12 luglio 2015
La storia sconosciuta delle negoziazioni del debito greco
La maggior parte dei più importanti mezzi di informazione e persuasione spagnoli hanno presentato i negoziati che si stanno svolgendo tra le più importanti istituzioni dell’establishment finanziario (sia la Banca Centrale Europea- BCE – che il Fondo Monetario Internazionale – FMI) e i politici europei (la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e l’Eurogruppo, dominato dal governo tedesco) da un lato e il governo di Syriza della Grecia dall’altro, come un incontro fallito originato dalla presunta rigidità e incompetenza di quest’ultimo, nonostante la pazienza e il comportamento razionale dei primi. In precedenti articoli ho messo in discussione questa visione così compiacente e poco critica, riprodotta quale parte della ‘sapienza’ convenzionale e promossa dai guru mediatici economici, tutti con chiara sensibilità neo-liberista.
Gli ultimi esempi sono le analisi della situazione greca del consigliere ufficiale in materia economica de La Sexta Noche, il sig. José Carlos Dìez, e dell’ ‘economista della casa’ (come lo definisce la televisione pubblica della Catalogna, TV3, nel suo programma “lezione di Economia”), il sig. Xavier Sala i Martìn.
L’abbondante evidenza scientifica (anche se non i più grandi mezzi di informazione spagnoli, compresa La Sexta Noche e TV3) mostra l’errore e/o la malafede di questa versione ufficiale.
L’ultima prova di tale falsità l’ha appena data una persona che conosce bene la trama politica che stava dietro alle politiche approvate dalle istituzioni dell’establishment finanziario e politico europeo citato precedentemente, e imposte alla popolazione greca.
Gli ultimi esempi sono le analisi della situazione greca del consigliere ufficiale in materia economica de La Sexta Noche, il sig. José Carlos Dìez, e dell’ ‘economista della casa’ (come lo definisce la televisione pubblica della Catalogna, TV3, nel suo programma “lezione di Economia”), il sig. Xavier Sala i Martìn.
L’abbondante evidenza scientifica (anche se non i più grandi mezzi di informazione spagnoli, compresa La Sexta Noche e TV3) mostra l’errore e/o la malafede di questa versione ufficiale.
L’ultima prova di tale falsità l’ha appena data una persona che conosce bene la trama politica che stava dietro alle politiche approvate dalle istituzioni dell’establishment finanziario e politico europeo citato precedentemente, e imposte alla popolazione greca.
10 luglio 2015
Il sistema insindacabile di oppressione in Europa
Una voce da Bruxelles, riportata da Dedefensa:
“Fino a qualche anno fa, la consegna fra i funzionari dirigenziali
era di essere più discreti possibile, specie nel caso delle auto di servizio (
…). Da qualche mese è un diluvio nell’altro senso: enormi 4×4, SUV,
eccetera – si direbbe che i nostri famosi fabbricanti tedeschi non cessino
di fabbricarne di sempre più grossi, più massicci, più blindati, specialmente
concepiti per i funzionari – Juncker è un campione in questo campo – che
sembrano sempre più delle fortezze semoventi, blindati di inaudita
potenza e lusso, intoccabili, coi vetri oscurati, che si muovono in lunghi
convogli come dei cingolati russi che invadessero l’Ucraina…”.
Insomma han buttato la maschera e
adottato lo stile di ostentazione che è
parte dello stile di vita degli oligarchi criminali dell’Est
europeo. Istruttivo il particolare dei vetri oscurati,
un tempo tipico della Nomenklatura
sovietica. Il privilegio di un potere che non deve rispondere di
sè.
Piccola, coraggiosa nazione (Non siamo noi)
Ero in Grecia in questi giorni e benché lontano dalla capitale (stavo alle pendici dell’Athos, il Monte Santo) ho potuto vedere il progressivo indurimento delle persone. Spero che i nostri media abbiano dato notizia delle enormi, continue ed infami minacce, umiliazioni, delle grossolane ingerenze e notizie false, degli sporchi trucchi che l’Eurogruppo, Merkel, e il Rettile della BCE hanno messo in atto per far sentire impotente, spaventare, far paura ai cittadini della piccola nazione e indurli a cedere. Prima, per forzarli ad accettare l’ennesimo indebitamento con programma di austerità senza prospettive, poi per indurli col terrore a votare Sì.
Non hanno risparmiato nessun abuso: dalla decisione di tenere una riunione dell’Eurogruppo escludendo la Grecia – che è pur sempre un membro dell’eurozona – fino alla decisione di Draghi di bloccare la liquidità alle banche elleniche, qui si sono visti autentici reati, comportamento criminali (1) che spero un giorno si possano portare alla Corte di Giustizia. Poi le notizie false: dall’emissione di sondaggi che facevano stravincere il Sì a nome di un’agenzia greca che si è affrettata a smentire di averli mai fatti (e denuncerà i responsabili, se sarà possibile identificarli) fino all’ultima autentica informazione del Financial Times: in caso di No, saranno intaccati i depositi sopra gli 8 mila euro. Tremate, pensionati.
9 luglio 2015
Non sono più ministro!
Il referendum del 5 luglio passerà alla storia come un momento unico in cui una piccola nazione europea si è alzata in piedi contro la servitù per debito.
Come per tutte le lotte per i diritti democratici, il prezzo da pagare per questo rifiuto storico dell''ultimatum del 25 giugno dell'Eurogruppo, è alto. E' quindi essenziale che il grande capitale guadagnato dal nostro governo con lo splendido voto del NO venga immediatamente investito in un SI per una risoluzione adeguata - un accordo che preveda una ristrutturazione del debito, meno austerità, una redistribuzione in favore dei bisognosi e vere riforme.
I dannati del mare
Nel novembre 1989, al suono delle fanfare di tutto l’Occidente ‘democratico’, cadeva il “Muro” per antonomasia, quello di Berlino. Sono passati 26 anni e, nel mondo, di muri ne sono stati eretti più di una ventina: muri di filo spinato, di cemento, di sabbia e pietra, contornati da fossati, elettrificati, guardati a vista da soldati che sparano…
I più conosciuti sono quelli tra Stati Uniti e Messico (dove le “schiene bagnate” centro-americane cercano di entrare nella terra promessa del dollaro), quello tra Israele e Cisgiordania, la barriera di Ceuta e Melilla in Marocco: Ma ve ne sono altri meno noti, come quello recente tra Bulgaria e Turchia eretto per fermare i profughi siriani, quello tra l’Oman e gli Emirati Arabi, quello tra lo Yemen e l’Arabia Saudita, quello tra la Tailandia e la Malaysia e via dicendo.
Ogni anno migliaia di persone perdono la vita per oltrepassare questi muri.
Ogni anno migliaia di persone perdono la vita per oltrepassare questi muri.
8 luglio 2015
"Grexit": Quale sarà lo scenario per l'economia globale?
Nessuno può prevedere esattamente come sarà lo scenario peggiore per l'economia globale, ma potrebbe diventare molto scomodo nei mercati mondiali. La rivista americana Foreign Policy ha analizzato quale prospettiva ci attende in questa situazione e ritiene che i rischi più evidenti sono nella zona euro a causa della Grecia, e in Cina.
"Se la Grecia subirà un "default" e, alla fine abbandonerà l'Euro, l'invulnerabilità della moneta sparirà", secondo Daniel Altman, economista di 'Foreign Policy'. In questo caso, gli investitori saranno costretti a considerare che anche altri paesi potrebbero lasciare la zona euro, e il Portogallo potrebbe essere il prossimo sulla lista, evidenzia Altman. "E crescerà notevolmente l'incertezza circa il valore dell'euro. Se la composizione della zona euro è imprevedibile, non c'è modo di sapere quanto dovrebbe costare l'euro o i titoli in euro", osserva l'economista. La tendenza delle banche centrali per creare riserve in euro come un contrappeso al dollaro si è già invertita, ma con l''Grexit' potrebbe precipitare.
Con Tsipras e con la Grecia, per l'Europa e la democrazia
Se a Laio, re di Tebe, l'oracolo di Delfi non avesse predetto che in un futuro prossimo sarebbe stato ucciso dal primogenito, il quale avrebbe poi sposato la propria moglie Giocasta, il giovane Edipo non sarebbe mai stato adottato dal re di Corinto, mai ne sarebbe fuggito, mai avrebbe ucciso Laio, ignaro fosse suo padre, e mai avrebbe sposato Giocasta, ignaro fosse sua madre.
In questi giorni, più che in ogni altro momento della loro storia, le Istituzioni che compongono la Troika provano ad affidare il destino della Grecia e dell'Europa ad una profezia simile a quella di Sofocle, capace di auto-avverarsi per il solo fatto che ognuno, assalito dall'istinto di sopravvivenza e dalla paura, potrebbe credervi.
Nascono da questa intenzione due equivoci ampiamente smentiti dai fatti: il primo vorrebbe un popolo egoista, che vive di tutele ingiuste a scapito degli altri Stati. Il secondo, addirittura, vorrebbe la Grecia intenzionata a non onorare il debito e ad abbandonare l'Euro attraverso il voto.
6 luglio 2015
Rompere il Corralito* della BCE in Grecia!
A causa del controllo della Banca centrale europea sui conti bancari dei Greci, FairCoop vuole aiutare la popolazione rompere il “corralito”* ( la corsa al ritiro dei proprio risparmi dalle banche), offrendo la possibilità di scambiare una parte dei loro bilanci digitali di “Euro greci” in Faircoins. In modo che i cittadini greci possano diversificare i propri risparmi e cambiarli in una valuta che la BCE non può controllare e che è in sintonia con l’etica della cooperazione sociale di fronte al modello economico neoliberista che la troika vuole imporre.
In collaborazione con il Festival per la Solidarietà e l’Economia Collaborativa, FairCoop ha creato un conto corrente Greco attraverso il quale i cittadini possano comprare i Faircoin.
Se vuoi partecipare, ecco i passi da seguire:
2 luglio 2015
Giorgio Napolitano: piccola nota sull'indecenza
Il 17 giugno l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto dalle mani grondanti sangue di Henri Kissinger il premio a lui intitolato, quale riconoscimento diplomatico per le sue alte doti di europeo convinto. La carriera politica di Napolitano è andata dipanandosi dall'appartenenza al PCI, ala destra, migliorista, sino all'invenzione di teoremi governativi perniciosissimi per l'Italia. Gli ultimi governi Monti, Letta (questo andrebbe messo tra parentesi, stando la sua mitezza personale di decisa lontananza dal precedente, appunto Monti e dal successivo) e Renzi sono opera usa. E specialmente quest'ultimo, in carica, il Renzi primo, si sta rivelando come un governo di destra decisa. Peggio di Berlusconi, ancora più a destra del suo ultimo governo - basti osservare la controriforma della scuola pubblica, neppure il Cavaliere aveva osato tanto - Renzi si configura come messa in pratica della visione di indecenza del suo mentore Napolitano.
1 luglio 2015
L’attacco dell’Europa alla democrazia greca
Il continuo crescendo di litigi e battibecchi all’interno dell’Europa può apparire all’esterno come l’inevitabile risultato della triste partita finale tra la Grecia e i suoi creditori. Infatti, i leader europei stanno finalmente cominciando a rivelare la reale natura del persistente dibattito sul debito, e la risposta non è delle più piacevoli: il dibattito riguarda il potere e la democrazia più che il denaro e l’economia.
Naturalmente, le misure economiche che sono alla base del programma che la “troika” (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) ha imposto alla Grecia cinque anni fa sono state pessime, causando un calo del 25% del Pil del Paese. Non riesco a pensare a nessuna depressione che sia mai stata così intenzionale e che avesse conseguenze così catastrofiche; il tasso di disoccupazione giovanile della Grecia, ad esempio, ora supera il 60%.
È spaventoso che la troika si sia rifiutata di assumersi qualunque responsabilità o di ammettere quanto erano sbagliate le sue previsioni e i suoi modelli. Tuttavia ciò che è anche più sorprendente è che i leader europei non hanno neanche imparato la lezione. La troika sta ancora chiedendo che la Grecia raggiunga un avanzo primario di bilancio (al netto del pagamento degli interessi) pari al 3,5% del Pil entro il 2018.
30 giugno 2015
29 giugno 2015
Charleston: c’era una esercitazione simulante il massacro
A Charleston, South Carolina, il 21 enne Dylan Roof è entrato nella chiesa negra ed ha sparato all’impazzata, uccidendo nove presenti, fra cui il senatore democratico Clementa Pinckney, 41 anni, padre di due figli. Era il 17 giugno.
Quello stesso era in corso a Charleston un’esercitazione federale che prevedeva esattamente un eccidio: i poliziotti partecipanti dovevano prepararsi nel caso di Active Shooter. Si tratta di una definizione inventata dal Department of Homeland Security, che designa uno scenario di una strage di massa rapida e imprevedibile, dove alla fine l’uccisore si toglie la vita. Come potete vedere, di esercitazioni del genere, in Usa, se ne tengono di continuo.
Quello stesso era in corso a Charleston un’esercitazione federale che prevedeva esattamente un eccidio: i poliziotti partecipanti dovevano prepararsi nel caso di Active Shooter. Si tratta di una definizione inventata dal Department of Homeland Security, che designa uno scenario di una strage di massa rapida e imprevedibile, dove alla fine l’uccisore si toglie la vita. Come potete vedere, di esercitazioni del genere, in Usa, se ne tengono di continuo.
26 giugno 2015
Trattativa, l’ex capo dei Servizi Fulci: “la Falange chiamava dalle sedi Sismi, alcuni 007 usavano esplosivi”
La rivelazione al processo Trattativa dell'ambasciatore, ai vertici del Cesis tra il 1991 e il 1993 sulla sigla oscura che rivendicava omicidi e stragi nei primi anni '90. "Un analista del Sisde mi portò la mappa dei luoghi da dove partivano le chiamate e quella delle sedi periferiche del Sismi: coincidevano perfettamente". Poi aggiunge: ""All’interno dei servizi c’è una cellula che si chiama Ossi, esperta nel piazzare polveri, fare attentati"
Quindici agenti segreti super addestrati sospettati di essere collegati con le bombe del 1993, e le telefonate della Falange Armata che partivano dalle sedi coperte del Sismi. È un racconto che arriva dal passato l’ultimo tassello inedito sulla Falange Armata, l’oscura sigla criminale che nei primi anni Novanta rivendicava ogni singolo fatto di sangue andato in onda nel Paese: dai delitti della banda della Uno bianca alle stragi mafiose del 1992 e 1993. Un mistero mai risolto quello dei telefonisti del terrore che chiamavano i centralini dell’agenzia Ansa per firmare eccidi e stragi con cui nulla avevano probabilmente a che fare. Adesso però, a più di vent’anni di distanza, emerge un particolare nuovo: quelle chiamate sarebbero state fatte dalle stessa zone in cui all’epoca il Sismi aveva localizzato le sue basi periferiche. A raccontarlo è l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, punta di diamante della diplomazia italiana negli anni ’80, al vertice del Cesis (Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza) tra il 1991 e il 1993, oggi presidente della Ferrero.
Quindici agenti segreti super addestrati sospettati di essere collegati con le bombe del 1993, e le telefonate della Falange Armata che partivano dalle sedi coperte del Sismi. È un racconto che arriva dal passato l’ultimo tassello inedito sulla Falange Armata, l’oscura sigla criminale che nei primi anni Novanta rivendicava ogni singolo fatto di sangue andato in onda nel Paese: dai delitti della banda della Uno bianca alle stragi mafiose del 1992 e 1993. Un mistero mai risolto quello dei telefonisti del terrore che chiamavano i centralini dell’agenzia Ansa per firmare eccidi e stragi con cui nulla avevano probabilmente a che fare. Adesso però, a più di vent’anni di distanza, emerge un particolare nuovo: quelle chiamate sarebbero state fatte dalle stessa zone in cui all’epoca il Sismi aveva localizzato le sue basi periferiche. A raccontarlo è l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, punta di diamante della diplomazia italiana negli anni ’80, al vertice del Cesis (Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza) tra il 1991 e il 1993, oggi presidente della Ferrero.
In Italia la scuola dei Predatori
Una settimana fa, al Salone aerospaziale di Le Bourget a Parigi, la Direzione armamenti aeronautici del Ministero Difesa ha firmato un contratto con la canadese Cae per la realizzazione ad Amendola (Foggia) della prima scuola di volo europea di droni militari Predator (Predatori) della statunitense General Atomics. Un precedente contratto prevedeva la fornitura di un simulatore di volo solo per il modello MQ-1 Predator, mentre il nuovo permette di addestrare i telepiloti anche per il Predator B/MQ-9 Reaper, ambedue in dotazione all’aeronautica italiana.
Si avvera così il sogno di Roberta Pinotti che aveva annunciato il progetto al «Convegno sul futuro del dominio aerospaziale nazionale ed europeo» (Firenze, 24 ottobre 2014). Progetto sostenuto dal Pentagono, nelle cui scuole si sono addestrati finora i telepiloti europei dei Predatori: poiché deve oggi formare più telepiloti di droni che piloti di cacciabombardieri, il Pentagono ha bisogno di altri centri di addestramento in ambito Nato.
L’aeronautica italiana e quelle di altri paesi Ue appartenenti alla Nato disporranno quindi, entro il 2016, della scuola di Amendola.
Qui i telepiloti europei saranno addestrati a missioni sia di ricognizione e individuazione obiettivi, tipo quelle effettuate finora dai Predatori usati dall’aeronautica italiana, sia di attacco con gli MQ-9 Reaper, tipo quelle effettuate dal Pentagono e dalla Cia in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Yemen, Somalia e altri paesi.
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25 giugno 2015
Le grandi multinazionali evadono il fisco
“L’abuso del sistema fiscale da parte di imprese multinazionali aumenta il peso fiscale sugli altri contribuenti e sottrae ai paesi in via di sviluppo risorse importanti, necessarie per combattere la povertà e finanziare i servizi pubblici”. E’ quanto dichiara in un documento ufficiale l’Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation (ICRICT), invocando gli Stati a superare l’attuale e desueto sistema tributario internazionale delle imprese.
In occasione del Festival dell’Economia che si è da poco concluso a Trento, eminenti economisti e ministri delle Finanze da tutto il mondo hanno presentato una dichiarazione globale per chiedere a gran voce la riforma della tassazione internazionale delle imprese.
I rappresentanti di questo organismo chiamato ICRICT(The Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation) si sono riuniti per invocare un’indispensabile riforma dell’oramai desueto sistema tributario internazionale delle imprese e chiedere agli Stati di apportare ampie e significative modifiche alle norme attuali.
24 giugno 2015
La proposta del Bilderberg 2015 per una società senza contanti
Uno dei maggiori temi nel meeting del gruppo Bilderberg, che si è tenuto la scorsa settimana a Telfs-Buchen in Austria, è stata l'idea di promuovere una società senza contanti. Sembra che i governi in Africa pensino, che una società senza contante sia una buona idea. Queste le buone notizie per la elite del Bilderberg, per il resto di noi, sono invece decisamente cattive notizie.
La sede ugandese del The Indipendent, ha riportato che John Karamuka, capo dei sistemi di pagamento alla National Bank del Ruanda, è ottimista nel creare un sistema di pagamento senza contanti per i normali cittadini del Ruanda.
Secondo l'articolo, Mr. Karamuka ha dichiarato nella presentazione del sistema di pagamento senza contanti della Airtel, che “resta da fare molto lavoro per costruire un sistema di pagamento senza contanti che sia solido nel paese”
“È una buona cosa il progresso verso la creazione di un'economia senza contanti, ma è ancora lontano dalla visione del paese”23 giugno 2015
Che cosa s’intende per riforma? Lo strano caso della Grecia e dell’Europa
Mentre tornavamo da Berlino, martedì, il ministro greco delle finanze Yanis Varoufakis mi ha osservato che l’attuale uso del termine “riforma” ha le sue origini nel medio periodo dell’Unione Sovietica, in particolare sotto Kruscev, quando accademici modernizzatori cercarono di introdurre elementi di decentramento e di mercato in un sistema di pianificazione sclerotico. In quegli anni, in cui la lotta negli Stati Uniti era per i diritti e alcuni giovani europei sognavano ancora la rivoluzione, il temine “riforma” non era molto utilizzato in occidente. Oggi, in una strana svolta di convergenza, è diventato la parola d’ordine della classe dominante.
Il termine, riforma, è oggi diventato centrale nel tiro alla fune tra la Grecia e i suoi creditori. Un nuovo sollievo dal debito potrebbe essere possibile, ma solo se i greci acconsentiranno a “riforme”. Ma a quali riforme e a qual fine? La stampa ha fatto circolare il termine, riforma, nel contesto greco come se ci fosse un vasto accordo sul suo significato.
Il termine, riforma, è oggi diventato centrale nel tiro alla fune tra la Grecia e i suoi creditori. Un nuovo sollievo dal debito potrebbe essere possibile, ma solo se i greci acconsentiranno a “riforme”. Ma a quali riforme e a qual fine? La stampa ha fatto circolare il termine, riforma, nel contesto greco come se ci fosse un vasto accordo sul suo significato.
Le specifiche riforme pretese dai creditori della Grecia oggi sono una miscela speciale. Mirano a ridurre lo stato; in questo senso sono “orientate al mercato”. Tuttavia sono la costa più lontana dalla promozione del decentramento e della diversità. Al contrario, operano per distruggere le istituzioni locali e per imporre un unico modello di politica in tutta Europa, con la Grecia non come fanalino di coda, bensì all’avanguardia. In quest’altro senso le proposte sono totalitarie, anche se il padre filosofico è Friedrich von Hayek, l’antenato politico, per dirla brutalmente, è Stalin.
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22 giugno 2015
Contro i Russi cacciabombardieri Usa in Europa
L’aeronautica militare degli Stati Uniti d’America è pronta a schierare in Europa i nuovi sofisticati cacciabombardieri F-22 “Raptor” per dissuadere Mosca da ogni forma d’intervento politico-militare in Ucraina e in altre aeree altamente conflittuali del vecchio continente.
Lo ha annunciato la segretaria di US Air Force, Deborah Lee James, in occasione della sua visita agli espositori statunitensi dell’International Paris Air Show, il supermarket mondiale di strumenti di guerra aerospaziali che si tiene in questi giorni nella capitale francese. “La più grande minaccia a cui penso è ciò che sta accadendo con la Russia e alle attività estremamente preoccupanti che essa sta realizzando in Ucraina”, ha aggiunto Deborah James.
Top secret il luogo in cui i famigerati cacciabombardieri invisibili ai radar saranno trasferiti, ma è probabile che si tratti di un paese dell’Europa orientale vicino alla “nemica” Russia e all’Ucraina. Nel marzo 2014, il senatore repubblicano James Inhofe (Oklahoma), uno dei membri più influenti del Comitato per le forze armate del Senato Usa, aveva formalmente chiesto all’amministrazione Obama di trasferire in Polonia proprio i nuovi caccia F-22 “per accrescere la pressione militare contro Mosca”. Sempre in Polonia, con sempre più frequenza, vengono rischierati per periodi medio-lunghi i cacciabombardieri a capacità nucleare F-16 “Fighting Flacon” in dotazione al 31° Stormo dell’US Air Force di stanza nella base aerea di Aviano (Pordenone).
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20 giugno 2015
Bimbi da cannone ed altre evoluzioni della specie
“Eccezionale vittoria del centrodestra in Liguria: ha conquistato primo e secondo posto”.(www.spinoza.it)
“Ogni anno s’inventano un trucco nuovo. Prendono uno dei loro ragazzi, ragazzi neri, e lo mettono al governo, così può girare Washington con un sigaro in bocca. E siccome i suoi problemi personali sono stati risolti, sarà colui che dice al nostro popolo:”Guardate che progressi stiamo facendo, sto a Washington, prendo il tè nella Casa Bianca. Sono il vostro portavoce, sono il vostro leader. Mentre la nostra gente continua a vivere nei bassifondi di Harlem, continuando a ricevere la peggiore forma di educazione”. (Malcolm X, discorso del 7 gennaio 1965 “Prospettive di libertà”)
Stavolta inizio fuori dai soliti seminati su cui ci confrontiamo con gli interlocutori, ma la cosa mi sta tremendamente a cuore. Sarà perché la Chiesa da duemila anni imposta il rapporto adulti-bambini in termini di dominio e arbitrio (la pedofilia ne è l’aspetto meno violento), questo paese è un gigantesco postribolo in cui si prostituiscono bambini.
Sogni US-americani, dal G1 al Bilderberg
Qual è il legame tra il summit del G7 in Germania, la visita in Italia del presidente Putin, il meeting del club Bilderberg in Austria e i negoziati a Washington sul TTIP – l’accordo di libero scambio USA-UE?
Cominciamo dal G7 nelle alpi bavaresi – piuttosto un G1 con un’aggiuntina di “partner minori” – con il presidente Obama a compiacersi della sua impresa promossa dai neo-con: precettare l’UE per estendere le sanzioni alla Russia, anche se l’UE distrutta dall’austerità ne patirà addirittura maggiormente le conseguenze.
Prevedibilmente, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno ceduto – anche dopo essere stati forzati dalla realpolitik a intessere discussioni con la Russia e creare congiuntamente l’accordo Minsk-2.
Prevedibilmente, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno ceduto – anche dopo essere stati forzati dalla realpolitik a intessere discussioni con la Russia e creare congiuntamente l’accordo Minsk-2.
L’ipocrisiometro nelle alpi bavaresi è già quasi esploso proprio al discorso di apertura della cena del presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, ex primo ministro della Polonia e Russofobo/guerrafondaio conclamato: “Tutti noi avremmo preferito che ci fosse la Russia a guidare il tavolo del G7, ma il nostro gruppo non è solo un gruppo (che condivide) interessi economici e politici, ma prima di tutto è una comunità fondata su dei valori. Questo è il motivo per cui la Russia non è tra noi”.
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