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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
3 novembre 2012
HAITI: 60 anni di ingerenza degli Stati Uniti
Dal colpo
di Stato del 1954 fino alla lotta contro il narcotraffico, passando per
il dominio delle multinazionali, Luis Solano traccia per noi quasi
sessanta anni d'ingerenza degli Stati Uniti in Guatemala. L'economia del Guatemala è, attualmente e
storicamente, interamente orientata verso la soddisfazione del mercato
estero (miniere, dighe, call center, agro-esportazione, turismo,
petrolio, maquiladoras…). Come si spiega? Dal governo di Alvaro Arzú, (1996-1999), si è
assistito ad un cambio di direzione negli investimenti privati interni
ed esteri a favore dei settori economici legati all'industria
estrattiva, alla produzione di energia, all'agro-export e ai servizi.
Questo cambiamento è avvenuto dopo la firma degli Accordi di pace del
1996, accordi che hanno aperto una porta alla stabilità politica per gli
investitori. Questa è una delle spiegazioni principali del perché era
così importante porre fine alla guerra contro-insurrezionale.
Il punto di svolta per l'economia verso questi
settori può essere spiegato dai prezzi elevati, sui mercati
internazionali, dei minerali strategici d'interesse economico per alcuni
paesi diventati oggi delle potenze economiche a livello internazionale,
come la Cina e l'India. D'altra parte, per quanto riguarda la grande
maggioranza di questi progetti, anche se gli investimenti iniziali
necessari sono molto importanti, il loro ammortamento viene raggiunto
rapidamente nel breve e medio termine. I costi di produzione sono
relativamente bassi perché le risorse naturali sono gratuite o poco
tassate, la mano d'opera è a buon mercato, soprattutto nelle prime fasi
dell'investimento. Questo offre agli investitori dei cicli di
accumulazione intensivi e rapidi.
Era importante per un'economia come quella del
Guatemala, che usciva da un'economia di guerra con bassi tassi di
crescita e di investimenti privati e allo stesso tempo questo apriva le
porte della élite corporativa detentrice del potere economico per fare
grandi investimenti, perché ormai libera dalla minaccia della guerra e
sicura del sostegno dei governi in atto, tutti votati alla tutela degli
interessi della classe possidente, come i governi Arzú, Berger
(2004-2007) e Pérez Molina (2012-2015), per non parlare del governo di
Alvaro Colom (2008-2011) che, anche se non ha beneficiato tanto quanto
gli altri del sostegno patronale, ha sostenuto apertamente questo tipo
di investimenti. Anche se poco noto, il colpo di stato del
1954 della CIA contro il governo progressista di Jacobo Arbenz è stato
il primo intervento diretto degli Stati Uniti contro un governo in
America Latina. Come e perché si è realizzato? Era dopo la seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti
non erano pronti di accettare dei governi di tipo nazionalista ed
ancora meno se questi avevano un orientamento comunista o intrattenevano
delle relazioni coi paesi comunisti. Al contempo, i grandi proprietari,
gli ultra reazionari, i produttori di caffè e gli industriali
conservatori spingevano nella stessa direzione. Volevano il
rovesciamento di un governo paragonato al nemico e che veniva
identificato con la riforma agraria del 1952. I loro interessi e quelli
della multinazionale United Fruit Co. li spinsero, di concerto, ad
orientare la struttura del governo in funzione degli interessi della
borghesia industriale e commerciale, in alleanza con l'oligarchia dei
grandi proprietari fondiari.
Dopo il 1954, assistiamo all'instaurazione di una
struttura di potere parallelo, creata sul modello di governo esistente
negli Stati Uniti e che, oltre alla creazione di istituzioni al servizio
degli interessi dei padroni, aprì anche la porta alle multinazionali
nordamericane associate o alleate della borghesia del Guatemala. Da
allora, si vede spuntare un nuovo interesse per l'industria estrattiva,
imperniato sugli investimenti petroliferi e minerari sotto il controllo
degli Stati Uniti. In fondo, uno degli obiettivi dell'intervento USA era
lo sfruttamento delle ricchezze naturali del paese: petrolio, minerali e
risorse forestali, cui bisogna aggiungere l'esportazione di carne, il
tutto rispondente alla domanda dell'economia nordamericana del
dopoguerra. Perché l'America Centrale e particolarmente il Guatemala sono zone geografiche strategiche per gli Stati Uniti? Credo che le ragioni si evolvano in funzione delle
congiunture regionali e anche nel tempo. Si può parlare allora di zona
geografica strategica. Oggi, l'aumento del traffico di droga e di esseri
umani fa sì che l'America Centrale sia una regione di grande importanza
sul piano politico per gli Stati Uniti. Tenuto conto della grande
dipendenza delle economie dell'America Centrale nei confronti degli USA,
questi ultimi sono essenziali per la sopravvivenza di queste economie e
ciò è vero anche se, per gli Stati Uniti, le economie dell'America
Centrale rappresentano solamente un'infima percentuale del loro
commercio e dei loro investimenti internazionali.
L'America Centrale, come il Guatemala, continua a
giocare un ruolo di primo piano in questo commercio illecito che pesa
come nessun altro al mondo: il commercio della droga, soprattutto
rispetto agli Stati Uniti. La breve distanza che divide questa regione
dal più grosso mercato del consumo di droghe al mondo fa del Guatemala
un paese molto importante nelle strategie di guerra contro la droga
voluta dagli Stati Uniti. La corruzione della polizia e dell'esercito
del Guatemala e i loro stretti legami coi narcotrafficanti mette il
Guatemala nel mirino degli Stati Uniti.
Ma gli Stati Uniti sono interessati da questa
regione dell'America Centrale anche perché è il luogo di passaggio di
migliaia di migranti sudamericani e internazionali, un traffico il cui
fatturato si conta in milioni di dollari e che ha portato alla creazione
di una rete del crimine organizzato diretta dai gruppi di potere legati
al narcotraffico, al traffico delle armi, ai sequestri, alle
estorsioni, alla tratta degli esseri umani, al furto di veicoli e alla
prostituzione. Tutto ciò, fa parte di un cerchio vizioso che genera una
migrazione verso gli Stati Uniti in una spirale incontrollabile che gli
Stati Uniti sono incapaci di fermare. Di conseguenza, essi hanno
cercato, per mezzo di un Accordo di Libero Commercio e usando la loro
influenza nel Progetto Meso-America (Plan Puebla Panamá), di contrastare
tutta questa violenza e questo crimine organizzato con gli investimenti
e puntando sul commercio, cosa che avrebbe dovuto, di rimando,
aumentare ancora di più gli investimenti e i posti di lavoro, ma niente
di tutto ciò è mai accaduto. Le cause strutturali che generano la
povertà e il crimine organizzato sono sempre là, intatte, sedici anni
dopo la firma degli Accordi di Pace.
Come è stato particolarmente evidente questo
interesse per il Guatemala durante gli anni 60 nel contesto della
Dottrina di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti e dell'ascesa dei
movimenti popolari e delle guerriglie?
È precisamente il dominio esercitato dagli Stati
Uniti sull'economia e la politica del Guatemala che spinse i settori più
progressisti e nazionalisti, legati ai movimenti di sinistra del
Guatemala, a lottare contro la presenza e il dominio degli Stati Uniti,
conducendo una guerra di guerriglia e organizzando dei movimenti di
massa. I governi democratici del 1944-1954 avevano aperto larghi spazi
di espressione politica per tutti questi settori ridotti al silenzio
dalle dittature precedenti. Sono stati il vivaio dei movimenti di
protesta che seguirono la controrivoluzione del 1954 e che si sono
sviluppati durante i decenni successivi.
Questi movimenti hanno cercato anche di trasformare
le strutture economiche poste in essere dall'oligarchia dei grandi
proprietari fondiari e dalla borghesia del Guatemala che contavano sul
largo sostegno degli Stati Uniti. L'influenza degli Stati Uniti è
diventata evidente soprattutto attraverso il loro sostegno ufficiale,
sotto forma di aiuto militare, alle forze armate del Guatemala,
specialmente in ciò che riguarda la formazione e l'addestramento al
combattimento di contro-insurrezione. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti
hanno voluto fare del Guatemala una "vetrina anticomunista" agli occhi
del mondo, con l'idea di farne l'esempio mondiale da seguire. Milioni di
dollari americani sono stati investiti e sono transitati dalle più
grosse banche nordamericane, le istituzioni finanziarie interamericane o
internazionali, ma la "vetrina" non è mai apparsa come tale. Tutti i
tentativi sono stati un insuccesso.
Il Guatemala è stato segnato da governi
militari particolarmente repressivi (1954-1985). Quali sono stati i
rapporti tra gli Stati Uniti e le istituzioni militari durante questo
periodo?
Dal 1954 e fino al 1977, gli Stati Uniti hanno
sostenuto apertamente il governo del Guatemala partecipando all'avvio
della guerra contro-insurrezionale e alla formazione degli ufficiali
superiori dell'esercito. Dal 1977, l'aiuto militare è stato sospeso e
ciò fino ad oggi a causa di violazioni dei diritti umani e della guerra
contro-insurrezionale. Dal 1977, gli Stati Uniti e le forze reazionarie
nordamericane hanno cercato altri canali per portare il loro sostegno
alla guerra contro-insurrezionale. La presenza e l'influenza di Israele,
dell'Argentina, di Taiwan, e del Sudafrica hanno avuto un'importanza
vitale, senza dimenticare gli altri meccanismi segreti della "guerra
sporca", tra cui i mercenari statunitensi. In seguito, quello che
abbiamo visto sono i piani militari di "azione civica" che l'esercito
degli Stati Uniti stabilisce nelle zone della foresta tropicale e nelle
regioni povere del Guatemala.
Se i militari sono gli alleati storici degli
Stati Uniti, il vero alleato è l'oligarchia economica. Perché questa
alleanza e come si traduce, particolarmente dopo gli Accordi di Pace del
1996?
Perché gli Stati Uniti non possono permettersi di
perdere il Guatemala, per l'importanza di questo paese per tutta
l'America Centrale, non solo a causa di ciò che ha rappresentato
storicamente nella politica e l'economia della regione, ma perché il
Guatemala è sempre un bastione del commercio interregionale che genera
una relativa stabilità nel resto dell'America Centrale. Nei processi di
integrazione, di investimento e di decisione politica, il Guatemala
gioca inoltre un ruolo centrale. Dopo gli Accordi di Pace, hanno provato
a privare l'esercito del Guatemala del controllo che esercitava sul
potere politico durante la guerra. Ed anche se l'esercito resta un
attore importante, in periodo di pace cercano di fargli giocare un ruolo
che lo priva di questo controllo, per evitare che sia questo a dirigere
lo Stato del Guatemala. Questo controllo, normalmente, sarebbe dovuto
tornare ai partiti politici diretti dalla borghesia e delle élite
economiche, ma ciò non è avvenuto. Con l'attuale governo di Pérez
Molina, sembrerebbe che si stia mettendo in atto una struttura militare
che si prepara a controllare il potere politico. Da qui l'importanza dei
dissensi che appaiono tra l'oligarchia economica e i governi militari,
che si aggiungono alle pressioni esercitate dagli Stati Uniti affinché
il governo militare agisca più efficacemente contro i narcotrafficanti.
Perché è di dominio pubblico che il narcotraffico è nelle mani dei
membri dell'alto comando militare. Per il momento, c'è l'appoggio al
governo militare da parte di un settore economico, ma ciò non permette
di dire che ci sia un'alleanza tacita tra il governo militare,
l'esercito e la borghesia, e che questa alleanza goda del sostegno
totale degli Stati Uniti.
Si parla degli Stati Uniti, ma gli altri
paesi imperialisti continuano a minare lo stato di diritto favorendo
l'impunità delle loro multinazionali (Canada, Spagna, Francia)... mentre
da un altro lato, finanziano delle istituzioni come la Commissione
contro il crimine organizzato in Guatemala (CICIG). Come analizzi questa
situazione? Come si traduce questo sostegno diplomatico agli interessi
privati?
Essere coinvolti nel CICIG significa fare anche in
modo che gli investimenti e gli interessi di questi paesi non siano
vittime del crimine organizzato, che è l'oggetto delle investigazioni e
delle ricerche del CICIG. Il CICIG non ha per finalità quella di
indagare sull'impunità e i danni causati dagli investimenti di questi
paesi in quanto non sono considerati parte della criminalità organizzata
in quanto tale. Le ambasciate di questi paesi, che servono gli
interessi dei loro governi sempre più a destra, sostengono pienamente i
loro investitori in Guatemala e proteggono i loro investimenti. Il
Canada e la Francia ne sono un buon esempio. Almeno per ciò che riguarda
il Canada, la sua ambasciata ha reso pubblico il suo sostegno a questi
investimenti realizzati in Guatemala. Fonte:www.michelcollon.info/60-ans-d-ingerence-US.html?lang=fr
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