Il 5 agosto 1895 a Londra, Inghilterra, l’umanità perse uno dei suoi più illustri pensatori, Friedrich Emgels (1820-1895). Quest’uomo geniale e umile, dall’anima inquieta, fu un rivoluzionario inflessibile, profondo conoscitore della miseria generata dal capitalismo, uno studioso della società dell’epoca.
In Inghilterra, dove rimase per lunghi anni, poté vedere da vicino le condizioni subumane degli operai e la sua speciale sensibilità gli fece capire ogni sofferenza di quegli uomini, di quelle donne e bambini che lavoravano lunghe ore per un salario da fame.
In quel periodo della sua vita in Inghilterra ebbe numerosi contatti con gli operai di fabbriche, il che influì sulla formazione delle sue idee politiche, sociali e filosofiche.
Engels scrisse per il giornale tedesco La Gazzetta Renana e, per la rivista Annali Franco-Tedeschi, pubblicò, all’inizio del 1843, la “Bozza di una critica dell’economia politica”, in cui criticava il modo di produzione capitalista e l’economia politica borghese.