Nel nuovo contesto post-guerra fredda, la NATO, lungi dallo scomparire, come ha fatto il Patto di Varsavia, ha sviluppato nuovi "concetti strategici" nel 1991 e 1999. Dopo gli attentati dell’11-09 e con la guerra in Afghanistan si è estesa la zona di intervento fuori dallo spazio euro-atlantico definito dal Trattato del 1949. Era necessario ridefinire le missioni della NATO e ri-legittimare il suo ruolo. I capi di Stato riuniti nel 22° vertice della NATO a Lisbona (19-20 novembre), hanno approvato il “nuovo concetto strategico 2010-2011”. Hanno trattato anche due punti delicati: il ritiro dell’esercito dall’Afghanistan e lo scudo antimissile che gli USA pianificano di dispiegare in Europa.
di Pierre Charasse
“Il nuovo concetto strategico” riflette l’ambizione della NATO di rafforzare la sua vocazione mondiale, in nome dei valori “universali” della civilizzazione occidentale,anche in aree che non hanno nulla a che fare direttamente con la sicurezza militare e la governabilità degli “stati falliti”. Partendo da un catalogo di nuove minacce reali o supposte, il terrorismo, ma anche l' insicurezza delle fontie delle rotte di approvvigionamento energetico, le rotte marittime, i cyber-attacchi contro sistemi computerizzati o “infrastrutture vitali” dei paesi occidentali, la NATO ha ufficializzato il principio secondo il quale la sicurezza dei suoi membri dipende più da situazioni esterne alla zona euro-atlantica che da conflitti convenzionali in suddetto spazio.