8 luglio 2013
CAPITALISMO, DEMOCRAZIA ED ELEZIONI
Il
capitalismo e l'autentica democrazia non hanno mai avuto molto a che
fare l'uno con l'altra. Al contrario, la formalità delle elezioni ha
operato egregiamente a favore del capitalismo. Dopo tutto, le elezioni
hanno raramente posto, figuriamoci deciso, la questione del
capitalismo, nel senso che raramente si è chiesto agli elettori se lo
preferiscono a un sistema economico alternativo. I capitalisti hanno
incentrato le elezioni altrove, su questioni e scelte non sistemiche.
Ciò ha consentito loro prima di equiparare la democrazia alle elezioni e
poi di celebrare le elezioni in paesi capitalisti come prova della
democrazia.
Di Richard D. Wolff
Monthly Review.org
Naturalmente, le elezioni sono ammesse solo all'esterno delle imprese capitalistiche, poiché al loro interno - dove i dipendenti sono la maggioranza - non si verificano mai. La democrazia autentica significa che le decisioni importanti che riguardano la vita delle persone sono prese realmente e ugualitariamente dalle persone interessate. L'organizzazione capitalistica delle imprese così contraddice direttamente la democrazia reale. All'interno delle corporazioni che dominano il capitalismo moderno, una piccola minoranza - i principali azionisti e i consigli di amministrazione da loro eletti - prendono decisioni chiave che riguardano quelli che nella gerarchia aziendale sono sottoposti: i dipendenti. Quella piccola minoranza decide quali prodotti la società produrrà, quali tecnologie saranno utilizzate, dove si svolge la produzione e come sarà distribuito il fatturato netto della società. La maggioranza è influenzata, spesso profondamente, da quelle decisioni, ma non partecipa al processo decisionale.
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Di Richard D. Wolff
Monthly Review.org
Naturalmente, le elezioni sono ammesse solo all'esterno delle imprese capitalistiche, poiché al loro interno - dove i dipendenti sono la maggioranza - non si verificano mai. La democrazia autentica significa che le decisioni importanti che riguardano la vita delle persone sono prese realmente e ugualitariamente dalle persone interessate. L'organizzazione capitalistica delle imprese così contraddice direttamente la democrazia reale. All'interno delle corporazioni che dominano il capitalismo moderno, una piccola minoranza - i principali azionisti e i consigli di amministrazione da loro eletti - prendono decisioni chiave che riguardano quelli che nella gerarchia aziendale sono sottoposti: i dipendenti. Quella piccola minoranza decide quali prodotti la società produrrà, quali tecnologie saranno utilizzate, dove si svolge la produzione e come sarà distribuito il fatturato netto della società. La maggioranza è influenzata, spesso profondamente, da quelle decisioni, ma non partecipa al processo decisionale.
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5 luglio 2013
RON PAUL: "Gli Stati Uniti potrebbero uccidere Edward Snowden con un drone"
L'eminente uomo politico statunitense Ron Paul ammette che il governo degli Stati Uniti potrebbe usare un drone per uccidere Edward Snowden, che ha rivelato il massiccio spionaggio non autorizzato della CIA su internet. Il repubblicano, intervistato da Fox Business Channel, ha espresso preoccupazione per la vita di Snowden, che potrebbe essere minacciato con "missili da crociera o un drone".
"Viviamo un brutto periodo in cui i cittadini statunitensi non hanno diritti e possono essere uccisi. Però [Snowden] sta cercando di dire la verità su ciò che sta accadendo", ha detto Ron Paul, che ha lasciato il Congresso all'inizio dell'anno.In realtà, molti cittadini degli Stati Uniti sono stati vittime del programma di droni che il paese nord-americano degli Stati Uniti attua all'estero per combattere il terrorismo. Il presidente Barack Obama ha ammesso che tra il 2009 e il 2011 i droni hanno ucciso quattro americani in Yemen e in Pakistan. Nonostante le pressioni sociali all'interno del paese e all'estero, gli attacchi dei droni continuano.
4 luglio 2013
LA GRAN BRETAGNA SVILUPPA UNA NUOVA GENERAZIONE DI "ROBOT ASSASSINI"
La
Gran Bretagna è pronta a sviluppare una nuova generazione di "robot
assassini" per proteggere le proprie truppe sul campo di battaglia, ha detto il
ministro degli Esteri. Alistair Burt, il cancelliere conservatore del Regno Unito, ha detto che la
nuova tecnologia è un "passo avanti" rispetto ai veicoli senza pilota utilizzati attualmente in Afghanistan, perché questi robot sono in grado di selezionare e uccidere i suoi "obiettivi", vale a dire, esseri umani.
Nel corso di un dibattito alla Camera dei Comuni, il ministro degli Esteri ha accettato (a parole) le preoccupazioni sollevate dai membri sul fatto che la tecnologia ha potenzialmente "terribili" implicazioni. Tuttavia, il ministro ha detto che il Regno Unito ha un "obbligo" verso le "persone che ci proteggono" e "si riserva il diritto" di sviluppare questa tecnologia.
Nel corso di un dibattito alla Camera dei Comuni, il ministro degli Esteri ha accettato (a parole) le preoccupazioni sollevate dai membri sul fatto che la tecnologia ha potenzialmente "terribili" implicazioni. Tuttavia, il ministro ha detto che il Regno Unito ha un "obbligo" verso le "persone che ci proteggono" e "si riserva il diritto" di sviluppare questa tecnologia.
ONU: 7000 bimbi palestinesi torturati e violentati da Israele
La colpa di questi bimbi? aver lanciato sassi contro i blindati dei soldati.
Un dossier a dir poco shock è stato diffuso in queste ore dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel dossier in questione, si legge che dal 2000 ad oggi più di 7000 bambini palestinesi sono stati torturati, picchiati e talvolta anche violentati da parte delle Forze dell’Ordine israeliane.
Migliaia i bambini che sono stati processati e rinchiusi in carcere, in un regime di totale isolamento. Insomma, una situazione davvero disumana e a dir poco vergognosa, di fronte alla quale il mondo intero non può restare in silenzio.
Spesso, questi bambini venivano strappati dalle loro famiglie senza alcun tipo di avviso e rinchiusi o in carcere oppure in centri “di riabilitazione”. E la cosa più grave è che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di bambini adolscenti, che non avevano ancora raggiunto la maggiore età.
3 luglio 2013
IL FMI E' GIA' A CASA NOSTRA
Di "spedizioni" della troika abbiamo scritto praticamente ogni
settimana in merito alla Grecia, ma anche alla Spagna e al Portogallo.
Senza grosso clamore mediatico, ora, è la volta di una nuova tornata di
"controlli". E questa volta riguardano l'Italia. Il Fondo Monetario Internazionale è a Roma, e i suoi emissari si
muovono tra il Tesoro, la Banca d'Italia, Palazzo Chigi e varie
authority di vigilanza. Passano in rassegna i nostri compiti,
come gli ispettori del Ministero dell'Istruzione di volta in volta nelle
scuole pubbliche. Solo che questa volta si parla in lingua anglofona,
cioè straniera.
Il Ribelle
Ci apriamo al nemico insomma. O meglio, ci lasciamo invadere, occupare e controllare da chi di fatto è all'origine della crisi nella quale siamo. L'Fmi viene a verificare che dopo i proclami di Letta, in merito a Imu, Iva e Lavoro, in ogni caso non si sgarri da quanto a suo tempo prescritto. E noi non solo li facciamo entrare, ma gli stendiamo il tappeto rosso dinnanzi a ogni passo.
Il punto di attualità, al centro di questo viaggio d'ispezione dell'Fmi, è chiaro: vuole vedere da dove prendiamo la copertura per le manovrine rilanciate dal Governo Letta. Anche gli italiani vorrebbero saperlo, ma mentre noi ce ne stiamo calmi ad aspettare Godot, l'Fmi invece non perde tempo, pretende di vedere i libri contabili e ci fa le pulci.
Il Ribelle
Ci apriamo al nemico insomma. O meglio, ci lasciamo invadere, occupare e controllare da chi di fatto è all'origine della crisi nella quale siamo. L'Fmi viene a verificare che dopo i proclami di Letta, in merito a Imu, Iva e Lavoro, in ogni caso non si sgarri da quanto a suo tempo prescritto. E noi non solo li facciamo entrare, ma gli stendiamo il tappeto rosso dinnanzi a ogni passo.
Il punto di attualità, al centro di questo viaggio d'ispezione dell'Fmi, è chiaro: vuole vedere da dove prendiamo la copertura per le manovrine rilanciate dal Governo Letta. Anche gli italiani vorrebbero saperlo, ma mentre noi ce ne stiamo calmi ad aspettare Godot, l'Fmi invece non perde tempo, pretende di vedere i libri contabili e ci fa le pulci.
2 luglio 2013
« L’€UROPA E’ IL PROBLEMA NON LA SOLUZIONE »
L’autore di quanto segue, che traduco, è Lars Seier Christensen,
co-fondatore e Amministratore Delegato, danese, della SaxoBank.
Tragicamente interessante sentire certe sue affermazioni, tenuto conto
della sua posizione; ci conferma ulteriormente l'arroganza e gli altri
scopi della famigerata UE.
Mi interesso di politica sin da quando son bambino, per questo mi ricordo del referendum danese per la Comunità Europea, anche se avevo solo 9 anni. Quasi 2 su 3 danesi votarono per l’entrata della Danimarca nella Comunità Economica Europea (EEC).
La lenta distruzione del progetto di sicurezza europea
La CEE fu percepita come qualcosa di positivo a casa nostra e nella piu’ parte della Danimarca borghese. E rimasi positivo su questo per molti anni successivi.
Ma nonostante questa partenza positiva, devo confessare che, nel tempo, questo supporto ed ottimismo sono evaporati. L’ enorme burocrazia centralizzata, l’arroganza europea e la mancanza di rispetto per la indipendenza, la storia e la cultura degli stati nazionali hanno lentamente distrutto la fiducia in questo progetto.
Guardando indietro, devo ammettere che mi ci è voluto troppo tempo per riconoscere la vera natura del progetto europeo; ma devo anche dire che anche altri l’hanno riconosciuta molto dopo ed alcuni dei nostri politici in carriera ancora non l’ hanno capita, ovviamente. Ma i Danesi, i cittadini, hanno fiutato l’inganno. La grande domanda è se la Ue sia più il problema che la soluzione alla presente crisi.
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Mi interesso di politica sin da quando son bambino, per questo mi ricordo del referendum danese per la Comunità Europea, anche se avevo solo 9 anni. Quasi 2 su 3 danesi votarono per l’entrata della Danimarca nella Comunità Economica Europea (EEC).
La lenta distruzione del progetto di sicurezza europea
La CEE fu percepita come qualcosa di positivo a casa nostra e nella piu’ parte della Danimarca borghese. E rimasi positivo su questo per molti anni successivi.
Ma nonostante questa partenza positiva, devo confessare che, nel tempo, questo supporto ed ottimismo sono evaporati. L’ enorme burocrazia centralizzata, l’arroganza europea e la mancanza di rispetto per la indipendenza, la storia e la cultura degli stati nazionali hanno lentamente distrutto la fiducia in questo progetto.
Guardando indietro, devo ammettere che mi ci è voluto troppo tempo per riconoscere la vera natura del progetto europeo; ma devo anche dire che anche altri l’hanno riconosciuta molto dopo ed alcuni dei nostri politici in carriera ancora non l’ hanno capita, ovviamente. Ma i Danesi, i cittadini, hanno fiutato l’inganno. La grande domanda è se la Ue sia più il problema che la soluzione alla presente crisi.
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1 luglio 2013
« Le Banche faranno tornare il Fascismo in Europa! »
Mentre la Grecia è
sotto la tutela della Troika, mentre lo Stato reprime le manifestazioni
per calmare i mercati e mentre l’Europa cerca di far
galleggiare nuovamente le istituzioni finanziarie, il compositore
Mikis Theodorakis chiama i greci a combattere e avverte i popoli
d’Europa che, se le cose continueranno così, le banche faranno
tornare il fascismo in Europa.
Intervistato ad un
programma politico molto popolare in Grecia, Mikis Theodorakis, figura
emblematica della resistenza contro la dittatura dei
colonnelli, avverte che se la Grecia si sottometterà alle esigenze
dei cosiddetti “soci europei”, questi “la faranno finita con noi come
popolo e come nazione”. Theodorakis ha accusato il governo
di esser una “formica” di fronte ai suoi “compagnucci” mentre il
popolo li vede come “brutali e offensivi”. Se questa politica continua
“non potremo sopravvivere … l’unica soluzione è ribellarsi
e combattere”, aggiunge il famoso musicista.
Membro della
resistenza contro l’occupazione nazista e fascista, combattente
repubblicano durante la guerra civile, torturato sotto il regime dei
colonnelli, Mikis Theodorakis ha scritto una lettera aperta ai
popoli d’Europa, pubblicata su numerosi giornali greci. Qui sotto alcuni stralci della lettera.
“La nostra
lotta non è solo in Grecia: aspiriamo ad un’Europa libera, indipendente e
democratica. Non credete ai governi quando questi dicono
che il vostro denaro serve ad aiutare la Grecia.
JP MORGAN: "Il problema dell'euro sono le Costituzioni antifasciste"
Ho trovato su questo blog una notizia molto interessante: JP Morgan ha emesso un documento, nel quale viene presentata un'analisi del processo di aggiustamento degli squilibri macro-economici dei paesi del sud.
Ma il documento non si limita a parlare di inflazione o di partite
correnti. Entra nel merito dei "difetti" dei paesi del sud. A proposito
dei limiti tipici di questi paesi, si dice:
Quando la crisi è iniziata era diffusa l'idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica: debito pubblico troppo alto, problemi legati ai mutui e alle banche, tassi di cambio reali non convergenti, e varie rigidità strutturali. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea. Quando i politici tedeschi parlano di processi di riforma decennali, probabilmente hanno in mente sia riforme di tipo economico sia di tipo politico.Leggi tutto...
28 giugno 2013
DEBITO E €URO: COSA FARE?
L'Europa sta sprofondando nella crisi e nel declino sociale sotto il peso
dell'austerità, della recessione e della strategia delle "riforme strutturali".
Questa pressione è strettamente coordinata a livello europeo, sotto la
guida del governo tedesco, della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea. E’
ormai chiaro agli occhi di tutti che si tratta di politiche assurde, da
"analfabeti": l'austerità fiscale non riduce il
peso del debito, ma genera una spirale recessiva, aumento della
disoccupazione, e semina disperazione tra i popoli europei.
Eppure, queste politiche sono giustificate dal punto di vista delle classi ricche. Si tratta di un modo brutale - una terapia d'urto - per ripristinare i profitti, per garantire le rendite finanziarie, e attuare controriforme neoliberali. Quello che sta succedendo fondamentalmente è che gli Stati stanno convalidando le pretese delle autorità finanziarie sulla futura produzione di ricchezza degli Stati (PIL). Per questo la crisi prende la forma di una crisi del debito sovrano.
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Eppure, queste politiche sono giustificate dal punto di vista delle classi ricche. Si tratta di un modo brutale - una terapia d'urto - per ripristinare i profitti, per garantire le rendite finanziarie, e attuare controriforme neoliberali. Quello che sta succedendo fondamentalmente è che gli Stati stanno convalidando le pretese delle autorità finanziarie sulla futura produzione di ricchezza degli Stati (PIL). Per questo la crisi prende la forma di una crisi del debito sovrano.
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27 giugno 2013
L'IMPERO DEI MONOPOLIFARMACEUTICI
L'attuale crisi
strutturale nella quale è immerso il sistema capitalista ribadisce,
ancora una volta, l'analisi di Lenin sul carattere imperialista di
questo sistema nell'attualità. E come ben disse Lenin "il capitalismo
tende al monopolio" e in ciò ci andremo a concentrare in questo
articolo, in particolare sui monopoli farmaceutici.
Di Isa Hussein Naranjo
Tintaroja.es
Prima di entrare nel tema vorrei definire il concetto di scienza e per questo, vorrei citare il filosofo e psicologo sovietico A. Spirkin: "La scienza è la forma superiore della conoscenza umana; è un sistema di conoscenze in sviluppo, le quali si ottengono mediante i relativi metodi cognitivi e si riflettono in concetti esatti, la cui veridicità è dimostrata attraverso la pratica sociale". Vediamo che la veridicità della scienza è testimoniata dalla pratica sociale per poi trasformare la realtà in beneficio della società. Vedremo in seguito quale dei seguenti modi di produzione è più vicino a questa definizione.
Come logica del sistema capitalista, tutto si riduce a ottenere profitti e guadagni. Per tutti e tutte è noto il coinvolgimento delle grandi multinazionali farmaceutiche in tutte le guerre avvenute, che avvengono e che avverranno se non li fermiamo (1). L'industria farmaceutica occupa i primi posti in profitti e guadagni, ciò che suppone un mercato lucrativo per i capitalisti.
Di Isa Hussein Naranjo
Tintaroja.es
Prima di entrare nel tema vorrei definire il concetto di scienza e per questo, vorrei citare il filosofo e psicologo sovietico A. Spirkin: "La scienza è la forma superiore della conoscenza umana; è un sistema di conoscenze in sviluppo, le quali si ottengono mediante i relativi metodi cognitivi e si riflettono in concetti esatti, la cui veridicità è dimostrata attraverso la pratica sociale". Vediamo che la veridicità della scienza è testimoniata dalla pratica sociale per poi trasformare la realtà in beneficio della società. Vedremo in seguito quale dei seguenti modi di produzione è più vicino a questa definizione.
Come logica del sistema capitalista, tutto si riduce a ottenere profitti e guadagni. Per tutti e tutte è noto il coinvolgimento delle grandi multinazionali farmaceutiche in tutte le guerre avvenute, che avvengono e che avverranno se non li fermiamo (1). L'industria farmaceutica occupa i primi posti in profitti e guadagni, ciò che suppone un mercato lucrativo per i capitalisti.
24 giugno 2013
L'ESTINZIONE DELLE API MELLIFERE: UNA LEZIONE DI ECOLOGIA
"Negli ultimi quattro anni, l'industria chimica ha speso 11,2 milioni di dollari per una campagna per dire che non è colpa loro, così sappiamo di chi è la colpa." ― Jon Cooksey, scrittore, regista: How to Boil a Frog 
Sappiamo esattamente cosa uccide le api. L’estinzione delle colonie di
api in tutto il mondo non è un grande mistero come vorrebbero farci
credere le aziende chimiche. La natura sistemica del problema lo rende
un affare complesso, ma non impenetrabile. Gli scienziati sanno che le
api stanno morendo a causa di una serie di fattori quali pesticidi,
siccità, distruzione del loro habitat naturale, riscaldamento globale e
così via. Le cause di tale scomparsa sono in relazione tra loro e
strettamente connesse ma sappiamo che il responsabile è l’uomo e che le
cause principali sono i pesticidi e la distruzione del loro habitat
naturale. I biologi hanno trovato tracce di 150 diversi pesticidi chimici nel polline delle api, un cocktail di pesticidi mortale secondo Eric Mussen, apicoltore della University of California. Le aziende chimiche Bayer, Syngenta, BASF, Dow, DuPont e Monsanto hanno scrollato le spalle per questa complessità sistemica, come se il mistero fosse troppo complesso per essere svelato. Non hanno messo in atto alcun cambiamento in merito alle politiche sui pesticidi. Dopo tutto, la vendita di veleni a coltivatori in tutto il mondo, è vantaggiosa.
Come se non bastasse, l’habitat delle api selvatiche si riduce di anno in anno a causa dell’attività agroindustriale che distrugge praterie e foreste per lasciar spazio alle monocolture che sono contaminate dai pesticidi. Per fermare il processo di estinzione delle api, dobbiamo rivedere il nostro sistema agricolo malato e distruttivo.
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23 giugno 2013
MUOS, le carte segrete. "Io faccio Ponzio e tu fai Pilato"
Un prefetto,
un diplomatico degli Stati Uniti d'America e una sfilza di generali e
ammiragli. E un ministro della guerra e un viceministro degli esteri.
Forse persino una talpa dell'Ambasciata Usa in un prestigioso istituto
pubblico d'Italia. Tutti insieme appassionatamente per individuare una
strategia che consenti alle forze armate statunitensi di aggirare lo
stop ai lavori d'installazione del terminale MUOS nella riserva naturale
di Niscemi. Sulla pelle e alle spalle di centinaia di attivisti No war
che dal gennaio 2013 bloccano gli ingressi della stazione siciliana di
telecomunicazione con i sottomarini nucleari in navigazione negli oceani
per impedire il transito degli operai chiamati a realizzare il nuovo
sistema di guerra satellitare.
A fine maggio gli hacker di Anonymus Italia
hanno fatto incetta di e-mail e comunicazione riservate del Ministero
degli interni. Oltre 2.600 documenti prontamente messi online che
svelano le trattative del Viminale per l'acquisizione di apparecchiature
d'avanguardia da usare per fini investigativi e l'affidamento al
cantiere navale "Vittoria" (Adria, Rovigo) dell'ammodernamento di otto
unità libiche nell'ambito dei famigerati accordi di cooperazione
Italia-Libia per il contrasto all'immigrazione (un contratto da 5
milioni di euro). Ma ci sono pure le informative sulle più recenti
mobilitazioni studentesche a difesa dell'istruzione pubblica e le
"istruzioni" per la garantire la sicurezza ai viaggi del Capo dello
Stato. E, dulcis in fundo, i carteggi tra la Prefettura di
Caltanissetta, la Farnesina, il Ministero della difesa e l'Ambasciata
degli Stati Uniti a Roma. Oggetto il MUOS in via di realizzazione in
Sicilia.
21 giugno 2013
“IL PIANO DIFENSIVO DELLA MONSANTO”: L’INGANNO DEGLI OGM MONSANTO IN EUROPA
Il
31 maggio i titoli di testa dei media mondiali erano simili a questo,
preso da Reuters: “la Monsanto fa un passo indietro sulle colture OGM
in Europa.” La fonte originale della storia è da attribuire a un
giornale tedesco di sinistra, TAZ , il quale ha pubblicato estratti di un’intervista al portavoce ufficiale della Monsanto Germany.
Stando a quel che si dice Ursula Lüttmer-Ouazane avrebbe
dichiarato al TAZ che “Siamo arrivati alla conclusione che al momento
non godiamo di largo consenso.” Questa sua osservazione ha fatto il giro del mondo e Reuters
ha intervistato il portavoce aziendale della Monsanto il quale pare
abbia detto:
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Leggi anche:
Obama protegge la Monsanto con una legge "su misura"
I SEMI DEL SUICIDIO DELLA MONSANTO
“Venderemo i semi OGM solo dove possano godere del supporto dei coltivatori, dei politici e di una regolamentazione efficace. Siamo convinti che oggi tali requisiti si trovino solo in pochi paesi europei, in primis Spagna e Portogallo.” [1]Prima che il mondo inizi ad aprire lo champagne e festeggiare la morte di OGM e relativi pesticidi quali il Roundup, vale la pena di osservare da vicino cosa è stato detto ufficialmente.
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Obama protegge la Monsanto con una legge "su misura"
I SEMI DEL SUICIDIO DELLA MONSANTO
20 giugno 2013
FINE PROGRAMMATA DELLA DEMOCRAZIA
1 - Il potere ha già cambiato di mano
I veri padroni del mondo non sono più i governi, ma i dirigenti di gruppi multinazionali finanziari o industriali, e di istituzioni internazionali opache (FMI, Banca mondiale, OCDE, OMC, banche centrali). Purtroppo, questi dirigenti non sono stati eletti, malgrado l'impatto delle loro decisioni sulle popolazioni.
Il potere di queste organizzazioni viene esercitato su una dimensione planetaria, mentre il potere di uno Stato è ridotto ad una dimensione nazionale.
Tra l'altro, il peso delle ditte multinazionali nei flussi finanziari ha da tempo superato quello degli Stati.
Di dimensione internazionale, più ricche degli gli Stati, ma anche principale fonte finanziaria dei partiti politici di ogni tendenza nella maggior parte dei paesi, queste organizzazioni si trovano quindi al di sopra delle leggi e del potere politico, al di sopra della democrazia.
Ecco un elenco del fatturato di alcune multinazionali, paragonati al Prodotto Interno Lordo degli Stati. Un esempio flagrante della potenza planetaria che queste organizzazioni stanno ottenendo.
I veri padroni del mondo non sono più i governi, ma i dirigenti di gruppi multinazionali finanziari o industriali, e di istituzioni internazionali opache (FMI, Banca mondiale, OCDE, OMC, banche centrali). Purtroppo, questi dirigenti non sono stati eletti, malgrado l'impatto delle loro decisioni sulle popolazioni.
Il potere di queste organizzazioni viene esercitato su una dimensione planetaria, mentre il potere di uno Stato è ridotto ad una dimensione nazionale.
Tra l'altro, il peso delle ditte multinazionali nei flussi finanziari ha da tempo superato quello degli Stati.
Di dimensione internazionale, più ricche degli gli Stati, ma anche principale fonte finanziaria dei partiti politici di ogni tendenza nella maggior parte dei paesi, queste organizzazioni si trovano quindi al di sopra delle leggi e del potere politico, al di sopra della democrazia.
Ecco un elenco del fatturato di alcune multinazionali, paragonati al Prodotto Interno Lordo degli Stati. Un esempio flagrante della potenza planetaria che queste organizzazioni stanno ottenendo.
17 giugno 2013
RFID: Piani del governo Usa per convincere i giovani a farsi "marchiare".
In una scuola nel Maryland è stato
installato PalmSecure, un sistema di scansione
biometrica che richiede agli studenti delle elementari di mettere la mano su
scanner a raggi infrarossi al fine di pagare il loro pranzo a
scuola. Le
sfumature uniche della mano di ogni singolo bambino verranno catalogate e
l'immagine criptata con un algoritmo numerico che viene combinato con il costo
del pasto.
PalmSource, una società giapponese specializzata in tecnologia biometrica offre questo "sistema di autenticazione" che è commercializzato come una necessità nel settore sanitario, bancario, della sicurezza, del governo, vendite al dettaglio e istruzione. La società fornisce anche una serie di chip RFID con capacità di memoria. Il costo per contribuenti e genitori dell'installazione di questo sistema di sorveglianza stile Grande Fratello in 43 scuole in Maryland è stimato in 300.000 dollari.
PalmSource, una società giapponese specializzata in tecnologia biometrica offre questo "sistema di autenticazione" che è commercializzato come una necessità nel settore sanitario, bancario, della sicurezza, del governo, vendite al dettaglio e istruzione. La società fornisce anche una serie di chip RFID con capacità di memoria. Il costo per contribuenti e genitori dell'installazione di questo sistema di sorveglianza stile Grande Fratello in 43 scuole in Maryland è stimato in 300.000 dollari.
PalmSource è in fase di sperimentazione
in Florida, Mississippi e Louisiana.
I responsabili del scolastico di Spring
Independent a Houston, nel Texas, affermano che "i lettori RFID situati lungo ogni campus sono utilizzati per
identificare la posizione degli studenti all'interno della struttura, e che
possono essere utilizzati per verificare la frequenza dello studente per il
finanziamento e le finalità del corso".
14 giugno 2013
RECUPERARE LA SOVRANITA' NAZIONALE PER SALVARE L'ITALIA DALL'€URODISASTRO
A metà degli anni Settanta l’imperialismo attraversava una crisi
profonda, dovendo fronteggiare al tempo stesso la pressione delle classi
popolari nel cuore stesso della Triade dei paesi capitalistici avanzati
e la lotta per l’emancipazione delle nazioni del Sud del mondo, di cui
rimane emblematica la vittoria del Vietnam sugli Stati Uniti.
Nel breve volgere di qualche anno, a partire dal cuore dall’Anglo-America, cuore del sistema imperialistico, vengono adottate una serie di politiche, definite neoliberiste, che mirano a lanciare una controrivoluzione globale. La libera circolazione dei capitali, che attraversando le frontiere possono cercare di soddisfare la loro insaziabile sete di miglior remunerazione possibile, e la deregolazione dell’economia, con la fine dell’intervento pubblico e il taglio del welfare, mirano a recuperare il terreno concesso al proletariato e alle classi popolari nel corso del decennio passato e mettono nel mirino le stesse conquiste democratiche. Sull’altro fronte della lotta di classe internazionale si mira a legare i paesi del Sud del mondo al cappio dell’indebitamento strutturale per svuotarne la sovranità a colpi di ricette “consigliate” dai propri tentacoli: FMI e Banca mondiale.
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Nel breve volgere di qualche anno, a partire dal cuore dall’Anglo-America, cuore del sistema imperialistico, vengono adottate una serie di politiche, definite neoliberiste, che mirano a lanciare una controrivoluzione globale. La libera circolazione dei capitali, che attraversando le frontiere possono cercare di soddisfare la loro insaziabile sete di miglior remunerazione possibile, e la deregolazione dell’economia, con la fine dell’intervento pubblico e il taglio del welfare, mirano a recuperare il terreno concesso al proletariato e alle classi popolari nel corso del decennio passato e mettono nel mirino le stesse conquiste democratiche. Sull’altro fronte della lotta di classe internazionale si mira a legare i paesi del Sud del mondo al cappio dell’indebitamento strutturale per svuotarne la sovranità a colpi di ricette “consigliate” dai propri tentacoli: FMI e Banca mondiale.
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13 giugno 2013
UNA LIBERTA' SOTTO SORVEGLIANZA ELETTRONICA
La nostra libertà è perennemente sotto alta sorveglianza elettronica. Le tecnologie informatiche hanno permesso di aumentare ciò che gli specialisti chiamano la nostra "tracciabilità". Le nostre attività, conversazioni, gusti e centri d'interesse lasciano delle tracce nei numerosi sistemi informatici che gestiscono il nostro quotidiano. Tutti questi dati vengono compilati, centralizzati e memorizzati da organizzazioni pubbliche o private che possono riconoscere ad ogni istante il "profilo" di ogni individuo.
Dati informatici, telefoni cellulari, internet, associazione della carta di credito al codice barra, rete Echelon, ecco i mezzi con i quali la nostra libertà è diventata molto controllata...
I dati
I dati delle amministrazioni e delle ditte private racchiudono numerose informazioni personali su milioni d'individui, cittadini o consumatori. Questi dati sono inoffensivi finche sono sparsi in multipli centri informatici. Ma utilizzando tecniche familiari ai pirati informatici, delle organizzazioni potrebbero facilmente penetrare questi sistemi, al fine di compilare e centralizzare tutte queste informazioni.
Dati informatici, telefoni cellulari, internet, associazione della carta di credito al codice barra, rete Echelon, ecco i mezzi con i quali la nostra libertà è diventata molto controllata...
I dati
I dati delle amministrazioni e delle ditte private racchiudono numerose informazioni personali su milioni d'individui, cittadini o consumatori. Questi dati sono inoffensivi finche sono sparsi in multipli centri informatici. Ma utilizzando tecniche familiari ai pirati informatici, delle organizzazioni potrebbero facilmente penetrare questi sistemi, al fine di compilare e centralizzare tutte queste informazioni.
12 giugno 2013
LA RILEVANZA "GIURIDICA" DELLA MONETA
“Rilevanza della forma e della istituzionalità giuridica nella
creazione del valore monetario”.
Occorre precisare quali caratteristiche tecniche ed economiche assuma il procedimento di emissione nella creazione del valore monetario, ed in particolare l’enorme rilevanza della istituzionalità giuridica (cosiddetto corso legale) e la conseguente manifestazione formale mediante il simbolo monetario di costo nullo.E’ la manifestazione formale del simbolo che, una volta recepita dalla collettività,ne determina la tipica rilevanza giuridica per la coscienza sociale. E’ questa che crea il valore monetario convenzionale, sicché nel momento stesso in cui si è incorporato nel simbolo il valore convenzionale, si obiettivizza in un nuovo bene: la moneta.
Questo bene ha dunque le caratteristiche di essere:a) immateriale, b) collettivo, c) di avere un valore condizionato: a) immateriale perché la strumentalità risiede non nell’elemento materiale del simbolo (la cui funzione consiste nel manifestare il bene, individuarlo come oggetto di diritto, attribuirne la titolarità al portatore del documento) ma nella convenzione monetaria. A conferma di ciò sta il fatto che, se si dichiara una moneta fuori corso, essa, pur senza perdere la sua integrità fisica, perde il suo valore. Ciò avviene perché il simbolo ha perso la sua rilevanza giuridica. In breve, perché è venuta meno la convenzione sociale che attribuiva al simbolo il tipico valore convenzionale monetario. La rilevanza giuridica è la tipica convenzione che rende attualmente utile ogni modo di essere degli strumenti giuridici, le LEGGI. Merita ricordare a questo punto la magistrale definizione di Pedio: “Conventionis nomen generale est omnia pertinens quod faciunt qui inter se agunt”.
Occorre precisare quali caratteristiche tecniche ed economiche assuma il procedimento di emissione nella creazione del valore monetario, ed in particolare l’enorme rilevanza della istituzionalità giuridica (cosiddetto corso legale) e la conseguente manifestazione formale mediante il simbolo monetario di costo nullo.E’ la manifestazione formale del simbolo che, una volta recepita dalla collettività,ne determina la tipica rilevanza giuridica per la coscienza sociale. E’ questa che crea il valore monetario convenzionale, sicché nel momento stesso in cui si è incorporato nel simbolo il valore convenzionale, si obiettivizza in un nuovo bene: la moneta.
Questo bene ha dunque le caratteristiche di essere:a) immateriale, b) collettivo, c) di avere un valore condizionato: a) immateriale perché la strumentalità risiede non nell’elemento materiale del simbolo (la cui funzione consiste nel manifestare il bene, individuarlo come oggetto di diritto, attribuirne la titolarità al portatore del documento) ma nella convenzione monetaria. A conferma di ciò sta il fatto che, se si dichiara una moneta fuori corso, essa, pur senza perdere la sua integrità fisica, perde il suo valore. Ciò avviene perché il simbolo ha perso la sua rilevanza giuridica. In breve, perché è venuta meno la convenzione sociale che attribuiva al simbolo il tipico valore convenzionale monetario. La rilevanza giuridica è la tipica convenzione che rende attualmente utile ogni modo di essere degli strumenti giuridici, le LEGGI. Merita ricordare a questo punto la magistrale definizione di Pedio: “Conventionis nomen generale est omnia pertinens quod faciunt qui inter se agunt”.
11 giugno 2013
MONSANTO SCONFITTA...A METÀ
«È controproducente combattere contro i mulini a vento»:
così il capo delle relazioni pubbliche per la Monsanto in Europa, in
un’intervista al Tageszeitung, ha annunciato una ritirata strategica:
«Non faremo più lobby per i coltivi in Europa», e la ditta non ha
«attualmente» in corso progetti pere far approvare dagli stati sementi
geneticamente modificate.
L’incredibile successo della «Marcia contro Monsanto» ha lasciato il segno. La marcia ha avuto luogo in 400 città di 52 Paesi, e dovunque i manifestanti hanno protestato contro i loro governi, troppo compiacenti, diciamo, davanti agli argomenti Monsanto a favore dei suoi OGM. La protesta chiedeva esplicitamente il «labeling»: che gli ingredienti geneticamente modificati siano segnalati nelle etichette, come si fa per gli zuccheri e i grassi. Ai consumatori, poi, la scelta.
Una misura che la ditta ha contrastato sempre e con tutte le sue forze lobbystiche, che sono notoriamente irresistibili quando si esercitano sull’eurocrazia. Monsanto ha condotto una campagna a tutto campo contro le etichettature, sostenendo che sarebbero troppo costose (sic), che danneggerebbero i produttori poveri, che l’etichetta non serve a niente dato che i cibi geneticamente modificati sono senza rischi per il consumo umano, eccetera.
L’incredibile successo della «Marcia contro Monsanto» ha lasciato il segno. La marcia ha avuto luogo in 400 città di 52 Paesi, e dovunque i manifestanti hanno protestato contro i loro governi, troppo compiacenti, diciamo, davanti agli argomenti Monsanto a favore dei suoi OGM. La protesta chiedeva esplicitamente il «labeling»: che gli ingredienti geneticamente modificati siano segnalati nelle etichette, come si fa per gli zuccheri e i grassi. Ai consumatori, poi, la scelta.
Una misura che la ditta ha contrastato sempre e con tutte le sue forze lobbystiche, che sono notoriamente irresistibili quando si esercitano sull’eurocrazia. Monsanto ha condotto una campagna a tutto campo contro le etichettature, sostenendo che sarebbero troppo costose (sic), che danneggerebbero i produttori poveri, che l’etichetta non serve a niente dato che i cibi geneticamente modificati sono senza rischi per il consumo umano, eccetera.
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