venturo
L'economia mondiale continua a crescere, laddove riesce ancora a crescere (come in Cina e negli Stati Uniti) grazie ai debiti pubblici accumulati negli ultimi anni e grazie ai finanziamenti agevolati o a fondo perduto concessi dalle banche centrali alle banche ordinarie. A questi due elementi si deve aggiungere, in particolare negli Usa, l'indebitamento cronico delle famiglie da sempre abituate a chiedere soldi in prestito per comprare casa o più semplicemente per consumare. E' un sistema che può durare finché vi è una crescita economica sufficiente e continua ma che in una fase di recessione come questa non può che essere sempre sul punto di implodere su stesso. Alla fine infatti ci sarà sempre qualcuno che si rifiuterà di prendere tra le dita il classico cerino acceso, il quale, purtroppo, nel frattempo avrà già ustionato non pochi dei suoi possessori. Le misure messe in atto finora, all'insegna dell'austerità, dai governi e dalle banche centrali europee si sono mostrate inadeguate.
30 novembre 2014
Vino, sangue e benzina
Mohamed Hamdan, cugino di Jeireddín |
Secondo il rapporto iniziale della polizia, un arabo di 22, Kheir-Eddine Hamdan, ha attaccato la polizia con un coltello. Non avevano scelta, se non agire per legittima difesa, sparare e ucciderlo.
Come spesso accade spesso con i rapporti della polizia, questo era un mucchio di bugie.
Purtroppo (per la polizia), una telecamera di
sicurezza ha registrato l'incidente.
29 novembre 2014
Ventisei cose sullo Stato Islamico (ISIL) che Obama non vuole sappiate
La guerra condotta dagli Usa contro lo Stato Islamico è una grande menzogna. Dare la caccia ai "terroristi islamici", portare avanti una guerra
preventiva in tutto il mondo per "proteggere la patria americana" sono
giustificazioni di un programma militare. Lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) è una creazione
dell'intelligence Usa. Il "programma di contro-terrorismo" di Washington
in Iraq e in Siria consiste nel sostenere i terroristi.
L'incursione delle brigate dello Stato Islamico (IS) in Iraq a partire dal giugno 2014 erano parte di un'operazione militare e di intelligence accuratamente pianificata supportata segretamente da Usa, NATO e Israele.
Il mandato di lotta al terrorismo è una finzione. L'America è il numero uno degli "stati che sostengono il terrorismo".
Lo Stato Islamico è protetto dagli Usa e dai suoi alleati. Se avessero voluto eliminare le bande dello Stato Islamico, avrebbero potuto bombardare "a tappeto" i loro convogli di pick-up Toyota quando attraversavano il deserto dalla Siria verso l'Iraq a giugno.
L'incursione delle brigate dello Stato Islamico (IS) in Iraq a partire dal giugno 2014 erano parte di un'operazione militare e di intelligence accuratamente pianificata supportata segretamente da Usa, NATO e Israele.
Il mandato di lotta al terrorismo è una finzione. L'America è il numero uno degli "stati che sostengono il terrorismo".
Lo Stato Islamico è protetto dagli Usa e dai suoi alleati. Se avessero voluto eliminare le bande dello Stato Islamico, avrebbero potuto bombardare "a tappeto" i loro convogli di pick-up Toyota quando attraversavano il deserto dalla Siria verso l'Iraq a giugno.
28 novembre 2014
L’ISIS commette i suoi crimini con l’appoggio di Israele
Per quanto il gruppo terrorista ISIS, dello Stato Islamico (Daesh in arabo) dichiari di essere un movimento per la liberazione dei mussulmani, non soltanto questo gruppo non attacca mai il regime di Israele o i suoi sostenitori ma anzi i suoi componenti, oltre a ricevere visite ed elogi dai leaders sionisti come Netanyahu, stanno ricevendo assistenza e trattamento medico negli ospedali israeliani. Perchè il regime di Israele appoggia l’Isis e viceversa?
Il regime di Israele sta occupando la Palestina e portando a compimento la pulizia etnica in questa terra e nei luoghi santi dei mussulmani. Israele ha lanciato una guerra globale contro l’Islam con il colpo si Stato dell’11/09 2001 (negli USA) e, ovviamente, esso è il nemico principale dei mussulmani. Di fatto, la lotta per liberare la Palestina dagli estremisti del regime sionista, deve occupare il primo punto del programma politico di tutti i mussulmani- qualche cosa che unisce tutti loro, in ogni parte del mondo (assieme a tutte le persone imparziali di tutte le credenze e punti di vista).
Tuttavia la massima priorità dell’ISIS è quella di lottare contro l’asse di resistenza in Medio Oriente; l’Iran, Hezbollah (il movimento sciita del Libano) e la Siria, che resistono nella forma più efficace davanti al regime di Israele. L’ISIS inoltre, sta destabilizzando l’Iraq sotto gli ordini di Oded Yinon con il fine di parcellizzare questo paese.
Il regime di Israele sta occupando la Palestina e portando a compimento la pulizia etnica in questa terra e nei luoghi santi dei mussulmani. Israele ha lanciato una guerra globale contro l’Islam con il colpo si Stato dell’11/09 2001 (negli USA) e, ovviamente, esso è il nemico principale dei mussulmani. Di fatto, la lotta per liberare la Palestina dagli estremisti del regime sionista, deve occupare il primo punto del programma politico di tutti i mussulmani- qualche cosa che unisce tutti loro, in ogni parte del mondo (assieme a tutte le persone imparziali di tutte le credenze e punti di vista).
Tuttavia la massima priorità dell’ISIS è quella di lottare contro l’asse di resistenza in Medio Oriente; l’Iran, Hezbollah (il movimento sciita del Libano) e la Siria, che resistono nella forma più efficace davanti al regime di Israele. L’ISIS inoltre, sta destabilizzando l’Iraq sotto gli ordini di Oded Yinon con il fine di parcellizzare questo paese.
27 novembre 2014
Renzi fa il lobbista per il denaro digitale di Bill Gates
Al di fuori della comunicazione ufficiale, molti commentatori hanno
opportunamente notato che le dichiarazioni di Matteo Renzi sul prossimo abbandono dello scontrino fiscale
in nome della mitica "tracciabilità", hanno come vero obiettivo
l'eliminazione del contante per adottare il denaro elettronico,
altrimenti detto, all'anglosassone, "denaro digitale". Una parte
consistente della stampa di corte è andata immediatamente in appoggio
delle dichiarazioni depistanti di Renzi, prospettando un quadro
catastrofico dell'evasione fiscale che sarebbe favorita dallo scontrino.
Per rendere credibili dei dati di dubbia consistenza, si è collocata
alla testa della classifica dell'evasione la solita Napoli. Ancora una
volta il razzismo antimeridionale è stato usato dalla propaganda
ufficiale come veicolante per altre mistificazioni.
Ma per veicolare la propaganda a favore del denaro elettronico, ci si è serviti anche di un tema come la lotta all'evasione fiscale, ritenuta un cavallo di battaglia della "sinistra". In realtà l'utopia della giustizia fiscale consiste solo nella proiezione di un fantasma vittimistico della destra, che descrive i ricchi sempre sotto la minaccia di un presunto "esproprio proletario".
Ma per veicolare la propaganda a favore del denaro elettronico, ci si è serviti anche di un tema come la lotta all'evasione fiscale, ritenuta un cavallo di battaglia della "sinistra". In realtà l'utopia della giustizia fiscale consiste solo nella proiezione di un fantasma vittimistico della destra, che descrive i ricchi sempre sotto la minaccia di un presunto "esproprio proletario".
26 novembre 2014
Grillo va a scuola da Bossi
Non è un mistero per chi legge da tempo questa pubblicazione che noi riteniamo che la vera dissidenza non si trova mai candidata con grande spazio sui media di massa. Chi controlla questi canali di informazione ha un potere immenso sui popoli, e non è certo disposto a cederlo a qualcuno, specie se questo qualcuno è davvero intenzionato al cambiamento. Ovviamente, rispettiamo chi non la pensa come noi e vede in Beppe Grillo un valido elemento di cambiamento del sistema. Tuttavia, invitiamo a guardare attentamente i fatti.
Anche a noi piacerebbe che un reale personaggio che sta dalla parte del
popolo avesse tutto quello spazio mediatico che è stato dato, e ancora viene concesso, a Grillo. Ma, a nostro avviso, i fatti sono in grado di smascherare l’ex comico genovese come un semplice personaggio che ricopre un ruolo politico nel gioco delle parti del sistema attuale.
Anche a noi piacerebbe che un reale personaggio che sta dalla parte del
popolo avesse tutto quello spazio mediatico che è stato dato, e ancora viene concesso, a Grillo. Ma, a nostro avviso, i fatti sono in grado di smascherare l’ex comico genovese come un semplice personaggio che ricopre un ruolo politico nel gioco delle parti del sistema attuale.
Le simulazioni ideologiche di papa Francesco
In un
mondo dove la critica scarseggia, chiunque critichi appena appena il
capitalismo, anche se è un conservatore, può apparire come un messia di
sinistra.
Scommetto che neanche gli spin-doctors, i propagandisti del Vaticano si immaginavano che il re-branding avesse tanto successo. In poco tempo Jorge Mario Bergoglio, il conservatore vicino ai settori più reazionari della Chiesa argentina durante la dittatura, che metteva i bastoni fra le ruote al progressismo kirchnerista [Kirchnerismo, ndt], è diventato un leader mondiale di sinistra.
Ma il vento è in poppa. Qualunque conservatore sensibile - come Bergoglio - appare un progressita a confronto degli ultra conservatori e trogloditi che dominano la Chiesa post-woityliana. In un mondo in cui il fulcro della politica si muove (molto) verso destra, chiunque dica qualcosa sulla povertà e l'ingiustizia è già marxista e/o comunista (lo stesso accade sul tema della disuguaglianza e il suo contrasto: sembra una rivendicazione rivoluzionaria che nella sostanza è molto conservatrice). In un mondo dove la critica è rara, chiunque attacchi appena appena il capitalismo può apparire come un messia di sinistra.
Scommetto che neanche gli spin-doctors, i propagandisti del Vaticano si immaginavano che il re-branding avesse tanto successo. In poco tempo Jorge Mario Bergoglio, il conservatore vicino ai settori più reazionari della Chiesa argentina durante la dittatura, che metteva i bastoni fra le ruote al progressismo kirchnerista [Kirchnerismo, ndt], è diventato un leader mondiale di sinistra.
Ma il vento è in poppa. Qualunque conservatore sensibile - come Bergoglio - appare un progressita a confronto degli ultra conservatori e trogloditi che dominano la Chiesa post-woityliana. In un mondo in cui il fulcro della politica si muove (molto) verso destra, chiunque dica qualcosa sulla povertà e l'ingiustizia è già marxista e/o comunista (lo stesso accade sul tema della disuguaglianza e il suo contrasto: sembra una rivendicazione rivoluzionaria che nella sostanza è molto conservatrice). In un mondo dove la critica è rara, chiunque attacchi appena appena il capitalismo può apparire come un messia di sinistra.
23 novembre 2014
Jin, Jîyan, Azadî
C'è uno slogan,
qui, che vuol dire più o meno “che le donne vivano in libertà”:
“Jin, Jîyan, Azadî”. Mi è stato chiesto di scrivere qualche
cosa sulle donne curde. Avrei voluto scrivere del fatto che è solo
nel combattere che la donna si emancipa davvero, che è nella lotta
che la donna arriva ad essere completa. Eppure mi sembra banale, mi
sembra un'ovvietà. Ciononostante, il fatto che queste donne prendano
le armi va al di la delle lotte femministe dei nostri Paesi, è
proprio un gesto che si pone su un altro livello.
E non lo fanno per
apparire davanti ad una telecamera o macchina fotografica, come
modelle esibizioniste. Non lo fanno per essere più belle. Vi basti
pensare a questo: in molti, quando dall'occidente guardano le foto di
queste orgogliose combattenti, la prima cosa che dicono è: “come
sono belle!”. Non importa se per belle intendono belle fisicamente
o belle dentro per il loro orgoglio e la loro fierezza, non è questo
il punto... il punto è che noi occidentali, quando vediamo delle
donne combattere, pensiamo a quanto sono belle (o in alcuni casi
addirittura che le donne non dovrebbero combattere, quasi come se
combattendo una donna smettesse di essere tale) e non alla ragione
per cui combattono. Fossero uomini, faremmo le stesse esclamazioni?
Si certo, le donne che combattono sono belle. Sono bellissime. E
cantano splendidamente. E permettetemi di dire che anche gli uomini
che combattono sono belli, bellissimi, e cantano splendidamente. Ma,
ugualmente, non è questo il punto.
Qui le donne
combattono. Per la libertà.
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