Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
13 febbraio 2013
GRECIA: LA GENTE ASSALTA I SUPERMERCATI
"La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati.
Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una
pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro "prendete quello
che volete, noi facciamo finta di niente". Si tratta della rivolta di
150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati
categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per
calmierare i prezzi, come richiesto dall'Unione Europea. Hanno preso la
frutta, l'hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della
città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno
le cose.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
11 febbraio 2013
L' €UROPA ANTIFEDERALE
La telenovela europea si è arricchita di due nuovi episodi nel corso
degli ultimi mesi. Il primo è l’accordo sull’unione bancaria. Il secondo
è l’accordo sul bilancio dell’UE per il periodo 2014-2020. Cosa lega
questi due episodi?
Partiamo dal primo in ordine di tempo. L’accordo sull’unione bancaria dell’autunno scorso affida alla BCE il potere di supervisione su banche di dimensione tale da creare rischi sistemici. Due mesi dopo, i paesi europei stanno adottando normative di regolamentazione più o meno radicali, ma è soprattutto degna di nota la totale mancanza di coordinamento.L’accordo del novembre scorso era interessante soprattutto per quello che non conteneva. La sostanza di un’unione bancaria risiede soprattutto in un’autorità centrale di risoluzione delle crisi e una garanzia comune sui depositi. Su entrambe le cose il veto della Germania era, e rimane, invalicabile. Si profila quindi un’unione bancaria senza capacità di intervento, e con un’autorità di vigilanza costretta a vigilare su istituzioni fortemente connesse tra loro, ma soggette a regole differenti.
L’altro episodio, di oggi, è l’accordo sul bilancio UE per il periodo 2013-2020.
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Partiamo dal primo in ordine di tempo. L’accordo sull’unione bancaria dell’autunno scorso affida alla BCE il potere di supervisione su banche di dimensione tale da creare rischi sistemici. Due mesi dopo, i paesi europei stanno adottando normative di regolamentazione più o meno radicali, ma è soprattutto degna di nota la totale mancanza di coordinamento.L’accordo del novembre scorso era interessante soprattutto per quello che non conteneva. La sostanza di un’unione bancaria risiede soprattutto in un’autorità centrale di risoluzione delle crisi e una garanzia comune sui depositi. Su entrambe le cose il veto della Germania era, e rimane, invalicabile. Si profila quindi un’unione bancaria senza capacità di intervento, e con un’autorità di vigilanza costretta a vigilare su istituzioni fortemente connesse tra loro, ma soggette a regole differenti.
L’altro episodio, di oggi, è l’accordo sul bilancio UE per il periodo 2013-2020.
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10 febbraio 2013
GEORGE SOROS: «U€ verso la fine, pericolo di forte ribellione»
Il finanziere ha già ridotto drasticamente tutte le esposizioni
legate all'euro. Le regole dell'Eurozona hanno fatto sprofondare "i
paesi sud-europei (dunque anche l'Italia), contro la loro volontà, in
una lunga depressione". Ormai sono settimane se non quasi mesi che i leader europei
vogliono convincerci che il peggio è passato, che l'Europa ce la sta
facendo, che la ripresa, sebbene lenta, è in corso. Questo, nonostante
la carrellata di dati macroeconomici negativi che in Italia, giusto per
fare un esempio, confermano soltanto le spinte recessive attive
nell'economia. Altro che ripresa.
L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi:
I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.
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L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi:
"l'euro potrebbere distruggere l'Unione europea".Dando motivazioni di carattere politico.
I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.
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Gli USA hanno una base segreta in Arabia Saudita
Gli Stati Uniti hanno da due anni una
base segreta in Arabia Saudita che usano per gli attacchi con i droni
nella regione, riporta il Washington Post del 6 febbraio. Il
giornale ha spiegato che su richiesta della Casa Bianca, le informazioni
diffuse da più di un anno a diversi media, finora erano state tenute
segrete, ma aggiunge che avendo saputo che un altro giornale stava per
pubblicarle, ha quindi deciso di rivelarle.
Queste informazioni, che la CIA non ha voluto commentare, vengono rese pubbliche mentre John Brennan, consigliere della Casa Bianca per l’antiterrorismo, dovrà affrontare l’udienza di conferma dal Senato alla carica di direttore della CIA. Secondo il New York Times, John Brennan aveva avuto stretti contatti con l’Arabia Saudita per avere il via libera per la creazione di questa base segreta per gli UAV.
Queste informazioni, che la CIA non ha voluto commentare, vengono rese pubbliche mentre John Brennan, consigliere della Casa Bianca per l’antiterrorismo, dovrà affrontare l’udienza di conferma dal Senato alla carica di direttore della CIA. Secondo il New York Times, John Brennan aveva avuto stretti contatti con l’Arabia Saudita per avere il via libera per la creazione di questa base segreta per gli UAV.
€URO: UN DISASTRO ANNUNCIATO
Scrivevamo un anno fa che le politiche impostate per salvare l'euro
avrebbero lentamente avviato l'Italia a diventare un paese del Terzo
Mondo (M.Badiale, F. Tringali, “L'euro non è un dogma”, Alfabeta2,
dicembre 2011). Gli eventi di quest'ultimo periodo confermano quel
giudizio: la crisi economica prosegue, così come la distruzione dei
diritti dei lavoratori e l'attacco ai redditi dei ceti subalterni,
mentre l'adozione di misure come il Fiscal Compact determina, in
sostanza, la cessione della sovranità degli Stati nazionali a lontane
strutture oligarchiche e la conseguente cancellazione di quel poco di
democrazia ancora rimasta in questo Paese. Non intendiamo qui dilungarci
su questi temi, né su quelli relativi alla irriformabilità dell'Unione
Europea in senso democratico e alla necessità di uscire da essa e dalla
moneta unica, perché li abbiamo trattati dettagliatamente in un libro
uscito da poco (M.Badiale, F. Tringali, “La trappola dell'euro”,
Asterios editore), al quale rimandiamo per approfondimenti.
Ci sembra utile, invece, ripercorrere in questa sede alcune delle discussioni che hanno accompagnato il passaggio dell'Italia a un sistema monetario europeo a cambi fissi e poi all'euro. È importante infatti sapere che l'esistenza di un rapporto consequenziale fra la rinuncia alla flessibilità del cambio valutario e la realizzazione di una vera e propria macelleria sociale in termini di aggressione ai diritti e ai redditi dei ceti medi e popolari, era stata chiaramente prevista già tre decenni fa.
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Ci sembra utile, invece, ripercorrere in questa sede alcune delle discussioni che hanno accompagnato il passaggio dell'Italia a un sistema monetario europeo a cambi fissi e poi all'euro. È importante infatti sapere che l'esistenza di un rapporto consequenziale fra la rinuncia alla flessibilità del cambio valutario e la realizzazione di una vera e propria macelleria sociale in termini di aggressione ai diritti e ai redditi dei ceti medi e popolari, era stata chiaramente prevista già tre decenni fa.
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9 febbraio 2013
LA VERA COSTITUZIONE ITALIANA
La Costituzione oggi applicata in Italia è leggermente diversa da
quella che viene riportata nei documenti ufficiali. Provo a descrivere
la Costituzione effettivamente applicata. Qui riporto la prima parte (principi fondamentali) della Costituzione oggi effettivamente applicata in Italia, la cosiddetta Costituzione materiale (nozione elaborata dal giurista Costantino Mortati).
Art. 1.
L’Italia è una dittatura tecnocratica (*), fondata sull’usura. La sovranità appartiene alle banche, che la esercitano nelle forme a loro più gradite.
Art. 2.
Il Sistema riconosce e garantisce solo gli interessi dovuti agli usurai, siano essi singoli o preferibilmente associati in forma di banche.
Il Sistema richiede ai comuni cittadini l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica verso le banche. Tali doveri comportano il pagamento di tasse crescenti nel tempo. Le tasse pagate allo Stato verranno da esso rigirate alle banche.
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Art. 1.
L’Italia è una dittatura tecnocratica (*), fondata sull’usura. La sovranità appartiene alle banche, che la esercitano nelle forme a loro più gradite.
Art. 2.
Il Sistema riconosce e garantisce solo gli interessi dovuti agli usurai, siano essi singoli o preferibilmente associati in forma di banche.
Il Sistema richiede ai comuni cittadini l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica verso le banche. Tali doveri comportano il pagamento di tasse crescenti nel tempo. Le tasse pagate allo Stato verranno da esso rigirate alle banche.
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8 febbraio 2013
STA ACCADENDO IN GRECIA... PRESTO ANCHE DA NOI
Nel silenzio più totale e vergognoso dei nostri media, giungono lo stesso dalla Grecia notizie terribili. Guardate queste scene incredibili: alcuni contadini fuori dal Ministero dell’Agricoltura di Atene distribuiscono frutta e verdura gratuitamente.
Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini.
Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati…
Questa è anche la nostra Europa insignita perfino del premio Nobel per la pace.
Da cittadino italiano ed europeo provo vergogna ed indignazione.
Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini.
Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati…
Questa è anche la nostra Europa insignita perfino del premio Nobel per la pace.
Da cittadino italiano ed europeo provo vergogna ed indignazione.
7 febbraio 2013
IL COSTO UMANO DELL'AUSTERITA' IN ITALIA
La
corsa alle elezioni politiche italiane del prossimo mese è dominata
dalla discussione sulla messa in opera di ulteriori misure di austerità.
Il non eletto governo di Mario Monti, sorto dalla pressione dei mercati
finanziari nel novembre 2011, ha lavorato sistematicamente al fine di
smantellare tutte le conquiste raggiunte dalla classe lavoratrice nel
dopoguerra e rendere certo che questa stessa classe paghi il conto della
crisi bancaria.
Già dopo poche settimane dalla sua nomina, il governo Monti ha
presentato un pacchetto di tagli del valore di € 30.000.000.000:
decurtamenti delle indennità sociali, aumento dell'età pensionabile da
58 a 66 anni entro il 2018, innalzamento del numero di anni che un
lavoratore deve pagare al sistema pensionistico per ricevere la pensione
da 35 a 42 anni.
Di Paul Bond - WSWS
L'indennizzo per l'inflazione è stato rimosso dalla maggior parte delle pensioni. L'IVA è stata aumentata del 2 per cento, colpendo duramente le fasce di retribuzione più bassa, e vari aumenti di tasse hanno causato un marcato aumento del costo del carburante.
Nel corso dell'anno successivo è stata reintrodotta la tassa sulla prima proprietà, questo ha spinto i costi di proprietà per le famiglie a più del 30 per cento della loro spesa totale. L'articolo 18 della legge del lavoro del 1970, una conquista delle lotte militanti degli anni '60, è stato modificato per consentire alle imprese di licenziare senza giusta causa.
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Di Paul Bond - WSWS
L'indennizzo per l'inflazione è stato rimosso dalla maggior parte delle pensioni. L'IVA è stata aumentata del 2 per cento, colpendo duramente le fasce di retribuzione più bassa, e vari aumenti di tasse hanno causato un marcato aumento del costo del carburante.
Nel corso dell'anno successivo è stata reintrodotta la tassa sulla prima proprietà, questo ha spinto i costi di proprietà per le famiglie a più del 30 per cento della loro spesa totale. L'articolo 18 della legge del lavoro del 1970, una conquista delle lotte militanti degli anni '60, è stato modificato per consentire alle imprese di licenziare senza giusta causa.
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DESTABILIZZAZIONE GLOBALE: UNICA SALVEZZA DEI BOMBANCHIERI DELLA NATO
In molti si sono domandati il motivo per cui Mario Monti ha scelto di
sottoporsi alle umiliazioni ed alle figuracce di una campagna
elettorale, quando invece il Partito Democratico aveva già ritagliato
per lui un ruolo di "padre nobile" super partes, al culmine del quale
era prevista la sua elezione alla Presidenza della Repubblica. Da quella
comoda posizione, Monti avrebbe potuto etero-dirigere l'azione di
governo di Bersani, sia con il vincolo costituzionale del pareggio di
bilancio, sia con il ricatto costante della fazione veltroniana di
ultra-destra interna al PD. La lista Monti ha persino funzionato per
Bersani da utile bidone della spazzatura, consentendogli di disfarsi
senza traumi di quella spina nel fianco che era per lui il sedicente
giuslavorista Pietro Ichino, che rischiava di alienargli i voti di molti
iscritti della CGIL.
Comidad
Se Monti è stato costretto ad umiliarsi in questo modo, non è stato probabilmente per scelta personale, ma per ordine dei suoi mandanti del Consiglio Atlantico della NATO. Evidentemente, si è arrivati ad un punto tale per cui il sistema di dominio coloniale non può più permettersi neppure una finzione di normalità. Il creare confusione e destabilizzazione diventa quindi uno schema obbligato, e le drammatizzazioni artificiose di una campagna elettorale servono anche a mistificare i drammi reali e la loro vera origine. Nel maggio dello scorso anno arrivava la notizia della perdita di una cifra dai due ai tre miliardi di dollari da parte della banca JP Morgan; manco a dirlo, per operazioni sui titoli derivati. E qui nessuno ha potuto scaricare la colpa sull'ingerenza dei partiti politici.
Comidad
Se Monti è stato costretto ad umiliarsi in questo modo, non è stato probabilmente per scelta personale, ma per ordine dei suoi mandanti del Consiglio Atlantico della NATO. Evidentemente, si è arrivati ad un punto tale per cui il sistema di dominio coloniale non può più permettersi neppure una finzione di normalità. Il creare confusione e destabilizzazione diventa quindi uno schema obbligato, e le drammatizzazioni artificiose di una campagna elettorale servono anche a mistificare i drammi reali e la loro vera origine. Nel maggio dello scorso anno arrivava la notizia della perdita di una cifra dai due ai tre miliardi di dollari da parte della banca JP Morgan; manco a dirlo, per operazioni sui titoli derivati. E qui nessuno ha potuto scaricare la colpa sull'ingerenza dei partiti politici.
6 febbraio 2013
CHI GOVERNA IL MONDO?
LA PROVA CONSISTENTE CHE UN GRUPPORISTRETTO DI RICCHI DI ELITARI TIRA LE FILE
Quando parlo degli ultra-ricchi, non parlo di persone che hanno qualche milione di dollari. Come si vedrà più avanti in questo articolo, gli ultra-ricchi hanno abbastanza soldi, depositati in banche offshore, da acquistare tutti i beni e i servizi prodotti negli Stati Uniti nel corso di un intero anno ed essere ancora in grado di pagare tutto il debito nazionale degli Stati Uniti. E' una somma di denaro così grande da essere quasi inconcepibile.
Esiste un gruppo oscuro di elitisti oscenamente
ricchi che controllano il mondo? Uomini e donne con enormi somme di
denaro governano davvero il mondo da dietro le quinte? La risposta
potrebbe sorprendervi. La maggior parte di noi tende a pensare al denaro
come ad un modo conveniente per effettuare transazioni, ma la verità è
che esso rappresenta anche il potere e il controllo. E oggi viviamo in
un sistema neo-feudale in cui i super ricchi tirano tutte le corde.
Quando parlo degli ultra-ricchi, non parlo di persone che hanno qualche milione di dollari. Come si vedrà più avanti in questo articolo, gli ultra-ricchi hanno abbastanza soldi, depositati in banche offshore, da acquistare tutti i beni e i servizi prodotti negli Stati Uniti nel corso di un intero anno ed essere ancora in grado di pagare tutto il debito nazionale degli Stati Uniti. E' una somma di denaro così grande da essere quasi inconcepibile.
In base a tale
sistema neo-feudale, tutto il resto di noi siamo schiavi del debito,
compresi i nostri governi. Basta guardarsi intorno - tutti stanno
annegando nel debito, e tutto quel debito sta rendendo gli ultra-ricchi
ancora più ricchi. Ma gli ultra-ricchi non stanno semplicemente seduti
su tutta quella ricchezza. Ne usano una parte per dominare gli affari
delle nazioni. Gli ultra-ricchi possiedono praticamente ogni grande
banca e ogni grande società del pianeta. Usano una vasta rete di società
segrete, think tank e organizzazioni di beneficenza per promuovere le
loro agende e per mantenere in riga i loro membri.
SHELL: UNA PERICOLOSA CONCHIGLIA PER IL DELTA DEL NIGER
La filiale nigeriana di Royal Dutch Shell è stata giudicata
responsabile da un tribunale olandese dell'inquinamento da fuoriuscite
di petrolio ai danni di 47 stagni da allevamento ittico di un allevatore
nigeriano. Non è una novità, Shell è stata ripetutamente accusata
di danneggiare l' ambiente. Poco più di una settimana fa il colosso
petrolifero anglo-olandese si era aggiudicato il titolo di peggior impresa del 2012
– il cosiddetto premio della vergogna - aDavos, a margine del World
Economic Forum, assegnato dalla sezione svizzera di Greenpeace.
Nel 2009, Shell aveva pagato 15,5 milioni dollari per porre fine ad una causa relativa all'esecuzione dello scrittore Ken Saro-Wiwa che si era opposto a Shell e alle sue operazioni nel delta del Niger.
Shell sta affrontando anche un'altra azione legale mossa nel regno Unito da 11.000 membri della comunità di Bodo, i quali denunciano la fuoriuscita e il riversamento nell'ambiente di 500.000 barili di petrolio nel 2008. Secondo Reuters ci sono state 198 fuoriuscite di petrolio presso gli impianti Shell l'anno scorso nell'area in questione, che hanno disperso circa 26.000 barili di petrolio.
Un rapporto delle Nazioni Unite (Unep) del 2011 ha ritenuto la Shell responsabile di 50 anni di inquinamento da idrocarburi nella regione del delta del Niger,
Shell sta affrontando anche un'altra azione legale mossa nel regno Unito da 11.000 membri della comunità di Bodo, i quali denunciano la fuoriuscita e il riversamento nell'ambiente di 500.000 barili di petrolio nel 2008. Secondo Reuters ci sono state 198 fuoriuscite di petrolio presso gli impianti Shell l'anno scorso nell'area in questione, che hanno disperso circa 26.000 barili di petrolio.
Un rapporto delle Nazioni Unite (Unep) del 2011 ha ritenuto la Shell responsabile di 50 anni di inquinamento da idrocarburi nella regione del delta del Niger,
LA GLOBALIZZAZIONE E' UNA CATASTROFE!
La nuova Elite Globalista annebbia il cervello della gente innanzitutto
con i 200 canali Tv, reality show, porno e il resto dei media spazzatura
e poi, quando si parla di cose serie, con tanti sofismi complicati
senza senso, tipo la "spread" e tutte le balle che raccontano sul debito
pubblico.
Cobraf
La realtà è invece semplice e brutale e se cerchi un poco alcuni te la dicono anche, ad esempio una società inglese di brokeraggio e consulenza, Tullett Prebon, ha questo mese un report terrificante: "Perfect Storm" in cui ha la parte 3 intitolata "The Globalization Disaster" ti spiega la verità: la Globalizzazione è una catastrofe per le economie occidentali. Perchè se sposti la produzione in Asia, produci sempre di meno dovresti logicamente consumare anche di meno. Per consumare come prima allora ti indebiti e quindi tutti i paesi occidentali sono sempre più indebitati, perchè importano sempre di più invece di prodursi da soli quello che gli occorre...
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Cobraf
La realtà è invece semplice e brutale e se cerchi un poco alcuni te la dicono anche, ad esempio una società inglese di brokeraggio e consulenza, Tullett Prebon, ha questo mese un report terrificante: "Perfect Storm" in cui ha la parte 3 intitolata "The Globalization Disaster" ti spiega la verità: la Globalizzazione è una catastrofe per le economie occidentali. Perchè se sposti la produzione in Asia, produci sempre di meno dovresti logicamente consumare anche di meno. Per consumare come prima allora ti indebiti e quindi tutti i paesi occidentali sono sempre più indebitati, perchè importano sempre di più invece di prodursi da soli quello che gli occorre...
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5 febbraio 2013
I SALVATORI DELLA PATRIA CHE BACIANO I BAMBINI PER STRADA
Il limite è
stato raggiunto alla vista di Monti che bacia i bambini in Corso Buenos
Aires di Milano. "Io volevo solo fare un giro - in quella via ci si va
principalmente per vedere le vetrine dei negozi che espongono la solita
merce che si trova in ogni città, con botteghe di abiti e affini di
medio livello - ma guarda quanta gente…" e via con un bel bacio a un
bambino ad usum televisioni che subito riprendono la scena.
Di Tiziano Tussi
Tutti i grandi uomini, di ogni colore politico si
sono abbassati a baciare bambini, papa compreso. Fa audience, simpatia,
umanità e così carpiscono la benevolenza di chi guarda. Il buon papà. Un
salvatore della Patria che bacia anche i pargoli. Certo per una Paese
cattolico è sempre buon uso seguire Cristo (Vangelo di Matteo) ed il suo
affetto per i bambini. Ma forse di questi tempi meno teatro è più idee
sarebbero augurabili. La politica dovrebbe esser studio e progetto non
avanspettacolo. La progettualità politica necessita di studio, di
orizzonti sociali da perseguire, di valutazione della società nel tempo a
venire; si serve di capacità di precedere possibili scenari, di
metterne in cantiere di virtuosi, per cercare di raggiungere livelli di
vita per tutti più elevati. La ricerca della felicità è stata messa
nella Carta costituzionale statunitense dai rivoluzionari del XVIII
secolo. Poi i francesi l'hanno adottata nelle costituzioni del loro
periodo rivoluzionario. Bellissimo!
4 febbraio 2013
LA PROPOSTA SCIOCCA DI BERLUSCONI
Mentre ci accingiamo a vivere le
ultime settimane della campagna elettorale per le elezioni più inutili della
storia repubblicana, ci piove in testa la proposta sciocca di
Berlusconi,
secondo la quale, in caso di vittoria del centro destra, verrà eliminata
l'IMU
sulla prima casa e, ancor più scioccante, verranno rimborsati gli
importi dell'imposta, sempre sulla prima casa, pagati nell'anno 2012.
Punto secondo: la crisi economica che si sta esprimendo in tutta la sua drammaticità, colpendo in maniera sistematica famiglie e imprese, ha subito un notevole salto di qualità.
Perché si tratta di una proposta
sciocca?
Punto primo: uno Stato in
bancarotta, i soldi non te li dà, ma te li prende. A meno che non si faccia il
gioco delle tre carte e ti rimettano nella tasca sinistra, ad esempio, 100 euro,
salvo poi prendertene 150 dalla destra.Punto secondo: la crisi economica che si sta esprimendo in tutta la sua drammaticità, colpendo in maniera sistematica famiglie e imprese, ha subito un notevole salto di qualità.
3 febbraio 2013
QUELLO CHE IL FILM "LINCOLN" NON DICE SU LINCOLN
Il
film "Lincoln", prodotto e diretto da uno dei registi
più conosciuti degli Stati Uniti, Steven Spielberg, ha riacceso un grande
interesse per la figura di Lincoln, uno dei presidenti che, come
Franklin D. Roosevelt è sempre intervenuto nell’ideologia statunitense con un grande ricordo popolare.
Si evidenzia questa figura politica, come il garante dell'unità degli Stati
Uniti, dopo aver sconfitto i confederati che aspiravano alla secessione
degli stati del sud dallo Stato federale. E' anche una figura che risalta nella storia degli Stati Uniti per
aver abolito la schiavitù e dato la libertà e la cittadinanza ai
discendenti di popolazioni immigrate di origine africana, vale a dire la
popolazione nera, che negli Stati Uniti è conosciuta come
afro-americana.
Lincoln è stato anche uno dei fondatori del Partito Repubblicano, che
all'origine fu proprio l'opposto del Partito Repubblicano attuale, oggi
fortemente influenzato da un movimento - il Tea Party - sciovinista,
razzista ed estremamente reazionario dietro al quale ci sono interessi
economici e finanziari che vogliono eliminare l'influenza del governo
federale nella vita economica, sociale e politica del paese.
Il Partito Repubblicano, fondato dal presidente Lincoln era, al contrario, un partito federalista, che considerava il governo federale come
garante dei Diritti Umani. E tra questi, l'emancipazione degli schiavi, tema centrale del film Lincoln, a cui Lincoln diede maggiore enfasi. Eliminare la schiavitù significava che lo schiavo sarebbe diventato lavoratore, padrone del proprio lavoro.
2 febbraio 2013
Crash: Money e Petrolio. ParOLA anche alla Lucania
Nella puntata di Crash-Contatto Impatto Convivenza intitolata “Money, money, money” si dimostra come il leit motiv
petrolifero non solo è da non sottovalutare, ma ascende al grado di
primo motore economico-finanziario, oltre a generare oscure vicende e
guerre-valutarie. ParOLA anche alla Lucania. Di seguito propongo un post che prende le
mosse dal lavoro della Redazione di Crash e si articola con qualche
citazione, breve articolazione e diverse suggestioni personali. Ho
apprezzato moltissimo sia gli argomenti che la struttura narrativa
dell’articolo-puntata. Eh già, perchè si tratta di vera e propria
narrazione, morfologicamente e sintagmaticamente pianificata sulla
sinossi della Money War.
Guerra Valutaria 1. E’
la pietra dello scandalo quotidiano. Dai derivati di Lehman Brothers e
soci fraudolenti, passando per i magheggi sul Libor/Euribor da parte di
Barclays/City Group/Hsbc, fino ad arrivare alle recentissime quanto
mefistofeliche prestidigitazioni nostrane a mezzo MPS, le bolle
speculative che ci sono in giro per il mondo non finiscono mai di essere
gonfiate. Crash, superando riferimenti diretti, si rivolge a un
trader-tutorial che spiega come è possibile incidere nella vastità
cosmica delle speculazione finanziaria attraverso un semplice click. Che
sia il Forex o altra piattaforma, non cambia niente, se non il modo di
far girare il mondo. Ogni transazione bancaria, ogni fluttuazione
valutaria, ogni spifferata sugli indici, si trasforma magicamente in una
potenziale bolla o va ad inscriversi nella nuvola iper-reale della
macabra danza speculativa finanziaria.
1 febbraio 2013
LA FRANCIA E' IN BANCAROTTA
Il Ministro francese del Lavoro, Michel Sapin, ha ammesso che il paese è "totalmente in bancarotta"
Le notizie inaspettate sono arrivate durante una intervista radio di ieri (28 gennaio 2013ndt) , e si pensa che abbia messo in stato di shock i leaders del business del Paese. “C'è uno stato ma è totalmente in bancarotta,” ha detto Mr Sapin. “Ecco perchè abbiamo dovuto mettere in atto un piano per la riduzione del deficit e nulla ci farà tornare indietro da quell'obbiettivo.”
L'affermazione di Mr Sapin “totalmente in bancarotta” è probabile che causi grande imbarazzo al Presidente Francois Hollande, a cui toccherà rimediare al danno potenziale per la reputazione del suo governo socialista.
Chiama anche in questione la politica controversa di Hollande, “tassa e spesa", che ha visto molti imprenditori e celbrità di alto profilo lasciare il Paese.
I commenti sono arrivati mentre il Presidente Hollande cerca di migliorare la immagine della economia francese dopo la promessa di ridurre il defici del Paese, tagliando le spese di 60miliardi di euro nei prossimi 5 anni ed aumentando le tasse di 20miliardi di euro.
Le notizie inaspettate sono arrivate durante una intervista radio di ieri (28 gennaio 2013ndt) , e si pensa che abbia messo in stato di shock i leaders del business del Paese. “C'è uno stato ma è totalmente in bancarotta,” ha detto Mr Sapin. “Ecco perchè abbiamo dovuto mettere in atto un piano per la riduzione del deficit e nulla ci farà tornare indietro da quell'obbiettivo.”
L'affermazione di Mr Sapin “totalmente in bancarotta” è probabile che causi grande imbarazzo al Presidente Francois Hollande, a cui toccherà rimediare al danno potenziale per la reputazione del suo governo socialista.
Chiama anche in questione la politica controversa di Hollande, “tassa e spesa", che ha visto molti imprenditori e celbrità di alto profilo lasciare il Paese.
I commenti sono arrivati mentre il Presidente Hollande cerca di migliorare la immagine della economia francese dopo la promessa di ridurre il defici del Paese, tagliando le spese di 60miliardi di euro nei prossimi 5 anni ed aumentando le tasse di 20miliardi di euro.
31 gennaio 2013
VEDERE CAMMELLO, PAGARE MONETA
Negli Stati Uniti sta succedendo qualcosa che potrebbe servire da
esempio a chi si appresta a votare in Italia. Si tratta del brusco
voltafaccia - quasi comico, viene da dire - che il partito repubblicano
ha dovuto fare negli ultimi giorni, riguardo alla riforma sulla legge
dell'immigrazione. Com'è noto, il partito repubblicano ha sempre
tenuto una linea dura contro l'immigrazione facile e contro gli
immigrati clandestini. Si tratta in gran parte di messicani che hanno
attraversato di nascosto la frontiera, nel corso dei decenni, e che poi
hanno continuato a vivere in America, soprattutto negli stati lungo il
confine (Arizona, Texas, New Mexico, California).
Si calcola che siano circa 11 milioni i "latinos" senza documenti che vivono negli Stati Uniti ormai da diverse generazioni. Molti di loro trovano lavoro, e pagano comunque le tasse, anche se non possono lasciare il paese perché non potrebbero mai più rientrare. Costoro devono anche fare dei numeri da circo per riuscire ad avere la patente, per riuscire a farsi intestare la bolletta del telefono, o per avere accesso alla pubblica sanità. Il problema è ormai diventato enorme, e va affrontato in maniera radicale. I democratici vanno proponendo da tempo una riforma universale, che condoni il reato di immigrazione illegale ed offra a queste persone il cosiddetto "path to citizenship", ovvero un percorso graduale che li porti prima a regolarizzare la loro posizione ("green card", ovvero permesso di residenza e di lavoro) e poi eventualmente ad offrirgli la cittadinanza.
Si calcola che siano circa 11 milioni i "latinos" senza documenti che vivono negli Stati Uniti ormai da diverse generazioni. Molti di loro trovano lavoro, e pagano comunque le tasse, anche se non possono lasciare il paese perché non potrebbero mai più rientrare. Costoro devono anche fare dei numeri da circo per riuscire ad avere la patente, per riuscire a farsi intestare la bolletta del telefono, o per avere accesso alla pubblica sanità. Il problema è ormai diventato enorme, e va affrontato in maniera radicale. I democratici vanno proponendo da tempo una riforma universale, che condoni il reato di immigrazione illegale ed offra a queste persone il cosiddetto "path to citizenship", ovvero un percorso graduale che li porti prima a regolarizzare la loro posizione ("green card", ovvero permesso di residenza e di lavoro) e poi eventualmente ad offrirgli la cittadinanza.
ISLANDA: INIZIA LA RISCOSSA CONTRO LA SERVITU' BANCARIA
«Dobbiamo lasciare che le banche falliscano, non possiamo essere i
responsabili delle malversazioni dei privati». Queste le parole del
presidente Ragnar Grímsson al World economic forum di Davos, dritte
nel cuore di una piaga che affligge tutto il mondo e che da noi si è
manifesta con la vicenda del Monte Paschi: le demenziali normative che
impongono agli stati di intervenire col denaro pubblico per coprire in
tutto o in parte le perdite di aziende di credito private, anzi
privatissime.
Il Simplicissimus
L’Islanda è reduce da una vittoria davanti alla corte dell’Efta (European free trade agreement): non dovrà pagare tutto il debito fatto dalle sue banche, ma solo la parte già sborsata che corrisponde alla garanzia in essere al momento del crack di Landsbanki. Non si tratta dunque di un ripudio del debito come molti scrivono, ma certamente di una resistenza che alla fine ha salvato l’isola dal dover pagare una cifra che l’avrebbe distrutta economicamente.
Dunque le parole di Grimsson hanno un peso tutto speciale dentro la messa di rito finanziario che viene celebrata sulle Alpi svizzere e sembrano annunciare un giro di boa rispetto a meccanismi che si sono creati nel tempo, non solo ingiusti, ma anche perversi perché deresponsabilizzano le banche e le inducono alla speculazione più selvaggia.
Il Simplicissimus
L’Islanda è reduce da una vittoria davanti alla corte dell’Efta (European free trade agreement): non dovrà pagare tutto il debito fatto dalle sue banche, ma solo la parte già sborsata che corrisponde alla garanzia in essere al momento del crack di Landsbanki. Non si tratta dunque di un ripudio del debito come molti scrivono, ma certamente di una resistenza che alla fine ha salvato l’isola dal dover pagare una cifra che l’avrebbe distrutta economicamente.
Dunque le parole di Grimsson hanno un peso tutto speciale dentro la messa di rito finanziario che viene celebrata sulle Alpi svizzere e sembrano annunciare un giro di boa rispetto a meccanismi che si sono creati nel tempo, non solo ingiusti, ma anche perversi perché deresponsabilizzano le banche e le inducono alla speculazione più selvaggia.
30 gennaio 2013
DAVOS: Intervista a Marx, Keynes, Friedman e Schumacher
Larry Elliot, capo redattore economico del Guardian, ha scritto un interessante dibattito immaginario
tra Marx, Keynes, Friedman e Fritz Schumacher, intervistati dal capo
del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde al World Economic
Forum di Davos. Lo abbiamo tradotto per voi.
Christine Lagarde: Karl, tu come vedi la situazione?
Karl Marx: La classe capitalista riunita a Davos ha trascorso gli ultimi giorni grattandosi la testa per la disoccupazione e la mancanza di domanda dei propri prodotti. Non sembra però capace riconoscere che ciò è inevitabile in un’economia globalizzata. C’è una tendenza verso il sovrainvestimento, la sovraproduzione e la caduta del saggio di profitto, che, come sempre, i datori di lavoro hanno cercato di contrastare con il taglio dei salari e la creazione di un esercito di riserva del lavoro [disoccupazione, ndt]. Ecco perché ci sono più di 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo e vi è stata una tendenza verso una maggiore disuguaglianza. E’ possibile che il 2013 sia migliore del 2012, ma sarà un sollievo di breve durata.
Lagarde: Questa è una analisi cupa, Karl. I salari stanno crescendo abbastanza velocemente in alcune parti del mondo, come la Cina, ma sarei d’accordo sul fatto che la disuguaglianza è una minaccia. Le ricerche del FMI mostrano che la disuguaglianza è correlata all’instabilità economica…
Christine Lagarde: Karl, tu come vedi la situazione?
Karl Marx: La classe capitalista riunita a Davos ha trascorso gli ultimi giorni grattandosi la testa per la disoccupazione e la mancanza di domanda dei propri prodotti. Non sembra però capace riconoscere che ciò è inevitabile in un’economia globalizzata. C’è una tendenza verso il sovrainvestimento, la sovraproduzione e la caduta del saggio di profitto, che, come sempre, i datori di lavoro hanno cercato di contrastare con il taglio dei salari e la creazione di un esercito di riserva del lavoro [disoccupazione, ndt]. Ecco perché ci sono più di 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo e vi è stata una tendenza verso una maggiore disuguaglianza. E’ possibile che il 2013 sia migliore del 2012, ma sarà un sollievo di breve durata.
Lagarde: Questa è una analisi cupa, Karl. I salari stanno crescendo abbastanza velocemente in alcune parti del mondo, come la Cina, ma sarei d’accordo sul fatto che la disuguaglianza è una minaccia. Le ricerche del FMI mostrano che la disuguaglianza è correlata all’instabilità economica…
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